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- Martedì 4 Maggio 1999 - Norme e tributiCassazione impone cautela alle banche nei prelievi dai "libretti al portatore"
ROMA — Le banche devono usare "cautele" con i libretti al portatore nell’interesse del legittimo titolare e sono obbligate a esercitare il "potere-dovere" di effettuare controlli sui portatori che si presentano per ritirare somme intestate a terzi. Se non usano queste accortezze devono restituire le somme sottratte ai titolari del libretto perchè si sono comportate con "colpa grave" anzichè con la "diligenza dell’accorto banchiere".
È il principio affermato dalla prima sezione civile della Cassazione (sentenza 4389, relatore Giovanni Olla) nella lite che oppone le eredi di un uomo, ucciso nel 1977 e titolare di 14 libretti al portatore per tre miliardi e 171 milioni di lire, alla Banca popolare di Novara, dove le somme erano depositate. I libretti furono svuotati da persone non identificate, nonostante fossero stati posti sotto sequestro dai giudici subito dopo il delitto del titolare. La banca, in seguito alla pronuncia della Corte d’appello di Milano che le aveva ingiunto di risarcire il maltolto, aveva fatto ricorso in Cassazione.
Ma la Corte, pur rinviando la causa a Milano per valutare i termini della prescrizione, ha sottolineato che la banca deve effettuare verifiche in caso di sospetti, tra le quali "l’identificazione del presentatore e la richiesta di chiarimenti al soggetto che la banca conosce come depositante".