Schema dell'antenna descritta. L'accordo sulle varie gamme si ottiene con un semplice pannello LC, anche autocostruito: si tenga presente che la spaziatura tra le lamine del condensatore variabile ed il diametro del filo della bobina variabile (o a prese intermedie) nonche' la spaziatura tra le spire della stessa devono essere tali da sopportare anche tensioni a RF molto alte quando si lavora con un ventre di tensione alla presa di antenna. Questo e' necessario se si vuole operare con questa antenna dai 7 Mhz ai 28 Mhz. Il rendimento e' soddisfacente anche in banda 40 metri, con un probabile guadagno sui 24 e 28 Mhz rispetto al dipolo mono banda.
Alcune note sul dimensionamento delle filari "spiralate"
Dipoli raccorciati
Per i dipoli corti, normalmentre si possono impiegare bobine sui due semidipoli, piuttosto lontane dal centro per ridurre le perdite dovute alla resistenza dissipativa degli avvolgimenti.
E' però preferibile la soluzione "spiralata", ad esempio 95 m di filo per un dipolo in gamma 3,5 MHz. Usando un mandrino del diametro di 10 cm, vi si avvolgono sopra circa 124 spire per ogni semidipolo. Si liberano le spire dal mandrino e si passano entro un cordino di nylon di 6 mm, lungo quanto lo spazio per l'antenna ben tesa, e munita di isolatori alle estremità, consente.
Si àncorano quindi le spire spaziate al cordino, teso provvisoriamente a circa 1 m da terra.
Se la lunghezza utile per l'antenna è 18 metri, il cordino sarà più lungo, però sui 18 metri si spazieranno le spire in ragione di 14 per metro, si legherà una spira su 6 per mezzo di uno sforzino di nylon, che resiste alle intemperie, praticando una legatura ogni 50 cm circa.
Al centro si blocca il filo con due fascette e si predispone un solido attacco per il cavo concentrico, che verrà poi saldato ai fili.
Ad ogni estremità si infila nel cordino un tubetto di rame con foro leggermente maggiore di 6 mm (1/4"). Sul tubetto saranno stati saldati prima dell'infilaggio i quattro raggi di filo che sostengono il "cerchio capacitivo", pure in filo da 2 mm del diametro di 25 cm circa.
Congiungere le estremità che formano il cerchio e saldare bene tutto: in antenne del genere, soggette alle oscillazioni da parte del vento, è indispensabile saldare ogni connessione e non fare mai affidamento su morsetti o tascette strette mediante vite.
Le estremità del cordino, guarnite con un paio di isolatori a noce per parte, vengono infine tese nello spazio disponibile.
Supponiamo che l'antenna venga montata a 10 metri dal suolo; siamo ad h = 0,125 volte la lunghezza d'onda in gamma 3,5 Mhz.
Applicando una serie di calcoli, la più probabile resistenza al centro sarà di circa 8 Ohm: nel cavo da 50 Ohm, vi saranno certamente apprezzabili onde stazionarie, che però - data la frequenza bassa - sono causa di modeste perdite.
L'accordatore LC, con bobina in serie al cavo di discesa e capacità in parallelo al cavo di connessione al ricetrasmettitore, aggiusta ogni situazione sfavorevole entro tutta la gamma.
Chi abbia voglia di sperimentare può, in un caso simile, provare la connessione fra antenna e cavo fuori centro (ad esempio ad un terzo della lunghezza del dipolo).
Una impedenza di valore più vicino a quello della linea concentrica dovrebbe trovarsi se essa si collega alla 121a spira di un semidipolo ed alla 127a dell'altro. Si tenga presente questa possibilità, prima di tagliare le due porzioni di filo da spiralare.
La risonanza della lunga spirale, dopo l'applicazione delle due capacità di estremità, si verifica con il dip-meter, quando si è ad un metro da terra e non è ancora collegato il cavo. All'uopo si farà un ponticello provvisorio con due pinze di coccodrillo, per unire i due semidipoli.
Se la frequenza fosse troppo bassa, si toglieranno eguali porzioni di filo da ciascun semidipolo.
Nota: poiché la frequenza del dip-meter è approssimativa, si controlli la frequenza in modo più preciso, facendo il "battimento zero" sul ricetrasmettitore sintonizzato sulla frequenza dove si intende far lavorare prevalentemente il dipolo.
Spirali sottili
Un'altra soluzione per i dipoli spiralati consiste nell'avvolgere fili di diametro 0,6 - 0,9 mm, ricoperti in plastica e smaltati, su un supporto isolante di piccolo diametro. Come supporto per un dipolo, è da preferire la corda di fiberglas e politene, diametro 6 mm.
Per fare elementi rotativi sostenuti al centro, sono indicati i tubi PVC di alcuni centimetri di diametro.
Più piccolo è il diametro, più lungo sarà il filo da avvolgere: se si impiega la fune da 6 mm di diametro e si avvolgono 250 spire per metro, di corda, il fattore di conversione della spiralata è 86.
Per calcolare la lunghezza del supporto si divide questo fattore per la frequenza (in megahertz).
Allora in gamma 3,5 MHz, il "dipolo spiralato" sarà steso su una lunghezza 86 : 3,6 = 24 m.
Le spire, al passo di 250 per metro, saranno 6000 e richiederanno 114 metri di conduttore.
Una spirale di filo soflile richiede dunque un conduttore lungo circa 1,5 volte la lunghezza d'onda, mentre se le spire sono di grande diametro, come visto in precedenza, la lunghezza del filo è di una lunghezza d'onda o poco più.
Per l'avvolgimento del filo, se non si può tesare tutta la corda, a causa dello spazio limitato, s'im-morsa una lunghezza di un paio di metri di corda per volta, tenendola tesa fra due tavoli su cui si sono montati i morsetti.
Un rocchetto di 60 metri di filo è abbastanza maneggevole: si fa girare il filo attorno alla corda tesa. Su questa, prima di iniziare il lavoro, si faranno dei riferimenti mettendo un pezzetto di nastro adesivo colorato ogni metro; quando si sono avvolte 250 spire, occorre un istante di riposo: fermare le spire con generosa nastratura (così esse non si sposteranno quando la parte tesa sarà esaurita) e si allentino i morsetti per tesare altri due metri di corda.
Adempienza dell'antenna spiralata
- Può lavorare anche sulle frequenze più alte: se dette frequenze sono correlate armonicamente, vi sono i problemi di alimentazione eguali a quelli del dipolo normale, però un'antenna per i 3,5 MHz lavorerà bene anche sui 10MHz e quelladi 7 MHz sui 21 MHz. In entrambi i casi, infatti, al centro dell'antenna esiste un ventre di corrente e quindi il cavo concentrico va bene.
- La R1 al ventre di corrente di una "spiralata" è apprezzabilmente più alta di quella di una antenna corta e ciò significa perdite minori.
Fonte: "Radioantenne" di M.Miceli