Il Bambino e l'Acqua Sporca. Coordinamento Genitori-Insegnanti

Esperienze Didattiche


Scuola elementare





This page hosted by

Get your own
Free Home Page


Fare "Storia" in seconda

 

Dopo il garbuglio dei mesi, settimane, giorni, ore (con annessi minuti e secondi), la misura del tempo si è scontrata con il garbuglio degli anni. Una misura meno a portata di mano delle altre misure del tempo ma a facile portata di memoria.

Così con una collega, più lei che io, abbiamo approntato una programmazione di storia per i nostri alunni di seconda.

Il programma iniziale prevedeva di affrontare tre temi che ci sembravano fondanti del pensare “storico”: a) quello delle modifiche e delle permanenze nel tempo; b) quello della ricerca e della manipolazione delle fonti; c) quello del passaggio dall’individuale al generale o generalizzabile. Per affrontare questo ultimo tema era previsto che per alcuni momenti salienti della storia in costruzione (La nascita? L’ingresso alla scuola materna?) avremmo potuto realizzare questionari da far riempire ai genitori e/o bambini per cogliere il nesso tra i fatti individuali e quelli collettivi o generali.

Questa parte non è venuta fuori con la mia classe, sia perché il continuo confronto e i ricordi a grappolo (un bambino ricorda una festa e subito scaturiscono un fiume di feste, una bambina ricorda un incidente e via con un fiume di incidenti) la rendevano alquanto forzata, ma soprattutto perché il lavoro sui ricordi ha richiesto, perchè non venisse affievolita la loro significatività, un lavoro serrato e particolarmente denso nel tempo.

Tutta l’attività si è svolta nei due mesi di febbraio e marzo ed è stata abbastanza compressa dal mio desiderio che diventasse un giornalino di classe per le vacanze di Pasqua, obiettivo fallito per un pelo. Va considerato, in relazione al tempo impiegato, che la classe è di 15 bambine/i e che si tratta di una classe a Tempo Pieno.

A conclusione dell’attività mi sembra che essa abbia conseguito altri importanti effetti oltre quelli preventivati.

a) Un contributo importante alla costruzione della propria identità per ciascun bambino. Identità individuale, ma fortemente relazionata con gli altri ed in particolare con le altre persone della famiglia.

b) Un collegamento forte fra saperi scolastici ed extrascolastici, soprattutto quelli presenti nelle persone della famiglia, con una importante valorizzazione reciproca.

c) Una partecipazione diretta delle famiglie, soprattutto delle mamme, ad una attività scolastica e didattica.

 

Piero Castello

Insegnante elementare - Roma

1