PER UNA QUALITÀ PEDAGOGICA E
DIDATTICA DELLA SCUOLA
A LUGANO DIBATTITO SULLA QUALITÀ NELLA SCUOLA. Lunedì 30 agosto 1999 Dalle ore 14.00 alle ore 17.00 Presso La scuola di diploma, Centro Studi Trevano, 6952 Canobbio (CH) Dibatto con i due relatori: Dott. Mario Polito e Dott. Marco Quattropani |
Nei prossimi giorni sarà inserita la trascrizione della
relazione del dott. Mario Polito |
Lo schema della relazione è il seguente
INTRODURRE LA QUALITÀ NELLA SCUOLA
Introdurre la qualità nella scuola? Certamente. Ma bisogna intendersi: bisogna migliorare la specifica qualità educativa, culturale e pedagogica della scuola. Sono molto preoccupato dell'invasione del modello aziendale nella scuola. Sono contrario all'impostazione della cosiddetta "scuola come azienda". Per argomentare questa mia preoccupazione mi soffermerò su questo punti.
· La scuola non è una azienda, ma un luogo dove ci si prende cura della crescita delle persone.
· Lo studente non è un cliente, un consumatore, un "cliente da accontentare" consumisticamente, ma una persona che deve scoprire, anche attraverso la fatica e l'inquietudine, i propri talenti ed acquisire le strategie per coltivarli.
· L'insegnante non è un "venditore" di informazioni, un "venditore" di diplomi, ma un educatore che aiuta l'altro a diventare consapevole di come apprende, di come assimila, di come ristruttura le informazioni, di come costruisce la propria rappresentazione della realtà.
· I direttori didattici non sono dei manager, ma degli educatori.
· La scuola non è una fabbrica, ma un luogo dove ci si confronta, in maniera disinteressata, sui valori, sulla cultura, sulla verità, sulla giustizia, sulla solidarietà.
· L'apprendimento non è trasmissione di "pacchetti ben confezionati" di nozioni, ma ricostruzione continua della propria mappa cognitiva e della propria visione della realtà.
· La scuola non deve essere valutata con gli stessi criteri delle merci: a scuola si "produce" beni non monetizzabili: si "produce" cultura, valori, affetti, sentimenti, partecipazione, solidarietà, verità, dialogo. Tutte queste esperienze non sono "vendibili", "spendibili", non sono delle quantità, ma delle qualità, e perciò non possono essere valutate, giudicate, mercificate, con i criteri usati per misurare le merci e gli oggetti di consumo.
· La scuola non deve essere succube del modello aziendale, che è focalizzato sulla produzione di oggetti, di merci, di cose, e soprattutto interessato quasi esclusivamente al profitto monetario. La scuola è a servizio dell'umanità: è un luogo di crescita, di incontro, di scambio, di affetti, di entusiasmi, di ideali, di valori. A scuola non si producono oggetti, ma esperienze, esperienze di crescita.
La qualità di una
scuola non dipende solo dal perimetro delle aule, dalle etichette sulle porte,
dall'ampiezza delle finestre, dalla organizzazione del piano orario,
dall'efficienza amministrativa. Questi indici sono indici della qualità
architettonica o burocratica della scuola. Devono essere migliorati,
naturalmente. Ma la qualità della scuola è fatta dal coinvolgimento culturale
ed affettivo dei loro partecipanti: sia insegnanti, che studenti.
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di discussione sulla Qualità Pedagogica e Didattica della Scuola |
E-mail: mpolito@keycomm.it