STORIA DELL' ORDINE

Premessa.

Le informazioni di seguito riportate, hanno come unico scopo quello di fornire alcune indicazioni riguardanti la Storia dell'Ordine Templare nei suoi aspetti salienti, ulteriori approfondimenti saranno forniti in altre pagine del presente sito, oppure tramite altri collegamenti a siti specifici, o consultando la Bibliografia.

Fondazione

L’Ordine dei Templari fu fondato attorno al 1119 a Gerusalemme. Un nobile di ceto medio della regione francese della Champagne, Ugo di Payns e nove suoi compagni formularono i tradizionali voti religiosi di povertà, castità e obbedienza, creando ad una comunità che, grazie alla donazione del Re di Gerusalemme, Baldovino II, ebbe come propria residenza una parte del palazzo reale identificato dai crociati come il tempio di Salomone, da cui derivò il nome di Templari. Occorre precisare che numerose furono le donazioni , da parte di nobili e potenti, all'Ordine di navi per l'organizzazione delle Crociate. Allo stesso modo i possedimenti dei nobili, in caso di mancanza di eredi diretti, venivano donati all'Ordine, contribuendo così alla vittoria contro gli Infedeli e mantenendo buoni rapporti con la Chiesa.
Il compito iniziale del nuovo Ordine era quello della protezione di coloro che attraversavano la Terra Santa per recarsi in pellegrinaggio a Gerusalemme.
Ma nel breve volgere di pochi anni, i Templari assunsero funzioni prettamente militari, partecipando a tutti i combattimenti che coinvolsero i Crociati nelle lotte contro i Musulmani.
Alcuni hanno ipotizzato che i Templari abbiano imitato l'istituzione musulmana del ribat, che rappresentava una fortezza alle frontiere dell’Islam, dove i musulmani conducevano una vita religiosa e militare. Ma quest'ipotesi è fortemente discutibile: non è, infatti, certo che i Franchi in Oriente, durante i primi decenni del secolo. XII, conoscessero l’esistenza del ribat.
Il cambiamento dei compiti originari dei Templari non costituì uno stravolgimento radicale della loro vita; conseguentemente, il cambiamento può essere collegato alla semplice necessità degli Stati Crociati, di poter contare su un elevato numero di soldati.
L'incremento numerico dei Templari nei primi anni di vita dell'Ordine fu molto modesto; e questo spiega le motivazioni per cui Ugo di Payns si recò, nel 1127, in Francia appellandosi al sostegno di San Bernardo di Chiaravalle. A sostegno dell'iniziativa, San Bernardo compose il De laude novae Militiae.
L'opera del nuovo Ordine raccolse subito numerose simpatie in Occidente, in quanto come monaci combattenti, i Templari lottavano contro gli infedeli in Terra Santa difendendo gli ideali della Chiesa; furono, infatti, considerati come martiri della cristianità.
In occasione del Concilio di Troyes, tenutosi nel gennaio 1128, l'Ordine ottenne l'approvazione del Papa e, sotto la guida spirituale di San Bernardo, fu redatta la sua regola originaria. La regola era una derivazione delle usanze già consolidate dai Templari cui San Bernardo diede il proprio autorevole contributo.
Ugo di Payns ed i suoi seguaci iniziarono a viaggiare per l'Europa Occidentale alla ricerca di nuove reclute ed offerte di natura economica; la loro opera incontrò il successo della popolazione permettendo all'Ordine di accumulare numerose ricchezze nel breve volgere di pochi anni.

Sviluppo.

In ragione delle notevoli esigenze finanziarie, ai Templari fu concesso di acquisire proprietà materiali, in contrasto con quanto stabilito per altri ordini monastici, ma similmente a quanto previsto dagli altri Ordini Militari.
Sicuramente, i donatori confidavano che i Templari avrebbero riservato a loro preghiere e benefici spirituali; mentre alcuni, in cambio di versamenti in denaro, ottennero pensioni e vitalizi.
La possibilità d'acquisto di proprietà appartenenti ai laici fu consentita grazie a numerosi privilegi stabiliti dai pontefici nel corso del secolo XII, a testimonianza del favore riservato dai Papi all'Ordine Templare; nel dettaglio chi concedeva un'oblazione annuale all'Ordine aveva diritto all'esenzione di un settimo della penitenza ricevuta mentre era data facoltà di ricevere sepoltura nei cimiteri dei Templari.
Il volume delle donazioni rivolte all'Ordine iniziò a diminuire solo nel corso del secolo XIII. Bisogna inoltre tenere conto che i Templari incrementarono il loro patrimonio mediante vendite ed acquisti di proprietà. Le esenzioni fiscali, sia da parte civile sia ecclesiastica, rappresentarono un'altra efficace formula per accrescere il loro patrimonio.
L'esenzione dal pagamento delle decime, e gli altri privilegi ottenuti dall'autorità pontificia (tra cui l'esenzione dalla giurisdizione del vescovo), furono in ogni modo causa d'ostilità nei confronti del clero secolare e causarono numerose controversie. Molte controversie furono risolte con accordi locali (spesso contrastanti), che in ogni caso limitarono le concessioni iniziali, fino ad arrivare alla decisione di papa Innocenzo III di ridurre nel 1215 i privilegi delle decime.
Numerose erano, inoltre, le reclute attirate nell'Europa Occidentale, in particolare i figli minori dei nobili che diversamente sarebbero stati destinati ai monasteri.

Compiti bellici

La notevole consistenza patrimoniale dell'Ordine era fondamentale per la sopravvivenza dei Regni Latini d'Oltre Mare che non potevano contare su rendite finanziarie in loco e tanto meno sulla possibilità di reclutare combattenti in Siria.
Conseguentemente la sopravvivenza, a livello bellico, degli Stati Latini fu affidata quasi esclusivamente agli Ordini Militari, e nonostante che gli effettivi dei Templari non raggiunsero mai un numero adeguato alle reali esigenze, furono loro a fornire il contributo più pesante, anche a livello di perdite umane come nella battaglia di Le Forbie (1244) quando furono uccisi 312 Templari.
Non è possibile, a causa della mancanza di documenti, tracciare una pianta esatta dei possedimenti dei Templari in Terra Santa. Sappiamo da fonte certa, che la fortezza di Gaza fu ceduta all'Ordine nel 1149, è fu tra i primi loro possedimenti. Nel secolo XII buona parte della Contea di Tripoli era controllata dagli Ordini; ed in particolare i Templari possedevano le fortezze di Tortosa, Chastel Blanc e Hattin. Inoltre, essi stessi intrapresero la costruzione di fortezze come: Athlit nel 1218 e Safed nel 1240.
L'organizzazione militare dei Templari era abbastanza simile a quella degli altri Ordini Militari, prevedeva, infatti, la presenza di Cavalieri e Sergenti, oltre alla possibilità di assoldare in loco combattenti definiti "turcopoli". Lo schieramento Templare garantiva esperienza e disciplina.
Le regole di combattimento erano molto dettagliate, sia per quanto riguardava lo spostamento delle truppe sia per quanto riguardava l'ingaggio del combattimento.
Nel momento della battaglia, lo schieramento Templare, forniva sia l'avanguardia sia la retroguardia per l'intero esercito crociato.
Molte volte i Templari prendevano decisioni militari contrastanti con quelle dei Sovrani degli Stati Latini; ma le loro scelte si rivelarono spesso dettate esclusivamente dal coraggio. Infatti, ancora nel 1300, occuparono l'isolotto di Ruad difendendolo per due anni, costituendo l'ultimo caposaldo latino in Terra Santa.
Importantissimo, anche se non pertinente alla nostra analisi, è il ruolo militare svolto dai Templari nella penisola Iberica; dove ebbero un ruolo decisivo nella "reconquista" al fianco dei sovrani spagnoli.

La Struttura organizzativa.

L'amministrazione dei beni acquisiti, rappresenta un aspetto prioritario nell'attività templare; infatti, esistevano tre livelli amministrativi: la Commanderia (o convento), la Provincia e la Sede Centrale dell'Ordine.
La Commanderia, rappresentava l'unità base amministrativa, ed era retta dal Precettore; nel caso essa si trovasse in zone di confine, poteva assumere una struttura prettamente militare. All'interno della stessa il numero di Templari era spesso ridotto e gestiva esclusivamente solo gli aspetti amministrativi. Il Precettore, assieme a quattro o più colleghi, gestiva anche la parte giudiziaria della Commanderia.
Le Provincie raccoglievano le Commanderie ed i loro confini corrispondevano a quelli dei regni. La gestione della Provincia era affidata ad un Maestro Provinciale che nominava i superiori delle Commanderie, ricevendone anche le rendite annuali. Le decisioni riguardanti, la compravendita di proprietà era in ogni modo riservata alla Sede centrale che provvedeva regolarmente a visitare le Provincie.
La Sede Centrale dell'Ordine, era gestita dal Gran Maestro (che furono 23 dal 1119 al 1307) cui era affidato, congiuntamente ad altri membri, il governo ordinario. Al Gran Maestro erano affiancati: un siniscalco (fino al XII secolo), un Gran Commendatore, un Maresciallo, un Tesoriere, un Drappiere ed un Turcopolo. Il capitolo generale rappresentava l'altro organo di governo, e comprendeva i Templari scelti in rappresentanza delle Provincie a formare l'Assemblea dell'Ordine, che si riuniva mediamente con cadenza annuale, probabilmente emanando le variazioni della Regola

Classi.

Inizialmente, il termine Frati equivaleva a quello di Cavalieri. Successivamente i chierici furono considerati come cappellani. I laici erano invece divisi tra Cavalieri e Sergenti; per i primi l'ammissione era possibile solo in base alla discendenza nobiliare, mentre i secondi dovevano semplicemente essere uomini liberi. I Sergenti erano suddivisi in due categorie: coloro che erano combattenti e coloro che invece erano adibiti a compiti in tempo di pace. L'uso della croce rossa Templare su abito bianco, era riservata esclusivamente ai Cavalieri; mentre i Sergenti indossavano abiti scuri.
Appare evidente che, all'interno dell'Ordine, l'elemento clericale era subalterno a quello laico; infatti, per l'elezione del Gran Maestro era previsto che uno soltanto dei tredici elettori dovesse essere un cappellano.
Nelle magioni Templari erano spesso ospitati anche persone non appartenenti all'Ordine, inoltre, l'Ordine disponeva di servitori regolarmente pagati.

Aspetti Religiosi:

Le regole tipicamente monastiche, furono adattare alle esigenze dei Templari e lo stesso noviziato non fu adottato per molto tempo.
La pratica dell'oblazione dei bambini fu scarsamente utilizzata.
La vita spirituale nelle Commanderie, non assumeva un aspetto rilevante, ad esclusione di quelle in cui erano numerosi i Cavalieri; in particolare i digiuni erano più limitati rispetto agli altri Ordini Religiosi

Attività finanziaria.

I Templari, oltre ad amministrare direttamente i propri beni, si occuparono anche di tenere in deposito beni altrui utilizzando forme similari all'attuale conto corrente bancario, basti ricordare come, nel corso del XIII secolo, essi funsero da tesorieri per il Re di Francia. In molte occasioni i Templari fornirono mutui e prestiti alla nobiltà del tempo; inoltre, erano indispensabili per i trasferimenti di valuta, soprattutto in Oriente. Ai Templari è anche attribuita l'invenzione del moderno assegno bancario.

Decadenza dell'Ordine.

Appare evidente che le notevoli ricchezze ed i privilegi dei Templari furono oggetto di critiche ed invidie; critiche che diventarono sempre più consistenti nel secolo XIII, quando gli esiti dei combattimenti in Terra Santa furono sempre più sfavorevoli. Inoltre non era possibile conoscere l'esatta consistenza del patrimonio dell'Ordine, spesso dimenticando quanto fosse rilevante il loro ruolo per il sostentamento dei Regni Latini.
Anche la rivalità esistente con gli Ospedalieri fu enormemente sopravvalutata, e portò a prevedere la fusione dei due Ordini attraverso un procedimento avversato da entrambe le parti.
Il clima creatosi favorì certamente l'azione del Re di Francia, Filippo il Bello, e la conseguente abolizione dell'Ordine con la Bolla Vox Clamantis in Excelso del 3 Aprile 1312, in occasione del Concilio di Vienne.
Gli storici moderni sono concordi nel ritenere le accuse d'eresia formulate nei confronti dell'Ordine, inconsistenti e simili a quelle rivolte ad altri. Non furono mai trovate, all'interno delle Commanderie, prove incriminanti, e tutte le confessioni furono estorte solo grazie a minacce e torture; pur ammettendo che in alcune magioni si fossero verificati casi di sodomia, per altro comuni ad altri Ordini Religiosi dell'epoca.
Appare evidente che la spiegazione più logica dell'accanimento contro i Templari sia da collegarsi alle difficoltà finanziarie di Filippo il Bello, che in ogni caso non trasse vantaggio dalla sua scellerata iniziativa di impadronirsi delle ricchezze dell'Ordine, in quanto le stesse furono assegnate da papa Clemente V (con la Bolla Ad Providam del 2 Maggio 1312) ai Cavalieri di Rodi, detti poi di Malta (che ebbero comunque difficoltà a recuperare i beni) ad eccezione di quelli francesi, spagnoli e portoghesi.
Nella penisola Iberica ed in Scozia, i Templari non subirono alcuna persecuzione conservando anche le proprietà patrimoniali; mutarono semplicemente il loro nome dando vita, ad esempio, all'Ordine militare di Montesa ed all'Ordine militare del Cristo.
Per quanto riguardava i singoli Templari riconosciuti innocenti, e sottomessi alla Chiesa, fu loro assegnato un vitalizio e continuarono a vivere nelle loro magioni o presso altri istituti religiosi.
 
Torna ad Aspetti Generali
1