Nascita dei Templari a Gerusalemme

Trascriviamo un interessante articolo di Oriano Granella, pubblicato sul numero 5 di Eteria, riguardante la fondazione dell'Ordine Templare:


Quando si va a Gerusalemme e si sale sulla spianata del Tempio per la solita frettolosa visita di gruppo alle due moschee, non sempre viene ricordata la storia della nascita dei Templari legata a quel luogo, in particolare alla moschea detta "El Aqsa".

A dire il vero nessun segno oggi ricorda questo rapporto dei Cavalieri Templari con l'antica moschea: Saladino, dopo aver riconquistato Gerusalemme (1187), soppresse il chiostro e le altre costruzioni dei Templari, ad eccezione del refettorio dei cavalieri, lungo il muro meridionale, ove ha sede il museo islamico.

Questa moschea costruita dal califfo al-Walid (709-715), distrutta due volte da terremoti già nei suoi primi sessant'anni di esistenza, ricostruita dal califfo al-Mahdi nel 780, dalle quindici navate laterali iniziali fu poi ridotta alle attuali sette con la ricostruzione fatta dal califfo az-Zahir dopo il terremoto del 1033, e si presenta oggi un po' fredda, nel suo restauro realizzato tra il 1938 e il 1942, con quella selva di lucide colonne marmoree (dono di Mussolini). Praticamente quasi nulla, a parte la struttura generale, rimane dell'antica moschea del tempo dei crociati.

Quando i cristiani conquistarono Gerusalemme nel 1099, procedettero a proprie identificazioni riguardo alle costruzioni che erano nella spianata del Tempio. Ritennero la Moschea di Omar, o Cupola delle Rocce, il "Tempio del Signore" e perciò la trasformarono in chiesa, ponendovi l'edificio. Mentre identificarono la moschea "El Aqsa", con la sua grande area sotterranea, come la zona del "Tempio di Salomone (Templum Salomonis)".

Originariamente il nome El Aqsa (la più lontana) indicava tutta la spianata del Tempio, in quanto il luogo santo di Gerusalemme era il "Santuario più lontano" in cui fu trasportato Maometto nel suo famoso viaggio notturno. L'uso del nome venne poi limitato a questa grande moschea della preghiera.

Essa divenne, dopo la conquista crociata, la prima residenza del Re di Gerusalemme fino al 1128, quando il Re Baldovino la cedette ai soldati-monaci che, appunto da questa sede (il loro quartier generale), assunsero la denominazione di "Milites Templi" o "Templari".

Al di là di tutte le vicende, molte volte fantastiche e leggendarie, che circondarono quest'Ordine cavalleresco e che, anche per calcoli politici ed economici, portarono alla sua soppressione e al nascere, anche per calcoli politici ed economici, portarono alla sua soppressione e al nascere, anche per i secoli successivi, del cosiddetto fenomeno del "Templarismo", bisogna riconoscere che quest'Ordine, al suo sorgere, rispondeva a esigenze precise della situazione che si era creata nel Regno crociato e, soprattutto, che partiva da intenti profondamente religiosi e nobili, anche se legati alla cultura del tempo.

Basti pensare che all'origine dell'affermarsi di questa nuova figura di monaci-cavalieri, sta un grande teologo e un grande santo: Bernardo, abate di Clairvaux. Ma procediamo con ordine.

Conquistata Gerusalemme il 15 luglio 1099, con quei massacri e saccheggi che purtroppo seguirono, e instaurato un potere centrale con Goffredo di Buglione, molti principi e cavalieri tornarono a casa. Al re Baldovino, succeduto a Goffredo di Buglione, restarono solo duecento cavalieri e mille fanti.

Pur avendo il sostegno delle flotte delle città marinare, che permise ai crociati di conquistare varie città del litorale (in cui potevano sbarcare pellegrini e rifornimenti), tuttavia all'interno la situazione rimase instabile. Le scarse milizie crociate, impegnate in guerra e asserragliate nei castelli, non erano in grado di esercitare un adeguato compito di protezione nel territorio per l'incolumità dei pellegrini e dei loro beni.

Ecco che allora, accanto agli ordini religiosi tradizionali sorsero i cosiddetti ordini cavallereschi, come quello degli Ospitalieri (così chiamati dall'Ospedale di S. Giovanni in Gerusalemme) che si prendeva cura dei pellegrini e dei malati, ma che talvolta cingeva le armi per difendere i suoi ospizi dagli attacchi dei musulmani o dare man forte ai crociati nella difesa dei castelli e città. Questi saranno conosciuti anche col nome di Cavalieri di Rodi e poi di Malta.

Ma un ordine in particolare sorse proprio con lo scopo di difendere i Luoghi Santi: quello dei Templari appunto.

Le sue origini si fanno risalire a un cavaliere francese, Ugo di Payns che verso il 1118-19, insieme al conte Ugo di Champagne, raccogliendo intorno a sé un primo gruppo di cavalieri, pensò di costituire una specie di "militia Christi" (milizia di Cristo) con il compito di difendere i pellegrini dalle incursioni degli infedeli.

La novità però era nel fatto che di questa milizia "scelta", per così dire, potevano far parte solo cavalieri che prendevano i voti come religiosi. Persone quindi senza famiglia (o che comunque avevano lasciato la famiglia, le loro terre e i loro privati interessi) e che nel segno della vita religiosa - cioè con i voti di castità, povertà e obbedienza - dovevano consacrarsi con tutte le loro energie alla difesa dei Luoghi Santi. Anzi questo compito lo assumevano con un voto apposito. Crociati di Cristo sino alla morte. Si aveva così, per la prima volta e in forma ufficiale, la figura del monaco-soldato.

Sino a quel momento nella Chiesa era parso inconciliabile questo doppio compito: fare il religioso con i tre voti, in un ambiente quasi evangelico, di pace e pacificazione (per questo c'era il divieto di portare armi e l'esenzione obbligatoria da ogni servizio militare), e fare il militare, compito che apparteneva ai laici.

La nascita di questa religiosa associazione di combattenti fu accolta favorevolmente da Baldovino, Re di Gerusalemme, che subito si rese conto dell'aiuto che poteva avere da una truppa così qualificata e completamente consacrata alla difesa del Regno crociato. Concesse perciò a loro, che avevano inizialmente assunto il nome di "Poveri Cavalieri di Cristo", la sua propria residenza sulla spianata del Tempio, da cui, come detto, derivò il nuovo nome di "Templari".

Ma la loro posizione nella Chiesa non era ancora tanto chiara e infatti subito affiorarono alcune critiche a questa novità di una milizia formata da monaci.

Ugo di Payns, con alcuni nobili compagni, pensò allora di venire a Roma per avere un riconoscimento papale. Papa Onorio II, dopo averli ricevuti ed ascoltati, pensò di inviarli al Concilio di Troyes, che aprì i suoi lavori il 14 gennaio 1128. A questo Concilio partecipò anche il grande Bernardo, abate di Clairvaux, che ebbe l'incarico dal Cardinale legato di revisionare la Regola dell'Ordine che Ugo di Payns si era portato dall'Oriente.

E fu proprio S. Bernardo che, riscrivendo per loro la Regola, se ne fece supremo garante e ne motivò teologicamente la scelta. Secondo il Santo abate il monaco-cavaliere non soltanto combatte contro gli infedeli, ma anche contro il demonio e il Male in ogni sua forma. E per questo le sue armi, oltre a quelle tradizionali dei cavalieri laici, saranno la penitenza, la prudenza, la castità, la vita di preghiera e l'obbedienza.

Al termine del Concilio di Troyes il nuovo Ordine fu ufficialmente riconosciuto e il papa assegnò ai cavalieri come divisa un mantello bianco, a cui fu poi aggiunta una croce rossa.

Il loro motto: "Non nobis Domine, sed Nomini tuo da gloria" (Non a noi Signore, ma al tuo Nome dà gloria) appariva con fierezza sugli stendardi e nelle loro dimore.

I membri dell'Ordine avevano il voto di povertà ma - come era per tutti gli ordini monastici del tempo - l'Ordine in quanto tale poteva avere possedimenti, per mantenere i suoi monaci e raggiungere i suoi scopi, molto onerosi in questo caso, dovendo sostenere le spese di guarnigioni, castelli e guerre vere e proprie.

Al termine del Concilio il gruppo dei Cavalieri Templari si avviò per l'Europa per ricercare aiuti economici, fondare case, trovare nuovi adepti e organizzare validi canali di approvvigionamento.

E' sorprendente lo straordinario successo che ebbe la nuova istituzione, non solo per le adesioni di nuovi cavalieri, ma per il favore che ebbe con innumerevoli lasciti e donazioni di case e castelli, tanto da divenire, in breve tempo, una grande potenza economica con anche una propria flotta marinara.

S. Bernardo, dal canto suo, continuò ad esortare i cavalieri del suo tempo perché superando il loro inveterati vizi di superbia, vanagloria, avidità, lussuria, si convertissero alla nuova cavalleria di Dio, la milizia di Cristo, i Templari.

In Terra Santa pian piano i Templari, come gli Ospitalieri (anch'essi sempre più assimilati all'ideale del monaco-guerriero) e, più tardi, i cavalieri Teutonici, acquistarono un'importanza decisiva per la difesa delle terre crociate, andando spesso ben oltre al loro iniziale scopo e divenendo una vera forza militare indipendente, qualche volta anche in contrasto con la monarchia e in lotta con gli altri Ordini Cavallereschi.

Nato sotto il segno del servizio e del coraggioso dono di sé, sino ad essere disposti a morire per il Cristo, purtroppo la potenza e la ricchezza accumulate, suscitarono spesso incomprensioni, gelosie e un sacco di accuse, soprattutto in Europa.

La fine della presenza crociata in Terra Santa segnò comunque anche la loro fine. Il 18 maggio 1291, cadde in Palestina S. Giovanni d'Acri, ultimo bastione crociato in Terra Santa. I Templari, sino all'ultimo, resistettero nella loro cittadella, coprendosi di gloria e mostrando estremo coraggio.

Ma pochi anni dopo, nel 1307, Filippo il Bello, re di Francia, trama contro di loro e fa arrestare tutti i Templari del suo regno.

Inizia così la lunga e tenebrosa storia che porterà ad accuse, torture e processi e infine alla soppressione dell'Ordine da parte di papa Clemente V nel 1312, e alla morte, bruciato sul rogo come eretico nel 1314, dell'ultimo Gran Maestro: Giacomo di Molay.

Tra quelle fiamme terminò la gloriosa storia dei Templari.


Torna ad Aspetti Specifici

1