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Circa 200 milioni di anni fa

I continenti attuali erano riuniti in un unico blocco chiamato Pangea.

Circa 180 milioni di anni fa

Europa e Asia erano unite all'America settentrionale ed erano separate dal blocco costituito da America meridionale e Africa. Un altro blocco era costituito da Australia e Antartide, mentre l'India viaggiava da sola verso Nord.

Oggi

L'Australia è separata dall'Antartide, l'oceano Atlantico ha dimensioni ragguardevoli e la frattura tra Europa e Africa si è trasformata nel mar Mediterraneo. L'India si è scontrata con l'Asia e, dallo scontro, è nato l'Himalaya.


Fino agli inizi del '900, i geologi pensavano che i continenti e gli oceani fossero strutture stabili. Intorno al 1920, Alfred Wegener propose una teoria che diede il via ad un nuovo modo di considerare la Terra. Lo scienziato tedesco formulò l'ipotesi, nota come la TEORIA DELLA DERIVA DEI CONTINENTI, secondo la quale fino a 200 milioni di anni fa esisteva un unico grande continente, la PANGEA, circondato da un unico grande oceano, la PANTALASSA. Wegener ricostruì la Pangea accostando fra loro le sagome dei continenti. Ma questa corrispondenza di forme non poteva essere l'unica prova della sua teoria e perciò, a sostegno della sua ipotesi, si servì anche della distribuzione dei resti fossili di animali e vegetali. Anche la distribuzione dei ghiacciai 250 milioni di anni fa, rivelata dalle tracce lasciate sulle rocce, mostra una loro presenza massiccia nelle terre dell'emisfero meridionale e una loro assenza nelle regioni boreali. Con la ricostruzione del supercontinente originario, Wegener riusciva a spiegare questo fatto. Le estremità meridionali delle terre emerse si venivano infatti a trovare raggruppate in una regione che in quell'era coincideva con il polo sud, mentre le regioni che attualmente sono nell'emisfero boreale, allora si trovavano nella zona equatoriale del pianeta. Nonostante le prove raccolte, la teoria della deriva dei continenti non ebbe successo, soprattutto perché lo scienziato tedesco non riuscì a spiegare come i continenti potessero "navigare" sul fondo degli oceani, né a individuare le forze che li spingevano. La sua teoria fu accantonata fino agli anni cinquanta, quando i geologi e gli oceanografi iniziarono a esplorare il fondo del mare per disegnare mappe che facilitassero la navigazione dei sottomarini e trovarono le risposte che Wegener non aveva saputo dare.

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