Il bosco di latifoglie:

querco - carpineto

 

 Caratteristiche generali

Le caratteristiche del clima e del suolo, insieme alle trasformazioni operate dall'uomo nel corso dei secoli, hanno determinato 1'attuale distribuzione di formazioni boschive profondamente diversificate; la vegetazione si presenta così ordinata non solo secondo fasce altitudinali, ma risulta fortemente caratterizzata dalle trasformazioni determinate dalle attività antropiche.

Le formazioni boschive interessate nel progetto di ricostituzione di microambienti a bosco nell'area della scuola sono definite "boschi d'alto fusto".

Tale tipologia viene distinta in boschi storici che sorgono su terreni che non sono mai stati coltivati a partire dal Medioevo e in boschi di origine recente o secondari, la cui superficie è stata più o meno periodicamente messa a coltura a partire dal Medioevo.

 

Caratteristiche peculiari dell'area in esame

L'individuazione nell'area del progetto di zone adatte all'insediamento di un bosco secondario permette nel corso degli anni di seguire e gestire 1'evoluzione della vegetazione e 1'insediamento di specie animali in un ecosistema relativamente semplice nei primi anni, ma con la tendenza ad una sempre maggiore diversificazione, attraverso la colonizzazione di ambienti, da un punto di vista ambientale, estremamente degradati.

Ipotesi di intervento

La gestione di queste aree prevede alcuni punti cardine:

Verrà utilizzata la rinnovazione artificiale, per la difficoltà ad ottenere in tempi ragionevoli quella naturale, consentendo comunque che nei rimboschimenti si insedino specie arboree secondarie come specie di accompagnamento o specie miglioratrici.

 

 

Gli animali
 


LO SCOIATTOLO

NOME SCIENTIFICO:

Sciurus Vulgaris

CLASSIFICAZIONE:

arboricolo, caratterizzato da forme snelle di grande agilità

DESCRIZIONE GENERALE:

testa tondeggiante, muso breve, dotato di numerose vibrisse, occhi grandi e vivaci, orecchie di medie dimensioni, munite all'estremità con un ciuffetto di lunghi peli.

Le zampe di media lunghezza, hanno dita sottili ma forti, terminando con unghie ricurve e appuntite.

La coda è interamente coperta di lungo e abbondante pelo.

La tinta del mantello è variabile, ma superiormente più scura, dal colore rossastro, a fulvo, grigiastro, fino a nero; l'ambiente preferito sono i boschi ombrosi, dove, grazie alla loro agilità, sembra volare di albero in albero, alla ricerca di cibo costituito in gran parte da sostanze vegetali, animali, quali uova, insetti e nidiacei.

HABITAT: bosco ombroso

DIMENSIONI: lungo 43 cm (coda 20 cm)

NUTRIMENTO: sostanze vegetali (uova, insetti)

 

LA VOLPE ROSSA

NOME SCIENTIFICO:

Vulpes Vulpes

CLASSIFICAZIONE:

mammiferi canidi

DESCRIZIONE GENERALE:

la pelliccia è rosso fuliggine con intonazione giallastra nelle parti superiori, si presenta altrove "spolverata" di bianco per la presenza di lunghi peli dalla punta candida

DIMENSIONI:

1,50 m di lunghezza totale-35 cm d' altezza

ABITUDINI

Vive prevalentemente nei boschi, nel sottobosco e tra la sterpaglia dei campi, spesso in località ove abbondano i nascondigli tra le pietre.

Vive solitaria oppure si riunisce in famiglie.

L'accoppiamento ha luogo in gennaio - febbraio, all'inizio di agosto la femmina partorisce, nella tana rivestita di peli, 3 - 8 piccoli.

 Si ciba di svariati vertebrati, nonchè di insetti, vermi, molluschi e frutti. 1