LA PALUDE
Caratteristiche generali
Il termine zona umida è utilizzato per indicare una eterogenea serie di ambienti naturali o semi-naturali con acqua, dolce, salmastra o salata.
Il valore economico, naturalistico, scientifico e didattico di questi ambienti è universalmente conosciuto.
Le zone umide presentano una tipologia assai variata: la dimensioni, la profondità, l'origine, la salinità ed altre caratteristiche chimiche e morfologiche ne influenzano fortemente le caratteristiche e le comunità presenti.
Riportiamo un breve elenco di zone umide naturali:
Il progetto in una fase iniziale prevede la creazione ex-novo di un piccolo bacino di dimensioni comprese tra i 25 mq. (ottimale per ospitare insetti e invertebrati acquatici) e i 100 mq. (dimensione adatta per anfibi e rettili acquatici), non viene valutata l'ipotesi di creare un habitat adeguato per 1'ittiofauna dovendo disporre di un'area di almeno 2500 mq.
Ipotesi di intervento
Nel piano di gestione si prevede la presenza di una zona umida di dimensioni ridotte e la sua gestione naturalistica; si tratta di interventi semplici ma costanti negli anni, questi ambienti tendono infatti a trasformarsi spontaneamente e possono, in natura, assumere un aspetto completamente diverso da quello che avevano in partenza.
Sicuramente in ambienti di origine artificiale è necessario intervenire più volte per favorire l'instaurarsi di condizioni di naturalità.
La progettazione e la gestione delle zone umide ha lo scopo di rendere il biotopo adatto alla fruizione didattica degli alunni della scuola.
Verranno monitorate e gestite in particolare:
E' indispensabile, vista la localizzazione in una depressione già predisposta allo scopo, l'approvvigionamento idrico costante.
- la qualità delle acque attraverso la misura di una serie di parametri chimico - fisici (pH e 1'ossigeno disciolto) e biologici (organismi bioindicatori).
- il livello delle acque che possono favorire o meno particolari presenze vegetazionali ed animali;
- il livello di eutrofizzazione delle acque che favorisce lo sviluppo di piante ed animali senza diventare eccessiva per evitare esplosioni algali con conseguente riduzione dell'ossigeno disciolto.
- il controllo della vegetazione; in ambienti artificiali di dimensioni ridotte è possibile che alcune specie tendano a diventare invadenti occupando 1'intera area, è necessario quindi favorire una costante diversità biologica.
Le quote del fondale dovranno essere diversificate per consentire a diverse specie di utilizzare il nuovo ambiente così come gli argini dolcemente degradanti.
Verrà effettuata anche alcune opere di restauro della vegetazione sia sulle rive che sul fondale individuando le specie di fondamentale importanza per il restauro.
La reintroduzione degli organismi animali verrà indirizzata con dei semplici interventi che tendono a ricreare le reti alimentari e ad instaurare i necessari equilibri predatore - preda partendo dai microrganismi per arrivare agli anfibi.
Animali
La biscia dal collare fa parte della classe dei rettili, dell'ordine squamati vive nei pressi dei fiumi, stagni e torrenti, ma si incontra anche in luoghi lontani d'acqua ferma.
Il colore della sua pelle è grigio-olivastro con punteggiature brune e un collarino giallastro.
É un'ottima nuotatrice e si immerge anche per lungo
tempo sott'acqua.
Depone le uova sotto strati di foglie umide.
I piccoli alla nascita misurano una quindicina di centimetri, ma sono già in grado di cacciare da soli insetti e molluschi.
La biscia adulta si nutre di topi, arvicole e ramarri.
In primavera e in estate mutano alcune volte la pelle,
poichè con la crescita del corpo diventa stretta.
Nome: carpa Classe: pesci ossei
Ordine: cipriniformi
Dimensioni: lunga 50-100 cm
Caratteristiche fisiche: ha delle grosse scaglie
che porta sul dorso.
Ha un corpo compresso, sormontato da una lunga spina
dorsale e porta sulla bocca due paia di barbigli.
Mancano i denti tipici che sono sostituiti da formazioni
ossee faringee.
Alimentazione: si nutre di zanzare e di ogni sorta di animaletti e vegetali che reperisce sul fondale melmoso delle acque dolci.
Cattura delle prede: questa specie a scaglie viene anche allevata negli stagni artificiali, nelle risaie perchè consente la distruzione di animaletti e vegetali acquatici che danneggiano le piantine del riso.
Riproduzione: la carpa si riproduce in primavera
quando le acque arrivano a circa 20 gradi centigradi.
Le uova vengono deposte in zone profonde e ricche di
vegetazione e subito vengono fecondate dal maschio prima di aderire alle
piante acquatiche.
Una femmina può deporre anche 300000 uova.
Nome: Rana temporaria
Classe: anfibi Ordine: anuri Dimensioni: 7-10 cm
Alimentazione: si muove di sera per cacciare insetti e lumache.
Cattura delle prede: la sua tattica è quella di attaccare la preda assalendola.
Riproduzione: Il maschio lotta con altri rivali per conquistare una femmina all'inizio della primavera.
Le sale sul dorso, sistemandosi a cavalcioni, la afferra strettamente alla pelle del petto.
A mano a mano che le uova vengono deposte, il maschio emette sperma sopra.
Infine la coppia si separa.
Dalle uova si schiuderanno i girini.
I tritoni sono animali timidi e riservati.
Una parte dell'anno la vivono sulla terraferma nascosti sotto sassi o foglie.
Solo di notte escono per nutrirsi di insetti, lumache,
vermi e chiocciole.
In inverno i tritoni vanno in letargo (ibernano) protetti
da fessure nel terreno.
Il grasso accumulato permette loro di sopravvivere senza mangiare.
In primavera fanno ritorno allo stagno e la loro pelle diventa più sottile e quindi più adatta ad essere usata come organo respiratorio.
É il momento degli accoppiamenti e deposizione di uova.
Da queste schiudono le larve che si nutrono di prede animali e respirano per mezzo di branchie piumose.
Entro l'autunno i girini diventano copie in miniatura degli adulti, lasciano lo stagno e vivono sulla terraferma finchè non sono atti alla ripoduzione.