IL PRATO NELLE QUATTRO STAGIONI
Il prato è pieno di fiori!
Che bello! Ha tanti colori!
Se lo guardi d'inverno
è proprio un inferno.
Ma se lo guardi a primavera
la natura lo rallegra.
D'autunno invece
è nero come la pece.
Se lo guardi d'estate
le foglie son velate.
Sebastiano Rampini 1 G
IL PRATO
VA SEMPRE RISPETTATO
LA NATURA E' DA AMARE
LA DOBBIAMO CONSERVARE
IL PRATO È NOSTRO AMICO
NON DISTRUGGERLO TI DICO
IN PRIMAVERA
NON ARRIVA MAI LA SERA
PER I GRANDI E BEI COLORI
DEI SUOI AMICI
FIORI
CRIVELLI SABINA 1 G
Nel prato ci sono gli animali che si nascondono tra i vegetali;
tutti allegri e sorridenti
si divertono contenti
ma attenzione a chi ha i denti:
vi potrebbe torturare
ma soprattutto divorare.
Rampini Sebastiano
La cavalletta e la mantide erano amiche: giocavano, cantavano, suonavano, ballavano e facevano i compiti insieme.
Un brutto giorno arrivò un bruco che diceva di possedere pozioni magiche nell'albero dove viveva. Così la cavalletta incuriosita si fece attirare da quell'albero magico.
Vide pozioni magiche che potevano trasformare un piccolo insetto in un grandissimo e forte uomo.
Incuriosita ne bevve una e detto fatto divenne la donna più forte del pianeta distruggendo tutto quello che le capitava sotto mano.
Un giorno la Mantide Religiosa pregò ed ecco le pozioni magiche rovesciarsi a terra e trasformare ancora una volta la donna in cavalletta e il bruco in farfalla e volare via subito.
Da quel giorno la cavalletta imparò la lezione e la mantide la perdonò, diventando così amiche inseparabili.
Mangiò gli afidi e si addormentò. Nel frattempo, un bruco cieco e affamato, sentito il buon odore della foglia su cui la coccinella si era addormentata, si avvicinò e cominciò a mangiare.
Mangiando, mangiando arrivò vicino alle zampette della coccinella che si svegliò di soprassalto. Il bruco le disse: "Oh, scusami! Sai io sono cieco" e la coccinella rispose: "Non importa! Ho sentito in giro, per quello che riesco a sentire, che i ciechi hanno un ottimo udito. Io non ci sento molto bene, vuoi venire con me a visitare i prati del mondo? Così io ti descriverò ogni luogo e tu mi dirai che cosa si sente". Il bruco accettò con molto entusiasmo.
Mentre si incamminavano, la coccinella disse al bruco che sarebbero rimasti amici per sempre.
Dopo aver visitato molti prati e aver conosciuto molti amici, il bruco, diventato vecchio, morì.
Anche la coccinella, ormai vecchia, dopo poco morì rimanendo fedele alla promessa.
Nel prato del paradiso degli animali due insetti sono ancora amici: il bruco e la coccinella. favola di: GIULIA CHIESA
In un grande prato, sorgeva un maestoso ranuncolo con il gambo eretto e di colore giallo brillante.
Sui suoi petali litigavano un'ape e un grillo, l'ape Maya diceva al grillo: "Questo fiore è mio, ci sono arrivata prima io." Il grillo Salterino ribatteva: "Non é vero, ci sono arrivato prima io!!".
Continuarono così per un bel pezzo e alla fine decisero di fare una gara.
Dovevano partire dall'inizio di un bosco e, il grillo saltando e l'ape volando, dovevano raggiungere il ranuncolo tanto conteso.
Partirono e fu un succedersi di sorpassi fra il grillo e l'ape.
Ma al traguardo, arrivarono insieme.
Maya disse: "Dato che siamo arrivati insieme, tu ti riposerai sulle foglie del ranuncolo, mentre io succhierò il gustoso nettare di questa pianta.
E così fu. Il grillo si riposò sulle foglie del ranuncolo e, l'ape, gli succhiava il gustoso nettare; divennero così grandi amici.
Ancora oggi si può vedere il grillo che riposa sulle foglie del ranuncolo, e l'ape che gli succhia il gustoso nettare.
AUTRICI : VENTURINI ELISABETTA, TORRIGIANI ALICE E CRIVELLI SABINA.
DATTILOGRAFE: BANFI ANITA, CRIVELLI SABINA E VENTURINI ELISABETTA.
CLASSE 1G
La farfalla
balla, balla
è sempre in movimento
e non si ferma
neanche un momento.
La farfalla
colorata
qua e là lei svolazza,
sempre allegra
e ridolina
vola via la farfallina.
Losa Eleonora
IL RAGNO E’ ATTACCATO AD UN FILO
MA NON PESA NEANCHE UN CHILO
LUI E’ NERO DI NATURA ...
MA NON FA PAURA
IL RAGNO E’ PICCINO...
E TENERO COME UN PULCINO.
Il prato
in estate e’ tutto colorato
fiori e frutti dà al creato,
non si ferma neanche un momento,
di rifiorire è proprio contento !
Il prato
in autunno è un miscuglio
ed è anche in subbuglio:
foglie di qua, foglie di là
tutte bagnate
ed inzuppate.
Tutti in letargo se ne vanno
ed inizia il periodo più brutto dell’anno.
Il prato
in inverno è tutto spoglio,
è forse morto ?
Il paesaggio è innevato,
il freddo giace sul creato
e un altro anno è passato.
Il prato
in primavera
è una sorpresa,
tutti si risvegliano:
che bello ! ! !
gli animali cominciano a saltellare e a voler giocare,
i fiori si fanno colorati
e la vita rispunta da tutti i lati.
Il ragno sta nello stagno
sta dappertutto;
è nero
è forse in lutto?
E' matto
si comporta come un ratto
scappa di qua
scappa di la'
ma il ragno dove sarà?
Nel cassetto
nel comò
ma dov'è il ragno non lo so.
Ah già è vero:
è nell'erba
è nel prato
ma perché mi son scordato?
Un uccellino che aveva da poco abbandonato il nido, vide un bruco su un ramo di un albero. Era bianco e cicciottello e stava divorando con gusto una foglia. L'uccellino pensò "questo è un ottimo pranzetto per me." Il bruco sentendosi in pericolo cercò di farsi piccolo e poi tentò di convincere il nemico a non ingoiarlo: "Senti" gli disse "anche in futuro avrai bisogno di mangiare, non ti piacerebbe avere a disposizione tantissimi bruchi da ingoiare tutte le volte che senti appetito?"
"Certo che mi piacerebbe. "Rispose l'uccellino. "Ebbene, lasciami vivere. Se mi darai il tempo di crescere e di diventare una farfalla io depositerò sulla corteccia di questa pianta centinaia di uova. Da ognuno nascerà… un bruco. E ciascun bruco col tempo depositerà… le uova."
"Il tuo ragionamento sarebbe anche convincente" rispose l'uccellino, ma la mia mamma mi ha insegnato che è meglio un bruco oggi che una foglia d'insalata domani." Così dicendo si mangiò l'animaletto facendone un sol boccone, poi, se ne andò volando e cercando altro cibo.
Poco dopo si intrappolò nella rete tesa tra due rami da un cacciatore. Quando l'uomo venne per prenderlo, anche lui tentò di fare il ragionamento del bruco: " Perché vuoi uccidermi adesso? Sono piccolo. Se mi lasci andare crescerò e allora si che sarò un buon boccone per te."
"Sai cosa dicono dalle mie parti?" Gli rispose.
"Che è meglio accontentarsi del poco che hai piuttosto di aspettare quello che avrai un altro giorno."
E senza perdere tempo buttò l'uccellino nel carniere insieme agli altri che aveva catturato.
Autrice: Anita Banfi
Paolo Paleari, Bajoni Rubens, Cunsolo Iavan.
La formica lenta lenta
gira nel prato tutta attenta.
Si guarda attorno qua e là
in cerca di qualcosa che non sa.
Ma ecco che ad un tratto
la formica incontra un gatto,
che le dice di scappare
perché nel prato
qualcuno la può calpestare.
La formica impaurita
si rifugia da un'amica
e solo lì trova pace e riposo
in un prato così pericoloso.
Autore: Antonello Crispino.
Scritta da: Daniel Zampieri, Antonello Crispino.
Tanto tempo fa viveva una tribù di conigli, guidata da un capo che si chiamava Gramigno.
Siccome la tribù era formata solo da conigli maschi, Gramigno lasciò l'accampamento per andare in cerca di una coniglia bella come un fiore. Passò molto tempo e alla fine in un prato trovò un fiore che gli disse: "Ciao, chi sei tu? " "Sono Gramigno" rispose il coniglio.
" Come sei bello!" esclamò il fiore. "Io sono Violetta mi vuoi sposare?"
Il coniglio accettò e da loro nacque Gramigna.
DI BRUNO CESARE E CRISPINO ANTONELLO
(trascritto da Michele Silvia Sebastiano)
Era oramai arrivata la stagione degli accoppiamenti. Tutti gli animali erano felici, tranne una farfalla
che gironzolava triste per il cielo. All'improvviso questa vide una lumaca maschio tutta sola soletta. E le si posò davanti. La farfalla con quegli occhi così dolci si mise a fissare intensamente la lumaca. Quest'ultima domandò alla farfalla: "Perché mi guardi con quegli occhi?". Nessuna risposta. La lumaca capì che la farfalla si era innamorata di lui, ma ella gli disse che due animali diversi non potevano accoppiarsi. Anche alla lumaca piaceva la farfalla ma, proprio per questo motivo i due non potevano stare insieme.
Pensò e ripensò per trovare una soluzione e poi si ricordò della sua amica: la maga Smemoranda.
Questa aveva dei poteri magici e assoluti: poteva trasformare la farfalla in una lumaca. Le due amiche si misero d'accordo, e il giorno dopo andarono da Smemoranda, la quale dopo aver chiesto alla farfalla in che cosa avrebbe voluto trasformarsi la fece diventare una lumaca.
I due fidanzati tornarono nel bel giardino dove vissero felici e contenti.
AUTORI: ANITA BANFI E LOSA ELEONORA
RICOPIATORI: MARTINA FACCINI E MICHELA TOTARO.
La lumaca che passione!
Con il guscio color marrone
mi fa proprio compassione,
le farfalle fa scappar via
e in un momento lascia la scia.
Oh mia bella camomilla
ti bevo ogni mattina
con i tuoi fiori gialli
mi dai molta allegria
che però in un momento passa via.
DI ANITA BANFI,
TRASCRITTO DA ALICE TORRIGIANI, VENTURINI ELISABETTA E BANFI ANITA.
Tanto tempo fa sul colle di Gersedia, in Europa, c'era una casa stregata, vicino ad essa, c'era un gran prato su cui vivevano solo due fiori, il papavero e il fiordaliso.
La casa stregata, tempo prima, era abitata da una strega molto malvagia, Persevia.
Persevia era stata uccisa da un giovanotto e un terribile giorno, dal colle, erano arrivate tempeste e vortici di vento maestosi: lo spirito di Persevia era tornato per vendicarsi.
Nel frattempo il papavero e il fiordaliso, che dormivano, si svegliarono e spaventati dal brutto tempo si alzarono e si incamminarono verso la casa.
E una volta entrati videro molto sporco e disordine.
Visto che la casa era molto grande e le scale, che portavano al piano superiore, lunghe, alte e ripide, il fiordaliso rivelò una delle sue migliori doti, il volo.
la sua polvere magica anche il papavero si mise a volare e, insieme, andarono al piano superiore.
Anche il piano superiore, come quello inferiore, era sporco e in disordine.
I due fiori andarono avanti piano, piano e ad un certo punto videro, in una stanza, lo spirito, una signora in nero che stava preparando un sortilegio malefico e sentirono che ella voleva uccidere il giovanotto per vendicarsi della sua morte.
Così il papavero e il fiordaliso entrarono nella stanza e rovesciarono il sortilegio addosso a Persevia, la quale stava per reagire quando i due la legarono e il papavero dandogli un po' della sua droga la fece morire e, quando il sortilegio fece effetto, anche lo spirito di Persevia diventò polvere scomparve per sempre dalla faccia della terra.
Così da quel giorno sul colle di Persevia regnò la pace e i due amici ritornarono al loro posto nel prato e quando pioveva si ritirarono nella casa stregata.
scritta da :Sebastiano Rampini e Manuela Oldani
trascritta da: Crispino Antonello e Cantafio Simone
CLASSE:1G
La farfalla è
un animale che
segue sempre te.
Vaga nel prato
dopo aver mangiato;
è agile e scattante
e dorme con l'amante.
Rampini Sebastiano
La coccinella
detta del Signore
dei nome Lella,
su una foglia sta per ore e ore.
Punteggiata di nero
sta su di un fiore,
non ha alcun pensiero e
intenta prende il sole.
Le farfalle
rosa, verdi e gialle
volan di qua
volan di la
ma adesso dove saran?
Sono un tormento
ma anche un portento
soprattutto quando si posan sul mento.
Le formiche piccoline,
fanno sempre una brutta fine,
perché le persone, stanno ore
ed ore,
a guardar su, guardar giù,
chi ne ammazza sempre più.
C'era una volta uno scarabeo che era velocissimo a volare e sfidava tutti gli insetti a gareggiare contro di lui ma vinceva sempre. Un giorno lo scarabeo vide una formica e la sfidò a una gara di corsa. La formica accettò e dopo aver deciso il tracciato partirono.
Lo scarabeo all'inizio ebbe la meglio, ma si stancò e si sdraiò. Intanto la formica superò lo scarabeo che per vincere, strappò un'antenna alla formica.
La formica per vendicarsi chiamò le sue cento amiche ed insieme elaborarono un piano contro lo scarabeo.
La formica andò dallo scarabeo e gli disse se poteva darle la rivincita. Lo scarabeo accettò convinto di vincere.
Così partirono (con lo stesso tracciato) e lo scarabeo ebbe la meglio, ma quando si posò, sbucarono dalla terra le cento amiche formiche che uccisero lo scarabeo e così vinse la gara la formica.
Questa fiaba si riferisce a un detto che ha girato tutto il mondo: "Chi la fa l'aspetti".
DI FABIO CLERICI E LORENZO ZANONI.
TRASCRITTA DA LOSA ELEONORA, OLDANI MANUELA E CHIESA GIULIA.