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Quale sarà il manicomio adatto?
(una possibile prefazione non usata per un libro)
 
  
    Nulla nasce per caso e se viene scritto un libro, come se scoppia una guerra, c'è sempre sia una ragione latente che una causa scatenante. La ragione latente di questo libro è scritta nell'inquadramento generale, nel quale mostro quale tipo di manicomio sarebbe adatto per me, descrivendo alcune caratteristiche del mio animo. Ma non si inorgoglisca il lettore confrontandosi: anche per lui sarebbe individuabile un manicomio adatto se ha fatto qualcosa che in quel momento ed in quelle condizioni solo lui avrebbe potuto fare in quel modo. Chi esce dagli schemi convenzionali e consolidati è senza dubbio matto e come tale rischia di essere riconosciuto; se però trova degli altri esseri umani disposti ad uscire nello stesso modo dagli stessi schemi, continua ad essere matto, ma si consola (o s'inorgoglisce) per il fatto di essere stato capito da una schiera o da un'elite di matti simili a lui. Così il mondo pullula di esseri farneticanti, primi fra tutti i filosofi, i quali riescono, senza uno straccio di prova, a dire le cose più insensate, ma sono filosofi e non matti soltanto perchè altri matti li hanno etichettati così. Ma non è forse un matto colui che inventa la macchina a vapore? A cosa diavolo serve un aggeggio come quello? Se però qualcuno vedendo la macchina a vapore è abbastanza matto da dire che serve, allora chi l'ha inventata diventa un inventore, ma matto è e tale rimane. E se di fronte ad una evidenza assoluta ed indiscutibile del fatto che la terra è tendenzialmente piatta (a parte certe montagne o certi avvallamenti) qualcuno dice che è rotonda, Non farnetica forse costui? E non farnetica chi dice che la terra si muove ed il sole è relativamente fermo? Ma Signori, è tale l'evidenza che non vi sono parole per definire la pazzia di gente del genere! Ci sono anche dei matti che inventano o fanno cose che gli altri non capiscono: essi non sono qualitativamente diversi dai primi, solo che il loro seme non ha incontrato pazzie corrispondenti. Ci sono poi gli psicoanalisti, disposti a chiacchierare con straordinaria serietà e per ore di incredibili delirii e di montagne di nuvole con una serie di pazienti: non sono forse dei matti di professione in incognito che farneticano con dei matti occasionalmente dichiarati?   

    Non c'è dubbio che l'umanità è formata da due razze diverse. La prima e più importante è la razza bianca (altrimenti detta "dei sani"): un insieme di persone che fanno e pensano soltanto cose già fatte e pensate da altri o che altri stanno facendo e pensando; nell'ambito di questa razza ci sono anche coloro che, individuate delle cose fatte e pensate da alcuni confratelli, decidono di fare e pensare cose diverse, ma pensate o fatte da altri confratelli; di quest'ultimo sottoinsieme fanno parte gli anticonformisti, le femministe e tutti coloro che si fregiano di un'etichetta (verdi, pacifisti, antimilitaristi, brigate rosse o nere, rivoluzionari, anarchici etc.), ma anche alcune classi di "delinquenti". Così la razza bianca aggrega forse sottoinsiemi diversi, ma tutti bianchi. L'altra razza è la razza nera (altrimenti detta "dei matti"); qui si trova di tutto, ma si potrebbero rilevare delle sottoaggregazioni:  

    1) I Neri egregi, così detti perchè sono fuori da qualunque gregge; questi, che sono i meno dannosi, fanno e pensano cose sensatissime, ma che nè i bianchi nè i neri riescono a loro volta a fare o pensare. Fra questi c'è anche una persona coltissima che mi ha costretto a ripassare tutta la storia allo scopo di dimostrarmi ora che io ero Carlo Magno (e m'interpellava con l'appellativo di "sire"), ora che ero un qualche imperatore asburgico (e diventavo di conseguenza una "maestà") ed ora che ero un qualche Gregorio xy (e l'appellativo diventava naturalmente "Santità"), snocciolandomi come una macchinetta tutte le mie imprese stupende, con particolari (alcuni controllati e risultati corretti, se applicati a quelli che io consideravo i proprietari dei vari vestiti che mi venivano attribuiti). Chissà, forse aveva ragione lui, va a sapere! Io però, benchè appartenente alla razza nera, dopo parecchi giorni di questo trattamento ho dovuto fuggire la sua verità, forse a causa di mie limitazioni intrinseche. Ho appostato sentinelle (veniva a trovarmi nel mio ufficio) e quando arrivava scappavo come una lepre. A quanto pare oltre che limitato sono stato anche vigliacco: quell'uomo mi voleva molto bene.   

    2) I Neri Cunicolari i quali si buttano a testa prima nel primo cunicolo che capita loro a tiro, facendo delle complicatissime esplorazioni, ora logiche, ora scientifiche, ora spelologiche e non riescono a fermarsi: c'è sempre qualche ramo del cunicolo ancora da esplorare o non esplorato a fondo. Fra i Neri Cunicolari vi sono anche gli psicoanalisti i quali, con la collaborazione e la connivenza di altri Neri Cunicolari, esplorano i cunicoli della mente di questi ultimi e non si fermerebbero mai se i cunicoli non fossero loro strappati di sotto il naso.   

    3) I Neri complicatori singoli, i quali riescono a complicare terribilmente la vita del prossimo correndo dietro il miraggio di semplificarla e inventano ogni sorta di marchingegni. E' vero che in automobile si va da Torino a Milano in un'ora mentre a cavallo ce ne volevano parecchie, ma quante cose inutili siamo costretti a fare a causa del tempo risparmiato? Quante cose in più siamo costretti a tenere sotto controllo, per la maggior parte assolutamente inutili poichè gravitano intorno agli pseudobisogni dell'uomo? I Neri Complicatori sono comunque gente responsabile e si assumono interamente la responsabilità delle complicazioni che creano.   

    4) I Neri Complicatori d'equipe ; Questi sono i più pericolosi di tutti perchè, sorreggendosi a vicenda, riescono a creare le più mostruose delle complicazioni, senza che si possa attribuirne la responsabilità a questo o a quello: non si riesce mai a capire qual è il nero più nero degli altri e così nessuno può permettersi di sfogarsi fra sè e sè pensando: "Ma chi è quello stronzo che ha inventato una cosa simile?", sapendo di riferirsi ad una singola persona. Bisogna però dire che i Neri Complicatori d'equipe sono dei neri fino a un certo punto, perchè operano nel territorio dei bianchi e sembrano più dei bianchi un po' grigiastri che dei veri neri.   

    5) I Neri Artisti (da non confondere con i Bianchi Artisti, i quali fanno fior di soldi facendo gli "artisti", ma non hanno assolutamente nulla da esprimere); questa è una sottoclasse che si è già autodenunciata da sempre come una delle più pure razze di Neri.   

    Altre sottoclassi potrebbero essere individuate, ma andremmo avanti per secoli. Io non mi paragono a questo o quell'altro tipo di Nero, ma chiedo di esprimere la mia follia in tutta la sua immensa potenza, dal momento che l'ho così chiaramente definita e riconosciuta. Mi invento in questo momento un detto che così recita: "Chi Nero nasce Nero rimane". E' vero, ma può essere causa di schemi consolidati che useranno poi i bianchi; con quale vantaggio proprio non si sa.

 
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