PUNTI CHE UNIFICANO THERAVADA & MAHAYANA
del Ven. Walpola Rahula
1. Il Buddha e’ il solo nostro maestro.
2. Noi prendiamo rifugio nel Buddha(Guru),nel Dharma(Dottrina) e il Sangha(Assemblea)
3. Non crediamo che questo mondo sia creato e guidato da un dio.
4. Seguendo l’esempio del Buddha, che è l’incarnazione di Compassione e Saggezza, noi consideriamo che l’obbiettivo della vita e’ di sviluppare compassione per tutti gli esseri senza alcuna discriminazione e di lavorare per il loro benessere , felicita’ e pace e sviluppare la Saggezza che conduce alla realizzazione della Verità Ultima (Dharma)
5. Noi accettiamo le 4 Nobili Verita’: il dolore (impermanenza),l’origine del dolore (impermanenza),la Cessazione del dolore (impermanenza),la Via che conduce alla Cessazione del dolore (impermanenza e la legge universale di causa ed effetto (Karma) come insegnata nella pratiitya - samutpada (originazione interdipendente)
6. Noi comprendiamo che , in accordo agli insegnamenti del Buddha tutti i fenomeni condizionati (samskara) sono transitori (anitya) e dukkha impermanente e che tutti i fenomeni condizionati e incondizionati (Dharma) sono senza un Sé (anatma), sono vuoti.
7. Noi accettiamo le 37 qualità che conducono all’Illuminazione (bodhipaksa-dharma) come differenti aspetti della Via insegnata dal Buddha e che conduce alla Illuminazione (Bodhi)
8. Ci sono tre modi per ottenere la Bodhi o Illuminazione, in accordo alle capacita’ di ciascun essere : discepolo(sravaka), Pratyeka -Buddha e Samyak- sam-Buddha ( Buddha pienamente e perfettamente Illuminato). Noi accettiamo come il piu’ alto, nobile ed eroico sia il seguire la via del Bodhisattva e diventare Samyak-sam-Buddha per salvare gli altri.
9. Noi ammettiamo che in differenti paesi ci sono differenze a riguardo la vita dei monaci, credenze popolari dei Buddisti ,pratiche,riti e cerimonie, costumi e abitudini.Queste forme e espressioni esteriori non dovrebbero essere confuse con gli insegnamenti essenziali del Buddha.
Se ci sono considerazioni in merito: blama@usa.net
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I trentasette aspetti del sentiero verso l'illuminazione La struttura generale della via buddhista è descritta nel primo giro della ruota del Dharma mediante i trentasette aspetti del sentiero verso l'illuminazione. Questi sono divisi in sette categorie. La prima categoria comprende le quattro consapevolezze, e cioè consapevolezza del corpo, delle sensazioni, della mente e dei fenomeni. Consapevolezza si riferisce qui a pratiche contemplative che riguardano la natura fondamentalmente insoddisfacente del Samsara e la transitorietà di questa esistenza condizionata, del ciclo perenne dei nostri schemi abituali di pensiero e di comportamento. Grazie a tali riflessioni il praticante sviluppa un'autentica determinazione di liberarsi dal ciclo dell’esistenza condizionata. Seguono i quattro abbandoni completi. Sono chiamati così perché il praticante, quando sviluppa una sincera determinazione a liberarsi attraverso la pratica delle quattro consapevolezze, si impegna in una condotta che evita le cause di futura sofferenza e coltiva quelle di futura felicità. Perciò i quattro abbandoni sono: 1) abbandono di pensieri e azioni nocivi già generati; 2) non generazione di pensieri e azioni nocivi; 3) sviluppo di pensieri e azioni positivi già generati; 4) generazione di pensieri e azioni positivi non ancora generati. Benché, nella vostra mente, voi possiate superare le azioni negative e le emozioni afflittivi che le motivano e incrementare i fattori positivi - tecnicamente detti classe di fenomeni puri -, i cosiddetti quattro fattori di poteri miracolosi si manifestano solo quando la mente è molto concentrata. Questi quattro fattori sono collegati alla pratica dello sviluppo della facoltà di concentrazione univoca. Vengono definiti anche le quattro «gambe», perché sono i requisiti indispensabili che consentono al praticante di conseguire gli stati mentali di concentrazione univoca che servono come base per le manifestazioni soprannaturali. Questi sono i quattro poteri miracolosi dell'aspirazione, dello sforzo, dell'intenzione e deliri. La quarta categoria comprende le cinque facoltà; la quinta categoria i cinque poteri. Un elenco è lo stesso nelle due categorie: fiducia, impegno gioioso, consapevolezza, concentrazione univoca e intelligenza. In questo contesto, la distinzione tra facoltà e potere dipende dal livello di competenza del praticante in quella particolare capacità: a uno stadio sufficientemente avanzato di competenza nella pratica, la facoltà diventa potere. Vengono poi le sette diramazioni del sentiero verso l'illuminazione: perfetta consapevolezza, perfetta analisi, perfetto impegno, perfetta gioia, perfetta flessibilità, perfetta stabilità meditativa, perfetta equanimità. La settima e ultima categoria è il nobile ottuplice sentiero: retta visione, retta intenzione, retta parola, retta azione, retti mezzi di sussistenza, retto sforzo, retta consapevolezza, retta stabilità meditativa.
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