CENNI STORICI
TRATTI DALL'ANNUARIO GENERALE DELL'ORDINE

 

Goffredo di Buglione nell'occupare Gerusalemme il 15 luglio 1099, epoca della prima crociata, vi trovò un sodalizio cristiano che non solo aveva finalità religiose, ospitaliere e militari, ma provvedeva altresì alla tutela e al servizio dei pellegrini, i quali fin dai primi secoli della nostra era affluivano numerosi al Sepolcro di Cristo. A questo sodalizio, le cui origini si perdono nel buio del medioevo, si collegano le tradizioni e le memorie dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro.

Distrutto il Regno latino di Gerusalemme e ritornati tanti Cavalieri alle loro terre europee, la tradizione cavalleresca connessa con il Santo Sepolcro iniziò un multisecolare periodo di doppia esistenza. In Europa i Cavalieri-Religiosi - custodi gelosi del ricordo delle crociate, cui un senso mistico aveva dato l'impronta sacra e la cavalleria medievale aveva fornito l'eroico slancio di delle gesta militari - continuarono a vivere ed operare in piccole comunità che spesso rammentavano nel nome o negli stemmi l'origine gerosolimitana. In Terrasanta la milizia del Santo Sepolcro, pur attraverso fosche parentesi, rimase fedele ai fini antichi e perseverò nel prestare la sua valida assistenza spirituale e materiale in difesa della Chiesa. Durante la soppressione del Patriarcato latino di Gerusalemme, il Custode francescano di Terrasanta creava nuovi Cavalieri fra quei ferventi cristiani che si recavano piamente alla Tomba di Cristo per ricevervi l'investitura, secondo il vetusto cerimoniale della cavalleria cristiana che è tuttora in uso nell'Ordine.

L'opera di religione e di carit? svolta dall'Ordine con dedizione perennemente fedele alla Chiesa, gli procurò attraverso i secoli ripetuti e ferventi riconoscimenti di sovrani. Vescovi e principi, mentre i Papi Alessandro VI, Giulio II, Leone X e Clemente XII manifestarono all'Ordine il loro apprezzamento, che fu confermato in modo speciale da Benedetto XIV con la promulgazione di uno Statuto nel 1746.

Un secolo dopo, nel 1847, la storia dell'Ordine raggiunse una nuova tappa del suo ciclo evolutivo con il ripristino del Patriarcato latino di Gerusalemme, decretato da Pio IX, il quale assegnò in pari tempo al Patriarca la reggenza e amministrazione dell'Ordine stesso, distinse i Membri dell'Ordine in vari gradi, di cui fissò l'uniforme e le insegne e stabilì che il compito precipuo dei Cavalieri fosse di provvedere, con offerte ed altre prestazioni, al mantenimento delle opere del Patriarcato (1868).

Leone XIII istituì (1888) la categoria delle Dame del Santo Sepolcro e San Pio X (1907), per dimostrare in modo particolare l'alta considerazione in cui teneva l'Ordine, n’assunse il titolo di Gran Maestro. Però Pio XI, nel confermare la protezione della Santa Sede sull'Ordine e nel prescrivere alcune norme per il suo buon andamento, restituì  la reggenza dell'Ordine al Patriarca latino di Gerusalemme quasi per rendere più evidente il vincolo millenario che lega quest’istituzione cavalleresca e religiosa alla sede gloriosa del Sepolcro di Cristo.

Tuttavia nuove circostanze, connesse soprattutto con la situazione politica internazionale, indussero la Santa Sede nel 1949 - con lo Statuto approvato da Pio XII mediante il Breve "Quam Romani Pontifices" - a trasferire di nuovo il governo dell'Ordine da Gerusalemme a Roma e a stabilire che il Gran Maestro doveva essere un Cardinale di Santa Romana Chiesa, mentre il Patriarca latino di Gerusalemme avrebbe avuto il titolo e le prerogative di Gran Priore. Cosi veniva definitivamente fissata a Roma la sede del Gran Magistero, che diventava da allora il centro propulsore di un'attività sempre più intensa, con un raggio d’espansione costantemente più vasto e nel quadro di un riaffermato ed indiscusso prestigio.

Questo prestigio ha tratto un motivo di lusinghiera conferma e di valido incitamento dallo Statuto promulgato da Giovanni XXIII il 9 dicembre 1962 e dall'ultimo e più dettagliato Statuto che, tenendo conto delle moderne esigenze di un'azione coordinata ed efficiente, è stato promulgato dal Pontefice Paolo VI il 19 novembre 1967.

" Continuate ad amare quei Luoghi Santi di una predilezione sempre più intensa e più  pia - ha detto ai Cavalieri e alle Dame dell'Ordine il Papa Paolo VI -; continuate a cercarvi e ad onorarvi la terra santificata dai passi del Figlio di Dio fattosi Figlio dell'uomo; continuate a promuovere colà  le opere di religione, d’istruzione, di carità, che vi attestano la tenace e amorosa presenza della Chiesa cattolica; accrescete, potendo, il vostro sforzo di beneficenza spirituale e corporale per quelle popolazioni... e fate loro vedere che la vostra crociata vuole essere quella della carità, della concordia, della pace: quella del Vangelo di Cristo che, nel servizio della Chiesa cattolica dei suoi figli più  fedeli e operosi, altro non vuole se non la vera salvezza di tutti".

Docile alle esortazioni pontificie e coerente con quanto ha operato nella sua storia lunga e luminosa, l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che per volont? della Santa Sede vede felicemente rinsaldare la sua organizzazione e le sue strutture, rinnova e conferma la più sollecita adesione alla sua triplice finalità statutaria; la pratica della vita cristiana nell'attaccamento filiale al Papa e alla Chiesa; la conservazione e propagazione della fede in Terrasanta; la tutela e il sostegno nei Luoghi Santi dei sacri e inalienabili diritti della Chiesa cattolica. Inoltre gli appelli di S. S. Paolo VI, rivolti al mondo cattolico d'intensificare gli aiuti alle Opere di Terra Santa hanno trovato particolare, feconda eco nei Cavalieri e Dame dell'Italia Settentrionale.

Il 15 ottobre 1975 con D.P.R. n. 550 pubblicato sulla G.U. n 308 del 21 novembre 1975 ? stata riconosciuta la personalità giuridica della Fondazione di Religione "Opera per la Venerazione del Santo Sepolcro e dei Luoghi Santi". La Fondazione promuove la diffusione per la conoscenza e la venerazione dei Luoghi Santi, e propaganda della Fede in Terra Santa. - Sede in Milano - Via S. Barnaba n. 46.

Ai Membri della Consulta dell'Ordine, all'udienza del 15/5/86, il Santo Padre Giovanni Paolo II rivolgeva queste parole: "Continuate ad onorare la Terra santificata dai Patriarchi, dai Profeti dai passi del figlio di Dio, dagli Apostoli, mantenendovi sempre fedeli allo spirito dei vostri statuti. Essi vi esortano a zelare la conversione e la propagazione della fede nella Terra Santa ed a promuovere le istituzioni di culto e le opere caritative, culturali e sociali, nonchè a sostenere i diritti della Chiesa Cattolica in Terra Santa". 1