Less. 8 9-11-’99

 

 

        SCHELETRO DELLA TESTA

 

Lo studio dello scheletro della testa è molto complesso. Lo scheletro della testa forma il CRANIO in cui riconosciamo 2 parti principali:

NEUROCRANIO

Parte del cranio che ospita la parte più nobile del SNC ossia l’encefalo e forma la scatola o teca cranica.

             SPLANCNOCRANIO

È chiamato così perché deriva dalla porzione più rostrale dell’intestino primitivo e forma lo scheletro del massiccio facciale.

Nell’ambito del neurocranio si fa una distinzione tra:

base cranica

volta cranica

Per separare tali strutture occorre condurre un piano che anteriormente passa per la Glabella e posteriormente per la protuberanza occipitale esterna. Tale piano forma con il piano orizzontale un angolo aperto in avanti che ha un’ampiezza di circa 20°.

La Glabella è una protuberanza che si trova immediatamente al di sopra della radice del naso.

La protuberanza occipitale esterna si sistema sulla linea mediana in corrispondenza della faccia esterna dell’osso occipitale.

 

Il piano che passa per tali strutture va da avanti a dietro, dall’alto in basso.

Il cranio visto di lato si dice cranio in norma laterale. Il termine "norma" è molto usato per indicare da quale punto di vista si sta osservando e si descrive una struttura. In pratica parla di cranio visto:

in norma laterale

in norma basale

in norma verticale

in norma frontale

in norma occipitale.

 

Norma verticale:

In questa prospettiva si notano delle suture. Le ossa della volta cranica non presentano cartilagini perché non seguono un tipo di ossificazione indiretta.

La sutura coronaria: che unisce tra loro l’osso frontale e le due ossa parietali.

La sutura sagittale: che salda tra loro le ossa parietali.

La sutura lambdoidea: che unisce le ossa parietali e la porzione squamosa dell’occipitale.

 

Nel punto di incontro tra sutura coronaria e sagittale si trova un punto a cui si da il nome di Bregma al quale arriva una terza sutura, detta Sutura Metopica o Sutura del Frontale. Si tratta di una sutura dentata che separa tra loro le due metà dell’osso frontale che si sviluppa grazie a due centri di ossificazione separati. La sutura Metopica persiste fino in età puberale (12-13 anni) e subito dopo scompare per via una sinostosi completa. Tale sutura può anche non scomparire per sinostosi, realizzando una condizione non patologica detta Metopismo.

È importante non dimenticare l’esistenza di tale sutura in quanto in una radiografia del cranio di un bambino può essere erroneamente scambiata per una frattura dell’osso frontale.

 

Il punto di incontro tra la sutura lambdoidea e la sutura sagittale si chiama Lambda.

 

 

Nel cranio del feto e del bambino fino all’età di 2-3 anni, in corrispondenza del Bregma e del Lambda si riconoscono strutture formate da tessuto fibroso dette fontanella bregmatica o anteriore, di forma losangica e fontanella lambdoidea o posteriore, meno estesa della prima. Si trovano in corrispondenza del vertice del cranio e sono molto delicate. Inoltre, in norma laterale si distinguono due piccole fontanelle, meno importanti, dette fontanella pterica (anteriore) e fontanella asterica (posteriore). Le fontanelle di solito si chiudono intorno al terzo o quarto anno di vita. Una chiusura tardiva o precoce è considerata patologica.

Chiusura tardiva: legata a patologie che derivano da alterazioni del metabolismo del Ca. È il caso di stati in cui vi è una carenza di vitamina D, che determina il Rachitismo.

Chiusura precoce: determina una patologia nota sotto il nome di Craniostenosi, patologia molto seria su cui è necessario, ove possibile, agire chirurgicamente. Una Craniostenosi non trattata, determina la compressione della massa encefalica con conseguente impedimento del suo normale sviluppo.

Le fontanelle svolgono importanti funzioni:

sono molto utili durante il parto in quanto sono capaci di conferire elasticità al cranio del neonato e quindi permettono un certo grado di deformazione fisiologica al fragile cranio.

Conferisce plasticità nei primi 2-3 anni di vita del bimbo consentendo uno sviluppo contemporaneo di ossa craniali e di massa encefalica sottostante.

 

Come è già stato detto nell’ambito dell’artrologia, lo studio dello stato delle suture svolge un importante ruolo dal punto di vista medico legale in quanto permette di valutare l’età approssimativa di un cranio. Noi sappiamo che le ossa unite per mezzo di suture presentano il cosiddetto ligamento suturale il quale, a causa del progressivo deposito di sali di Ca nel corso degli anni e in particolare in età molto avanzata, progressivamente riduce il proprio spessore. Già all’età di 35 anni, non è più possibile riconoscere una sutura in corrispondenza dei tavolati interni del cranio. Ciò sta a significare che il processo di sinostosi parte dall’interno per poi terminare con la faccia esterna dell’osso. La sinostosi completa si ha intorno ai 75 anni. Ciò determina negli anziani la perdita di elasticità del cranio, con tutta una serie di fratture derivanti da eventi traumatici, all’apparenza leggeri.

 

Norma laterale:

Da questo punto di vista si apprezza un’altra importante sutura che è la Sutura Parietotemporale che si instaura tra l’osso parietale e la squama del temporale. È dunque una tipica sutura squamosa, dotata di margini a sbieco o a becco di flauto.

 

OSSA DEL NEUROCRANIO

4 ossa impari

4 ossa pari

procedendo da avanti in dietro:

 

OSSO FRONTALE

\\ ETMOIDE impari

\\ SFENOIDE

\\ OCCIPITALE

2 OSSA PARIETALI pari

2 OSSA TEMPORALI

 

 

 

-------------------------------------------------------------------------------------------------ossa impari

OSSO FRONTALE pag.73

In esso si riconoscono due tavolati, uno interno ed uno esterno, formati da compatta (tess. Osseo compatto). Tra i due tavolati si trova uno strato di tessuto osseo spugnoso che forma il Diploe (caratteristico di tutte le ossa del cranio). Nell’ambito della Diploe si trova midollo osseo rosso.

Nel suo complesso il frontale presenta 3 facce separate da 3 margini:

F. Anteriore:

sulla linea mediana presenta la Glabella, sopra di cui, fino a 12-13 anni si sviluppa la Sutura Metopica. Ai lati della linea mediana vi sono superfici fortemente convesse dette Tuberosità o Bozze Frontali che sono più pronunciate nei bambini e nel sesso femminile.

F. Posteriore(75):

È caratterizzata, sulla linea mediana in direzione da sotto a sopra, dalla presenza di un piccolo foro, il foro cieco al di sopra del quale vi è una piccola cresta ossea detta cresta del frontale. Proseguendo al di sopra della cresta si nota un solco detto solco del seno sagittale superiore. Si tratta di una formazione venosa, un seno della dura madre molto importante. Ai lati della cresta troviamo due depressioni dette fosse frontali che sono tanto più profonde quanto più pronunciate sono le bozze. Inferiormente alle bozze vi sono le impronte digitate, rugosità ossee dovute al rapporto stretto tra osso e circonvoluzioni cerebrali dei lobi frontali dell’emisfero.

È l’unica faccia endocranica ed è costituita da:

1 margine superiore: presenta delle dentellature e si articola per mezzo della sutura coronale con il margine anteriore delle due ossa parietali.

- 2 margini inferiori di cui uno antero-inferiore e l’altro postero-inferiore.

Il margine antero-inferiore concorre a formare le due arcate sopraccigliari o arcate sovraorbitarie. Nel punto di unione tra il terzo mediale e i due terzi laterali dell’arcata si individua l’incisura o foro sovraorbitario dal quale emerge il nervo sovraorbitario che è il ramo terminale del nervo oftalmico, prima branca del nervo trigemino. Il nervo sovraorbitario ha un territorio sensitivo di distribuzione molto esteso perché comprende la regione della fronte fino al vertice della testa. Effettuando una digito-compressione a livello dell’incisura sovraorbitaria si comprime il nervo omonimo. Tale manovra può risultare dolorosa in soggetti affetti da nevralgia della prima branca del trigemino, ossia del nervo oftalmico.

 

F. Inferiore(73-74): è la faccia esocranica e si può anche chiamare orbitale o orbitaria perché concorre a formare il tetto delle logge o cavità orbitali.

Nella parte di mezzo troviamo una incisura a forma di U grande la cui concavità guarda indietro a cui diamo il nome di Incisura Etmoidale. Questa incisura è caratterizzata dalla presenza di semi-cellette ossee(cellule etmoidali)che si rapporteranno con altre semi-cellette poste ai lati della lamina cribrosa dell’etmoide. La faccia inferiore è anche caratterizzata da una piccola depressione che rappresenta la fossetta per la ghiandola lacrimale.

 

Nello spessore dell’osso frontale sono presenti delle cavità pneumatiche, piene d’aria, a cui diamo il nome di seni frontali. Sono cavità rivestite da una tonaca mucosa che ha le stesse caratteristiche di quella che riveste le fosse nasali. Queste cavità possono essere molto o poco sviluppate(agenesìa). Sono dette "annesse alle fosse nasali" in quanto collegate a queste. Questo fatto è importante dal punto di vista patologico perché da una infiammazione della cavità nasali può derivare la sinusite frontale, infiammazione della tonaca mucosa che riveste i seni frontali. Inoltre le cavità dei seni frontali si possono riempire di pus. Nonostante siano in contatto con la cavità nasale non hanno però capacità drenante. Ecco che allora il pus che si può accumulare per processi infettivi vi ristagna. L’unico modo per poterlo eliminare è intervenire dall’esterno chirurgicamente.

 

 

Vi sono molte ipotesi circa le funzioni svolte dai seni frontali, ma di sicuro esse:

garantiscono il mantenimento di una temperatura costante all’interno del bulbo oculare;

contribuiscono significativamente ad un alleggerimento di tutta la struttura del massiccio frontale.

 

OSSO ETMOIDE pag.71

Si tratta di un osso molto piccolo ma difficile da descrivere. In esso riconosciamo:

Porzione orizzontale:

detta lamina cribrosa dell’etmoide. È detta così perché appare crivellata da numerosi fori, da 25 a 40, attraverso cui passano piccoli rami del nervo olfattivo (1° nervo cranico).

Porzione verticale:

presenta una parte superiore detta crista galli.

Parte inferiore: lamina perpendicolare dell’etmoide, che concorre a formare la parete mediale delle fosse nasali.

2 masse laterali: dette anche labirinti etmoidali che sono caratterizzati dalla presenza di piccole cavità dette cellule etmoidali che si rapportano con le semi-cellette descritte sull’incisura etmoidale del frontale.

In ciascun labirinto possiamo distinguere 6 pareti di cui le più importanti sono la mediale e la laterale. In particolare la parete laterale è quadrangolare e liscia. Per trasparenza lascia vedere le cellule etmoidali, tanto che è detta lamina papiracea dell’etmoide. La lamina papiracea concorre e delimitare la parete mediale della cavità orbitaria.

Dalla parete mediale di ciascun labirinto originano processi ossei che prendono il nome di Cornetti o Turbinati che si dividono in superiore e medio. Esiste anche un cornetto inferiore che però è un osso a sé stante dello splancnocranio. I cornetti concorrono a determinare spazi piuttosto angusti detti Meati di cui riconosciamo un meato superiore, medio e inferiore.

I cornetti hanno una funzione specifica. In pratica essi, non per niente si chiamano anche turbinati, hanno il compito di creare dei vortici nella colonna d’aria inspirata, che favorisce il suo riscaldamento. Infatti, nella mucosa delle fosse nasali sono presenti dei plessi venosi che riscaldano l’ambiente circostante. È una realtà il fatto che un’aria inspirata alla temperatura esterna di 0°C giunga nella faringe ad una temperatura di circa 20°C.

In corrispondenza del meato inferiore si apre con apposito orificio il canale naso-lacrimale che assicura una comunicazione tra vie lacrimali e fosse nasali. Ciò giustifica il perché ci si soffi il naso dopo l’entrata di un corpo estraneo nel sacco congiuntivale. Inoltre, in corrispondenza del meato inferiore è presente un plesso venoso detto Locus Valsalvae, da cui derivano gran parte delle emorragie nasali(rinorragie).

 

Less.9 10-11-’99

 

OSSO SFENOIDE pag.66

 

Si tratta di un osso abbastanza difficile da descrivere, incuneato tra le altre ossa della base cranica. Infatti la sua denominazione deriva dal greco sfen che significa cuneo.

Lo sfenoide presenta un corpo di forma cubica e quindi 4 pareti o facce:

f. anteriore

f. posteriore

f. inferiore

f. superiore

2 piccole facce laterali

Dal corpo si dipartono alcuni processi ossei chiamati piccole ali e grandi ali dello sfenoide,nonché i processi pterigoidei che si portano verso il basso.

 

Faccia anteriore: pag. 68

presenta sulla linea mediana una sporgenza evidente detta rostro sfenoidale, ai cui lati si apprezzano le aperture d

.0

el seno sfenoidale,che possono essere anche solo una, che ci consentono di penetrare nella cavità del seno che si sviluppa all’interno dell’osso sfenoide.

 

Faccia posteriore: pag. 69

Si articola con la porzione basilare dell’occipitale tramite una sincondrosi detta sfeno-occipitale. La presenza di sincondrosi sta a dimostrare che la base cranica segue una ossificazione di tipo indiretto. La sincondrosi sfeno-occipitale persiste fino al 12°-13° anno di età, dopo di che va incontro a sinostosi completa e il processo cartilagineo viene sostituito da tessuto osseo(valenza medico legale). L’articolazione tra sfenoide e occipitale forma un piano inclinato da dietro in avanti e dall’alto in basso detto clivo o clivus. Si tratta di un piano che si sistema in fossa cranica posteriore davanti al grande forame occipitale(forame magno).

Faccia superiore: pagg. 67-106

Caratterizzata da una depressione che si chiama sella turcica dello sfenoide. In sua corrispondenza si sistema la ghiandola ipofisi(la più importante dell’apparato endocrino). L’ipofisi contrae uno stretto rapporto, cosa rilevante in caso di tumore di tale ghiandola. Un tumore dell’ipofisi determina un aumento del suo volume che va ad erodere l’osso. Tale patologia può essere rilevata attraverso un esame radiologico del cranio. Infatti, effettuando una radiografia del cranio si può apprezzare una deformazione della sella turcica la quale appare slargata. Questo è un segno radiologico indiretto di un aumento del volume ipofisario.

L’ipofisi può essere aggredita chirurgicamente per via nasale. Infatti le facce anteriore e inferiore dello sfenoide concorrono a formare la parete superiore delle cavità nasali. È dunque sufficiente portarsi sulla parete superiore delle cavità nasali,imboccare il seno sfenoidale e fare ingresso nella cavità del seno sfenoidale per poi fare breccia sulla parete superiore del corpo. In tal modo si esce sulla sella turcica e si può intervenire sull’ipofisi.

Sul davanti della sella troviamo un piccolo solco trasversale chiamato solco del chiasma ottico. Il chiasma è una formazione di sostanza bianca(tess.nervoso)dovuta alla parziale decussazione (incrocio) delle fibre dei due nervi ottici.

Posteriormente alla sella vi è un lamina ossea sporgente che rappresenta il dorso della sella(dorsum sellae).

Faccia inferiore: presenta sulla linea mediana una cresta detta cresta sfenoidale.

La faccia inferiore concorre in gran parte,assieme alla faccia anteriore, a formare la parete superiore della fosse nasali.

Facce laterali: sono poco estese, ristrette, caratterizzate dalla presenza del solco carotico dovuto al rapporto stretto tra l’osso e l’arteria carotide interna.

 

Piccole Ali:

Viste davanti le piccole ali hanno forma grossomodo triangolare. In ciascuna piccola al descriviamo:

faccia superiore: prospetta in fossa cranica anteriore.

Faccia inferiore: concorre a formare la parete superiore o tetto della loggia orbitaria.

Margine anteriore:è frastagliato e si articola con l’osso frontale.

Margine posteriore: è libero e piuttosto tagliente. Segna il limite tra fossa cranica anteriore e fossa cranica media ai lati della linea mediana. Invece sulla linea mediana il limite tra fossa cranica posteriore(inf?) e fossa cranica media corrisponde al solco del chiasma ottico. ?

Lungo il margine posteriore delle piccole ali decorrono importanti vasi sanguigni quali:

SENO-SFENO-PARIETALE: è un affluente o immissario del SENO-CAVERNOSO che si sistema sui lati del corpo dello sfenoide.

ARTERIA CEREBRALE MEDIA o ART. SILVIANA:si sistema in stretto rapporto ed è importante perché vascolarizza gran parte delle strutture encefaliche.

Una frattura della base cranica che interessi il margine posteriore delle piccole ali dello sfenoide può tranciare questi vasi.

 

 

 

Grandi Ali:

Sono più sviluppate delle piccole ali e presentano tre facce:

Faccia endocranica: si sistema in fossa cranica media. Presenta dei fori importanti.

Per essere precisi tre tipi di fori:

foro rotondo

foro ovale

foro spinoso * *

Il foro rotondo ha contorno rotondeggiante e da passaggio al nervo mascellare,seconda branca del nervo trigemino. Mette in collegamento la fossa cranica media con la fossa esocranica detta Pterigo-Palatina. Il foro ovale da passaggio al nervo mandibolare, terza branca del trigemino. Assicura un’importante comunicazione tra fossa cranica media e fossa esocranica superficiale detta fossa infratemporale o zigomatica. Infine il foro spinoso da passaggio al nervo spinoso e all’arteria meningea media. L’arteria meningea media è molto importante in quanto instaura uno stretto contatto con alcune ossa craniche e soprattutto con le due ossa parietali. I rami della meningea media possono essere recisi dopo un trauma cranico fratturatorio che interessi uno o entrambi i parietali. Il risultato della rottura di uno o più rami di tale arteria che si apre a ramo sui parietali è la formazione di un accumulo di sangue chiamato Ematoma Epidurale,così detto per la sua localizzazione all’esterno della dura madre che è la più superficiale delle meningi. In caso di ematoma epidurale se non si interviene subito chirurgicamente con lo svuotamento del sangue accumulatosi,sopravviene la morte dell’incidentato. È un evento traumatico frequente negli incidenti stradali.

Faccia orbitaria:concorre a formare la parete laterale di ciascuna cavità orbitaria.

Faccia temporale:non molto estesa,ben visibile in norma laterale. Costituisce la regione delle tempie. È una parete ossea molto sottile e delicata.

 

Processi Pterigoidei dello Sfenoide:

Si portano inferiormente e si apprezzano bene in norma basale. Su ciascun lato concorrono a delimitare una piccola depressione detta fossa pterigoidea in corrispondenza della quale si inseriscono i muscoli pterigoidei,due per ogni lato,per cui uno esterno ed uno interno. Si tratta di muscoli masticatori che intervengono sull’art. temporo-mandibolare e consentono i limitati movimenti di lateralità della mandibola.

 

 

OSSO OCCIPITALE pag. 63

L’occipitale è un osso che risulta dalla fusione di tre strutture ossee dette squama,corpo o porzione basilare e porzioni laterali o condiloidee.

Il corpo e le porzioni laterali seguono una modalità ossificativi di tipo indiretto,mentre la squama ha un’ossificazione di tipo diretto. L’occipitale si articola con le ossa parietali attraverso la sutura lambdoidea. Con il resto si articola per sincondrosi.

 

 

Nel complesso l’occipitale presenta:

-1faccia anteriore o endocranica

-1faccia posteriore o esocranica

4 margini di cui:

-2 superiori

-2 inferiori.

Ha una forma romboidale,dai contorni frastagliati.

Faccia endocranica: caratterizzata dalla presenza del forame magno, davanti al quale troviamo il Clivo. Dietro il forame si sistema l’eminenza crociata,una specie di croce realizzata da solchi e creste ossee. Il braccio trasversale di questa croce è formato dai due solchi dei seni trasversi,dovuti allo stretto rapporto che l’osso contrae con i vasi. Il braccio longitudinale è formato:

inferiormente:dalla cresta occipitale interna che parte dal forame.

superiormente:da un solco molto esteso qual è il solco del seno sagittale superiore.

Nel punto di incontro tra braccio trasversale e longitudinale al centro della croce si individua un piccolo rilievo osseo che è la Protuberanza Occipitale Interna in corrispondenza di cui si trova una confluente dei seni venosi in cui confluiscono diversi seni venosi. Tale confluenza è detta Torculare di Erofilo. Nel suo complesso, l’eminenza crociate ci consente di separare tra loro le 4 fosse in :

2 superiori:sono dette fosse cerebrali superiori in cui si sistemano i lobi occipitali dei due emisferi cerebrali.

2 inferiori: le quali sono le fosse cerebellari,dette così perché in esse si sistema il cervelletto con i suoi due emisferi.

Faccia esocranica: presenta il forame magno, ai cui lati notiamo i condili occipitali di forma ellissoidale e liscia,destinate a rapportarsi con l’atlante(C1)per l’articolazione atlo-occipitale. Davanti al forame magno si espande la porzione basilare dell’osso su cui si riconosce un piccolo rilievo detto tubercolo faringeo,uno dei punti di inserzione della membrana basilare.

Dietro il forame magno vi è la cresta occipitale esterna che culmina nella sporgenza nota come protuberanza occipitale esterna,palpabile facilmente sotto i tegumenti. Dalla protuberanza si dipartono una serie di linee ad andamento trasversale che descrivono una curva con concavità in basso,dette linee nucali che sono più pronunciate negli uomini.

 

----------------------------------------------------------------------------------------------- Ossa pari

 

Less.10 11/11/’99

 

 

 

OSSA PARIETALI pag. 84

L’osso parietale è un osso piatto e quadrangolare che concorre a formare la volta cranica. Segue una modalità ossificativi di tipo indiretto. In esso distinguiamo una faccia esterna ed una interna, nonché 4 margini che si dividono in superiore,inferiore,anteriore o frontale e posteriore o occipitale.

Faccia Esterna:

caratterizzata dalla presenza di una superficie centrale alquanto convessa detta bozza o tuberosità del parietale,più evidente nel sesso femminile e nei bambini.

La bozza parietale è percorsa dall’avanti in dietro da due linee che descrivono una curva con la concavità in basso,dette rispettivamente linea temporale superiore e temporale inferiore.

Sulla temporale inferiore si inserisce il muscolo temporale. Il temporale è un muscolo importante ed ha la forma di largo ventaglio. Appartiene al gruppo dei muscoli masticatori ed interviene sull’articolazione temporo-mandibolare.

Sulla linea temporale superiore prende inserzione la fascia del muscolo temporale.

 

Faccia Interna:

caratterizzata dalla presenza di solchi molto evidenti e marcati,dovuti allo stretto rapporto che l’osso contrae con l’arteria meningea media. L’arteria meningea media entra nel cranio attraverso il forame spinoso,piccolo foro presente nella faccia endocranica dello sfenoide. È una collaterale dell’arteria mascellare interna. L’arteria mascellare interna nasce dall’arteria carotide esterna che, giunta in corrispondenza del condilo della mandibola si divide in 2 rami che sono l’arteria mascellare interna e l’arteria temporale superficiale.

 

                                    COLLATERALI DELL’ARTERIA MASCELLARE INTERNA:

 

pagg. 431-437 e 441

1ª porzione pag. 437

Art. auricolare profonda

Art. timpanica anteriore

Art. meningea media

Art. alveolare inferiore

2ª porzione pag. 441

Art. temporali profonde

Rami pterigoidei

Art. masseterina

Art. buccinatoria

3ª porzione pag. 441

Art. Alveolare posteriore superiore

Art. infraorbitaria

Art. palatina discendente

Ramo faringeo

Art. del canale pterigoideo

Ramo terminale pag. 437

Arteria sfenopalatina.

 

La faccia endocranica del parietale è caratterizzata dalla presenza,in prossimità del margine superiore,del solco del seno sagittale superiore,molto marcato che si descrive per tutta la lunghezza dell’osso. Inoltre sulla faccia interna sono presenti piccole depressioni ossee,le fossette granulari, dovute allo stretto rapporto che il parietale contrae con le granulazioni aracnoidali del Pacchioni, formazioni a grappolo d’uva deputate al riassorbimento del liquor.

Margine superiore:

appare dentellato. È destinato a rapportarsi col margine superiore del parietale contro-laterale realizzando la sutura sagittale.

Margine inferiore:

è un margine più corto,articolato con la squama del temporale tramite la sutura squamosa del parieto-temporale. Tale articolazione si instaura a spese del tavolato esterno(piano temporale) per quel che riguarda il parietale; a spese del tavolato interno per quanto riguarda la squama del temporale.

Margine anteriore:

si presenta dentellato ed è destinato ad articolarsi con il frontale per la realizzazione della sutura coronale.

Margine posteriore:

appare dentellato e viene in rapporto con l’osso occipitale realizzando la sutura lambdoidea.

 

OSSA TEMPORALI pag.76

 

L’osso temporale risulta dalla sinostosi di diversi segmenti scheletrici. Le porzioni che lo costituiscono sono:

SQUAMA o parte squamosa;

PIRAMIDE o rocca/porzione petrosa del temporale;

MASTOIDE o porzione mastoidea

PARTE TIMPANICA o osso timpanico.

 

SQUAMA:

è ben visibile in norma laterale. È la più estesa e l’unica che segue una modalità ossificativi di tipo diretto. In sua corrispondenza il temporale presenta una faccia esocranica ed una endocranica sulla quale riconosciamo dei leggeri solchi derivanti dal rapporto con rami dell’art. meningea media. Dalla squama del temporale si distacca un voluminoso processo osseo detto processo zigomatico del temporale(pag.76) destinato ad articolarsi ventralmente con il processo temporale dell’osso zigomatico(pag.93) per mezzo di una sutura(pag.62) . Dall’unione dei due processi trae origine l’arcata zigomatica,un’arcata ossea robusta. In corrispondenza del processo zigomatico del temporale si nota un tubercolo osseo che nella porzione più sporgente è detto tubercolo zigomatico. Il tubercolo zigomatico delimita anteriormente una depressione del temporale detta fossa condiloidea del temporale(fossa mandibolare). Tale fossa è molto importante perché destinata ad accogliere il condilo della mandibola per la realizzazione della condilartrosi temporo-mandibolare. Questa è un’art. importante per i movimenti della mandibola. Essendo una condilartrosi, rappresenta l’unica diartrosi presente nello scheletro della testa.

Può accadere che, aprendo eccessivamente la bocca a causa di una risata esagerata, il condilo della mandibola scivoli davanti al tubercolo zigomatico. Ciò determina una lussazione dell’articolazione e il malcapitato resta con la bocca aperta.

 

PIRAMIDE:

è la porzione dell’osso temporale più ricca di particolari. Ha la forma di piramide quadrangolare e presenta:

1 Apice

4 Facce di cui

-2 esocraniche

-2 endocraniche

Apice: è caratterizzato dalla presenza dell’orifizio interno del canale carotico in corrispondenza di cui l’arteria carotide entra nel cranio e precisamente fa ingresso in fossa cranica media.

Facce esocraniche: In corrispondenza di cui vi sono diverse parti, tra cui l’orifizio esterno del canale carotico in cui la carotide interna si va ad infilare.

Quindi la piramide è caratterizzata all’interno da un canale carotico in cui decorre l’arteria circondata da una rete nervosa importante qual è il plesso carotico interno. Questo spiega perché la carotide interna nella porzione intrapetrosa sia difficilmente aggredibile chirurgicamente.

Facce endocraniche: di cui riconosciamo una anteriore ed una posteriore.

La superficie endocranica anteriore(Pag.79) prospetta in fossa cranica media ed è caratterizzata medialmente da una piccola depressione detta impronta trigeminale dovuta allo stretto rapporto con una struttura nervosa che spetta al trigemino ed è detta Ganglio di Gasser. In corrispondenza di tale ganglio la dura madre si solleva realizzando un piccolo spazio in cui il ganglio è contenuto. Questo piccolo spazio è detto Cavo di Meckel.

Sempre in corrispondenza della faccia endocranica della piramide notiamo un foro molto piccolo(a volte ci può essere più di un foro) che costituisce lo iato o iatus del canale faciale attraverso il quale passa il nervo grande petroso superficiale.

La superficie endocranica posteriore(Pag.80)si affaccia in fossa cranica posteriore. Presenta un foro che costituisce il meato acustico o uditivo interno in cui si infilano ben 3 nervi cranici :

nervo faciale

nervo intermedio

nervo stato-acustico

posti l’uno sull’altro.

Al meato acustico interno segue un canale breve scavato nello spessore della piramide in cui decorrono i tre nervi addossati. Sul fondo di tale canale essi si separano dirigendosi nella direzione dei loro territori di distribuzione. In particolare il nervo faciale si infila nel canale osseo detto canale del faciale scavato anch’esso nello spessore della piramide. Il canale del faciale si apre all’esterno con il piccolo foro stilo-mastoideo.

Il nervo faciale,7° nervo cranico, è costituito da fibre motrici che si distribuiscono in gran parte ai muscoli mimici del volto,anche detti muscoli pellicciai perché superficiali. Il nervo faciale, costretto in un percorso molto rigido qual è il canale faciale,spesso subisce degli insulti,probabilmente legati ad eziologie virali,conseguenti all’esposizione a temperature molto rigide. Allora il nervo faciale,per una condizione di edema(accumulo di liquidi nei suoi tessuti)aumenta di volume e viene conseguentemente compresso dalle rigide pareti del canale osseo. Si verifica una interruzione degli impulsi nervosi che viaggiano attraverso le fibre del nervo. La patologia che ne deriva è definita Paralisi periferica a frigore ed determina una paralisi dell’emivolto omo-laterale. Si tratta di eventi molto frequenti,tendenti a recidivare probabilmente per predisposizioni individuali. Chi è vittima da una paralisi del genere non riesce a chiudere l’occhio dal lato colpito e ha la bocca storta,con stiramento della rima labiale dalla parte opposta a causa della prevalenza dei muscoli funzionanti opposti al lato offeso. Per fortuna si tratta di eventi che si risolvono spontaneamente.

Le due facce endocraniche sono tra loro separate da un margine detto margine superiore della piramide temporale in corrispondenza di cui troviamo il solco del seno petroso superiore, che è una formazione venosa della dura madre. Tale seno è uno degli emissari del seno cavernoso.

 

Il margine superiore segna, ai lati della linea mediana il confine tra fossa cranica media e fossa cranica posteriore. Sulla linea mediana il confine è dato dal dorso della sella.

 

MASTOIDE:

è la parte più robusta e consistente del temporale, caratterizzata dalla presenza del processo mastoideo, ben apprezzabile in norma laterale. I processi mastoidei danno inserzione a un muscolo che è lo Sternocleidomastoideo (si inserisce sulla clavicola e sullo sterno con la parte distale). I processi mastoidei sono più pronunciati nell’uomo, tanto è vero che se poniamo il cranio di un individuo di sesso maschile su di un piano, esso appare stabile. Il cranio femminile, invece, è instabile e traballa su di un piano. Pur presentando la mastoide una struttura molto robusta nel suo complesso, presenta al suo interno delle piccole concamerazioni ossee rivestite da tonaca mucosa dette cellule mastoidee, che nel loro insieme realizzano una cavità più ampia detta antro mastoideo. La presenza di tali cavità è molto utile ai fini dell’alleggerimento dell’intera struttura del mastoide.

L’antro mastoideo comunica anteriormente per mezzo dell’aditus ad antrum con la cassa del timpano ed è per questo che una otite media può complicarsi con una mastoidite.

 

OSSO TIMPANICO:

si tratta di un piccolo osso apprezzabile in norma laterale. È caratterizzato dalla presenza di un orifizio detto poro o meato acustico esterno.

 

 

 

Less. 11 12-11-‘99

 

OSSA DELLO SPLANCNOCRANIO

Lo splancnocranio origina dalla porzione più rostrale dell’intestino primitivo.

 

OSSA del MASSICCIO FACIALE:

 

MASCELLARE o MASCELLARE SUPERIORE pari

NASALE pari

LACRIMALE pari

PALATINO pari

CORNETTO o TURBINATO INFERIORE pari

VOMERE(concorre a formare la parete mediale delle fosse nasali) impari

OSSO ZIGOMATICO o MALARE pari

MANDIBOLA o MASCELLARE INFERIORE

impari a sviluppo ultimato

 

Mascellare Superiore:

Voluminoso osso che concorre a delimitare le logge orbitarie, le cavità nasali e la cavità buccale.

Il corpo di tale osso consta di:

-1 faccia anteriore, 1mediale(nasale), 1superiore, 1posteriore.

-4 processi ossei:

-Processo Frontale (concorre a formare il palato duro)

-Processo Zigomatico

-Processo Palatino

-Processo Alveolare (così detto per la presenza degli alveoli dentali,piccole cellette ossee destinate a ospitare i denti che costituiscono l’arcata superiore.)

 

Faccia anteriore: ben visibile in norma frontale. È caratterizzato della presenza di una piccola depressione chiamata fossa canina la quale corrisponde al dente omonimo. Al di sopra di tale depressione troviamo il forame infraorbitario che da passaggio al nervo infraorbitario, ramo terminale del nervo mascellare. Tale nervo una volta uscito del forame si sfiocca, dividendosi in tanti piccoli rami che distinguiamo in:

-nervi palpebrali inferiori

-nervi nasali

-nervi labiali superiori

che sono rami unicamente sensitivi destinati ad innervare la parte centrale del volto.

La digito pressione effettuata in corrispondenza del forame e quindi sul nervo infraorbitario può scatenare vivo dolore,in soggetti portatori di una nevralgia della seconda branca del trigemino(quindi una nevralgia che interessi il nervo mascellare).

Faccia mediale: è affrontata, ossia in stretto rapporto con la faccia mediale del corpo dell’osso controlaterale.

Faccia posteriore: è caratterizzata dalla presenza di una superficie un po’ accidentata detta tuberosità del mascellare. Tale faccia concorre a delimitare anteriormente la fossa pterigo-palatina.

Faccia superiore: forma parte del pavimento o parete inferiore della loggia orbitaria. In corrispondenza di tale parete sottile, si trova un solco detto solco Infraorbitario a cui fa seguito un breve canale osseo detto canale infraorbitario che si porta all’esterno attraverso il foro infraorbitario. Nel solco e nel canale decorre il nervo omonimo.

Ma cerchiamo di capirne il tragitto:

Il nervo mascellare(2ª branca del Trig.) esce dal cranio attraverso il forame rotondo(sulla faccia endocranica della grande ala dello sfenoide). Dopo di che,si sistema nella fossa pterigo-palatina,in cui si divide nei suoi rami collaterali e da origine al nervo infraorbitario che è il suo ramo terminale. Il nervo infraorbitario si porta in avanti, infila un forame detto fessura orbitaria inferiore, entra nella cavità ,scivola prima nel solco e poi fa ingresso nel canale infraorbitario per emergere infine dal forame infraorbitario.

 

1)Processo Frontale: detto Apofisi Montante del mascellare,si articola col frontale. ( si trova tra la loggia orbitaria e il naso)

2)Processo Zigomatico: si articola con l’osso zigomatico.

3)Processo Palatino: non si vede,perché si trova nella parte sottostante della faccia mediale. Forma il palato duro insieme al processo mascellare dell’osso Palatino.

4)Processo Alveolare: dà impianto ai denti dell’arcata superiore. Ogni processo alveolare presenta 8 alveoli dentari, ossia 8 cellette in cui il dente alloggia con il suo ligamento sospensore.

 

Nello spessore del mascellare troviamo la cavità del seno mascellare,cavità pneumatica,rivestita di una tonaca mucosa che ha più o meno le stesse caratteristiche della mucosa delle fosse nasali a cui è annessa. Il suo tetto corrisponde al pavimento della loggia orbitaria,ossia le loggia superiore del mascellare. Questa è una parete ossea molto sottile. A causa di ciò,nel caso di accumulo di essudato purulento nella cavità mascellare,questo riesce e erodere tale parete e ad entrare nella cavità oculare. Con tutte le conseguenze patologiche che ne derivano.

Come i seni frontali,visti in precedenza,il seno mascellare non è drenante,per cui l’essudato che in esso si raccoglie non può essere drenato attraverso le fosse nasali. Ciascuna cavità si apre con un apposito orificio in corrispondenza del meato medio, posto molto in alto. L’essudato non può prendere tale via d’uscita se non quando la cavità è piena. In era pre-antibiotica,un ascesso dentario era capace di determinare una PANNOFTALMITE(infiammazione del bulbo oculare)per penetrazione del pus nelle orbite e il conseguente danneggiamento delle strutture oculari.

 

Mandibola o Mascellare Inferiore

È l’osso più ricco di particolari.

È un osso che a sviluppo ultimato è impari,mediano e simmetrico.Presenta un corpo e due rami, uno destro ed uno sinistro.

CORPO della MANDIBOLA:

In norma laterale,si vede il corpo,caratterizzato da:

-faccia anteriore

-faccia posteriore

-margine superiore o alveolare

-margine inferiore

 

Faccia anteriore: presenta sulla linea mediana un rilievo osseo che si chiama Vestigio della Sinfisi Mentoniera (Protuberanza Mentale), che segue la linea di fusione delle due emimandibole. Ai lati vi è,sulla destra e sulla sinistra,il foro mentale o mentoniero da cui fuoriesce il nervo alveolare inferiore che è il ramo terminale del nervo mandibolare(3ª branca del Trig.). Alla sua sporgenza il nervo alveolare si sfiocca in rami più piccoli:

-nervi labiali inferiori

-nervi mentonieri

che sono nervi sensitivi destinati ad innervare il labbro inferiore e il mento.

La digitopressione del nervo alveolare può suscitare dolore in portatori di nevralgie del nervo mandibolare.

Faccia posteriore: presenta sulla linea mediana il rilievo detto Spina Mentale che corrisponde alla sinfisi mentoniera anteriore. Trasversalmente presenta una linea detta linea miloioidea lungo la quale si inserisce il muscolo miloioideo (muscolo sovraioideo che costituisce il pavimento reale della cavità buccale propriamente detta). È un muscolo che si sistema al di sotto della lingua.

Inoltre vi sono nella faccia posteriore delle fossette:

-fossetta digastrica

dove si inseriscono gruppi muscolari.

-fossetta genioioidea

 

-fossetta sottomandibolare

dovute al rapporto con le ghiandole omonime.

-fossetta sottolinguale

 

Margine alveolare o superiore: presenta 8 alveoli ove si inseriscono i 16 denti dell’arcata inferiore.

 

RAMI MANDIBOLARI:

ciascun ramo ha forma quadrilatera e, in norma laterale,presenta:

-Faccia esterna

-Faccia interna

-4 Margini:

-inferiore

-superiore

-anteriore

-posteriore

 

Faccia Esterna: presenta una superficie rugosa detta tuberosità masseterina su cui si inserisce il muscolo Massètère, che è un muscolo masticatore(molto sviluppato nei roditori).

Faccia interna: presenta un orificio evidente che è il Foro Mandibolare. In esso si impegna il nervo alveolare inferiore. Al foro fa seguito un canale alveolare inferiore che attraversa tutta la mandibola per poi aprirsi in corrispondenza del foro mentale. In corrispondenza del foro mandibolare si nota una piccola sporgenza ossea a cui diamo il nome di lingula mandibolare o Spina di Spix. La spina di spix è sporgente e rappresenta una punto di repere molto importante per l’odontoiatra che deve fare un’anestesia tronculare mirata a mettere fuori gioco tutto il nervo alveolare inferiore che innerva i denti dell’arcata inferiore.

Margine inferiore: è piuttosto arrotondato e termina posteriormente con l’angolo mandibolare, apprezzabile sotto i tegumenti.

Margine superiore: presenta una concavità detta incisura semilunare della mandibola,chiusa anteriormente dal processo coronoideo.

Posteriormente all’incisura si sistema il voluminoso processo condiloideo rivestito da cartilagine di incrostazione che viene in rapporto di continuità con l’osso temporale per la realizzazione dell’Art. temporo-mandibolare,che è una condilartrosi,l’unica diartrosi del cranio.

In corrispondenza del condilo notiamo una porzione più ristretta detta collo del condilo che è un importante punto di repere perché a questo livello l’arteria carotide esterna si divide nei due rami terminali:

mascellare interna à meningea media

temporale superficiale

In corrispondenza del condilo la carotide esterna è superficiale,si sente pulsare ed è facilmente lesionabile.

 

 

 

Less.12 17-11-‘99

 

FOSSE CRANICHE o CEREBRALI

 

Sono 3:

FOSSA ANTERIORE

FOSSA MEDIA

FOSSA POSTERIORE

La loro profondità aumenta da avanti a dietro e la più profonda risulta essere la fossa cerebrale posteriore.

 

FOSSA CRANICA ANTERIORE

 

È separata dalla fossa media da una linea di confine che corre culla linea mediana in corrispondenza del solco del chiasma ottico. Ai lati della linea mediana il limite è dato dal margine posteriore delle piccole ali dello sfenoide. Il chiasma ottico è dovuto al rapporto incrociato in quel punto dei due nervi ottici.

Sul margine posteriore delle piccole ali scorre l’arteria seno-sfeno parietale (affluente del seno cavernoso).

OSSA che formano la Fossa Cranica Anteriore:

Alla costituzione della fossa cranica anteriore partecipano varie ossa:

-osso Frontale con la faccia endocranica;

-osso Etmoide con la crista galli e la lamina cribrosa;

-osso Sfenoide con le piccole ali

 

Sulla crista galli si attacca la grande falce del cervello,espansione della dura madre.

In corrispondenza del margine aderente della falce troviamo il seno sagittale superiore. In corrispondenza del margine libero troviamo il seno sagittale inferiore(cospicua formazione venosa).

 

 

 

 

 

 

FORI della Fossa Cranica Anteriore:

Si trovano i fori presenti sulla lamina cribrosa dell’etmoide,che danno passaggio ai piccoli rami del nervo olfattivo.

 

 

 

FOSSA CRANICA MEDIA


Si tratta di una fossa importante, separata dall’anteriore da una linea di confine già vista,ossia dalla faccia posteriore delle piccole ali dello sfenoide.

È separata dalla posteriore,invece,da una linea di confine che sulla linea mediana corrisponde al dorso della sella. Ai lati della linea mediana il confine corre lungo i margini superiori delle piramidi del temporale. Lungo il margine superiore delle piramidi si apprezza il solco del seno petroso superiore,dovuto al rapporto stretto dell’osso con la omonima formazione vascolare che è un affluente del seno cavernoso.

 

OSSA che formano la Fossa Cranica Media:

Osso Sfenoide con la faccia superiore e le facce laterali del corpo;

faccia endocranica delle grandi ali dello sfenoide;

faccia endocranica della piramide del temporale;

parte della squama del temporale;

parte della porzione mastoidea.

FORI della Fossa Cranica Media

In fossa cranica media vi sono molti fori che danno passaggio a formazioni vascolari e nervose molto importanti:

2 Forami Ottici: danno passaggio al nervo ottico di ciascun occhio accompagnato

dall’arteria oftalmica(ramo della carotide interna) e dalle vene oftalmiche(affluenti del seno cavernoso) superiore e inferiore.

 

Fessura Orbitaria Superiore: da passaggio a diverse formazioni nervose :

NERVO OFTALMICO: prima branca del nervo Trigemino,responsabile dell’innervazione

sensitiva della fronte e delle palpebre superiori(fino al vertice della testa).

NERVO OCULOMOTORE COMUNE: è il 3° nervo cranico. Si tratta di un nervo motore

sia somatico che viscerale che innerva la muscolatura liscia e quella striata.Si divide in due per innervare i due bulbi oculari. Le fibre motrici somatiche del nervo oculomotore ha le sue inserzioni sui seguenti muscoli:

muscolo Retto Superiore

muscolo Retto Inferiore della muscolatura estrinseca dell’occhio (esterna del bulbo oculare)

muscolo Obliquo Interno responsabile dei movimenti volontari

muscolo Retto Mediale

inoltre innerva il Muscolo Elevatore della palpebra superiore.

Le fibre motrici viscerali del nervo oculomotore si distribuiscono a muscoli facenti parte della muscolatura intrinseca dell’occhio,quindi responsabile dei movimenti involontari:

-muscolo ciliare(muscolo dell’accomodazione,ossia della messa a fuoco del cristallino che interviene nella visione da vicino)che agisce sul cristallino che funge da lente.

-muscolo sfintere o costrittore della pupilla(dell’iride).

Il muscolo sfintere è responsabile di un’attività non volontaria che si estrinseca nella Miosi.

La Miosi è un riflesso involontario che si caratterizza per la riduzione del diametro del forame pupillare in presenza di forte luce. Si tratta di un riflesso consensuale(entrambi gli occhi rispondono nello stesso modo).

Le fibre motrici viscerali spettano al Sistema Parasimpatico(sistema nervoso che ha attività complementare all’ortosimpatico e interviene a ridurre la frequenza cardiaca e ad aumentare la secrezione di succo gastrico e la peristalsi).

NERVO TROCLEARE: Attraverso la fessura orbitaria superiore passa il nervo trocleare

(4° nervo cranico) che possiede solo fibre somatiche.

Innesta il muscolo obliquo superiore dell’occhio

 

NERVO ABDUCENTE (nervo somatico,6° nervo cranico) :

Innerva il muscolo retto laterale o esterno dell’occhio

Consente i movimenti laterali dell’occhio

Si tratta del nervo a decorso più interno e più esposto a tumori interni del cervello.

 

In definitiva attraverso la fessura orbitaria superiore passano 4 nervi cranici(oftalmico,oculomotore comune,trocleare,abducente) dalla fossa cranica media alla loggia orbitaria.

 

In seguito ad un traumatismo cranico,si può realizzare una patologia detta Sindrome della Fessura Orbitale Superiore. Si tratta di una sindrome deficitaria grave,se si tiene conto del territorio di distribuzione in cui i 4 nervi si impegnano. Questi nervi in seguito ad un trauma del genere vengono lesi determinando deficit sensitivo-motori estesi.

 

3 Fori in corrispondenza della radice della grande ala dello sfenoide:

Forame SPINOSO:in cui si infila il nervo spinoso e l’arteria meningea media

Forame OVALE:in cui passano il nervo mandibolare e l’arteria piccola meningea. Mette in comunicazione la fossa cranica media con la fossa infratemporale(fossa esocranica).

Forame ROTONDO: in cui si impegna il nervo mascellare. Mette in comunicazione la fossa cranica media con la fossa pterigopalatina (fossa esocranica).

 

Forame lacero anteriore: si sistema in prossimità dell’apice della piramide temporale ed è chiuso dalla piccola lamina di fibro-cartilagine su cui scivola la carotide esterna.

 

Orificio interno del Canale Carotico: si sistema in corrispondenza dell’apice della piramide del temporale. Attraverso tale orificio passa la carotide interna,circondata dal plesso carotico(plesso nervoso) che entra in fossa cranica media.

 

Iato o Iatus del Canale Faciale: si tratta di un foro cha a volte è multiplo,che fa passare il nervo grande petroso superficiale(del faciale) e profondo(del glossofarineo).

 

FOSSA CRANICA POSTERIORE

 

Si tratta della fossa cranica più profonda. Il suo limite anteriore è il limite posteriore della F. cranica media(dorso della sella). Il limite posteriore è dato sulla linea mediana dalla protuberanza occipitale interna in corrispondenza di cui si trova la Torculare di Erofilo. Ai lati della linea mediana il limite posteriore è dato dai lati dei seni trasversi.

 

OSSA che formano la Fossa Cranica Posteriore:

Osso Occipitale con la sua porzione basilare,la parti laterali e parte della squama.

Temporale con la faccia endocranica della piramide.

 

FORI della Fossa Cranica Posteriore:

Forame Magno: si tratta del foro più grosso del cranio,che mette in comunicazione la cavità cranica con lo speco (canale) vertebrale. Attraverso il forame passa il midollo spinale che si continua nel midollo allungato a bulbo. Si può separare il midollo spinale da quello allungato conducendo un piano di taglio tangente al contorno del forame magno.

Meato Acustico Interno: posto in corrispondenza della faccia posteriore della piramide, in esso si infilano tre nervi:

nervo faciale

nervo intermedio

nervo statoacustico

 

Forame Lacero Posteriore o Forame Giugulare: è un vasto forame,molto importante perché qui inizia con una porzione dilatata la vena giugulare interna(vaso più cospicuo del collo) che nasce come continuazione del seno trasverso,o,meglio,dalla parte retta del seno trasverso o seno sigmoideo.

Attraverso il canale giugulare inoltre fuoriescono dal cranio tre nervi importanti:

nervo glosso faringeo (9° nervo cranico)

nervo vago (10° nervo cranico)

nervo accessorio (11° nervo cranico)

Forame dell’Ipoglosso: è un forame posto in corrispondenza delle porzioni laterali dell’occipitale,attraverso cui passa l’Ipoglosso,12° e ultimo nervo cranico. Si tratta esclusivamente di un nervo motore somatico destinato ad innervare tutta la muscolatura della lingua.

Al forame dell’Ipoglosso fa seguito il canale dell’Ipoglosso in cui il nervo scorre prima di uscire all’esterno.

 

Less. 13 18-11-’99

REGIONI COMUNI AL CRANIO

E ALLA FACCIA

 

cavità orbitarie

fosse nasali

fossa zigomatica o infratemporale

fossa pterigopalatina

 

Cavità Orbitarie

Danno ospitalità al bulbo oculare a ai suoi seni annessi tra cui troviamo l’arteria e le vene oftalmiche,la vena centrale della retina,i muscoli estrinseci….

Ha una forma simile a una piramide quadrangolare in cui riconosciamo un Apice,una Base(apertura esterna) e 4 Pareti, tra cui:

Parete Superiore:

Faccia inferiore del frontale,faccia inferiore della piccola ala dello sfenoide;

Parete Inferiore:

Corpo del mascellare,processo orbitale dell’osso zigomatico,processo orbitale del palatino con le docce infraorbitarie(canale infraorbitario) in corrispondenza di cui decorre il nervo infraorbitario che si fa strada nel canale per aprirsi anteriormente al forame infraorbitario.

Parete Laterale:

Faccia orbitaria della grande ala dello sfenoide,processo orbitario dello zigomatico.

Parete Mediale:

da dietro in avanti,vi è la faccia laterale del corpo dello sfenoide,la lamina papiracea dell’etmoide,il piccolo osso lacrimale,il processo frontale del mascellare.

 

L’Apice delle cavità orbitarie si fa corrispondere al foro ottico in cui si impegnano vene,arterie e nervi ottici. È un’apertura che,come già visto,assicura la comunicazione tra fossa cranica media e anteriore. L’asse maggiore della loggia orbitaria si dirige con direzione latero-mediale (dall’esterno all’interno). Gli assi delle due logge o piramidi quadrangolari,prolungati idealmente dietro i forami si intersecano in corrispondenza del dorso della sella.

Nella cavità orbitaria vanno poi descritti 4 margini:

-margine supero-laterale =>fessura orbitaria superiore che mette in comunicazione la fossa cranica media con la cavità orbitaria

-margine supero-mediale => forame ottico

-margine infero-laterale => fessura orbitaria inferiore,che mette in comunicazione la fossa pterigopalatina con la cavità orbitaria,nervo infraorbitario

-margine infero-mediale

 

Margine Supero-laterale Margine Supero-mediale

 

 

Forame Ottico

Fessura orbitaria superiore

Fessura Orbitaria Inferiore

 

Margine Infero-laterale Margine Infero-mediale

Doccia Infraorbitaria

 

Fosse Nasali

 

Aperture posteriori à coane nasali mettono in comunicazione le fosse nasali e la porzione nasale del faringe detta rinofaringe. Ben visibile in norma basale

 

Aperture anteriori à aperture piriformi assicurano comunicazione tra fosse nasali e vestibolo del naso. Ben visibili in norma frontale. Le aperture posteriori presentano 4 pareti:

Parete inferiore: Processo Palatino del Mascellare

(pavimento): costituiscono il palato duro

Processo Mascellare del Palatino

 

Parete superiore: faccia posteriore delle ossa nasali

(volta) faccia inferiore della Lamina Cribrosa dell’Etmoide

faccia anteriore e inferiore del Corpo dello Sfenoide

 

Parete mediale: Lamina perpendicolare dell’Etmoide(in alto)

(parte ossea del setto nasale) Vomere (in basso)

 

Parete laterale: Mascellare,Lacrimale,Etmoide,Sfenoide,porzione verticale del Palatino,Cornetto Inferiore(Turbinato).

In corrispondenza del meato medio si apre la cavità del seno mascellare e il seno frontale con un proprio orifizio.

In corrispondenza del meato inferiore si apre il canale naso-lacrimale.

Le fosse sono rivestite da epitelio tipico delle vie respiratorie ossia epitelio prismatico pseudostratificato di varietà cigliata con cellule caliciformi mucipare intercalate.

Il tutto si trova su di una tonaca propria in cui vi sono cospicui plessi venosi che garantiscono l’adeguato riscaldamento alla colonna d’aria inspirata che viene mantenuta calda grazie ai turbinati che ne creano dei vortici facendo permanere all’interno delle cavità l’aria per un tempo maggiore e sufficiente al riscaldamento.

 

Le aperture posteriori delle fosse nasali si chiamano Coane e le mettono in comunicazione con il rinofaringe. Il rinofaringe ha le caratteristiche strutturali del tutto simili a quelle delle fosse nasali. La volta del rinofaringe corrisponde alla base cranica. In corrispondenza della volta del rinofaringe troviamo un accumulo di tessuto linfoide a cui si da il nome di tonsilla rinofaringea che può aumentare di volume dando luogo alla formazione di vegetazioni dette Adenoidi. Tali eventi si verificano con frequenza nei bambini che venivano definiti,per questo,bambini linfoidi,ma adesso si parla di bambini catarrali. Le vegetazioni vanno ad occludere le coane nasali creando delle difficoltà respiratorie. Ad esempio il bimbo russa a causa di tale occlusione. L’intervento di asportazione delle Adenoidi si dice ADENOIDECTOMIA. A volte anche dopo l’asportazione le adenoidi possono ricrescere.

 

Fossa Pterigopalatina

Di forma grosso modo piramidale,è profonda e in essa si riconoscono:

-1 Base

-1 Apice

-4 Pareti:

-anteriore

-posteriore

-mediale

-laterale che corrisponde all’apertura e dunque non esiste

 

Base:rivolta verso l’alto,corrisponde alla base cranica in corrispondenza della grande ala dello sfenoide.

Apice: rivolta in basso,corrisponde al punto di incontro tra osso mascellare e processi pterigoidei dello sfenoide.

Parete Anteriore:formata dalla faccia posteriore del corpo del mascellare(in corrispondenza della tuberosità del mascellare).

Parete Posteriore:data dai processi pterigoidei dello sfenoide.

Parete Mediale:data dall’osso palatino.

Parete Laterale:è aperta e dunque è virtuale.

La fossa pterigopalatina presenta dei fori tra cui importante è il FORO ROTONDO,che mette in comunicazione tale fossa con la fossa cranica media. In esso si impegna il nervo mascellare che attraverso il suo foro fa ingresso nella fossa pterigopalatina e poi si divide dando origine al ramo terminale che è il nervo infraorbitario che infila la fessura orbitaria inferiore.

Fossa Infratemporale o Zigomatica

È posta all’esterno rispetto alla fossa pterigopalatina.

Definizione:

Con il termine fossa infratemporale si designa lo spazio largo e la circoscritto che si trova sotto l’arcata zigomatica,tra il processo pterigoideo e il ramo della mandibola. La fossa infratemporale comunica con la fossa cranica media tramite il forame ovale attraverso cui si impegna il nervo mandibolare che si risolve poi nei suoi rami dando origine al suo ramo terminale,ossia al nervo alveolare inferiore che decorre nel canale alveolare della mandibola.

 

 

SBOBINATURA A CURA di ANTONIO LASELVA delle FANTASTICHE LEZIONI del PROF. LORENZO BOSCO di Anatomia Umana1,corso pari,della FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA in BARI.

 

 

                                    UNIVERSIMONDO 2000

 

 

 

 

1