IL BALDACCHINO PARROCCHIALE
Ortueri: La copia dipinta dell'Arazzo del Puxello
Quest'arazzo prezioso fu regalato alla parrocchia da Pietro Puxello, feudatario da
Forru (oggi Collinas), venuto a Ortueri col titolo o carica di delegato consultore alla
fine del sec. XVI.
Sposatosi con una giovinetta ortuerese assai povera, ma d'una bellezza ancora
tradizionalmente eccezionale, ricchissimo di beni di fortuna e di sentimenti cristiani,
diede in dono alla parrocchia anche tutta l'argenteria, che essa possedette fino al 1896.
Si assicura che in alcuni oggetti d'argento fossero incise le iniziali P.P. (Pietro Puxello).
L'arazzo passò in proprietà dello Stato nel 1900 e fu destinato alle RR. Gallerie di
Firenze.
Data infatti la necessità delle urgenti riparazioni alla chiesa parrocchiale si era
pensato di vendere questo drappo (per cui, fra il 1890 e il 1902 si offrivano undicimila
lire) col permesso della Santa Sede.
Perciò l'arcivescovo Tolu aveva ritirato il prezioso
arazzo per farlo stimare più da vicino da persone competenti e aveva incaricato il can. Pietro Carta di farlo apprezzare anche a Roma. Se non che, quegli
stessi che furono gli amatori e intermediari, n'ebbero conoscenza e interessarono il
prefetto di Cagliari di operare il sequestro a Golfo Aranci, come di fatti avvenne.
Il prezioso ricamo fu trasmesso a Cagliari all'Ufficio d'Arte, e quel direttore, cav. Filippo Vivanet, fece tutte le pratiche perché fosse ceduto al
Governo per sole tremila lire. L'atto di vendita fu firmato l'I1 luglio 1900 dal rettore
parroco teologo Giuseppe Frau, dal sindaco Antonio Satta e dall'arcivescovo D. Salvatore
Tolu.
Mentre il drappo era depositato presso l'arcivescovo Tolu in Oristano, la moglie d'un
distinto ufficiale, una certa Eleonora De-Marchis, ne eseguì
una copia in seta (,dipinta a colori, che staillio naturalmente a scomparire), copia che
porta il nome dell'autrice nella parte inferiore a destra e che, data in omaggio
all'arciv. Tolu, fu da lui regalata alla parrocchia d'Ortueri nel 1908.
Misura metri 2.23 per m. 1.80.
Lasciamo la descrizione autentica che segue al relatore del "ricamo
istoriato".
"E' una preziosissima opera di ricamo in seta istoriato.
Nella parte centrale è simboleggiata l'agricoltura e il commercio che con lo scambio dei
prodotti contribuiscono al benessere dell'uomo. La scena è ricca di personaggi: mercanti,
contadini, donne con bambini costituiscono le figure principali, mentre nel paesaggio che
serve da sfondo sono rappresentati altri accessori dell'allegoria: un cacciatore, una
carovana, una nave ecc. Il benessere e l'agiatezza sono simboleggiate inferiormente con
l'interno di una ricca casa. All'ingiro svolgesi un bellissimo bordo rappresentante il
trionfo di Nettuno e di Anfitrite. Questa stoffa ricamata era adibita per baldacchino, per
il qual uso si tagliò il bordo decorativo con il bellissimo trionfo di cavalli marini,
sirene, draghi, di donne nude, e lo si cucì ai quattro lati in modo da costituire il
fregio verticale ricadente fra le quattro aste del baldacchino. Su questo ricamo istoriato
non si ha alcuna notizia, né alcun scrittore o artista accennò mai alla sua esistenza.
L'esecuzione di questa stoffa per la tecnica del ricamo a largo punto e per il disegno
nonché per alcuni particolari decorativi delle fascie e dello sfondo architettonico,
devesi ritenere del XV sec. Non vi è segno o sigla che accenni all'autore del disegno e
dell'esecuzione di questo preziosissimo oggetto in cui si ottennero, con mirabile
freschezza, dei colori effettivamente artistici. il campo centrale è rettangolare: 1.45 x
1.95. 1 bordi: largh. m. 0.30".
_____________________________________________________
Il ricamo istoriato del Puxello custodito a Palazzo Pitti (Fz)