Parrocchia san Nicolò vescovo
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La Cresima o Confermazione

Nell’elenco dei sacramenti la Cresima o Confermazione viene al secondo posto. Ma nell’odierna prassi pastorale essa occupa di fatto il quarto posto, dopo il Battesimo la Penitenza e la Messa di Prima Comunione.Antiche ragioni storiche e soprattutto recenti esigenze pastorali hanno causato questo "disordine" che, se rende più difficile la lettura del sacramento della Cresima, tuttavia non ne cambia l’identità . Infatti nel rito dell’iniziazione cristiana degli adulti è obbligatorio seguire l’antico ordine: la Cresima viene conferita subito dopo il battesimo nel corso della stessa celebrazione o comunque in questa successione. Perché? Perché l’unzione crismale sulla fronte è strettamente collegata al battesimo e ne esprime in qualche modo la conclusione. Essa infatti esprime e concretizza l’azione dello Spirito Santo nella nascita del cristiano. Forse un parallelismo con la vita di Gesù rende più chiaro il significato di questo sacramento. Gesù fu concepito per opera dello Spirito Santo; fin dall’inizio lo Spirito santo operò nella vita di Gesù. Tuttavia è al Giordano, all’inizio della sua missione, quando manifesta la sua piena solidarietà con gli uomini sottoponendosi al battesimo di Giovanni, che lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, pone il suo sigillo su Gesù e lo conferma "Figlio prediletto", cioè Messia (Cf Mt 3,13-17). Allo stesso modo i tempi nuovi, la vita della Chiesa, cominciano al momento in cui Gesù, ancora per opera dello Spirito Santo, risorgendo dai morti passa dalla morte alla vita. Ma questa investitura ufficiale della Chiesa, chiamata a prolungare nel tempo la presenza di Cristo, ha luogo nel cenacolo, nel giorno della pentecoste. È forse tenendo presenti questi due momenti strettamente collegati e distinti che gli apostoli si preoccupavano di imporre le mani a quanti erano stati battezzati nel nome del Signore affinché ricevessero la pienezza dello Spirito Santo (Cf Atti 8,15 -17).Così il battezzato nasce alla vita nuova nel momento stesso del lavacro battesimale, ma è con l’imposizione delle mani e l’unzione crismale che egli riceve quel sigillo e quella forza che lo aiutano a vivere veramente da figlio di Dio, membro della Chiesa, membro del corpo di Cristo. Con tutto ciò non scordiamo che i sacramenti sono per gli uomini, cioè tengono conto della loro natura. La grazia di Dio invece, pur di salvarci, è in grado di scrivere dritto anche sulle nostre righe storte. Fin dai primi secoli, l’imposizione delle mani fu accompagnata da un ‘unzione con olio misto a profumo , il Crisma . Questo per esprimere in modo visibile, secondo la cultura locale, l’azione dello Spirito che porta a compimento la nascita del cristiano conformandolo pienamente a Cristo (infatti Cristo in greco significa «Unto», cioè consacrato; è la traduzione letterale del termine ebraico «Messia»), così da diffondere nel mondo il profumo gioioso della salvezza cristiana. Questa unzione nella traduzione della Chiesa occidentale è riservata al vescovo o ad un suo delegato. Non si tratta di rendere più solenne il rito, ma di esprimere la dimensione ecclesiale del Battesimo. Il battesimo viene reso della salvezza per mezzo dell’aggregazione alla Chiesa di cui diventa membro responsabile e testimone. In qualche modo la Cresima esprime la dimensione universale del battezzato e, attraverso una maggiore effusione dello Spirito, lo abilita alla testimonianza e alla corresponsabilità in quella Chiesa di cui il Vescovo è segno eminente. Quindi quando si parla di Confermazione non si vuole intendere una conferma da parte del battezzato alle proprie scelte di fede. Questo aspetto è un comprensibile malinteso dovuto alla prassi contingente di celebrare la cresima nell’adolescenza, allorché si è celebrato il battesimo da bambini, ma tale dimensione non appartiene all’identità propri del sacramento. Il termine confermazione si riferisce invece all’azione dello Spirito Santo che pone il suo sigillo al battesimo e dona la sua forza per mettere in pratica il rapporto di figliolanza con Dio e la responsabilità di testimonianza nella Chiesa. Da quanto si è detto risulta ancora più paradossale e incoerente l’atteggiamento di quanti, dopo aver celebrato la Cresima abbandonano ogni ulteriore cammino catechistico, ogni impegno ecclesiale, ogni pratica liturgica. La Cresima, infatti attraverso i doni dello Spirito (sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, e timor di Dio), perfeziona la nascita del cristiano evidenziando che non si è cristiani soltanto per sé, ma anche per i fratelli, per il mondo intero. «Perché chi vorrà salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà» (Mc 8,35). Il rito stesso, nella sua scarna semplicità, dovuta all’estrapolazione del segno dal più articolato rito battesimale, esprime attraverso i gesti più importanti questa dimensione ecclesiale e missionaria della vita cristiana. Quando la Cresima viene celebrata separata dal battesimo è prevista la rinnovazione della professione di fede battesimale per meglio esprimere lo stretto legame con il primo sacramento di cui è il compimento. È questo il gesto più antico che affonda le sue radici nella Bibbia e in particolare nella prassi apostolica. Essa esprime contemporaneamente benedizione, conferimento di questa missione e trasmissione di poteri. È con questo il gesto che il vescovo affianca ufficialmente ad ogni battezzato l’impegno di quella testimonianza evangelica di fronte al mondo che è dimensione costitutiva dell’essere cristiano. Questo gesto è stato scelto dalla chiesa come elemento significativo essenziale in quanto esprime la perfetta partecipazione del battezzato alla missione sacerdotale, profetica e regale di Cristo e ne dona la forza. Il gesto è accompagnato dalla formula: «Ricevi il sigillo dello Spirito santo che ti è dato in dono». In altri termini, con la Cresima il battezzato, per mezzo dello Spirito, viene abilitato a compiere nel mondo la stessa missione di Gesù, cioè a rivelare e portare a tutti gli uomini la salvezza di Dio attraverso la testimonianza della carità. Ed è solo così facendo che si rende effettiva l’identificazione a cristo e si dà alla propria vita un valore eterno. Per questo la Cresima è il sacramento che abilita anche alla piena partecipazione al banchetto eucaristico, cioè ad unire l’offerta di se stessi a quella di Cristo per la salvezza del mondo.

 

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