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Il movimento dei focolarini

In mezzo alle distruzioni della seconda guerra mondiale, si forma intorno a Chiara Lubich un gruppo di ragazze.
Le unisce la fede in Dio amore e lo sperimentare che Egli ama immensamente e personalmente ciascuno. Questa esperienza cambia la loro vita. Vogliono essere persone che vivono il vangelo fino in fondo.
Per questo riflettono sulla S. Scrittura e cercano di mettere in pratica ciò' che comprendono. Alcune Parole attirano particolarmente la loro attenzione: "Amatevi a vicenda come io ho amato voi"; "Dove due o tre sono uniti nel mio nome, io sono in mezzo ad essi. Sperimentano che l'amore reciproco, vissuto secondo il vangelo, realizza un'unita; nella quale e' presente Gesù'. E' un'unita' che non esclude nessuno e trasforma le differenze in arricchimento reciproco; si sviluppa cosi' una spiritualità' comunitaria, una spiritualità' dell'unita'. Punto centrale di essa e' la preghiera di Gesù' al padre: "Che tutti siano uno, come Tu sei in me ed io in Te.
Gesù' e' morto per realizzarla; anche per gli uomini la strada verso l'unita' passa attraverso il dolore. "Amando Gesù' crocifisso e abbandonato - dice Chiara Lubich - il cristiano trova il motivo e la forza per non sfuggire dolori e divisioni, ma per accettarli per Lui e consumarli e portarvi cosi il proprio personale rimedio.
Ecco allora Gesù' abbandonato, chiave dell'unita', segreto di ogni rinnovamento
".

 

Fondatrice e presidente:

Chiara Lubich.

 

Trento 1943: il dramma del secondo conflitto mondiale imparte una lezione decisiva, "tutto crolla, tutto è vanità delle vanità. Solo Dio resta". Dio-amore fa irruzione nella sua vita e in quella delle sue prime compagne, trasformandola. Una scoperta subito comunicata e condivisa da molti. Sarà questa la prima scintilla ispiratrice. In risposta all’amore, il Vangelo è riscoperto come rivoluzione personale e collettiva che sana divisioni, conflitti e disparità sociali. Nel "che tutti siano uno" evangelico Chiara intuisce esservi il progetto di unità universale per cui spendere la vita. Nasce così un movimento di rinnovamento spirituale e sociale. Sin dagli inizi la gente lo chiamerà "dei Focolari" per il "fuoco" d’amore evangelico sperimentato.

 

Marco e l'esperienza della Mariapoli

Caro Nicolas, devi sapere che sono stato per tre giorni alla Mariapoli di Cala Ginepro ad Orosei quest'estate 1998. Per me è stata una cosa nuova tutta da scoprire.

A quest’incontro, che si svolge ogni anno, vi partecipano tutti i simpatizzanti di un movimento (Focolarini). Io ero uno di questi mille. La giornata è iniziata con l’assegnazione del gruppo fatta per età. Ero con i GEN 4, circa cinquanta bambini con sei animatori (Tito, Alessandro, Adriano, ...ecc.). Sono stato accolto con un bel applauso.

Ogni giorno c’incontravamo dalle 9.30 alle 19.00, facendo una pausa solo per il pranzo. Durante gli incontri si giocava, si cantava e si parlava. Nella sala che ci ospitava c’erano dei grandi cartelloni raffiguranti l’universo, su cui noi attaccavamo delle stelle fosforescenti: una per ogni azione buona compiuta. Quando si spegnevano le luci, le stelle brillavano nel cielo e ogni giorno che passava aumentavano di numero.

Abbiamo imparato una canzone dal titolo: I GEN 4 interspaziali. Il testo parla dei ragazzi che cercano Gesù come un tesoro prezioso per tutta la galassia. Finalmente lo trovano e con Gesù in mezzo più bello sarà, con Gesù in mezzo lontano si va.

Caro Nicolas, ho trovato un tesoro, tanti amici e tante cose di cui fare tesoro.

Marco Depperu, 9 anni

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