Parrocchia san Nicolò vescovo
Ortueri (Nu) Sardegna
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IL PRIMO SITO PARROCCHIALE DELLA SARDEGNA

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Libro de la Administracion de la Parroquia del Glorioso San Nicolas de esta Villa de Ortueri.

25 agosto 1783 - 26 novembre 1842

 

Dal 25 agosto 1783 al 4 giugno 1789 il libro contiene solo i conti, i bilanci, le entrate e le uscite della parrocchia. Ha la firma del vice-rettore Antonio Francesco Fadda e quella del rettore don Giacomo Orrù.

L'8 maggio 1790 l'arciv. Cusani, venuto in visita pastorale, lascia una relazione di 12 pagine e cosi ci dà delle buone notizie retrospettive.

1)Incoraggia vivamente la costruzione della chiesa parrocchiale, di cui affida l'amministrazione al vice-rettore Antonio Francesco Fadda;

2) raccomanda la parte spirituale;

3) proibisce temporaneamente la sepoltura dei morti nella nuova parrocchia e la permette con le dovute cautele nell'attigua chiesa di Santa Maria (oggi Oratorio delle Anime);

4)visita la chiesa di Santa M aria e la trova in stato conveniente, tale da permettervi le sacre funzioni, ma interdice i novenari di notte (ciò, notiamo, per togliere quegl'inconvenienti che potevano nascere dal ritorno delle donne, durante la notte, da una chiesa, posta fuori dell'abitato. Gli ortueresi, dediti alla pastorizia e all'agricoltura, desideravano e trovavano assai comode le loro tradizionali funzioni notturne).

Ortueri aveva allora 4 sacerdoti: "Pedro Antonio Useli curà, Ramon Cossu curà, Anton Francesco Fadda V.R.r., Salv. Ang. Pinna curà".

Dal 1803 al 1815 c'è la firma del rettore Antonio Vincenzo Floris.

Il 27 maggio 1807 l'arciv. Sisternes, cavaliere di Gran Croce di SS. Maurizio e Lazzaro, compie la visita pastorale nella nuova parrocchia di S. cola di Bari, rivede minutamente i conti precedenti, riduce da 50 a 25 lire l'onere delle case parrocchiali;

(§ 9) avendo visitato la chiesa rurale di Santa Maria e avendola trovata quasi senza tetto, ordina che non vi si celebri in quelle condizioni, ma permette che vi si seppelliscano defunti.

Qui bisogna osservare che la chiesetta di Santa Maria, conservando la sua posizione da occidente a oriente, riparata in seguito e riaperta al culto, durò fino al 1923, quando fu demolita e riedificata dalle fondamenta con altro disegno e proporzioni quasi triplicate e compiuta nel 1927 per impulso dell'attuale parroco can. Salvatore Murru. Nella preparazione dell'area si rinvenne il sottosuolo tutto ricoperto di crani e di ossa umane.

Nel 1818, fino al 1831, c'è la firma del rettore Salvatore Murru.

Dal 1832 al 1834 c'è la firma dei vice-rettori dott. avv. Giovanni Serafino Palmas, Pietro Antonio Useli, Salvatore Cocco.

Nel 1831 non si usa più lo spagnolo, ma l'italiano.

Il 15 aprile 1834 l'arciv. d'Oristano Don Giovanni Maria Bua compie la sua visita pastorale a Ortueri e vi lascia una relazione di quasi 15 pagine. Fra le raccomandazioni e prescrizioni sono notevoli le seguenti:

1) spiegare il vangelo e imporre silenzio in chiesa durante le sacre funzioni;

2) continuare la costruzione del campanile;

3) visitata la chiesa rurale di S. Maria, raccomanda le riparazioni necessarie;

4) visita le confraternita di Santa Croce e del SS.MO Rosario;

5) ordina di raccogliere le ossa dei morti sepolti nell'oratorio e deporle nel cimitero, in modo da poter celebrare anche nel suddetto oratorio;

6) riduce il canone delle case parrocchiali da 55 a 25 lire (come si era stabilito prima).

Nel 1835 (27 settembre) appare la firma del rettore Simone Oppo.

Nel 1841, con quella del rettore Oppo c'è la firma del vice-rettore Mura.

 

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