Il Sacramento della Riconciliazione

 

IL SACRAMENTO
DELLA CONFESSIONE

I. NOZIONE

La Confessione, detta anche Penitenza, è il Sacramento istituito da Nostro Signore per rimettere i peccati commessi dopo il Battesimo.

La Confessione si compone di quattro parti:

1. contrizione: è un atto della volontà, un dolore dell'anima che porta alla detestazione dei peccati commessi unita al proposito di non commetterne più in avvenire

2. confessione: consiste nell'accusa dettagliata e completa dei propri peccati fatta al confessore per averne l'assoluzione e la penitenza

3. assoluzione: è la sentenza che il sacerdote pronunzia in nome di Gesù Cristo, per rimettere i peccati al penitente

4. soddisfazione, o penitenza sacramentale: è la preghiera o l'opera buona imposta dal confessore a castigo e a correzione del peccatore, e a sconto della pena temporale meritata peccando

II. EFFETTI

La Confessione:

1. conferisce la grazia santificante con la quale sono rimessi i peccati mortali ed anche veniali confessati e dei quali si ha dolore

2. commuta la pena eterna nella pena temporale, della quale viene pure rimesso più o meno secondo le disposizioni

3. restituisce i meriti delle buone opere compiute prima di commettere il peccato mortale

4. dà all'anima aiuti opportuni per non ricadere nella colpa e ridona la pace alla coscienza

III. REQUISITI PER L'INTEGRITA'
DELLA CONFESSIONE

Perché la Confessione sia valida, e non si aggiunga un altro peccato mortale (il sacrilegio) a quelli che già si hanno, occorre:

1. confessare tutti i peccati mortali che si ricordano (dopo un sincero esame di coscienza)

2. confessare i peccati secondo la loro specie ed il loro numero:

a. la specie
Non basta dire: «Ho mancato al terzo Comandamento», ma occorre dire piuttosto: «Non ho assistito alla Messa» oppure: «Ho profanato il giorno del Signore con divertimenti illeciti»

b. il numero
Non basta dire: «Ho rubato 10.000 Lire», ma occorre dire piuttosto: «L'ho fatto una, due, dieci volte»

3. avere intenzione di non peccare più e di fuggire le occasioni di peccato:

a. non peccare più
Come si può chiedere perdono per una colpa che si ha l'intenzione di continuare a compiere?

b. fuggire le occasioni
Se il penitente si espone all'occasione prossima di peccato, si rende responsabile della colpa che eventualmente poi compie

Se questi requisiti non sono rispettati integralmente,
la Confessione è invalida e sacrilega.

IV. MODO DI CONFESSARSI

Anzitutto occorre premettere alla Confessione un esame di coscienza, che può essere formulato sulla base dei Comandamenti o delle Virtù. Ecco un esempio. Si veda anche la nozione di peccato.

Poi ci si accosta al confessionale.

Quindi si dice: «Beneditemi, padre, perché ho peccato» e si risponde con sincerità e brevità alle domande poste dal Confessore. Poi ci si accusa di tutti i peccati commessi. Si ascoltano le ammonizioni del Confessore e si accetta la penitenza sacramentale imposta.

Alla fine si recita l'Atto di dolore:

«Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati: li odio e detesto, perché peccando ho meritato i Vostri castighi, ma molto più perché ho offeso Voi, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo, con la Vostra santa grazia, di mai più offenderVi e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericodia, perdonatemi.»

Il sacerdote imparte l'assoluzione. Dopo di che ci si alza e si compie la penitenza, appena possibile.

V. NOTA

Per accostarsi degnamente alla Comunione, è necessario:

1. essere cattolici battezzati
2.
essere in grazia di Dio
3. essere a digiuno da almeno un'ora.

La Confessione è quindi necessaria ed indispensabile, se si è in peccato mortale, per riacquistare la grazia perduta e la vita dell'anima. Chi si comunica in peccato mortale profana il Corpo di Gesù Cristo e compie il peccato di sacrilegio.

 
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