Struttura Metrica del Contrasto

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Ogni Contrasti é formato da una serie di ottave incatenate. Ognuno dei poeti ne canta una e poi lascia il turno al suo avversario, cosicché ogni ottava diviene parte di un dialogo poetico strutturato internamente in modo distintivo. Un'ottava é una stanza poetica composta da otto versi. I primi sei versi hanno rima alternata, gli ultimi due rima baciata. Per cui la struttura dell'ottava si puo' rappresentare come: ABABABCC. Come avviene in generale nella tradizione artistica Italiana, la parte rimata di ogni verso inizia dalla sillaba su cui cade l'ultimo accento del verso.

L'ottava dei Contrasti, come in genere il verso tradizionale Italiano, é composta da undici sillabe (endecasillabo). Nel Contrasto, il rispetto della metrica é estremamente importante. Bisogna ricordarsi, comunque, che si tratta di un genere orale, non scritto, per cui la sillable vanno contate in considerazione della pronuncia delle parole, non del loro aspetto quando scritte su una pagina. Questo significa che durante una performance estemporanea, un poeta puó modificare il numero delle sillabe in un verso sfruttando le proprietá fonologiche e morfologiche della lingua parlata a del dialetto locale; per esempio, tramite divisione dei dittonghi, elisione, reduplicazione, e cambiamenti sintattici. Il canto inoltre permette al poeta di moltiplicare or ridurre il numero delle sillabe tramite l'uso di pause o prolungamenti melismatici delle vocali.

Per quanto riguarda poi il "messaggio" contanuto in un'ottava, la parte piú importante sono probabilmente gli ultimi due versi, che in genere contengono l'attacco piú forte contro l'avversario, e la cui forza iranica e comica é in genere maggiore. Qui si trovano gli insulti piú sfrontati e gli attacchi verbali piú distruttivi. Qui il poeta porta a conclusione il discorso che ha construito, allo stesso tempo sfidando l'altro poeta a rispondere.

Le ottave sono incatenate, cioé la rima finale dell'una deve essere uguale alla rima iniziale della seguente, schematicamente: ABABABCC CDCDCDEE   EFEFEFGG, ecc. - Per cui la scelta dell'ultima rima é una faccenda delicata. Rime "difficili", per cui si trovano solo poche parole, alla fine di un'ottava, possono rovinare l'avversario, rendendo difficile la risposta. Il modo piú sicuro per far perder la faccia ad un poeta é il lasciargli tutte rime troppo difficili, che lo costringeranno a creare versi strani o sensa senso pur di usare che poche parole rimanti che esistono, or peggio ancora, la porteranno a sbagliare. Questo puó essere un test si abilitea, ma in certi casi puó anche rovinare la reputazione di un artista. Ed é proprio qui che si puó vedere come i poeti collaborino tra di loro nell'improvvisare: rime troppo difficili sono in genere evitate.

Il Valore Estetico della Rima

Quando parlano della loro arte i Poeti Toscani danno molta importanza alla qualitá delle rime. Notano, per esempio, che un poeta esperto chiuderá un'ottava con una rima comune ma non troppo, e spiegano con precisione quale sia la bellezza di ogni rima. Una bella rima fa bello il verso, una rima facile - come quelle in "are" - é banale e deve essere evitata. Allo stesso tempo i poeti sanno che rime "facili" possono facilitare il compito del loro compagno in un duello, specialmente se quest'ultimo é un principiante che sta ancora imparando. Rime troppo difficili sono in genere evitate, perché possono rovinare una performance se l'altro poeta non sá riprenderle nella sua ottava. poeti "principianti" a volte lasciano una rima difficile per sbaglio, ma quando é una poeta esperto a lasciare una rima difficile, non c'é errore! É una sfida. Tra poeti esperti, tali sfide rendono i Contrasti ancora piú avvincenti per il pubblico, specialmente quelli che sanno riconoscere tali virtuosismi. Riprese di rime quasi impossibiliti vengono spesso memorizzate e possono divenire leggendarie.

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WebMaster: Valentina Pagliai
Ultima modifica: 12/18/2005

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CoolText.com

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