Il viaggio a Passau

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Nel aprile del '98 eravamo qui ...

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Volete leggere com'è andata?

Avete la scelta: potete leggere un breve rapporto dei ragazzi
in tedesco band_d.gif (6303 byte) o in italiano band_i.gif (6425 byte) !

Ma c'è anche un racconto di una mamma della 3ab che era andata con gli altri genitori a Passau per riportare a casa i ragazzi (chissà se fossero tornati da soli?!).


band_d.gif (6303 byte)Dieses Jahr sind wir nach Deutschland, nach Passau, gefahren. Wir waren zwanzig Schüler der Klassen 3a und 3b mit zwei Lehrerinnen, die uns begleitet haben.

Es gab sehr unterschiedliche Deutschkenntnisse in unserer Gruppe. Vor der Reise waren wir neugierig und gespannt, aber auch ein bißchen ängstlich und nervös. Die Reise dauerte zehn Tage und wir haben in verschiedenen Familie gewohnt. Die Erfahrungen mit den Gastfamilien waren sehr gut, besonders das Verhältnis mit unseren Austauschschülern. Wir haben die Staatliche Wirtschaftschule besucht, die größer und schöner ist als unsere Schule.

Die Stadt Passau liegt in der Nähe der Grenze zu Österreich, an drei Flüssen: Donau, Inn und Ilz. Wir haben uns wirklich viel amusiert. Wir haben fast immer Deutsch gesprochen und neue Wörter gelernt. Am Ende von der Reise waren wir alle begeistert und auch ein bißchen traurig, weil wir nach Hause fahren mußten und weil wir viele Freundschaften geschlossen haben, die wir in Passau zurücklassen mußten.

Im September kommen unsere Austauschschüler nach Italien und werden unsere Gäste sein!


band_i.gif (6425 byte)Quest'anno siamo andati in Germania, a Passau. Eravamo venti allievi delle classi 3aA e 3aB con due insegnanti che ci hanno accompagnato.

Nel nostro gruppo le conoscenze di tedesco erano molto diverse. Prima del viaggio eravamo curiosi ed emozionati, ma anche un po' timidi e nervosi. Il viaggio è durato dieci giorni ed eravamo sistemati presso delle famiglie tedesche. Le esperienze con queste famiglie sono state ottime, in particolare il rapporto con i nostri partner di scambio. Abbiamo frequentato la Staatliche Wirtschaftschule (Scuola statale di Economia) che è più grande e più bella della nostra scuola.

La città di Passau si trova vicino al confine con l'Austria, su tre fiumi: il Danubio, l'Inn e l'Ilz. Ci siamo divertiti veramente tanto. Abbiamo parlato quasi sempre in tedesco e abbiamo imparato molte nuove parole. Alla fine del viaggio tutti erano entusiasti e anche un po' tristi perché dovevamo tornare a casa e perché abbiamo stretto molte nuove amicizie che dovevamo lasciare.

Nel settembre del '98 i nostri partner di scambio verranno in Italia e saranno i nostri ospiti!

Lo splendido panorama di Passau sul Danubio

UNA MAMMA DELLA 3aB racconta:

(questo articolo è preso dal "Grido del Ragioniere", il giornalino dei ragazzi dell'istituto)

Partenza all’alba, ma proprio all’alba…alba! Gli occhi, ancora appiccicati dal sonno, il passo incerto sotto il peso del borsone e valigia più ombrello perché (e non poteva essere così!) pioviggina! Destinazione PASSAU. Andiamo a prendere i "tosi" e a toccare da vicino la realtà di questo scambio culturale.

Una voce all’autista che va a rilento "scommetto che ha sul cruscotto la foto della morosa con scritto "NON CORRERE, PENSA A ME". Tra un panorama stupendo e un viadotto terrificante s’arriva al Brennero. Oh, stupore e meraviglia, non pioviggina più…nevica! "Nessun problema" ci tranquillizzano ad una voce Bassanese e Angelo segretario "fa parte tutto della prenotazione per rendere più suggestivo il viaggio". Apprendiamo così che la prenotazione comprende:

Prima neve al Brennero

Sole a Monaco

Tempo splendido a Passau. Per il rientro non c’è stata nessuna prenotazione; tutto procede secondo programma. A Monaco speravamo in un incontro casuale con i nostri ragazzi, visto che anche loro dovevano trovarsi lì, ma una prenotazione ci fa sostare al Mc Donalds purtroppo nell’orario sbagliato… Ma li troviamo ad attenderci festosi e baciucchianti a Passau, dove ci presentano le famiglie tedesche. E fu così che anche chi non conosceva una sola parola di tedesco conversò e rise fino a mezzanotte. Il mattino successivo, con un sole accecante, il primo impatto con la città di Passau: stupefacente, nella sua bellezza tutta da scoprire. La sala del Municipio dove veniamo ricevuti, è di un’imponenza barocca meravigliosa, con affreschi e lavori in stucco nei soffitti a volta (arte italiana), vetrate decorate, dipinti che illustrano la storia della città e le nozze imperiali.

Diamo una sbirciatina nella sala minore, altro gioiellino tutto da ammirare. Nel pomeriggio, tutti a bordo per un giro in battello tra Inn e Danubio, con panorama meraviglioso e confortati da una temperatura da "canottiera". E per finire, visita guidata della città. Il duomo di S. Stefano, vanta l’organo da chiesa più grande del mondo. La residenza vescovile, con i piedi che trasbordano dalle scarpe diventate improvvisamente due numeri in meno, per le viuzze lastricate in cerca di un buon caffè italiano!! Domani…tutti a Ratisbona per un impatto con la storia. Peccato che il tempo tiranno ci consenta solo una visita sommaria al centro e una più accurata al Duomo ma, ad ogni passo, si incontra prepotentemente una testimonianza antica come la PORTA PRAETORIA, già porta settentrionale dell’accampamento romano, il ponte di pietra che conta quasi novecento anni, grandi edifici dal periodo romanico al neoclassico testimoni di due secoli. Tutti in pullman, si riparte, ci aspetta la festa in birreria.

birra.jpg (5983 byte)Ed è qui che si scatena il sopito animo tedesco che alberga in ogni partecipante. Le famiglie tedesche ospitanti, i ragazzi e i genitori davanti ad un litro di birra, ad intonare cori che tentano di soverchiare l’orchestra, che ci dedica "oh sole mio", ignorando che la distanza VICENZA-NAPOLI è maggiore di VICENZA-PASSAU. Ed è in quest’ottica che lasciato "oh sole mio" ci si unisce in un solo coro "PROSIT-PROSIT" con le voci sempre più querule. E i nostri "tosi" con le nostre "tose" a saltare, all’unisono con l’orchestra, sulle panche mettendo a rischio boccali di birra e spezie, lanciandoci poi in un serpentore, travolgendo e coinvolgendo chiunque voglia unirsi alla festosa manifestazione finale.

Al mattino gli addii: abbracci a ventosa, lacrime grosse come chicchi d’uva, baci dati ridati e ripresi. Abbiamo quasi deciso di lasciare qualcuno in terra straniera, visto lo strazio del distacco, ma quando il pullman si è mosso, anche il più cinico aveva gli occhi rossi e stringendo il boccale souvenir ripeteva "tanto l’anno prossimo ci ritorno!"



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