(Foto) Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri Templari, e il Castello di Chinon.
La ricerca del "Padre Nostro che sta nei Cieli".
Parte 1°
Il simbolo del Graal ha influenzato milioni di persone nell'arco di tempo che va dal Medioevo fino ai giorni nostri.
Nessuna immagine definitiva, nessuna prova effettiva della sua esistenza, ma molti scritti e racconti che fin dal XII secolo nè descrivono il significato misterioso di questo oggetto, le sue virtù e i suoi prodigi.
Non si conosce nemmeno la vera forma: coppa, piatto, pietra, gemma, vaso di terracotta o di legno, ecc.
Ma si descrive la << Ricerca del S. Graal >> che ha dominato tutti i racconti del Medioevo; infatti non era importante la forma, ma la meta spirituale che si approdava e cioè alla totalità interiore, all'unione con il divino, alla compiutezza del sè superiore.
Lo scenario del Graal è sempre lo stesso: è posto sopra la vetta di un monte e in un tempio; il monte è circondato dalle acque e protetto da ostacoli che soltanto pochi eletti riescono a superare.
Il Guardiano del S. Graal è insieme Sacerdote e Sovrano; e il compenso all'eroe vittorioso sono la buona sorte, la beatitudine e (qualche volta) la mano della figlia del Re Pescatore.
Il racconto medievale del Graal inizia con Giuseppe d'Arimatea, un nobile ebreo cui viene affidato il corpo di Gesù Cristo per la sepoltura; egli ricevette anche la coppa usata da Cristo durante l'ultima cena, essendo che era un suo discepolo segreto.
La prima raccolta del sangue nella coppa si ha quando Gesù Cristo fu crocefisso e il soldato romano Longino con la sua lancia lo ferì al costato facendogli sgorgare acqua e sangue che Giuseppe raccolse nel calice Santo.
Una seconda raccolta si è avuta mentre Giuseppe era intento a lavare il corpo di Cristo e a prepararlo per la tomba, dalle ferite sgorga altro sangue (sangue eterno) che egli raccoglie ancora nella coppa.
Tutto questo lo troviamo in alcuni Vangeli Apocrifi, che ci dicono anche che quando il corpo di Cristo è scomparso, i sacerdoti accusarono Giuseppe di averlo sottratto, affinchè si verificassero le scritture della sua resurrezione e quindi viene gettato in prigione e lasciato senza cibo.
Cristo allora gli si rivela in una vampata di luce e gli affida la sacra coppa, lo iscrutisce sui Misteri della Messa e gli affida alcuni segreti e quindi scompare.
Giuseppe viene miracolosamente mantenuto in vita da una colomba bianca che ogni giorno penetra nella sua cella e depone nella coppa sacra una focaccia (pane eterno).
Liberato nel 70 d.c., parte per l'esilio oltremare con la Maddalena, con Marta, con sua sorella, con Bron, marito della sorella e con un gruppo di discepoli segreti del Cristo.
Costituiscono la prima Tavola del Graal, che rappresenta quella dell'ultima cena, e il posto di Gesù è contraddistinto da un pesce; alla Tavola del Graal possono sedere dodici convitati.
Il tredicesimo seggio (o posto in tavola), quello di Giuda, resta vuoto, dopo che uno dell'assemblea, il quale ha cercato di sedervisi, è stato inghiottito dalla madre terra, (di qui la tradizione di non sedersi in tredici in tavola, poichè uno può morire).
Il posto di Giuda da allora è chiamato il "seggio periglioso".
Giuseppe salpa poi per la Bretagna, dove erige la prima chiesa cristiana a Glastonbury, dedicata a Mariae alla Sofia, madre di Cristo, e in questo santuario viene accolto il Graal che funge da calice per la celebrazione della Santa Messa cui partecipa l'intera assemblea. (Tale messa è nota da allora come Messa del Graal).
Al trapasso dell'altra vita di Giuseppe, la custodia della coppa passa al secondo custode Bron, noto come il "Ricco o Re Pescatore" per aver miracolosamente nutrito l'intera comunità con la coppa, che in realtà conteneva un unico pesce, allo stesso modo in cui Cristo aveva nutrito cinquemila persone durante il suo ministero.
L'assembrea del Graal è ora insediata in un luogo chiamato Avoron (o Avalon), nome celtico identificato con Glastorbury, e lì attende la venuta di Alain (Alano), il terzo custode del Graal.
Si costruisce quindi un tempio a Muntsalvach (Monsalvato: monte della salvazione) per ospitarvi la coppa.
Viene istituito l'Ordine dei Cavalieri del Graal che s'assidono a una seconda Tavola del Graal, partecipando a un sacro banchetto cui provvede lo stesso Graal; si celebra una messa particolare: il suo officiante è il custode del Graal ora chiamato Re.
Qualche tempo più tardi, il re del Graal riceve una misteriosa ferita, inferta da una lancia e localizzata o nelle cosce o nei genitali; essa viena attribuita a varie cause: la perdita della fede, l'amore per una donna ad onta del voto di castità, o un colpo accidentalmente portato da uno straniero per autodifesa.
Da allora il custode del Graal è noto come il " re ferito "; il territorio che circonda il castello del Graal, diviene sterile e deserto: è chiamato la "terra desolata".
La lancia sacra che ha colpito il sovrano è quella di Longino che aveva trafitto Gesù.
La lancia , il Graal, excalibur (la spada nella roccia) e una patena (che un tempo sorresse una testa umana, quella di San Giovanni Battista, e che per alcuni è lo stesso Graal) sono oggetti che, considerati sacre reliquie, sono posti nel Castello del Graal.
Parte 2°