Come prevedere le aurore monitorando l'attività solare
Come già accennato, oggi molti strumenti consentono di monitorare continuamente la nostra stella, strumenti sofisticati e alla portata solo di osservatori astronomici e centri di ricerca o addirittura a bordo di satelliti artificiali in orbita intorno alla Terra. Ma anche gli appassionati del cielo possono entrare in possesso di molti dati anche in tempo reale grazie all'evento di Internet che ho portato una vera e propria rivoluzione anche nel campo dell'astronomia amatoriale.
Il primo aiuto viene dalla sonda SOHO (Solar and Heliosferic Observatory) che riprende costantemente il Sole da punto strategico e in varie lunghezze d'onda. Le immagini più spettacolari sono riprese dallo strumento LASCO che consentono di studiare le CME e la corona solare.
I Flare solari sono classificati in base dalla loro energia in raggi X liberata. I Flare sono classificati dal SEC (Space Environment Servicies) in base alla grandezza del picco d'intensità (I) misurati dai satelliti in orbita terrestre nella larghezza di banda compresa tra 0.1 e 0.8 Nm.
In particolare:
Classe: | Picco (Watt/ Metro quadro): |
B | I < 10.0e-06 |
C | 10.0e-06 < I < 10.0e-05 |
M | 10.0e-05 < I < 10.0e-04 |
X | I > 10.0e-04 |
(Nota: 10.0e-04 = 0.0001) |
I Flares di classe C sono comuni, quelli di classe M sono più rari e grandi, mentre quelli di classe X sono molto meno comuni e sono gli eventi di maggior rilievo.
Un Flare di classe X è subito evidenziato dal seguente grafico che mostra una intensa emissione poco dopo il mezzogiorno del 6 giugno, seguito da un altro Flare il giorno 7.
Una CME può essere rilevata poco dopo anche da un flusso anomale di protoni che vengono spinti dal fronte del vento solare in avvicinamento. La riga rossa indica proprio un aumento del flusso dei protoni di dimensioni minori (MeV > 10)
Quando il fronte del vento solare colpisce la Terra si possono avvertire dei fortissimi disturbi magnetici rilevabili dai satelliti GOES e mostrati in questo grafico:
La linea blu e soprattutto quella rossa sono incominciate a impazzire dopo il mezzogiorno del 8 giugno, circa 48 ore dopo il Flare di raggi X e la CME. Lo strumento segnala in un arco temporale molto ridotto delle variazioni anche fuori della propria scala. Proprio in quelle ore si è registrato un brusco aumento dell'attività dell'aurora stimata dal seguente grafico:
Questo grafico rileva la previsione di tempeste magnetiche. Le probabilità di una tempesta magnetica sono stimanti in base all'indice K. Se il livello è attivo K=4, se c'è una minor storm K=5, se infine K>6 c'è una major or severe storm ( importante o violenta tempesta). Il "K index" è un indice quasi logaritmico con base pari a 3 ore, e misura l'attività magnetica comparata con una curva ottenuta in giorno di quiete. L'indice varia tra 0 e 9 e misura la deviazione dei componenti orizzontali più disturbati di un campo magnetico.
Proviamo a vedere, con gli stessi strumenti, l'attività solare associata all'aurora della notte tra il 6 e il 7 aprile del 2000, quando è stata avvista anche in Italia; attività che è non è stata scatenata principalmente da un Flare di classe X:
Lo spettacolo che hanno assistito pochi temerari è visibile al seguente indirizzo in un'immagine ripresa dal Centro Geofisico Prealpino di Varese:
http://www.astrogeo.va.it/astronom/aurora/aurora2.jpg
Tutti questi grafici, aggiornati in tempo reale, si possono trovare raggruppati in questa pagina:
www.geocities.com/agambaros/AuroraLive.htm
Nella stessa pagina si trovano nel frame verticale di sinistra la stima dell'aurora rilevabile dal SEC con gli strumenti a bordo dei satelliti NOAA, un'immagine in luce bianca del Sole e l'ultima immagine proveniente dallo strumento LASCO della SOHO.
Nel primo frame di destra sono riportati i grafici dell'attività solare che sono stati appena analizzati.
Nel secondo frame c'è una pagina dell'Auroral Activity Observation Network dove sono riportate le segnalazioni in tempo reale da parte di astrofili di tutto il mondo che hanno avvistato aurore, con una descrizione sintetica del fenomeno, durata, posizione geografica e commento.
Nel terzo frame c'è infine l'ultimo bollettino emesso dal SEC con un report dettagliato dell'attività solare, delle previsioni di tale attività Infine c'è previsione dell'attività aurorale, su tre giorni alle medie ed altre altitudini con la percentuale di assistere ad un'attività normale, elevata e molto intensa.