M F E
Movimento Federalista Europeo
Gioventù Federalista Europea
Sezione di Monza, Lecco e Brianza
INDICE
Mozione politica
Comunicato stampa: "La farsa europea sulla disoccupazione"
Il Comitato Centrale del MFE
prendendo atto
- della volontà dei governi dell'Unione europea di portare a termine la costruzione dell'Unione monetaria entro la scadenza prevista del 1 gennaio 1999, come dimostrano alcuni avvenimenti interni della politica italiana, l'atteggiamento costruttivo del governo inglese nei confronti del progetto monetario e la convocazione il 1 maggio 1998 del Consiglio europeo straordinario che deciderà l'avvio dell'Unione monetaria;
- del fatto che la costruzione dell'Unione monetaria non solo muterà profondamente le condizioni materiali di vita dei cittadini, ma come ha affermato il presidente della Commissione europea Santer, rappresenterà " il più grande cambiamento del sistema monetario internazionale dal crollo del sistema di Bretton Woods "
considera
le attuali istituzioni europee, sebbene riformate sulla base del Trattato di Amterdam, come del tutto inadeguate a garantire il governo dell'Unione europea nei confronti delle sfide incombenti:
- della disoccupazione, che non può essere vinta solo con misure nazionali, ma con un coraggioso piano europeo, le cui linee guida sono già state tracciate nel Piano Delors del 1993, rimasto in gran parte inattuato;
- dell'allargamento, non solo ai paesi dell'Est europeo ma anche a quelli mediterranei, come Cipro e la Turchia, che rende del tutto anacronistico il sistema decisionale comunitario fondato su decisioni all'unanimità si problemi essenziali;
- della globalizzazione dell'economia, che genera ondate speculative improvvise e destabilizzanti e una crescente concorrenza sul fronte delle tecnologie avanzate sia delle produzioni provenienti dai paesi a basso costo del lavoro;
- della costruzione, sulla base di una equal partnership dell'Europa con gli Stati Uniti, di un ordine monetario e politico mondiale fondato sulla pace e l'eguaglianza di tutti i popoli;
denuncia
come nefasta l'ideologia secondo la quale basterebbe il coordinamento delle politiche nazionali per assicurare all'Europa un governo efficace, perché
- impedisce la nascita di un potere democratico europeo, necessario dopo il trasferimento all'Unione della sovranità monetaria; i principi elementari della democrazia impongono che la responsablilità della politica europea (che include anche la politica monetaria) sia affidata ad un governo che risponda del suo operato nei confronti dei cittadini europei, e dunque del Parlamento europeo, ed agisca in prima persona verso gli altri Stati e le istituzioni nazionali, come il FMI, il G7, l'ONU, in cui deve essere fatto valere il punto di vista europeo e non la sommatoria di 15 punti di vista nazionali;
- aggrava la crisi della democrazia al livello nazionale, costringendo i governi, ciascuno per conto proprio, a tentare politiche destinate all'insuccesso che generano nell'opinione pubblica ondate di scontento e di apatia politica;
ricorda
- che nel 1973 Jean Monet ha proposto la creazione del Consiglio europeo come un " governo europeo provvisorio ", in cui compito avrebbe dovuto considerare nella preparazione dell'elezione a suffragio universale del Parlamento europeo e nel trasferimento alla Comunità dei poteri necessari alla creazione di un governo europeo;
- che oggi il Consiglio europeo, composto da 15 capi di stato e di governo, ma destinato a crescere a dismisura con l'allargamento, è un organo sempre incapace di prendere decisioni, dunque inefficace e paralizzante, con gravi conseguenze per il futuro dell'Unione e della democrazia;
ritiene
che la sola via democratica per costruire l'Europa dei cittadini, promessa dai governi a Maastricht nel 1991, sia quella di riconoscere il potere costituente del popolo europeo, affidando ad una Assemblea costituente europea il compito di redigere il nuovo Trattato-Costituzione dell'Unione;
chiede
- al parlamento europeo, di mettere a punto una procedura democratica per la redazione di un nuovo Trattato-Costituzione, alternativa al metodo fallimentare delle conferenze intergovenative, in stretto collegamento con tutte le pressioni della sovranità popolare;
- al governo italiano di sostenere nel Consiglio europeo la necessità di affidare, in accordo con il Parlamento europeo, la riforma dell'Unione ad una Assemblea europea,
invita
i militanti, le Sezioni ed i centri regionali del MFE, sulla base degli orientamenti organizzativi approvati dalla Direzione del 27 settembre, a prendere le iniziative necessarie per coinvolgere tutti i partiti democratici e la forze vive della società nella battaglia federalista per una
Roma 8 novembre 1997
COMUNICATO STAMPA
LA FARSA EUROPEA SULLA DISOCCUPAZIONE
Per 19 milioni di cittadini europei la ricerca di un posto di lavoro è un dramma quotidiano. Per i 15 Capi di Stato e di Governo è l’occasione per una vuota cerimonia.
I Governi si riuniscono solennemente a Lussemburgo per dire che la disoccupazione non è un problema europeo; ciascuno lo può risolvere con mezzi propri, il compito dell’Unione è solo quello di coordinare i piani nazionali. Se i governi nazionali fossero in grado di dare risposte efficaci a questo problema, non si spiegherebbe perché, da oltre vent’anni, i Paesi europei soffrono tassi di disoccupazione molto più elevati di quelli degli USA e del Giappone.
La verità è che senza un governo europeo efficace, l’Europa non potrà vincere la sfida della globalizzazione.
L’Unione monetaria non basta. Gli Stati Uniti sostengono la loro economia non solo con una efficace politica monetaria. Ma anche con una politica industriale e con una politica estera che promuovono gli interessi americani nel mondo.
E’ venuto il momento di dare al Parlamento europeo pieni poteri legislativi, di bilancio e di controllo sull’esecutivo europeo.
E’ venuto il momento di affidare ad una Assemblea Costituente europea il compito di redigere la Costituzione democratica dell’Unione. E’ venuto il momento di costruire l’Europa dei cittadini.
Il Movimento Federalista Europeo chiede a tutte le forze della società civile, ai sindacati dei lavoratori e degli imprenditori, agli enti locali ed ai partiti democratici di sostenere la richiesta di una Assemblea Costituente europea.
Guido Montani, segretario nazionale del MFE
Milano, 18 novembre 1997
aggiornamento del 20 novembre 1997
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