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Bolzano, 1 settembre 1998

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 La replica del Presidente della Giunta Provinciale Durnwalder alle critiche del Sindaco di Bolzano Salghetti non può passare inosservata e neppure può essere condivisa, ma il discorso deve essere ampliato a tutti i centri a maggioranza italiana. Infatti, se nei confronti della città capoluogo la Provincia Autonoma di Bolzano non ha mai avuto un occhio troppo benevolo, non lo ha avuto neppure per altre località che hanno la sola "colpa" di avere la maggioranza dei cittadini di lingua italiana.

Citiamo ad esempio la discarica delle Acciaierie di Bolzano che fu prevista a Salorno, il depuratore ed il centro di riciclaggio degli inerti a Bronzolo, il centro per malati psichici di Salorno, la discarica dell’alta val d’Isarco a Fortezza, i due inceneritori ed il depuratore di Bolzano, l’inceneritore di Sinigo, l’impianto di compostaggio di Bolzano, i due campi nomadi della città capoluogo, lo scalo intermodale realizzato ai Piani di Bolzano, per anni osteggiato da cittadini, Comune, Circoscrizione, operatori economici e nonostante ciò imposto dall’assessore Di Puppo.

Quanto poi al fatto che, secondo Durnwalder, la città capoluogo avrebbe molti vantaggi rispetto alla periferia, e pertanto dovrebbe "sopportare anche qualche sacrificio", quelle citati dal Presidente provinciale sono senza dubbio ricchezze proprie di Bolzano (ad es. il museo dell’"uomo del Similaun", il nuovo teatro civico, l’università), ma non certo conquistate a discapito di altre realtà territoriali, le quali – e non si parla solo dei centri più importanti – possono contare sul copioso apporto da parte della Provincia Autonoma di Bolzano in diversi settori, quale ad esempio la cultura e lo sport o l’edilizia agevolata (case della cultura a dir poco faraoniche per centri di poche centinaia di abitanti – attrezzature sportive del livello delle città più importanti del Paese – case IPEAA che rasentano il lusso, rispetto a quelle bolzanine).

Relativamente alla proposta di trasferire il carcere in un altro comune, è opinione di AN (il Presidente Holzmann si è recato nei mesi scorsi al carcere di via Dante per verificare il problema del sovraffollamento, che investe non solo i detenuti, ma anche le guardie carcerarie, personale dello Stato troppo spesso non considerato) che si debba al più presto cercare di ovviare ad una situazione che sta letteralmente scoppiando. La proposta di trasferire la struttura, o parte di essa, in un altro comune della Provincia, pur sempre nelle vicinanze del capoluogo per ovvie ragioni, dovrebbe essere attentamente valutata, anziché assumere a priori le difese di certi comuni. Il carcere non è certo un problema per la popolazione, come invece ad esempio può esserlo quello della presenza di un centro per malati psichici - come a Salorno, dove sorge vicino alle scuole elementari – e non si vede perchè non possa essere realizzato in altri centri della provincia di Bolzano, ad esempio nelle caserme dismesse, oppure nell’area del comune di Appiano di cui si parla in questi giorni.

 

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