Ufficio Stampa
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Bolzano, 1 settembre 1998
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L’iniziativa della Volkspartei di inviare un opuscolo a tutti i cittadini di lingua italiana della Provincia di Bolzano al fine di tessere le lodi della corrente legislatura provinciale, rappresenta quanto di più sfacciatamente propagandistico potesse essere pensato dal partito di raccolta in questo avvio di campagna elettorale.
Questa nuova "trovata" della Stella Alpina costituisce una spudorata ed arrogante mistificazione di quella che è la realtà locale, con l’ennesima negazione della oggettiva condizione di diversità in cui si trova il gruppo italiano in Alto Adige. Se l’iniziativa vuole, come sembra, essere un veicolo per recuperare il terreno perduto in questi anni dalla SVP nei confronti della comunità italiana dal punto di vista dell’immagine, di certo esso non può essere sufficiente: non basta infatti dire agli italiani che la legislatura provinciale ha apportato dei benefici a tutti i gruppi linguistici perché essi ci credano!
Sarebbe invece opportuno che venissero divulgati i dati relativi all’economia, al sociale, all’industria, alla casa, al terziario affinchè gli italiani possano toccare con mano le vere risultanze di decenni di giunte SVP - partiti cattocomunisti. Ma quale politica equa, quali buoni risultati per tutti? I dati parlano chiaro, ad esempio una migliore distribuzione delle ingenti risorse provinciali, probabilmente non ne assegnerebbe ben il 40 per cento all’agricoltura, settore notoriamente in mano al gruppo linguistico tedesco.
Da ciò deriva la pretesa ultradecennale di Alleanza Nazionale di ottenere un generale riequilibrio della politica da parte del maggiore ente pubblico dell’Alto Adige, affinchè anche il gruppo linguistico italiano possa essere trattato con pari opportunità, e di questo il partito di Brugger non può non tenere conto.
Questa decisione della Stella Alpina rappresenta comunque un imbarazzato tentativo di porsi nella migliore luce possibile verso gli italiani per meri fini elettorali, il che denota una grande, inedita insicurezza nei propri mezzi ed evidenzia le grandi difficoltà in cui si trova in questo momento la SVP, costretta a mendicare i voti degli italiani per porre un argine a quello che si preannuncia come un vero e proprio travaso verso i partiti estremisti dell’area tedesca.
Alla Volkspartei, è bene rammentare che quegli stessi italiani a cui oggi essa subdolamente si rivolge, sono gli stessi che per oltre cinquant’anni sono stati da essa trattati alla stregua di ospiti mal sopportati in una terra straniera.
ALLEANZA NAZIONALE
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