da Eco a Blissett la ricostruzione del caso
links siti su Eco e Luther Blissett
pamphlet la versione integrale de "Il nome multiplo di Umberto Eco"
e-mail commenti e messaggi al curatore del sito
guestbook lascia un tuo commento
guestbook leggi i messaggi
E' nata la Religione del Pendolo?
E' lecito condannare Umberto Eco se un gruppo di giovani, ispirandosi ad un suo romanzo, fomenta il caos nei media e promuove culti blasfemi? Immaginate che la finzione de Il pendolo di Foucault esca dalla pagina scritta, contagi menti malate e prosegua la sua trama confondendo realta' e fantasia in un caos amorale. In Italia e in Europa si e' diffuso grazie a internet un movimento giovanile tanto delirante quanto oscuro e cinico, chiamato Luther Blissett, che ha trasformato Il pendolo di Foucault e la semiotica di Umberto Eco nella bibbia sovversiva di una religione "pop" contro il sistema dei media, in un di gioco di ruolo "reale" con la storia dell'esoterismo. Un anonimo pamphlet apparso recentemente, dal titolo Il nome multiplo di Umberto Eco, denuncia un probabile coinvolgimento dello stesso Eco nel progetto Luther Blissett e ricostruisce i retroscena di questa connection. Il pamphlet lo indica come il Maestro dell'Inganno, complice delle manovre politiche e mediatiche dell'intellighenzia di sinistra.
L'intreccio
di cronaca e voci incontrollate e' denso e sempre piu' intricato e la curiosita'
spinge a venirne a capo. Persino il settimanale tedesco Der
Spiegel, nel numero del 26 maggio 1997, trattando delle
attivita' di Luther Blissett in Germania, citava apertamente Eco tra i
padri del progetto. A complicare il tutto si aggiungono i brusii di fondo
delle inevitabili teorie del complotto,
che covano sia a destra che a sinistra. Siamo di fronte all'ennesima paranoia
cospiratoria? Se lo chiedono anche gli autori del pamphlet. Oppure si tratta
solo di un provocatorio giallo giornalistico? Per cautela e' meglio mantenere
un profilo basso, un understatement investigativo. Tant'e' che Eco e' ormai
la primadonna dei salotti dell'intellighenzia, bersaglio scontato di ogni
maldicenza: nella primavera '97, e' stato persino accreditato come l'Anticristoda
molti giornali italiani. Per tacere poi del ritorno in auge della caccia
al complotto, che ha furoreggiato su tutti i giornali dopo le morti di
Lady D e Gianni Versace. Infine rimane da capire chi si celi dietro la
fantomatica sigla K.M.A.
che firma il pamphlet e che promette di svelarsi solo a tempo debito.
Andrea Ridolfi ridolfi_andrea@geocities.com
Giudicate voi gli indizi e
le coincidenze sparse in questa storia: in Luther Blissett e nelle opere
e nella vita di Eco. A voi proporre una soluzione a quello che e' diventato
un discusso caso politico e un "giallo" della rete.
Nel febbario 1999 Einaudi pubblica Q, romanzo storico a firma Luther Blissett. L'uscita del romanzo riaccende l'interesse dei giornalisti e le polemiche intorno a Umberto Eco. Numerosi giornalisti, anche stranieri, lo contattano per chiedergli, ingenuamente, se sia proprio lui Luther Blissett e per avere chiarimenti riguardo al caso del pamphlet (vedi Il Messaggero).
La semplicita' e la leggerezza (per non dire altro) dei giornalisti portano a capolavori di delirio come l'articolo de Il Mattino, dove tale Jacopo Iacoboni mette in bocca a Luther Blissett parole dei suoi avversari e viceversa. Fa comunque piacere che buona parte del materiale provenga proprio da questo sito: interi passi sono spudoratemente copiati.
Sono soprattutto i giornalisti a non comprendere il caso e a strumentalizzarne soltanto l'aspetto di gossip. Non c'e Eco dietro a Luther Blissett, quanto la sua cultura, la sua ispirazione, le sue strategie e i suoi marchingeni semiotici.
La Repubblica del 6 Marzo dedica la prima pagina della cultura al romanzo, titolo: "Luther Blissett siamo noi". Nell'articolo si rivelano i nomi delle persone, solo quattro, che in questi anni sarebbero state dietro a tutte le gesta di Luther Blissett. Questi nomi sono probabilmente falsi, ed anche la fotografia dei nostri fantastici quattro che campeggiano su uno sfondo bucolico. Perche' proprio ora Luther Blissett dovrebbe dire il vero e per quale scopo? Se anche fossero di "veri" Luther Blissett, quei nomi non sarebbero esaustivi dell'intero progetto. Certo e' invece che, come era stato detto su queste pagine, una buona parte del progetto e' di stanza a Bologna, proviene dagli ambienti dei centri sociali e ha frequentato le lezioni del professor Eco.
Molti hanno subito paragonato Q a Il pendolo di Foucault. I valori di fondo sono diversi, molto piu' politicizzati e radicali nel caso di Blissett, che dimostra di aver superato l'adorazione del pensiero debole, ma per passare al pensiero 'forte' dell'ideologia marxista. Come ne Il Pendolo di Foucault, anche in Q il Piano si realizza, vince il nemico e i pochi superstiti corrono a ripararsi fuori dalle vicissitudini della Storia. In Q il pessimismo manicheo-marxista e' ancora piu' totale: il Piano consiste nell'affermazione della Chiesa Cattolica Romana, la "Grande Babilonia" che rimane invitta a dominare la Storia. Si confrontino questi due passaggi:
Da Q, p. 619 (nel romanzo
il cardinale Giampietro Carafa, poi papa Paolo IV, e' l'impersonificazione
del Male e simbolo della corruzione):
Da Il pendolo di Foucault,
il delirio di uno dei protagonisti:
Il vizietto di famiglia si puo'
definire sindrome del complotto, 'paranoia gnostica',
ovvero vedere un ombra malefica dietro ogni cosa, cercare morbosamente
ovunque tracce del Piano maiuscolo, vedere nel divenire storico, nell'avvicendarsi
delle culture, delle grandi istituzioni un piano malefico, ricordando i
toni e la cultura del manicheismo: il Mondo e' Male, solo il Nulla e' Puro.
La chiesa e' sempre dipinta come una sorta di cattivo Demiurgo, la piu'
alta impersonificaizione del Maligno, la matrice primigenia di ogni Nemico,
la meretrice dai mille volti che si reinventa in ogni epoca.
C'e' molto di biografico in Q, intendo della biografia di questo movimento collettivo, non dell'esperienze dei singoli autori: l'uso degli pseudonimi, le tecniche di infiltrazione e di proselitismo, i luoghi in cui si e' sviluppato il progetto. Anche Q, l'agente infiltrato, puo' ricodare qualcuno, la cui strada si e' divisa agli albori del progetto. E' forse un modo per metabolizzare la ferita inferta da un disertore, che ha fatto fallire qualche piano di Luther Blissett avvertendo i giornali, un disertore antico, quando ancora i nostri erano tutti studenti all'universita' di Bologna. Un disertore che, come Q nel romanzo, mantiene stile e dignita'. Anche Luther Blissett ha conosciuto assedi come quello di Munster e disfatte campali come quella di Frankenhausen.
Su un sito di Luther Blissett il curatore di questa pagina viene definito un "giovane paranoico di destra". Inutile dire che non si ha la minima intenzione di reagire e di stare al gioco delle provocazioni dei signori che si nascondono dietro Luther Blissett, ai quali pare dia molto fastidio non sapere con certezza con chi hanno a che fare. Soprattutto non si ha intenzione di dare adito a inutili e ridicole speculazioni cadendo nel tranello. Temono probabilmente qualche vecchia conoscenza che abbia un osservatorio privilegiato e indiscreto sulla scena bolognese.
Andrea Ridolfi, aprile 1999
Nota legale: il contenuto del pamphlet Il nome multiplo di Umberto Eco non coincide con le personali opinioni del curatore del sito, che quindi non ne risponde legalmente.