LA SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE, UN IMPERATIVO.
    In Colombia sono presenti le principali transnazionali del petrolio nel mondo, pertanto solo appoggiando la U.S.O. con la solidarietà internazionale di sindacati, organizzazioni dei diritti umani, agenzie di cooperazione e difesa dell’ecosistema, comitati di solidarietà e lavoratori in generale, potremo neutralizzare la persecuzione che oltrepassa i confini nazionali vedendo coinvolte poderose imprese che contano sull’appoggio dei paesi “matrice”.
 
RICHIESTE:
l.Inviare lettere al Presidente della Repubblica: Señor Ernesto Samper Pizano.
Presidente de la Republica, Palacio de Nariño Carrera 8 No. 7-26, Santafé de Bogotà, Colombia.
Fax: 00571 - 2842186/2863782/2893377/2867434
per sollecitare il rispetto della vita ed integrità degli iscritti all’U.S.O. ed in particolare del suo presidente Hernando Hernández, e che venga assicurato da parte di tutte le autorità civili e militari l’effettivo adempimento delle garanzie costituzionali per il legittimo esercizio dell’attività sindacale.
2. Indirizzare lettere al Pretore Generale della Nazione: Señor Alfonso Gómez Méndez.
 Fiscalía General de la Nación
Calle 35 No. 4-31.  Apartado Aereo 29855 Santa Fé de Bogotà, Colombia.
Faxes: 00571 - 2870939/2882828
per sollecitare il rispetto del dovuto procedimento giudiziario e del diritto di difesa nei processi che vengano celebrati contro i membri della U.S.O. e, nel caso che vengano dimostrate violazioni così gravi da indurre a considerare la detenzione come arbitraria, nel rispetto del diritto internazionale, procedere a dichiarare nulli tali processi ed infine a rimettere in libertà i detenuti.
3. Indirizzare lettere al Procuratore Generale della Nazione: Señor Jaime Bernal Cuellar.
Procuradoría General de la Nacion Carrera 5 No. 15-80 .
Santafé de Bogotà, Colombia.
Faxes:  00571 - 2840472/2817531
per sollecitare la designazione di un agente speciale per ogni processo in corso contro i membri della U.S.O. e la dovuta investigazione e sanzione di quei funzionari di giustizia che abbiano ‘commesso gravi irregolarità compromettendo le garanzie giuridiche dei processati della U.S.O.

HERNANDO HERNANDEZ (Presidente)        FREDDY PULECIO (segretario)

S.O.S. PER L’UNIONE SINDACALE OPERAIA (U.S.O.)
    I governi colombiani che si sono succeduti, non hanno valorizzato gli ingenti sforzi dell’Unione Sindacale Operaia per fare del vocabolo “petrolio” un sinonimo di benessere nazionale, di trasparenza e di pulizia dalla polvere, il piombo, il sangue ed il dolore.  La veemenza con la quale abbiamo creato spazi di discussione, per poter estrarre dal petrolio l’energia per costruire un paese dove ci sia armonia, si scontra col muro della corruzione che ci restituisce un eco di violenza, che rimbomba in tutta la geografia nazionale, devastando tutto al suo passaggio.
Negli ultimi 10 anni, 83 lavoratori dell’impresa petrolifera statale Ecopetrol, sono stati uccisi, altri 134 sono stati costretti nella condizione di profughi e 17 sono stati arrestati con la richiesta di condanne che vanno dai 40 ai 60 anni di reclusione.
    Malgrado il trattamento militare che il governo ci riserva adoperando tutto il suo potere coercitivo, la U.S.O. ha dato chiari segnali della ricerca di spazi democratici di discussione riguardo a cosa fare della risorsa petrolifera nel paese.  Questo é dimostrato dalla realizzazione dei convegni regionali ed il congresso nazionale sul petrolio, dove é stato presentato all’opinione pubblica ed al governo, il progetto di legge sugli idrocarburi, a giugno del 1994.  Inoltre abbiamo scommesso sulla convivenza pacifica nelle zone di sfruttamento petrolifero e nel resto del paese, realizzando i convegni regionali che hanno condotto alla realizzazione dell’Assemblea della Pace a cui hanno partecipato governo, forze armate e comandanti guerriglieri, nel giugno del 1996.

PREOCCUPAZIONE DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE.
    Nell’aggressione alla U.S.O. sono presenti aspetti dittatoriali e di violazione dei diritti umani, motivo di preoccupazione per la comunità internazionale e causa scatenante della violenza in Colombia. l.  L’IMPUNITA’ - Favorito dall’impunità, il crimine dilaga divorando il verde della geografia e della speranza.  Da 10 anni in Colombia convivono senza dichiararsi, il totalitarismo e la guerra civile.  Le cifre della morte raggiunte, sono le stesse della passata guerra civile, di 300.000 persone assassinate; ci sono 1.000.000. di profughi (più dei 400.000 della guerra nell’ex Yugoslavia); in un solo anno vengono uccise 3000 persone per motivi politici, una cifra che corrisponde a quella dei morti per gli stessi motivi, in 18 anni di dittatura militare in Cile.  Lo spargimento di sangue é già terminato in Cile e nella ex Yugoslavia..... in Colombia invece continua, anzi cresce freneticamente sembrando appena agli inizi, visto che ogni giorno aumentano le garanzie per coloro che, dalle alte sfere governative, generano morte e visto che sono ogni giorno più numerose le vittime della violenza, che non risparmia nemmeno i difensori dei diritti umani e gli ecologisti.

1. L’ IMPUNITÀ IN COLOMBIA E’ TOTALE: nel 97 % dei casi, il foro militare garantisce la protezione agli organismi di sicurezza di stato, per i loro crimini di lesa umanità.  Uno dei casi più aberranti é stata l’assoluzione del generale Faruk Yanine Díaz, accusato della scomparsa e successivo assassinio di 14 commercianti e 3 loro familiari, morti durante la ricerca dei propri congiunti.  Durante l’investigazione su questo caso, nei mesi successivi, una commissione della Pretura Generale della Nazione , composta da 14 membri, é stata massacrata ed anche questo crimine vede seriamente coinvolto lo stesso generale.  Ad organismi governativi come la “Defensoria del Pueblo”, creato con la Costituzione del 1991 per salvaguardare i diritti umani, non sfuggono questi fatti, ma il loro clamore non conta, di fronte alla volontà politica degli enti governativi con potere decisionale.  Jaime Cordoba Trivino, in qualità di Difensore del Popolo, nella sua seconda relazione annuale del 1995 dice :- Accusati di fare da “scudo alla guerriglia e quindi di essere nemici interni, attivisti dei diritti umani, avvocati, sindacalisti, vivono nel timore permanente delle minacce telefoniche o scritte...” e sugli autori dice : “ Secondo quanto segnalato, tra i responsabili degli attacchi e le minacce contro gli attivisti dei diritti umani, figurano membri dell’esercito, della polizia, del Dipartimento Amministrativo di Sicurezza D.A.S. e di gruppi paramilitari, che, a quanto pare, operano in collaborazione o dipendono dai trafficanti di droga.’Durante le riunioni con i relatori speciali a Barrancabermeja e Aratica, i comandanti militari di queste zone hanno dichiarato di considerare i gruppi dei diritti umani come organizzazioni “scudo” delle guerriglie...”. Allo stesso modo afferma : “L’impunità é causa e conseguenza della violenza” e conclude “Il recentemente eletto presidente Samper ha affermato che l’impunità e il cosiddetto paramilitarismo sono stati la causa delle persistenti violazioni dei diritti umani..”.

2. IL PARAMILITARISMO - Il Difensore del Popolo nella menzionata relazione denuncia:- I membri di tali organizzazioni paramilitari ( molte delle quali purtroppo, si avvolgono di servitori pubblici come istigatori o complici), hanno commesso gravissime violazioni dei diritti umani, contro gli abitanti delle regioni soggette al loro impero di terrore.  La maggior parte delle loro vittime, sono persone che senza avere alcun vincolo con la guerriglia, vengono uccise o fustigate con chiari propositi di intimidazione...-.
    Il Relatore Speciale contro la tortura continua: “L’esercito ha cominciato a collaborare con i gruppi di autodifesa, considerandoli validi alleati nella lotta contro la guerriglia: si dice che in alcune regioni come Magdalena Medio, i gruppi armati sono stati addestrati negli accampamenti militari ed operano direttamente al comando delle forze militari”.
    Il Comitato per i Diritti Umani dell’O.N.U., dopo l’esame delle relazioni presentate dagli stati membri, in conformità con l’art. 40 del Patto per i Diritti Civili e Politici, nella sessione del 9 aprile 1997, comma 17, sottolinea : “Il comitato é profondamente preoccupato per l’esistenza di prove che i gruppi paramilitari ricevono appoggio da
membri delle forze armate .... ed esorta i militari a rispettare i diritti umani...”, ed invita a : “Prevedere la possibilità di revocare il diritto presidenziale sul quale poggiano le CONVIVIR...”.

3. LA GIUSTIZIA SENZA VOLTO - E’ esercitata da giudici, pretori e testimoni segreti, senza udienza pubblica, senza diritto a dibattere le prove che per la maggior parte sono fornite da relazioni dell’intelligenza militare, da versioni di ex guerriglieri che lavorano con gli organismi di sicurezza di stato, da testimonianze strappate con la tortura o da delinquenti comuni che vendono le proprie versioni a pretura e pretori che accettano la clonazione dei testimoni.
    La O.E.A. nella seconda relazione sulla situazione dei diritti umani in Colombia raccomanda:- L’esistenza di giudici “senza volto” e di procedimenti segreti per la presentazione e deposizione di testimoni o l’offerta ed esibizione di prove e perizie, contraddice i postulati della Convenzione Americana... : , ed enfatizza: “deve essere superata qualsiasi modalità di giustizia segreta..”.
    A riguardo del citato esame della relazione presentata dallo stato colombiano all’O.N.U., il Comitato per i Diritti Umani manifesta che: “Prende nota del prossimo smantellamento del sistema giuridico regionale...”, ed insiste: “L’esistenza di giudici senza volto e di testimoni anonimi ... non 6 concorde con l’art. 14 del Patto...”, pertanto: “Invita a sopprimere il sistema giuridico regionale .... ed a garantire ... la salvaguardia di un giudizio imparziale.....”.

4.  SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE NATURALI - In Colombia le risorse naturali sono gigantesche: petrolio, carbone, gas, nichel, smeraldi.  Le transnazionali che sfruttano queste risorse mostrano un’aggressività commerciale straordinaria che si trasforma in aggressività sociale ed ecologica.  Aggressività che genera violenza e converte lo sfruttamento delle nostre ricchezze in un bagno di sangue.
    Il Relatore Speciale Contro la Tortura, nel punto 19 manifesta: “...La difesa degli interessi economici derivati dallo sfruttamento di risorse naturali quali il petrolio, l’oro, il carbone, gli smeraldi ecc., continuano a provocare molteplici forme di violenza...”.

5. IL RUOLO DELLE POTENZE STRANIERE - La relazione di Amnesty International di settembre 1997 sui profughi interni in Colombia, indica un fattore molto importante:- Il conflitto armato in Colombia é stato alimentato da potenze esterne che hanno rifornito d’armi quei protagonisti il cui disprezzo per i diritti umani é conosciuto.  A.I. chiede a tutti i governi che pongano fine al trasferimento di materiali e formazione alle forze militari, di sicurezza o di polizia, che vengano utilizzati per commettere o facilitare abusi contro i diritti umani.

IL GOVERNO DI SAMPER CONTRO LA U.S.O.
    Particolarmente durante il governo di Samper é stata lanciata un’offensiva giuridica, militare, paramilitare e dei mezzi di comunicazione per annichilire il sindacato.
    Noi persistiamo nell’intento di impedire la consegna degli idrocarburi dell’industria petrolifera nazionale, il cui emblema è l’impresa Colombiana dei Petroli Ecopetrol, nelle mani dei giganti mondiali del ramo come OXY, SHELL, TEXACO, AMOCO, TRITON, TOTAL, EXXON, ESSO, 14OVIL.  Controllate dalla BRITISH PETROLEUM, queste imprese, attraverso l’aggressione contro le organizzazioni di lavoratori e contadini e la capacità di corruzione della classe governante, cercano vantaggiose riforme ai contratti stipulati con la Ecopetrol per lo sfruttamento del “Piedemonte llanero”, area con incalcolabili risorse energetiche.  Si stima che esistano in quest’area, giacimenti con riserve di 10.000.  milioni di barili di petrolio di ottima qualità.  Per tali riforme al contratto sono state fatte pressioni per indurre alla dimissione il rappresentante di governo nella giunta direttiva della Ecopetrol, dott.  José Fernando Izasa, e due suoi colleghi che si erano opposti ad un cambiamento della proporzione di entrate a favore della British Petroleum, pari al 10%, nei campi di Volcanera, Pauto e Florena, cambiamento che comportava una perdita di circa 2.000. milioni di dollari per il paese.
l.PERSECUZIONE DA PARTE DELLE AUTORITA’ MILITARI - Nel Casanare, un ufficiale appartenente alla Brigata n.16 creata peraltro col denaro della B.P., ha detto:- Una delle priorità dell’intelligenza militare é impedire la sindacalizzazione dei lavoratori...-. Allo stesso modo, il comandante dell’esercito ad Arauca, dove opera la OXY insieme alla SHELL, ha manifestato apertamente la sua disposizione ad impedire la presenza della U.S.O. nell’area, durante una conferenza stampa successiva ad un’offensiva guerrigliera nell’oleodotto di Cano Limon.

2.  PERSECUZIONE PARAMILITARE NELLE AREE DELLA BP, OXY, SHELL, e TEXAS A metà di settembre di quest’anno, il presidente della U.S.O. Hernando Hernandez ha ricevuto una chiamata telefonica da parte di una persona che si é identificata come paramilitare del Casanare, e gli ha lanciato l’avvertimento:- Qualsiasi membro della U.S.O. che si affacci da queste parti, lo uccideremo:.
A Puerto Boyaca, centro operativo della TEXAS petroleum, ubicato nel Magdalena Medio, culla dell’industria petrolifera colombiana e dell’esperienza pilota del modello paramilitare sviluppato oggi in tutto il paese, ai posti di blocco i paramilitari minacciano i lavoratori intimandoli a cambiare il nome U.S.O. alla nostra organizzazione sindacale.  Cosa che il mese passato ci ha obbligato ad espellere 4 dirigenti del  direttivo della U.S.O. nella regione, recentemente costituito.

3.MINACCIA PARAMILITARE NELLE AREE DELLA ECOPETROL - A Cartagena, dove  si trova la seconda raffineria della Ecopetrol, é lo stesso Carlos Castaño, capo delle autodifese di Uraba e Cordoba, a minacciare la U.S.O. agli inizi di ottobre, mediante chiamate telefoniche. Nei dintorni di Barrancabermeja, cuore del Magdalena Medio dove si trova la principale raffineria del paese nonché la sede nazionale dellaU.S.O., i gruppi paramilitari che mantengono l’accerchiamento inviano messaggi minacciosi contro il sindacato fustigando i lavoratori e leloro mogli.  Il 27 settembre di quest’anno hanno cercato di entrare nell’accampamento dei lavoratori della Ecopetrol nella località di Cantagallo.  Sulla strada che unisce Barrancabermeja con Bucaramaníya, i militari mantengono periodicamente dei posti di blocco: nelle loro liste, dove sono menzionate le persone condannate a morte. Hanno anche la foto del presidente della U.S.O. che il 26 aprile di quest’anno ha subito un attentato proprio lungo questa strada.

4. PERSECUZIONE GIURIDICA - Oltre a queste forme di persecuzione esiste la strategia di persecuzione giuridica dell’attività sindacale attraverso la cosiddetta “giustizia senza volto” che ha rappresentato un fattore determinante nello sviluppo della criminalizzazione della protesta sociale e mediante la quale ogni attività rivendicativa o di protesta sociale é stata resa suscettibile di essere considerata un’azione terrorista. In particolare, 17 membri della U.S.O. sono attualmente detenuti e a disposizione della giustizia senza volto, accusati da testimoni segreti ed attraverso relazioni dichiarate riservate.  Le gravi violazioni al dovuto procedimento giudiziario ed al diritto di difesa riscontrati in questi processi, nonché fatti aberranti come la clonazione dei testimoni, hanno meritato l’apertura  di investigazioni da parte della Procura Generale della Nazione nonché l’intervento diretto del Procuratore Generale, Jaime Bernal Cuellar, dinanzi al Pretore Generale della Nazione Alfonso Gomez Mendez.

5. IL RUOLO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE - I mezzi di comunicazione giocano un doppio ruolo nell’ambito della persecuzione contro la U.S.O..  Da un lato mantengono un silenzio complice di fronte alle costanti aggressioni che subiscono i suoi membri; dall’altro non hanno dubbi quando si tratta di denunciarci, di tergiversare l’informazione, di condannare i nostri compagni detenuti, tutto ciò col chiaro proposito di legittimare di fronte all’opinione pubblica ogni forma di aggressione contro i membri della U.S.O.. La bandiera nazionalista tanto tenacemente difesa dalla U.S.O. con autonomia ed argomenti solidi, cercano permanentemente di equipararla coi discorsi dei gruppi insorti.  Recenti articoli come quello della rivista “Semana” dell’8 settembre, titolato “Vengono saccheggiati”, o le informazioni del telegiornale “TV Oggi” del 28 settembre o di Radio Caracol dello stesso 28 settembre, evidenziano quanto detto.

SCIOPERO PER LA VITA E LA LIBERTA’ SINDACALE.
Il governo di Samper, impedendo di fatto l’attività sindacale, non ci lascia altra scelta che convocare, organizzare e realizzare lo sciopero dei lavoratori delle imprese petrolifere  colombiane, per il diritto ad esistere dell’UNIONE SINDACALE OPERAIA U.S.O., dei suoi iscritti e dirigenti.


 
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