UN BEL PROGETTO CHE NON E’ DECOLLATO MA CHE SI POTREBBE RIPRENDERE
Oggetto: Osservatorio sulle sperimentazioni telematiche nei comuni
Milano, 3.7.1998
Cari amici di Innovazione,
volevo chiedervi di riflettere sull'oppotunita' che ci e' data dal Sottosegretario alla Funzione Pubblica Ernesto Bettinelli di realizzare un Osservatorio sull’Informatica Civica. Francesco Forti, Gennaro Zezza ed io siamo pronti ad organizzare un gruppo di lavoro per realizzare questo "Osservatorio" ed anche De Petra e' disponibile a partecipare coinvolgendo il gruppo di NetWork come dice nel messaggio allegato.
Fatemi sapere se la cosa si puo’ fare.
Un caro saluto
Sandro Cecchi
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ALLEGATO 1
>Date: Sun, 28 Jun 1998 13:00:57 +0100 >From: Ernesto Bettinelli >Subject: Sperimentazioni telematiche nei comuni >To: Sandro Cecchi <scecchi@geocities.com>
Caro Cecchi,
sto molto apprezzando il lavoro di coordinamento e di scambio esperienze-iniziative telematiche che Ti vede impegnato. Proprio per questo, anche a nome del Ministro, Ti chiedo collaborazione per avere un inventario preciso di tutte le situazioni virtuose diffuse negli enti locali, gia' operative (anche se a livello sperimentale) che si muovono negli spazi aperti dalle leggi-Bassanini, volte alla semplificazione-partecipazione: sportelli unici informatici, URP interattivi (magari presso reti civiche), telelavoro ecc.Oltre alle reti civiche, saremmo interessati alle altre forme di innovazione amministrativa-informatica in atto anche nei medi-grandi Comuni. Conosco già la realtà di Torino, Novara, Siena.
A queste iniziative intendiamo dare risalto con un'apposita conferenza-stampa (a settembre... se ci lasciano lavorare) anche per generare altre situazioni di eccellenza. In proposito -e in adesione allo spirito del federalismo cooperativo e solidale- vorremmo individuare sul campo una "scuola" di formatori bravi ed entusiasti, disponibili a sostenere le situazioni piu' disagiate dal punto di vista della riorganizzazione amministrativa e dell'innovazione. Su richiesta di singoli comuni o dell'ANCI, questi formatori dovrebbero recarsi in loco per brevi stages non solo di formazione, ma anche per impostare vere e proprie strategie di reingegnerizzazione.
Insomma il metodo dovrebbe essere quello dell'adozione delle realtà piu' arretrate da parte di quelle più avanzate. Il Dipartimento della Funzione Pubblica darebbe ovviamente il suo contributo, anche in termini di risorse.
Che te ne pare? A rileggerTi,
Ernesto Bettinelli
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ALLEGATO 2
>From: "DE PETRA Dott. Giulio" > To: Sandro Cecchi <scecchi@geocities.com>, >Subject: R: Reti Civiche ed AIPA >Date: Wed, 1 Jul 1998 16:21:56 +0200
Caro Sandro, rispondo a te ed agli amici che hai inserito in copia. Partecipo volentieri alle liste di discussione che mi proponi. Sulla partecipazione di NetWork alle discussioni che pensate di avviare, penso che la cosa più utile sia di definire con precisione l'ambito, la finalità ed i tempi della discussione, e poi studiare la modalità tecniche per avviare una discussione unica sulle diverse liste interessate.
Fammi sapere.
Giulio
-----Messaggio originale-----
Da: Sandro Cecchi [SMTP:scecchi@geocities.com] Inviato: mercoledì 1 luglio 1998 14.08 A: DE PETRA Dott. Giulio Cc: Ernesto Bettinelli; Francesco Forti; Romano Oneda Oggetto: Re: Reti Civiche ed AIPA Caro Giulio, grazie per la risposta e per le informazioni che mi hai dato. Inserisco in copia Ernesto Bettinelli, Francesco Forti e Romano Oneda,perche' stiamo cominciando una ricerca sulle realta' locali virtuose che, in ottemperanza alla Bassanini, si siano dotate di strutture telematiche per sburocratizzare e snellire il rapporto tra PA e cittadini (reti civiche,telelavoro, sportello informatico unico, URP telematico, CET-Centri di Educazione Telematica, ecc.).Volevo chiederti se potevo inserire il tuo mail sulle nostre liste Innovazione e CPU per organizzare questo "Osservatorio" lavorando in un apposito group mail che dovrebbe portare ad avere una chiara visione della situazione italiana per settembre quando ci sarebbe una Conferenza Stampa del Min Fun Pub su questo tema.
Credo che tu potresti parlarne al gruppo di NetWork (molti di essi sono anche in CPU) ed organizzare un gruppo di lavoro comune che potrebbe pubblicare i suoi risultati sul sito WEB perlulivo.it come primo contributo del famoso Comitato Tematico Telematico di cui parliamo da due anni ma che per adesso a parte il sito per il Movimento non ha poi prodotto granche'.
Sono anch'io d'accordo che l'AIPA si occupi prima di tutto dei suoi compiti istituzionali ma credo che in supporto al Min Fun Pub dovrebbe indirizzare le realta' locali a seguire gli esempi delle realta' piu' avanzate ed operare per ridurre il gap tra queste.
Un caro saluto
Sandro
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ALLEGATO 3
>From: "DE PETRA Dott. Giulio" > To: Sandro Cecchi <scecchi@geocities.com> > Subject: R: Reti Civiche ed AIPA > Date: Tue, 30 Jun 1998 17:21:48 +0200
Caro Sandro Cecchi, scusami se non ho risposto prima. Le cose che ti dico sono ovviamente opinioni personali. Per avere risposte ufficiali dell'Aipa bisognerebbe che qualcuno scrivesse ufficialmente all'Aipa con dei quesiti precisi. La situazione è questa: l'Aipa non può (e non vuole) occuparsi di quello che fanno i comuni, perché verso gli enti locali ha solo funzioni di indirizzo molto generale.
Inoltre sotto il nome di rete civica, come ben sai, si trovano esperienze anche molto diverse tra loro e non tutte riconducibili alla informatizzazione della pubblica amministrazione (solo l'erogazione di servizi pubblici tramite Internet lo è direttamente), quanto, più correttamente, alle attività di sviluppo della società dell'informazione che un comune può svolgere sul proprio territorio.
Se comunque, tra i servizi della rete civica, vi è l'erogazione di servizi della pubblica amministrazione, allora si pone il problema della interconnessione della rete del comune (della rete dell'amministrazione comunale) con la rete unitaria, interconnessione che può consentire al comune di utilizzare i servizi e le informazioni resi disponibili sulla rete unitaria, e quindi di renderli disponibili sulla sua rete civica, che è una delle sue reti per la erogazione di servizi sul territorio.
Infine, a me sembrerebbe molto utile che l'AIPA si occupasse delle reti civiche, ma ora non è così, e mi sembra che non ci sia nessuna intenzione di occuparsi della questione dato che, giustamente, l'AIPA deve prima dimostrare di saper risolvere i problemi che più direttamente gli competono (ad es. rete unitaria, regolamenti su firma digitale, protocollo etc.)
Spero di averti dato informazioni utili.Fammi sapere
Giulio
-----Messaggio originale-----
Da: Sandro Cecchi [SMTP:scecchi@geocities.com] Inviato: venerdì 26 giugno 1998 15.23 A: Giulio De Petra Cc: Romano Oneda Oggetto: Reti Civiche ed AIPA
Caro De Petra, reinvio le domande relative alla politica AIPA per le Reti Civiche. Avevo chiesto ad Oneda un commento a quanto era riportato nel manuale sulle reti civiche edito dall'AIREC nel paragrafo 5.5: "Rapporto tra Reti Civiche e Pubblica Amministrazione". Ci sono infatti molti problemi nei comuni per quanto riguarda la rete informatica e sarebbe bene che l'AIPA desse delle direttive per uniformare i vari protocolli e far si che nelle nuove implementazioni i comuni prevedano la doppia funzionalita' della rete informatica come:
- mezzo di comunicazione tra i vari uffici e le varie PA
- mezzo di comunicazione con i cittadini attraverso le reti civiche.
dal Manuale AIREC:
QUOTE
5.5 Rapporto con la Pubblica Amministrazione
Chiunque ne sia il promotore, il rapporto con la Pubblica Amministrazione Locale è ovviamente fondamentale per una rete civica. Ma questa, specie nella situazione italiana, è una sfida di non poco conto a cui si potrebbero dedicare pagine e pagine. Cerchiamo quindi anche in questo caso, di evidenziare alcuni punti.
a) Il mettersi in rete, l'aprirsi all'esterno, comporta per molti Enti una trasformazione non banale di attitudine, cambiamento che può e deve essere favorito e stimolato, ma che non può essere immediato.
b) La situazione è ovviamente diversa a seconda che un certo Ente (Comune, Provincia) sia o meno promotore della rete civica. Ma anche nel caso in cui ci sia l'esplicita volontà politico-amministrativa di partecipare allo sviluppo della rete civica, questo non garantisce che non esistano tra i funzionari che la devono attuare resistenze e timori, espliciti o meno.
c) Viceversa, si potranno incontrare molti soggetti desiderosi di collaborare (a costo di metterci tempo e risorse proprie) che operano presso Amministrazioni Pubbliche ancora fuori dalle rete.
Le esperienze fin qui fatte hanno ormai permesso di delineare una sorta di iter standard di "entrata in rete" di un Ente Pubblico e/o dei vari settori o uffici che lo compongono.
Inizialmente si parte dalla distribuzione, con modalità broadcast, di informazioni a partire da quelle già disponibili in forma elettronica: è infatti utile disporre di una ricca base di informazioni on-line, perché lo strumento telematico fornisce, come valore aggiunto rispetto ad altri canali distributivi (tradizionali, quali quelli cartacei, o non tradizionali, come il televideo) maggiori possibilità di ricerca (non solo per parole-chiave predefinite) e di riuso (l'informazione trovata può essere utilizzata nel contesto di un attività che si sta svolgendo tipicamente all'interno di documenti in formato elettronico).
Particolare attenzione va però posta nell'affiancare a queste, il più presto possibile, aree di interazione e discussione con i cittadini (in Rcm chiamate Linee Dirette) sia da parte dei politici che dei funzionari. I primi, laddove disponibili (come nel caso del Vice Sindaco di Milano, ing. Malagoli, che nel settembre 1995 aprì un'area in cui rispondere alle domande provenienti dai cittadini "telematici"), hanno un'importantissima funzione di apripista, indicano con il loro esempio una strada da seguire; ma bisogna evitare che rimangano troppo a lungo soli in rete, altrimenti vengono sommersi da questioni di tutti i tipi, spesso non di loro competenza. Se inizialmente l'uso di tecnologie miste (per cui la risposta ai quesiti può venire cercata all'interno dellAmministrazione con strumenti e tecnologie tradizionali) può essere funzionale a far partire comunque la sperimentazione, lentamente si deve procedere verso la razionalizzazione del servizio via rete.
L'ultimo passo è quindi di garantire completezza delle risposte collegando i vari settori dell'Ente pubblico, e sviluppare con i rispettivi dirigenti e funzionari un insieme di servizi interattivi: si tratta, in effetti, del passo più difficile e lungo perché richiede di incidere nel merito dei procedimenti amministrativi.
Per il buon esito di questo iter, cruciali sono comunque "i primi passi": in particolare le nostre esperienze indicano che è necessario insistere perché ciascun funzionario sia presente sulla rete con la propria identità personale, non consentendo login simboliche (con il nome di un ufficio, di un settore, di un ruolo). Non si tratta solo di mantener fede a propositi di trasparenza e a precise disposizioni di legge, ma di riconoscere i positivi "effetti collaterali" di un rapporto diretto e personale con i cittadini: si è già ricordato più sopra quanto osservato in [Ran96] che anche comunicazioni del tipo "non aggiorno le informazioni per un mese perché vado in ferie" vengono accettate molto più facilmente dagli utenti [...] che non messaggi del tipo "il servizio non sarà attivo per un mese causa ferie".
Anche grazie a questo rapporto che si instaura tra amministrati e amministratori, la possibilità che già è stata concretamente provata (ad esempio proprio nella già citata esperienza de il Vice Sindaco risponde ) è di trasformare il conflitto (per una informazione non aggiornata, per una disfunzione o un disagio) in miglioramento della qualità delle informazioni e dei servizi, fino ad arrivare, in un momento in cui tanto si parla nella Pubblica Amministrazione di process re-engineering, ad una ri-progettazione di prodotti e servizi con l'utenza, almeno con una sua parte più attiva. A tale processo possono così contribuire i politici, dirigenti e funzionari più aperti all'innovazione, insieme alla cittadinanza più attiva, creando un'alleanza virtuosa tra chi è "fuori" e chi è "dentro" queste grandi strutture burocratico-organizzative, che può dare voce e spazio al meglio che esiste all'interno della Pubblica Amministrazione e che troppo spesso basta poco (un politico incompetente, un funzionario che ostacola, una disposizione di legge rigida e antiquata) a "bloccare". Il suggerimento di carattere generale è quindi di valorizzare sempre al massimo la volontà dei singoli individui, a qualunque livello operino, dal massimo livello politico a quello del funzionario operativo.
Il collegarsi alla rete civica è dunque anche per la Pubblica Amministrazione, così come sopra ricordato per le Associazioni, l'occasione di scoprire le potenzialita della telematica al proprio interno, mentre i grandi progetti di cablatura delle strutture sono lunghi e sovente così in ritardo da creare grande frustrazione presso i funzionari desiderosi di cambiare modo di lavorare per offrire al pubblico servizi migliori.
UNQUOTE
Sarebbe bello se si potesse discutere anche di questo con gli Amministratori Comunali del Distretto Industriale 14 che verranno alla riunione per il lancio di REte CIvica della MArtesana che si terra' il prossimo 21 luglio alle ore 18 presso la Sala Giunta di Gorgonzola.
Tali problematiche interessano anche il Gruppo Innovazione de L'Ulivo e nella riunione di giovedi' 4.6 si e' parlato anche delle sinergie con NetWork e della possibilita' di far decollare il famoso Forum Telematico de L'Ulivo per cui mi sto battendo da 2 anni in rete, senza molto successo.
Ringraziandoti per quanto potrai rispondermi ti invio i miei piu' cari saluti.
Sandro Cecchi
2) IL PROGETTO (come è rimasto allo stato di proposta di lavoro del 1 settembre ‘98):
Cari amici,
stiamo per ripartire con la discussione dei temi riportati nel mio messaggio del 24.8.98.
Gennaro Zezza potrebbe analizzare le realta' di Modena, Bologna e Napoli, io con la Bonfichi potremmo parlare delle esperienze di Treviglio e della nascente Rete Civica della Martesana, servirebbe qualcuno che si occupasse di altre realta' all'avanguardia: Milano Palermo Torino, Lugo di Romagna ed altre eventuali a vostra conoscenza.
In base alle disponibilita' disporremo l'agenda del rapporto. Metto in copia Bettinelli che cosi' potra darci qualche suggerimento su quello che intendiamo fare ed indicarci una persona del Ministero della Funzione Pubblica da contattare per vedere quello che e' possibile fare per semplificare l'attuazione della Bassanini tramite lo sviluppo dell'Informatica Civica (e soprattutto anche tramite i Centri di Educazione Telematica o come li volete chiamare). Un caro saluto a tutti.
Sandro Cecchi
ALLEGATI:
> Date: Sat, 29 Aug 1998 14:54:10 +0200 > To: Sandro Cecchi <scecchi@geocities.com> > From: Gennaro Zezza <zezza@citinv.it> > Subject: Re: Osservatorio Informatica Civica > Cc: francesco.forti@ti.ch
At 09.31 28/08/98 Sandro Cecchi wrote:
<
Si, ma se vogliamo fare dei test case direi che a Treviglio dobbiamo affiancare una grande citta', che ha problemi organizzativi molto diversi da un comune di media/piccola dimensione. O meglio, potremmo affiancare una scheda per le grandi citta' che sono piu' avanti (Torino, Milano, Modena, Bologna) e per due citta' del sud che qualcosina hanno fatto o stanno per fare (Napoli, Palermo).
Tra parentesi, una "rete civica" gestita da un Distretto industriale per un'intera area e' un modello molto innovativo, se coniuga gli interessi degli imprenditori con gli interessi dei cittadini. Di solito queste iniziative vengono gestite da un Ente locale, che di solito e' l'unico a poter garantire un minimo di servizi "generalisti" a basso costo di accesso o gratuiti.
> Gennaro Zezza:
>>Mi sembra che il modo migliore di procedere per arrivare a risultati in tempi brevi sia questo:
>>- predisposizione e discussione di una "scaletta" degli argomenti da trattare nel rapporto
>>- individuazione dell'estensore del rapporto (ovviamente tu) e di eventuali responsabili di parti del rapporto
>>- discussione delle fasi intermedie di stesura del rapporto tra i partecipanti al gruppo di lavoro, dove sia chiaro che il responsabile (sempre tu!) decide cosa metter dentro e cosa no, e quando scrivere la parola fine. Sempre il responsabile complessivo decide se le parti scritte da altri sono organiche al rapporto o vanno presentate separatamente, sotto la responsabilita' di chi le ha scritte.
>
<
Passiamo al lato organizzativo.
1. Quali sono i tempi per la consegna del rapporto? Settembre e' ormai alle porte.
2. Le schede di approfondimento. Io posso sicuramente curare quelle relative a Modena, Bologna e Napoli, su cui ho moltissime informazioni dirette. Ho un minor numero di informazioni su Milano, Palermo, Torino e Treviglio. Tu ovviamente ti occuperai di Treviglio.
3. Le richieste di Bettinelli sono piuttosto generiche. L'idea che mi sono fatto e' che lui pensi che noi si abbia un qualche magico modo per conoscere via internet il parere dei cittadini sui servizi forniti dagli enti locali tramite le reti civiche. E' una idea diffusissima che gli "esperti" siano in grado in 24 ore di produrre qualsiasi informazione. Ovviamente non e' cosi', e quel che si puo' fare in poco tempo e' al massimo reperire tutti gli studi gia' fatti sull'argomento. Di questo posso occuparmi agevolmente. Se disponessimo di un tre mesi potremmo organizzare un sondaggio tra gli utenti delle reti civiche fatto come si deve. Idee? Ad esempio, l'ANCI dispone di un corposo database sui comuni italiani.
4. L'idea forse risolutiva e' impiegare la maggior parte del poco tempo che abbiamo per l'organizzazione del convegno. Sempre in base all'idea che mi
sono fatto, questo potrebbe essere cosi' articolato:
A) presentazione di una prima parte del nostro rapporto, basata su statistiche rielaborate dal rapporto che ho gia' completato
B) presentazione di iniziative locali da parte dei responsabili (Bologna, Napoli, Treviglio, etc. quelle elencate sopra)
C) presentazione delle nostre schede di valutazione
D) intervento conclusivo di responsabile del Ministero, in cui si evocano le linee di intervento previste per il futuro
Mi fermo qui in attesa del prossimo giro di consultazioni.
Buona giornata a entrambi!
Gennaro Zezza
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>From: Francesco Forti <francesco.forti@ti.ch> > To: "'Gennaro Zezza'" <zezza@citinv.it>, > Sandro Cecchi <scecchi@geocities.com>
>Subject: RE: Osservatorio Informatica Civica > Date: Mon, 31 Aug 1998 08:19:35 +0200
.......Io credo che l'idea del questionario tra gli utenti sia quella giusta. Potremmo sondare la percezione che ha il navigatore normale (un sondaggio su USENET?) a riguardo dell'uso dell'informatica e delle reti per snellire la burocrazie e fornire servizi al cittadino.
Francesco Forti