Falcesoft (1997-1998) presenta: I Grandi Musicisti


Richard Wagner

(Lipsia, 1813 - Venezia, 1883)

Cresciuto a contatto con l'ambiente teatrale, rivelò fin da bambino doti poetiche, prima che musicali. Contemporaneamente agli studi musicali, piuttosto saltuari, frequentò l'università di Dresda, e il teatro di Eschilo e Sofocle esercitò grande fascino su di lui, che presto cominciò a scrivere tragedie. Divenne in seguito direttore d'orchestra, prima a Magdeburgo (dove sposò l'attrice Mina Planer, donna di modesta levatura intellettuale), poi a Königsberg, a Riga, e dopo uno sfortunato soggiorno a Parigi, fu Kapellmeister a Dresda per nove anni. Ma la sua ascesa come compositore fu lenta, contrastata dalla povertà e da molte ostilità, complicata da altre esperienze letterarie, critiche e politiche. La sua partecipazione ai moti rivoluzionari del '49 gli costò l'esilio in Svizzera, ospite a Zurigo di Matilde Wesendonk. Qui sviluppò in alcuni volumi le idee teoriche di quello che sarà il suo verbo teatrale: Arte e Rivoluzione, Arte e Clima, Opera d'arte dell'avvenire, Opera e Dramma. Nei suoi scritti Wagner appare polemista vivace contro coloro che irridevano alla sua arte e, quantunque appaia sicuro della sua poetica e delle proprie affermazioni, si sente in quelle pagine il tormento di una natura aspramente provata, il pessimismo di conoscenze filosofiche (Schopenhauer). Dotato di una vasta e originale cultura filosofica, artistica e letteraria, Wagner tende a portare nell'opera d'arte la sua lotta, le sue aspirazioni, il suo Io. Tralasciando i lavori giovanili, mai rappresentati (Le fate, Divieto d'amore), le prime opere non mostrano ancora completamente la sua originale maniera (Rienzi, Vascello fantasma, Tannhäuser, Lohengrin), ma sono già piene di promesse. I suoi capolavori della maturità sono: Tristano e Isotta, il grande poema dell'amore che supera la coscienza dell'umano limite; I Maestri Cantori di Norimberga, il lavoro forse più autobiografico, se si considera il sogno di Sachs come quello di Wagner stesso; la tetralogia L'Anello del Nibelungo, in un prologo e tre giornate (Oro del Reno, Walkiria, Sigfrido, Crepuscolo degli Dei), apoteosi della mitologia tedesca, interpretata e ricostruita con spirito nuovo e originale; Parsifal, il dramma mistico della redenzione cristiana, ultimo messaggio del Maestro. La riforma musicale di Wagner consiste nell'idea del Wort-Ton-Drama, ossia in un'opera unitaria che sia assieme parola, musica e realizzazione scenica a opera di un unico artefice; e, infatti, Wagner compose egli stesso i poemi per la propria musica, e sono drammi di notevole valore letterario, dove il canto perde il suo valore tradizionale di autonomo virtuosismo, disdegna la tradizione latina del bel canto, per farsi declamato-drammatico, e la declamazione è fortemente disciplinata dalla strumentazione e dalla composizione sinfonica, diventando l'elemento sinfonico parte essenziale dell'opera. In luogo di una musica composta nella forma chiusa, si ha la musica delle forme mosse, sempre rinnovantesi in liricità, musica dalle molte voci, ma dove l'elemento melodico si scopre chiaramente, in cui la transizione circola sempre, preparata da un graduale e consapevole trapasso, musica in cui gli strumenti cantano con voce nuova e anche tutta l'orchestra, indicibilmente struggente e cromatica, è nuova. Nel dramma, con atto unico, in cui è soppressa la distinzione fra i pezzi dell'opera a numeri, il procedimento del leit-motif acquista particolare rilievo. Wagner ricercò la materia prima del dramma, con predilezione romantica, nelle antiche saghe del popolo tedesco, e la sua musica e la sua scenografia vollero essere per gli dei e per gli eroi, contrapponendosi al gusto borghese del secondo Ottocento; ciò rese anche più originale la sua opera, ma fece sì che fosse più aspra e contrastata la sua ascesa. La sua affermazione fu favorita da Liszt, di cui Wagner sposò in seconde nozze la figlia Cosima, e dalla generosità di Luigi II di Baviera, che lo chiamò a Monaco dove gli costruì uno speciale teatro, studiato appositamente per il dramma wagneriano: questo teatro venne inaugurato nel 1876 a Bayreuth, con l'intera Tetralogia. Da quel momento il trionfo dell'arte di Wagner risuonò universalmente. Il Maestro che da qualche anno prediligeva svernare in Italia, colto da apoplessia si spense a Venezia nel palazzo Vendremin-Calorgi


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