La suddetta monografia del comune di Filignano tratta dalla ristampa anastatica del testo di Giambattista Masciotta (1864-1933) "Il Molise dalle origini ai nostri giorni", vol. III, edito nei primi anni del Novecento.



FILIGNANO

     ORIGINE E DENOMINAZIONE - Filignano ha origini anteriori al mille dell’era cristiana, trovandosi il suo nome in un istrumento del luglio de 962 riportato dalla “Cronaca Volturnese” con la dicitura “Fundiliano”, che indubitabilmente è la originaria, tramutata poi nell’evo medio nell’altro di “Fondemano” per giungere all’odierna.  Il Comune non ha stemma.  Per compenso (e impareggiabile!) gode la fama dell’insigne bellezza delle sue donne: e teniamo a porre in evidenza la magnifica caratteristica per riparare alla involontaria omissione rilevata nel I volume (a pag. 361 e giustamente a noi rimproverata).

     POPOLAZIONE - Abit. 699 nel 1795: 1970 nel 1848: 1935 nel 1861:      nel 1881: 2437 nel 1901: 3467 nel 1911.

     NOTIZIE FEUDALI - Di questo Comune non abbiamo notizie anteriore al 1528: anno in cui era posseduta da Girolamo Pellegrino, che la diede in dote alla figlia Margherita, sposa di Cesare Scaglione.
     Margherita nel 1538 alienò Filignano in favorre di Giovan Vincenzo Sanfelice.
     Nel 1648 era titolare di Filignano Gaspare di Montaquila, come è dato rilevare dalla Situazione fiscale (229).
     Dai Montaquila (già un tempo titolari dell’università omonima) Filignano fu venduta ai Caracciolo duchi di Miranda; onde fino all’eversione della feudalità essa ebbe i medesimi titolari di tale famiglia, che passiamo in rassegna nella monografia dello stesso Comune.

     NOTIZIE ECCLESIASTICHE - Filignano ha seguite le vicende della diocesi di Venafro,cui sempre appartenne ed appartiene.   Comprende una sola parrocchia dedicata alla Concezione.

     NOTIZIE AMMINISTRATIVE - Filignano fu in ogni tempo terra campana.  Nel 1807, essendo frazione di Pozzilli, venne compresa nel Distretto di Piedimonte e nel Governo (poi Circondario, ed ora Mandamento) di Venafro.  Nel 1840 fu dichiarata Comune autonomo; e nel 1861 aggregata alla Provincia di Molise, nel Circondario d’Isernia, restando alla dipendenza mandamentale di Venafro, aggregata pur essa al Molise.

     Il Comune ha nella propria circoscrizione territoriale otto frazioni: Borgata Laguno, Cerasuolo, Cerreto, Collemacchia, Mennella, Trovarecce, Valle e Selvone, delle quali faremo cenno in fine della presente monografia.

     Il Municipio ha sede in locali di proprietà comunale.

     La serie dei Sindaci (230):
     Cocozza Angelo (1859-1864): Ferri Achille (1864-1875): Ferri Nicola (1876-1879): Verrecchia Pietro (1879-1885): Izzi Giambattista (1885-1887): Verrecchia Raffaele ff. (1887-1888): Magliano Michele Comm. R. (1888): Marcia Pasquale (1888-1889): Izzi Giambattista (1889-1891): Verrecchia Pietro (1891-1901): Pacitti Domenico (1901-1902): Izzi Giambattista (1902-1906): Izzi Francesco (1906-19..).

     COLLEGIO ELETTORALE - Dal 1861 al 1882 Filignano fece parte del Collegio elettorale di Piedimonte d’Alife (Caserta): dal 1882 al 1891 dei Collegio elettorale di Campobasso II: dal 1891 fa parte del Collegio elettorale d’lsernia.

     AGENZIA DELLE IMPOSTE - lsernia.

     UFFICIO DEL REGISTRO - Venafro.

     ISTRUZIONE PUBBLICA - II Comune centro annovera tre classi elementari maschili e tre femminili rette da due insegnanti. Le scuole sono allogate in locali di proprietà comunale nel centro, in locali di proprietà privata nelle frazioni.
     La spesa complessiva annuale ascende a L. 5.200.

     POSTA - TELEGRAFO - L’Ufficio postale venne impiantato nel 1890 ed aperto il 1 novembre: l‘ufficio del telegrafo nel     .

     ISTITUZIONI ECONOMICHE E DI BENEFICENZA
     Nulla.

     ILLUMINAZIONE PUBBLICA - Nulla.

     CIMITERO - Dista dal centro oltre un chilometro e mezzo, ed è ubicato lungo la provinciale Atinense.  Fu costruito nel 1890, e contiene due cappelle private.

     FRAZIONI DEL COMUNE
     * Borgata Laguno - È ubicata a ponente della frazione Cerreto e dell’abitato centro, ed ha una Scuola di Stato.

     * Cerasuolo - È la frazione più distante dai Comune centro, trovandosi nel confine settentrionale dell’agro relativo.  A due chilometri da essa comincia il ricchissimo Bosco delle Mainarde, già feudo della Badia Cassinese.   Cerasuolo vanta origini meno remote di Filigrano, poichè il suo agro è ben definito in atto che si legge nella “Cronaca Volturnense”, quando nel settembre dell’ anno 692 l’abate di S. Vincenzo lo dava a livello per metterlo a coltura.  È chiaro che l’abitato dovè sorgere posteriormente a tale data dalle prime case che vi costruirono i concessionarii.
     Cerasuolo nelle vicende feudali ebbe le medesime sorti di Castelnuovo, delle quali trattiamo nella monografia di Scapoli di cui è frazione; e dal 1806 appartenne amministrativamente a Rocchetta.  Nel 1862, insieme con Castelnuovo, fece istanza per essere dichiarata Comune autonomo; ma l’istanza non venne accolta.  Nel 1876 fu invece Rocchetta a fare domanda per essere privata di tale frazione, ed anche allora il Consiglio Provinciale emise parere contrario.  Riprodotta la istanza nel 1882 da parte di Rocchetta pel distacco di Cerasuolo, e da parte di Filignano per l’aggregazione a sè della medesima, il Consiglio Provinciale nella tornata del 22 settembre dello stesso anno espresse parere favorevole, ed il Governo centrale assecondò poco dopo le aspirazioni di Cerasuolo.
     Ecciesiasticamente Cerasuolo apparteneva dalle origini alla diocesi di Venafro, come rilevasi da una bolla di Alessandro III dell’anno l172; ma da secoli è pertinenza della diocesi di Montecassino.  Essa ha una propria parrocchia dedicata a S. Pasquale.

     La Chiesa di S. Pasquale è l’unica del luogo, stata fondata nel 1778, e dedicata in origine a S. Giacomo.  Nel 1844 il duca Pasquale Marotta, con testamento 10 dicembre, dispose che tutte le rendite ch‘egli traeva da Castelnuovo e Cerasuolo venissero adibite all’ampliamento Chiesa di S. Giacomo, conforme il progetto dell’architetto De Padova di Pescocostanzo, e che la chiesa venisse intitolata a San Pasquale Baylon.  Il legato ebbe il R. Assenso per l’accettazione con Decreto del 10 febbraio 1848.

     * Cerreto - Dista circa un chilometro e mezzo dal centro, con cui è collegato dalla provinciale Atinese.  Ha una Scuola di Stato.

     * Collemacchia - È situata ad oriente di Cerreto.  Ha una Scuola di Stato.

     * Mennella - Adisce alla parrocchia di Seivone, dalla quale è distante circa un chilometro.

     * Trovarecce - È la frazione più prossima al centro, con cui è collegata dalla provinciale Atinense.

     * Valle - Ad oriente di Trovarecce, e da questa distante meno di un chilometro.

     * Selvone - Dista due chilometri dal centro, e trovasi lungo la provinciale Atinense.  Fa parte della diocesi di Venafro, ed ha una propria parrocchia intitolata al SS. Crocifisso, istituita nel 1816.  Il patrono del luogo è S. Pietro martire, la cui festa vien celebrata ogni anno il 29 aprile.
     La Chiesa parrocchiale, a tre navi, della lunghezza di m. 17,50, della larghezza di m. 16,50, ed alta m. 8, fu edificata dalla duchessa di Miranda.

     La serie dei parroci:
     Gigliotti Isidoro (1816-1819): Tedeschi Vincenzo (1820-1822): Di Benedetto Domenico (1823-1825): Senerchia Francesco (1826-1828) : Terzigno Andrea (1829-1835): Buono Filippo (1835-1837): Izzi Salvatore (1838-1839): Marzullo Pietro (1839-1850): Cornacchione Francesco (1850-1855): Scarano Pasquale (1856): Giampaolo Vincenzo (1857-1860): Capaldi Vincenzo (1861-1865): Capaldi Isidoro (1865-1867): Spicciati Placido (1867-1872): Mascio Carmine (1872-1893): Melucci Davide (1893-1907): Mancini Attilio (1907-19..).



e-mail to: Aldo_Valerio@hotmail.com

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