LIBRO DI ALMA
IL FIGLIO DI ALMA
Il racconto di Alma, che era il figlio di Alma, primo giudice supremo del popolo di Nefi e anche sommo sacerdote della chiesa. Un racconto del regno dei giudici, delle guerre e delle contese fra il popolo. E anche il racconto di una guerra fra i Nefiti e i Lamaniti, secondo la storia di Alma, primo giudice supremo.
CAPITOLO 1
Nehor insegna false dottrine, fonda una chiesa, introduce gli intrighi clericali e uccide Gedeone--E giustiziato per i suoi crimini--Gli intrighi clericali e le persecuzioni si propagano tra il popolo--I sacerdoti si mantengono da soli, il popolo provvede ai poveri e la chiesa prospera. Circa 91-88 a.C.
ORA avvenne che nel primo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, da questo tempo in poi, re Mosia essendo andato per la via di ogni mortale, avendo combattuto un buon combattimento, avendo camminato rettamente dinanzi a Dio, non avendo lasciato nessuno a regnare in vece sua, nondimeno egli aveva stabilito delle leggi ed esse erano riconosciute dal popolo; essi erano dunque obbligati ad attenersi alle leggi che egli aveva fatto.
2 E avvenne che nel primo anno del regno di Alma sul seggio del giudizio, fu condotto un uomo davanti a lui per essere giudicato; un uomo che era grosso ed era noto per la sua grande forza.
3 Ed era andato in giro fra il popolo predicando loro ciò che egli chiamava la parola di Dio, scagliandosi contro la chiesa, proclamando al popolo che ogni sacerdote e insegnante doveva godere del favore del popolo e che non dovevano lavorare con le loro mani, ma che dovevano essere mantenuti dal popolo.
4 E attestava anche al popolo che tutta l'umanità sarebbe stata salvata all'ultimo giorno, e che non dovevano temere né tremare, ma che potevano alzare il capo e gioire; poiché il Signore aveva creato tutti gli uomini e aveva pure redento tutti gli uomini: e alla fine tutti gli uomini avrebbero avuto la vita eterna.
5 E avvenne che insegnò queste cose tanto che molti credettero alle sue parole, sì, tanto che cominciarono a mantenerlo e a dargli del danaro.
6 E cominciò a elevarsi nell'orgoglio del suo cuore, e a indossare abiti molto costosi, sì, e cominciò anche a istituire una chiesa secondo il suo predicare.
7 E avvenne che mentre andava a predicare a coloro che credevano nella sua parola, incontrò un uomo che apparteneva alla chiesa di Dio, sì, anzi, uno dei loro insegnanti; e cominciò a contendere con lui con scaltrezza, per poter sviare il popolo della chiesa; ma questi gli resistette, ammonendolo con le parole di Dio.
8 Ora, il nome di quest'uomo era Gedeone; ed era colui che era stato lo strumento nelle mani di Dio per liberare il popolo di Limhi dalla schiavitù.
11 E avvenne che egli stette dinanzi ad Alma e si difese con molta baldanza.
12 Ma Alma gli disse: Ecco, questa è la prima volta che gli intrighi clericali sono stati introdotti fra questo popolo. Ed ecco, tu non soltanto sei colpevole di intrighi clericali, ma hai cercato di imporli con la spada; e se gli intrighi clericali fossero imposti a questo popolo causerebbero la sua completa distruzione.
13 E tu hai versato il sangue di un uomo giusto, sì, un uomo che ha fatto un gran bene fra questo popolo; e se ti risparmiassimo, il suo sangue ricadrebbe su di noi chiedendo vendetta.
14 Perciò sei condannato a morire, secondo la legge che ci è stata data da Mosia, nostro ultimo re; ed essa è stata riconosciuta da questo popolo; perciò questo popolo deve attenersi alla legge.
15 E avvenne che lo presero; e il suo nome era Nehor; e lo portarono sulla cima della collina di Manti, e là fu costretto, o piuttosto riconobbe, fra i cieli e la terra, che ciò che aveva insegnato al popolo era contrario alla parola di Dio; e là egli subì una morte ignominiosa.
16 Nondimeno questo non mise fine al diffondersi degli intrighi clericali nel paese; poiché vi erano molti che amavano le cose vane del mondo e andavano predicando false dottrine; e facevano ciò per amore delle ricchezze e degli onori.
17 Nondimeno non osavano mentire quando ciò era risaputo, per timore della legge, poiché i bugiardi erano puniti; asserivano dunque di predicare secondo il loro credo; ed ora, la legge non aveva potere su nessuno per il suo credo.
18 E non osavano rubare, per timore della legge, poiché costoro venivano puniti; né osavano rapinare, né ammazzare, poiché colui che ammazzava era punito con la morte.
19 Ma avvenne che chiunque non apparteneva alla Chiesa di Dio cominciò a perseguitare coloro che appartenevano alla Chiesa di Dio e avevano preso su di sé il nome di Cristo.
20 Sì, li perseguitavano e li affliggevano con ogni sorta di parole, e ciò a causa della loro umiltà; perché non erano orgogliosi ai loro propri occhi e perché impartivano la parola di Dio, gli uni agli altri, senza denaro e senza ricompensa.
21 Ora, c'era una legge severa fra il popolo della chiesa, che nessun uomo appartenente alla chiesa si levasse a perseguitare coloro che non appartenevano alla chiesa, e che non ci fossero persecuzioni fra di loro.
22 Nondimeno ve ne furono molti fra loro che cominciarono ad essere orgogliosi e cominciarono a contendere violentemente con i loro avversari, fino a venire alle mani; sì, si sarebbero colpiti gli uni gli altri con i pugni.
23 Ora, questo accadeva nel secondo anno del regno di Alma, ed era causa di grandi afflizioni per la chiesa; sì, era causa di grandi prove per la chiesa.
24 Poiché il cuore di molti si era indurito, e i loro nomi furono cancellati, cosicché non furono più ricordati tra il popolo di Dio. E molti anche si allontanarono da loro.
25 Ora, ciò fu una grande prova per coloro che erano saldi nella fede; nondimeno essi erano costanti e irremovibili nell'obbedire ai comandamenti di Dio e sopportavano con pazienza le persecuzioni che si accumulavano su di loro.
26 E quando i sacerdoti lasciavano il loro lavoro per impartire la parola di Dio al popolo, anche il popolo lasciava il suo lavoro per udire la parola di Dio. E quando il sacerdote aveva impartito loro la parola di Dio, tutti ritornavano di nuovo con diligenza ai loro lavori; e il sacerdote non si considerava superiore ai suoi uditori, poiché chi predicava non era migliore di chi ascoltava, né l'insegnante era migliore di chi imparava; e così erano tutti eguali, e tutti lavoravano, ciascuno secondo la sua forza.
27 Ed essi impartivano delle loro sostanze, ognuno secondo quanto possedeva, ai poveri, ai bisognosi, ai malati ed agli afflitti; e non indossavano abiti costosi, tuttavia erano ordinati e decorosi.
28 E così resero stabili gli affari della chiesa; e così cominciarono ad avere di nuovo una pace continua, nonostante tutte le loro persecuzioni.
29 Ed ora, a motivo della stabilità della chiesa, essi cominciarono a diventare assai ricchi, possedendo in abbondanza tutte le cose di cui avevano bisogno--un'abbondanza di greggi e di armenti, di bestie da ingrasso d'ogni specie, ed anche un'abbondanza di grano, d'oro, d'argento e di cose preziose, e un'abbondanza di seta, di stoffe ben tessute e di ogni sorta di tessuti buoni e semplici.
30 E così, nelle loro prospere condizioni, non mandavano via alcuno che fosse ignudo o che fosse affamato, o che fosse assetato o che fosse ammalato o che non fosse stato nutrito; e non mettevano il loro cuore nelle ricchezze; erano dunque liberali verso tutti, sia vecchi che giovani, sia schiavi che liberi, sia maschi che femmine, sia fuori della chiesa che dentro la chiesa, 'senza fare distinzione di persone tra coloro che si trovavano nel bisogno.
31 E così prosperarono e diventarono ben più ricchi di coloro che non appartenevano alla loro chiesa.
32 Poiché coloro che non appartenevano alla loro chiesa indulgevano nelle stregonerie, e nell'idolatria ossia nell'indolenza, nei pettegolezzi, nell'invidia e nei litigi, indossando abiti costosi, elevandosi nell'orgoglio dei loro occhi, perseguitando, mentendo, rubando, rapinando, commettendo prostituzioni e omicidi e ogni sorta di malvagità; nondimeno la legge era messa in atto su tutti coloro che la trasgredivano, per quanto era possibile.
33 E avvenne che, applicando così la legge su di loro, cosicché ognuno veniva punito secondo ciò che aveva fatto, divennero più tranquilli e non osavano commettere alcuna malvagità apertamente; perciò ci fu grande pace tra il popolo di Nefi fino al quinto anno del regno dei giudici.
CAPITOLO 2
Amlici aspira ad essere re ed è respinto dalla voce del popolo--I suoi seguaci lo fanno re--Gli Amliciti fanno guerra ai Nefiti e sono sconfitti--I Lamaniti e gli Amliciti uniscono le loro forze e sono sconfitti--Alma uccide Amlici. Circa 87 a.C.
E AVVENNE che all inizio del quinto anno del loro regno cominciò a esserci una contesa fra il popolo; poiché un certo uomo, chiamato Amlici, essendo un uomo assai astuto, sì, un uomo saggio quanto alla saggezza del mondo, che apparteneva all'ordine dell'uomo che aveva ucciso Gedeone con la spada e che era stato giustiziato secondo la legge--
2 Ora, questo Amlici aveva, con le sue astuzie, attirato dietro di sé molta gente, sì, tanta che cominciarono ad essere molto potenti;: e cominciarono a tentare di stabilire Amlici come re sul popolo.
3 Ora, ciò era allarmante per il popolo della chiesa, ed anche per coloro che non erano stati attirati dalle persuasioni di Amlici; poiché sapevano che secondo la legge tali cose dovevano essere stabilite mediante la voce del popolo.
4 Perciò se Amlici fosse riuscito a guadagnarsi il favore del popolo, egli, essendo un uomo malvagio, li avrebbe privati dei diritti e dei privilegi della chiesa; poiché era suo intento distruggere la chiesa di Dio.
5 E avvenne che il popolo si riunì assieme in tutto il paese, ognuno secondo la sua scelta, che fosse per o contro Amlici, in gruppi separati, con molte dispute e incredibili contese gli uni con gli altri.
6 E così si riunirono assieme per far sentire la loro voce in merito alla questione; ed essa fu portata davanti al giudice.
7 E avvenne che la voce del poi polo fu contro Amlici, cosicché non fu fatto re sul popolo.
8 Ora ciò fu causa di grande gioia nel cuore di coloro che erano contro di lui; ma Amlici aizzò all'ira coloro che erano in suo favore contro coloro che non erano in suo favore.
9 E avvenne che si radunarono e consacrarono Amlici affinché fosse loro re.
10 Ora,. quando Amlici fu fatto re su di loro comandò che prendessero le armi contro i loro fratelli; e fece questo per poterseli assoggettare.
11 Ora, il popolo di Amlici si distingueva con il nome di Amlici, ed erano chiamati Amliciti; e il rimanente erano chiamati Nefiti, o il popolo di Dio.
12 Perciò il popolo dei Nefiti era consapevole dell'intento degli Amliciti, e perciò si preparò ad affrontarli; sì, si armarono con spade e con scimitarre, con archi e con frecce, con pietre e con fionde, e con ogni sorta di armi da guerra di ogni specie.
13 E così furono pronti ad affrontare gli Amliciti al momento del loro arrivo. E furono nominati dei capitani, dei capitani superiori e dei capitani supremi, secondo il loro numero.
14 E avvenne che Amlici armò i suoi uomini con ogni sorta di armi da guerra di ogni specie; e anche lui nominò dei governatori e dei capi sul suo popolo, per condurli a far guerra contro i loro fratelli.
15 E avvenne che gli Amliciti vennero sulla collina d'Amnihu, che era ad oriente del fiume Sidon, che correva presso il paese di Zarahemla, e là cominciarono a fare guerra con i Nefiti.
16 Ora Alma, essendo il giudice supremo e il governatore del popolo di Nefi, salì dunque con il suo popolo, sì, con i suoi capitani e i capitani supremi, sì, alla testa dei suoi eserciti, a combattere contro gli Amliciti.
17 E cominciarono a uccidere gli Amliciti sulla collina a oriente di Sidon. E gli Amliciti lottarono contro i Nefiti con grande forza, tanto che molti Nefiti caddero dinanzi agli Amliciti.
18 Nondimeno il Signore fortificò le mani dei Nefiti, cosicché uccisero gli Amliciti con grande strage, cosicché cominciarono a fuggire dinanzi a loro.
19 E avvenne che i Nefiti inseguirono gli Amliciti per tutta la giornata, e li uccisero con grande strage, tanto che degli Amliciti furono uccise dodicimila cinquecento trentadue anime; e dei Nefiti furono uccise seimila cinquecento sessantadue anime. 20 E avvenne che quando Alma non poté più inseguire gli Amliciti, fece sì che il suo popolo piantasse le tende nella 'valle I di Gedeone, valle chiamata con i1 nome di quel Gedeone che era I stato ucciso con la spada per mano di Nehor; e in questa valle i Nefiti piantarono le tende per la notte.
21 Ed Alma mandò delle spie per seguire il residuo degli Amliciti, per poter conoscere i loro piani e i loro complotti, per poter in tal modo proteggersene e preservare il suo popolo dall'essere distrutto.
22 Ora quelli che aveva mandato a spiare il campo degli Amliciti si chiamavano Zeram, Amnor, Manti e Limher; questi erano quelli che andarono con i loro uomini a spiare il campo degli Amliciti.
23 E avvenne che l'indomani essi ritornarono in gran fretta al campo dei Nefiti, presi da grande stupore e colpiti da grande timore, dicendo:
24 Ecco, abbiamo seguito la schiera degli Amliciti, e con nostro grande stupore, nel paese di Minon, al di sopra del paese di Zarahemla, nella direzione del paese di Nefi, abbiamo visto un numeroso esercito di Lamaniti; ed ecco, gli Amliciti si sono uniti a loro;
25 E stanno assalendo i nostri fratelli in quel paese; ed essi stanno fuggendo dinanzi a loro con i loro greggi, le loro mogli e i loro figli verso la nostra città; e se non ci affrettiamo, essi prenderanno possesso della nostra città; e i nostri padri e le nostre mogli e i nostri figli saranno uccisi.
26 E avvenne che il popolo di Nefi prese le sue tende e partì dalla valle di Gedeone verso la loro città, che era la città di "Zarahemla.
27 Ed ecco, mentre stavano attraversando il fiume Sidon, i Lamaniti e gli Amliciti, che erano, per così dire, numerosi quasi quanto la sabbia del mare, li assalirono per distruggerli.
28 Nondimeno i Nefiti erano fortificati dalla mano del Signore, avendolo pregato possentemente perché li liberasse dalle mani dei loro nemici; il Signore dunque udì le loro invocazioni e li fortificò, e i Lamaniti e gli Amliciti caddero dinanzi a loro.
29 E avvenne che Alma lottò contro Amlici con la spada, faccia a faccia; e si batterono possentemente l'uno contro l'altro.
30 E avvenne che Alma, che era uomo di Dio, essendo motivato da una grande fede, gridò, dicendo: O Signore, abbi pietà e risparmia la mia vita, affinché io possa essere uno strumento nelle tue mani per salvare e preservare questo popolo.
31 Ora, quando Alma ebbe detto queste parole si batté di nuovo contro Amlici; e fu fortificato, tanto che uccise Amlici con la spada.
32 E si batté pure col re dei Lamaniti; ma il re dei Lamaniti si ritirò davanti ad Alma e mandò le sue guardie a battersi con Alma.
33 Ma Alma, con le sue guardie, si batté con le guardie del re dei Lamaniti, finché le uccise e le ricacciò indietro.
34 E così liberò il terreno, o piuttosto la sponda che era a occidente del fiume Sidon, gettando i corpi dei Lamaniti che erano stati uccisi nelle acque del Sidon, affinché il suo popolo potesse in tal modo avere spazio per attraversare e per battersi con i Lamaniti e gli Amliciti sulla sponda occidentale del fiume Sidon.
35 E avvenne che quando ebbero tutti attraversato il fiume Sidon i Lamaniti e gli Amliciti cominciarono a fuggire dinanzi a loro, nonostante fossero tanto numerosi da non poter essere contati.
36 E fuggirono dinanzi ai Nefiti verso il deserto che era a occidente e a settentrione, lontano, oltre i confini del paese; e i Nefiti li inseguirono con tutte le loro forze e li uccisero.
37 Sì, furono presi da ogni lato, e uccisi e scacciati, finché furono dispersi a occidente e a settentrione, finché ebbero raggiunto il deserto, che era chiamato Hermounts ed era quella parte del deserto che era infestata da bestie selvagge e voraci.
38 E avvenne che molti morirono nel deserto a causa delle loro ferite, e furono divorati da quelle bestie e anche dagli avvoltoi dell'aria; e le loro ossa sono state trovate e sono state ammucchiate sulla terra.
CAPITOLO 3
Gli Amliciti si erano messo un marchio secondo la parola profetica--I Lamaniti erano stati maledetti per la loro ribellione--Gli uomini richiamano su di sé le loro maledizioni--I Nefiti sconfiggono un altro esercito lamanita. Circa 87-86 a.C.
E AVVENNE che i Nefiti che non erano stati uccisi dalle armi da guerra, dopo aver seppellito coloro che erano stati uccisi--ora il numero degli uccisi non era stato contato, a causa della grandezza del loro numero--quando ebbero finito di seppellire i loro morti, ritornarono tutti alla loro terra, alle loro case, alle loro mogli e ai loro figli.
2 Ora, molte donne e molti bambini erano stati uccisi con la spada, e anche molti dei loro greggi e dei loro armenti; e anche molti dei loro campi di grano erano stati distrutti, poiché erano stati calpestati da eserciti di uomini.
3 Ed ora tutti i Lamaniti e gli Amliciti che erano stati uccisi sulla sponda del fiume Sidon furono gettati nelle acque del Sidon; ed ecco, le loro ossa sono ora nelle profondità del mare, e sono molte.
4 E gli Amliciti si distinguevano dai Nefiti poiché si erano messi un marchio rosso sulla fronte, alla maniera dei Lamaniti; nondimeno non si erano rasati la testa come i Lamaniti.
5 Ora la testa dei Lamaniti era rasata; ed erano nudi, salvo per una pelle che cingeva i loro lombi, e l'armatura, di cui pure si cingevano, e i loro archi, le loro frecce, le loro pietre, le loro fionde e così via.
6 E la pelle dei Lamaniti era scura, secondo il marchio che era stato posto sui loro padri, che era una maledizione su di loro a causa della loro trasgressione e della loro ribellione contro i loro fratelli, che erano Nefi, Giacobbe, Giuseppe e Sam, che erano uomini giusti e santi.
7 E i loro fratelli cercarono di annientarli, perciò furono maledetti; e il Signore Iddio pose un marchio su di loro, sì, su Laman e Lemuele, e anche sui figli di Ismaele e sulle donne ismaelite.
8 E ciò fu fatto perché la loro posterità potesse essere distinta dalla posterità dei loro fratelli, affinché in tal modo il Signore Iddio potesse preservare il suo popolo, affinché non si mescolassero e non credessero in tradizioni errate che avrebbero causato la loro distruzione.
9 E avvenne che chiunque mescolava la sua posterità con quella dei Lamaniti richiamava la stessa maledizione sulla sua posterità.
10 Perciò chiunque si lasciava condurre via dai Lamaniti era chiamato con il loro nome, e un marchio veniva posto su di lui.
11 E avvenne che tutti quelli che non volevano credere nelle
tradizioni dei Lamaniti, ma credevano in quegli annali che erano stati portati via dal paese di Gerusalemme e anche nelle tradizioni dei loro padri, che erano giuste, e che credevano nei comandamenti di Dio e obbedivano ad essi, furono chiamati Nefiti o popolo di Nefi, da allora in poi--
12 E sono essi che hanno conservato gli annali, che sono veri, del loro popolo, e anche del popolo dei Lamaniti.
13 Ora torneremo di nuovo agli Amliciti, poiché anch'essi avevano un marchio su di loro; sì, posero il marchio su se stessi, sì, proprio un marchio rosso sulla fronte.
14 Così la parola di Dio si è adempiuta, poiché queste sono le parole che egli disse a Nefi: Ecco, ho maledetto i Lamaniti, e metterò un marchio su di loro affinché essi e la loro posterità possano essere separati da te e dalla tua posterità; da ora in avanti e per sempre, a meno che si pentano della loro malvagità e si rivolgano a me, cosicché possa avere misericordia di loro.
15 E ancora, io porrò un marchio su colui che mescola la sua posterità con i tuoi fratelli, affinché sia anch'essa maledetta.
16 E ancora, io porrò un marchio su colui che combatte contro di te e la tua posterità.
17 E ancora, io dico che colui che si allontana da te non sarà più chiamato tua posterità; e benedirò te, e chiunque sarà chiamato tua posterità, da ora in avanti e per sempre; e queste furono le promesse del Signore a Nefi e alla sua posterità.
18 Ora, gli Amliciti non sapevano che stavano adempiendo le parole di Dio quando cominciarono a porsi un marchio in fronte; nondimeno erano usciti in aperta ribellione contro Dio; era dunque opportuno che la maledizione ricadesse su di loro.
19 Ora vorrei che vi rendeste conto che avevano attirato su loro stessi la maledizione; ed è così che ogni uomo che è maledetto attira su di sé la propria condanna.
20 Ora avvenne che, non molti giorni dopo la battaglia che era stata combattuta nel paese di Zarahemla dai Lamaniti e dagli Amliciti, vi fu un altro esercito di Lamaniti che assalì il popolo di Nefi, nello stesso luogo in cui il primo esercito aveva incontrato gli Amliciti.
21 E avvenne che fu inviato un esercito per scacciarli dal paese.
22 Ora Alma, essendo lui stesso afflitto da una ferita, in questa occasione non salì a combattere contro i Lamaniti.
23 Però mandò un esercito numeroso contro di loro; ed essi salirono e uccisero molti Lamaniti e ne scacciarono il rimanente fuori dai confini del loro paese.
24 E poi tornarono di nuovo e cominciarono a ristabilire la pace nel paese, non essendo più disturbati dai loro nemici per qualche tempo.
25 Ora, tutte queste cose furono fatte, sì, tutte queste guerre e queste contese furono iniziate e terminate nel quinto anno del regno dei giudici.
26 E in un anno migliaia e decine di migliaia di anime furono mandate nel mondo eterno perché potessero raccogliere la loro ricompensa secondo le loro opere, che fossero esse buone o che fossero cattive, per raccogliere felicità eterna o infelicità eterna, secondo lo spirito a cui preferirono obbedire, fosse esso uno spirito buono o uno cattivo.
27 Poiché ogni uomo riceve il
salario da colui al quale preferisce obbedire, e ciò secondo le parole dello spirito di profezia; lasciate dunque che sia così secondo la verità. E così finì il
CAPITOLO 4
Alma battezza migliaia di convertiti--L'iniquità entra nella chiesa e il progresso della chiesa è ostacolato--Nefiha è nominato giudice supremo--Alma, come sommo sacerdote, si dedica al ministero. Circa 86-83 a.C.
ORA avvenne che nel sesto anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi non vi furono né contese né guerre nel paese di Zarahemla.
2 Ma il popolo fu afflitto, sì, grandemente afflitto per la perdita dei loro fratelli ed anche per la perdita delle loro greggi e dei loro armenti e anche per la perdita dei loro campi di grano, che erano stati calpestati e distrutti dai Lamaniti.
3 E così grandi erano le loro afflizioni che ogni anima aveva ragione di dolersi; ed essi credevano che fossero i giudizi di Dio mandati su di loro a causa della loro malvagità e delle loro abominazioni; perciò essi furono risvegliati al senso del loro dovere.
4 E cominciarono a ristabilire la chiesa più completamente; sì, e molti furono battezzati nelle acque di Sidon e furono uniti alla chiesa di Dio; sì, furono battezzati per mano di Alma, che era
stato consacrato sommo sacerdote sul popolo della chiesa per mano di suo padre Alma.
5 E avvenne che nel settimo anno del regno dei giudici vi furono circa tremila e cinquecento anime che si unirono alla chiesa di Dio e furono battezzate. E così finì il settimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi; e vi fu pace continua per tutto quel tempo.
6 E avvenne, nell'ottavo anno del regno dei giudici, che il popolo della chiesa cominciò a inorgoglirsi a causa delle sue immense ricchezze, delle sue belle sete, delle sue stoffe ben tessute, e a causa delle sue molte greggi e dei molti armenti, e del suo oro, argento e ogni sorta di cose preziose che aveva ottenuto mediante la sua laboriosità; e in tutte queste cose essi si elevarono nell'orgoglio dei loro occhi, poiché cominciarono a indossare vesti molto costose.
7 Ora, ciò fu causa di grande afflizione per Alma, sì, e per molte delle persone che Alma aveva consacrato per essere insegnanti, sacerdoti e anziani nella chiesa; sì, molti di loro furono dolorosamente afflitti per la malvagità che, vedevano, era cominciata a esistere fra il loro popolo.
8 Poiché vedevano e osservavano con grande dolore che il popolo della chiesa cominciava ad elevarsi nell'orgoglio dei loro occhi e a mettere il loro cuore nelle ricchezze e nelle cose vane del mondo; che cominciavano ad essere sprezzanti gli uni verso gli altri e cominciavano a perseguitare coloro che "non credevano secondo la loro volontà e il loro piacere.
9 E così, in questo ottavo anno del regno dei giudici, cominciarono ad esservi grandi contese fra il popolo della chiesa; sì, c'erano "invidie, lotte, malignità, persecuzioni e orgoglio, fino a sorpassare l'orgoglio di quelli che non appartenevano alla chiesa di Dio.
10 E così finì l'ottavo anno del regno dei giudici; e la malvagità della chiesa era una grande pietra d'inciampo per coloro che non appartenevano alla chiesa; e così la chiesa cominciò a venir meno nel suo progresso.
11 E avvenne, all'inizio del nono anno, che Alma vide la malvagità della chiesa, e vide pure che l'esempio della chiesa cominciava a sospingere coloro che erano increduli da un tipo di iniquità ad un altro, causando così la distruzione del popolo.
12 Sì, vide una grande ineguaglianza fra il popolo; alcuni che si elevavano nel loro orgoglio disprezzando gli altri, voltando la schiena ai bisognosi, agli ignudi e a coloro che erano affamati, a coloro che erano assetati, e a coloro che erano malati ed afflitti.
13 Ora, questo era grande causa di lamentele fra il popolo, mentre altri si umiliavano, soccorrendo coloro che avevano bisogno del loro aiuto, per esempio impartire delle loro sostanze ai poveri e ai bisognosi, nutrire gli affamati e soffrire ogni sorta di afflizioni per 'amore di Cristo, che doveva venire secondo lo spirito di profezia;
14 E attendevano con ansia quel giorno, conservando in questo modo la remissione dei loro peccati, essendo colmi di gioia a motivo della risurrezione dei morti, secondo la volontà, il potere e la liberazione di Gesù Cristo dai legami della morte.
15 Ed ora avvenne che Alma, avendo visto le afflizioni degli umili seguaci di Dio e le persecuzioni che erano riversate su di loro dal rimanente del popolo, e vedendo tutta la loro 'ineguaglianza, cominciò a essere molto addolorato; nondimeno lo spirito del Signore non lo abbandonò.
16 Ed egli scelse un uomo saggio che era tra gli anziani della chiesa, e gli dette il potere, secondo la voce del popolo, affinché potesse avere autorità di emanare delle leggi conformi alle leggi che erano state date, e di metterle in atto secondo la malvagità e i crimini del popolo.
17 Ora il nome di quest'uomo era Nefiha, e fu nominato giudice supremo; ed egli sedette sul seggio del giudizio per giudicare e governare il popolo.
18 Ora Alma non gli conferì l'ufficio di essere sommo sacerdote della chiesa, ma mantenne l'ufficio di sommo sacerdote per sé; però cedette il seggio del giudizio a Nefiha.
19 E fece questo per poter andare fra il suo popolo, ossia tra il popolo di Nefi, per poter predicare loro la parola di Dio, per 'incitarli a ricordare i loro doveri e per poter abbattere, mediante la parola di Dio, ogni orgoglio e astuzia e tutte le contese che esistevano tra il suo popolo, non vedendo altra via per poterli recuperare, se non portando una pura testimonianza contro di loro.
20 E così, all'inizio del nono anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, Alma cedette il seggio del giudizio a Nefiha e si dedicò interamente al sommo sacerdozio del santo ordine di Dio, alla testimonianza della parola, secondo lo spirito di rivelazione e di profezia.
Parole che Alma, sommo sacerdote secondo il santo ordine di Dio, rivolse al popolo nelle città e nei villaggi di tutto il paese.
Comprende il capitolo 5.
CAPITOLO 5
Per guadagnare la salvezza gli uomini devono pentirsi e obbedire ai comandamenti, nascere di nuovo, nettare le loro vesti mediante il sangue di Cristo, essere umili e spogliarsi dell'orgoglio e dell'invidia e fare opere di rettitudine--Il Buon Pastore chiama il suo popolo--Coloro che commettono opere malvagie sono figlioli del diavolo--Alma porta testimonianza della verità della sua dottrina e comanda agli uomini di pentirsi--I nomi dei giusti saranno scritti nel libro della vita. Circa 83 a.C.
ORA avvenne che Alma cominciò a divulgare la parola di Dio fra il popolo, prima nel paese di Zarahemla e di là in tutto il paese.
2 E queste sono le parole che egli disse al popolo della chiesa che era stata fondata nella città di Zarahemla, secondo il suo racconto che dice:
3 Io, Alma, essendo stato consacrato da mio padre Alma per essere sommo sacerdote sulla chiesa di Dio, avendo egli ricevuto da Dio il potere e l'autorita di fare queste cose, ecco, io vi dico che egli cominciò a istituire una chiesa nel paese che era alle frontiere di Nefi, sì, il paese che era chiamato paese di Mormon; sì, ed egli battezzò i suoi fratelli nelle acque di Mormon.
4 Ed ecco, io vi dico, essi furono liberati dalle mani del popolo di re Noè mediante la misericordia e il potere di Dio.
5 Ed ecco, dopo di ciò furono ridotti in schiavitù per mano dei Lamaniti, nel deserto; sì, vi dico, erano in schiavitù, e di nuovo il Signore li liberò dalla schiavitù mediante il potere della sua parola; e noi fummo portati in questo paese, e qui cominciammo a istituire la chiesa di Dio, anche in tutto questo paese.
6 Ed ora ecco, io vi dico, fratelli miei, voi che appartenete a questa chiesa, avete conservato sufficientemente il ricordo della .schiavitù dei vostri padri? Sì, e avete sufficientemente conservato il ricordo della sua misericordia e longanimità verso di loro? E inoltre, avete sufficientemente conservato il ricordo ch'egli ha liberato le loro anime dall'inferno?
7 Ecco, egli mutò il loro cuore; sì, li risvegliò da un sonno profondo, ed essi si risvegliarono in Dio. Ecco, erano in mezzo alle tenebre; nondimeno la loro anima fu illuminata dalla luce della parola eterna; sì, erano avvolti dai legami della morte e dalle
catene dell'inferno, e li attendeva una distruzione eterna.
8 Ed ora io vi chiedo, fratelli miei, furono essi distrutti? Ecco, io vi dico: No, non lo furono.
9 E vi chiedo di nuovo: I legami della morte furono essi spezzati e le catene dell'inferno che li avvolgevano furono esse sciolte? Io vi dico; Sì, furono sciolte; e la loro anima si espanse, e cantarono l'amore redentore. Ed io vi dico che essi sono salvati.
10 Ed ora io vi chiedo: A quali condizioni sono salvati? Sì, su che base potevano sperare nella salvezza? Qual è il motivo per cui sono stati sciolti dai legami della morte, sì, e anche dalle catene dell'inferno?
11 Ecco, io posso dirvi: Mio padre Alma non credette egli nelle parole che furono dette per bocca di Abinadi? E non era egli un santo profeta? Non diceva egli le parole di Dio, e mio padre Alma non credette in esse?
12 E secondo la sua fede, un possente mutamento fu operato nel suo cuore. Ecco, io vi dico che tutto ciò è vero.
13 Ed ecco, egli predicò la parola ai vostri padri, e un possente mutamento fu operato anche nel loro cuore, ed essi si umiliarono e riposero la loro fiducia nel Dio vero e vivente. Ed ecco, furono fedeli fino alla fine; perciò furono salvati.
14 Ed ora ecco, io vi chiedo, miei fratelli della chiesa: Siete voi nati spiritualmente da Dio? Avete ricevuto la sua immagine sul vostro volto? Avete provato questo possente mutamento nel vostro cuore?
15 Esercitate la fede nella redenzione di Colui che vi ha creato? Guardate avanti, con l'occhio della fede, e vedete voi questo corpo mortale risorto nell'immortalità, e questa corruzione risorta in incorruttibilità, per stare davanti a Dio per essere 'giudicati secondo le azioni che sono state fatte nel corpo mortale?
16 Io vi dico, potete immaginarvi di udire la voce del Signore, che vi dirà in quel giorno: Venite a me, voi benedetti, poiché ecco, le vostre opere sono state opere di rettitudine sulla faccia della terra?
17 O vi immaginate di poter mentire al Signore in quel giorno, e adire--Signore, le nostre opere sono state opere rette sulla faccia della terra--e che egli vi salverà?
18 O altrimenti potete immaginarvi di essere portati dinanzi al tribunale di Dio con l'anima piena di colpa e di rimorso, avendo il ricordo di tutte le vostre colpe, sì, un perfetto ricordo di tutta la vostra malvagità, sì, il ricordo che avete sfidato i comandamenti di Dio?
19 Io vi dico, potrete alzare lo sguardo a Dio in quel giorno, con cuore puro e mani pulite? Io vi dico, potrete alzare lo sguardo, avendo l'immagine di Dio impressa sul vostro volto?
20 IO Vi dico, potrete pensare di essere salvati, se avete consentito di diventare soggetti al diavolo?
21 IO Vi dico: in quel giorno saprete che non potete essere salvati; poiché nessuno può essere salvato, a meno che le sue vesti non siano lavate e rese bianche; sì, le sue vesti devono essere 'purificate, finché siano pulite da ogni macchia, mediante il sangue di Colui di cui parlarono i nostri padri, che sarebbe venuto a redimere il suo popolo dai suoi peccati.
22 Ed ora vi chiedo, fratelli miei, come si sentirà ognuno di voi se starete dinanzi alla sbarra di Dio con le vesti macchiate di sangue e d'ogni sorta di impurità? Ecco, cosa attesteranno queste cose contro di voi?
23 Ecco, non attesteranno che siete degli omicidi, sì, ed anche che siete colpevoli di ogni sorta di malvagità?
24 Ecco, fratelli miei, supponete forse che una persona simile possa avere un posto per sedersi nel regno di Dio, con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe, e anche con tutti i santi profeti le cui vesti sono pulite e immacolate, pure e bianche?
25 IO Vi dico: No; a meno che non facciate del nostro Creatore un bugiardo fin dal principio, o che non supponiate che egli sia un bugiardo fin dal principio, non potete supporre che costui possa avere posto nel regno dei cieli; ma essi saranno scacciati, poiché sono figlioli del regno del diavolo.
26 Ed ora ecco, io vi dico, fratelli miei, se avete provato un mutamento di cuore, e se vi siete sentiti di cantare il canto dell'amore che redime, vorrei chiedervi, potete sentirvi così, ora?
27 Avete camminato mantenendovi senza biasimo dinanzi a Dio? Potreste dire in cuor vostro, se foste chiamati a morire in questo momento, che siete stati sufficientemente umili? Che le vostre vesti sono state pulite e rese bianche mediante il sangue di Cristo, che verrà a redimere il suo popolo dai suoi peccati?
28 Ecco, vi siete spogliati dell'orgoglio? Io vi dico, se non lo siete, non siete preparati a incontrare Iddio. Ecco, dovete prepararvi rapidamente; poiché il regno dei cieli è presto alla porta, e una persona simile non avrà la vita eterna.
29 Ecco, io dico: c'è qualcuno fra voi che non si sia spogliato dell'invidia? Io vi dico che costui non è preparato; e io vorrei che si preparasse rapidamente, poiché l'ora è quasi alla porta, ed egli non sa quando verrà il momento; poiché costui non sarà trovato innocente.
30 E ancora, vi dico: c'è qualcuno fra voi che si faccia beffe di suo fratello o che riversi persecuzioni su di lui?
31 Guai a costui, perché non è preparato, e il tempo è alla porta in cui dovrà pentirsi, o non potrà essere salvato!
32 Sì, anzi, guai a voi tutti, operatori di iniquità; pentitevi, pentitevi, poiché il Signore Iddio lo ha detto!
33 Ecco, egli rivolge un invito a tutti gli uomini, poiché le braccia della misericordia sono stese verso di loro; ed egli dice: Pentitevi, e io vi accoglierò.
34 Sì, egli dice: Venite a me, e mangerete del frutto dell'albero della vita; sì, mangerete e berrete liberamente del pane e dell'acqua della vita;
35 Sì, venite a me e producete opere di rettitudine, e non sarete falciati e gettati nel fuoco--
36 Poiché ecco, è alla porta il tempo in cui chiunque non produrrà buoni frutti, ossia chiunque non farà opere di rettitudine, questi avrà motivo di gemere e di dolersi.
37 O voi, operatori di iniquità; voi che siete gonfi delle cose vane del mondo, voi che avete dichiarato di aver conosciuto le vie della rettitudine e nondimeno vi siete smarriti come 'pecore che non hanno pastore, nonostante che un pastore vi abbia chiamato, e vi stia ancora chiamando, ma voi non volete dare ascolto alla sua voce!
38 Ecco, io vi dico che il buon pastore vi chiama; sì, e vi chiama nel suo proprio nome, che è il nome di Cristo; e se non vorrete dare ascolto alla voce del buon pastore, al nome mediante il quale siete chiamati, ecco, non siete le pecore del buon pastore.
39 Ed ora, se non siete le pecore del buon pastore, di quale gregge siete? Ecco, io vi dico che il diavolo è il vostro pastore, e voi siete del suo gregge; ed ora, chi può negarlo? Ecco, io vi dico, chiunque lo nega è un bugiardo e un figlio del diavolo.
40 Poiché io vi dico che tutto ciò che è buono viene da Dio, e tutto ciò che è cattivo viene dal diavolo.
41 Perciò, se un uomo produce opere buone, egli dà ascolto alla voce del buon pastore e lo segue; ma chiunque produce opere cattive, diviene figliolo del diavolo, poiché dà ascolto alla sua voce e lo segue.
42 E chiunque fa questo deve ricevere il suo salario da lui; perciò come salario riceve la 'morte, quanto alle cose che riguardano la rettitudine, essendo morto a tutte le opere buone.
43 Ed ora, fratelli miei, vorrei che mi ascoltaste, poiché parlo con l'energia della mia anima; poiché ecco, vi ho parlato con semplicità affinché non possiate sbagliare, ossia ho parlato secondo i comandamenti di Dio.
44 Poiché sono chiamato a parlare in questa maniera, secondo il santo ordine di Dio, che è in Cristo Gesù; sì, mi è comandato di presentarmi e di rendere testimonianza a questo popolo delle cose che sono state dette dai nostri padri riguardo alle cose che sono a venire.
45 E ciò non è tutto. Non supponete che conosca queste cose da me? ECCO, Vi attesto che io so che queste cose di cui ho parlato sono vere. E come supponete che io sappia che sono vere?
46 Ecco, io vi dico che mi sono rese note dal Santo Spirito di Dio. ECCO, ho digiunato e pregato molti giorni, per poter conoscere queste cose da me. Ed ora so da me che sono vere; poiché il Signore Iddio me le ha rese manifeste mediante il suo Santo Spirito; e questo è lo spirito di rivelazione che è in me.
47 E inoltre io vi dico che mi è stato così rivelato, che le parole che furono dette dai nostri padri sono vere, proprio secondo lo spirito di profezia che è in me, che è anche per la manifestazione dello Spirito di Dio.
48 Vi dico che io so da me che qualsiasi cosa vi dirò riguardo a quanto è a venire, è vera; e vi dico che so che Gesù Cristo verrà, sì, il Figlio, l'Unigenito del Padre, pieno di grazia, di misericordia, e di verità. Ed ecco, è lui che viene per togliere i peccati del mondo, sì, i peccati di ogni uomo che crede fermamente nel suo nome.
49 Ed ora io vi dico che questo è l'ordine secondo il quale sono chiamato, sì, a predicare ai miei diletti fratelli, sì, e a chiunque dimori nel paese; sì, a predicare a tutti, sia vecchi che giovani, sia schiavi che liberi; sì dico a voi, anziani, e anche a chi è di mezza età, e alla generazione nascente, sì, a gridar loro che si devono pentire e nascere di nuovo.
50 Sì, così dice lo Spirito: Pentitevi, voi tutte estremità della terra, poiché il regno dei cieli è presto alla porta; sì, il Figlio di Dio viene nella sua gloria, nella sua potenza, maestà, potere e dominio. Sì, miei diletti fratelli, io vi dico che lo Spirito dice: Ecco, la gloria del Re di tutta la terra, e anche Re del cielo, molto presto splenderà fra tutti i figlioli degli uomini.
51 E IO Spirito mi dice anche, sì, mi grida con voce potente, dicendo: Va' a dire a questo popolo: Pentitevi, poiché, a meno che vi pentiate, non potrete in alcun modo ereditare il regno dei cieli.
52 E di nuovo io vi dico che lo Spirito dice: ECCO, la scure è posta alla radice dell'albero; perciò ogni albero che non produce buoni frutti sarà abbattuto e gettato nel fuoco, sì, un fuoco che non può consumarsi, sì, un fuoco inestinguibile. Ecco, e ricordate, è il Santo che l'ha detto.
53 Ed ora, miei diletti fratelli, io vi dico: Potete resistere a queste parole; sì, potete mettere da parte queste cose e calpestare il Santo sotto i piedi? Sì, potete essere tronfi nell'orgoglio del vostro cuore? Sì, continuerete ancora a indossare 'vesti costose e a riporre il cuore nelle cose vane di questo mondo, nelle vostre ricchezze?
54 Sì, continuerete a supporre che siete migliori gli uni degli altri? Sì, continuerete a perseguitare i vostri fratelli, che si umiliano e che camminano secondo il santo ordine di Dio, tramite il quale sono stati portati in questa chiesa, essendo stati santificati dal Santo Spirito, e producono opere che sono degne del pentimento?
55 Sì, e continuerete a voltare la schiena ai poveri e ai bisognosi e a negare loro le vostre sostanze?
56 E infine, voi tutti che continuerete nella vostra malvagità, io vi dico che questi sono coloro che saranno abbattuti e gettati nel fuoco, a meno che non si pentano prontamente.
57 Ed ora dico a voi, voi tutti che desiderate seguire la voce del buon pastore: uscite di fra i malvagi e separatevene, e non toccate le loro impurità; ed ecco, i loro nomi saranno 'cancellati, affinché i nomi dei malvagi non siano annoverati tra i nomi dei giusti, affinché possa essere adempiuta la parola di Dio, che dice: I nomi dei malvagi non saranno mescolati con i nomi del mio popolo;
58 Poiché i nomi dei giusti saranno scritti nel libro della vita e ad essi io accorderò un'eredità alla mia destra. Ed ora, fratelli miei, cosa avete da dire contro ciò? Io vi dico che se parlate contro, non importa, perché la parola di Dio deve essere adempiuta.
59 Poiché qual pastore c'è fra voi, che avendo molte pecore non veglia su di esse, affinché i lupi non entrino a divorare il suo gregge? Ed ecco, se un lupo entra nel suo gregge, non lo caccia egli fuori? Sì, e alla fine, se può, lo annienterà.
60 Ed ora io vi dico che il buon pastore vi chiama, e se darete ascolto alla sua voce, egli vi porterà nel suo gregge e voi sarete le sue pecore; ed egli vi comanda di non lasciare entrare fra voi nessun lupo vorace, affinché non siate distrutti.
61 Ed ora io, Alma, vi comando, nel linguaggio di Colui che mi ha comandato, di osservare e di mettere in pratica le parole che vi ho detto.
62 Io parlo per comandamento a voi che appartenete alla chiesa; e a coloro che non appartengono alla chiesa, parlo per invito, dicendo: Venite e siate battezzati al pentimento, affinché voi pure possiate mangiare del frutto dell'albero della vita.
CAPITOLO 6
La chiesa a Zarahemla è purificata e messa in ordine--Alma va a predicare a Gedeone. Circa 83 a.C.
ED ora avvenne che, dopo che Alma ebbe terminato di parlare al popolo della chiesa che era stata stabilita nella città di Zarahemla, ordinò dei sacerdoti e degli anziani, imponendo loro le mani secondo l'ordine di Dio, per presiedere e vegliare sulla chiesa.
2 E avvenne che chiunque non apparteneva alla chiesa e si pentiva dei suoi peccati, era battezzato al pentimento ed era accolto nella chiesa.
3 E avvenne anche che chiunque apparteneva alla chiesa e non si pentiva della sua malvagità e non si umiliava dinanzi a Dio--voglio dire coloro che si erano elevati nell'orgoglio del loro cuore--erano rigettati, e i loro nomi erano cancellati, cosicché i loro nomi non erano annoverati fra quelli dei giusti.
4 E così cominciarono a stabilire l'ordine della chiesa nella città di Zarahemla.
5 Ora, vorrei che comprendeste che la parola di Dio era disponibile a tutti, e che nessuno era privato del privilegio di riunirsi per udire la parola di Dio.
6 Nondimeno ai figli di Dio era comandato di radunarsi spesso e di unirsi nel digiuno e in possente preghiera in favore del benessere delle anime di coloro che non conoscevano Dio.
7 Ed ora avvenne che quando Alma ebbe attuato queste regole, se ne andò da loro, sì, dalla chiesa che era nella città di Zarahemla, e si spostò a oriente del fiume Sidon nella valle di Gedeone, dove era stata costruita una città che era chiamata la città di Gedeone; ed era nella valle che era chiamata Gedeone, essendo chiamata col nome dell'uomo che era stato ucciso con la spada per mano di Nehor.
8 Ed Alma andò e cominciò a proclamare la parola di Dio alla chiesa che era stata fondata nel1~ valle di Gedeone, secondo la rivelazione della verità della parola che era stata detta dai suoi padri, e secondo lo spirito di profezia che era in lui, secondo la testimonianza di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che sarebbe venuto a redimere il suo popolo dai suoi peccati, e il santo ordine mediante il quale era stato chiamato. E così è scritto. Amen.
Parole di Alma che egli disse al popolo in Gedeone, secondo la sua propria storia.
Comprende il capitolo 7.
CAPITOLO 7
Cristo nascerà da Maria--Egli scioglierà i legami della morte e porterà i peccati del suo popolo-- Coloro che si pentono, sono battezzati e obbediscono ai comandamenti avranno la vita eterna--L 'impurità non può ereditare il Regno di Dio-- Sono richieste l'umiltà, la fede, la speranza e la carità. Circa 83 a.C.
Ecco, miei diletti fratelli, visto che mi è stato permesso di venire a voi, tenterò dunque di rivolgermi a voi nel mio linguaggio; sì, con la mia propria bocca, visto che è la prima volta che vi ho parlato con le parole della mia bocca, essendomi dedicato interamente al seggio del giudizio, avendo avuto molte cose da fare, così da non poter venire da voi.
2 E non sarei potuto venire neanche ora, in questa occasione, se non fosse che il seggio del giudizio è stato dato a un altro, per regnare in mia vece; e il Signore, con grande misericordia mi ha accordato di venire a voi-
3 Ed ecco, sono venuto con grandi speranze e molto desiderio di trovare che vi siete umilia- essa e a venire. ti dinanzi a Dio e che avete continuato a supplicare la sua grazia, di trovare che siete senza biasimo dinanzi a lui, di trovare che non siete nel terribile dilemma in cui si trovavano i nostri fratelli di Zarahemla.
4 Ma benedetto sia il nome di Dio poiché mi ha dato di sapere, sì, mi ha dato la grandissima gioia di sapere che essi sono nuovamente ristabiliti nella via della sua giustizia.
5 E confido, secondo lo Spirito di Dio che è in me, che avrò gioia anche a vostro riguardo; nondimeno non desidero che la mia gioia a vostro riguardo mi venga a motivo delle tante afflizioni e del dolore che ho avuto per i fratelli a Zarahemla, poiché ecco, la mia gioia a loro riguardo mi venne dopo avere attraversato molte afflizioni e molto dolore.
6 Ma ecco, confido che voi non siate in uno stato di così grande incredulità, come erano i vostri fratelli; confido che non siate elevati nell'orgoglio del vostro cuore; sì, confido che non abbiate posto il vostro cuore nelle ricchezze e nelle cose vane del mondo; sì, confido che non adoriate degli idoli, ma che adoriate il Dio vero e vivente, e che volgiate il pensiero alla remissione dei vostri peccati, avendo una fede perenne che essa è a venire.
7 Poiché ecco, io vi dico che vi sono molte cose a venire; ed ecco, c'è una cosa che è più importante di tutte--poiché, ecco, il tempo non è molto lontano, in cui il Redentore verrà a vivere fra il suo popolo.
8 Ecco, io non dico che verrà fra noi al tempo in cui dimorerà nel suo tabernacolo di carne; poiché ecco, lo Spirito non mi ha detto che sarà così. Ora, quanto a questa cosa io non so; ma so soprattutto questo, che il Signore Iddio ha il potere di fare tutte le cose che sono in accordo con la sua parola.
9 Ma ecco, lo Spirito mi ha detto esattamente questo: Grida a questo popolo, dicendo--Pentitevi, e preparate la via del Signore, e camminate nei suoi sentieri, che sono diritti; poiché ecco, il regno dei cieli è alla porta, e il Figlio di Dio viene sulla faccia della terra.
10 Ed ecco, egli nascerà da Maria, a Gerusalemme, che è la 'terra dei nostri padri, essendo ella una vergine, un vaso prezioso e scelto, che sarà coperta dall'ombra e concepirà per il potere dello Spirito Santo, e partorirà un figlio, sì, proprio il Figlio di Dio.
11 Ed egli andrà, soffrendo pene e afflizioni e tentazioni di ogni specie; e ciò affinché si possa adempiere la parola che dice: egli prenderà su di sé le pene e le malattie del suo popolo.
12 E prenderà su di Sé la morte, per poter sciogliere i legami della morte che legano il suo popolo; e prenderà su di Sé le loro infermità, affinché le sue viscere possano essere piene di misericordia, secondo la carne, affinché egli possa conoscere, secondo la carne, come soccorrere il suo popolo nelle loro infermità.
13 Ora, lo Spirito conosce ogni cosa: nondimeno il Figlio di Dio soffrirà, secondo la carne, per poter prendere su di Sé i peccati del suo popolo, per poter cancellare le loro trasgressioni, secondo il potere della sua liberazione; ed ora, ecco, questa è la testimonianza che è in me.
14 Ora io vi dico che dovete pentirvi e nascere di nuovo; poiché lo Spirito dice che se non nascete di nuovo non potete ereditare il regno dei cieli; venite dunque, e siate battezzati al pentimento, affinché possiate essere lavati dai vostri peccati, affinché possiate aver fede nell'Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo, che è potente per salvare e per purificare da ogni ingiustizia.
15 Sì, vi dico, venite e non temete; e lasciate da parte ogni peccato, che avi assale facilmente, che vi trascina legati verso la distruzione; sì, venite e andate avanti e mostrate al vostro Dio che siete disposti a pentirvi dei vostri peccati e ad entrare in alleanza con lui di obbedire ai suoi comandamenti, e testimoniatelo a lui oggi stesso, entrando nelle acque del battesimo.
16 E chiunque lo fa, e obbedirà d'allora in poi ai comandamenti di Dio, questi ricorderà che io gli dico, sì, ricorderà che gli ho detto che egli avrà la vita eterna, secondo la testimonianza del Santo Spirito che porta testimonianza in me.
17 Ed ora, miei diletti fratelli, credete voi in queste cose? Ecco, io vi dico sì, io so che ci credete; e il modo in cui io so che voi ci credete è per la manifestazione dello Spirito che è in me. Ed ora, poiché la vostra fede è forte a questo riguardo, sì, riguardo alle cose di cui ho parlato, grande è la mia gioia.
18 Poiché, come vi ho detto fin dal principio che desideravo molto che voi non vi trovaste nello stato di dilemma come i vostri fratelli, così ho trovato che i miei desideri sono stati appagati.
19 Poiché sento che siete sui sentieri della rettitudine; sento che siete sul sentiero che conduce al regno di Dio; sì, sento che state raddrizzando i suoi sentieri.
20 Sento che vi è stato reso noto, mediante la testimonianza della sua parola, che egli non può camminare in sentieri tortuosi, né egli varia da quanto ha detto; né v'è ombra di cambiamento in lui, da destra a sinistra, ossia da ciò che è giusto a ciò che è errato; perciò il suo corso è un cerchio eterno.
21 Ed egli non dimora in templi profani; né può la sozzura o qualsiasi cosa impura essere accolta nel regno di Dio; perciò vi dico che il tempo verrà, sì, e sarà all'ultimo giorno, in cui colui che è impuro rimarrà nella sua impurità.
22 Ed ora, miei diletti fratelli, vi ho detto queste cose per potervi risvegliare al senso del vostro dovere verso Dio, affinché possiate camminare senza biasimo dinanzi a lui, affinché possiate camminare secondo il santo ordine di Dio, secondo il quale siete stati accolti.
23 Ed ora vorrei che foste umili, che foste sottomessi e gentili, facili da trattare, pieni di pazienza e di longanimità, essendo temperanti in ogni cosa, essendo diligenti nell'obbedire ai comandamenti di Dio in ogni occasione; e che chiedeste qualsiasi cosa di cui abbiate bisogno, sia spirituale che temporale, rendendo sempre grazie a Dio per tutte le cose che ricevete.
24 E assicuratevi di avere fede, speranza e carità, e allora abbonderete sempre in buone opere.
25 E possa il Signore benedirvi e mantenere immacolate le vostre vesti affinché possiate alla fine essere condotti a sedere con Abrahamo, Isacco e Giacobbe e i santi profeti che sono vissuti fin dal principio del mondo, avendo le vesti immacolate così come le loro vesti sono immacolate, nel regno dei cieli, per non uscirne più.
26 Ed ora, miei diletti fratelli, vi ho detto queste parole secondo lo spirito che testimonia in me; e la mia anima gioisce grandemente a motivo della grandissima diligenza e attenzione che avete prestato alle mie parole.
27 Ed ora possa la pace di Dio restare su voi e sulle vostre case e sulle vostre terre, sui vostri greggi ed armenti, e su tutto ciò che possedete, sulle vostre donne e sui vostri figli, secondo la vostra fede e le vostre buone opere, da ora in avanti e per sempre. E così io ho parlato. Amen.
CAPITOLO 8
Alma predica e battezza a Melec-- E respinto ad Ammoniha e parte--Un angelo gli comanda di ritornare e di gridare al popolo il pentimento--E accolto da Amulec ed entrambi predicano ad Ammoniha. Circa 82 a.C.
ED ora avvenne che Alma ritornò dal paese di Gedeone, dopo aver insegnato al popolo di Gedeone molte cose che non possono essere scritte, dopo avere ristabilito l'ordine della chiesa, secondo quanto aveva fatto prima nel paese di Zarahemla; sì, ritornò alla sua casa a Zarahemla per riposarsi dalle fatiche che aveva compiuto.
2 E così finì il nono anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.
3 E avvenne, al principio del decimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, che Alma partì di là e prese a viaggiare nel paese di Melec, a occidente del fiume Sidon, a occidente presso i confini del deserto.
4 E cominciò a insegnare al popolo nel paese di Melec secondo il santo ordine di Dio, mediante il quale era stato chiamato; e cominciò a insegnare al popolo in tutto il paese di Melec.
5 E avvenne che il popolo venne a lui da tutti i confini del paese che era dalla parte del deserto. E le persone furono battezzate ovunque nel paese.
6 Cosicché, quando ebbe finito il suo lavoro a Melec, partì di là e viaggiò per tre giorni a settentrione del paese di Melec: e giunse a una città che era chiamata Ammoniha.
7 Ora, era usanza del popolo di Nefi chiamare le loro terre e le loro città e i loro villaggi, sì, perfino tutti i piccoli villaggi, con il nome di colui che per primo li aveva posseduti; e così era per il paese di Ammoniha.
8 E avvenne che quando Alma fu giunto alla città di Ammoniha, cominciò a predicare loro la parola di Dio.
9 Ora, Satana aveva ottenuto grande presa sul cuore del popolo della città di Ammoniha; perciò essi non vollero dare ascolto alle parole di Alma.
10 Nondimeno Alma s'impegnò molto nello spirito, lottando col Signore in possente preghiera affinché volesse riversare il suo Spirito sul popolo che era nella città; affinché gli accordasse anche di poterli battezzare al pentimento.
11 Nondimeno essi indurirono il cuore, dicendogli: Ecco, noi sappiamo che tu sei Alma; e sappiamo che sei sommo sacerdote sulla chiesa che tu hai istituito in molte parti del paese, secondo la vostra tradizione; e noi non siamo della tua chiesa e non crediamo in tali folli tradizioni.
12 Ed ora sappiamo che, poiché non siamo della tua chiesa, sappiamo che tu non hai potere su di noi; e tu hai ceduto il seggio del giudizio a Nefiha;
perciò non sei il giudice supremo su di noi.
13 Ora, quando il popolo ebbe detto questo e contrastato tutte le sue parole, e lo ebbe schernito, colpito con sputi e fatto scacciare dalla loro città, egli partì di là e si mise in viaggio verso la città che era chiamata Aaronne.
14 E avvenne che, mentre viaggiava verso quel luogo, essendo oppresso dal dolore, traversando molte tribolazioni e angosce dell'anima a causa della malvagità del popolo che era nella città di Ammoniha, avvenne che mentre Alma era così oppresso dal dolore, ecco, un angelo del Signore gli apparve, dicendo:
15 TU sei benedetto, Alma; perciò alza il capo e gioisci, poiché hai gran motivo di gioire; poiché sei stato fedele nell'obbedire ai comandamenti di Dio fin dal tempo in cui ricevesti da lui il tuo primo messaggio. Ecco, sono io che te lo portai.
16 Ed ecco, sono stato mandato per comandarti di tornare alla città di Ammoniha, e di predicare di nuovo al popolo della città; sì, predica loro. Sì, di loro che, a meno che non si pentano, il Signore Iddio ali distruggerà.
17 Poiché ecco, in questo momento essi stanno tramando per poter distruggere la libertà del tuo popolo, (poiché così dice il Signore) il che è contrario agli statuti, ai giudizi e ai comandamenti che egli ha dato al suo popolo.
18 Ora avvenne che, dopo che Alma ebbe ricevuto il messaggio dell'angelo del Signore, ritornò rapidamente al paese di Ammoniha. Ed entrò in città per un'altra via, sì, per la via che è a meridione della città di Ammoniha.
19 E mentre entrava in città era affamato, e disse a un uomo: Daresti a un umile servo di Dio qualcosa da mangiare?
20 E l'uomo gli disse: Sono un nefita, e so che tu sei un santo profeta di Dio, poiché tu sei l'uomo di cui un angelo mi disse in visione: Tu lo accoglierai. Perciò, vieni con me a casa mia, e ti darò del mio cibo; e so che tu sarai una benedizione per me e per la mia casa.
21 E avvenne che l'uomo lo accolse nella sua casa; e quell'uomo si chiamava Amulec; e portò del pane e della carne e li mise davanti ad Alma.
22 E avvenne che Alma mangiò il pane e fu sazio; e benedisse Amulec e la sua casa, e rese grazie a Dio.
23 E dopo che ebbe mangiato e fu sazio, disse ad Amulec: Io sono Alma, e sono il sommo sacerdote sulla chiesa di Dio in tutto il paese.
24 Ed ecco, sono stato chiamato a predicare la parola di Dio fra tutto questo popolo, secondo lo spirito di rivelazione e di profezia; e sono stato in questo paese, e non hanno voluto accogliermi, ma mi hanno scacciato, e io stavo per voltare la schiena a questo paese per sempre.
25 Ma ecco, mi è stato comandato di tornare di nuovo e di profetizzare a questo popolo, sì, e ad attestare contro di loro riguardo alle loro iniquità.
26 Ed ora, Amulec, poiché mi hai nutrito e mi hai ospitato, tu sei benedetto; poiché ero affamato perché avevo digiunato per molti giorni.
27 E Alma si trattenne molti giorni con Amulec, prima di cominciare a predicare al popolo.
28 E avvenne che il popolo divenne sempre più dissoluto nelle sue iniquità.
29 E la parola venne ad Alma dicendo: Va', e di' pure al mio servitore Amulec: vai e profetizza a questo popolo, dicendo: Pentitevi, poiché così dice il Signore: a meno che non vi pentiate, io punirò questo popolo nella mia collera, sì, e non distoglierò la mia ardente collera.
30 E Alma andò fra il popolo, e anche Amulec, per proclamare loro le parole di Dio; ed erano pieni dello Spirito Santo.
31 E fu dato loro potere, sì tanto che non potevano essere rinchiusi in carcere; né era possibile che alcuno potesse ucciderli; nondimeno essi non esercitarono il loro potere finché non furono legati con corde e gettati in prigione. Ora, ciò fu fatto affinché il Signore potesse mostrare il suo potere in loro.
32 E avvenne che essi andarono e cominciarono a predicare e a profetizzare al popolo secondo lo spirito e il potere che il Signore aveva dato loro.
Le parole di Alma, ed anche le parole di Amulec, che furono proclamate al popolo che era nel paese di Ammoniha. Essi sono pure gettati in prigione, e vengono liberati dal potere miracoloso di Dio che era in loro, secondo gli scritti di Alma.
Comprende i capitoli dal 9 al 14.
CAPITOLO 9
Alma comanda al popolo di Ammoniha di pentirsi--Il signore sarà misericordioso con i Lamaniti negli
ultimi giorni--Se i Nefiti abbandoneranno la luce saranno distrutti dai Lamaniti--Il Figlio di Dio verrà presto--Egli redimerà coloro che si pentono, sono battezzati e hanno fede nel suo nome. circa 82 a.C.
E Di nuovo io, Alma, avendo ricevuto da Dio l'ordine di prendere Amulec e di andare a predicare di nuovo a questo popolo, ossia al popolo che era nella città di Ammoniha, avvenne che quando cominciai a predicare loro, essi cominciarono a contrastarmi dicendo:
2 Chi sei tu? Supponi che noi crederemo alla testimonianza di un uomo solo, anche se ci predicasse che la terra finirà?
3 Ora essi non comprendevano le parole che dicevano; poiché non sapevano che la terra finirà.
4 E dicevano anche: Non crederemo alle tue parole, anche se tu profetizzassi che questa grande città sarà distrutta in un sol giorno.
5 Ora, non sapevano che Dio poteva compiere tali opere meravigliose, poiché erano un popolo con il cuore duro e il collo rigido.
6 E dicevano: Chi è Dio, che non manda fra questo popolo maggiore autorità che un solo uomo, per proclamargli la verità su tali cose grandi e meravigliose?
7 E avanzarono per mettermi le mani addosso; ma ecco, non lo fecero. Ed io stetti con coraggio a proclamare loro, sì, portai loro testimonianza coraggiosamente, dicendo:
8 Ecco, o voi generazione malvagia e perversa, come avete potuto dimenticare la tradizione dei vostri padri; sì, quanto presto avete dimenticato i comandamenti di Dio.
9 Non ricordate che nostro padre Lehi fu portato fuori da Gerusalemme dalla Umano di Dio? Non ricordate che essi furono tutti condotti da lui attraverso il deserto?
10 E avete così presto dimenticato quante volte egli liberò i nostri padri dalle mani dei loro nemici e li preservò dalla distruzione, sì, dalle mani dei loro stessi fratelli?
11 Sì, e se non fosse stato per il suo incomparabile potere, e la sua misericordia, e la sua longanimità verso di noi, noi saremmo stati inevitabilmente recisi dalla faccia della terra molto prima di questa epoca e saremo stati forse consegnati a uno stato di infelicità e sventura eterna.
12 Ecco, ora io vi dico che egli vi comanda di pentirvi; e salvo che vi pentiate, non potrete in alcun modo ereditare il regno di Dio. Ma ecco, ciò non è tutto-- Egli vi ha comandato di pentirvi, oppure egli vi distruggerà completamente dalla faccia della terra; sì, egli vi visiterà nella sua collera, e nella sua ardente collera egli non si distoglierà.
13 Ecco, non ricordate le parole che egli disse a Lehi, dicendo: Inquantoché obbedirete ai miei comandamenti, voi prospererete nel paese? E di nuovo, è stato detto che: Inquantoché non obbedirete ai miei comandamenti, voi sarete recisi dalla presenza del Signore.
14 Ora, vorrei che ricordaste che inquantoché i Lamaniti non hanno obbedito ai comandamenti di Dio, sono stati recisi dalla presenza del Signore. Ora
vediamo che la parola del Signore è stata confermata in questo caso, e i Lamaniti sono stati recisi dalla sua presenza, dall'inizio delle loro trasgressioni nel paese.
15 Nondimeno io vi dico che sarà più "tollerabile per loro, nel giorno del giudizio, che per voi, se rimanete nei vostri peccati, sì, e ancora più tollerabile per loro in questa vita, che per voi, a meno che non vi pentiate.
16 Poiché vi sono molte promesse che sono estese ai Lamaniti; poiché è a causa delle tradizioni dei loro padri che essi sono rimasti nel loro stato di 'ignoranza; perciò il Signore sarà misericordioso con loro e prolungherà la loro esistenza nel paese.
17 E in un certo tempo essi saranno portati a credere nella sua parola, e a riconoscere l'erroneità delle tradizioni dei loro padri; e molti di loro saranno salvati, poiché il Signore sarà misericordioso con tutti coloro che invocano il suo nome.
18 Ma ecco, io vi dico che se persistete nella vostra malvagità, i vostri giorni non saranno prolungati nel paese, poiché i
I Lamaniti saranno mandati contro di voi; e se non vi pentite, essi verranno in un tempo che non sapete, e voi sarete puniti con una completa distruzione; e sarà secondo l'ardente ira del Signore.
19 Poiché egli non permetterà che viviate nelle vostre iniquità per distruggere il suo popolo. Io vi dico: No; egli preferirebbe piuttosto che i Lamaniti distruggessero tutto il suo popolo che è chiamato popolo di Nefi, se dovessero cadere nel peccato e in trasgressione dopo aver ricevuto tanta luce e tanta conoscenza dal Signore loro Dio;
20 Sì, dopo essere stato un popolo così altamente favorito dal Signore; sì, dopo essere stato favorito al di sopra di ogni altra nazione, stirpe, lingua o popolo, dopo che tutte le cose erano state rese loro note, secondo i loro desideri, la loro fede e le loro preghiere, di ciò che fu, che è e ciò che verrà;
21 Dopo essere stati visitati dallo Spirito di Dio, aver conversato con angeli ed avendo il Signore parlato loro con la sua voce; avendo lo spirito di profezia e lo spirito di rivelazione, e anche molti doni, il dono di parlare in lingue, e il dono di predicare e il dono dello Spirito Santo e il dono della traduzione;
22 Sì, e dopo essere stati "condotti da Dio fuori dal paese di Gerusalemme, dalla mano del Signore; dopo essere stati salvati dalla carestia, dalle malattie e da ogni sorta di infermità di ogni specie; e dopo essere diventati forti in battaglia, affinché non potessero essere distrutti; dopo essere stati tratti fuori di schiavitù di volta in volta, ed essere stati protetti e preservati fino ad ora; ed essere stati fatti prosperare fino ad essere ricchi di ogni sorta di cose--
23 Ed ora ecco, io vi dico che se questo popolo, che ha ricevuto tante benedizioni dalla mano del Signore, dovesse trasgredire in opposizione alla luce ed alla conoscenza che possiede, io vi dico che se così fosse, che se dovesse cadere in trasgressione, sarebbe di gran lunga più tollerabile per i Lamaniti che per loro.
24 Poiché ecco, le promesse del Signore sono estese ai Lamaniti, ma esse non sono per voi, se trasgredite; poiché non ha il Signore espressamente promesso e fermamente decretato che se vi ribellerete contro di lui sarete completamente distrutti dalla faccia della terra?
25 Ed ora, per questa ragione, affinché possiate non essere distrutti, il Signore ha mandato il suo angelo a visitare molti del suo popolo, proclamando loro che dovevano andare a gridare possentemente a questo popolo dicendo: Pentitevi, poiché il regno dei cieli è pressoché alla porta;
26 E tra non molti giorni da adesso il Figlio di Dio verrà nella sua gloria; e la sua gloria sarà la gloria dell'Unigenito del Padre, pieno di grazia, di equità e di verità, pieno di pazienza, di misericordia e di longanimità, pronto a udire le grida del suo popolo e a rispondere alle sue preghiere.
27 Ed ecco, egli verrà per redimere coloro che saranno battezzati al pentimento, tramite la fede nel suo nome.
28 Perciò preparate la via del Signore, poiché è alla porta il tempo in cui tutti gli uomini raccoglieranno la ricompensa delle loro opere secondo ciò che sono stati--se sono stati retti, raccoglieranno la salvezza della loro anima, secondo il potere e la liberazione di Gesù Cristo; e se sono stati empi raccoglieranno la 'dannazione della loro anima, secondo il potere e la prigionia del diavolo.
29 Ora, ecco, questa è la voce dell'angelo, che grida al popolo.
30 Ed ora, miei amati fratelli, poiché siete miei fratelli, dovreste essere diletti, e dovreste produrre opere che siano adatte al pentimento, visto che il vostro cuore è stato fortemente indurito contro la parola di Dio, e visto che siete un popolo perduto e decaduto.
31 Ora avvenne che quando io, Alma, ebbi detto queste parole, ecco il popolo si adirò contro di me, poiché avevo detto loro che erano un popolo duro di cuore e dal collo rigido.
32 Ed anche perché io avevo detto loro che erano un popolo perduto e decaduto, si incollerirono contro di me e cercarono di mettermi le mani addosso, per potermi gettare in prigione.
33 Ma avvenne che il Signore non permise che mi prendessero in quella occasione e che mi gettassero in prigione.
34 E avvenne che Amulec uscì e si fece avanti e cominciò egli pure a predicare loro. Ed ora, le parole di Amulec non sono scritte tutte, nondimeno parte delle sue parole sono scritte in questo libro.
CAPITOLO 10
Lehi discendeva da Manasse-- Amulec riferisce il comando dell'angelo di prendersi cura di Alma--Le preghiere dei giusti fanno sì che il popolo sia risparmiato-- Avvocati e giudici malvagi pongono le fondamenta della distruzione del popolo. Circa 82 a.C.
ORA queste sono le parole che Amulec predicò al popolo che era nel paese di Ammoniha dicendo:
2 Io sono Amulec; sono figlio di Giddona, che era figlio di Ismaele, che era discendente di Aminadi; ed era quello stesso Aminadi che interpretò lo scritto che era sul muro del tempio, che era stato scritto dal dito di Dio.
3 E Aminadi era discendente di Nefi, che era figlio di Lehi, che uscì dal paese di Gerusalemme, che era un discendente di Manasse, che era figlio di Giuseppe che fu 'venduto in Egitto per mano dei suoi fratelli.
4 Ed ecco, io sono anche un uomo di non scarsa reputazione fra tutti coloro che mi conoscono; sì, ed ecco, ho molti parenti ed amici, ed ho anche acquisito molte ricchezze grazie alla mia industriosità.
5 Nondimeno, dopo tutto ciò, non ho mai conosciuto molto delle vie del Signore e dei suoi misteri e del suo potere meraviglioso. Ho detto che non avevo mai conosciuto molto di queste cose; ma ecco, mi sbaglio, perché ho visto molto dei suoi misteri e del suo potere meraviglioso, sì, anche nel preservare la vita di questo popolo.
6 Nondimeno indurii il mio cuore, poiché fui chiamato molte volte, e non volli udire; perciò io conoscevo queste cose e tuttavia non volevo conoscerle; perciò continuavo a ribellarmi contro Dio, nella malvagità del mio cuore, sì, fino al quarto giorno di questo settimo mese, che è nel decimo anno del regno dei giudici.
7 E mentre ero in viaggio per visitare un parente molto stretto, ecco, un angelo del Signore mi apparve e disse: Amulec, torna a casa tua, perché devi nutrire un profeta del Signore; sì, un santo uomo, che è un uomo scelto da Dio; poiché egli ha digiunato molti giorni per i peccati di questo popolo, ed è affamato; lo 'accoglierai in casa tua e lo nutrirai, ed egli benedirà te e la tua casa; e la benedizione del Signore resterà su di te e sulla tua casa.
8 E avvenne che io obbedii alla voce dell'angelo, e tornai verso la mia casa. E mentre vi stavo andando, trovai l'uomo di cui l'angelo mi aveva detto: Lo accoglierai in casa tua--ed ecco, era lo stesso uomo che vi ha parlato riguardo alle cose di Dio.
9 E l'angelo mi disse che è un santo uomo; pertanto io so che è un santo uomo, perché mi è stato detto da un angelo di Dio.
10 E di nuovo, io so che le cose di cui egli ha dato testimonianza sono vere; poiché ecco, io vi dico che, come il Signore vive, così egli ha mandato il suo angelo per rendermi manifeste queste cose; e ha fatto ciò mentre quest'uomo, Alma, dimorava in casa mia.
11 Poiché ecco, egli ha benedetto la mia casa; ha benedetto me, le mie donne, i miei figli, mio padre e i miei parenti; sì, ha benedetto tutti i miei familiari, e la benedizione del Signore è rimasta su di noi, secondo le parole che egli disse.
12 Ed ora, quando Amulec ebbe detto queste parole, il popolo cominciò ad essere attonito, vedendo che c'era più di un testimone che attestava le cose di cui erano accusati, ed anche le cose che dovevano venire, secondo lo spirito di profezia che era in loro.
13 Nondimeno ve ne furono alcuni fra loro che pensarono di interrogarli, per poterli cogliere in fallo nelle loro parole mediante i loro astuti tranelli, per poter trovare una testimonianza contro di loro, per poterli consegnare ai loro giudici affinché potessero essere giudicati secondo la legge, e che potessero essere uccisi o gettati in prigione, secondo il crimine che avrebbero potuto far apparire o testimoniare contro di loro.
14 Ora, questi che cercavano di distruggerli erano avvocati, che venivano assunti o nominati dal popolo per amministrare la legge in occasione dei loro processi o nei processi per i delitti del popolo, dinanzi ai giudici.
15 Ora, questi avvocati erano eruditi in tutte le arti e le astuzie della gente; e ciò per permettere loro di essere abili nella loro professione.
16 E avvenne che essi cominciarono a interrogare Amulec, per poter in tal modo farlo inciampare nelle sue parole, ossia contraddire le parole che avrebbe detto.
17 Ora essi non sapevano che Amulec poteva conoscere i loro disegni. Ma avvenne che quando cominciarono a interrogarlo, egli percepì i loro pensieri e disse loro: O voi, generazione malvagia e perversa, voi avvocati e ipocriti, poiché ponete le fondamenta del diavolo; poiché ponete 'trappole e insidie per prendere i santi di Dio.
18 Voi fate piani per pervertire le vie dei giusti, e per far scendere l'ira di Dio sul vostro capo, sì, fino alla completa distruzione di questo popolo.
19 Sì, ben disse Mosia, che fu il nostro ultimo re, quando stava per cedere il regno e non aveva nessuno a cui conferirlo; e fece sì che questo popolo fosse governato dalla sua propria voce--sì, ben disse egli che se fosse venuto il tempo in cui la voce di questo popolo avesse scelto l'iniquità, cioè se fosse venuto il tempo in cui questo popolo fosse caduto in trasgressione, esso sarebbe stato maturo per la distruzione.
20 Ed ora io vi dico che giustamente il Signore giudica le vostre iniquità; giustamente egli grida a questo popolo per voce dei suoi angeli: Pentitevi! Pentitevi! Poiché il regno dei cieli è alla porta.
21 Sì, giustamente egli grida mediante la voce dei suoi angeli: Io ascenderò fra il mio popolo, con l'equità e la giustizia nelle mani.
22 Sì, e vi dico che se non fosse per le preghiere dei giusti che sono ora nel paese, voi sareste puniti fin d'ora con una distruzione completa; tuttavia non sarebbe mediante un diluvio, come fu per il popolo al tempo di Noè, ma sarebbe mediante la carestia, la pestilenza e la spada.
23 Ma è per le preghiere dei giusti, che siete risparmiati; or dunque, se scaccerete i giusti d'in mezzo a voi, allora il Signore non tratterrà la sua mano; ma nella sua ardente collera verrà contro di voi; e allora sarete colpiti dalla carestia, dalla pestilenza e dalla spada; e il tempo è presto alla porta, a meno che non vi pentiate.
24 Ed ora avvenne che il popolo era più adirato con Amulec e gridò, dicendo: Questo uomo oltraggia le nostre leggi che sono giuste, e i nostri saggi dottori che abbiamo scelto.
25 Ma Amulec stese la mano e gridò loro ancora più forte, dicendo: O voi, generazione malvagia e perversa, perché Satana ha tanta presa sul vostro cuore? Perché volete darvi a lui affinché possa avere potere su di voi, per accecare i vostri occhi, sì da non capire le parole che vi sono dette, secondo la loro verità?
26 Poiché ecco, ho io portato testimonianza contro la vostra legge? Voi non comprendete; voi dite che ho parlato contro la vostra legge; ma io non l'ho fatto; ho parlato piuttosto in favore della vostra legge, a vostra condanna.
27 Ed ora ecco, vi dico che si cominciano a porre le fondamenta della distruzione di questo popolo dalla disonestà dei vostri dottori e dei vostri giudici.
28 Ed ora avvenne che quando Amulec ebbe detto queste parole, il popolo gridò contro di lui, dicendo: Ora sappiamo che quest'uomo è figlio del diavolo, poiché ci ha mentito; poiché ha parlato contro la nostra legge ed ora dice che non ha parlato contro di essa.
29 E di nuovo ha insultato i nostri avvocati e i nostri giudici.
30 E avvenne che i dottori si ripromisero di ricordare queste cose contro di lui.
31 E ve n'era uno fra loro il cui nome era Zeezrom. Ora, egli era stato il primo ad accusare Amulec e Alma, essendo uno dei più esperti tra loro, avendo molti affari da condurre fra il popolo.
32 Ora l'obiettivo di questi avvocati era quello di guadagnare; e guadagnavano in proporzione al loro impiego.
CAPITOLO 11
Definizione del sistema monetario nefita--Amulec contende con Zeezrom--Cristo non salverà il popolo nei suoi peccati--Soltanto coloro che ereditano il regno dei cieli saranno salvati--Tutti gli uomini risorgeranno nell'immortalità--non vi è morte dopo la risurrezione. Circa 82 a.C.
ORA era nella legge di Mosia che ogni uomo che fosse giudice della legge, ossia coloro che erano nominati giudici, dovessero ricevere un salario a seconda del tempo in cui erano impegnati per giudicare quelli che erano portati dinanzi a loro per essere giudicati.
2 Ora, se un uomo era debitore di un altro e non voleva pagare quanto doveva, era denunciato al giudice; e il giudice esercitava l'autorità e mandava degli ufficiali affinché la persona gli fosse portata davanti; ed egli la giudicava secondo la legge e secondo le prove che erano portate contro di lui; e così la persona era costretta a pagare ciò che doveva, oppure veniva frustata, o era scacciata di fra il popolo come ladro e imbroglione.
3 Ed il giudice riceveva per salario, a seconda del tempo - un senine d'oro al giorno, o un senum d'argento, che equivale a un senine d'oro; e ciò era secondo la legge che era stata data.
4 Ora, questi sono i nomi dei loro vari pezzi d'oro e d'argento, secondo il loro valore. E i nomi sono quelli dati dai Nefiti, poiché essi non calcolavano alla maniera dei Giudei che erano a Gerusalemme, né misuravano secondo la maniera dei Giudei; ma avevano cambiato il loro modo di calcolare e le loro misure, secondo la mentalità e la situazione del popolo, in ogni generazione, fino al regno dei giudici, che erano stati istituiti da re Mosia.
5 Ora il loro modo di calcolare è così: un senine d'oro, un seon d'oro, uno shum d'oro e una limna d'oro.
6 Un senum d'argento, un amnor d'argento, un ezrom d'argento e un onti d'argento.
7 Un senum d'argento era eguale a un senine d'oro, ed entrambi corrispondevano a una misura di orzo e anche ad una misura di ogni specie di cereali.
8 Ora, l'ammontare di un seon d'oro era due volte il valore di un senine.
9 E uno shum d'oro era due volte il valore di un seon.
10 E il valore di tutti questi era una limna d'oro.
11 E un amnor d'argento equivaleva a due senum.
12 E un ezrom d'argento equivaleva a quattro senum.
13 E tutti questi equivalevano a un onti.
14 Ora questo è il valore delle loro misure minori.
15 Uno shiblon è la metà di un senum; perciò un shiblon vale mezza misura d'orzo.
16 E uno shiblum è la metà di uno shiblon.
17 E una lea è la metà di uno shiblum.
18 Ora, questo è il loro numero, secondo il loro modo di calcolare.
19 Ora, un antion d'oro è uguale a tre shiblon.
20 Ora, era al solo scopo di guadagnare, poiché ricevevano il loro salario a seconda del loro impiego, che aizzavano il popolo alle risse e ad ogni sorta di disordini e di malvagità, per poter avere maggiore impiego, così da poter ricevere del denaro a seconda dei processi che venivano portati dinanzi a loro; perciò sobillavano il popolo contro Alma e Amulec.
21 E questo Zeezrom cominciò a interrogare Amulec, dicendo: Vuoi rispondere ad alcune domande che ti farò? Ora Zeezrom era uno che era esperto nei tranelli del diavolo, per poter distruggere ciò che era buono; perciò egli disse ad Amulec: Vuoi rispondere alle domande che ti farò?
22 Ed Amulec gli disse: Sì, se sarà in accordo con lo Spirito del Signore che è in me, poiché
ALMA 27:10--22
stabilita da mio padre, che vi siano degli schiavi fra loro; scendiamo dunque da loro, e confidiamo nella misericordia dei nostri fratelli.
10 Ma il re gli disse: Chiedi al Signore; e se egli ci dice di andare, noi andremo, altrimenti periremo nel paese.
11 E avvenne che Ammon andò a chiedere al Signore, e il Signore gli disse:
12 Fa' uscire questo popolo fuori da questo paese, affinché non perisca; poiché Satana ha grande presa sul cuore degli Amalechiti, che aizzano i Lamaniti all'ira contro i loro fratelli per ucciderli; uscite dunque da questo paese; e questo popolo in questa generazione e benedetto, poiché io lo preserverò.
13 Ed ora avvenne che Ammon andò a dire al re tutte le parole che il Signore gli aveva detto.
14 E radunarono tutto il loro popolo, si, tutto il popolo del Signore, e radunarono i loro greggi e i loro armenti e se ne andarono dal paese, ed entrarono nel deserto che divideva il paese di Nefi dal paese di Zarahemla; e vennero vicino ai confini del paese.
15 E avvenne che Ammon disse loro: Ecco, io e i miei fratelli entreremo nel paese di Zarahemla, e voi resterete qui finche torneremo; e noi saggeremo il cuore dei nostri fratelli, per vedere se vogliono che entriate nel loro paese.
16 E avvenne, mentre Ammon si inoltrava nel paese, che egli e i suoi fratelli incontrarono Alma nel 'luogo di cui si e parlato; ed ecco, quello fu un gioioso incontro.
17 Ora, la gioia di Ammon fu così grande da esserne colmo; si, fu sommerso dalla gioia del suo Dio al punto di perdere le forze; e cadde di nuovo a terra.
18 Ora, non fu quella una immensa gioia? Ecco, questa e la gioia che nessuno riceve, salvo il vero penitente e l'umile ricercatore della felicità.
19 Ora, la gioia di Alma nell'incontrare i suoi fratelli fu veramente grande, e anche la gioia di Aaronne, di Omner e di Himni; ma ecco, la loro gioia non fu tale da sopraffare le loro forze.
20 Ed ora avvenne che Alma ricondusse i suoi fratelli nel paese di Zarahemla, proprio a casa sua. Ed essi andarono a dire al giudice supremo tutte le cose che erano accadute loro nel paese di Nefi, fra i loro fratelli, i Lamaniti.
21 E avvenne che il giudice supremo mandò un proclama in tutto il paese, chiedendo il parere del popolo riguardo all'ammissione dei loro fratelli, che erano il popolo degli Anti Nefi-Lehi.
22 E avvenne che giunse il parere del popolo, che diceva: Ecco, cederemo il paese di Gershon, che sta a oriente, presso il mare, che e adiacente al paese di Abbondanza, che e a meridione del paese di Abbondanza; e questo paese di Gershon e il paese che noi daremo come eredità ai nostri fratelli.
23 Ed ecco, noi disporremo i nostri eserciti fra il paese di Gershon e il paese di Nefi, per poter proteggere i nostri fratelli nel paese di Gershon; e facciamo questo per i nostri fratelli, a causa del loro timore a prendere le armi contro i loro fratelli per tema di commettere peccato; e questo loro grande timore e venuto a causa del doloroso pentimento avuto a motivo dei loro molti omicidi e della loro terribile malvagità.
24 Ed ora ecco, noi faremo questo per i nostri fratelli, affinché possano ereditare il paese di Gershon; e li proteggeremo dai loro nemici con i nostri eserciti, a condizione che ci diano una parte delle loro sostanze per aiutarci, cosìcchè possiamo mantenere i nostri eserciti.
25 Ora avvenne che quando Ammon ebbe udito questo, ritorno dal popolo di Anti-Nefi-Lehi, e con lui anche Alma, nel deserto, dove essi avevano piantato le loro tende, e fecero loro sapere tutte queste cose. E inoltre Alma riferì loro la sua conversione, con Ammon, Aaronne e i suoi fratelli.
26 E avvenne che questo fu motivo di grande gioia tra loro. E scesero nel paese di Gershon, e presero possesso del paese di Gershon; e furono chiamati dai Nefiti il popolo di Ammon; perciò da allora in poi furono contraddistinti da questo nome.
27 Ed essi facevano parte del popolo di Nefi, ed erano anche annoverati fra il popolo che apparteneva alla chiesa di Dio. E si distinguevano per il loro zelo verso Dio e anche verso gli uomini; poiché erano perfettamente "onesti e integri in ogni cosa; ed erano fermi nella fede in Cristo fino alla fine.
28 E consideravano lo spargimento del sangue dei loro fratelli con la più grande ripugnanza; e non si poté mai indurli a prendere le armi contro i loro fratelli; e non considerarono mai la morte col minimo terrore, per la loro speranza e le loro vedute su Cristo e sulla risurrezione; perciò la morte era per loro inghiottita dalla vittoria di Cristo su di essa.
29 Avrebbero perciò sofferto la morte nella maniera peggiore e più dolorosa che poteva essere inflitta dai loro fratelli, prima di prendere la spada o la scimitarra per colpirli.
30 E così erano un popolo zelante e amato, un popolo altamente favorito dal Signore.
Capitolo 28
I Lamaniti sono sconfitti in una tremenda battaglia--Ne vengono uccisi decine di migliaia--I malvagi sono consegnati a uno stato di infinita sventura; i giusti ottengono una felicità senza fine. Circa 77-76 a.C.
ED ora avvenne che, dopo che il popolo di Ammon si fu stabilito nel paese di Gershon, e una chiesa fu pure stabilita nel paese di Gershon, e gli eserciti dei Nefiti furono disposti tutto attorno al paese di Gershon, si, su tutti i confini attorno al paese di Zarahemla; ecco, gli eserciti dei Lamaniti avevano inseguito i loro fratelli nel deserto.
2 E vi fu così una tremenda battaglia, si, tale che non se n'era mai conosciuta una simile fra tutto il popolo del paese dal tempo in cui Lehi lasciò Gerusalemme; si, e decine di migliaia di Lamaniti furono uccisi e dispersi in ogni direzione.
3 Si, e vi fu pure una tremenda strage fra il popolo di Nefi; nondimeno i Lamaniti furono cacciati e dispersi, e il popolo di Nefi ritorno di nuovo al suo paese.
4 Ed ora, quello fu un tempo in cui si udirono grandi gemiti e lamenti in tutto il paese, fra tutto il popolo di Nefi--
5 Si, il grido delle vedove che piangevano i loro mariti, e anche dei padri che piangevano i loro figli, e la figlia il fratello, si, il fratello il padre; e così il grido di cordoglio si udì fra tutti loro, che piangevano i loro parenti che erano stati uccisi.
6 Ed ora, certamente quello fu un giorno doloroso, si, un tempo di solennità e un tempo di molto digiuno e preghiera.
7 E così fini il quindicesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.
8 E questo e il racconto di Ammon e dei suoi fratelli: i loro viaggi nel paese di Nefi, le loro sofferenze nel paese, i loro dolori e le loro afflizioni e la loro sconfinata gioia, e l'accoglienza e la salvezza dei fratelli nel paese di Gershon. Ed ora, possa il Signore, il Redentore di tutti gli uomini, benedire per sempre le loro anime.
9 E questo è il racconto delle guerre e delle contese fra i Nefiti, e anche delle guerre fra i Nefiti e i Lamaniti; e il quindicesimo anno del regno dei giudici è finito.
10 E dal primo al quindicesimo anno fu operata la distruzione di molte migliaia di vite umane; si, si produsse una terribile scena di spargimento di sangue.
11 E i corpi di molte migliaia sono stati posti sotto terra, mentre i corpi di molte migliaia stanno marcendo a mucchi sulla faccia della terra; si, e molte migliaia piangono la perdita dei loro parenti, perché hanno ragione di temere, secondo le promesse del Signore, che siano consegnati aduno stato di infinita sventura.
12 Mentre molte migliaia di altri in verità piangono la perdita dei loro parenti, tuttavia gioiscono ed esultano nella speranza, anzi sanno che, secondo le promesse del Signore, essi saranno elevati per dimorare alla destra di Dio, in uno stato di felicità senza fine.
13 E così vediamo quanto sia grande l'ineguaglianza degli uomini a causa del peccato e della trasgressione, e del potere del diavolo, che procede mediante i piani astuti che egli ha escogitato per intrappolare il cuore degli uomini.
14 E così vediamo il grande invito alla diligenza fatto agli uomini di lavorare nella vigna del Signore; e così comprendiamo il grande motivo di dolore e anche di gioia--di dolore a causa della morte e della distruzione fra gli uomini, e di gioia a motivo della luce vivificante di Cristo.
CAPITOLO 29
Alma desidera gridare il pentimento con zelo angelico--11 Signore accorda degli insegnanti a tutte le nazioni--Alma esulta per l'opera s del Signore e per il successo di Ammon e dei suoi fratelli. Circa 76 a.C. b~
OH, fossi io un angelo, e potessi veder esaudito il desiderio del mio cuore; e poter andare a parlare con la tromba di Dio, con una voce da scuotere la terra, e gridare il pentimento a ogni popolo!
2 Si, proclamerei ad ogni anima, come con voce di tuono, il pentimento e il piano di redenzione, affinché si pentano e vengano al nostro Dio, affinché non vi sia più dolore su tutta la faccia della terra.
3 Ma ecco, io sono un uomo e pecco nel mio desiderio, poiché dovrei essere contento delle cose che il Signore mi ha concesso.
4 Non dovrei, nei miei desideri, sovvertire il fermo decreto di un Dio giusto, poiché so che egli accorda agli uomini secondo i loro desideri, che sia per la morte o per la vita; si, io so che egli concede agli uomini, si decreta per loro decreti che sono inalterabili, secondo la loro volontà, che siano per la salvezza o per la distruzione.
5 Si, e so che il bene e il male stanno davanti a tutti gli uomini; colui che non distingue il bene dal male è senza biasimo; ma a colui che conosce il bene e il male è accordato secondo suoi desideri, sia che desideri il bene oppure il male, la vita o la morte, la gioia o il rimorso di coscienza.
6 Ora, visto che conosco queste cose, perché dovrei desiderare di più che compiere l'opera alla quale sono stato chiamato?
7 Perché dovrei desiderare di essere un angelo per poter parlare a tutte le estremità della terra?
8 Poiché ecco, il Signore accorda a tutte le nazioni persone della loro nazione e lingua per insegnar la sua parola, si, in saggezza, tutto ciò che egli 'ritiene giusto che essi abbiano; perciò vediamo che il Signore consiglia in saggezza, secondo ciò che e giusto e vero.
9 Io so ciò che il Signore mi ha comandato, e mi glorio in ciò. Non mi glorio di me stesso, ma mi glorio in ciò che il Signore mi ha comandato; si, questa è la mia gloria: che forse io possa essere uno strumento nelle mani di Dio per condurre qualche anima al pentimento; e questa è la mia gioia.
10 Ed ecco, quando vedo molti dei miei fratelli sinceramente penitenti, e che vengono al Signore loro Dio, allora la mia anima si riempie di gioia; allora ricordo ciò che il Signore ha fatto per me; si, ch'egli ha udito la mia preghiera; si, allora ricordo il suo braccio misericordioso ch'egli ha steso verso di me.
11 Si, e ricordo pure la schiavitù dei miei padri; poiché so con certezza che il Signore li liberò dalla schiavitù, e con ciò istituì la sua chiesa; si, il Signore Iddio, il Dio d'Abrahamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe li liberò dalla schiavitù.
12 Si, ho sempre ricordato la schiavitù dei miei padri; e quello stesso Dio che li liberò dalle mani degli Egiziani, li liberò pure dalla schiavitù.
13 Si, e quello stesso Dio istituì la sua chiesa fra loro; si, e quello stesso Dio mi ha chiamato con una santa chiamata a predicare la parola a questo popolo, e mi ha dato molto successo, nel quale la mia gioia e piena.
14 Ma io non gioisco soltanto del mio successo; ma la mia gioia e ancora più piena a motivo del successo dei miei fratelli, che sono stati su nel paese di Nefi.
15 Ecco, essi hanno lavorato straordinariamente ed hanno prodotto molti frutti; e quanto sarà grande la loro ricompensa!
16 Ora, quando penso al successo di questi miei fratelli, la mia anima e rapita fino a separarsi per così dire dal corpo, tanto grande e la mia gioia.
17 Ed ora, possa Iddio accordare a questi miei fratelli di poter sedere nel regno di Dio; si, ed anche a tutti coloro che sono il frutto delle loro fatiche, di non uscirne mai più, ma di poterlo lodare per sempre. E possa Dio accordare che ciò sia fatto secondo le mie parole, proprio come ho detto. Amen.
CAPITOLO 30
Korihor, l'anticristo, mette in ridicolo Cristo, l'Espiazione e lo spirito di profezia--Egli insegna che non v'é Dio, ne' caduta dell'uomo, ne castigo per il peccato, ne Cristo-- Alma attesta che Cristo verrà e che tutte le cose denotano che c'è un Dio--Korihor chiede un segno e diventa muto--I1 diavolo era apparso a Korihor in veste di angelo e gli aveva insegnato cosa doveva dire-- Egli viene calpestato e muore. Circa 76-74 a.C.
Ecco, ora avvenne che, dopo che il popolo di Ammon si fu stabilito nel paese di Gershon, si, e anche dopo che i Lamaniti furono scacciati dal paese e i loro morti furono seppelliti dal popolo del paese--
2 Ora, i loro morti non vennero contati a causa della grandezza del loro numero, ne furono contati i morti dei Nefiti, ma avvenne, dopo ch'ebbero seppellito i loro morti, e pure dopo i giorni di digiuno e di cordoglio e di preghiera (e si era nel sedicesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi), che cominciò ad esservi pace continua in tutto il paese.
3 Si, e il popolo faceva attenzione a obbedire ai comandamenti del Signore; ed era preciso nell'osservare le 'ordinanze di Dio secondo la legge di Mosè; poiché erano istruiti a obbedire alla legge di Mosè fino a che non fosse compiuta.
4 E così non vi furono disordini fra il popolo durante tutto il sedicesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.
5 E avvenne che all'inizio del diciassettesimo anno del regno dei giudici vi fu pace continua.
6 Ma avvenne alla fine del diciassettesimo anno, che venne nel paese di Zarahemla un uomo, ed era un 'anticristo, poiché cominciò a predicare al popolo contro le profezie che erano state pronunciate dai profeti riguardo alla venuta di Cristo.
7 Ora, non c'era nessuna legge contro il 'credo di un uomo; era infatti strettamente contrario agli ordini di Dio che vi fosse una legge che portasse gli uomini a una condizione di ineguaglianza.
8 Poiché così dice la Scrittura: Scegliete oggi a chi volete servire.
9 Ora, se un uomo desiderava servire Dio, ciò era suo privilegio; o piuttosto, se egli credeva in Dio era suo privilegio servirLo; ma se non credeva in lui, non vi era nessuna legge per punirlo.
10 Ma se uccideva, era punito con la morte; e se rapinava, era pure punito; e se rubava era pure punito; e se commetteva adulterio, era pure punito; si, per tutte queste malvagità era punito.
11 Poiché vi era una legge secondo la quale gli uomini dovevano essere giudicati secondo i loro crimini. Nondimeno non vi era nessuna legge contro il credo di un uomo; un uomo dunque veniva punito soltanto per i crimini che aveva commesso; perciò tutti gli uomini si trovavano sullo stesso piano.
12 E questo anticristo, il cui nome era Korihor (e su di lui la legge non poteva aver presa), cominciò a predicare al popolo che non vi sarebbe stato nessun Cristo. E in questo modo egli predicava, dicendo:
13 O voi, che siete assoggettati a una speranza folle e vana, perché vi ponete sotto il giogo di tali cose folli? Perché attendete un Cristo? Poiché nessun uomo può conoscere nulla di ciò che è a venire!
14 Ecco, queste cose che voi chiamate profezie, che dite essere state tramandate da santi profeti, ecco, sono folli tradizioni dei vostri padri.
15 Come sapete che sono vere? Ecco, non potete sapere di cose che non vedete; dunque non potete sapere che vi sarà un Cristo.
16 Voi guardate innanzi e dite che vedete la remissione dei vostri peccati. Ma ecco, è l'effetto di una mente resa delirante; e questa confusione della vostra mente viene a causa delle tradizioni dei vostri padri, che vi inducono a credere in cose che non sono.
17 E diceva loro molte altre cose simili, dicendo loro che non sarebbe stata fatta alcuna espiazione per i peccati degli uomini, ma che ogni uomo avrebbe trascorso questa vita secondo il suo modo di condursi; perciò ogni uomo prosperava secondo le sue inclinazioni e ogni uomo conquistava secondo la sua forza; e qualsiasi cosa un uomo facesse non era un crimine.
18 E così egli predicava loro, distogliendo il cuore di molti, inducendoli ad alzare il capo nella loro malvagità, si, inducendo molte donne ed anche uomini a commettere atti di prostituzione, dicendo loro che quando un uomo moriva, quella era la fine di tutto.
19 Ora, quest'uomo andò pure nel paese di Gershon per predicare queste cose fra il popolo di Ammon, che una volta era il popolo dei Lamaniti.
20 Ma ecco, essi furono più saggi di molti Nefiti; poiché lo presero, lo legarono e lo portarono dinanzi ad Ammon, che era sommo sacerdote su quel popolo.
21 E avvenne che egli lo fece portare fuori del paese. Ed egli venne nel paese di Gedeone, e cominciò a predicare anche a loro; e qui non ebbe molto successo, poiché fu preso, legato e portato dinanzi al sommo sacerdote, e anche al giudice supremo del paese.
22 E avvenne che il sommo sacerdote gli disse: Perché vai in giro a pervertire le vie del Signore? Perché insegni a questo popolo che non vi sarà nessun Cristo, per porre termine alla loro allegrezza? Perché parli contro tutte le profezie dei santi profeti?
23 Ora, il nome del sommo sacerdote era Giddona. E Korihor gli disse: Perché non insegno le folli tradizioni dei vostri padri e perché non insegno a questo popolo ad assoggettarsi alle assurde ordinanze e cerimonie che furono formulate da antichi sacerdoti, per usurpare potere e autorità su di loro, per mantenerli nell'ignoranza affinché non alzino il capo, ma siano sottomessi secondo le tue parole.
24 Voi dite che questo popolo e un popolo liberò. Ecco, io dico che essi sono in schiavitù. Voi dite che quelle antiche profezie sono vere. Ecco, io dico che voi non sapete se esse sono vere.
25 Voi dite che questo popolo e un popolo colpevole e decaduto a causa della trasgressione di un genitore. Ecco, io dico che un fanciullo non e colpevole a causa dei suoi genitori.
26 E dite anche che Cristo verrà. Ma ecco, io dico che non sapete se vi sarà un Cristo. E dite pure che sarà ucciso per i peccati del mondo--
27 E così sviate questo popolo secondo le folli tradizioni dei vostri padri e secondo i vostri propri desideri; e lo tenete soggetto, proprio come se fosse in schiavitù, per potervi saziare delle fatiche delle loro mani, e affinché non osino alzare lo sguardo con ardire e non osino godere dei ]oro diritti e privilegi.
28 Si, essi non osano far uso di ciò che e loro per timore di offendere i loro sacerdoti che li soggiogano secondo i loro desideri e che, con le loro tradizioni, i loro sogni, le loro fantasie, le loro visioni e i loro pretesi misteri, li hanno portati a credere che, se non avessero fatto secondo le loro parole, avrebbero offeso un qualche essere sconosciuto, che essi dicono essere Dio; un essere che non e mai stato visto o conosciuto, che non e mai esistito ne mai esisterà.
29 Ora, quando il sommo sacerdote e il giudice supremo videro la durezza del suo cuore, si, quando videro che avrebbe proferito insulti perfino contro Dio, non vollero dare nessuna risposta alle sue parole; ma lo fecero legare e lo misero nelle mani delle guardie e lo mandarono nel paese di Zarahemla, perché fosse portato dinanzi ad Alma e al giudice supremo che era governatore di tutto il paese.
30 E avvenne che quando fu portato dinanzi ad Alma e al giudice supremo egli continuo nella stessa maniera come aveva fatto nel paese di Gedeone; si, continuo a bestemmiare.
31 E si erse dinanzi ad Alma con parole roboanti, e insultò i sacerdoti e gli insegnanti, accusandoli di sviare il popolo secondo le insensate tradizioni dei loro padri, allo scopo di saziarsi con le fatiche del popolo.
32 Allora Alma gli disse: Tu sai che noi non viviamo sulle fatiche di questo popolo; poiché, ecco, io ho lavorato con le mie mani per il mio mantenimento dal principio del regno dei giudici fino ad ora, nonostante i miei molti viaggi per tutto il paese per proclamare la parola di Dio al mio popolo.
33 E nonostante i molti lavori che ho compiuto nella chiesa, non ho mai ricevuto neppure un solo senine per il mio lavoro, ne l'ha ricevuto alcuno dei miei fratelli, salvo che sul seggio del giudizio; e in tale circostanza abbiamo ricevuto soltanto secondo la legge, per il nostro tempo.
34 Ed ora, se non riceviamo nulla per le nostre fatiche nella chiesa, quale profitto ricaviamo dal lavorare nella chiesa, se non quello di proclamare la verità per poter gioire della gioia dei nostri fratelli?
35 Allora, perché dici che predichiamo a questo popolo per acquisire guadagno, quando tu sai, da te stesso, che non riceviamo nessun guadagno? Ed ora, credi tu che inganniamo questo popolo, il che da tanta gioia al loro cuore?
36 E Korihor gli rispose: Si.
37 E allora Alma gli disse: Credi tu che vi sia un Dio?
38 Ed egli rispose: No.
39 Allora Alma gli disse: Negherai di nuovo che vi e un Dio. E negherai anche il Cristo? Poiché ecco, io ti dico: Io so che vi e un Dio ed anche che Cristo verrà.
40 Ed ora, che prova hai tu che non vi e nessun Dio, o che Cristo non verrà? Io ti dico che non ne hai nessuna, salvo la tua parola soltanto.
41 Ma ecco, io ho tutte le cose a testimonianza che queste cose sono vere; e tu pure hai tutte le cose a testimonianza che esse sono vere; e vuoi negarle? Credi tu che queste cose sono vere?
42 Ecco, io so che tu credi, ma sei posseduto da uno spirito mentitore, e hai espulso lo Spirito di Dio, affinché non possa aver posto in te; ma il diavolo ha potere su di te e ti porta qua e la, operando astuzie per poter distruggere i figlioli di Dio.
43 Allora Korihor disse ad Alma. Se mi mostrerai un segno, cosicché io possa convincermi che vi è un Dio, si, mostrami che egli ha potere, e allora sarò convinto della verità delle tue parole.
44 Ma Alma gli disse: Segni ne hai avuti abbastanza; vuoi tentare il tuo Dio? Vuoi dire: Mostrami un segno, quando hai la testimonianza di tutti questi tuoi fratelli, e anche di tutti i santi profeti? Le Scritture ti sono poste dinanzi; si, e tutte le cose denotano che vi è un Dio; si, anche la terra e tutte le cose che sono sulla faccia della terra, si, e il suo movimento, si, e anche tutti i pianeti che si muovono nel loro ordine stabilito testimoniano che vi è un supremo Creatore.
45 E tuttavia vai qua e la distogliendo il cuore di questo popolo, attestando loro che non v'è nessun Dio? E tuttavia negherai, nonostante tutte queste testimonianze? Ed egli disse: Si, negherò, a meno che non mi mostri un segno.
46 Ed ora, avvenne che Alma gli disse: Ecco, sono afflitto a causa della durezza del tuo cuore, si, che tu voglia ancora opporti allo spirito di verità, cosicché la tua anima sia distrutta.
47 Ma ecco, è meglio che si perda la tua anima, piuttosto che tu sia il mezzo per portare molte anime alla distruzione mediante le tue parole bugiarde e adulatrici; perciò, se negherai di nuovo, ecco, Dio ti colpirà cosicché diventerai muto, cosicché non aprirai mai più la bocca, e non ingannerai più questo popolo.
48 Ora, Korihor gli disse: Non nego l'esistenza di un Dio, ma non credo che vi sia un Dio; e dico anche che tu non sai se vi è un Dio; e a meno che tu non mi mostri un segno, non crederò.
49 Ora, Alma gli disse: Questo ti darò come segno, che diventerai muto secondo le mie parole; e io dico che nel nome di Dio diventerai muto, cosicché non potrai più proferii parola.
50 Ora, quando Alma ebbe detto queste parole, Korihor divento muto, cosicché non poté più proferii parola, secondo le parole di Alma.
51 Ed ora, quando il giudice supremo vide questo, stese la mano e scrisse per Korihor, dicendo: Sei convinto del potere di Dio? Su chi desideravi che Alma ti mostrasse il suo segno? Volevi che affliggesse altri, per mostrare a te un segno? Ecco, egli ti ha mostrato un segno; ed ora vuoi ancora disputare?
52 E Korihor stese la mano e scrisse, dicendo: So che sono muto, poiché non posso parlare; e so che nulla, salvo il potere di Dio avrebbe potuto arrecarmi questo; si, e ho sempre saputo che vi era un Dio.
53 Ma ecco, il diavolo mi ha ingannato; poiché mi è apparso nella forma di un angelo e mi ha detto: Va' a recuperare questo popolo, poiché si son tutti sviati dietro a un Dio sconosciuto. E mi ha detto: Non v'è nessun Dio; si, e mi ha insegnato ciò che avrei dovuto dire. E io ho insegnato le sue parole; e le ho insegnate perché erano piacevoli per la mente carnale; e le ho insegnate finche ho avuto molto successo, tanto che ho creduto veramente che fossero vere; e per questo motivo ho resistito alla verità, si, finche ho attirato su di me questa grande maledizione.
54 Ora, quando ebbe detto ciò supplico che Alma pregasse Dio, affinché la maledizione gli potesse essere tolta.
55 Ma Alma gli disse: Se questa maledizione ti fosse tolta, tu distoglieresti di nuovo i cuori di questo popolo; perciò ti sarà fatto come vorrà il Signore.
56 E avvenne che la maledizione non fu tolta da Korihor; ma fu scacciato e andò in giro di casa in casa mendicando il ciò.
57 Ora, la notizia di ciò che era accaduto a Korihor fu diffusa immediatamente da un capo all'altro del paese; si, il proclama fu emanato dal giudice supremo a tutti gli abitanti del paese, dichiarando a coloro che avevano creduto alle parole di Korihor che dovevano pentirsi rapidamente per timore d'essere colpiti dagli stessi giudizi.
58 E avvenne che essi si convinsero tutti della malvagità di Korihor; pertanto tutti si convertirono di nuovo al Signore; e questo mise fine all'iniquità secondo la maniera di Korihor. E Korihor andava in giro di casa in casa, mendicando ciò per il suo sostentamento.
59 E avvenne che mentre andava in mezzo al popolo, si, in mezzo a un popolo che si era separato dai Nefiti e si era chiamato Zoramiti essendo guidato
da un uomo che si chiamava Zoram, mentre andava fra loro, ecco, fu urtato e gettato a terra e calpestato sino a che mori.
60 E così vediamo la fine di colui che perverte le vie del Signore; e così vediamo che il diavolo non sostiene i suoi figlioli all'ultimo giorno, ma li trascina giù rapidamente in inferno.
CAPITOLO 31
Alma guida una missione per recuperare gli Zoramiti apostati--Gli Zoramiti negano Cristo, credono in un falso concetto di elezione e adorano con preghiere prestabilite--I missionari sono riempiti del Santo Spirito--Le loro afflizioni sono sopraffatte dalla gioia in Cristo. Circa 74 a.C.
ORA avvenne che, dopo la fine di Korihor, avendo Alma ricevuto notizia che gli Zoramiti pervertivano le vie del Signore e che Zoram, che era il loro capo, induceva il cuore del popolo a prostrarsi a idoli muti, il suo cuore cominciò a star male di nuovo a causa dell'iniquità del popolo.
2 Poiché era causa di grande dolore per Alma conoscere la malvagità del suo popolo; perciò il suo cuore era profondamente addolorato a causa della separazione degli Zoramiti dai Nefiti.
3 Ora, gli Zoramiti si erano radunati in un paese che chiamavano Antionum, che era a oriente del paese di Zarahemla che si stendeva quasi a confinare con la costa; che era a meridione del paese di Gershon e che confinava anche col deserto a meridione, deserto che era pieno di Lamaniti.
4 Ora, i Nefiti temevano grandemente che gli Zoramiti stabilissero relazioni con i Lamaniti e che questo fosse causa di grandi perdite da parte dei Nefiti.
5 Ed ora, siccome la predicazione della parola tendeva grandemente a condurre il popolo a fare ciò che era giusto, si, aveva avuto sulla mente del popolo un effetto più potente che la spada, o qualsiasi altra cosa fosse loro accaduta, perciò Alma penso fosse opportuno che essi mettessero alla prova la virtù della parola di Dio.
6 Prese dunque Ammon, Aaronne e Omner, e lasciò Himni nella chiesa di Zarahemla; ma prese con se i primi tre, e anche Amulec e Zeezrom, che erano a Melec; e prese anche due dei suoi figli.
7 Ora, non prese con se il maggiore dei suoi figli, il cui nome era Helaman, ma i nomi di coloro che prese con se erano Shiblon e Corianton; e questi sono i nomi di coloro che andarono con lui fra gli Zoramiti per predicare loro la parola.
8 Ora, gli Zoramiti erano dissidenti dei Nefiti; dunque la parola di Dio era stata predicata loro.
9 Ma erano caduti in grandi errori, poiché non volevano impegnarsi nel rispettare i comandamenti di Dio e i suoi statuti, secondo la legge di Mosè.
10 E ne volevano osservare i riti della chiesa, ne continuare nella preghiera e nelle suppliche quotidiane a Dio per non entrare in tentazione.
11 Si, infine essi avevano pervertito le vie del Signore in moltissime occasioni; dunque, per questo motivo, Alma e i suoi fratelli entrarono nel loro paese per predicar loro la parola.
12 Ora, quando furono entrati nel paese, ecco che, con loro stupore, trovarono che gli Zoramiti avevano costruito delle sinagoghe e che si radunavano in un giorno della settimana, giorno ch'essi chiamavano il giorno del Signore; e adoravano Dio in un modo che Alma e i suoi fratelli non avevano mai visto;
13 Poiché avevano costruito un posto al centro della sinagoga, un posto su cui si stava in piedi, che era alto sopra le teste, la cui sommità permetteva l'accesso di una sola persona.
14 Perciò, chiunque desiderava adorare Dio doveva farsi avanti e starvi in cima, stendere le mani verso il cielo e gridare ad alta voce, dicendo:
15 Santo, santo Iddio, noi crediamo che tu sei Dio e crediamo che tu sei santo, che tu eri uno spirito, che sei uno spirito e che sarai uno spirito per sempre.
16 Santo Iddio, noi crediamo che tu ci hai separato dai nostri fratelli; e non crediamo alle tradizioni dei nostri fratelli, che sono state tramandate loro per la puerilità dei loro padri; ma crediamo che ci hai eletti per essere i tuoi santi figlioli; e ci hai anche fatto conoscere che non vi sarà nessun Cristo.
17 Ma tu sei lo stesso ieri, oggi e per sempre; e ci hai eletti affinché siamo salvati, mentre tutti attorno a noi sono eletti per essere gettati in inferno dalla tua ira; per la quale santità, o Dio, ti ringraziamo; e ti ringraziamo pure di averci eletti, affinché non siamo sviati secondo le folli tradizioni dei nostri fratelli, che li assoggettano ad una credenza di Cristo, che conduce il loro cuore a vagare lontano da te, nostro Dio.
18 E di nuovo ti ringraziamo, o Dio, di essere un popolo scelto e santo. Amen.
19 Ora avvenne che, dopo aver udite queste preghiere, Alma e i suoi fratelli e i suoi figli furono attoniti oltre ogni misura.
20 Poiché ecco, ogni uomo si faceva avanti e offriva questa stessa preghiera.
21 Il posto era da loro chiamato Rameumptom, il che, interpretato, significa sacro podio.
22 Ora, da questo podio essi offrivano ognuno la stessa identica preghiera a Dio, ringraziando il loro Dio di essere stati scelti da lui e di non essere stati da lui sviati secondo le tradizioni dei loro fratelli, e perché il loro cuore non era stato sedotto a credere in cose a venire, delle quali essi non sapevano nulla.
23 Ora, dopo che le persone avevano tutte reso grazie in questa maniera, tornavano alla propria casa, senza più parlare del loro Dio fino a quando si fossero di nuovo riuniti al sacro podio per rendere grazie secondo la loro maniera.
24 Ora, quando Alma vide ciò il suo cuore fu addolorato, poiché vide che erano un popolo malvagio e perverso; si, vide che il loro cuore era rivolto all'oro, all'argento e ad ogni sorta di merci raffinate.
25 Si, e vide pure che il loro cuore si era elevato in grandi vanterie, nel loro orgoglio.
26 E innalzo la sua voce al cielo e gridò, dicendo: Oh, fino a quando, o Signore, permetterai che i tuoi servitori dimorino quaggiù nella carne, per vedere una così grave malvagità tra i figlioli degli uomini?
27 Vedi, o Dio, essi gridano a te, e tuttavia il loro cuore e inghiottito dall'orgoglio. Vedi, o Dio, essi gridano a te con la bocca, mentre sono gonfi fino all'eccesso delle cose vane del mondo.
28 Guarda, o mio Dio, i loro abiti lussuosi, i loro anelli, i loro bracciali e i loro ornamenti d'oro e tutte le cose preziose di cui sono adornati; ed ecco, il loro cuore e rivolto ad esse, e tuttavia gridano a te e dicono: ti ringraziamo, o Dio, di essere per te un popolo scelto, mentre gli altri periranno.
29 Si, e dicono che tu hai fatto sapere loro che non vi sarà nessun Cristo.
30 O Signore Iddio, fino a quando permetterai che vi sia una tale malvagità e infedeltà fra questo popolo? O Signore, dammi forza affinché io possa sopportare le mie infermità. Poiché sono infermo, e una tale malvagità fra questo popolo fa soffrire la mia anima.
31 O Signore, il mio cuore e profondamente addolorato; voglia tu confortare la mia anima in Cristo. O Signore, voglia tu accordarmi di aver forza, affinché io possa sopportare con pazienza queste afflizioni che cadranno su di me a causa dell'iniquità di questo popolo.
32 O Signore, voglia tu confortare la mia anima e darmi successo, e anche ai miei compagni di lavoro che sono con me, si, Ammon, Aaronne ed Omner, come pure Amulec e Zeezrom, e anche ai miei due figli; si, o Signore, conforta anche tutti loro. Si, voglia tu confortare la loro anima in Cristo.
33 Voglia tu accordare loro di avere forza, affinché possano sopportare le afflizioni che cadranno su di loro a causa delle iniquità di questo popolo.
34 O Signore, voglia tu accordarci di aver successo nel portarli di nuovo a te, in Cristo.
35 Ecco, o Signore, le loro anime sono preziose, e molti di loro sono nostri fratelli; dacci dunque, o Signore, potere e saggezza affinché possiamo portare di nuovo a te questi nostri fratelli.
36 Ora avvenne che Alma, quando ebbe detto queste parole, impose le mani su tutti coloro che erano con lui. Ed ecco, mentre posava le mani su di loro, essi furono riempiti dello Spirito Santo.
37 E dopo di ciò si separarono l'uno dall'altro, senza darsi pensiero di se stessi, di ciò che avrebbero mangiato, di ciò che avrebbero bevuto o di che si sarebbero vestiti.
38 E il Signore provvide per loro, affinché non avessero fame e non avessero sete; si, e anche diede loro forza, affinché non soffrissero alcuna sorta di afflizioni, salvo quelle che sarebbero state sopraffatte dalla gioia di Cristo. Ora, ciò fu secondo la preghiera di Alma; e ciò perché egli aveva pregato con fede.
CAPITOLO 32
Alma ammaestra i poveri umiliati a motivo delle loro afflizioni--La fede è una speranza in ciò che non si vede che è vero--Alma porta testimonianza che gli angeli ammaestrano gli uomini, le donne e i bambini-- Alma paragona la parola a un seme--11 seme deve essere piantato e nutrito--Poi cresce e diventa un albero dal quale si raccoglie il frutto della vita eterna. Circa 74 a.C.
E Avvenne che essi andarono e cominciarono a predicare la parola di Dio al popolo, entrando nelle loro sinagoghe e nelle loro case; si, e predicavano perfino la parola nelle loro strade.
2 E avvenne che, dopo molto lavoro fra loro, essi cominciarono ad avere successo fra la classe povera del popolo; poiché ecco, essi erano stati scacciati dalle sinagoghe per via dei loro abiti rozzi--
3 Pertanto non era permesso loro entrare nelle loro sinagoghe per adorare Dio, essendo considerati immondi; pertanto erano poveri; si, erano considerati come feccia dai loro fratelli; pertanto erano poveri quanto alle cose del mondo; ed erano pure poveri nel loro cuore.
4 Ora, mentre Alma stava insegnando e predicando al popolo sulla collina di Onida, venne a lui una grande moltitudine di coloro di cui abbiamo parlato che erano poveri di cuore a causa della loro povertà quanto alle cose del mondo.
5 E vennero da Alma; e colui che era alla loro testa gli disse: Ecco, 'cosa possono fare questi miei fratelli, poiché sono disprezzati da tutti gli uomini per la loro povertà, si, e in particolare dai nostri sacerdoti? Poiché ci hanno gettato fuori dalle nostre sinagoghe, per costruire le quali abbiamo lavorato duramente con le nostre mani; e ci hanno scacciato per la nostra estrema povertà; e non abbiamo nessun luogo per adorare il nostro Dio; ed ecco, 'che faremo?
6 Ed ora, quando Alma udì questo, lo voltò verso di se col viso in faccia al suo, e lo guardò con grande gioia; poiché vide che le loro afflizioni li avevano veramente umiliati e che essi erano preparati ad ascoltare la parola.
7 Pertanto non disse altro al resto della moltitudine; ma tese la mano e gridò a coloro che vedeva e che si erano veramente pentiti, e disse loro:
8 Vedo che siete umili di cuore; e se così e, siete benedetti.
9 Ecco, vostro fratello ha detto Che dobbiamo fare?--poiché siamo scacciati dalle nostre sinagoghe, cosicché non possiamo adorare il nostro Dio.
10 Ecco, io vi dico, pensate voi di non poter adorare Dio altro che nelle vostre sinagoghe?
11 E inoltre vorrei chiedervi: pensate voi di non dover adorare Dio altro che una volta alla settimana?
12 Io vi dico: e bene che siate scacciati dalle vostre sinagoghe, cosicché possiate essere umili e possiate imparare la 'saggezza; poiché e necessario che impariate la saggezza; poiché e per il fatto che siete scacciati, che siete disprezzati dai vostri fratelli a causa della vostra estrema povertà, che voi siete stati portati all'umiltà di cuore; poiché siete portati necessariamente ad essere umili.
13 Ed ora, poiché siete costretti ad essere umili, siete benedetti; poiché l'uomo talvolta, se è costretto all'umiliazione, cerca il pentimento; ed ora, sicuramente, chiunque si pente troverà misericordia; e colui che trova misericordia e persevera fino alla fine, quegli sarà salvato.
14 Ed ora, siccome vi ho detto che, poiché siete stati costretti ad essere umili, siete benedetti, non pensate che ancora più benedetti saranno coloro che si umiliano veramente a motivo della parola?
15 Si, colui che si umilia veramente e si pente dei suoi peccati, e persevera fino alla fine, quegli sarà benedetto; si, molto più benedetto di coloro che sono costretti a essere umili a causa della loro estrema povertà.
16 Perciò benedetti sono coloro che si umiliano senza essere costretti a essere umili; o piuttosto, in altre parole, benedetto e colui che crede nella parola di Dio ed e battezzato senza ostinazione di cuore, si, senza essere portato a conoscere o perfino costretto a conoscere la parola, prima di voler credere.
17 Si, ve ne sono molti che dicono: Se ci mostrerai un segno del cielo, allora sapremo con certezza; allora crederemo.
18 Ora, io chiedo, e fede questa? Ecco, io vi dico: No; poiché se un uomo conosce una cosa non ha più alcun motivo di credere, dal momento che la conosce.
19 Ed ora, quanto più e maledetto colui che conosce la volontà di Dio e non la fa, di colui che crede soltanto o ha soltanto motivo di credere, e cade in trasgressione?
20 Ora, su ciò dovete giudicare. Ecco, io vi dico che e da un lato proprio come e dall'altro; e ad ognuno avverrà secondo le sue opere.
21 Ed ora, come ho detto riguardo alla fede, la fede non è l'avere una conoscenza perfetta delle cose; perciò, se avete fede, sperate in cose che non si vedono, ma che sono vere.
22 Ed ora ecco, io vi dico, e vorrei che lo ricordaste, che Dio e misericordioso verso tutti coloro che credono nel suo nome; perciò egli desidera in primo luogo che voi crediate, si, nella sua parola.
23 Ed ora, egli impartisce la sua parola agli uomini mediante gli angeli; si, non solo agli uomini, ma anche alle donne. Ora, ciò non è tutto: ai bambini molte volte vengono date delle parole che confondono i saggi e gli eruditi.
24 Ed ora, miei diletti fratelli, siccome avete desiderato sapere da me che cosa dovete fare poiché siete afflitti e scacciati, ora, non desidero voi pensiate che io intenda giudicarvi soltanto secondo ciò che è vero--
25 Poiché non voglio dire che voi, tutti voi siate stati tutti costretti a umiliarvi; poiché credo in verità che ve ne siano alcuni fra voi che si sarebbero umiliati in qualsiasi circostanza si fossero trovati.
26 Ora, come ho detto riguardo alla fede--che non e una conoscenza perfetta--così pure e delle mie parole. All'inizio non potete sapere che sono vere, in modo perfetto, più di quanto la fede sia una conoscenza perfetta.
27 Ma ecco, se voi risveglierete e stimolerete le vostre facoltà, si, per un esperimento sulle mie parole, ed eserciterete una particella di fede, si, anche se non poteste fare null'altro che desiderare di credere, lasciate che questo desiderio operi in voi fino a che crediate, in modo che possiate far posto a una porzione delle mie parole.
28 Ora, noi paragoneremo la parola a un seme. Ora, se fate posto affinché un seme possa essere piantato nel vostro cuore, ecco, se è un vero seme, ossia un buon seme, se voi non lo espellete con la vostra incredulità, così da opporvi allo Spirito del Signore, ecco, esso comincerà a gonfiarsi nel vostro petto; e quando sentirete queste sensazioni. di crescita, comincerete a dirvi: questo è necessariamente un buon seme, ossia che la parola e buona, poiché comincia a dilatare la mia anima; si, comincia a illuminare il mio intelletto, si, comincia a essermi deliziosa.
29 Ora ecco, non aumenterà ciò la vostra fede? Si, vi dico; nondimeno essa non e ancora cresciuta fino ad una conoscenza perfetta.
30 Ma ecco, siccome il seme si gonfia, germoglia e comincia a crescere, dovrete allora necessariamente dire che il seme e buono, poiché ecco, si gonfia, germoglia e comincia a crescere. Ed ora, ecco, questo non rafforzerà la vostra fede? Si, rafforzerà la vostra fede, poiché direte: Io so che questo è un buon seme, poiché ecco, germoglia e comincia a crescere.
31 Ed ora, ecco, siete sicuri che questo è un buon seme? Io vi dico: Si, poiché ogni seme produce a sua propria somiglianza.
32 Perciò, se un seme cresce, e buono, ma se non cresce, ecco, non è buono, dunque e gettato via.
33 Ed ora, ecco, poiché avete tentato l'esperimento e piantato il seme, ed esso gonfia, germoglia e comincia a crescere, dovete necessariamente riconoscere che il seme e buono.
34 Ed ora, ecco, la vostra conoscenza è perfetta? Si, la vostra conoscenza di questa cosa è perfetta, e la vostra fede dorme; e questo giacché sapete, perché sapete che la parola ha gonfiato la vostra anima e sapete anche che è germogliata, che il vostro intelletto comincia ad essere illuminato e che la vostra mente incomincia ad espandersi.
35 Oh, allora, non è ciò reale? Io vi dico: Si, perché essa è luce; e tutto ciò che e luce e buono, perché la si può discernere, perciò dovete riconoscere che è buono; ed ora ecco, dopo che avete gustato questa luce, la vostra conoscenza è essa perfetta?
36 Ecco, io vi dico: No; ne dovete metter da parte la fede, poiché avete esercitato la fede soltanto per piantare il seme, perché possiate tentare l'esperimento per sapere se il seme era buono.
37 Ed ecco, siccome l'albero comincia a crescere, voi direte: Nutriamolo con gran cura, affinché possa mettere radici, affinché possa crescere e produrci dei frutti. Ed ora ecco, se lo nutrite con molta cura metterà radici, crescerà e produrrà frutti.
38 Ma se trascurate l'albero e non vi date pensiero per il suo nutrimento, ecco, non metterà nessuna radice, e quando viene il calore del sole e lo secca, avvizzisce perché non ha radici, e voi lo estirpate e lo gettate via.
39 Ora, questo non avviene perché il seme non era buono, né perché il suo frutto non fosse desiderabile, ma è perché la vostra terra è sterile e non volete nutrire l'albero; perciò non potete averne il frutto.
40 E così, se non volete nutrire la parola, guardando in avanti al suo frutto con l'occhio della fede, voi non potrete mai cogliere il frutto dell'albero della vita.
41 Ma se nutrirete la parola, si, se nutrirete l'albero mentre comincia a crescere, mediante la vostra fede, con grande diligenza e con pazienza, attendendone il frutto, esso prenderà radice; ed ecco, sarà un albero che crescerà fino alla vita eterna.
42 E mediante la vostra diligenza, la vostra fede e pazienza con la parola nel nutrirla, affinché possa prendere radice in voi, ecco, in breve ne coglierete il frutto che è preziosissimo, che è dolce più di tutto ciò che e dolce e che e bianco più di tutto ciò che e bianco, si, e puro più di tutto ciò che e puro; e farete un banchetto di questo frutto, fino a che sarete sazi, cosicché non avrete più fame ne sete.
43 Allora, fratelli miei, raccoglierete la ricompensa della vostra fede e della vostra diligenza, pazienza e longanimità nell'attendere che l'albero vi portasse frutto.
CAPITOLO 33
Zenos insegno che gli uomini devono pregare e adorare in ogni luogo, e che i giudizi vengono distolti a motivo del Figlio--Zenoc insegnò che la misericordia viene concessa a motivo del Figlio--Mosè aveva innalzato nel deserto un simbolo del Figlio di Dio. Circa 74 a.C.
ORA, dopo che Alma ebbe detto queste parole, mandarono messaggeri da lui desiderando sapere se dovevano credere in un solo Dio per poter ottenere questo frutto di cui aveva parlato, o come dovevano piantare il seme, ossia la parola di cui aveva parlato, che aveva detto doveva essere piantata nel loro cuore; o in che modo dovessero cominciare a esercitare la loro fede.
2 E Alma disse loro: Ecco, avete detto che non potete adorare il vostro Dio perché siete stati scacciati dalle vostre sinagoghe. Ma ecco, io vi dico, se credete di non poter adorare Dio errate grandemente e dovreste scrutare le Scritture; e se pensate che esse vi abbiano insegnato questo, voi non le capite.
3 Vi ricordate di aver letto ciò che Zenos, l'antico profeta, disse in merito alla preghiera o all'adorazione?
4 Poiché egli disse: Tu sei misericordioso, o Dio, poiché hai udito la mia preghiera anche quando ero nel deserto; si, fosti misericordioso quando pregai riguardo a coloro che erano miei nemici, e tu li hai rivolti a me.
5 Si, o Dio, e mi fosti misericordioso quando gridai a te nel mio campo; quando gridai a te nella mia preghiera, e tu mi udisti.
6 E di nuovo, o Dio, quando tornai a casa, tu mi udisti nella mia preghiera.
7 E quando tornai alla mia stanzetta , o Signore, e ti pregai, tu mi udisti.
8 Si, tu sei misericordioso verso i tuoi figlioli quando gridano a te per essere uditi da te e non dagli uomini, e li ascolti.
9 Si, o Dio, sei stato misericordioso verso di me e hai udito le mie grida in mezzo alle tue congregazioni.
10 Si, e mi hai udito anche quando sono stato scacciato e disprezzato dai miei nemici; si, hai udito le mie grida e ti sei adirato contro i miei nemici, e li hai visitati nella tua collera con una rapida distruzione.
11 E mi udisti a causa delle mie afflizioni e della mia sincerità; ed e grazie a tuo Figlio che sei stato così misericordioso verso di me; perciò griderò a te in tutte le mie afflizioni, poiché in te e la mia gioia; poiché grazie a tuo figlio hai distolto da me i tuoi giudizi.
12 Allora Alma disse loro: Credete in quelle Scritture che furono scritte dagli antichi?
13 Ecco, se lo fate, dovete credere ciò che disse Zenos, poiché ecco, egli disse: Tu hai distolto i tuoi giudizi grazie a tuo Figlio.
14 Ora ecco, fratelli miei, vorrei chiedervi se avete letto le Scritture. Se lo avete fatto, come potete non credere nel Figlio di Dio?
15 Poiché non è scritto che soltanto Zenos parlò di queste cose, ma di queste cose ha parlato anche Zenoc-
16 Poiché ecco, egli disse: Tu sei adirato, o Signore, con questo popolo, perché non vuol comprendere la misericordia che hai concesso loro a motivo di tuo Figlio.
17 Ed ora, fratelli miei, vedete che un secondo antico profeta ha attestato del Figlio di Dio, e poiché il popolo non voleva comprendere le sue parole, lo lapidò a morte.
18 Ma ecco, ciò non e tutto; questi non sono i soli che hanno parlato riguardo al Figlio di Dio.
19 Ecco, ne parlò Mosè; sì, ed ecco, un simbolo fu innalzato nel deserto, affinché chiunque l'avesse guardato potesse vivere. E molti guardarono e vissero.
20 Ma pochi compresero il significato di queste cose, e ciò a causa della durezza del loro cuore. Ma ve ne furono molti che erano così induriti che non vollero guardare, perciò perirono. Ora, la ragione per cui non vollero guardare fu perché non credevano che esso li avrebbe guariti.
21 O fratelli miei, se poteste essere guariti semplicemente gettando attorno lo sguardo per essere guariti, non guardereste rapidamente? O indurireste piuttosto il vostro cuore nell'incredulità e sareste così indolenti da non gettare attorno lo sguardo, così da perire?
22 Se così e, la sventura cadrà su di voi; ma se non e così, allora gettate attorno lo sguardo e cominciate a credere nel Figlio di Dio; che egli verrà per redimere il suo popolo e che soffrirà e morra per espiare per i loro peccati; e che risorgerà dai morti, il che farà avverare la risurrezione; che tutti gli uomini staranno dinanzi a lui per essere giudicati all'ultimo giorno, quello del giudizio, secondo le loro opere.
23 Ed ora, fratelli miei, desidero che "piantate questa parola nel vostro cuore, e appena comincia a gonfiare nutritela mediante la fede. Ed ecco, essa diventerà un albero che crescerà in voi fino alla vita eterna. E allora possa Dio accordarvi che i vostri 'fardelli siano leggeri, tramite la gioia in suo Figlio. E tutto ciò potete farlo, se lo volete. Amen.
CAPITOLO 34
Amulec attesta che la parola e in Cristo, per la salvezza--A meno che non si compia un'espiazione tutta l'umanità dovrà perire--Tutta la legge di Mosè e rivolta al sacrificio del Figlio di Dio--Il piano eterno di redenzione e basato sulla fede e sul pentimento--Pregare per le benedizioni materiali e spirituali--Questa vita e il tempo in cui gli uomini sl preparano a incontrare Dio--Compiere la propria salvezza con timore dinanzi a Dio. Circa 74
ED ora avvenne che, dopo aver detto loro queste parole, Alma Sl sedette per terra, e Amulec si alzò e cominciò a istruirli, dicendo:
2 Fratelli miei, penso che sia impossibile che ignoriate le cose di cui si e parlato riguardo alla venuta di Cristo, che noi proclamiamo essere il Figlio di Dio; si, io so che "queste cose vi furono insegnate abbondantemente prima del vostro dissenso con noi.
3 E siccome avete desiderato che il mio diletto fratello vi facesse conoscere ciò che dovreste fare a causa delle vostre afflizioni; ed egli vi ha parlato un po' per preparare la vostra mente si, e vi ha esortato alla fede e alla pazienza--
4 Si, affinché abbiate fede quanto basta per piantare la parola nel vostro cuore, per poter tentare l'esperimento della sua bontà.
5 E abbiamo visto che la grande domanda che avete in mente e se la parola e nel Figlio di Dio, o se non vi sarà nessun Cristo.
6 E vedete pure che mio fratello vi ha dimostrato molte volte che la parola e in Cristo, per la salvezza.
7 Mio fratello ha richiamato le parole di Zenos, che la redenzione viene tramite il Figlio di Dio, ed anche le parole di Zenoc; ed ha pure fatto appello a Mosè, per dimostrare che queste cose sono vere.
8 Ed ora, ecco, vi renderò testimonianza io stesso che queste cose sono vere. Ecco, io vi dico che so veramente che Cristo verrà fra i figlioli degli uomini per prendere su di Se le trasgressioni del suo popolo, e che egli espierà per i peccati del mondo; poiché il Signore Iddio lo ha detto.
9 Poiché e opportuno che sia fatta un'espiazione; poiché, secondo il grande piano dell'Eterno Iddio, dev'esser fatta un'espiazione, altrimenti tutta l'umanità dovrà inevitabilmente perire; si, tutti sono induriti; si, tutti sono 'decaduti e perduti, e devono perire, a meno che non avvenga tramite l'espiazione che e opportuno sia fatta.
10 Poiché e opportuno che vi sia un grande e ultimo sacrificio; si, non un sacrificio di uomini, ne di bestie, ne d'alcuna sorta di volatili; poiché non sarà un sacrificio umano; ma dovrà essere un sacrificio infinito ed eterno.
11 Ora, non v'è alcun uomo che possa sacrificare il proprio sangue per espiare i peccati di un altro. Ora, se un uomo uccide, ecco, la nostra legge, che e "giusta, toglierà la vita a suo fratello? Io vi dico: No.
12 Ma la legge richiede la vita di colui che ha ucciso; perciò non vi può essere nulla di meno di un'espiazione infinita che possa bastare per i peccati del mondo.
13 E necessario perciò che vi sia un grande e ultimo sacrificio; e dopo vi sarà, ossia e opportuno che vi sia, un termine allo spargimento di sangue; allora la legge di Mosè sarà compiuta; si, sarà tutta compiuta, ogni iota, ogni apice, e niente sarà annullato.
14 Ed ecco, questo e l'intero significato della legge; ogni più piccola parte sta a indicare quel grande e ultimo 'sacrificio; e quel grande e ultimo sacrificio sarà quello del Figlio di Dio, si, infinito ed eterno.
15 E cosi egli porterà la 'salvezza a tutti coloro che crederanno nel suo nome; poiché essendo questo l'intento di questo ultimo sacrificio: richiamare le viscere della misericordia, la quale vince la giustizia e procura agli uomini i mezzi perché possano aver fede fino a pentirsi.
16 E cosi la misericordia può soddisfare le esigenze della giustizia e le circonda con le braccia della salvezza, mentre colui che non esercita la fede fino a pentirsi e esposto all'intera legge delle esigenze della 'giustizia; perciò solo per colui che ha fede fino a pentirsi si realizza il grande ed eterno piano della redenzione.
17 Possa dunque Dio accordarvi, fratelli miei, di poter iniziare ad esercitare la fede fino a pentirvi, perché possiate cominciare a invocare il suo santo nome, affinché egli abbia misericordia di voi.
18 Si, invocatelo per aver misericordia; poiché egli e potente per salvare.
19 Si, umiliatevi e continuate a pregarLo.
20 Invocatelo quando siete nei campi, si, per tutti i vostri greggi.
21 Invocatelo a casa vostra, si per tutta la vostra casa, sia al mattino che a mezzogiorno e alla sera.
22 Si, invocatelo contro il potere dei vostri nemici.
23 Invocatelo contro il diavolo, che e nemico di ogni forma di rettitudine.
24 Invocatelo per il raccolto dei vostri campi, affinché ne possiate avere prosperità.
25 Invocatelo per le greggi dei vostri campi, affinché possano moltiplicarsi.
26 Ma ciò non e tutto; dovete aprire la vostra anima nelle vostre camerette in posti appartati e in luoghi deserti.
27 Si, e quando non invocate il Signore, che il vostro Cuore sia blocco, continuamente perseverante nella preghiera a lui per il vostro benessere, ed anche per il benessere di coloro che sono attorno a voi.
28 Ed ora ecco, miei diletti fratelli, io vi dico: non pensiate che ciò sia tutto; poiché, dopo che avrete fatto tutte queste cose se respingete i Bisognosi e gli ignudi e non visitate i malati e gli afflitti, e non impartite delle vostre sostanze, se ne avete, a coloro che si trovano nel bisogno, vi dico, se non fate nessuna di queste cose, ecco, la vostra 'preghiera e vana e a nulla vi giova, e siete come gli ipocriti che negano la fede.
29 Perciò, se non vi ricordate di essere caritatevoli, siete come le scorie che i fonditori gettano via (essendo di nessun valore) e che sono calpestate dagli uomini.
30 Ed ora, fratelli miei, io vorrei che voi, dopo aver ricevuto tante testimonianze, vedendo che le Sacre Scritture attestano queste cose, veniste avanti e portaste Frutti fino a pentirvi.
31 Si, vorrei che veniste avanti e non induriste più il vostro cuore; poiché ecco, ora e il momento e il Giorno della vostra salvezza; e dunque, se vi pentirete e non indurirete il cuore, il grande piano di redenzione si realizzare immediatamente per voi.
32 Poiché, ecco, questa vita e per gli uomini il tempo in cui prepararsi ad incontrare Dio; si, cco, il giorno di questa vita e per gli uomini il giorno in cui prepararsi a compiere le loro opere.
33 Ed ora, come vi ho detto prima, siccome avete avuto tante testimonianze, vi supplico dunque di non procrastinare il giorno del pentimento fino alla fine; poiché, dopo questo giorno di vita che ci e dato per prepararci per l'eternità, ecco, se non facciamo buon uso del nostro tempo durante questa vita, allora viene la 'notte tenebrosa in cui non si può compiere nessuna opera.
34 Non potrete dire, quando sarete portati a quella Crisi terribile: mi pentirò, tornerò al mio Dio. No, non potrete dirlo; poiché lo stesso spirito che possiede il vostro corpo al momento in cui uscite da questa vita, quello stesso spirito avrà il potere di possedere il vostro corpo in quel mondo eterno.
35 Poiché ecco, se avete procrastinato il giorno del pentimento fino alla morte, ecco, siete divenuti soggetti allo spirito del diavolo ed egli vi suggella come suoi; perciò lo Spirito del Signore si e ritirato da voi e non ha posto in voi, e il diavolo ha su di voi ogni potere; e questo e lo stato finale dei malvagi.
36 E so questo perché il Signore ha detto che non dimora in templi impuri, ma dimora nel cuore dei giusti; si, ed ha anche detto che i giusti siederanno nel suo regno, per non uscirne più; ma le loro vesti debbono essere rese candide tramite il sangue dell'Agnello.
37 Ed ora, miei diletti fratelli, desidero che ricordiate queste cose e che compiate la vostra salvezza con timore dinanzi a Dio, e non neghiate più la venuta di Cristo;
38 Che non Lottiate più contro lo Spirito Santo, ma che lo riceviate e prendiate su di voi il nome di Cristo; che vi umiliate fin nella polvere e 'adoriate Dio, in qualsiasi luogo possiate essere, in spirito e in verità; e che viviate quotidianamente nella gratitudine per i numerosi atti di misericordia e benedizioni ch'egli vi concede.
39 Ed ora, fratelli miei, vi esorto pure a Vegliare costantemente nella preghiera, per non essere sviati dalle tentazioni del diavolo, affinché egli non possa dominarvi, affinché non diveniate suoi sudditi all'ultimo giorno; poiché, ecco, egli non vi ricompensa con 'nulla di buono.
40 Ed ora, miei diletti fratelli, vorrei esortarvi ad aver pazienza e a sopportare ogni sorta di afflizioni; a non imprecare contro coloro che vi scacciano a causa della vostra estrema povertà, affinché non diventiate peccatori come loro;
41 Ma che abbiate pazienza e sopportiate queste afflizioni, con la ferma speranza che un giorno riposerete da tutte le vostre afflizioni.
CAPITOLO 35
La predicazione della parola demolisce l'astuzia degli Zoramiti--Essi espellono i convertiti, che allora Si uniscono al popolo di Ammon a Gershon--Alma e addolorato a causa della malvagità del popolo. Circa 74 a.C.
ORA avvenne che, dopo che Amulec ebbe posto fine a queste parole, essi si ritirarono dalla moltitudine e vennero nel paese di Gershon.
2 Si, e il resto dei fratelli, dopo aver predicato la parola agli Zoramiti, venne pure nel paese di Gershon.
3 E avvenne che, dopo che la parte più in vista degli Zoramiti si fu consultata riguardo alle parole che erano state predicate loro, essi si adirarono a causa della parola, poiché annullava la loro Astuzia; perciò non vollero dare ascolto alle parole.
4 E mandarono a radunare tutto il popolo da un capo all'altro di tutto il paese e si consultarono con loro riguardo alle parole che erano state dette.
5 Ora, i governanti, i sacerdoti e gli insegnanti non fecero sapere al popolo le loro intenzioni; scoprirono dunque segretamente l'opinione di tutto il popolo.
6 E avvenne, dopo che ebbero scoperto l'opinione di tutto il popolo, che quelli che erano a favore delle parole dette da Alma e dai suoi fratelli furono scacciati dal paese; ed erano molti. E vennero anch'essi nel paese di Gershon.
7 E avvenne che Alma e i suoi fratelli si presero cura di loro.
8 Ora, il popolo degli Zoramiti era adirato contro il popolo di Ammon che era a Gershon, e il governatore in capo degli Zoramiti, essendo un uomo molto malvagio, invio dei messi al popolo di Ammon, chiedendo di scacciare dal paese tutti quelli dei suoi che erano entrati nel paese.
9 E pronunciò molte minacce contro di loro. Ed ora, il popolo di Ammon non temette le loro parole, perciò non li scacciarono, ma accolsero tutti i poveri degli Zoramiti che vennero da loro; e li Nutrirono, li vestirono, e dettero loro delle terre come loro eredita; e si presero cura di loro secondo le loro necessita.
10 Ora, questo aizzo gli Zoramiti all'ira contro il popolo di Ammon; e cominciarono a mescolarsi ai Lamaniti e ad aizzare _ anch'essi all'ira contro di loro.
11 E cosi gli Zoramiti e i Lamaniti cominciarono a fare preparativi di guerra contro il popolo di Ammon, e anche contro i Nefiti.
12 E cosi fini il diciassettesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.
13 E il popolo di Ammon parti dal paese di Gershon e venne nel paese di Melec, e lasciò posto nel paese di Gershon agli eserciti dei Nefiti, affinché potessero lottare contro gli eserciti dei Lamaniti e gli eserciti degli Zoramiti; e cosi cominciò una guerra fra i Lamaniti e i Nefiti, nel diciottesimo anno del regno dei giudici; e qui di seguito Sara dato un Racconto delle loro guerre.
14 Ed Alma, Ammon e i loro fratelli, e anche i due figli di Alma, tornarono nel paese di Zarahemla, dopo essere stati strumenti nelle mani di Dio nel portare Molti Zoramiti al pentimento; e tutti coloro che erano stati portati al pentimento furono scacciati dal loro paese; ma hanno delle terre come loro eredita nel paese di Gershon, e hanno preso le armi per difendere se stessi, le loro mogli, i loro figli e le loro terre.
15 Ora Alma, essendo afflitto per l'iniquità del suo popolo, si, per le guerre, gli spargimenti di sangue e le contese che erano tra loro; ed essendo stato a proclamare la parola, ossia avendo mandato a proclamare la parola, fra tutto il popolo, in ogni città, e vedendo che il cuore del popolo cominciava a indurirsi e che essi cominciavano a offendersi a causa della severità della parola, il suo cuore ne fu grandemente addolorato.
16 Perciò fece si che i suoi figli si riunissero, per poter dare loro, a Ciascuno di loro separatamente, il suo incarico, in merito alle cose relative alla rettitudine. E abbiamo un racconto dei comandamenti ch'egli dette loro, secondo i suoi stessi annali.
I comandamenti di Alma a suo figlio Helaman.
Comprende i capitoli 36 e 37.
Alma rende testimonianza ad Helaman della sua conversione per mezzo di un angelo--Soffri le pene di un'anima dannata; invocò il nome di Gesù, e allora nacque da Dio-- Una dolce gioia riempi la sua anima--Vide schiere di angeli che lodavano Dio--I suoi convertiti hanno gustato e visto al pari di lui. Circa 74 a.C.
FIGLIO mio, presta orecchio alle mie parole; poiché ti giuro che inquantochè obbedirai ai comandamenti di Dio, prospererai nel paese.
2 Io vorrei che tu facessi come feci io, nel ricordare la schiavitù dei nostri padri; poiché essi erano in schiavitù e nessuno avrebbe potuto liberarli, eccetto il Dio di Abrahamo, e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe; e sicuramente egli li libero nelle loro afflizioni.
3 Ed ora, o figlio mio Helaman, ecco, tu sei nella giovinezza e perciò ti supplico di voler ascoltare le mie parole e di imparare da me; poiché so che chiunque riporrà la sua fiducia in Dio sarà sostenuto nelle sue prove, nelle sue difficoltà e nelle sue afflizioni, e sarà l'elevato all'ultimo giorno.
4 E non vorrei che tu pensassi che io sappia da me; non da materiale ma dallo spirituale, non dalla "mente carnale, ma da Dio.
5 Ora, ecco, io ti dico che se non fossi nato da Dio !'non avrei conosciuto queste cose; ma Dio mi ha fatto conoscere queste cose per bocca del suo santo angelo, non prece ne fossi in qualche modo degno;
6 Poiché andavo in giro con i figli di Mosia, cercando di Distruggere la chiesa di Dio; ma ecco, Dio mando il suo santo angelo per fermarci lungo il cammino.
7 Ed ecco, egli ci parlo come con voce di tuono, e la terra intera tremò sotto i nostri piedi; e cademmo tutti a terra, poiché il timore del Signore venne su di noi.
8 Ma ecco, la voce mi disse: Alzati. E io mi alzai e stetti in piedi, e vidi l'angelo.
9 Ed egli mi disse: Se vuoi distruggerti da te stesso, non cercare più di distruggere la chiesa di Dio.
10 E avvenne che caddi a terra; e fu per lo spazio di tre giorni e tre notti che non potei aprire la bocca, ne ebbi l'uso delle mie membra.
11 E l'angelo mi disse altre cose che furono udite dai miei fratelli; ma io non le udii; perché quando ebbi udito le parole-- Se vuoi distruggerti da te stesso, non cercare più di distruggere la chiesa di Dio--fui colpito da un cosi grande timore e stupore, per paura di essere forse distrutto, che caddi a terra e non udii più nulla.
12 Ma ero angosciato da un tormento eterno; poiché la mia anima era straziata al massimo grado e angosciata da tutti i miei peccati.
13 Sl, ricordavo tutti i miei peccati e tutte le mie iniquità, per le quali ero tormentato dalle pene dell'inferno; sl, vedevo che mi ero ribellato contro il mio Dio, e che non avevo obbedito ai suoi santi comandamenti.
14 Sl, e avevo uccisi molti dei suoi figlioli, o piuttosto li avevo condotti alla distruzione; sl, e infine talmente grandi erano state le mie iniquità, che il solo pensiero di venire alla presenza del mio Dio angosciava la mia anima con un orrore inesprimibile.
15 Oh, pensavo, se potessi essere bandito ed estinguermi anima e corpo, per non essere portato a stare alla presenza del mio Dio, per essere giudicato per le mie l'azioni!
16 Ed ora, per tre giorni e per tre notti fui angosciato, sl, con le pene di un'anima dannata.
17 E avvenne che mentre ero cosi angosciato dal tormento, mentre ero straziato dal ricordo dei miei molti peccati, ecco mi ricordai pure di aver udito mio padre profetizzare al popolo riguardo alla venuta di un certo Gesù Cristo, un Figlio di Dio, per espiare i peccati del mondo.
18 Ora, mentre la mia mente si soffermava su questo pensiero, gridai nel mio cuore: O Gesù, tu, Figlio di Dio, abbi misericordia di me che sono nel fiele dell'amarezza e sono circondato dalle catene eterne della morte.
19 Ed ora, ecco, quando pensai questo, non potei più ricordare le mie pene; sl, non fui più "straziato dal ricordo dei miei peccati.
20 Ed, oh! quale gioia e quale luce meravigliosa vidi; si, la mia anima fu riempita da una gioia tanto grande quanto era stata la mia pena!
21 Sl, io ti dico, figlio mio, che non può esservi nulla di così intenso e così amaro quanto lo furono le mie pene. E ti dico di nuovo, figlio mio, che d'altra parte non può esservi nulla di così intenso e dolce quanto lo fu la mia gioia.
22 Si, mi parve di vedere, proprio come vide nostro padre "Lehi, Dio seduto sul suo trono, circondato da innumerevoli schiere di angeli, nell'atteggiamento di cantare e di lodare il loro Dio; sl, e la mia anima anelava ad essere la.
23 Ma ecco, le mie membra riebbero la loro forza, e io mi alzai in piedi, e resi manifesto al popolo che ero nato da Dio.
24 Sl, e da quel momento fino ad ora ho lavorato senza posa per portare le anime al pentimento, per portarle a gustare l'immensa gioia che io avevo gustato, affinché anch'esse potessero nascere da Dio, ed essere riempite dello Spirito Santo.
25 Si ed ora ecco, o figlio mio, il Signore mi da una gioia immensa nel frutto delle mie fatiche;
26 Poiché a motivo della parola ch'egli mi ha impartita, ecco, molti sono nati da Dio ed hanno gustato, come ho gustato io, e veduto con i loro propri occhi, come io ho veduto; perciò conoscono queste cose di cui ho parlato, come io le conosco; e la conoscenza che ho viene da Dio.
27 E sono stato sostenuto in prove e difficoltà di ogni genere, si, e in ogni sorta di afflizioni; si, Dio mi ha liberato dalla prigione, dalle catene e dalla morte; si, e io ripongo in lui la mia fiducia, ed egli mi libererà ancora.
28 E so che mi risusciterà all'ultimo giorno per dimorare con lui in gloria; si, e lo loderò per sempre, perché ha 'portato i nostri padri fuori d'Egitto, e ha inghiottito gli Egiziani nel Mar Rosso; e li ha condotti mediante il suo potere nella terra promessa; si, e li ha liberati ripetutamente dalla servitù e dalla schiavitù.
29 Si, ha pure portato i nostri padri fuori dal paese di Gerusalemme; e li ha pure liberati, con il suo potere eterno, dalla servitù e dalla schiavitù, ripetutamente fino ad oggi; e io ho sempre serbato il ricordo della loro schiavitù; si, e tu pure dovresti serbare il ricordo della loro schiavitù, come ho fatto io.
30 Ma ecco, figlio mio, ciò non e tutto; poiché dovreste sapere, come io so, che inquantochè obbedirete ai comandamenti di Dio, prospererete nel paese, e dovreste anche sapere che inquantochè non obbedirete ai comandamenti di Dio, sarete recisi dalla sua presenza. Ora, ciò e secondo la sua parola.
CAPITOLO 37
Le tavole di bronzo e altre Scritture sono preservate per portare le anime alla salvezza--I Giarediti furono distrutti a causa delle loro malvagità--I loro giuramenti e alleanze segreti devono essere tenuti nascosti al popolo--Consigliati con il Signore in tutte le tue azioni--Come la Liahona guidava i Nefiti, cosi la parola di Cristo guida gli uomini alla vita eterna. Circa 74 a.C.
ED ora, figlio mio Helaman, io ti comando di prendere gli annali che mi sono stati affidati.
2 E ti comando pure di tenere una storia di questo popolo, cosi come ho fatto io, sulle tavole di Nefi, e di tener sacre tutte queste cose che ho conservato, come le ho tenute io; poiché e per un saggio scopo che vengono tenute.
3 E queste tavole di bronzo, che contengono queste incisioni che contengono le Sacre Scritture, che riportano la genealogia dei nostri antenati, si, fin dal principio--
4 Ecco, e stato profetizzato dai nostri padri che sarebbero state tenute e trasmesse da una generazione all'altra, e tenute e preservate dalla mano del Signore, fino a quando sarebbero andate a ogni nazione, tribù, lingua e popolo, affinché conoscano i misteri ivi contenuti.
5 Ed ora, ecco, se sono conservate, devono mantenere il loro splendore, si, e manterranno il loro splendore, si, come sarà pure di tutte le tavole che contengono ciò che e Sacra Scrittura
6 Ora, tu puoi supporre che CIÒ sia follia da parte mia; ma ecco, io ti dico che mediante cose piccole e semplici si avverano grandi cose; e in molti casi i piccoli mezzi confondono i savi.
7 E il Signore Iddio opera tramite dei mezzi per realizzare i suoi grandi ed eterni propositi; e con piccolissimi mezzi il Signore confonde i savi e realizza la salvezza di molte anime.
8 Ed ora, e stato fino ad oggi saggio agli occhi di Dio che queste cose fossero preservate; poiché ecco, esse hanno ampliato la memoria di questo popolo, si, e hanno convinto molti dell'errore delle loro vie e li hanno portati a conoscere il loro Dio per la salvezza della loro anima.
9 Si, io ti dico, non fosse per queste cose che questi annali contengono, che sono su queste tavole, Ammon e i suoi fratelli non avrebbero potuto convincere tante migliaia di Lamaniti delle erronee tradizioni dei loro padri; si, questi annali e le loro 'parole li portarono a pentirsi, cioè li portarono a conoscere il Signore loro Dio, e a gioire in Gesù Cristo, loro Redentore.
10 E chissà che non siano il mezzo per portare molte migliaia di loro, si, ed anche migliaia dei nostri ostinati fratelli, i Nefiti, che stanno ora indurendo il cuore nel peccato e nelle iniquità, a conoscere il loro Redentore?
11 Ora, questi misteri non mi sono stati ancora pienamente resi noti; perciò lascerò stare.
12 E basti dire solo che sono preservati per un saggio scopo,
scopo che e noto a Dio; poiché egli consiglia con saggezza in merito a tutte le sue opere, e i suoi sentieri sono diritti, e il suo corso e un circolo eterno.
13 Oh, ricorda, ricorda, figlio mio Helaman, quanto rigidi sono i comandamenti di Dio. Ed egli disse: Se obbedirete ai miei comandamenti, 'prospererete nel paese; ma se non obbedirete ai suoi comandamenti sarete recisi dalla sua presenza.
14 Ed ora ricorda, figlio mio, che Dio ti ha affidato queste cose, che sono sacre, che egli ha tenuto sacre e che egli pure terra e preserverà per un suo 'saggio scopo, per poter mostrare il suo potere alle generazioni future.
15 Ed ora ecco, io ti dico, per spirito di profezia, che se trasgredisci ai comandamenti di Dio, ecco, queste cose che sono sacre ti saranno tolte mediante il potere di Dio e tu sarai consegnato a Satana affinché ti passi al vaglio, come pula al vento.
16 Ma se tu obbedisci ai comandamenti di Dio, e se fai queste cose che sono sacre secondo CIÒ che il Signore ti comanda (poiché devi consultare il Signore per tutto ciò che devi fare con esse), ecco, nessun potere della terra o dell'inferno potrà togliertele, poiché Dio e potente per adempiere a tutte le sue parole.
17 Poiché egli manterrà tutte le promesse che ti farà, poiché ha mantenuto le promesse che ha fatto ai nostri padri.
18 Poiché egli promise loro che avrebbe preservato queste cose per un suo saggio scopo, per mostrare il suo potere alle generazioni future.
19 Ed ora ecco, egli ha adempiuto ad uno scopo, fino a riportare molte migliaia di Lamaniti a conoscere la verità; in esse ha mostrato loro il suo potere; e continuerà ancora a mostrare in esse il suo potere alle generazioni future; perciò saranno preservate.
20 Perciò, figlio mio Helaman ti comando di essere diligente nell'adempiere tutte le mie parole, e di essere pure diligente nell'obbedire ai comandamenti di Dio, come sono scritti.
21 Ed ora, ti parlerò di quelle ventiquattro tavole, affinché tu le conservi, affinché i misteri e le opere tenebrose e le loro opere segrete, ossia le opere segrete di quei popoli che sono stati distrutti, possano essere rese manifeste a questo popolo; si, tutti i loro omicidi, le loro ruberie, i loro saccheggi, tutte le loro malvagità e abominazioni possano essere manifestate a questo popolo; si, e affinché tu preservi questi 'interpreti.
22 Poiché ecco, il Signore vide che il suo popolo cominciava ad operare nelle tenebre, si, ad operare omicidi e abominazioni segrete; perciò il Signore disse che, se non si fossero pentiti, sarebbero stati distrutti di sulla faccia della terra.
23 E il Signore disse: lo preparerò per il mio servitore Gazelem una pietra che farà risplendere la sua luce nelle tenebre, per poter svelare al mio popolo che mi serve, per poter svelare loro le opere dei loro fratelli, si, le loro opere segrete, le loro opere tenebrose, le loro malvagità e abominazioni.
24 Ed ora, figlio mio, questi interpreti furono preparati affinché si potesse adempiere la parola di Dio, che egli pronunciò, dicendo:
25 Io farò uscire dall'oscuritàà alla luce tutte le loro opere segrete e le loro abominazioni; e a meno che non sl pentano, 'li spazzerò dalla faccia della terra; e faro venire alla luce tutti i loro segreti e le loro abominazioni, davanti a ogni nazione che d'ora in poi possederà questa terra.
26 Ed ora, figlio mio, vediamo che non si pentirono; perciò furono distrutti, e fin qui la parola di Dio si e adempiuta; si, le loro abominazioni segrete sono state fatte uscire dall'oscurità e ci sono state rese note.
27 Ed ora, figlio mio, ti comando di non rivelare tutti i giuramenti, le alleanze e i patti nelle loro abominazioni segrete; si, e tutti i loro segni e le loro meraviglie tu li terrai nascosti a questo popolo, affinchè non li conoscano, per tema che possano essi pure cadere nelle tenebre ed essere distrutti.
28 Poiche ecco, c'è una maledizione su tutto questo paese, che la distruzione verrà su tutti questi operatori di iniquità, secondo il potere di Dio, quando saranno pienamente maturi; perciò desidero che questo popolo possa non essere distrutto. _
29 Perciò terrai nascoste a questo popolo questi piani segreti dei loro giuramenti e delle loro alleanze, e farai loro conoscere soltanto la loro malvagità, i loro omicidi e le loro abominazioni; e insegnerai loro ad aborrire tale malvagità, abominazioni e omicidi; e insegnerai loro pure che questo popolo fu distrutto a causa della loro malvagit3, delle loro abominazioni e dei loro omicidi.
30 Poiché ecco, essi uccisero tutti i profeti del Signore che vennero tra loro per proclamare loro le loro iniquità; e il sangue di coloro che essi avevano ucciso grido vendetta al Signore loro Dio, verso coloro che li avevano uccisi; e cosi i castighi di Dio caddero su questi operatori di iniquità e di combinazioni segrete.
31 Si, e maledetto sia per sempre il paese per questi operatori di iniquità e di combinazioni segrete, fino alla distruzione, a meno che non si pentano prima di essere pienamente maturi.
32 Ed ora, figlio mio, ricorda le parole che ti ho detto; non confidare quei piani segreti a questo popolo, ma insegna loro un odio eterno contro il peccato e l'iniquità.
33 Predica loro il pentimento e la fede nel Signore Gesù Cristo; insegna loro a umiliarsi e ad essere miti ed umili di cuore; insegna loro a resistere a ogni 'tentazione del diavolo, con la loro fede nel Signore Gesù Cristo.
34 Insegna loro a non stancarsi mai delle buone opere, ma ad essere miti e umili di cuore; poiché questi troveranno riposo per la loro anima.
35 Oh, ricorda, figlio mio, e impara la saggezza nella tua giovinezza; si, impara nella tua giovinezza a obbedire ai comandamenti di Dio.
36 Si, e invoca Dio per ogni tua necessita; si, che tutte le tue azioni siano per il Signore, ed ovunque andrai, che sia nel Signore; si, che tutti i tuoi pensieri siano diretti al Signore, si, che gli affetti del tuo cuore siano posti nel Signore, per sempre.
37Prendi consiglio dal Signore in tutte le tue azioni, ed egli ti dirigerà per il bene; si, quando ti corichi la sera, coricati nel Signore, affinché egli possa vegliare su di te durante il sonno; e quando ti alzi al mattino, che il tuo cuore sia pieno di gratitudine verso Dio; e se farai queste cose, sarai elevato all'ultimo giorno.
38 Ed ora, figlio mio, ho qualcosa da dirti in merito all'oggetto che i nostri padri chiamavano sfera o indicatore--o piuttosto essi lo chiamavano Liahona, che interpretato significa bussola; e lo preparo il Signore.
39 Ed ecco, nessun uomo potrebbe lavorare con così singolare abilit3. Ed ecco, fu fatta per mostrare ai nostri padri la via che dovevano seguire nel deserto.
40 E funzionava per loro secondo la loro fede in Dio; perciò, se avevano fede per credere che Dio poteva far in modo che quelle lancette indicassero la via che dovevano seguire, ecco, era fatto; perciò essi avevano questo miracolo, e anche molti altri miracoli prodotti dal potere di Dio, giorno per giorno.
41 Nondimeno, poiché quei miracoli erano compiuti con piccoli mezzi, ciò manifestava loro delle opere meravigliose. Erano indolenti e dimenticavano di esercitare la loro fede e la loro diligenza, e allora quelle opere meravigliose cessavano ed essi non progredivano nel loro viaggio.
42 Perciò si attardarono nel deserto, ossia non seguirono una via diretta, e furono afflitti dalla fame e dalla sete a causa delle loro trasgressioni.
43 Ed ora, figlio mio, io vorrei che tu comprendessi che queste cose non sono prive di simbolismo; poiché quando i nostri padri erano indolenti nel prestare attenzione a questa bussola (e queste cose erano materiali), essi non prosperavano; e cosi è con le cose che sono spirituali.
44 Poiché ecco, e tanto facile prestare attenzione alla parola di Cristo, che ti indicherà una via diritta verso l'eterna felicita, quanto era facile per i nostri padri prestare attenzione a questa bussola, che avrebbe indicato loro una via diritta verso la terra promessa.
45 Ed ora io dico, non vi e forse un simbolo in questo? Poiché, proprio come questo indicatore condusse i nostri padri alla terra promessa seguendone il corso, cosi le parole di Cristo, se seguiamo il loro corso, ci porteranno oltre questa valle di dolore, in una ben migliore terra promessa.
46 O figlio mio, non siamo indolenti a motivo della facilita del "cammino; perché cosi fu per i nostri padri; poiché cosi era stato preparato per loro, affinché se avessero guardato, potessero 'vivere; cosi pure e per noi. La via e preparata, e se vogliamo guardare, possiamo vivere per sempre.
47 Ed ora, figlio mio, bada di prendere cura di queste cose sacre; si, cerca di guardare a Dio e di vivere. Va' da questo popolo e proclama la parola, e sii sobrio. Figlio mio, addio.
I comandamenti di Alma a suo figlio Shiblon.
Comprende il capitolo 38.
CAPITOLO 38
Shiblon fu perseguitato a motivo della sua rettitudine--La salvezza e in Cristo che e la vita e la luce del mondo--Tenere a freno le passioni. Circa 74 a.C.
Figlio mio, presta orecchio alle mie parole, poiché io ti dico, come già dissi a Helaman, che inquantoche obbedirete ai comandamenti di Dio prospererete nel paese; e inquantoche non obbedirete ai comandamenti di Dio, sarete recisi dalla sua presenza.
2 Ed ora, figlio mio, confido che avrò grande gioia in te a motivo della tua fermezza e della tua fedeltà a Dio; poiché, cosi come hai cominciato in gioventù a guardare al Signore tuo Dio, cosi spero che continuerai a obbedire ai suoi comandamenti; benedetto infatti e colui che persevera fino alla fine.
3 Io ti dico, figlio mio, che ho già avuto grande gioia da te per la tua fedeltà e la tua diligenza, per la tua pazienza e la tua longanimità tra il popolo degli Zoramiti.
4 Poiché so che tu fosti imprigionato, si, e so pure che fosti lapidato a motivo della parola; e sopportasti tutte queste cose con pazienza perché il Signore era con te; ed ora sai che i1 Signore ti libero.
5 Ed ora, figlio mio Shiblon, vorrei che ricordassi che nella cui riporrai la tua fiducia in Dio, in pari misura sarai liberato dalle tue prove, dai tuoi guai e dalle tue afflizioni, e sarai elevato all'ultimo giorno.
6 Ora, figlio mio, non vorrei che tu pensassi che io sappia queste cose da me, ma e lo Spirito di Dio che e in me che mi fa conoscere queste cose, poiché se non fossi nato da Dio, non avrei potuto sapere queste cose.
7 Ma ecco, il Signore nella sua grande misericordia mando il suo angelo per annunciarmi che dovevo cessare l'opera di distruzione fra il suo popolo; si, ed ho visto un angelo faccia a faccia, ed egli mi parlo, e la sua voce era come un tuono, e scosse la terra intera.
8 E avvenne che per tre giorni e tre notti fui nel più amaro dolore e nell'angoscia dell'anima: e mai, sino a quando non implorai la misericordia del Signore Gesù Cristo, ricevetti la remissione dei miei peccati. Ma ecco, lo invocai, e trovai la pace per la mia anima.
9 Ed ora, figlio mio, io ti ho detto questo affinché tu possa imparare la saggezza, affinché tu possa imparare da me che non v'è alcun'altra via o mezzo tramite il quale l'uomo possa essere salvato, se non in Cristo e tramite Cristo. Ecco, egli e la vita e la luce del mondo. Ecco, egli e la parola di verità e di rettitudine.
10 Ed ora, siccome hai cominciato a insegnare la parola, cosi vorrei che tu continuassi ad insegnarla; e vorrei che tu fossi diligente e temperante in ogni cosa.
11 Bada di non elevarti nell'orgoglio; si, bada di non vantarti della tua saggezza ne della tua grande forza.
12 Sii intrepido, ma non arrogante; e bada anche di tenere a freno tutte le tue passioni, affinché tu possa essere pieno d'amore; bada di astenerti dall'ozio.
13 Non pregare come fanno gli Zoramiti, poiché hai veduto che essi pregano per essere uditi dagli uomini e per essere lodati per la loro saggezza.
14 Non dire: O Dio, ti ringrazio perché siamo migliori dei nostri fratelli; ma di' piuttosto: O Signore, perdona la mia indegnità, e ricordati con misericordia dei miei fratelli--si, riconosci in ogni occasione la tua indegnit3 dinanzi a Dio.
15 E possa il Signore benedire la tua anima, ed accoglierti nel suo regno all'ultimo giorno, per riposare in pace. Ed ora va, figlio mio, ed insegna la parola a questo popolo. Sii sobrio. Figlio mio, addio.
I comandamenti di Alma a suo figlio Corianton.
Comprende i capitoli dal 39 al 42 incluso.
CAPITOLO 39
11 peccato sessuale e un'abominazione--I peccati di Corianton impedirono agli Zoramiti di accogliere la parola--La redenzione di Cristo e retroattiva nel salvare i fedeli che l'hanno preceduta. Circa 74 a.C.
ED ora, figlio mio, ho qualcosa di più da dire a te di quanto dissi a tuo fratello; poiché ecco, non hai osservato la fermezza di tuo fratello, la sua fedeltà e la sua diligenza nell'obbedire ai comandamenti di Dio? Ecco, non ti ha dato un buon esempio?
2 Poiché tu non hai prestato tanta attenzione alle mie parole quanto ha fatto tuo fratello, fra il popolo degli "Zoramiti. Ora, questo e ciò che ho contro di te: hai continuato a vantarti della tua forza e della tua saggezza.
3 E ciò non e tutto, figlio mio. Hai fatto ciò che per me e stato molto penoso; poiché hai abbandonato il ministero e sei andato nel paese di Siron, tra le frontiere dei Lamaniti, dietro alla meretrice Isabella.
4 Si, essa ha sedotto il cuore di molti; ma questa non era una scusa per te, figlio mio. Avresti dovuto attenerti al ministero che ti era stato affidato.
5 Non sai, figlio mio, che queste cose sono un'abominazione agli occhi del Signore; si, più abominevoli di tutti i peccati, salvo spargere sangue innocente o rinnegare lo Spirito Santo?
6 Poiché ecco, se rinneghi lo Spirito Santo una volta che ha avuto posto in te, e sai di rinnegarlo, ecco, questo e un peccato imperdonabile; sl, e, chiunque ammazza malgrado la luce e la conoscenza di Dio, non e facile per lui ottenere il 'perdono; si, io ti dico, figlio mio, che non e facile per lui ottenere il perdono.
7 Ed ora, figlio mio, volesse Dio che tu non ti fossi reso colpevole di un cosi grave crimine. Io non mi attarderei sui tuoi crimini, per straziare la tua anima, se non fosse per il tuo bene.
8 Ma ecco, non puoi nascondere i tuoi crimini a Dio; e, a meno che tu non ti penta, essi staranno come una testimonianza contro di te all'ultimo giorno.
9 Ora, figlio mio, vorrei che ti pentissi e che abbandonassi i tuoi peccati, e che non seguissi più la lussuria dei tuoi occhi, sessuale ma che ti trattenessi dal compiere queste cose: poiché se non lo fai, non potrai in alcun modo ereditare il regno di Dio. Oh, ricorda, e impegnati a trattenerti dal fare tutte queste cose.
10 E ti comando di impegnarti a prendere consiglio dai tuoi fratelli maggiori nelle tue imprese; poiché ecco, sei ancora giovane e hai bisogno di essere nutrito dai tuoi fratelli. E presta attenzione ai loro consigli.
11 Non lasciarti sviare da alcuna cosa vana o stolta; non lasciare che il diavolo seduca di nuovo il tuo cuore dietro a quelle malvagie meretrici. Vedi, o figlio mio, quale grande iniquità hai fatto cadere sugli Zoramiti; poiché, quando videro la tua condotta, non vollero credere alle mie parole.
12 Ed ora lo Spirito del Signore mi dice: ordina ai tuoi figli di fare il bene, per tema che seducano il cuore di molte persone, fino a distruggerle; perciò ti comando, figlio mio, nel timore di Dio, di astenerti dalle tue iniquità;
13 Di rivolgerti al Signore con tutta la tua mente, forza e facoltà; di non sedurre più il cuore di nessuno dall'agire iniquamente; ma piuttosto di tornare da loro e di riconoscere i tuoi errori e il male che hai fatto.
14 Non cercare le ricchezze, ne le cose vane di questo mondo; poiché ecco, non potrai portarle con te.
15 Ed ora, figlio mio, vorrei dirti qualcosa riguardo alla venuta di Cristo. Ecco, io ti dico che e lui che certamente verrà per togliere i peccati del mondo; si, egli viene per proclamare buone novelle di salvezza al suo popolo.
16 Ed ora, figlio mio, questo era il ministero al quale eri stato chiamato, per proclamare queste buone novelle a questo popolo, per preparare la loro mente, o piuttosto affinché venisse loro la salvezza, cosicché potessero preparare la mente dei loro figlioli a udire la parola al tempo della sua venuta.
17 Ed ora vorrei tranquillizzare un poco la tua mente su questo argomento. Ecco, ti stupisci che tali cose siano conosciute cosi in anticipo. Ecco, io ti dico, forse che un'anima non e altrettanto preziosa per Dio in questo momento, quanto lo sarà un'anima al tempo della sua venuta?
18 Non e forse necessario che il piano di redenzione sia reso noto tanto a questo popolo quanto ai loro figlioli?
19 Non e forse facile in questo momento per il Signore mandare un suo angelo a proclamare queste buone novelle tanto a noi quanto ai nostri figlioli, o dopo il tempo della sua venuta?
CAPITOLO 40
Cristo realizza la risurrezione di tutti gli uomini--Dopo la morte i giusti vanno in paradiso e i malvagi nelle tenebre diffusori ad aspettare il giorno della risurrezione--Nella risurrezione tutte le cose saranno restaurate alla loro forma corretta e perfetta. Circa 74 a.C.
ORA, figlio mio, vi e qualcosa di più che vorrei dirti; poiché percepisco che la tua mente e turbata in merito alla risurrezione dei morti.
2 Ecco, io ti dico che non vi e nessuna risurrezione--ossia direi, in altre parole, che questo corpo mortale non si riveste di immortalità, questa corruzione non si riveste di incorruttibilità--'fino a dopo la venuta di Cristo.
3 Ecco, egli realizza la risurrezione dei morti. Ma ecco, figlio mio, la risurrezione non c'è ancora. Ora ti spiego un mistero; nondimeno vi sono molti misteri che son 'tenuti celati, che nessuno conosce, salvo Dio stesso. Ma ti mostro una cosa che ho insistentemente chiesto al Signore di poter conoscere--ossia in merito alla risurrezione.
4 Ecco, c'è un tempo fissato in cui tutti usciranno dai morti. Ora, quando venga questo tempo nessuno lo sa; ma Dio conosce il tempo che e fissato.
5 Ora, che vi sia un tempo, o un secondo tempo o un terzo tempo in cui gli uomini usciranno dai morti, non e importante; poiché Dio "conosce tutte queste cose; mi basta sapere che e cosi: che vi e un tempo fissato in cui tutti si leveranno dai morti.
6 Ora deve esserci un intervallo fra il momento della morte e il momento della risurrezione.
7 Ed ora vorrei chiedere cosa avviene delle anime degli uomini dal tempo della morte al tempo fissato per la risurrezione?
8 Ora che ci sia più di un tempo fissato in cui gli uomini risuscitano, non importa, poiché non tutti muoiono a urlo stesso tempo, e ciò non importa; tutto e come un sol giorno per Dio, ed il tempo e misurato solo per gli uomini.
9 Perciò c'è un tempo fissato per gli uomini per risuscitare dai morti e c'è un intervallo tra il momento della morte e la risurrezione. Ed ora, in merito a questo intervallo di tempo, che cosa avviene dell'anima degli uomini e ciò che ho chiesto insistentemente al Signore di sapere; e questo e ciò che so.
10 E quando verrà il tempo in cui tutti risusciteranno, allora sapranno che Dio conosce tutti i tempi che sono fissati per l'uomo.
11 Ora, riguardo alla condizione dell'anima fra la morte e la risurrezione--ecco che mi e stato reso noto da un angelo che gli spiriti di tutti gli uomini, appena hanno lasciato questo corpo mortale, si, gli spiriti di tutti gli uomini, siano essi buoni o cattivi, sono "ricondotti a quel Dio che diede loro la vita.
12 E allora avverrà che gli spiriti di coloro che sono giusti saranno ricevuti in una condizione di felicità, che e chiamata paradiso, una condizione di riposo, una condizione di pace, dove si riposeranno da tutte le loro afflizioni, da tutte le preoccupazioni e dolori.
13 E poi avverrà che gli spiriti dei malvagi, si, che sono cattivi--poiché ecco, essi non hanno ne parte ne porzione alcuna dello Spirito del Signore, poiché ecco, essi scelsero le opere del male piuttosto che del bene: perciò lo spirito del diavolo entro in loro e prese possesso della loro casa--e questi saranno scacciati nelle tenebre di fuori; la vi saranno pianti, lamenti e stridor di denti, e ciò a causa delle loro iniquità, essendo condotti prigionieri dalla volontà del diavolo.
14 Ora questa e la condizione delle anime dei malvagi, si, nelle tenebre, e una condizione di orribile e temibile attesa dell'ardente indignazione dell'ira di Dio su di loro; cosi essi rimangono in questa 'condizione, come i giusti in paradiso, fino al tempo della loro risurrezione.
15 Ora ve ne sono alcuni che hanno compreso che questa condizione di felicita e questa condizione di infelicità dell'anima, prima della risurrezione, fosse una prima risurrezione. Si, ammetto che possa essere chiamata risurrezione, l'elevazione dello spirito o dell'anima e la sua consegna alla felicita o all'infelicità, secondo le parole che sono state dette.
16 Ed ecco, di nuovo e stato detto che vi e una prima risurrezione, una risurrezione di tutti coloro che sono vissuti, che vivono o che vivranno fino alla risurrezione di Cristo dai morti.
17 Ora, noi non crediamo che questa prima risurrezione, di cui si parla in questi termini, possa essere la risurrezione delle anime e la loro consegna alla felicita o all'infelicità. Non puoi supporre che ciò sia quello che si intende.
18 Ecco, io ti dico: No; ma si intende la riunione dell'anima col corpo di coloro che sono vissuti dai giorni di Adamo fino alla risurrezione di Cristo.
19 Ora, non dico che l'anima e il corpo di coloro di cui si e parlato siano tutti riuniti in una sola volta, i malvagi come i giusti; basti dire che si leveranno tutti o, in altre parole, che la loro risurrezione avverrà prima della risurrezione di coloro che morranno dopo la risurrezione di Cristo.
20 Ora, figlio mio, non dico che la loro risurrezione avverrà alla risurrezione di Cristo; ma ecco, lo do come mia opinione, che le anime e i corpi dei giusti saranno riuniti alla risurrezione di Cristo ed alla sua ascensione al cielo.
21 Ma non dico se sarà alla sua risurrezione, o dopo; dico solo questo, che vi e un intervallo fra la morte e la risurrezione del corpo, e una condizione di felicità o di infelicità per l'anima fino al tempo fissato da Dio per la risurrezione dei morti, perché siano riuniti, anima e corpo, e portati a stare davanti a Dio e siano giudicati secondo le loro opere.
22 Sì, questo realizza la restaurazione di quelle cose di cui è stato parlato per bocca dei profeti--
23 L'anima sarà restituita al corpo e il corpo all'anima; si, ogni membro e giuntura saranno restituiti al loro corpo; si, non si perderà neppure un capello del capo; ma tutte le cose saranno restituite alla loro forma corretta e perfetta.
24 Ed ora, figlio mio, questa è la restaurazione di cui e stato parlato per bocca dei profeti--
25 E allora i giusti risplenderanno nel regno di Dio.
26 Ma ecco, un'orribile morte si abbatte sui malvagi; poiché essi muoiono per le cose che concernono la rettitudine; poiché sono impuri, e nessuna cosa impura può ereditare il regno di Dio; ma sono scacciati e consegnati a raccogliere i frutti delle loro fatiche, ossia delle loro azioni, che sono state malvagie; ed essi bevono la feccia di una coppa amara.
CAPITOLO 41
Nella risurrezione gli uomini si levano in una condizione di infinita felicità o infinita infelicità--La malvagità non fu mai felicità--Gli uomini carnali nel mondo sono senza Dio--Nella restaurazione ogni persona riceve di nuovo le caratteristiche e gli attributi acquisiti nella vita terrena. Circa 74 a.C.
ED ora, figlio mio, ho qualcosa da dire in merito alla restaurazione di cui si e parlato; poiché, ecco, alcuni hanno distorto le Scritture e per questo si sono sviati di molto. E percepisco che anche la tua mente e stata turbata riguardo a questo argomento. Ma ecco, te lo spiegherò. 2 Io ti dico, figlio mio, che il piano della restaurazione e essenziale per la giustizia di Dio; poiché e essenziale che tutte le cose siano riportate al loro proprio ordine. Ecco, e essenziale e giusto, secondo il potere e la risurrezione di Cristo, che l'anima dell'uomo sia restituita al suo corpo, e che ogni parte del corpo sia restituita a se stessa.
3 Ed e essenziale per la giustizia di Dio che gli uomini siano giudicati secondo le loro 'opere; e se le loro opere furono buone in questa vita, e se buoni furono i desideri del loro cuore, che siano pure, all'ultimo giorno, restituiti a ciò che e buono.
4 E se le loro azioni sono malvagie, essi saranno restituiti ad esse, per il male. Perciò ogni cosa sarà restituita al suo proprio ordine, ogni cosa nel suo schema naturale--la mortalità elevata all'immortalità, la 'corruzione all'incorruttibilità--elevata alla felicità senza fine per ereditare il regno di Dio, o all'infelicità senza fine per ereditare il regno del diavolo, l'uno da una parte, l'altro dall'altra--
5 L'uno risuscitato alla felicità, secondo i suoi desideri di felicita, o al bene, secondo i suoi desideri di bene; e l'altro al male, secondo i suoi desideri di male; poiché, come ha desiderato fare il male tutto il giorno, cosi egli avrà la sua ricompensa di male quando verrà la notte.
6 E cosi e dall'altra parte se si è pentito dei suoi peccati ed ha desiderato la rettitudine fino alla fine dei suoi giorni, coisì pure sarà ricompensato con la rettitudine.
7 Questi sono quelli che sono redenti dal Signore; si, questi sono quelli che sono tirati fuori, che sono liberati da quella notte di tenebre senza fine; e cosi o resistono o cadono; poiché ecco, I essi sono i loro propri giudici, sia per fare il bene che per fare il male.
8 Ora, i decreti di Dio sono inalterabili; perciò la via e preparata affinché chi vuole possa camminare in essa ed essere salvato.
9 Ed ora ecco, figlio mio, non rischiare di offendere ancora una volta il tuo io su quei punti di dottrina sui quali hai finora rischiato di commettere peccato;
10 Non supporre, poiché Sl e parlato di restaurazione, che tu sarai restituito dal peccato alla felicità. Ecco, io ti dico, la malvagità non fu mai felicità.
11 Ed ora, figlio mio, tutti gli uomini che sono nello stato di natura, o dovrei dire in uno stato carnale, sono nel fiele dell'amarezza e nei legami dell'iniquità; sono senza Dio nel mondo, e sono andati contro la natura di Dio; perciò sono in una condizione contraria alla natura della felicità.
12 Ed ora ecco, il significato della parola restaurazione e di prendere una cosa dalla sua condizione naturale e metterla in una condizione innaturale, o metterla in una condizione opposta alla sua natura?
13 O figlio mio, non e cosi; ma il significato della parola restaurazione e restituire di nuovo il male al male, o il carnale al carnale, o il diabolico al diabolico--il bene a ciò che e bene, la rettitudine a ciò che e retto, la giustizia a ciò che e giusto, la misericordia a ciò che e misericordioso.
14 Pertanto, figlio mio, bada di essere misericordioso verso i tuoi fratelli; agisci con giustizia, giudica rettamente e fa' continuamente il bene; e se farai tutte queste cose allora riceverai la tua ricompensa; si, la misericordia ti sarà restituita di nuovo, la giustizia ti sarà di nuovo restituita; ti sarà di nuovo restaurato un giusto giudizio; e ti sarà ricompensato il bene.
15 Poiché quel che tu farai ti ritornerà e sarà restaurato; perciò la parola restaurazione condanna più pienamente il peccatore, e non lo giustifica affatto.
CAPITOLO 42
La vita terrena e un tempo di prova per permettere all'uomo di pentirsi e di servire Dio--La Caduta porta la morte fisica e quella spirituale su tutta l'umanità--La redenzione avviene mediante il pentimento-- Dio stesso espia i peccati del mondo--La misericordia e per coloro che si pentono--Tutti gli altri sono soggetti alla giustizia di Dio--La misericordia avviene per mezzo dell'Espiazione--Soltanto il vero penitente sarà salvato. Circa 74 a.C.
ED ora, figlio mio, percepisco che vi e qualcos'altro che preoccupa la tua mente, che tu non puoi comprendere, che riguarda la giustizia di Dio nel punire il peccatore; poiché ti sforzi di ritenere che sia ingiusto che il peccatore sia consegnato a una condizione di infelicità.
2 Ora ecco, figlio mio, ti spiegherò questa cosa. Poiché ecco, dopo che il Signore Iddio ebbe scacciato i nostri primi genitori fuori dal Giardino di Eden, per coltivare la terra dalla quale erano stati tratti--si, egli allontano l'uomo e pose al lato orientale del Giardino di Eden dei 'cherubini, e una spada fiammeggiante che girava da ogni parte, per proteggere l'albero della vita--
3 Ora, vediamo che l'uomo era divenuto come Dio, conoscendo il bene e il male; e per tema che stendesse la mano e cogliesse anche il frutto dell'albero della vita, ne mangiasse e vivesse per sempre, il Signore Iddio pose dei cherubini e la spada fiammeggiante, affinché non mangiasse il frutto--
4 E cosi vediamo che fu accordato all'uomo un tempo per pentirsi, si, un tempo di prova, un tempo per pentirsi e servire Dio.
5 Poiché ecco, se Adamo avesse steso subito la mano, e avesse mangiato il frutto dell'albero della vita, sarebbe vissuto per sempre, secondo la parola di Dio, senza avere il tempo di pentirsi; si, e inoltre la parola di Dio sarebbe rimasta senza effetto, e il grande piano di salvezza sarebbe stato frustrato.
6 Ma ecco, fu stabilito che l'uomo morisse--perciò, cosi come furono recisi dall'albero della vita, essi dovevano essere recisi dalla faccia della terra--e l'uomo divenne perduto per sempre, si, divenne decaduto.
7 Ed ora, da questo vedi che i nostri primi genitori furono recisi sia fisicamente che spiritualmente dalla presenza del Signore; e cosi vediamo che divennero soggetti a seguire la loro propria volontà.
8 Ora ecco, non era opportuno che l'uomo fosse redento da questa morte fisica, poiché ciò avrebbe distrutto il grande piano di felicità.
9 Perciò, siccome l'anima non può mai morire e la caduta aveva portato su tutta l'umanità sia una morte spirituale che una morte fisica, cioè fu recisa dalla presenza del Signore, era opportuno che l'umanità fosse redenta da questa morte spirituale.
10 Perciò, siccome erano divenuti carnali, sensuali e diabolici per natura, questa 'condizione di prova divenne per loro una condizione per prepararsi; divenne una condizione preparatoria.
11 Ed ora ricorda, figlio mio, se non fosse stato per il piano di redenzione (lasciandolo da parte), la loro anima, quando fossero morti, sarebbe stata infelice, essendo stata recisa dalla presenza del Signore.
12 Ed ora, non v'era alcun mezzo per affrancare gli uomini da questa condizione decaduta, che l'uomo aveva richiamato su di se a causa della sua disobbedienza;
13 Perciò, secondo giustizia, il piano di redenzione non avrebbe potuto essere realizzato se non a condizione che gli uomini si pentissero in questo stato di prova, si, in questo stato preparatorio; poiché, se non fosse stato a queste condizioni, la misericordia non avrebbe potuto aver effetto senza distruggere l'opera della giustizia. Ora, l'opera della giustizia non poteva essere distrutta; se cosi fosse Dio 'cesserebbe d'essere Dio
14 E cosi vediamo che tutta l'umanità era decaduta, ed era nelle mani della giustizia; si, la giustizia di Dio che l'aveva consegnata ad essere recisa per sempre dalla sua presenza.
15 Ed ora, il piano della misericordia non avrebbe potuto essere realizzato, a meno che non fosse compiuta un'espiazione; perciò Dio stesso espia per i peccati del mondo, per realizzare il piano della misericordia, per placare le richieste della 'giustizia, affinché Dio possa essere un Dio perfetto e giusto, e anche un Dio misericordioso.
16 Ora, il pentimento non avrebbe potuto venire agli uomini, a meno che non vi fosse una punizione, che fosse inoltre eterna, come deve essere la vita dell'anima, fissata in opposizione al piano di felicità, che era pure altrettanto eterno quanto la vita dell'anima.
17 Ora, come potrebbe un uomo pentirsi, a meno che non abbia peccato? Come potrebbe peccare, se non vi fosse una legge? Come potrebbe esserci una legge, se non vi fosse una punizione?
18 Ora, era stata fissata una punizione ed era stata data una legge giusta, il che produsse nell'uomo il rimorso di coscienza.
19 Ora, se non fosse stata data una legge--se l'uomo ammazzava doveva morire--avrebbe egli paura di morire se avesse ammazzato?
20 E inoltre, se non fosse stata data una legge contro il peccato, gli uomini non avrebbero paura di peccare.
21 E se non fosse stata data una legge, se gli uomini peccavano cosa poteva fare la giustizia, o anche la misericordia, poiché non avrebbero avuto nessun diritto sulla creatura?
22 Ma e stata data una legge, e una punizione e stata fissata, ed e stato concesso il pentimento; pentimento che la misericordia esige; altrimenti la giustizia reclama la creatura e applica la legge, e la legge infligge la punizione. Se non fosse cosi, le opere della giustizia sarebbero distrutte, e Dio cesserebbe di essere Dio.
23 Ma Dio non cessa di essere Dio, e la misericordia reclama il penitente, e la misericordia viene a causa dell'espiazione; e l'espiazione fa avverare la 'risurrezione dei morti; e la risurrezione dei morti riconduce gli uomini alla presenza di Dio; e cosi essi sono restituiti alla sua presenza, per essere giudicati secondo le loro opere, secondo la legge e la giustizia.
24 Poiché ecco, la giustizia mette in atto tutte le sue richieste, ed anche la misericordia reclama tutto ciò che e suo; e cosi nessuno, se non chi si pente veramente, sarà salvato.
25 Perché, credi tu che la misericordia possa derubare la giustizia? Io ti dico: No, neppure in un punto. Se cosi fosse, Dio cesserebbe di essere Dio.
26 E cosi Dio realizza i suoi grandi ed eterni propositi che erano preparati fin dalla fondazione del mondo. E così avviene la salvezza e la redenzione degli uomini, ed anche la loro distruzione e la loro infelicità.
27 Perciò, o figlio mio, chiunque vuole può venire a bere liberamente le acque di vita; e chi non vuole venire, non vi e costretto; ma all'ultimo giorno gli sarà restituito secondo i suoi atti.
28 Se ha desiderato fare il male e non si e pentito durante i suoi giorni, ecco, gli sarà fatto il male, secondo la restaurazione di Dio.
29 Ed ora, figlio mio, desidero che tu non ti lasci più turbare da queste cose, e che ti lasci turbare soltanto dai tuoi peccati, con quel turbamento che ti porterà al pentimento.
30 O figlio mio, desidero che tu non neghi più la giustizia di Dio. Non cercare più di giustificarti minimamente a causa dei tuoi peccati, negando la giustizia di Dio; ma lascia che la giustizia di Dio, la sua misericordia e la sua longanimità abbiano ampio spazio nel tuo cuore; e lascia che questo ti abbassi nella polvere in umiltà.
31 Ed ora, o figlio mio, tu sei chiamato da Dio a predicare la parola a questo popolo. Ed ora, figlio mio, va' per la tua via, proclama la parola con verità e sobrietà, affinché tu possa condurre delle anime al pentimento, affinché il grande piano di misericordia possa reclamarle. E possa Dio accordarti secondo le mie parole. Amen.
CAPITOLO 43
Alma e i suoi figli predicano la parola--Gli Zoramiti e altri Nefiti dissidenti diventano Lamaniti--I Lamaniti vanno in guerra contro i Nefiti--Moroni arma i Nefiti con armature difensive--11 Signore rivela ad Alma la strategia dei Lamaniti--I Nefiti difendono le loro case, la loro libertà, le loro famiglie e la loro religione--Gli eserciti di Moroni e di Lehi circondano i Lamaniti. Circa 74 a.C.
ED ora avvenne che i figli di Alma andarono fra il popolo per proclamare loro la parola. Ed Alma stesso non poteva rimanere inattivo, e vi andò anche lui.
2 Ora non aggiungeremo altro riguardo alla loro predicazione eccetto che predicavano la parola e la verità, secondo lo spirito di profezia e di rivelazione; e predicavano secondo il 'santo ordine di Dio, tramite il quale erano stati chiamati.
3 Ed ora ritorno al racconto delle guerre fra Nefiti e Lamaniti, nel diciottesimo anno del regno dei giudici.
4 Poiché ecco, avvenne che gli 'Zoramiti diventarono Lamaniti; perciò all'inizio del diciottesimo anno, il popolo dei Nefiti vide che i Lamaniti stavano venendo contro di loro; fecero dunque dei preparativi per la guerra, si, radunarono i loro eserciti nel paese di Gershon.
5 E avvenne che i Lamaniti vennero con le loro migliaia; e vennero nel paese di Antionum, che e il paese degli Zoramiti; e un uomo di nome Zerahemna era il loro capo.
6 Ed ora, poiché gli Amalechiti avevano in se stessi una disposizione più malvagia e sanguinaria dei Lamaniti, Zerahemna nomino dunque dei comandanti in capo sui Lamaniti, ed essi erano tutti Amalechiti e Zoramiti.
7 Ora, egli fece questo per tener vivo il loro odio verso i Nefiti, per poterli rendere soggetti fino a realizzare i suoi disegni.
8 Poiché ecco, i suoi disegni erano di aizzare i Lamaniti all'ira contro i Nefiti, e lo faceva per poter usurpare un grande potere su di loro, ed anche per poter acquisire potere sui Nefiti, riducendoli in schiavitù.
9 Ed ora, il disegno dei Nefiti era di difendere le loro terre, le loro case, le loro mogli e i loro figli, per poterli preservare dalle mani dei loro nemici; ed anche per poter preservare i loro diritti e i loro privilegi, si, ed anche la loro libertà, per poter adorare Dio secondo i loro desideri
10 Poiché sapevano che se fossero caduti nelle mani dei Lamaniti, i Lamaniti avrebbero distrutto chiunque avesse adorato Dio, il solo vero Dio vivente, in spirito e verità.
11 Si, e conoscevano pure l'odio estremo dei Lamaniti verso i loro fratelli, che erano il popolo degli Anti-Nefi-Lehi, che era chiamato popolo di Ammon-- ed essi non avrebbero preso le armi, si, avevano stipulato una alleanza e non l'avrebbero violata--perciò, se fossero caduti nelle mani dei Lamaniti, sarebbero stati distrutti.
12 E i Nefiti non volevano permettere che essi fossero distrutti; perciò avevano dato loro delle terre come loro eredita.
13 E il popolo di Ammon dava ai Nefiti una grande parte delle sue sostanze, per mantenere i loro eserciti; e cosi i Nefiti furono costretti a resistere da soli ai Lamaniti che erano costituiti da Laman e Lemuele e dai figli di Ismaele e da tutti coloro che avevano dissentito dai Nefiti, che erano Amalechiti e Zoramiti, e dai discendenti dei sacerdoti di Noe.
14 Ora, questi discendenti erano numerosi quasi quanto i Nefiti; e cosi i Nefiti furono costretti a battersi contro i loro fratelli, fino allo spargimento di sangue.
15 E avvenne che, quando gli eserciti dei Lamaniti si furono radunati nel paese di Antionum, ecco, gli eserciti dei Nefiti erano pronti ad affrontarli nel paese di Gershon.
16 Ora, il capo dei Nefiti ossia l'uomo che era stato nominato per essere comandante in capo dei Nefiti--ora, il comandante in capo prese il comandò di tutti gli eserciti dei Nefiti--e il suo nome era Moroni.
17 E Moroni prese tutto il comandò e il governo delle loro guerre. E aveva soltanto venticinque anni quando fu nominato comandante in capo degli eserciti dei Nefiti.
18 E avvenne che egli incontro i Lamaniti ai confini di Gershon, e il suo popolo era armato di spade, di scimitarre e di ogni sorta di armi da guerra.
19 E quando gli eserciti dei Lamaniti videro il popolo di Nefi, ossia che Moroni aveva preparato il suo popolo con pettorali e parabracci, Sl, e anche con scudi per difendere la testa, e inoltre indossavano indumenti spessi--
20 Ora l'esercito di Zerahemna non era preparato con nulla del genere; essi avevano soltanto le spade e le scimitarre, gli archi e le frecce, le pietre e le fionde; ed erano nudi, salvo una pelle cinta attorno ai fianchi; si, erano tutti nudi, salvo gli Zoramiti e gli Amalechiti;
21 Ma non erano armati di pettorali, ne di scudi--perciò erano grandemente spaventati dagli eserciti dei Nefiti per via delle loro armature, nonostante il loro numero fosse ben più grande di quello dei Nefiti.
22 Ed ecco, ora avvenne che essi non osarono venire contro i Nefiti ai confini di Gershon; lasciarono dunque il paese di Antionum per il deserto e si misero in viaggio, girando nel deserto verso la sorgente del fiume Sidon, per poter venire nel paese di Manti e prendere possesso del paese; non supponevano infatti che gli eserciti di Moroni avrebbero saputo dove erano andati.
23 Ma avvenne, appena essi furono partiti nel deserto, che Moroni mandò delle spie nel deserto a osservare il loro campo; e Moroni inoltre, conoscendo le profezie di Alma, mandò alcuni uomini da lui affinché chiedesse al Signore dove dovevano andare gli eserciti dei Nefiti per difendersi dai Lamaniti;
24 E avvenne che la parola del Signore venne ad Alma, ed Alma informo i messaggeri di Moroni che gli eserciti dei Lamaniti stavano marciando attorno al deserto per poter entrare nel paese di Manti, per poter cominciare un attacco contro la parte più debole del popolo. E questi messaggeri andarono a consegnare il messaggio a Moroni.
25 Ora Moroni, lasciando parte del suo esercito nel paese di Gershon, per tema che in quella maniera una parte dei Lamaniti potesse venire in quel paese e prendere possesso della città prese la parte rimanente del suo esercito e marciò verso il paese
26 E fece si che tutto il popolo in quel settore del paese si radunasse per combattere contro i Lamaniti, per difendere le loro terre e il loro paese, i loro diritti e le loro libertà; erano dunque preparati per il tempo dell'arrivo dei Lamaniti.
27 E avvenne che Moroni fece si che il suo esercito si nascondesse nella valle che era vicino alla sponda del fiume Sidon, che era a occidente del fiume Sidon nel deserto.
28 E Moroni pose delle spie tutt'attorno, per poter sapere quando sarebbe venuto l'esercito dei Lamaniti.
29 Ed ora, poiché Moroni conosceva le intenzioni dei Lamaniti che era loro intenzione distruggere i loro fratelli o di assoggettarli e di ridurli in schiavitù per potersi stabilire un regno su tutto il paese;
30 E sapendo pure che il solo desiderio dei Nefiti era di preservare le loro terre, la loro libertà e la loro chiesa, perciò non ritenne peccato difenderli mediante uno stratagemma perciò scopri, tramite le sue spie, quale percorso avrebbero seguito i Lamaniti.
31 Perciò divise il suo esercito e ne condusse una parte nella valle e la nascose a oriente e a meridi- one della collina di Ripla.
32 E il rimanente egli lo nascose nella valle a occidente, a occidente del fiume Sidon, e giù entro i confini del paese di Manti.
33 E avendo cosi appostato i1 suo esercito secondo il suo desiderio, era preparato ad affrontarli.
34 E avvenne che i Lamaniti vennero a settentrione della collina, dove era nascosta una parte dell'esercito di Moroni
35 E come i Lamaniti ebbero oltrepassato la collina di Ripla, e furono scesi nella valle e cominciarono ad attraversare il fiume Sidon, l'esercito che era nascosto a meridione della collina, che era guidato da un uomo il cui nome era Lehi, ed egli condusse innanzi il suo esercito e accerchio i Lamaniti a oriente, alle loro spalle.
36 E avvenne che i Lamaniti, quando videro i Nefiti attaccarli alle spalle, si voltarono e cominciarono a combattere contro l'esercito di Lehi.
37 E l'opera di morte cominciò da entrambe le parti, ma fu ben più terribile dalla parte dei Lamaniti poiché la loro nudità era esposta ai pesanti colpi dei Nefiti con le loro spade e le loro scimitarre che portavano la morte quasi a ogni colpo.
38 Mentre dall'altra parte vi era di tanto in tanto un uomo che cadeva, fra i Nefiti, di spada e per dissanguamento, essendo essi protetti nelle parti più vitali del corpo, ossia le parti più vitali del corpo essendo protette dai colpi dei Lamaniti, dai pettorali, dai parabracci e dagli elmi; e cosi i Nefiti proseguivano la loro opera di morte fra i Lamaniti.
39 E avvenne che i Lamaniti s'impaurirono a causa della grande distruzione tra loro, finche cominciarono a fuggire verso il fiume Sidon.
40 E furono inseguiti da Lehi e dai suoi uomini; e furono sospinti da Lehi nelle acque del Sidon e attraversarono le acque del Sidon. E Lehi trattenne i suoi eserciti sulle rive del fiume Sidon perchè non lo attraversassero.
41 E avvenne che Moroni e il suo esercito affrontarono i Lamaniti nella valle, dall'altra parte del fiume Sidon, e cominciarono a piombare loro addosso e ad ucciderli.
42 E i Lamaniti presero di nuovo la fuga dinanzi a loro verso il paese di Manti, e furono di nuovo affrontati dagli eserciti di Moroni.
43 Ora questa volta i Lamaniti si batterono furiosamente; si, mai si erano visti i Lamaniti combattere con forza e coraggio tanto grandi, no, neppure sin dal principio.
44 Ed erano istigati dagli Zoramiti e dagli Amalechiti, che erano i loro comandanti in capo e i loro capi, e da Zerahemna, che era il loro comandante in capo, ossia il loro capo supremo e comandante; si, si batterono come dragoni, e molti fra i Nefiti furono uccisi dalle loro mani, si, poiché spaccarono in due molti dei loro elmi e trapassarono molti dei loro pettorali e recisero molte delle loro braccia; e cosi i Lamaniti colpirono nella loro ira feroce.
45 Tuttavia i Nefiti erano ispirati da una migliore causa, poichè non combattevano per la monarchia o il potere, ma combattevano per le loro case e le loro libertà, le loro mogli e i loro figli, per tutto quanto possedevano, si per i loro riti di culto e la loro chiesa.
46 E facevano ciò che sentivano essere il dovere che avevano verso il loro Dio, poiché il Signore aveva detto loro, ed anche ai loro padri: Inquantochè non sarete colpevoli della 'prima offesa, ne della seconda, non vi lascerete uccidere dalle mani dei vostri nemici.
47 E ancora, il Signore ha detto: Difenderete le vostre famiglie fino allo spargimento di sangue. Perciò per questo motivo i Nefiti combattevano contro i Lamaniti, per difendere se stessi e le loro famiglie, le loro terre, i1 loro paese, i loro diritti e la loro religione.
48 E avvenne che quando gli uomini di Moroni videro la ferocia e l'ira dei Lamaniti, erano sul punto di ripiegare e di fuggire dinanzi a loro. E Moroni, rendendosi conto delle loro intenzioni, li spinse e li rincuoro con questi pensieri, si, il pensiero delle loro terre, delle loro libertà, si, la loro libertà dalla schiavitù.
49 E avvenne che essi si scagliarono contro i Lamaniti, e invocarono con una sola voce il Signore loro Dio, per la loro libertà dalla schiavitù.
50 E cominciarono a resistere con forza ai Lamaniti; e nell'ora stessa in cui invocarono il Signore per la loro libertà, i Lamaniti presero a fuggire dinanzi a loro; e fuggirono fino alle acque del fiume Sidon.
51 Ora, i Lamaniti erano più numerosi, si, più del doppio del numero dei Nefiti; nondimeno furono ricacciati al punto tale che furono raccolti in un solo corpo nella valle, presso la riva del fiume Sidon.
52 Perciò gli eserciti di Moroni li accerchiarono, si, da entrambe le parti del fiume, poiché ecco a oriente c'erano gli uomini di Lehi.
53 Perciò, quando Zerahemna vide gli uomini di Lehi a oriente del fiume Sidon, e gli eserciti di Moroni a occidente del fiume Sidon, e che essi erano circondati dai Nefiti, furono presi dal terrore.
54 Ora Moroni, vedendo il loro terrore, comandò ai suoi uomini di cessare di spargere il loro sangue.
CAPITOLO 44
Moroni comanda ai Lamaniti di stipulare una alleanza di pace o di essere distrutti - Zerahemna respinge l'offerta e la battaglia riprende--Gli eserciti di Moroni sconfiggono i Lamaniti. Circa 7473 a.C.
E AVVENNE che si fermarono e indietreggiarono un passo E Moroni disse a Zerahemna Ecco, Zerahemna, noi non desideriamo essere sanguinari. Tu sai che siete nelle nostre mani, tuttavia non desideriamo uccidervi.
2 Ecco, non siamo venuti in battaglia contro di voi per versare il vostro sangue per ottenere potere; e non desideriamo portare nessuno sotto il giogo della schiavitù. Ma questa e proprio la causa per la quale voi siete venuti contro di noi; si, e siete adirati con noi a causa della nostra religione.
3 Ma ora voi vedete che il Signore e con noi; e vedete che egli vi ha dati nelle nostre mani. Ed ora vorrei che comprendeste che ciò ci e stato accordato a motivo della nostra religione e della nostra fede in Cristo. Ed ora vedete che non potete distruggere questa nostra fede.
4 Ora vedete che questa è la vera fede di Dio; si, vedete che Dio ci sosterrà e ci proteggerà e ci preserverà, fintantochè siamo fedeli a lui e alla nostra fede e alla nostra religione; e mai il Signore permetterà che siamo distrutti, a meno che non cadiamo in trasgressione e rinneghiamo la nostra fede.
5 Ed ora, Zerahemna, ti comando, in nome di quel Dio onnipotente che ha rinforzato le nostre braccia, cosicchè abbiamo preso il sopravvento su di voi, per la nostra fede, per la nostra religione, per i nostri riti di culto, per la nostra chiesa e per il sacro mantenimento che dobbiamo alle nostre mogli e ai nostri figli, per quella libertà che ci lega alle nostre terre e al nostro paese; si, ed anche per mantenere la sacra parola di Dio alla quale dobbiamo tutta la nostra felicit3; e per tutto ciò che ci e più caro--
6 Si, e ciò non e tutto; ti comandò, per tutti i desideri che avete di vivere, di consegnarci le vostre armi di guerra, e noi non cercheremo il vostro sangue, ma vi risparmieremo la vita, se andrete per la vostra strada e non verrete più a farci la guerra.
7 Ed ora, se non lo fate, ecco, siete nelle nostre mani, e comanderò ai miei uomini di piombare su di voi e di infliggere al vostro corpo delle ferite mortali, affinché possiate essere estinti; ed allora vedremo chi avrà potere su questo popolo; Sl, vedremo chi sarà ridotto in schiavitù.
8 Ed ora avvenne che quando Zerahemna ebbe udito queste parole, si fece avanti e consegno la sua spada, la sua scimitarra e il suo arco nelle mani di Moroni e gli disse: Ecco qui le nostre armi da guerra; ve le consegneremo, ma non accetteremo di fare un giuramento con voi che sappiamo che violeremo, ed anche i nostri figli; ma prendete le nostre armi da guerra e permetteteci di partire nel deserto; altrimenti conserveremo le nostre spade, e periremo o vinceremo. 9 Ecco, noi non siamo della vostra fede; non crediamo che sia Dio che ci ha dato nelle vostre mani; ma crediamo che sia la vostra astuzia che vi ha preservati dalle nostre spade. Ecco, sono i vostri pettorali e i vostri scudi che vi hanno preservato.
10 Ed ora, quando Zerahemna ebbe cessato di dire queste parole, Moroni rese a Zerahemna la spada e le armi da guerra che aveva ricevuto, dicendo: Ecco, termineremo il conflitto.
11 Ora, non posso ritrattare le parole che ho detto, perciò, come vive il Signore, voi non partirete, a meno che non partiate con il giuramento che non tornerete di nuovo a combattere contro di noi. Ora, siccome siete nelle nostre mani, verseremo il vostro sangue sul terreno, oppure vi sottometterete alle condizioni che ho proposto.
12 Ed ora, quando Moroni ebbe detto queste parole, Zerahemna trattenne la sua spada; ed era adirato contro Moroni, e si precipito innanzi per uccidere Moroni; ma mentre alzava la spada, ecco, uno dei soldati di Moroni la colpi, facendola cadere a terra e la ruppe all'elsa; e colpi pure Zerahemna, strappandogli lo scalpo che cadde a terra. E Zerahemna si ritiro da loro in mezzo ai suoi soldati
13 E avvenne che il soldato che si era fatto avanti, che aveva staccato lo scalpo di Zerahemna, raccolse da terra lo scalpo per i capelli e lo infilo sulla punta della sua spada e la distese verso di loro, dicendo loro ad alta del vostro capo, cosi cadrete a terra voi a meno che non consegniate le vostre armi da guerra e partiate con una alleanza di pace.
15 Ora ve ne furono molti che, quando udirono queste parole e videro lo scalpo che stava sulla spada, furono colpiti dalla paura; e molti vennero avanti e gettarono le loro armi da guerra ai piedi di Moroni, e fecero una alleanza di pace. E a tutti coloro che fecero alleanza fu permesso di partire nel deserto.
16 Ora avvenne che Zerahemna era estremamente adirato e aizzo il rimanente dei suoi soldati all'ira, per lottare più strenuamente contro i Nefiti.
17 Allora Moroni si adiro, a causa dell'ostinazione dei Lamaniti, perciò comandò al suo popolo di piombare su di loro e di ucciderli. E avvenne che essi cominciarono ad ucciderli; si, e i Lamaniti si batterono con le loro spade e con tutte le loro forze.
18 Ma ecco, la loro pelle nuda e le loro teste scoperte li esponevano alle affilate spade dei Nefiti; si, ecco, essi furono trafitti e colpiti, e caddero molto rapidamente sotto le spade dei Nefiti; e cominciarono ad essere spazzati via, come aveva profetizzato il soldato di Moroni.
19 Ora Zerahemna, quando vide che erano tutti sul punto di essere distrutti, grido con forza a Moroni, promettendo che egli, come pure il suo popolo, avrebbe fatto una alleanza con loro, se avessero risparmiato la vita ai superstiti, che essi non sarebbero mai più venuti in guerra contro di loro.
20 E avvenne che Moroni fece sl che l'opera di distruzione cessasse di nuovo fra il popolo. E prese le armi da guerra dai Lamaniti; e dopo che essi ebbero stipulato una alleanza di pace con lui, tu concesso loro di partire nel deserto.
21 Ora il numero dei loro morti non fu contato a causa della grandezza del numero; si, il numero dei loro morti fu assai grande, sia tra i Nefiti che tra i Lamaniti.
22 E avvenne che essi gettarono i loro morti nelle acque del Sidon, ed essi furono trascinati via e sono sepolti nelle profondità del mare.
23 E gli eserciti dei Nefiti, o di Moroni, ritornarono e vennero alle loro case ed alle loro terre.
24 E cosi termino il diciòttesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi. E cosi termino la storia di Alma che era scritta sulle tavole di Nefi.
Il racconto del popolo di Nefi, delle sue guerre e dei suoi dissensi ai tempi di Helaman, secondo gli annali di Helaman, che egli tenne durante i suoi giorni.
Comprende i capitoli dal
45 al 62 incluso.
Helaman crede alle parole di Alma --Alma profetizza la distruzione dei Nefiti--Egli benedice e maledice il paese--Alma e rapito dallo Spirito come Mosé--Crescono i dissensi nella chiesa. Circa 73 a.C.
Ecco, ora avvenne che il popolo di Nefi si rallegro immensamente perchè il Signore li aveva di nuovo liberati dalle mani dei loro nemici; perciò resero grazie al Signore loro Dio, si, e digiunarono e pregarono molto e adorarono Dio con gioia immensamente grande.
2 E avvenne, nel diciannovesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, che Alma venne da suo figlio Helaman e gli disse: Credi tu alle parole che ti dissi in merito a quegli annali che sono stati tenuti?
3 Ed Helaman gli disse: Si, ci credo.
4 Ed Alma disse di nuovo: Credi tu in Gesù Cristo, che verrà?
5 Ed egli disse: Si, credo a tutte le parole che hai detto.
6 Ed Alma gli disse di nuovo: Obbedirai ai miei comandamenti.
7 Ed egli disse: Si, obbedirò ai tuoi comandamenti con tutto il mio cuore.
8 Allora Alma gli disse: Sii benedetto; e il Signore ti farà prosperare in questo paese.
¨ 9 Ma ecco, ho qualche cosa da profetizzarti; ma ciò che ti profetizzo tu non lo farai conoscere; Si, quanto ti profetizzo non sarà reso noto sino a quando la profezia si compirà; perciò scrivi le parole che dirò.
10 E queste sono le parole: Ecco, secondo lo spirito di rivelazione che e in me, io percepisco che questo popolo, i Nefiti, entro quattrocento anni dal tempo in cui Gesù Cristo si manifesterà loro, degenererà nell'incredulità.
11 Si, ed allora essi vedranno guerre e pestilenze, si, carestie e spargimenti di sangue fino a che il popolo di Nefi sarà estinto.
12 Si, e questo perché essi degenereranno nell'incredulità e cadranno nelle opere tenebrose, nella lascivia e in ogni sorta di iniquità; si, ti dico che poiché peccheranno contro una cosi grande luce e conoscenza, si, io ti dico che, da quel giorno, la quarta generazione non passera tutta prima che venga questa grande iniquità.
13 E quando verrà quel gran giorno, ecco, verrà presto il tempo in cui coloro che sono ora annoverati con il popolo di Nefi, ossia la loro posterità, non saranno più annoverati tra il popolo di Nefi.
14 Ma chiunque sopravviverà e non sarà distrutto in quel giorno grande e spaventevole, sarà annoverato tra i Lamaniti e diverrà come loro, tutti salvo pochi, che saranno chiamati i discepoli del Signore; e i Lamaniti li perseguiteranno fino a quando saranno estinti. Ed ora I a causa dell'iniquità, questa profezia si adempirà.
15 Ed ora avvenne che dopo che Alma ebbe detto queste parole ad Helaman, lo benedisse ed anche i suoi altri figli; e benedisse anche la terra per amore dei giusti,
16 E disse: Cosi dice il Signore Iddio--Maledetto sarà il paese, si, questo paese, fino alla distruzione, per tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli che compiono il male, quando saranno pienamente maturi; e come ho detto cosi sarà; poiché questa e la maledizione e la benedizione di Dio sul paese, poiché il Signore non può considerare il peccato con il 'minimo grado d indulgenza.
17 Ed ora, quando Alma ebbe detto queste parole, benedisse la chiesa, si, tutti quelli che da allora in avanti sarebbero rimasti fermi nella fede.
18 E quando Alma ebbe fatto questo, parti dal paese di Zarahemla, come per andare nel paese di Melec. E avvenne che non si udì più parlare di lui; e quanto alla sua morte o sepoltura non ne sappiamo nulla.
19 Ecco, sappiamo questo: che era un uomo retto, e si sparse il detto, nella chiesa, che egli fu rapito dallo Spirito ossia sepolto dalla mano del Signore, così come Mosè. Ma, ecco, le Scritture dicono che il Signore prese a sé Mosè; e noi supponiamo che Egli abbia ricevuto a sé anche Alma nello spirito; perciò, per questo motivo, non sappiamo nulla a riguardo alla sua morte ed alla sua sepoltura.
20 Ed avvenne, all'inizio del dodicesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, che Helaman andò fra il popolo per proclamare loro la parola.
21 Poiché ecco, si rivelò opportuno, per via delle loro guerre con i Lamaniti e dei molti piccoli dissensi e turbamenti che c'erano stati fra il popolo, che la parola di Dio fosse proclamata fra loro, sì e che fosse data una regola in tutta la chiesa.
22. Perciò Helaman e i suoi fratelli partirono per ristabilire la chiesa in tutto il paese, sì, in ogni città da un capo all'altro del paese che era posseduto dal popolo di Nefi. E avvenne che nominarono sacerdoti e insegnanti ovunque nel paese, su tutte le chiesa.
23 Ed ora avvenne che dopo che Helaman e i suoi fratelli ebbero nominati sacerdoti e insegnanti nelle chiese, sorsero dei dissensi fra loro ed essi non vollero più prestare attenzione alle parole di Helaman e dei suoi fratelli.
24 Ma s'inorgoglirono, elevandosi nel cuore, a causa delle loro immense ricchezze; perciò cominciarono a considerarsi ricchi e non vollero più prestare attenzione alle loro parole, per camminare rettamente dinanzi a Dio.
CAPITOLO 46
Amalichia cospira per divenire re - Moroni innalza il motto della libertà - Egli chiama a raccolta il popolo per difendere la loro religione - I veri credenti sono chiamati Cristiani - Un residuo di Giuseppe sarà preservato - Amalichia e i dissenzienti fuggono nel paese di Nefi - Coloro che non vogliono sostenere la causa della libertà vengono messi a morte. Circa 73-72 a.C.
E avvenne che tutti coloro che non vollero ascoltare le parole di Helaman e dei suoi fratelli si radunarono contro i loro fratelli.
2 Ed ora ecco, erano grandemente adirati, al punto che erano determinati ad ucciderli.
3 Ora il capo di coloro che erano adirati contro i loro fratelli era un uomo grande e forte, e il suo nome era Amalichia.
4 Ed Amalichia desiderava essere re; e anche coloro che erano adirati desideravano che fosse loro re, ed essi erano per la maggior parte, giudici inferiori del paese, ed aspiravano al potere.
5 Ed erano stati convinti dalle lusinghe di Amalichia che se lo avessero sostenuto e stabilito loro re, egli li avrebbe fatti governatori del popolo.
6 Così essi furono sviati da Amalichia al dissenso, nonostante la predicazione di Helaman e dei suoi fratelli, sì, nonostante la loro immensa preoccupazione per la chiesa, poiché erano sommi sacerdoti della chiesa.
7 E vene furono molti nella chiesa che credettero alle parole lusinghiere di Amalichia, perciò dissentirono perfino della chiesa, e così gli affari del popolo di Nefi erano molto precari e pericolosi, nonostante la grande vittoria che avevano avuto sui Lamaniti e la grande gioia che avevano avuto sui Lamaniti e la grande gioia che avevano avuto per essere stati liberati dalla mano del Signore.
8 Così vediamo con quanta rapidità i figlioli degli uomini dimenticano il Signore loro Dio, sì, con quanta rapidità commettono l'iniquità e si lasciano sviare dal maligno.
9 Sì, e vediamo pure la grande malvagità che un solo uomo molto malvagio può causare fra i figlioli degli uomini.
10 Sì, vediamo che Amalichia, poiché era un uomo pieno di astuzie e un uomo dalle molte parole lusinghiere, indusse il cuore di molte persone ad agire con malvagità; si, e a cercare di distruggere la chiesa di Dio e di distruggere le fondamenta della libertà che Dio aveva accordato loro, ossia la benedizione che Dio aveva mandato sulla faccia della terra per amore dei giusti.
11 Ed ora avvenne che quando Moroni, che era il comandante in capo degli eserciti dei Nefiti ebbe udito di questi dissensi, si adiro con Amalichia.
12 E avvenne che si stracciò il mantello; e ne prese un lembo e vi scrisse sopra--In ricordo del nostro Dio, della nostra religione, della libertà, della nostra pace, delle nostre mogli e dei nostri figli--e lo fisso in cima a una pertica.
13 E si strinse l'elmo, il pettorale e i suoi scudi, e si cinse l'armatura attorno ai fianchi; e prese la pertica che aveva sulla cima il suo mantello stracciato (e lo chiamo il motto della libertà), si inchino sino a terra e prego ardentemente il suo Dio affinché le benedizioni della libertà restassero sui suoi fratelli fintanto che un gruppo di cristiani rimanesse in possesso del paese--
14 Era cosi, infatti, che tutti i veri credenti in Cristo, che appartenevano alla chiesa di Dio erano chiamati da coloro che non appartenevano alla chiesa.
15 E coloro che appartenevano alla chiesa erano fedeli; si, tutti coloro che erano veri credenti in Cristo prendevano su di se volentieri il nome di Cristo, ossia cristiani, come erano chiamati, a motivo della loro fede in Cristo, che doveva venire.
16 E perciò Moroni, a quel tempo, prego affinché la causa dei Cristiani e la libertà del paese potessero essere favorite.
17 E avvenne che dopo che ebbe aperto la sua anima a Dio, egli denomino tutta la terra a meridione del paese desolazione, sl, insomma, tutta la terra, sia a settentrione che a meridione: paese eletto e paese della libertà.
18 E disse: Certamente Dio non permetterà che noi, che siamo disprezzati perché abbiamo assunto il nome di Cristo, siamo calpestati e distrutti, finche non attireremo ciò su di noi per le nostre trasgressioni.
19 E quando Moroni ebbe detto queste parole, andò fra il popolo sventolando in aria il lembo del suo mantello, affinché tutti potessero vedere la scritta che aveva scritto sul lembo e gridando ad alta voce, dicendo:
20 Ecco, tutti coloro che vogliono mantenere questo motto sul paese, vengano avanti nella forza del Signore, e facciano alleanza che manterranno i loro diritti e la loro religione, affinché il Signore Iddio possa benedirli.
21 E avvenne che quando Moroni ebbe proclamato queste parole, ecco, il popolo accorse con le armature cinte sui fianchi strappandosi le vesti in segno, ossia come alleanza, che non avrebbero abbandonato il Signore loro Dio; o, in altre parole, se avessero trasgredito ai comandamenti di Dio, o fossero caduti in trasgressione, e si fossero vergognati di prendere su di se il nome di Cristo, il Signore li avrebbe stracciati, come essi avevano stracciato le loro vesti.
22 Ora fu questo il patto che fecero, e gettarono le loro vesti ai piedi di Moroni, dicendo: Facciamo alleanza con il nostro Dio che saremo distrutti, come i nostri fratelli del paese a settentrione, se cadremo in trasgressione; si, egli può gettarci ai piedi dei nostri nemici, proprio come noi abbiamo gettato le nostre vesti ai tuoi piedi perché siano calpestate sotto i piedi, se cadremo in trasgressione.
23 Moroni disse loro: Ecco, noi siamo un residuo della posterità di Giacobbe; si, siamo un residuo della posterità di Giuseppe, il cui 'mantello fu strappato dai suoi fratelli in molti pezzi; si, ed ora ecco, ricordiamo di obbedire ai comandamenti di Dio, o le nostre vesti saranno stracciate dai nostri fratelli e gettati in prigione, o venduti, o uccisi.
24 Si, preserviamo la nostra libertà, come un residuo di Giuseppe; si, ricordiamo le parole di Giacobbe prima della sua morte poiché ecco, egli vide che un lembo del mantello di Giuseppe era stato preservato e non si era decomposto. Ed egli disse: Cosi come questo residuo della veste di mio figlio e stato preservato cosi un residuo della posterità di mio figlio sarà preservato dalla mano del Signore, che lo prenderà a Se, mentre il rimanente della posterità di Giuseppe perirà, proprio come il rimanente della sua veste
25 Ora ecco, questo arreca dolore alla mia anima; nondimeno la mia anima gioisce in mio figlio, a motivo di quella parte della sua posterità che sarà condotta a Dio.
26 Ora ecco, queste furono le espressioni di Giacobbe.
27 Ed ora, chi sa se il residuo della posterità di Giuseppe che perirà come la sua veste, sono coloro che si sono separati da noi? Si, e la saremo anche noi, se non rimaniamo fermi nella fede in Cristo.
28 Ed ora avvenne che quando Moroni ebbe detto queste parole, avanzo e mandò anche a radunare, in tutte le parti del paese in cui vi erano dei dissensi, tutte le persone che desideravano mantenere la loro libertà, resistere ad Amalichia e a coloro | che si erano separati, che venivano chiamati Amalichiaiti.
29 E avvenne che quando Amalichia vide che il popolo di Moroni era più numeroso degli Amalichiaiti--e vide pure che il suo popolo aveva dei dubbi in merito alla giustizia della causa che avevano intrapreso--perciò, temendo di non poter raggiungere il fine, prese quelli del I suo popolo che vollero seguirlo I e se ne andò nel paese di Nefi.30 Ora Moroni penso che non I fosse opportuno che i Lamaniti I ricevessero ulteriori rinforzi; perciò penso di recidere il popolo di Amalichia, ossia di prenderli e di portarli indietro e di mettere a morte Amalichia; si, polche sapeva che questi avrebbe incitato i Lamaniti all'ira contro di loro e li avrebbe indotti a venire a combattere contro di loro; e sapeva che Amalichia I avrebbe fatto ciò per poter ottenere i suoi scopi.
31 Perciò Moroni penso che fosse opportuno prendere i suoi eserciti, che si erano radunati ed armati e avevano stipulato l'alleanza di mantenere la pace--e avvenne che egli prese il suo esercito e marciò con le sue tende nel deserto per tagliare la strada di Amalichia nel deserto.
32 E avvenne che egli fece secondo i suoi desideri, e marciò nel deserto e prevenne gli eserciti di Amalichia.
33 E avvenne che Amalichia fuggì con un piccolo numero dei suoi uomini, e i rimanenti furono consegnati nelle mani di Moroni e furono portati indietro nel paese di Zarahemla.
34 Ora Moroni, essendo uno che era stato 'nominato dai giudici supremi e dall'opinione del popolo, pertanto aveva potere, secondo il suo volere, sugli eserciti dei Nefiti, per stabilire ed esercitare autorità su di loro.
35 E avvenne che fece si che fosse messo a morte chiunque, fra gli Amalichiaiti, non volesse entrare in alleanza per sostenere la causa della libertà, affinché potessero mantenere un governo libero; e non ve ne furono che pochi che rifiutarono l'alleanza di libertà.
36 E avvenne pure che fece si che il motto della libertà fosse issato su ogni torre che era in tutto il paese che era posseduto dai Nefiti; e cosi, Moroni pianto lo stendardo della libertà fra i Nefiti.
37 E cominciarono ad avere di nuovo pace nel paese; e cosi mantennero la pace nel paese
fin quasi alla fine del diciannovesimo anno del regno dei giudici.
38 Ed Helaman e i Sommi sacerdoti mantennero pure l'ordine nella chiesa; si, per lo spazio di quattro anni ebbero tanta pace e gioia nella chiesa.
39 E avvenne che ve ne furono molti che morirono credendo fermamente che la loro anima era stata redenta dal Signore Gesù Cristo; cosi se ne andarono da questo mondo con allegrezza.
40 E ve ne furono alcuni che morirono di febbri che erano assai frequenti nel paese in certe stagioni dell'anno--ma non tanto per le febbri, a motivo delle eccellenti qualità di molte piante e radici che Dio aveva preparato per rimuovere la causa delle malattie alle quali gli uomini erano soggetti per la natura del clima--
41 Ma ve ne furono molti che morirono in tarda età; e coloro che morirono nella fede in Cristo sono felici in lui, come dobbiamo supporre.
CAPITOLO 47
Amalichia usa il tradimento, l'omicidio e l'intrigo per diventare re dei Lamaniti--I Nefiti dissidenti sono più malvagi e feroci dei Lamaniti. Circa 72 a.C.
TORNEREMO ora nella nostra storia ad Amalichia e a coloro che erano fuggiti con lui nel deserto; poiché, ecco, egli aveva preso quelli che erano andati con lui ed era salito al paese di Nefi, fra i Lamaniti, e aizzo i Lamaniti all'ira contro il popolo di Nefi, al punto che il re dei Lamaniti emano un proclama in tutto il suo paese, fra tutto il suo popolo, affinché si radunassero di
nuovo per andare a combattere contro i Nefiti.
2 E avvenne che quando il proclama fu diffuso fra loro, essi furono grandemente impauriti; si, temevano di dispiacere al re, e temevano pure di andare a combattere contro i Nefiti, per tema di perdere la vita. E avvenne che non vollero, ossia la maggior parte di loro non volle, obbedire ai comandamenti del re.
3 Ed ora avvenne che il re si adiro a causa della loro disobbedienza; perciò diede ad Amalichia il comandò di quella parte del suo esercito che era stata obbediente ai suoi ordini, e gli comandò di andare a costringerli a prendere le armi.
4 Ora ecco, questo era il desiderio di Amalichia, poiché, essendo egli uomo molto subdolo nel fare il male, concepì dunque in cuor suo il piano di detronizzare il re dei Lamaniti.
5 Ed ora aveva ottenuto il comandò di quelle parti dei Lamaniti che erano in favore del re; e cerco poi di guadagnarsi il favore di coloro che non erano obbedienti; perciò andò nel luogo che era chiamato Onida, poiché la erano fuggiti tutti i Lamaniti; poiché avevano scorto l'esercito che arrivava, e supponendo che stessero venendo per distruggerli, erano dunque fuggiti ad Onida, nel luogo delle armi.
6 Ed avevano nominato un uomo che fosse loro re e capo, avendo preso nella loro mente la determinata risoluzione che non si sarebbero assoggettati ad andare contro i Nefiti.
7 E avvenne che si erano radunati sulla cima del monte che era chiamato Antipa, per prepararsi a combattere.
8 Ora non era intenzione di Amalichia dar loro battaglia secondo i comandamenti del re; ma ecco, era sua intenzione ottenere il favore degli eserciti dei Lamaniti per potersi mettere alla loro testa, detronizzare il re e prendere possesso del regno.
9 Ed ecco, avvenne che fece si che il suo esercito piantasse le tende nella valle che era presso il monte Antipa.
10 E avvenne che quando fu notte egli mandò un'ambasciata segreta sul monte Antipa, desiderando che il capo di coloro che stavano sul monte, il cui nome era Lehonti, scendesse ai piedi del monte, poiché desiderava parlargli.
11 E avvenne che quando Lehonti ricevette il messaggio, non oso scendere ai piedi del monte. E avvenne che Amalichia mandò di nuovo una seconda volta ad invitarlo a scendere. E avvenne che Lehonti non volle; ed egli mandò di nuovo, per la terza volta.
12 E avvenne che quando Amalichia si accorse che non poteva convincere Lehonti a scendere dal monte, sali lui sul monte, quasi sino al campo di Lehonti; e mandò per la quarta volta il suo messaggio a Lehonti,
ALMA 60:14--22
perciò non dovete supporre che i giusti siano perduti perché sono stati uccisi; ma ecco, essi entrano nel riposo del Signore loro Dio.
14 Ed ora ecco, vi dico, io temo grandemente che i giudizi di Dio cadano su questo popolo per la sua estrema indolenza, si, e per l'indolenza del nostro governo e per la sua estrema negligenza verso i loro fratelli, si, verso quelli che sono stati uccisi.
15 Poiché se non fosse stato per la malvagità, che e cominciata prima ai nostri vertici, avremmo potuto resistere ai nostri nemici, cosicché non avrebbero avuto potere su di noi.
16 Si, se non fosse stato per la guerra che scoppiò tra di noi, si, se non fosse stato per quegli "uomini del re, che hanno causato un sì grande spargimento di sangue fra noi; sì al tempo in cui lottavamo tra di noi , se avessimo unito le nostre forze come abbiamo fatto finora; si, se non fosse stato per il desiderio di potere e d'autorità che avevano quegli uomini del re su di noi; se fossero stati fedeli alla causa della libertà e si fossero uniti a noi e fossero andati contro i nostri nemici, invece di alzare la spada contro di noi, il che fu causa di un si grande spargimento di sangue fra noi; si se fossimo andati contro di loro nella forza del Signore, avremmo disperso i nostri nemici, poiché ciò sarebbe stato compiuto in adempimento delle sue parole.
17 Ma ecco, ora i Lamaniti ci attaccano, prendendo possesso delle nostre terre e ammazzando la nostra gente con la spada, si, le nostre donne e i nostri figli, e li traggono schiavi facendo loro patire ogni sorta di afflizioni, e ciò a causa della grande malvagità di coloro che cercano potere e autorità, si, proprio quegli uomini del re!
18 Ma perché dovrei dilungarmi su questo argomento? Poiché non sappiamo se anche voi aspirate all'autorità. Non sappiamo se voi pure siete traditori della vostra patria.
19 0 ci avete abbandonato perché siete nel cuore del paese e siete circondati dalla sicurezza, cosicché non ci avete fatto mandare del cibo e anche degli uomini per rafforzare i nostri eserciti?
20 Avete dimenticato i comandamenti del Signore vostro Dio? Si, avete dimenticato la schiavitù dei nostri padri? Avete dimenticato le molte volte in cui siamo stati liberati dalle mani dei nostri nemici?
21 0 supponete che il Signore ci libererà ancora, mentre sediamo sul nostro trono e non facciamo uso dei mezzi che i Signore ci ha forniti?
22 Si, siederete voi in ozio mentre siete circondati da migliaia, si, e decine di migliaia ch~ pure siedono in ozio, mentre tutt'attorno vi sono migliaia, sui confini del paese, che stanno cadendo per la spada, sì, feriti e sanguinanti?
23 Supponete che Dio vi considererà innocenti mentre sedete tranquilli a guardare queste cose? Ecco, io vi dico: no, Ora verrei che ricordaste che Dio ha detto che prima dovrà essere nettato l'interno del vaso, e poi del vaso verrà nettato anche l'esterno.
24 Ed ora, salvo che vi pentiate di quello che avete fatto e cominciate ad alzarvi ed agire, e ci mandiate cibo ed uomini, e ad Helaman pure, affinchè possa dar soccorso a quelle parti del paese che ha ripreso, e affinchè possiamo riconquistare il resto dei nostri possedimenti in queste regioni, ecco, sarà opportuno che non lottiamo più con i Lamaniti finché non abbiamo prima nettato l'interno del nostro vaso, sì, perfino il grande capo del governo.
25 E salvo che diate seguito alla mia lettera, vi facciate vivi, e mi dimostriate il vero spirito di libertà, vi sforziate di rafforzare e fortificare i nostri eserciti, e accordiate loro del cibo per mantenersi, ecco, io lascerò una parte dei miei uomini liberi per tenere questa parte del nostro paese, e lascerò su di loro la forza e le benedizioni di Dio, affinché nessun altro potere possa operare su di loro-
26 E ciò a motivo della loro immensa fede e della loro pazienza nelle tribolazioni-
27 E verrò a voi, e se c'è qualcuno fra voi che ha desiderio di libertà, sì, se sarà rimasta anche una sola scintilla di libertà, io provocherò fra voi delle insurrezioni, fino a che coloro che hanno il desiderio di usurpare il potere el'autorità siano eliminati.
28 Sì, ecco, io non temo il vostro potere nè la vostra autorità, ma è il mio Dio che temo; ed è conforme ai suoi comandamenti che io impugni la spada per difendere la causa della mia patria; ed è per la vostra iniquità che abbiamo sofferto tante perdite.
29 Ecco, è tempo, sì, è alla porta il tempo in cui, salvo che vi muoviate in difesa del vostro paese e dei vostri piccoli, la spada della giustizia sarà sospesa su di voi; sì, e cadrà su di voi e vi colpirà fino alla vostracompleta distruzione.
30 Ecco, io attendo aiuto da voi; e a meno che non ci forniate soccorso, ecco, verrò da voi, nel paese di Zarhemla e vi colpirò con la spada, tanto che non avrete più il, potere di impedire il progresso di questo popolo nella causa della nostra libertà.
31 Poichè ecco, il Signore non permetterà che viviate e vi rafforziate nelle vostre iniquità per distruggere il suo popolo giusto.
32 Ecco, potete supporre che il Signore risparmierà voi e uscirà in giudizio contro il Lamaniti; quando il loro odia è causato dalle tradizioni dei loro padri, si, ed e stato raddoppiato da coloro che erano dissidenti fra noi, mentre la vostra iniquità e causata dal vostro amore per la gloria e per le cose vane del mondo?
33 Voi sapete che trasgredite alle leggi di Dio, e sapete che le calpestate sotto i piedi. Ecco, il Signore mi ha detto: Se coloro che avete nominato vostri governatori non si pentono dei loro peccati e delle loro iniquità, voi salirete a combattere contro di loro.
34 Ed ora ecco, io, Moroni, sono vincolato, secondo l'alleanza che ho stipulato di obbedire ai comandamenti di Dio. Vorrei dunque che vi atteneste alla parola di Dio e mi mandaste rapidamente dei rifornimenti e degli uomini, ed anche a Helaman.
35 Ed ecco, se non lo farete, verro a voi prontamente; poiché ecco, Dio non permetterà che noi moriamo di fame; perciò ci darà del vostro cibo, anche se ciò si dovrà fare con la spada. Ora, vedete di adempiere alla parola di Dio.
36 Ecco, io sono Moroni, vostro comandante in capo. Non cerco il potere, se non per abbatterlo. Non cerco gli onori del mondo, ma la gloria del mio Dio e la libertà e il benessere della mia patria. E cosi concludo la mia epistola.
Pahoran racconta a Moroni dell'insurrezione e della ribellione contro il governo--Gli uomini del re prendono Zarahemla e fanno lega con i Lamaniti--Pahoran chiede aiuto militare contro i ribelli. Circa 62 a.C.
Ecco, ora avvenne che, poco dopo che ebbe inviato la sua epistola al governatore in capo, Moroni ricevette un'epistola da Pahoran, governatore in capo. E queste sono le parole che ricevette:
2 Io, Pahoran, che sono il governatore in capo di questo paese, mando queste parole a Moroni, comandante in capo dell'esercito. Ecco, io ti dico, Moroni, che non gioisco delle vostre grandi afflizioni, si, esse addolorano la mia anima.
3 Ma ecco, vi son di quelli che gioiscono delle vostre afflizioni, si, tanto che si sono ribellati contro di me e anche contro quelli del mio popolo che sono uomini liberi; si, e coloro che si sono ribellati sono assai numerosi.
4 E son quelli che hanno cercato di togliermi il seggio del giudizio che sono stati causa di questa grande iniquità; poiché hanno usato grandi lusinghe ed hanno distolto i cuori di molte persone, il che sarà causa di gravi afflizioni fra di noi; essi hanno trattenuto i nostri rifornimenti ed hanno spaventato i nostri uomini liberi, cosicché non sono venuti a voi.
5 Ed ecco, mi hanno cacciato dinanzi a loro, e sono fuggito nella terra di Gedeone con tutti gli uomini che mi e stato possibile raccogliere.
6 Ed ecco, ho inviato un proclama ovunque in questa parte del paese; ed ecco, si stanno aggregando a noi giornalmente, con le loro armi, in difesa del loro paese e della loro libertà e per vendicare i nostri torti.
7 E sono venuti da noi, tanto da sfidare quelli che si son ribellati contro di noi, si, tanto che questi ci temono e non osano uscire a combattere contro di noi.
8 Essi si sono impadroniti del paese, ossia della città, di Zarahemla; hanno nominato un re su di loro, ed egli ha scritto al re dei Lamaniti e ha stretto alleanza con lui; in base all'alleanza ha accondisceso a tenere la città di Zarahemla, cosa che egli suppone metterà in grado i Lamaniti di conquistare il resto del paese; ed egli sarà insediato re di questo popolo, quando esso sarà sottomesso ai Lamaniti.
9 Ed ora, nella tua epistola mi hai censurato, ma non importa; non sono in collera, ma gioisco per la grandezza del tuo cuore. Io, Pahoran, non cerco il potere, salvo soltanto il mantenere il mio seggio del giudizio, per poter preservare i diritti e la libertà
del mio popolo. La mia anima persiste in quella libertà nella quale Dio ci ha resi liberi.
10 Ed ora ecco, noi resisteremo alla malvagità anche fino allo spargimento di sangue. Non verseremmo il sangue dei Lamaniti, se essi rimanessero nel loro paese.
11 Non verseremmo il sangue dei nostri fratelli, se non si ribellassero e non prendessero la spada contro di noi.
12 Noi ci assoggetteremmo al giogo della schiavitù, se la giustizia di Dio lo richiedesse, o se egli ci comandasse di farlo.
13 Ma ecco, egli non ci comanda di assoggettarci ai nostri nemici, ma di riporre la nostra fiducia in lui, ed egli ci libererà.
14 Dunque, mio diletto fratello Moroni, resistiamo al male; e a qualsiasi male a cui non possiamo resistere con le parole, si, come le ribellioni e i dissidi, "resistiamo con le nostre spade, per poter conservare la nostra libertà, per poter gioire del grande privilegio della nostra chiesa e della causa del nostro Redentore e nostro Dio.
15 Perciò vieni presto da me con alcuni dei tuoi uomini e lascia il resto sotto la custodia di Lehi e di Teancum; da' loro il potere di condurre la guerra in quella parte del paese, secondo lo Spirito di Dio, che e anche lo spirito di libertà che e in loro.
16 Ecco, ho mandato loro un po' di provviste, affinchè non
periscano mentre tu verrai da me.
17 Durante la tua marcia in questa direzione raduna ogni forza possibile, e andremo rapidamente contro quei dissidenti nella forza del nostro Dio, secondo la fede che e in noi.
18 E prenderemo possesso della città di Zarahemla, per ottenere più cibo da mandare a Lehi e a Teancum; Sl, andremo contro di loro nella forza del Signore e porremo fine a questa grande iniquità.
19 Ed ora, Moroni, ho proprio gioito nel ricevere la tua epistola, poiché ero alquanto preoccupato su ciò che avremmo dovuto fare; se fosse giusto per noi andare contro i nostri fratelli.
20 Ma tu hai detto che, a meno che non si pentano, il Signore ti ha comandato di andare contro di loro.
21 Vedi di fortificare Lehi e Teancum nel Signore; di' loro di non temere, poiché Dio li libererà, si, e anche tutti coloro che persistono in quella libertà grazie alla quale Dio li ha resi liberi. Ed ora concludo la mia lettera al mio diletto fratello Moroni.
CAPITOLO 62
Moroni marcia in aiuto di Pahorah nel paese di Gedeone--Gli uomini del re che rifiutano di difendere la loro patria sono messi a morte-- Pahoran e Moroni riprendono Nefiha--Molti Lamaniti si uniscono al popolo di Ammon--Teancum uccide Ammoron e viene ucciso a sua volta--I Lamaniti sono scacciati dal paese e viene stabilita la pace--Helaman ritorna al ministero e consolida la chiesa. Circa 62-57 a.C.
ED ora avvenne che, quando Moroni ebbe ricevuto questa epistola, il suo cuore prese coraggio e fu riempito di immensa gioia a motivo della fedeltà di Pahoran, che non era un traditore della libertà e della causa del suo paese.
2 Ma fu anche grandemente afflitto a causa dell'iniquità di coloro che avevano scacciato Pahoran dal seggio del giudizio, si, infine a causa di quelli che si erano ribellati contro il loro paese e anche contro il loro Dio.
3 E avvenne che Moroni prese un piccolo numero d'uomini, secondo il desiderio di Pahoran, e diede a Lehi e a Teancum il comando sul rimanente del suo esercito e si mise in marcia verso il paese di Gedeone.
4 Ed egli innalzava lo "stendardo della libertà in ogni luogo in cui andava e in tutta la sua marcia verso il paese di Gedeone raccolse ogni forza che poté.
5 E avvenne che migliaia si aggregarono sotto il suo stendardo e impugnarono la spada in difesa della loro libertà, per non cadere in schiavitù.
6 E cosi, quando Moroni ebbe radunato tutti gli uomini che potè nel corso della sua marcia, venne alla terra di Gedeone; e unendo le sue forze a quelle di Pahoran, essi divennero fortissimi, ed anche più forti degli uomini di Pachus, che era il re di quei dissidenti che avevano cacciato gli "uomini liberi dal paese di Zarahemla e avevano preso possesso del paese.
7 E avvenne che Moroni e Pahoran scesero con i loro eserciti nel paese di Zarahemla, avanzarono contro la città e affrontarono gli uomini di Pachus, tanto che vennero a combattimento.
8 Ed ecco, Pachus fu ucciso, i suoi uomini furono presi prigionieri e Pahoran fu rimesso sul seggio del giudizio.
9 E i seguaci di Pachus furono sottoposti a giudizio secondo la legge, e anche quegli uomini del re che erano stati presi e gettati in prigione; e furono giustiziati in conformità alla legge, si, i seguaci di Pachus e gli uomini del re; chiunque non avesse preso le armi in difesa della sua patria, ma avesse combattuto contro di essa, fu messo a morte.
10 E cosi fu opportuno che questa legge fosse rigidamente osservata, per la sicurezza del paese; si, e chiunque fu trovato a rinnegare la libertà fu prontamente giustiziato, secondo la legge.
11 E cosi fini il trentesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi; Moroni e Pahoran avevano ristabilito la pace nel paese
di Zarahemla, fra il loro popolo, e avevano condannato a morte tutti coloro che non erano fedeli alla causa della libertà.
12 E avvenne che, al principio del trentunesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, Moroni fece mandare immediatamente delle provviste ed anche un esercito di seimila uomini ad Helaman, per aiutarlo a difendere quella parte del paese.
13 E fece anche mandare un esercito di seimila uomini con una sufficiente quantità di cibo agli eserciti di Lehi e Teancum. E avvenne che questo fu fatto per fortificare il paese contro i Lamaniti.
14 E avvenne che Moroni e Pahoran, lasciata nel paese di Zarahemla una grande quantità di uomini, si misero in marcia con una grande quantità d'uomini verso il paese di Nefiha, decisi a sconfiggere i Lamaniti in quella città.
15 E avvenne che, mentre stavano marciando verso il paese, catturarono una grande quantità d'uomini dei Lamaniti; ne uccisero molti e presero le loro provviste e le loro armi da guerra.
16 E avvenne che, dopo averli catturati, fecero loro stipulare l'alleanza di non prender più le armi da guerra contro i Nefiti.
17 E dopo che ebbero stipulato quest'alleanza, li mandarono ad abitare col popolo di Ammon; ed erano in numero di circa quattromila che non erano stati uccisi.
18 E avvenne che quando li ebbero mandati via, proseguirono la loro marcia verso il paese di Nefiha. E avvenne che quando furono giunti alla città di Nefiha, piantarono le tende nella pianura di Nefiha, che e vicino alla città di Nefiha--
19 Ora Moroni desiderava che i Lamaniti uscissero a combattere contro di loro nella pianura; ma i Lamaniti conoscendo il loro immenso coraggio e vedendo la vastità del loro numero, non osarono perciò uscire contro di loro; non vennero dunque a combattere in quel giorno.
20 E quando venne la notte, Moroni usci nelle tenebre della notte e sali in cima alle mura, per spiare in quale parte della città i Lamaniti erano accampati col loro esercito.
21 E avvenne che essi erano a levante, presso l'ingresso; ed erano tutti addormentati. Allora Moroni torno al suo esercito e fece preparare in fretta forti corde e scale da calare dalla cima delle mura nella parte interna delle mura.
22 E avvenne che Moroni fece venire avanti i suoi uomini, li fece salire in cima alle mura e li fece calare in quella parte della città ove i Lamaniti non erano accampati con i loro eserciti, si, a ponente.
23 E avvenne che si calarono tutti dentro la città di notte, per mezzo delle loro forti corde e delle loro scale; cosi, quando venne il mattino, essi erano tutti entro le mura della città.
24 Allora, quando i Lamaniti si svegliarono e videro che gli eserciti di Moroni erano dentro le mura, furono atterriti, tanto che fuggirono fuori dall'ingresso.
25 Allora, quando Moroni vide che fuggivano dinanzi a lui, fece avanzare i suoi uomini contro di loro e ne uccisero molti, e ne circondarono molti altri e li presero prigionieri; e il resto di loro fuggi nel paese di Moroni, che era sui confini presso la riva del mare.
26 Cosi Moroni e Pahoran presero possesso della città di Nefiha senza la perdita di una sola anima; e vi furono molti Lamaniti che vennero uccisi.
27 Ora avvenne che molti Lamaniti che erano prigionieri desiderarono unirsi al popolo di Ammon e diventare un popolo libero.
28 E avvenne che a tutti coloro che lo desiderarono, fu accordato secondo il loro desiderio.
29 Perciò tutti i prigionieri lamaniti si unirono al popolo di Ammon e cominciarono a lavorare alacremente, zappando la terra, coltivando ogni sorta di grano e allevando greggi e armenti di ogni specie; e cosi i Nefiti furono alleviati d'un gran fardello; si, tanto che furono alleggeriti di tutti i prigionieri lamaniti.
30 Ora avvenne che Moroni, dopo aver preso possesso della città di Nefiha, aveva preso molti prigionieri, cosa che aveva ridotto assai gli eserciti dei Lamaniti, e aveva riacquistato molti dei Nefiti che erano stati presi prigionieri, il che aveva rinforzato grandemente l'esercito di Moroni; Moroni dunque si reco dalla terra di Nefiha alla terra di Lehi.
31 E avvenne che quando i Lamaniti videro che Moroni veniva contro di loro, furono di nuovo terrorizzati e fuggirono davanti all'esercito di Moroni.
32 E avvenne che Moroni e il suo esercito li inseguirono di città in città, finche furono affrontati da Lehi e Teancum; e i Lamaniti fuggirono da Lehi e Teancum giù sui confini presso la riva del mare, finche vennero al paese di Moroni.
33 E gli eserciti dei Lamaniti erano tutti raggruppati, tanto ch'erano tutti in una sola schiera nel paese di Moroni. Ora Ammoron, re dei Lamaniti, era . pure con loro.
34 E avvenne che Moroni, Lehi e Teancum si accamparono con i loro eserciti tutt'attorno, sui confini del paese di Moroni, tanto che i Lamaniti erano circondati sui confini del deserto a meridione e sui confini del deserto ad oriente.
35 E cosi si accamparono per la notte. Poiché, ecco, i Nefiti e anche i Lamaniti erano stanchi a causa della lunga marcia; perciò non si decisero per nessun stratagemma durante la notte, salvo Teancum; poiché egli era grandemente adirato con Ammoron, tanto che riteneva che Ammoron e Amalichia, suo fratello, fossero stati la causa di questa grande e interminabile guerra fra loro e i Lamaniti, che era stata motivo di tante battaglie e spargimento di sangue, si, e di tanta carestia.
36 E avvenne che Teancum, nella sua collera, si inoltro nel campo dei Lamaniti e si calo oltre le mura della città. E con una corda andò di luogo in luogo, fintanto che trovo il re e gli scagliò una lancia che lo trafisse vicino al cuore. Ma ecco, il re sveglio i suoi servi prima di morire, tanto che inseguirono Teancum e lo uccisero.
37 Ora avvenne che, quando Lehi e Moroni seppero che Teancum era morto, ne furono grandemente addolorati, poiché ecco, era stato un uomo che aveva combattuto valorosamente per la sua patria, si, un vero amico della libertà; e aveva sofferto moltissime afflizioni estremamente dolorose. Ma ecco, era morto, ed era andato per la via di ogni mortale.
38 Ora avvenne che il giorno seguente Moroni si mise in marcia e attacco i Lamaniti, tanto che ne fecero grande strage; e li cacciarono fuori dal paese, ed essi fuggirono, al punto che non tornarono più per il momento ad attaccare i Nefiti.
39 E cosi ebbe fine il trentunesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi; e cosi avevano avuto guerre, spargimenti di sangue, carestia ed afflizioni per lo spazio di molti anni.
40 E v'erano stati omicidi, lotte, dissidi ed ogni sorta di iniquità fra il popolo di Nefi; nondimeno, grazie ai giusti, si, a motivo delle preghiere dei giusti, essi erano stati risparmiati.
41 Ma ecco, a causa della lunghissima durata della guerra fra Nefiti e Lamaniti, molti si erano induriti, a causa della durata lunghissima della guerra, e molti si erano inteneriti a motivo delle loro afflizioni, tanto che si umiliarono dinanzi a Dio, proprio in profonda umiltà.
42 E avvenne che, dopo che Moroni ebbe fortificato le parti del paese ch'erano più esposte ai Lamaniti finche furono sufficientemente salde, egli ritorno alla città di Zarahemla; e anche Helaman torno al luogo della sua eredita; e ancora una volta la pace fu stabilita fra il popolo di Nefi.
43 E Moroni rimise il comando degli eserciti nelle mani di suo figlio, che aveva nome Moroniha, e si ritiro nella sua casa per trascorrere in pace il resto dei suoi giorni.
44 E Pahoran torno al seggio del giudizio; ed Helaman si dedico di nuovo a predicare al popolo la parola di Dio; poiché a causa di tante guerre e contese era divenuto necessario che si ristabilissero dei regolamenti nella chiesa.
45 Perciò Helaman e i suoi fratelli andarono a proclamare la parola di Dio con grande potere, fino a convincere molte persone della loro malvagità, il che le fece pentire dei loro peccati ed essere battezzate nel Signore loro Dio.
46 E avvenne che ristabilirono la chiesa di Dio ovunque in tutto il paese.
47 Si, e furono emanati regolamenti riguardo alle leggi. E furono scelti i giudici e i giudici supremi.
48 E il popolo di Nefi ricominciò a prosperare nel paese, e cominciò di nuovo a moltiplicarsi e a farsi molto forte nel paese. E cominciarono a farsi molto ricchi.
49 Ma nonostante le loro ricchezze, la loro forza e la loro prosperità, essi non si elevarono nell'orgoglio dei loro occhi; ne erano lenti a ricordarsi del Signore loro Dio; ma si umiliavano grandemente dinanzi a lui.
50 Si, ricordavano quali grandi cose il Signore aveva fatto per loro; che li aveva liberati dalla morte, dai ceppi, dalla prigionia e da ogni sorta di afflizioni, e che li aveva liberati dalle mani dei loro nemici.
51 E pregavano il Signore loro Dio senza posa, tanto che il Signore li benedisse, secondo la sua parola, cosicché si fecero forti e prosperosi nel paese.
52 E avvenne che tutte queste
cose si compirono. Ed Helaman mori, nel trentacinquesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.
CAPITOLO 63
Shiblon e più tardi Helaman prendono possesso dei sacri annali-- Molti Nefiti si mettono in viaggio verso il paese a settentrione-- Hagoth costruisce della navi che salpano nel mare occidentale--Moroniha sconfigge i Lamaniti in battaglia. Circa 56-52 a.C.
E AVVENNE che, all inizio del trentaseiesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, Shiblon prese possesso delle "cose sacre che erano state affidate da Alma ad Helaman.
2 E fu un uomo giusto, e cammino rettamente dinanzi a Dio e presto attenzione a fare continuamente il bene, a obbedire ai comandamenti del Signore suo Dio; e cosi pure fece suo fratello.
3 E avvenne che anche Moroni morì. E cosi ebbe fine il trentaseiesimo anno del regno dei giudici.
4 E avvenne che nel trentasettesimo anno del regno dei giudici vi fu un grande gruppo di persone, in numero di cinquemilaquattrocento uomini, con le loro mogli e i loro figli, che emigro dal paese di Zarahemla nel paese che era a settentrione.
5 E avvenne che Hagoth, essendo un uomo estremamente abile, si fece dunque avanti e si costruì una grandissima nave, sui confini del paese di Abbondanza, presso il paese di Desolazione, e la spinse in acqua nel mare occidentale, presso lo stretto istmo che conduce alla terra settentrionale.
6 Ed ecco, vi furono molti Nefiti che vi entrarono e salparono con molte provviste, e anche con molte donne e bambini; e si diressero a settentrione. E cosi fini il trentasettesimo anno.
7 E nel trentottesimo anno quest'uomo costruì altre navi. E la prima nave pure fece ritorno e molte più persone vi salirono; e anch'esse presero molte provviste e partirono di nuovo per il paese a settentrione.
8 E avvenne che non se ne udì più parlare. E si suppone che siano annegati negli abissi del mare. E avvenne che un'altra nave salpo pure, e non sappiamo dove sia andata.
9 E avvenne che, in quell'anno, vi furono molte persone che andarono nel paese a settentrione. E cosi fini il trentottesimo anno.
10 E avvenne che nel trentanovesimo anno del regno dei giudici anche Shiblon mori, e Corianton era andato per nave nel paese a settentrione, per portare delle provviste al popolo che era andato in quel paese.
11 Divenne dunque necessario che Shiblon, prima di morire, affidasse le cose sacre al figlio di Helaman, che aveva nome Helaman, avendo ricevuto il nome di suo padre.
12 Ora ecco, tutte le incisioni che erano in possesso di Helaman erano state trascritte e diffuse ovunque nel paese fra i figlioli degli uomini, salvo quelle parti che Alma aveva comandato di "non divulgare.
13 Nondimeno tutte queste cose erano da considerarsi sacre e da tramandarsi da una generazione ad un'altra; perciò quell'anno esse furono affidate ad Helaman, prima della morte di Shiblon.
14 E avvenne pure che in quell'anno vi furono alcuni dissidenti che andarono dai Lamaniti, e questi furono di nuovo aizzati all'ira contro i Nefiti.
15 E in questo stesso anno, con un numeroso esercito, essi scesero pure in guerra contro il popolo di Moroniha, ossia contro l'esercito di Moroniha; ma furono battuti e ricacciati indietro nelle loro terre, soffrendo grandi perdite.
16 E cosi ebbe fine il trentanovesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.
17 E cosi fini il racconto di Alma, di Helaman suo figlio, e anche di Shiblon, che era suo figlio.