IL LIBRO DI HELAMAN


Racconto sui Nefiti. Le loro guerre, e contese e dissensi. Ed anche le profezie di molti santi profeti, prima della venuta di Cristo, secondo gli annali di Helaman, ch'era figlio di Helaman, e anche secondo gli annali dei suoi figli, fino alla venuta di Cristo. Anche molti dei Lamaniti sono convertiti. Racconto della loro conversione. Racconto della rettitudine dei Lamaniti e della malvagità e delle abominazioni dei Nefiti, secondo la storia di Helaman e dei suoi figli, fino alla venuta di Cristo, che e chiamato Libro di Helaman.

Pahoran Secondo diventa giudice supremo ed e ucciso da Kishcumen--Pacumeni occupa il seggio del giudizio--Coriantumr co1lduce gli eserciti lamaniti, prende Zarahemla e uccide Pacumeni--Moroniha sconfigge i Lamaniti e riprende Zarahemla, e Coriantumr viene ucciso. Circa 52-50 a.C.

ED ora ecco, avvenne che al principio del quarantesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi cominciarono ad esservi serie difficoltà tra il popolo dei Nefiti.

2 Poiché ecco, Pahoran era mort, ed era andato per la via di tutti i mortali, perciò cominciò ad esservi una grave contesa riguardo a chi dovesse avere il seggio del giudizio fra i fratelli che erano i figli di Pahoran.

3 Ora, questi sono i nomi di coloro che si contendevano il seggio del giudizio e che portarono anche il popolo alla contesa: Pahoran, Paanchi e Pacumeni.

4 Ora, questi non sono tutti i figli di Pahoran (poiché ne aveva molti) ma questi son quelli che contendevano per il seggio del giudizio; essi perciò causarono tre divisioni tra il popolo.

5 Nondimeno avvenne che Pahoran fu nominato, per 'voce del popolo, giudice supremo e governatore sul popolo di Nefi.

6 E avvenne che Pacumeni, quando vide che non poteva ottenere il seggio del giudizio, si uni alla voce del popolo.

7 Ma ecco, Paanchi e quella parte del popolo che desiderava ch'egli fosse loro governatore fu grandemente in collera; egli stava dunque per persuadere quelle persone a sollevarsi in ribellione contro i loro fratelli.

8 E avvenne che mentre stava per fare ciò, ecco, fu preso e processato secondo la voce del popolo, e condannato a morte; poiché era insorto in ribellione e aveva cercato di distruggere la libertà del popolo.

9 Ora, quando quelle persone che desideravano ch'egli fosse loro governatore videro che era stato condannato a morte, si adirarono, ed ecco, mandarono un certo Kishcumen fino al seggio del giudizio di Pahoran; e uccise Pahoran mentre sedeva sul seggio del giudizio.

10 E fu inseguito dai servi di Pahoran; ma ecco, la fuga di Kishcumen fu cosi rapida che nessuno potè raggiungerlo.

11 Ed egli andò da coloro che l'avevano mandato; ed essi tutti entrarono in alleanza, si, giurando sul loro eterno Creatore che non avrebbero detto a nessuno che Kishcumen aveva ucciso Pahoran.

12 Perciò Kishcumen non fu conosciuto fra il popolo di Nefi, poiché era travestito al momento in cui aveva ammazzato Pahoran. E Kishcumen, e la sua banda che aveva fatto alleanza con lui, si mescolarono col popolo in modo tale che non potevano essere scoperti; ma tutti quelli che furono scoperti furono condannati a morte.

13 Ed ora ecco, Pacumeni fu nominato, secondo la voce del popolo, ad essere giudice supremo e governatore sul popolo, per regnare al posto di suo fratello Pahoran; ed era secondo il suo diritto. E tutto ciò avvenne nel quarantesimo anno del regno dei giudici; ed esso ebbe fine.

14 E avvenne che nel quarantunesimo anno del regno dei giudici i Lamaniti radunarono un'innumerevole esercito d'uomini, e li armarono con spade, con scimitarre, con archi e frecce, con elmi, e pettorali, e con ogni sorta di scudi d'ogni specie.

15 E scesero di nuovo per ingaggiare battaglia contro i Nefiti. Ed erano guidati da un uomo il cui nome era Coriantumr; ed era un discendente di Zarahemla ed era un dissidente dei Nefiti; ed era un uomo grande e possente.

16 Perciò il re dei Lamaniti, che aveva nome Tubaloth e che era figlio di Ammoron, supponendo che Coriantumr, che era un uomo possente, avrebbe potuto resistere ai Nefiti con la sua forza e anche con la sua grande saggezza, tanto che mandandolo innanzi avrebbe guadagnato potere sui Nefiti--

17 Li aizzo dunque all'ira e raduno i suoi eserciti e nomino Coriantumr ad essere loro capo, e fece si che marciassero verso il paese di Zarahemla per combattere contro i Nefiti.

18 E avvenne che, a causa delle tante contese e tante difficoltà nel governo, essi non avevano tenuto guardie sufficienti nel paese di Zarahemla; poiché avevano supposto che i Lamaniti non avrebbero osato inoltrarsi nel cuore delle loro terre per attaccare la grande città di Zarahemla.

19 Ma avvenne che Coriantumr marciò alla testa delle sue numerose schiere e piombo sugli abitanti della città; e la loro marcia fu talmente rapida che non vi fu tempo per i Nefiti di radunare i loro eserciti.

20 Coriantumr dunque elimino le sentinelle all'entrata della città e marciò con tutto il suo esercito nella città, e uccisero chiunque si opponesse loro, tanto che presero possesso dell'intera città.

21 E avvenne che Pacumeni, che era il giudice supremo, fuggi dinanzi a Coriantumr fino alle mura della città. E avvenne che Coriantumr lo sbatte contro le mura, tanto che mori; e cosi finirono i giorni di Pacumeni.

22 Ed ora, quando Coriantumr vide che era in possesso della città di Zarahemla e vide che i Nefiti erano fuggiti dinanzi a loro, ed erano stati uccisi o erano stati presi e gettati in prigione, e aveva ottenuto il possesso della maggior piazzaforte di tutto il paese, il suo cuore prese coraggio, tanto che stava per avanzare contro tutto il paese.

23 Ed ora, non si trattenne nel paese di Zarahemla, ma proseguì la marcia con un grande esercito si, verso la città di Abbondanza; poiché la sua determinazione era di avanzare e aprirsi la via con la spada, per poter ottenere le parti settentrionali del paese.

24 E, supponendo che le loro forze maggiori fossero nel centro del paese, prosegui dunque la marcia, senza dare loro il tempo di riunirsi assieme, salvo che in piccoli gruppi; e in questo modo piombarono su di loro e li falciarono.

25 Ma ecco, questa marcia di Coriantumr attraverso il centro del paese diede a Moroniha un grande vantaggio su di loro, nonostante il gran numero di Nefiti che erano stati uccisi.

26 Poiché ecco, Moroniha aveva supposto che i Lamaniti non avrebbero osato entrare nel centro del paese, ma che avrebbero attaccato le città intorno, sui confini, come avevano fatto sino ad allora; perciò Moroniha aveva fatto si che i suoi eserciti più forti tenessero le parti intorno, presso i confini.

27 Ma ecco, i Lamaniti non si erano impauriti come egli desiderava, ma erano entrati nel centro del paese, e avevano preso la capitale, che era la città di Zarahemla, e stavano marciando attraverso le parti vitali del paese, uccidendo il popolo con grande strage, sia uomini che donne e bambini, prendendo t possesso di molte città e di molte piazzeforti.

28 Ma quando Moroniha scopri ciò, mando immediatamente Lehi con un esercito ad aggirarli per intercettarli prima che giungessero al paese di Abbondanza.

29 E cosi egli fece; tenne loro testa, prima che giungessero al paese di Abbondanza; e dette loro battaglia tanto che iniziarono a ritirarsi verso il paese di Zarahemla.

30 E avvenne che Moroniha tenne loro testa, mentre si ritiravano e diede loro battaglia, tanto che divenne una battaglia estremamente cruenta; si, molti furono uccisi, e nel numero degli uccisi fu trovato anche Coriantumr.

31 Ed ora, ecco, i Lamaniti non potevano ritirarsi in nessuna direzione, ne al nord ne al sud, ne all'est ne all'ovest, poiché erano circondati da ogni lato dai Nefiti.

32 E cosi Coriantumr aveva incuneato i Lamaniti in mezzo ai Nefiti, tanto che erano in potere dei Nefiti, ed egli stesso era stato ucciso, e i Lamaniti si dettero in mano ai Nefiti.

33 E avvenne che Moroniha riprese possesso della città di Zarahemla, e fece si che i Lamaniti che erano stati fatti prigionieri se ne andassero in pace dal paese.

34 E cosi fini il quarantunesimo anno del regno dei giudici.

 

 

CAPITOLO 2

Helaman figlio di Helaman diviene giudice supremo--Gadianton guida la banda di Kishcumen--11 servo di Helaman uccide Kishcumen, e la banda di Gadianton fugge nel deserto. Circa 50-49 a.C.

E AVVENNE che nel quarantaduesimo anno del regno dei giudici, dopo che Moroniha ebbe stabilito di nuovo la pace fra i Nefiti e i Lamaniti, ecco, non v'era nessuno ad occupare il seggio del giudizio; cominciò perciò ad esservi di nuovo una contesa fra il popolo riguardo a chi dovesse occupare il seggio del giudizio.

2 E avvenne che Helaman, che era figlio di Helaman, fu nominato dalla voce del popolo ad occupare il seggio del giudizio.

3 Ma ecco, Kishcumen, che aveva ucciso Pahoran, si pose in agguato per distruggere anche Helaman; ed era appoggiato dalla sua banda, che aveva fatto alleanza affinché nessuno venisse a conoscenza della sua malvagità.

4 Poiché vi era un certo Gadianton, che era estremamente abile in molte parole e anche in astuzia per compiere opere segrete di omicidii e latrocini; egli divenne dunque il capo della banda di Kishcumen.

5 Perciò li lusingb, e lusingo anche Kishcumen, che se lo avessero posto sul seggio del giudizio egli avrebbe accordato a coloro che appartenevano alla sua banda d'esser posti in potere ed autorità tra il popolo; perciò Kishcumen cerco di distruggere Helaman.

6 E avvenne che mentre stava andando al seggio del giudizio per distruggere Helaman, ecco, uno dei servi di Helaman, che era uscito di notte e grazie a un travestimento era venuto a conoscenza dei piani che erano stati preparati da questa banda per distruggere Helaman--

7 E avvenne che egli incontrò Kishcumen e gli diede un segno; perciò Kishcumen gli rese noto l'oggetto dei suoi desideri, chiedendogli di condurlo al seggio del giudizio, per poter uccidere Helaman.

8 E quando il servo di Helaman ebbe conosciuto le intenzioni di Kishcumen e come fosse suo obiettivo uccidere, e che anche l'obiettivo di coloro che appartenevano alla sua banda era di uccidere e rubare e ottenere potere (ed era questo il loro piano segreto e il loro complotto), il servo di Helaman disse a Kishcumen: Andiamo al seggio del giudizio.

9 Ora, ciò fece molto piacere a Kishcumen, poiché suppose di poter attuare il suo piano; ma ecco, mentre andavano al seggio del giudizio, il servo di Helaman pugnalo Kishcumen proprio al cuore, cosicché cadde morto senza un gemito. Ed egli corse a riferire a Helaman tutto ciò che aveva veduto, udito e fatto.

10 E avvenne che Helaman mando a catturare quella banda di predoni e di segreti omicidi, affinchè potessero venire giustiziati secondo la legge.

11 Ma ecco, quando Gadianton si accorse che Kishcumen non era ritornato, temette di venir distrutto; fece dunque si che la sua banda lo seguisse. E per un cammino segreto fuggirono dal paese, nel deserto; e cosi, quando Helaman mandò a catturarli, non poterono trovarli in alcun luogo.

12 E di questo Gadianton si parlerà ancora più avanti. E cosi fini il quarantaduesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

13 Ed ecco, alla fine di questo libro vedrete che questo Gadianton si rivelò la rovina, si, la quasi totale distruzione del popolo di Nefi.

14 Ecco, non intendo la fine del libro di Helaman, ma intendo la fine del libro di Nefi, dal quale ho preso tutto il racconto che ho scritto.

CAPITOLO 3

 

Molti lamaniti emigrano nel paese a settentrione--Costruiscono case di cemento e tengono molti annali-- Decine di migliaia sono convertiti e sono battezzati--La parola di Dio conduce gli uomini alla salvezza-- Nefi, il figlio di Helaman, occupa il seggio del giudizio. Circa 49-39

ED ora, avvenne che nel quarantatreesimo anno del regno dei giudici non vi fu nessuna contesa fra il popolo di Nefi, salvo un po' di orgoglio che esisteva nella chiesa e che causo qualche piccolo dissenso fra il popolo, le quali questioni furono sistemate alla fine del quarantatreesimo anno.

nel quarantaquattresimo anno non vi fu nessuna contesa

fra il popolo, ne vi furono molte contese nel quarantacinquesimo anno.

3 E avvenne che nel quarantaseiesimo, si, vi fu molta contesa e molti dissensi; nel corso dei quali vi furono moltissimi che lasciarono il paese di Zarahemla e andarono nel paese a settentrione, per ereditare il paese.

4 E viaggiarono per una grandissima distanza, tanto che giunsero a grandi distese d'acqua e molti fiumi.

5 Si, e si sparsero in ogni parte del paese, in tutte quelle parti che non fossero state rese desolate e senza alberi, a causa dei molti abitanti che avevano in precedenza ereditato il paese.

6 Ed ora, nessuna parte del paese era desolata, eccezione fatta per gli alberi; ma era stato chiamato desolato a causa della vastità della "distruzione del popolo che aveva abitato il paese in precedenza.

7 Ed essendoci soltanto pochi alberi sulla faccia del paese, nondimeno il popolo che vi giunse divenne espertissimo nel lavorare il cemento; perciò costruirono case in cemento, nelle quali abitarono.

8 E avvenne che si moltiplicarono e si sparsero, e andarono dal paese meridionale al paese settentrionale; e tanto si sparsero che cominciarono a coprire la faccia di tutta la terra, dal mare del sud al mare del nord,

dal mare occidentale al mare orientale.

9 E il popolo che era nel paese a settentrione dimoro in tende e in case di cemento; ed essi lasciarono che qualsiasi albero che spuntava sulla faccia del paese potesse crescere, per poter avere, col tempo, del legno per costruire le loro case, si, le loro città, i loro templi, le loro sinagoghe, i loro santuari ed ogni sorta dei loro edifici.

10 E avvenne che, siccome il legno era estremamente scarso nel paese a settentrione, ne mandarono molto per nave.

11 E cosi misero in grado il popolo del paese a settentrione di costruire molte città, sia in legno che in cemento.

12 E avvenne che ve ne furono molti del popolo di Ammon, che erano Lamaniti di nascita, che si recarono pure in quel paese.

13 Ed ora, sono stati tenuti molti annali sulle vicende di questo popolo, da molte di queste persone, che sono particolareggiati e molto ampi, a loro riguardo.

14 Ma ecco, in quest'opera non può esser contenuta la centesima parte delle vicende di questo popolo, si, il racconto dei Lamaniti e dei Nefiti, e le loro guerre, e le contese e i dissensi, e le loro predicazioni, e le loro profezie, e le loro navigazioni, e la costruzione di navi, e l'edificazione di templi, e di sinagoghe, e dei loro santuari, e la loro rettitudine, e la loro malvagità, e i loro omicidi, e le loro ruberie, e i loro saccheggi ed ogni sorta di abominazioni e di prostituzioni.

15 Ma, ecco, vi sono molti libri e molti annali di ogni specie, e sono stati tenuti principalmente dai Nefiti.

16 E sono stati tramandati dai Nefiti da una generazione all'altra, fino a che sono caduti in trasgressione e sono stati uccisi, depredati, inseguiti, scacciati, uccisi e dispersi sulla faccia della terra, e si sono mescolati ai Lamaniti, finche non sono più stati chiamati Nefiti, divenendo malvagi, selvaggi, feroci, si, diventando proprio dei Lamaniti.

17 Ed ora ritorno di nuovo al mio racconto; dunque, quello di cui ho parlato successe dopo che vi erano state grandi contese e tumulti, e guerre e dissensi fra il popolo di Nefi.

18 Il quarantaseiesimo anno del regno dei giudici fini.

19 E avvenne che vi furono ancora grandi contese nel Paese, sia nel quarantasettesimo che nel quarantottesimo anno.

20 Nondimeno Helaman occupo il seggio del giudizio con giustizia ed equità; si, presto attenzione a rispettare gli statuti, i giudizi e i comandamenti di Dio, e fece continuamente ciò che era giusto agli occhi di Dio; e cammino nelle vie di suo padre, tanto che prospero nel paese.

21 E avvenne che egli ebbe due figli. Diede al maggiore il nome di "Nefi e al più giovane il nome di "Lehi. Ed essi cominciarono a crescere nel Signore.

22 E avvenne che le guerre e le lotte iniziarono in piccola misura a cessare fra il popolo dei nefiti verso la fine del quarantottesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

23 E avvenne che nel quarantanovesimo anno del regno dei giudici fu stabilita nel paese una pace continua; salvo che per le associazioni segrete che Gadianton, il ladrone, aveva costituito nelle parti più popolate del paese, e che a quel tempo non erano note a coloro ch'erano a capo del governo; esse dunque non furono sterminate dal paese.

24 E avvenne che in quello stesso anno vi fu un'immensa prosperità nella chiesa, tanto che ve ne furono migliaia che si unirono alla chiesa e furono battezzati al pentimento.

25 E la prosperità della chiesa era cosi grande, e tante le benedizioni che si riversavano sul popolo, che perfino i sommi sacerdoti e gli insegnanti se ne meravigliarono oltremodo.

26 E avvenne che l'opera del Signore prospero, nel battezzare e nell unire alla chiesa di Dio molte anime, si, decine di migliaia.

27 Cosi possiamo vedere che il Signore e misericordioso verso tutti coloro che, nella sincerità del loro cuore, invocano il suo santo nome.

28 Si, cosi vediamo che la "porta del cielo e aperta a tutti, si, anzi a coloro che credono nel nome di Gesù Cristo, che e il Figlio di Dio.

29 Si, vediamo che chiunque vuole può tenersi stretto alla "parola di Dio, che e rapida e potente, che reciderà tutte le astuzie e le trappole e gli inganni del diavolo, e condurrà l'uomo di Cristo in una via stretta e 'angusta, attraverso quell'eterno abisso di infelicità che e preparato per inghiottire i malvagi.

30 E porterà le loro anime, si, le loro anime immortali, alla

destra di Dio nel regno dei cieli, a sedersi con Abrahamo, Isacco e Giacobbe, e con tutti i nostri santi padri, per non uscirne mai più.

31 E in quell'anno vi fu gioia continua nel paese di Zarahemla e in tutte le regioni circostanti, si, in tutto il paese che era posseduto dai Nefiti.

32 E avvenne che nel resto del quarantanovesimo anno vi fu pace e immensa gioia; si, e vi fu pure pace continua e grande gioia nel cinquantesimo anno del regno dei giudici.

33 E anche nel cinquantunesimo anno del regno dei giudici vi fu pace, salvo che per l'orgoglio che inizio a entrare nella chiesa; non nella chiesa di Dio, ma nel cuore di coloro che professavano di appartenere alla chiesa di Dio.

34 E si elevarono in orgoglio, fino a perseguitare molti dei loro fratelli. Ora, questo era un gran male, che fece si che la parte più umile del popolo subisse grandi persecuzioni e attraversasse molte afflizioni.

35 Nondimeno essi "digiunavano e "pregavano spesso, e divennero sempre più forti nell'umiltà, sempre più fermi nella fede in Cristo, fino a riempire la loro anima di gioia e di consolazione, si, fino a purificare e 'santificare i loro cuori, santificazione che venne perché 'consegnarono il loro cuore a Dio.

36 E avvenne che anche il cinquantaduesimo anno fini in pace, salvo che per l'immenso orgoglio che era penetrato nel cuore del popolo; e ciò era a causa delle loro immense ricchezze e della loro prosperità nel paese; e cresceva in loro di giorno in giorno.

37 E avvenne che nel cinquantatreesimo anno del regno dei giudici Helaman mori, e il suo figlio maggiore Nefi cominciò a regnare al suo posto. E avvenne che egli occupo il seggio del giudizio con giustizia ed equità; si, rispetto i comandamenti di Dio e cammino nella via di suo padre.

CAPITOLO 4

 

I dissidenti nefiti e i Lamaniti uniiscono le forze e prendon0 il paese di Zarahemla--Le sconfitte dei Nefiti sono causate dalla loro malvagità- La chiesa declina e il popOlo diventa debole come i Lamaniti. Circa 38-30 a.C.

E AVVENNE che nel cinquantaquattresimo anno vi furono molti dissensi nella chiesa, e vi fu anche una contesa fra il popolo, tanto che vi fu molto spargimento di sangue.

2 E i ribelli furono uccisi e scacciati dal paese, ed andarono dal re dei Lamaniti.

3 E avvenne che tentarono di aizzare i Lamaniti alla guerra contro i Nefiti; ma ecco, i Lamaniti erano assai impauriti, tanto che non dettero ascolto alle parole di quei dissidenti.

4 Ma avvenne che nel cinquantaseiesimo anno del regno dei giudici vi furono dei "dissidenti che dai Nefiti salirono ai Lamaniti; ed essi ebbero successo nell'aizzare questi altri all'ira contro i Nefiti; e per tutto quell'anno si prepararono alla guerra.

5 E nel cinquantasettesimo anno scesero a combattere contro i Nefiti e cominciarono l'opera di morte, sl, tanto che nel cinquantottesimo anno del regno dei giudici ebbero successo nel prender possesso del paese di Zarahemla; si, e anche di tutte le terre fino al paese ch'era vicino al paese di Abbondanza.

6 E i Nefiti e gli eserciti di Moroniha furono sospinti fino al paese di Abbondanza.

7 E la si fortificarono contro i Lamaniti, dal mare occidentale fino a quello orientale; poiché era una giornata di viaggio per un Nefita, lungo la linea che avevano fortificato e sulla quale avevano appostato i loro eserciti per difendere il loro paese a settentrione.

8 E cosi quei Nefiti dissidenti, con l'aiuto di un numeroso esercito di Lamaniti, avevano ottenuto tutti i possedimenti dei Nefiti ch'erano nel paese a meridione. E tutto ciò fu fatto nel cinquantottesimo e cinquantanovesimo anno del regno dei giudici.

9 E avvenne che nel sessantesimo anno del regno dei giudici Moroniha riuscì a ottenere con i suoi eserciti molte parti del paese; sl, riconquistarono molte città che erano cadute nelle mani dei Lamaniti.

10 E avvenne che nel sessantunesimo anno del regno dei giudici riuscirono a riconquistare la metà di tutti i loro possedimenti

11 Ora, questa grande perdita dei Nefiti e la grande strage che vi fu fra loro non sarebbe accaduta se non fosse stato per la malvagità e le abominazioni che c'erano fra loro; si, e ciò accadeva pure fra coloro che professavano di appartenere alla chiesa di Dio.

12 E fu a causa dell'orgoglio dei loro cuori, a causa delle loro grandissime "ricchezze, si, fu a causa della loro oppressione sui 'poveri, nel negare il loro cibo all'affamato, nel negare le loro vesti agli ignudi e nel colpire sulle guance i loro umili fratelli, nel beffarsi di ciò ch'era sacro, negando lo spirito di profezia e di rivelazione, uccidendo, saccheggiando, mentendo, rubando, commettendo adulterio, elevandosi in grandi contese e disertando nel paese di Nefi, fra i Lamaniti.

13 E a causa di questa loro grande malvagità e delle loro vanterie sulle loro proprie forze, essi furono abbandonati alle loro forze; perciò non prosperarono, ma furono afflitti, colpiti e sospinti davanti ai Lamaniti finche ebbero perduto il possesso di quasi tutte le loro terre.

14 Ma ecco, Moroniha predicò molte cose al popolo, a causa della loro iniquità; e anche "Nefi e Lehi, che erano i figli di Helaman, predicarono molte cose al popolo, si, e profetizzarono loro molte cose riguardo alle loro iniquità e a ciò che sarebbe venuto su di loro se non si fossero pentiti dei loro peccati.

15 E avvenne che essi si pentirono, e inquantoche si pentirono cominciarono a prosperare.

16 Poiché, quando Moroniha vide che si pentivano, si avventuro a condurli di luogo in luogo e di città in città, fino a che ebbero riguadagnato la meta delle proprietà e la meta di tutte le loro terre.

17 E cosi fini il sessantunesimo anno del regno dei giudici.

18 E avvenne che, nel sessantaduesimo anno del regno dei giudici, Moroniha non potè ottenere più nessun possedimento dei Lamaniti.

19 Dovettero dunque abbandonare il disegno di riottenere il resto delle loro terre, poiché i Lamaniti erano cosi numerosi che divenne impossibile per i Nefiti ottenere maggior potere su di loro; perciò Moroniha impiego tutti i suoi eserciti per mantenere le parti che aveva preso.

20 E avvenne che a causa del grandissimo numero dei Lamaniti, i Nefiti avevano gran timore di venire sopraffatti, calpestati, uccisi e distrutti.

21 Sl, iniziarono a ricordare le profezie di Alma, e anche le parole di Mosia; e videro che erano stati un popolo dal collo duro e che non avevano tenuto in nessun conto i comandamenti di Dio;

22 E che avevano alterato e calpestato sotto i piedi le leggi di

Mosia, ossia quelle che il Signore gli aveva comandato di dare al popolo; e videro che le loro leggi erano divenute corrotte e che essi erano diventati un popolo malvagio, tanto ch'erano malvagi come i Lamaniti.

23 E a causa della loro iniquità la chiesa aveva iniziato a declinare ed essi cominciarono a non credere nello spirito di profezia e nello spirito di rivelazione; e i giudizi di Dio stavan dinanzi ai loro occhi.

24 E videro che erano diventati deboli come i loro fratelli, i Lamaniti, e che lo Spirito del Signore non li proteggeva più,si, si era ritirato da loro, perché lo Spirito del Signore non dimora in templi impuri--

25 Il Signore cesso dunque di proteggerli col suo potere miracoloso e incomparabile, poiché erano caduti in uno stato di incredulità e di terribile malvagità; e vedevano che i Lamaniti erano assai più numerosi di loro e che, a meno che non fossero stati fedeli al Signore loro Dio, avrebbero dovuto inevitabilmente perire.

26 Poiché ecco, vedevano che la forza dei Lamaniti era grande quanto la loro, si, proprio uomo contro uomo. E cosi erano caduti in questa grande trasgressione; si, cosi eran diventati deboli a causa delle loro trasgressioni nello spazio di non molti anni.

 

CAPITOLO 5

Nefi e Lehi si dedicano alla predicazione--I loro nomi li invitano a modellare la loro vita alla maniera dei loro antenati--Cristo redime coloro che si pentono--Nefi e Lehi fanno molti convertiti, vengono imprigionati e il fuoco li circonda--Una nube di tenebra copre trecento persone--La terra trema e una voce comanda agli uomini di pentirsi--Nefi e Lehi conversano con gli angeli e la moltitudine e circondata dal fuoco. Circa 30 a.C.

E AWENNE che in questo stesso anno, ecco, Nefi rimise il seggio del giudizio ad un uomo il cui nome era Cezoram.

2 Poiché, dato che le loro leggi e i loro governi erano stabiliti dalla voce del popolo, e coloro che sceglievano il male erano più numerosi di quelli che sceglievano il bene, stavano dunque maturando per la distruzione, poiché le leggi erano divenute corrotte.

3 Si, e ciò non era tutto; erano un popolo dal collo rigido, tanto che non potevano essere governati ne dalla legge ne dalla giustizia, se non per la loro distruzione.

4 E avvenne che Nefi si era stancato a causa delle loro iniquità; e cedette il seggio del giudizio e si assunse l'incarico di predicare la parola di Dio per tutto il resto dei suoi giorni, e suo fratello Lehi pure, per tutto il resto dei suoi giorni;

5 Perché ricordavano le parole che il loro padre Helaman aveva detto loro; e queste son le parole che aveva detto:

6 Ecco, figli miei, io desidero che vi ricordiate di rispettare i comandamenti di Dio; e vorrei che proclamaste al popolo queste parole. Ecco, vi ho dato il nome dei nostri primi genitori, che uscirono dalla terra di Gerusalemme; e ho fatto ciò affinché quando ricorderete il vostro nome, possiate ricordarvi di loro; e che quando vi ricorderete di loro, possiate ricordare le loro opere; e che quando ricorderete le loro opere, possiate sapere, come e stato detto, e anche scritto, che furono buoni.

7 Perciò, figli miei, io vorrei che faceste ciò che e bene, affinché possa essere detto e anche scritto di voi proprio quanto e stato detto e scritto di loro.

8 Ed ora, figli miei, ecco, c'è qualcosa di più che desidero da voi; il mio desiderio e che non facciate queste cose per vantarvi, ma che facciate queste cose per ammassarvi un tesoro in cielo, si, che e eterno e non svanisce; si, che possiate avere quel dono prezioso della vita eterna che, come abbiamo ragione di credere, e stato dato ai nostri padri.

9 Oh, ricordate, ricordate, figli miei, le parole che re Beniamino disse al suo popolo; si, ricordate che non vi e nessun'altra via ne alcun altro mezzo mediante il quale l'uomo possa essere salvato, se non tramite il sangue espiatorio di Gesù Cristo, che verrà; si, ricordate che verrà per redimere il mondo.

10 E ricordate pure le parole che Amulec disse a Zeezrom nella città di Ammoniha; poiché gli disse che il Signore sarebbe certamente venuto per redimere il suo popolo, ma che non sarebbe venuto a redimerlo nei suoi peccati, ma a redimerlo dai suoi peccati.

11 Ed egli ha il potere datogli dal Padre di redimerli dai loro peccati a motivo del pentimento; perciò egli ha mandato i suoi angeli a proclamare l'annunciò delle condizioni del pentimento, che porta al potere del Redentore, alla salvezza delle loro anime.

12 Ed ora, figli miei, ricordate, ricordate che e sulla roccia del nostro Redentore, che e Cristo, il Figlio di Dio, che dovete costruire le vostre "fondamenta; affinché, quando il diavolo manderà i suoi venti potenti, si, e i suoi strali nel turbine, si, quando tutta la sua grandine e la sua potente tempesta si abbatteranno su di voi, non abbia su di voi alcun potere di trascinarvi nell'abisso di infelicità e di guai senza fine, a motivo della roccia sulla quale siete edificati, che e un fondamento sicuro, un fondamento sul quale se gli uomini edificano, non possono cadere.

13 E avvenne che queste furono le parole che Helaman insegnò ai suoi figli; si, egli insegno loro molte cose che non sono scritte, ed anche molte cose che sono scritte.

14 Ed essi si ricordarono le sue parole; e perciò partirono, rispettando i comandamenti di Dio, per insegnare la parola di Dio fra tutto il popolo di Nefi, a cominciare dalla città di Abbondanza;

15 E di la alla città di Gid; e dalla città di Gid alla città di Mulec.

16 Si, da una città all'altra, finche furono andati fra tutto il popolo di Nefi che era nel paese a sud; e di la nel paese di Zarahemla, fra i Lamaniti.

17 E avvenne che predicarono con grande potere, tanto che confusero molti di quei dissidenti che se n'erano andati dai Nefiti, tanto che vennero avanti e confessarono i loro peccati e furono battezzati al pentimento, e ritornarono immediatamente ai Nefiti per tentare di riparare i torti che avevano fatti loro.

18 E avvenne che Nefi e Lehi predicarono ai Lamaniti con cosi grande potere ed autorità, poiché erano stati dati loro il potere e l'autorità di poter parlare, ed era stato anche detto loro ciò che dovevano dire--

19 Essi parlarono dunque, con grande sbalordimento dei Lamaniti, fino a convincerli, tanto che ottomila Lamaniti ch'erano nel paese di Zarahemla e nei dintorni furono battezzati al pentimento e si convinsero della malvagità delle tradizioni dei loro padri.

20 E avvenne che di la Nefi e Lehi proseguirono per andare al paese di Nefi.

21 E avvenne che furono presi da un esercito di Lamaniti e gettati in prigione; si, proprio in quella stessa prigione in cui Ammon e i suoi fratelli erano stati gettati dai servi di Limhi.

22 E dopo che erano stati gettati in prigione da molti giorni senza cibo, ecco, vennero nella prigione a prenderli per poterli uccidere.

23 E avvenne che Nefi e Lehi furono circondati come se attorno vi fosse un fuoco, tanto che non osavano metter le mani su di loro, per timore d'esser bruciati. Nondimeno Nefi e Lehi non venivano bruciati; ed era come se stessero in piedi in mezzo al fuoco e non erano bruciati.

24 E quando videro ch'erano circondati da una colonna di fuoco, e che essa non li bruciava, il loro cuore riprese coraggio.

25 Poiché videro che i Lamaniti non osavano metter le mani su di loro, ne osavano venir loro vicino, ma stavano come se fossero ammutoliti per lo sbalordimento.

26 E avvenne che Nefi e Lehi si fecero avanti e cominciarono a parlar loro dicendo: Non temete, poiché ecco, e Dio che vi ha mostrato questa cosa meravigliosa, con la quale vi si mostra che non potete metter le mani su di noi per ucciderci.

27 Ed ecco, quando ebbero detto queste parole, la terra tremo fortemente e le mura della prigione tremarono come se stessero per cadere a terra, ma ecco, non crollarono. Ed ecco, quelli ch'erano nella prigione erano Lamaniti e Nefiti che erano dissidenti.

28 E avvenne che furono coperti da una nube di tenebra, e un terribile e solenne timore scese su di loro.

29 E avvenne che giunse una voce, come se provenisse da sopra la nube tenebrosa, dicendo: Pentitevi, pentitevi, e non cercate più di annientare i miei servitori che vi ho mandato per proclamare buone novelle.

30 E avvenne che quando udirono questa voce, e si avvidero che non era una voce di tuono ne era una voce di grande frastuono, ma ecco, era una voce tranquilla di perfetta dolcezza, come se fosse stato un sussurro, e penetrava proprio in fondo all'anima--

31 E nonostante la dolcezza della voce, ecco, la terra tremo fortemente e le mura della prigione tremarono di nuovo come se stessero per cadere a terra; ed ecco, la nube tenebrosa che li aveva ricoperti non si disperse--

32 Ed ecco, la voce giunse di nuovo, dicendo: Pentitevi, si, pentitevi, poiché il regno dei cieli e alla porta; e non cercate più di annientare i miei servitori. E avvenne che la terra tremo di nuovo, e le mura tremarono.

33 E ancora venne la voce, per la terza volta, e disse loro parole meravigliose che non possono esser pronunciate dall'uomo; e le mura tremarono di nuovo e la terra tremo come se stesse per fendersi.

34 E avvenne che i Lamaniti non potevano fuggire, a causa della nube di tenebra che li copriva; si, ed erano pure immobili a causa del timore che era sceso su di loro.

35 Ora, ve n'era uno fra essi che era nefita di nascita, che era una volta appartenuto alla chiesa di Dio ma se ne era separato.

36 E avvenne ch'egli si volse, ed ecco, vide attraverso la nube di tenebra i volti di Nefi e di Lehi; ed ecco, brillavano straordinariamente, come il volto degli angeli. E vide che essi alzavano gli occhi al cielo, ed erano nell'atto di parlare o di elevare le loro voci a qualche essere che vedevano.

37 E avvenne che quest'uomo grido alla moltitudine affinché si voltassero a guardare. Ed ecco, fu loro data la forza di voltarsi a guardare; e videro le facce di Nefi e di Lehi.

38 E dissero all'uomo: Ecco, che significano tutte queste cose, e chi e colui con cui conversano questi uomini?

39 Ora, il nome dell'uomo era Amminadab. E Amminadab disse loro: Conversano con gli angeli di Dio.

40 E avvenne che i Lamaniti gli dissero: Che dobbiamo fare, affinché questa nube di tenebra che ci ricopre sia rimossa?

41 E Amminadab disse loro: Dovete pentirvi ed invocare la voce finche avrete fede in Cristo, che vi e stato insegnato da Alma, Amulec e Zeezrom; e quando farete ciò, la nube di tenebra che vi ricopre sarà rimossa.

42 E avvenne che tutti iniziarono ad invocare la voce di Colui che aveva scosso la terra; si, invocarono finche la nube di tenebra fu dispersa.

43 E avvenne che quando gettarono lo sguardo attorno e videro che la nube di tenebra che li ricopriva si era dissipata, ecco,

videro che erano circondati, si, ogni anima, da una colonna di fuoco.

44 E Nefi e Lehi erano in mezzo a loro; si, erano circondati; si, erano come se si trovassero in mezzo a un fuoco fiammeggiante, tuttavia non faceva loro del male, ne si appiccava alle pareti della prigione; e furono riempiti di quella gioia che e ineffabile e piena di gloria.

45 Ed ecco, lo Spirito Santo di Dio scese dal cielo ed entro nel loro cuore, e furono riempiti come di fuoco e poterono proferire parole meravigliose.

46 E avvenne che una voce giunse loro, si, una voce piacevole, come fosse un sussurro, dicendo:

47 Pace, pace a voi, a motivo della vostra fede nel mio Beneamato che era fin dalla fondazione del mondo.

48 Ed ora, quando udirono ciò, alzarono lo sguardo come se fosse per vedere da dove venisse la voce; ed ecco, videro i cieli aperti e degli angeli scesero dal cielo e li ammaestrarono.

49 E vi furono circa trecento anime che videro e udirono queste cose; e furono esortati ad andare avanti e a non meravigliarsi, ne avrebbero dovuto dubitare.

50 E avvenne che andarono e ammaestrarono il popolo, proclamando ovunque, in tutte le regioni circostanti, tutte le cose che avevano udite e vedute, tanto che la maggior parte dei Lamaniti ne furono convinti, a motivo della grandezza delle manifestazioni che avevano ricevute.

51 E tutti coloro che furono convinti deposero le loro armi di guerra, e anche il loro odio e le tradizioni dei loro padri.

52 E avvenne che resero ai Nefiti le terre di loro proprietà.

 

CAPITOLO 6

I Lamaniti giusti predicano ai Nefiti malvagi--Entrambi i popoli prosperano durante un'era di pace e di abbondanza--Lucifero, l'autore del peccato, aizza il cuore dei malvagi e dei ladroni di Gadianton negli omicidi e nelle malvagità--I ladroni assumono il governo nefita. Circa 29-23 a.C.

E AVVENNE che quando il sessantaduesimo anno del regno dei giudici fu finito, tutte queste cose erano accadute e i Lamaniti erano divenuti per la maggior parte un popolo giusto, tanto che la loro giustizia sorpassava quella dei Nefiti, a motivo della loro fermezza e della loro costanza nella fede.

2 Poiché ecco, vi erano molti tra i Nefiti che erano divenuti duri, impenitenti e estremamente malvagi, tanto che respingevano la parola di Dio e tutte le predicazioni e le profezie che erano venute tra loro.

3 Nondimeno il popolo della chiesa aveva gran gioia a motivo della conversione dei Lamaniti, si, a motivo della chiesa di Dio che era stata stabilita fra loro. E fraternizzavano gli uni con gli altri, e si rallegravano gli uni con gli altri ed ebbero grande gioia.

4 E avvenne che molti Lamaniti scesero nel paese di Zarahemla e proclamarono al popolo dei Nefiti la maniera della loro conversione, e li esortarono alla fede e alla penitenza.

5 Si, e molti predicarono con grandissimo potere e autorità, fino a far scendere molti di loro in profonda umiltà, per essere gli umili seguaci di Dio e dell'Agnello.

6 E avvenne che molti Lamaniti andarono nel paese a settentrione; e anche Nefi e Lehi andarono nel paese a settentrione, per predicare al popolo. E cosi fini il sessantatreesimo anno.

7 Ed ecco, c'era pace in tutto il paese, tanto che i Nefiti andavano in qualsiasi parte del paese volessero, sia fra i Nefiti che fra i Lamaniti.

8 E avvenne che anche i Lamaniti andavano ovunque volessero sia fra i Lamaniti che fra i Nefiti; ed ebbero cosi liberi rapporti gli uni con gli altri, per comprare e vendere, e per guadagnare, secondo il loro desiderio.

9 E avvenne che diventarono estremamente ricchi, sia i Lamaniti che i Nefiti; ed ebbero grande abbondanza d'oro, d'argento e di ogni sorta di metalli preziosi, sia nel paese meridionale che in quello settentrionale.

10 Ora, il paese meridionale era chiamato Lehi, e il paese settentrionale era chiamato Mulec, che derivava dal figlio di Sedechia; poiché il Signore aveva portato Mulec nel paese settentrionale e Lehi nel paese meridionale.

11 Ed ecco, v'era ogni sorta d'oro, d'argento e di metalli preziosi d'ogni specie in ambedue queste terre; e v'erano pure abili operai che lavoravano ogni specie di metalli e li raffinavano; e cosi diventarono ricchi.

12 E coltivavano cereali in abbondanza, sia al settentrione che al meridione; e fiorirono assai, sia al settentrione che al meridione. E si moltiplicarono e divennero molto forti nel paese. Ed allevarono molte greggi e armenti si, molte bestie da ingrasso.

13 Ecco, le loro donne filavano e tessevano, e facevano ogni sorta di stoffa, di lini ben tessuti e stoffe d'ogni specie, per rivestire la loro nudità. Cosi passò in pace il sessantaquattresimo anno.

14 E anche nel sessantacinquesimo anno essi ebbero grande gioia e pace, si, molte predicazioni e molte profezie riguardo a ciò che era a venire. E cosi passo il sessantacinquesimo anno.

15 E avvenne che nel sessantaseiesimo anno del regno dei giudici, ecco, Cezoram fu ucciso da mano ignota mentre sedeva sul seggio del giudizio. E avvenne che nello stesso anno suo figlio, che era stato nominato dal popolo in sua vece, fu pure ucciso. E cosi ebbe fine il sessantaseiesimo anno.

16 E al principio del sessantasettesimo anno il popolo cominciò a farsi di nuovo estremamente malvagio.

17 Poiché ecco, il Signore li aveva benedetti cosi a lungo con le ricchezze del mondo, che non erano stati aizzati all'ira, alle guerre, ne a spargimenti di sangue; perciò cominciarono a metter il loro cuore nelle loro ricchezze; si, cominciarono a cercare di ottener guadagno per potersi elevare gli uni sopra gli altri; perciò cominciarono a commettere omicidi in segreto, a rubare e a saccheggiare per poter ottenere guadagno.

18 Ed ora, ecco, questi omicidi e questi saccheggiatori erano una banda che era stata formata da Kishcumen e Gadianton. Ed ora era avvenuto che vi erano molti, anche fra i Nefiti, della banda di Gadianton. Ma ecco, erano più numerosi fra la parte più malvagia dei Lamaniti. Ed erano chiamati ladroni ed omicidi di Gadianton.

19 E furono loro a uccidere il giudice supremo Cezoram e suo figlio, mentre erano sul seggio del giudizio; ed ecco, essi non furono scoperti.

20 Ed ora avvenne che quando i Lamaniti trovarono che vi erano dei ladroni fra loro, furono estremamente addolorati e usarono ogni mezzo in loro potere per sterminarli dalla faccia della terra.

21 Ma ecco, Satana aizzo il cuore della maggior parte dei Nefiti, tanto che si unirono con quelle bande di ladroni, e stipularono le loro alleanze e i loro giuramenti, che si sarebbero protetti e preservati l'un l'altro in qualsiasi difficile circostanza fossero stati messi, affinché non dovessero soffrire per i loro omicidii, i loro saccheggi e i loro furti.

22 Ed avvenne che avevano i loro segni, si, i loro segni segreti e le loro parole segrete; e ciò per poter distinguere un fratello che era entrato nell'alleanza, affinché qualunque malvagità suo fratello commettesse non fosse danneggiato da un suo fratello, ne da quelli che appartenevano alla sua banda, che avevano fatto questa alleanza.

23 E cosi potevano ammazzare, saccheggiare, rubare e commettere atti di lussuria e ogni sorta di malvagità, in contrasto con le leggi del loro paese e anche con le leggi di Dio.

24 E chiunque, di quelli che appartenevano alla loro banda. avesse rivelato al mondo le loro malvagità e le loro abominazioni, sarebbe stato processato non secondo le leggi del loro paese, ma secondo le leggi della loro malvagità, che erano state date da Gadianton e da Kishcumen.

25 Or ecco, sono quei giuramenti segreti e quelle alleanze che Alma comando a suo figlio di non divulgare al mondo, per timore che fossero un mezzo per portare il popolo alla distruzione.

26 Or ecco, quei giuramenti segreti e quelle alleanze non pervennero a Gadianton dagli annali che furono consegnati ad Helaman; ma ecco, furono messi in cuore a Gadianton da quello 'stesso essere che istigo i nostri primi genitori a mangiare il frutto proibito.

27 Si, quello stesso essere che complotto con Caino che, se avesse ucciso suo fratello Abele, ciò non sarebbe stato noto al mondo. E da quel tempo in avanti egli complotto con Caino e con i SUOI seguaci.

28 Ed e pure quello stesso essere che mise in cuore al popolo di costruire una torre abbastanza alta da farli giungere al cielo. E fu quello stesso essere che inganno il popolo che era venuto da quella torre in questa terra; che diffuse le opere tenebrose e le abominazioni su tutta la faccia del paese, finche trascino il popolo ad una completa distruzione e ad un eterno inferno

29 Si, e quello stesso essere che mise in cuore a Gadianton di portare ancora avanti le opere tenebrose di omicidii segreti; e le ha portate avanti dall'origine dell'uomo fino a questo tempo.

30 Ed ecco, e lui ch'è l'autore di tutti i peccati. Ed ecco, egli porta avanti le sue opere di tenebra e di omicidii segreti, e tramanda di generazione in generazione i loro complotti, i giuramenti, le alleanze e i piani di terribile malvagità, nella misura in cui può far presa sui cuori dei figlioli degli uomini.

31 Ed ora ecco, aveva ottenuto grande presa sui cuori dei Nefiti, si, tanto che erano divenuti estremamente malvagi; si, la maggior parte di loro aveva lasciato la via della rettitudine e aveva calpestato sotto i piedi i comandamenti di Dio, si era volta alle proprie vie, e si erano costruiti degli idoli col loro oro e il loro argento.

32 E avvenne che tutte queste iniquità caddero su di loro nello spazio di non molti anni, tanto che la maggior parte di esse erano cadute su di loro nel sessantasettesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

33 Ed essi crebbero in iniquità anche nel sessantottesimo anno, con gran dolore e lamenti dei giusti.

34 E cosi vediamo che i Nefiti cominciavano a degenerare nell'incredulità e a crescere in malvagità ed abominazioni, mentre i Lamaniti cominciavano a crescere grandemente nella conoscenza del loro Dio; si, cominciavano a rispettare i suoi statuti e i suoi comandamenti, e a camminare in verità e integrità dinanzi a lui.

35 E cosi vediamo che lo Spirito del Signore cominciava a ritirarsi dai Nefiti, a causa della malvagità e della durezza dei loro cuori.

36 E cosi vediamo che il Signore cominciava a riversare il suo Spirito sui Lamaniti, a motivo della loro docilità e disponibilità a credere nelle sue parole.

37 E avvenne che i Lamaniti braccarono la banda dei ladroni di Gadianton e predicarono la parola di Dio alla loro parte più malvagia, tanto che questa banda di ladroni fu completamente distrutta fra i Lamaniti.

38 E avvenne, d'altro canto, che i Nefiti li consolidarono e li sostennero, a cominciare dalla loro parte più malvagia, fino a che si furono sparsi in tutto il paese dei Nefiti ed ebbero sedotto la maggioranza dei giusti finchè questi si abbassarono a credere nelle loro opere e a dividere i loro bottini e a unirsi a loro nei loro omicidii segreti e nelle loro associazioni.

39 E cosi ottennero il controllo assoluto del governo, tanto che si misero a calpestare sotto i piedi, a colpire, ad opprimere e a volger le spalle ai poveri, ai miti e agli umili seguaci di Dio.

40 E cosi vediamo che si trovavano in uno stato terribile e stavano maturando per una distruzione eterna.

41 E avvenne che cosi fini il sessantottesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

 

 


PROFEZIA Dl NEFI, FIGLIO DI HELAMAN--Dio minaccia il popolo di Nefi di visitarlo nella sua ira, fino a distruggerli completamente, salvo che si pentano della loro malvagità. Dio colpisce il popolo di Nefi con la pestilenza; essi si pentono e si volgono a lui. Samuele, un Lamanita, profetizza ai Nefiti.

 

Comprende i capitoli dal

7 al 16 incluso.

CAPITOLO 7

 

Nel settentrione Nefi viene respinto e torna a Zarahemla--Prega sulla torre del suo giardino e poi chiama il popolo a pentirsi o a perire. Circa 23-22 a.C.

Ecco, ora avvenne nel sessantanovesimo anno del regno dei giudici sul popolo dei Nefiti, che Nefi, figlio di Helaman, tornò al paese di Zarahemla dal paese a settentrione.

2 Poiché era stato fra il popolo che era nel paese a settentrione, aveva predicato loro la parola di Dio ed aveva profetizzato loro molte cose;

3 Ed essi avevano respinto tutte le sue parole, tanto che non era potuto rimanere fra loro, ma era ritornato al suo paese di nascita.

4 E vedendo il popolo in uno stato di cosi terribile malvagità, e quei ladroni di Gadianton che occupavano i seggi del giudizio, avendo usurpato il potere e l'autorità del paese, non curandosi dei comandamenti di Dio e non agendo correttamente nella più piccola cosa dinanzi a lui, e non facendo giustizia ai figlioli degli uomini;

5 Condannando i giusti a motivo della loro rettitudine; lasciando andare impuniti i colpevoli e i malvagi a causa del loro denaro; e per di più per essere mantenuti in carica a capo del governo, per dominare e agire secondo la loro volontà, per poter ottenere guadagno e la gloria del mondo, e per di più per poter più facilmente commettere adulterio, e rubare, e uccidere e fare secondo la loro propria volontà--

6 Ora, questa grande iniquità era venuta sui Nefiti nello spazio di non molti anni; e quando Nefi vide ciò, il suo cuore gli si gonfiò di dolore nel petto; e nell'agonia della sua anima esclamò:

7 Oh, se avessi potuto vivere i miei giorni nei giorni in cui mio padre Nefi usci dalla terra di Gerusalemme, avrei potuto gioire con lui nella terra promessa; allora il suo popolo era facile da trattare, fermo nel rispettare i comandamenti di Dio, lento ad essere condotto a commettere l'iniquità; ed era pronto a dare ascolto alle parole del Signore--

8 Si, se avessi potuto vivere i miei giorni in quei giorni, allora la mia anima avrebbe avuto gioia nella rettitudine dei miei fratelli.

9 Ma ecco, e decretato che questi siano i miei giorni, e che la mia anima sia piena di tristezza a causa di questo: la malvagità dei miei fratelli.

10 Ed ora, ecco, quanto segue avvenne su una torre che stava nel giardino di Nefi, che era presso la strada maestra che conduceva al mercato principale, torre che era nella città di Zarahemla; Nefi dunque si era inginocchiato in cima alla torre ch'era nel suo giardino, la quale torre era pure vicino alla porta del giardino dal quale si accedeva alla strada maestra.

11 E avvenne che certi uomini che stavano passando di la e videro Nefi mentre riversava la sua anima a Dio sulla torre; e corsero a dire al popolo quel che avevano visto, e il popolo si raccolse in folla per poter conoscere la causa di un cosi grande cordoglio per la malvagità del popolo.

12 Ed ora, quando Nefi si alzò, vide la moltitudine di persone che si era radunata.

13 E avvenne che apri la bocca e disse loro: Ecco, perché vi siete radunati? Affinché possa parlarvi delle vostre iniquità?

14 Si, perché son salito sulla mia torre per poter riversare la mia anima al mio Dio, a causa dell'estremo dolore del mio cuore, che e causato dalle vostre iniquità!

15 E a causa del mio cordoglio e dei miei lamenti, vi siete radunati, e vi meravigliate; si, e avete gran bisogno di meravigliarvi; si, dovreste meravigliarvi perché avete ceduto, cosicché il diavolo ha cosi grande presa sui vostri cuori.

16 Si, come avete potuto cedere alle seduzioni di colui che sta cercando di gettare la vostra anima nell'eterna infelicità e nella sventura senza fine?

17 Oh, pentitevi, si, pentitevi! "Perché volete morire? Si, volgetevi, volgetevi al Signore vostro Dio. Perché egli vi ha abbandonato?

18 E' perché avete indurito il vostro cuore; si, non volete dare ascolto alla voce del Buon Pastore; si, lo avete provocato all'ira contro di voi.

19 Ed ecco, invece di raccogliervi, a meno che non vogliate pentirvi, ecco, egli vi disperderà, cosicché diverrete pasto per i cani e le bestie feroci.

20 Oh, come avete potuto dimenticare il vostro Dio proprio nel giorno in cui egli vi ha liberati?

21 Ma ecco, e per ottener guadagno, per essere lodati dagli uomini e si, per poter avere oro ed argento. E avete riposto il vostro cuore nelle ricchezze e nelle cose vane di questo 'mondo, per le quali ammazzate, e saccheggiate, e rubate e portate falsa testimonianza contro il vostro prossimo e commettete ogni sorta di iniquità.

22 E per questo motivo la sventura verrà su di voi, a meno che vi pentiate. Poiché, se non vi pentirete, ecco, questa grande città, e anche tutte le grandi città che sono qui attorno che sono nel paese che e in nostro possesso, saranno prese cosicché non avrete più posto in esse; poiché ecco, il Signore non vi accorderà la forza di resistere contro i vostri nemici, come ha fatto finora.

23 Poiché ecco, cosi dice il Signore: Io non mostrerò al malvagio la mia forza, all'uno più che all'altro, salvo che a coloro che si pentono dei loro peccati e danno ascolto alle mie parole. Or dunque, fratelli miei, vorrei che vi rendeste conto che sarà meglio per i Lamaniti che per voi, a meno che vi pentiate.

24 Poiché ecco, essi sono più giusti di voi, poiché essi non hanno peccato contro quella grande conoscenza che voi avete ricevuto; perciò il Signore sarà misericordioso con loro; si, egli prolungherà i loro giorni e moltiplicherà la loro progenie, anche quandò voi sarete completamente distrutti, a meno che vi pentiate.

25 Si, guai a voi per questa grande abominazione che e giunta in mezzo a voi; e vi siete uniti ad essa, si, a quella banda segreta che fu fondata da Gadianton!

26 Si, dei guai verranno su di voi a causa di quell'orgoglio che avete lasciato entrare nel vostro cuore, che vi ha insuperbito oltre ciò che e buono, a causa delle vostre immense ricchezze!

27 Si, guai a voi, a causa della vostra malvagità e delle vostre abominazioni!

28 E a meno che vi pentiate, perirete; si, anche le vostre terre vi saranno tolte e voi sarete sterminati dalla terra!

29 Or ecco, io non dico da me che tali cose avverranno, perché non e da me che so queste cose; ma ecco, io aso che queste cose sono vere perché il Signore Iddio me le ha fatte conoscere, perciò attesto che avverranno.

CAPITOLO 8

 

Dei giudici corrotti cercano di incitare il popolo contro Nefi--Abrahamo, Mosè, Zenos, Zenoc, Ezias, Isaia, Geremia, Lehi e Nefi attestarono tutti di Cristo--Nefi annuncia per ispirazione l'omicidio del giudice supremo. Circa 23-21 a.C.

ED ora avvenne che, quandò Nefi ebbe detto queste parole, ecco, vi erano degli uomini che erano giudici e che appartenevano pure alla banda segreta di Gadianton, e si erano adiràti e gridaròno contro di lui, dicendo al popolo: Perché non afferrate quest'uomo e non lo portate fuori perché possa essere condannato secondo il crimine che ha commesso?

2 Perché state a guardare quest'uomo e lo ascoltate insultare questo popolo e le nostre leggi?

3 Poiché ecco, Nefi aveva parlato loro riguardo alla corruzione delle loro leggi; si, Nefi disse molte cose che non possono essere scritte; e non disse nulla che fosse contrario ai comandamenti di Dio.

4 E quei giudici erano adiràti con lui perché parlava loro chiaramente riguardo alle loro opere segrete di tenebra; ciònondimeno non osavano metter le mani su di lui poiché temevano che il popolo gridasse contro di loro.

5 ESSi gridaròno dunque al popolo, dicendo: Perché permettete che quest'uomo ci insulti? Poiché ecco, egli condanna tutto questo popolo, fino alla distruzione; si, e anche che queste nostre grandi città ci saranno prese, cosicchè non vi avremo più posto.

6 Ed ora, sappiamo che ciò e impossibile, poiché ecco, noi siamo potenti e le nostre città sono grandi, perciò i nostri nemici non possono avere nessun potere su di noi.

7 E avvenne che aizzarono cosi il popolo all'ira contro Nefi, e sollevarono delle contese fra loro; poiché ve n'erano alcuni che gridaròno: Lasciate in pace quest'uomo, poiché e un uomo buono, e le cose che ha detto avverranno sicuramente, a meno che non ci pentiamo.

8 Si, ecco, tutti i giudizi di cui ci ha dato testimonianza cadranno su di noi, poiché sappiamo che ha testimoniato giustamente riguardo alle nostre iniquità. Ed ecco, esse sono molte, e com'egli conosce le nostre iniquità, cosi conosce tutte le cose che ci succederanno.

9 Si, ed ecco, se non fosse un profeta non avrebbe potuto testimoniare riguardo a tutte queste cose.

10 E avvenne che quelle persone che cercavano di annientare Nefi furono trattenute, a causa del loro timore, cosicché non misero le mani su di lui; egli dunque cominciò di nuovo a parlar loro, vedendo che aveva trovato favore agli occhi di alcuni, tanto che il rimanente di loro ebbe timore.

11 Fu dunque spinto a parlar loro ancora, dicendo: Ecco, fratelli miei, non avete letto che Dio dette potere ad un uomo, cioè a Mosè, di colpire le acque del Mar Rosso ed esse si spartirono di qua e di la, tanto che gli Israeliti, ch'erano i nostri padri, attraversarono all'asciutto, e le acque si richiusero sugli eserciti degli Egiziani e li inghiottirono?

12 Ed ora ecco, se Dio dette a quest'uomo un tal potere, perché allora disputate fra voi e dite che non mi ha dato nessun potere con cui posso conoscere i giudizi che cadranno su di voi, a meno che non vi pentiate?

13 Ma ecco, voi non solo negate le mie parole, ma negate pure tutte le parole che sono state dette dai nostri padri, e anche le parole che furono dette da quest'uomo, Mosé, al quale era stato dato un cosi gran potere, si, le parole che disse riguardo alla venuta del Messia.

14 Si, non porto egli testimonianza che il Figlio di Dio sarebbe venuto? E come egli innalzò il serpente di rame nel deserto, cosi sarà innalzato Colui che verrà. 15 E come tutti coloro che avessero guardato a quel serpente avrebbero potuto vivere, cosi tutti quelli che avrebbero guardato al Figlio di Dio con fede, avendo lo spirito contrito, avrebbero potuto "vivere, si, fino a quella vita che e eterna.

16 Ed ora, ecco, non solo Mosè testimonio queste cose, ma anche tutti i santi profeti, dai suoi giorni fino ai giorni di Abrahamo.

17 Si, ed ecco, Abrahamo vide la sua venuta e fu riempito di allegrezza e gioì.

18 Si, ed ecco, vi dico che non solo Abrahamo conosceva queste cose, ma ave ne furono molti prima dei giorni di Abrahamo che furono chiamati tramite l'ordine di Dio; si, anzi, secondo l'Ordine di suo Figlio; e ciò affinché fosse mostrato al popolo, molte migliaia di anni prima della sua venuta, che la redenzione sarebbe venuta anche per loro.

19 Ed ora, vorrei che sapeste che fin dai giorni di Abrahamo vi sono stati molti profeti che hanno testimoniato queste cose; si, ecco, il profeta Zenos lo testimonio arditamente, e per questo fu ucciso.

20 Ed ecco, anche Zenoc, ed anche Ezias, ed anche Isaia e Geremia (e Geremia e lo stesso profeta che- attesto della distruzione di Gerusalemme), ed ora sappiamo che Gerusalemme fu distrutta, secondo le parole di Geremia. Oh, allora, perché il Figlio di Dio non dovrebbe venire, secondo la sua profezia?

21 Ed ora, metterete in dubbio che Gerusalemme fu distrutta? Direte voi che i figli di Sedechia non furono tutti uccisi, eccetto Mulec? Si, e non vedete che la posterità di Sedechia e con noi, e che fu scacciata dalla terra di Gerusalemme? Ma ecco, ciò non e tutto--

22 Nostro padre Lehi fu cacciato da Gerusalemme perché testimonio queste cose. Nefi pure testimonio queste cose, ed anche quasi tutti i nostri padri, fino ai tempi nostri; si, essi hanno testimoniato della venuta di Cristo ed hanno guardato innanzi, ed hanno gioito nel suo giorno, che e a venire.

23 Ed ecco, egli e Dio, ed e con loro, e si manifesto loro, cosicchè essi furono redenti da lui; ed essi gli resero gloria, a motivo di ciò che e a venire.

24 Ed ora, visto che conoscete queste cose e che non potete negarle, a meno che non mentiate, in ciò avete dunque peccato, poiché avete respinto tutte queste cose nonostante le tante prove che avete ricevuto; si, avete ricevuto proprio tutte le cose, sia cose che sono in cielo che tutte le cose che sono in terra, a testimonianza che esse sono vere.

25 Ma ecco, avete rigettato la verità e vi siete ribellati contro il vostro Santo Dio; ed anche in questo momento, invece di ammassarvi dei tesori in cielo, dove nulla corrompe e dove nulla che sia impuro può venire, voi vi state accumulandò ira per il giorno del 'giudizio.

26 Si, anche in questo momento state maturandò per una eterna distruzione a causa dei vostri omicidi, e delle vostre fornicazioni e della vostra malvagità; si, a meno che non vi pentiate, ciò verrà presto su di voi.

27 Si, ecco, e già alla porta; si, andate al seggio del giudizio e indagate; ed ecco che il vostro giudice e stato ucciso e giace nel suo sangue; ed e stato ucciso da suo fratello, che aspira a sedersi sul seggio del giudizio.

28 Ed ecco, ambedue appartengono alla vostra banda segreta, il cui autore e Gadianton e il Maligno che cerca di distruggere le anime degli uomini.

 

CAPITOLO 9

Dei messaggeri trovano il giudice supremo morto al seggio del giudizio--Sono imprigionati e poi rilasciati--Per ispirazione Nefi identifica Seantum come l'omicida--

Nefi e accettato da alcuni come profeta. Circa 23-21 a.C.

Ecco, ora avvenne che quandò Nefi ebbe detto queste parole, certi uomini che erano tra loro corsero al seggio del giudizio; si, ossia ve ne furono cinque che andaròno, e si dissero fra loro, mentre andavano:

2 Ecco, ora sapremo con certezza se quest'uomo e un profeta e se Dio gli ha comandato di profetizzarci cose cosi straordinarie. Ecco, noi non lo crediamo; si, non crediamo che sia un profeta; nondimeno, se ciò che ha detto riguardo al giudice supremo e vero, che e morto, allora crederemo che le altre parole che ha detto sono vere.

3 E corsero con tutte le loro forze, ed entrarono al seggio del giudizio; ed ecco, il giudice supremo era caduto a terra, e giaceva nel suo sangue.

4 Ed ora ecco, quandò videro questo furono estremamente attoniti, tanto che caddero a terra; poiché non avevano creduto nelle parole che Nefi aveva detto riguardo al giudice supremo. 5 Ma ora, quandò videro, essi credettero, e li assali il timore che tutti i giudizi di cui Nefi aveva parlato venissero sul popolo; perciò vacillarono e caddero a terra.

6 Ora, quandò il giudice fu ucciso--essendo stato pugnalato da suo fratello grazie a un travestimento, ed essendo egli fuggito--immediatamente i servitori corsero a dirlo al popolo, gridandò all'omicidio.

7 Ed ecco, il popolo si raduno nel luogo del seggio del giudizio; ed ecco, con loro stupore videro quei cinque uomini ch'erano caduti a terra.

8 Ed ora, ecco, il popolo non sapeva nulla riguardo alla moltitudine che si era radunata presso il giardino di Nefi, perciò si dissero fra loro: Questi uomini sono quelli che hanno ucciso il giudice, e Dio li ha colpiti affinché non potessero sfuggirci.

9 E avvenne che li afferrarono, li legarono e li gettarono in prigione. E fu mandato ovunque un proclama che il giudice era stato ucciso, e che gli omicidi erano stati presi e gettati in prigione.

10 E avvenne che all'indomani il popolo si riunì per far cordoglio e per digiunare alla sepoltura del grande giudice supremo che era stato ucciso.

11 E cosi anche quei giudici che erano stati presso il giardino di Nefi e che avevano udito le sue parole si radunarono anche per la sepoltura.

12 E avvenne che si informarono tra il popolo, dicendo: Dove sono i cinque che furono mandati a informarsi se il giudice supremo era morto? Ed essi risposero, e dissero: Riguardo a questi cinque che dite di aver mandato, non sappiamo nulla; ma ve ne sono cinque che sono gli omicidi, che abbiamo gettato in prigione.

13 E avvenne che i giudici chiesero che fossero loro portati; ed essi furono portati, ed ecco, erano i cinque che erano stati mandati; ed ecco, i giudici chiesero loro di sapere riguardo alla questione, ed essi dissero loro tutto ciò che avevano fatto, dicendo:

14 Corremmo, e giungemmo al luogo del seggio del giudizio, e quandò vedemmo tutte le cose proprio come Nefi aveva testimoniato, rimanemmo attoniti, tanto che cademmo a terra; e quandò ci fummo ripresi dal nostro stupore, ecco, ci gettarono in prigione.

15 Ora, quanto all'omicidio di quest'uomo, noi non sappiamo chi l'abbia commesso; sappiamo solo questo; siamo corsi e giunti secondo quanto desideravate; ed ecco, egli era morto, secondo le parole di Nefi.

16 Ed ora avvenne che i giudici esposero la faccenda al popolo e gridaròno contro Nefi, dicendo: Ecco, sappiamo che questo Nefi deve essersi accordato con qualcuno per uccidere il giudice, e per potercelo poi proclamare, per poterci convertire alla sua fede, per potersi elevare a grand'uomo, eletto da Dio e profeta.

17 Ed ora ecco, smaschereremo quest'uomo, ed egli confesserà la sua colpa e ci far3 conoscere il vero omicida di questo giudice.

18 E avvenne che il giorno della sepoltura i cinque furono liberati. Cionondimeno essi rimproverarono i giudici per le parole che avevano detto contro Nefi e contesero con loro uno ad uno, tanto che li confusero.

19 Nondimeno essi fecero si che Nefi fosse preso, legato e portato dinanzi alla moltitudine; e iniziarono a interrogarlo in diverse maniere per poterlo cogliere in contraddizione, per poterlo accusare e farlo morire--

20 Dicendogli: Tu sei un complice; chi e colui che ha commesso questo omicidio? Diccelo ora e riconosci la tua colpa; dicendo: Ecco qui del denaro, e ti accorderemo anche la vita se ce lo dirài e riconoscerai l'accordo che hai fatto con lui.

21 Ma Nefi disse loro: O stolti, voi incirconcisi di cuore, e voi ciechi, e voi gente dal collo rigido, sapete fino a quandò il Signore vostro Dio permetter3 che proseguiate in questa vostra via di peccato?

22 Oh, dovreste cominciare ad urlare e a far cordoglio a causa della grande distruzione che in questo momento vi attende, a meno che vi pentiate.

23 Ecco, voi dite che ho preso accordi con un uomo affinché uccidesse Seezoram, nostro giudice supremo. Ma ecco, vi dico che ciò e perché vi ho testimoniato, affinché poteste conoscere tale cosa; si, come testimonianza per voi, che io sapevo della malvagità e delle abominazioni che sono tra voi.

24 E perché ho fatto ciò, voi dite che ho preso accordi con un uomo affinché facesse questa cosa; si, perché vi ho mostrato questo segno voi siete adiràti con me e cercate di togliermi la vita.

25 Ed ora ecco, vi mostrerò un altro segno, e vedremo se per questo voi cercherete di annientarmi.

26 Ecco, vi dico, andate alla casa di Seantum, che e il fratello di Seezoram, e ditegli:

27 Ha Nefi, il preteso profeta che profetizza tanti mali riguardo a questo popolo, preso accordi con te, per i quali avete ucciso Seezoram, che e tuo fratello?

28 Ed ecco, egli vi dirà: No.

29 E voi gli direte: Hai tu ucciso tuo fratello?

30 Ed egli sarà preso da timore e non saprà che cosa dire. Ed ecco, negherà, e si comporterà come se fosse stupito; cionondimeno vi proclamerà ch'egli e innocente.

31 Ma ecco, voi lo esaminerete e troverete del sangue sugli orli del suo mantello.

32 E quandò avrete visto ciò, direte: Da dove viene questo sangue? Non sappiamo che e il sangue di tuo fratello?

33 E allora egli tremerà e impallidirà, proprio come se la morte lo avesse colto.

34 E allora voi direte: A causa di questo timore e di questo pallore ch'é venuto sul tuo viso, ecco, sappiamo che sei colpevole.

35 E allora sarà assalito da un più grande timore; e allora vi confesserà, e non negherà più, di aver commesso questo omicidio.

36 E allora vi dirà che io, Nefi, non sapevo nulla riguardo a tale questione, salvo ciò che mi era stato dato dal potere di Dio. Ed allora saprete che sono un uomo onesto e che vi sono mandato da Dio.

37 E avvenne ch'essi andaròno e fecero proprio come Nefi aveva detto loro. Ed ecco, le parole che aveva detto erano vere; poiché secondo tali parole egli nego, e anche secondo tali parole egli confesso.

38 E fu portato a dimostrare che lui stesso era proprio l'omicida, tanto che i cinque furono messi in libertà, e lo fu anche Nefi.

39 E vi furono alcuni dei Nefiti che credettero alle parole di Nefi, e ve ne furono anche alcuni che credettero a motivo della testimonianza dei cinque, poiché essi si erano convertiti mentre erano in prigione.

40 Ed ora vi furono alcuni tra il popolo che dicevano che Nefi era un profeta.

41 E ve ne furono altri che dicevano: Ecco, e un dio, poiché, a meno che non sia un dio, non potrebbe conoscere tutte le cose. Poiché ecco, ci ha detto i pensieri dei nostri cuori e ci ha anche detto delle cose; ed ha perfino portato a nostra conoscenza il vero omicida del nostro giudice supremo.

 

 

CAPITOLO 10

 

Il Signore da a Nefi il potere di suggellamento--Gli e conferito il potere di legare e sciogliere sulla terra e in cielo--Egli comanda al popolo di pentirsi o perirà--Lo Spirito lo porta da una moltitudine all'altra. Circa 21-20 a.C.

E AVVENNE che sorse una divisione fra il popolo, tanto ch'essi si separarono di qua e di la e andaròno per la loro strada lasciandò Nefi da solo, mentre stava in mezzo a loro.

2 E avvenne che Nefi andò per la sua strada, verso la sua propria casa, meditandò sulle cose che il Signore gli aveva mostrato.

3 E avvenne che mentre stava cosi meditandò, essendo profondamente afflitto per la malvagità del popolo dei Nefiti, per le loro opere segrete di tenebra, e per i loro omicidi, e i loro saccheggi e ogni sorta di iniquità, avvenne, mentre stava così meditandò in cuor suo, che ecco, gli pervenne una voce che diceva:

4 Benedetto sei tu, Nefi, per le cose che hai fatto; poiché ho visto come hai instancabilmente proclamato a questo popolo le parole che ti ho dato. E non li hai temuti e non hai cercato di salvare la tua vita, ma hai cercato di fare la mia volontà e di rispettare i miei comandamenti.

5 Ed ora, poiché hai fatto ciò con tanta perseveranza, ecco, io ti benedirò in eterno; e ti renderò potente in parole e in atti, in fede e in opere; si, al punto che 'tutte le cose ti saranno fatte secondo la tua parola, poiché 'non domanderai ciò che e contrario alla mia volontà.

6 Ecco, tu sei Nefi, e io sono Dio. Ecco, in presenza dei miei angeli ti dichiaro che tu avrài potere su questo popolo e colpirai la terra di carestia, di pestilenza e di distruzione, secondo la malvagità di questo popolo.

7 Ecco, io ti do il potere che qualsiasi cosa tu suggellerai in terra sarà suggellata in cielo; e qualsiasi cosa tu scioglierai in terra sarà sciolta in cielo; e cosi avrài potere tra questo popolo.

8 E cosi, se dirài a questo tempio che sarà spaccato in due, ciò sarà fatto.

9 E se dirài a questa montagna: Abbassati e diventa piana, ciò sarà fatto.

10 Ed ecco, se dirài che Dio colpirà questo popolo, ciò avverrà.

11 Ed ora ecco, ti comandò di andare a proclamare a questo popolo che cosi dice il Signore Iddio, che e l'Onnipotente: A meno che non vi pentiate, sarete colpiti, fino alla distruzione.

12 Ed ecco, ora avvenne che quandò il Signore ebbe detto queste parole a Nefi, e li si fermo e non andò nella sua propria casa, ma torno dalle moltitudini che erano sparse sulla faccia del paese e cominciò a proclamare loro la parola del Signore che gli era stata detta, riguardo alla loro distruzione se non si fossero pentiti.

13 Ora ecco, nonostante il grande miracolo che Nefi aveva fatto nel dire loro riguardo alla morte del giudice supremo, essi indurirono i1 loro cuore e non dettero ascolto alle parole del Signore.

14 Nefi proclamo dunque loro la parola del Signore, dicendo: A meno che non vi pentiate, cosi dice il Signore, sarete colpiti fino alla distruzione.

15 E avvenne che quandò Nefi ebbe proclamato loro la parola ecco, essi indurirono ancora il loro cuore e non vollero dar ascolto alle sue parole; essi dunque lo insultarono e cercarono di metter le mani su di lui per poterlo gettare in prigione.

16 Ma ecco, il potere di Dio era con lui ed essi non poterono prenderlo per gettarlo in prigione, poiché fu preso dallo Spirito e portato via lontano d'in mezzo a loro.

17 E avvenne che andò cosi, nello Spirito, di moltitudine in moltitudine, proclamandò la parola di Dio, fino a che l'ebbe proclamata a tutti loro o l'ebbe inviata fra tutto il popolo.

18 E avvenne che non vollero dare ascolto alle sue parole; e iniziarono ad esservi delle contese, tanto che si divisero gli uni contro gli altri e iniziarono a uccidersi l'un l'altro con la spada.

19 E cosi fini il settantunesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

CAPITOLO 11

 

Nefi persuade il Signore a sostituire la loro guerra con una carestia-- Molte persone muoiono--Essi si pentono e Nefi insiste presso il Signore per avere la pioggia--Nefi e Lehi ricevono molte rivelazioni-- I ladroni di Gadianton si rafforzano nel paese. Circa 20-6 a.C.

ED ora, avvenne che nel settantaduesimo anno del regno dei giudici le contese aumentarono, tanto che vi furono guerre ovunque in tutto il paese, fra tutto il popolo di Nefi.

2 Ed era questa banda segreta di ladroni che portava avanti quest'opera di distruzione e di malvagità. E questa guerra duro tutto quell'anno; e si protrasse pure nel settantatreesimo anno.

3 Ed avvenne che in quest'anno Nefi grido al Signore, dicendo:

4 O Signore, non permettere che questo popolo sia distrutto dalla spada; ma, o Signore, che vi sia piùttosto una carestia nel paese, per spronarli al ricordo del Signore loro Dio, e forse si pentiranno e si volgeranno a Te.

5 E cosi fu fatto, secondo le parole di Nefi. E vi fu una grande carestia nel paese, fra tutto il popolo di Nefi. E cosi, nel settantaquattresimo anno, la carestia continuo, e l'opera di distruzione cesso per la spada, ma divento grave per la carestia.

6 E quest'opera di distruzione continuo anche nel settantacinquesimo anno. Poiché la terra fu colpita cosi da essere arida, e non produsse grano nella stagione del grano; e la terra intera fu colpita sia fra i Lamaniti che fra i Nefiti, cosicchè furono colpiti, tanto che le parti più malvagie del paese perirono a migliaia.

7 E avvenne che il popolo vide che stavano per perire per la carestia, e cominciarono a ricordarsi del Signore loro Dio; e cominciarono a ricordare le parole di Nefi.

8 E il popolo cominciò a implorare i suoi giudici supremi e i suoi capi, affinché dicessero a Nefi: Ecco, sappiamo che sei un uomo di Dio, invoca dunque il Signore nostro Dio affinché allontani da noi questa carestia, per tema che tutte le parole che hai detto riguardo alla nostra distruzione si adempiano.

9 E avvenne che i giudici parlarono a Nefi, secondo le parole che erano state richieste. E avvenne che quandò Nefi vide che il popolo si era pentito e che si umiliava in vesti di sacco, egli grido di nuovo al Signore, dicendo:

10 0 Signore, guarda, questo popolo si pente; e hanno spazzato via di mezzo a loro la banda di Gadianton tanto che si sono estinti, e hanno nascosto i loro piani segreti nella terra.

11 Ora, o Signore, a motivo di questa loro umiltà, voglia tu distogliere la tua ira, e che sia appagata la tua ira nella distruzione di quegli uomini malvagi che hai già distrutto.

12 O Signore, voglia tu distogliere la tua ira, si, la tua ira ardente, e fa' si che questa carestia possa cessare in questo paese.

13 O Signore, voglia tu ascoltarmi e fa' si che possa essere fatto secondo le mie parole; e manda la pioggia sulla faccia della terra, affinché possa produrre il suo frutto, e il suo grano nella stagione del grano.

14 O Signore, tu desti ascolto alle mie parole, quandò dissi: Che vi sia carestia, affinché possa cessare la pestilenza della spada; e so che, anche questa volta, darai ascolto alle mie parole, poiché dicesti: Se questo popolo si pente, io lo risparmierò.

15 Si, o Signore, e Tu vedi che si sono pentiti, a causa della carestia, e della pestilenza e della distruzione che sono venute su di loro.

16 Ed ora, o Signore, vorrai tu distogliere la tua ira e vorrai tu provare di nuovo a vedere se Ti serviranno? E se e cosi, o Signore, puoi benedirli, secondo le parole che hai detto.

17 E avvenne che nel settantaseiesimo anno il Signore distolse la sua ira dal popolo e fece cadere la pioggia sulla terra, tanto ch'essa produsse i suoi frutti nella stagione del suo frutto. E avvenne che produsse il grano nella stagione del grano.

18 Ed ecco, il popolo gioì e glorifico Dio, e tutta la faccia del paese fu riempita d'allegrezza; e non cercarono più di annientare Nefi, ma lo stimarono come un grande profeta e uomo di Dio, dotato di grande potere e autorità datigli da Dio.

19 Ed ecco, suo fratello Lehi non era da meno di lui quanto alle cose che riguardano la rettitudine.

20 E cosi avvenne che il popolo di Nefi cominciò a prosperare di nuovo nel paese e inizio a ricostruire i luoghi desolati e inizio a moltiplicarsi e a diffondersi, fino a coprire tutta la faccia del paese, sia a settentrione che a meridione, dal mare occidentale al mare orientale.

21 E avvenne che il settantaseiesimo anno fini in pace. E il settantasettesimo anno cominciò in pace; e la chiesa si diffuse ovunque su tutta la faccia del paese; e la maggior parte del popolo, sia Nefiti che Lamaniti, apparteneva alla chiesa;- ed ebbero grandissima pace nel paese. E cosi fini il settantasettesimo anno.

22 Ed ebbero pace anche nel settantottesimo anno, salvo qualche contesa riguardo ai punti di dottrina che erano stati esposti dai profeti.

23 E nel settantanovesimo anno cominciarono ad esservi molti conflitti. Ma avvenne che Nefi e Lehi, e molti dei loro fratelli che conoscevano i veri punti di dottrina, avendo giornalmente molte rivelazioni, predicarono dunque al popolo, tanto che misero fine al loro conflitto in quello stesso anno.

24 E avvenne che, nell'ottantesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi, vi fu un certo numero di dissidenti del popolo di Nefi, che qualche anno prima erano passati ai Lamaniti ed avevano assunto il nome di Lamaniti, ed anche un certo numero che erano veri discendenti dei Lamaniti, essendo stati aizzati all'ira da loro, ossia da quei dissidenti, cominciarono dunque una guerra con i loro fratelli.

25 E commettevano omicidi e saccheggi, e poi si ritiravano nelle montagne, nel deserto e in luoghi segreti, nascondendosi per non essere scoperti, e ricevevano giornalmente delle aggiunte al loro numero, giacche v'erano dei dissidenti che andavano da loro.

26 E cosi, col tempo, si, nello spazio di non molti anni, essi diventarono una grandissima banda di ladroni; e trovarono tutti i piani segreti di Gadianton, e così diventarono ladroni di Gadianton.

27 Ora ecco, questi ladroni fecero grandi devastazioni, si, grandi distruzioni fra il popolo di Nefi e anche fra il popolo dei Lamaniti.

28 E avvenne che fu necessario che si ponesse fine a questa opera di distruzione; perciò mandaròno un esercito di forti uomini nel deserto e sulle montagne per cercare questa banda di ladroni e distruggerli.

29 Ma ecco, avvenne che in quello stesso anno essi furono ricacciati nelle loro proprie terre. E cosi fini l'ottantesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

30 E avvenne che all'inizio dell'ottantunesino anno essi avanzarono di nuovo contro questa banda di ladroni e ne annientarono molti; ed essi pure furono colpiti da grande distruzione.

31 E furono di nuovo costretti a ritornare fuori dal deserto e dalle montagne alle loro proprie terre, a causa dell'immenso numero di ladroni che infestavano le montagne e il deserto.

32 E avvenne che cosi fini quest'anno. E i ladroni aumentarono ancora e si fecero forti, tanto che sfidaròno tutti gli eserciti dei Nefiti e anche dei Lamaniti; e fecero si che un gran timore cogliesse il popolo su tutta la faccia del paese.

33 Si, poiché visitavano molte parti del paese e facevano in esse grandi distruzioni; si, uccisero molti e portarono via altri nel deserto come schiavi, si e più specialmente le loro donne e i loro bambini.

34 Ora questo grande male che colse il popolo a causa della sua iniquità lo sprono nuovamente al ricordo del Signore loro Dio.

35 E cosi fini l'ottantunesimo anno del regno dei giudici.

36 E nell'ottantaduesimo anno ricominciarono a dimenticare il Signore loro Dio. E nell'ottantatreesimo anno cominciarono a crescere nell'iniquità. E nell'ottantaquattresimo anno non cambiarono le loro vie.

37 E avvenne che nell'ottantacinquesimo anno essi crebbero sempre di più nell'orgoglio e nella malvagità; e cosi stavano di nuovo maturandò per la distruzione.

38 E cosi fini l'ottantacinquesimo anno.

CAPITOLO 12

 

Gli uomini sono instabili, stolti e pronti a fare il male--n Signore castiga il suo pOpO10--La nullità degli uomini paragonata al potere di Dio--Nel giorno del giudizio gli uomini otterranno la vita eterna o l'eterna dannazione. Circa 6 a.C.

E cosi possiamo vedere la falsità e anche l'incostanza del cuore dei figlioli degli uomini; si, possiamo vedere che il Signore nella sua grande, infinita bontà benedice e fa prosperare coloro che ripongono in lui la loro fiducia.

2 Si, e possiamo vedere che proprio nel momento in cui egli fa prosperare il suo popolo, si, aumentandò i loro raccolti, le loro greggi, i loro armenti e il loro oro, il loro argento ed ogni sorta di cose preziose di ogni specie ed arte, risparmiandò la loro vita e liberandòli dalle mani dei loro nemici, placandò il cuore dei loro nemici affinché non dichiarino loro guerra, si, e infine facendo tutte le cose per il bene e la felicita del suo popolo, si, e allora il momento in cui essi induriscono il loro cuore, e dimenticano il Signore loro Dio, e calpestano sotto i piedi il Santo; si, e questo a causa dei loro agi e della loro grandissima prosperità.

3 E cosi vediamo che, a meno che il Signore non castighi il suo popolo con molte afflizioni, si, eccetto che lo punisca con la morte, col terrore, con la carestia e con ogni sorta di pestilenze, esso non si ricorderà di lui.

4 Oh, quanto stolti e quanto vani, e quanto malvagi e diabolici, e quanto pronti a compiere iniquità e quanto lenti a fare il bene sono i figlioli degli uomini; si, come sono pronti a dare ascolto alle parole del Maligno e a riporre i loro cuori nelle cose vane del mondo!

5 Si, come sono pronti ad elevarsi nell'orgoglio; si, come sono pronti a vantarsi e a compiere ogni sorta di ciò ch'é iniquità; e come sono lenti a ricordarsi del Signore loro Dio e a prestare orecchio ai suoi consigli; si, come sono lenti a "camminare nei sentieri della saggezza!

6 Ecco, essi non desiderano che il Signore loro Iddio, che li ha creati, li governi e regni su di loro; nonostante la sua grande bontà e la sua misericordia verso di loro, essi disprezzano i suoi consigli e non vogliono ch'egli sia la loro guida.

7 Oh, com'è grande la nullità dei figliuoli degli uomini; si, sono meno anche della polvere della terra.

8 Poiché ecco, la polvere della terra si muove di qua e di la, fino a dividersi, al comandò del nostro grande ed eterno Dio.

9 Si, ecco, alla sua voce le colline e le montagne tremano e sussultano.

10 E per il potere della sua voce si dirompono e diventano piane, si, proprio come una valle.

11 Si, per il potere della sua voce la terra intera e scossa;

12 Si, per il potere della sua voce le fondamenta oscillano, si, fino al centro.

13 Si, e s'egli dice alla terra-- Muoviti--essa si muove.

14 Si, se dice alla terra--Va' indietro, cosicchè il giorno si 'prolunghi di molte ore--ciò si compie.

15 E cosi, secondo la sua parola, la terra va indietro e pare all'uomo che il sole stia fermo; si, ed ecco, e cosi, poiché e certamente la terra che si muove, e non il sole.

16 Ed ecco, inoltre, se egli dice alle acque del grande abisso--Prosciugatevi--ciò si compie.

17 Ecco, se dice a questa montagna--sollevati e vieni a cadere su questa città, affinché sia sepolta--ecco, ciò si compie.

18 Ed ecco, se un uomo nasconde un tesoro nella terra ed il Signore dirà--Sia esso maledetto, a causa dell'iniquità di colui che l'ha nascosto--ecco, esso sarà maledetto.

19 E se il Signore dirà--Sii maledetto, cosicchè nessun uomo ti ritrovi d'ora in avanti e per sempre--ecco, nessun uomo lo avrà di li in poi e per sempre.

20 Ed ecco, se il Signore dirà a un uomo--A causa delle tue iniquità sarai maledetto per sempre--ciò si compirà.

21 E se il Signore dirà--A causa delle tue iniquità sarai reciso dalla mia presenza--farà si che così sia.

22 E guai a colui al quale egli dirà questo, poiché ciò accadrà a colui che compirà l'iniquità, e non potrà essere salvato; per questo motivo dunque, affinché gli uomini possano essere salvati, e stato proclamato il pentimento.

23 Benedetti dunque coloro che si pentiranno e daranno ascolto alla voce del Signore loro Dio; poiché questi sono coloro che saranno salvati.

24 E possa Iddio accordare, nella sua perfezione, che gli uomini siano portati al pentimento e alle buone opere, affinché possano essere restituiti alla grazia per la grazia, secondo le loro opere.

25 E io vorrei che tutti gli uomini potessero esser salvati. Ma leggiamo che nel grande ed ultimo giorno ve ne saranno alcuni che saranno scacciati, si, che saranno scacciati dalla presenza del Signore.

26 Si, che saranno consegnati ad una condizione di infinita infelicità, adempiendo alle parole che dicono: Quelli che hanno fatto il bene avranno vita eterna; e quelli che hanno fatto il male avranno "dannazione eterna. E cosi sia. Amen.

Profezia di Samuele il Lamanita ai Nefiti.

 

Comprende i capitoli dal

13 al 15 incluso.

CAPITOLO 13

 

Samuele il Lamanita profetizza la distruzione dei Nefiti, a meno che non si pentano--Essi e le loro ricchezze sono maledetti--Essi respingono e lapidano i profeti, sono circondati da demoni e cercano la felicità nel commettere l'iniquità. Circa 6 a.C.

ED ora avvenne che nell'ottantaseiesimo anno i Nefiti rimasero ancora nella malvagità; si, in grande malvagità, mentre i Lamaniti prestavano una scrupolosa attenzione a rispettare i comandamenti di Dio, secondo la legge di Mosè.

2 E avvenne che in quell'anno vi fu un certo Samuele, un lamanita, che venne nel paese di Zarahemla e cominciò a predicare al popolo. E avvenne che predico il pentimento al popolo per molti giorni, ed essi lo scacciarono, ed egli stava per ritornare nel suo proprio paese. 3 Ma ecco, la voce del Signore gli pervenne, perché tornasse di nuovo e profetizzasse al popolo qualunque cosa gli fosse venuta in cuore.

4 E avvenne ch'essi non gli permisero di entrare nella città; egli dunque andò, e sali quindi sulle mura e tese la sua mano e grido ad alta voce e profetizzo al popolo tutte le cose che il Signore gli mise in cuore.

5 E disse loro: Ecco, io Samuele, un lamanita, dico le parole che il Signore mi ha messo in cuore di dire; ed ecco, egli m'ha messo in cuore di dire a questo popolo che la spada della giustizia e sospesa su questo popolo; e quattrocento anni non trascorreranno senza che la spada della giustizia cada su questo popolo.

6 Si, una pesante distruzione attende questo popolo, ed essa verrà sicuramente su di esso, e nulla potrà salvare questo popolo, salvo il pentimento e la fede nel Signore Gesù Cristo, il quale sicuramente verrà nel mondo, e soffrirà molte cose e sarà ucciso per il suo popolo.

7 Ed ecco, un angelo del Signore me lo ha proclamato, ed ha portato buone novelle all'anima mia. Ed ecco, sono stato mandato a voi per proclamarle anche a voi, affinché possiate ricevere buone novelle; ma ecco, voi non avete voluto ricevermi.

8 Perciò, cosi dice il Signore: A causa della durezza di cuore del popolo dei Nefiti, a meno che non si pentano, io toglierò da loro la mia parola e ritirerò da loro il mio Spirito e non li sopporterò più e volgerò contro di loro i cuori dei loro fratelli.

9 E non passeranno quattrocento anni prima ch'io faccia si che siano colpiti; si, li punirò con la spada, con la carestia, con la pestilenza.

10 Si, li punirò nella mia ira ardente, e vi saranno quelli della quarta generazione, dei vostri nemici, che vivranno per vedere la vostra completa distruzione; e ciò avverrà sicuramente, salvo che vi pentiate, dice il Signore; e quelli della quarta generazione vedranno la vostra distruzione.

11 Ma se vi pentirete e tornerete al Signore vostro Dio, io distoglierò la mia ira, dice il Signore; si, cosi dice il Signore, benedetti sono quelli che si pentiranno e si volgeranno a me, ma guai a colui che non si pente.

12 Si, guai a questa grande città di Zarahemla; poiché ecco, e salvata a motivo di coloro che sono giusti; si, guai a questa grande città, poiché percepisco, dice il Signore, che ve ne sono molti, si, cioè la maggior parte di questa grande città, che induriranno i loro cuori contro di me, dice il Signore.

13 Ma benedetti son coloro che si pentiranno, poiché li risparmierò. Ma ecco, se non fosse per i giusti che sono in questa grande città, ecco, io farei si che il fuoco scendesse dal cielo per distruggerla.

14 Ma ecco, essa e risparmiata per amore dei giusti. Ma ecco, dice il Signore, verrà il tempo in cui, quando scaccerete i giusti da frammezzo a voi, allora sarete maturi per la distruzione; si, guai a questa grande città, a causa della malvagità e delle abominazioni che sono in essa.

15 Si, e guai alla città di Gedeone, per la malvagità e le abominazioni che sono in essa.

16 Si, guai a tutte le città che sono nel paese circostante e che sono possedute dai Nefiti, a causa della malvagità e delle abominazioni che sono in esse.

17 Ed ecco, una maledizione colpirà il paese, dice il Signore degli Eserciti, per colpa del popolo che vi vive, si, a causa della loro malvagità e delle loro abominazioni.

18 E avverrà, dice il Signore degli Eserciti, si, il nostro grande e vero Dio, che chiunque nasconderà dei tesori nella terra non li ritroverà più, a causa della grande maledizione del paese, salvo che sia un uomo giusto e lo nasconda per il Signore.

19 Poiché io voglio, dice il Signore, ch'essi nascondano i loro tesori per me; e maledetti sian quelli che non nascondono i loro tesori per me; poiché nessuno nasconde il suo tesoro per me salvo i giusti, e colui che non nasconde il suo tesoro per me e maledetto, e anche il tesoro, e nessuno potrà recuperarlo, a causa della maledizione del paese.

20 E verrà il giorno in cui essi nasconderanno i loro tesori perché hanno messo i loro cuori nelle ricchezze; e poiché hanno posto il cuore nelle loro ricchezze e nasconderanno i loro tesori quando fuggiranno dinanzi ai loro nemici, poiché non vorranno nasconderli per me, maledetti siano essi e anche i loro tesori; ed in quel giorno saranno colpiti, dice il Signore.

21 Guardate, popolo di questa grande città, e date ascolto alle mie parole; si, date ascolto alle parole che dice il Signore; poiché ecco, egli dice che siete maledetti a causa delle vostre ricchezze, e le vostre ricchezze sono pure maledette perché avete riposto i vostri cuori su di esse e non avete dato ascolto alle parole di Colui che ve le ha date.

22 Non ricordate il Signore vostro Dio nelle cose con cui vi ha benedetto, ma ricordate sempre le ricchezze non per ringraziare d'esse il Signore, vostro Dio; si, i vostri cuori non si protendono verso il Signore, ma si gonfiano di grande orgoglio fino a vantarsi, e a gonfiarsi assai, nell'invidia, nelle lotte, nella malizia, nelle persecuzioni e negli omicidi e in ogni sorta di iniquità.

23 Per questo motivo il Signore ha fatto si che sul paese venisse una maledizione, e anche sulle vostre ricchezze, e ciò a causa delle vostre iniquità.

24 Si, guai a questo popolo a causa dell'ora che e arrivata, poiché scacciate i profeti, vi fate beffe di loro, li lapidate, li uccidete e commettete ogni sorta d'iniquità, proprio come fecero nei tempi antichi.

25 Ed ora, quando parlate, dite: Se avessimo vissuto al tempo dei nostri antichi padri, non avremmo ucciso i profeti; non li avremmo lapidati e scacciati.

26 Ecco, voi siete peggiori di loro; poiché, come vive il Signore, se un profeta viene fra voi e vi proclama la parola del Signore, che attesta i vostri peccati e le vostre iniquità, voi vi adirate contro di lui, lo respingete e cercate ogni mezzo per annientarlo; si, direte che e un falso profeta, che e un peccatore, ed e del diavolo, perché attesta che i vostri atti sono malvagi.

27 Ma ecco, se un uomo viene tra voi e dice: Fate questo, e non vi e iniquità; fate quello e non soffrirete; si, egli dirà: Camminate secondo l'orgoglio dei vostri propri cuori; si, camminate secondo l'orgoglio dei vostri occhi e fate qualsiasi cosa il vostro cuore desideri--se un uomo verrà tra voi e dirà questo, voi lo accoglierete e direte che e un profeta.

28 Si, lo eleverete e gli darete delle vostre sostanze; gli darete del vostro oro e del vostro argento e lo rivestirete di abiti lussuosi; e poiché vi dice parole lusinghiere e vi dice che tutto va bene, allora voi non trovate colpa in lui.

29 O voi, generazione malvagia e perversa; voi popolo indurito e dal collo rigido, per quanto tempo supponete che il Signore vi sopporterà? Si, fino a quando permetterete a voi stessi di essere condotti da guide stolte e cieche? Per quanto tempo sceglierete le tenebre invece della luce?

30 Si, ecco, l'ira del Signore e già infiammata contro di voi; ecco, egli ha maledetto il paese a causa della vostra iniquità.

31 Ed ecco, viene il tempo in cui maledirà le vostre ricchezze, che diventeranno fugaci, cosicchè non potrete tenerle; e nel giorno della vostra povertà non potrete trattenerle.

32 E nel giorno della vostra povertà griderete al Signore; e griderete invano, poiché la vostra desolazione e già sopraggiunta su di voi e la vostra distruzione e resa sicura; e allora, in quel giorno, piangerete ed urlerete, dice il Signore degli Eserciti. E allora vi lamenterete e direte:

33 Oh, se mi fossi pentito e non avessi ucciso i profeti e non li avessi lapidati e scacciati. Si, in quel giorno direte: Oh, se ci fossimo ricordati del Signore nostro Dio nel giorno in cui ci dette le nostre ricchezze, allora non sarebbero divenute fugaci e non le avremmo perdute; poiché, ecco, le nostre ricchezze se ne sono andate.

34 Ecco, lasciamo qui un attrezzo e l'indomani e sparito; ed ecco, le nostre spade ci sono tolte il giorno in cui le cerchiamo per combattere.

35 Si, abbiamo nascosto i nostri tesori e ci sono scivolati via a causa della maledizione sul paese.

36 Oh, se ci fossimo pentiti nel giorno in cui ci giunse la parola del Signore; poiché ecco, il paese e maledetto ed ogni cosa e divenuta viscida e non possiamo trattenerla.

37 Ecco, siamo circondati da demoni, si, siamo accerchiati dagli angeli di colui che ha cercato di distruggere le nostre anime. Ecco, le nostre iniquità sono grandi. O Signore, non puoi Tu distogliere la Tua ira da noi? E questo sarà il vostro linguaggio. 38 Ma ecco, i vostri giorni di prova sono passati; avete procrastinato il giorno della vostra salvezza finche e per sempre troppo tardi e la vostra distruzione e resa sicura; si, poiché tutti i giorni della vostra vita avete cercato ciò che non potevate ottenere; e avete cercato la 'felicita commettendo iniquità, il che e contrario alla natura di quella giustizia che e nel nostro grande ed eterno Capo.

39 O voi, popolo del paese, se voleste udire le mie parole! Io prego che l'ira del Signore sia distolta da voi, e che vogliate pentirvi ed essere salvati.

CAPITOLO 14

 

Samuele predice luce durante la notte e una nuova stella alla nascita di Cristo--Cristo redime gli uomini dalla morte temporale e da quella spirituale--I segni della sua morte includono tre giorni di tenebre, il fendersi delle rocce e grandi sconvolgimenti della natura. Circa 6 a.C.

ED ora, avvenne che "Samuele il Lamanita profetizzo molte altre grandi cose che non possono essere scritte.

2 Ed ecco, disse loro: Ecco, vi do un segno; poiché verranno altri cinque anni, ed ecco, allora il Figlio di Dio verrà per redimere tutti quelli che crederànno nel suo nome.

3 Ed ecco, questo vi darò come segno del tempo della sua venuta; poiché ecco, vi saranno grandi luci in cielo, tanto che la notte prima ch'egli venga non vi sarà buio, tanto che sembrerà agli uomini come fosse giorno.

4 Vi saranno dunque un giorno e una notte ed un giorno, come se fosse un sol giorno e non vi fosse notte; e questo sarà per voi un segno; poiché saprete del sorgere del sole e anche del suo tramonto; sapranno dunque con sicurezza che sono due giorni e una notte; nondimeno la notte non sarà buia; e sarà la notte prima della sua nascita.

5 Ed ecco, una nuova stella sorgerà, come mai ne avete veduta una simile; e anche questo sarà per voi un segno.

6 Ed ecco, ciò non e tutto: vi saranno molti segni e molte meraviglie in cielo.

7 E avverrà che sarete tutti sbalorditi e stupiti, tanto che cadrete a terra.

8 E avverrà che chiunque crederà nel Figlio di Dio, questi avrà vita eterna.

9 Ed ecco, cosi il Signore mi ha comandato, mediante il suo angelo, di venire a dirvi queste cose; si, mi ha comandato di profetizzarvi queste cose; si, mi ha detto: Grida a questo popolo, pentitevi e preparate la via del Signore.

10 Ed ora, perché sono lamanita e vi ho detto le parole che il Signore mi ha comandato, e perché ciò e stato duro nei vostri confronti, voi siete adirati con me e cercate di annientarmi, e ami avete scacciato di frammezzo a voi.

11 E voi udrete le mie parole, poiché per questo scopo sono salito sulle mura di questa città, affinché possiate udire e conoscere i giudizi di Dio che vi

attendono a causa delle vostre iniquità, e anche affinché possiate conoscere le condizioni del pentimento;

12 E affinché possiate pure sapere della venuta di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il Padre del cielo e della terra, il Creatore di tutte le cose fin dal principio; e che possiate conoscere i segni della sua venuta perché possiate credere nel suo nome.

13 E se voi credete nel suo nome, vi pentirete di tutti i vostri peccati, perché possiate in tal modo averne remissione tramite i suoi meriti.

14 Ed ecco, di nuovo, vi do un altro segno, si, un segno della sua morte.

15 Poiché ecco, egli dovrà sicuramente morire, affinché possa venire la salvezza; si, e necessario ed e opportuno ch'egli muoia, per fare avverare la risurrezione dei morti, affinché in tal modo gli uomini possano essere portati alla presenza del Signore.

16 Ma, ecco, questa morte fa avverare la risurrezione e redime tutta l'umanità dalla prima morte, la morte spirituale; poiché tutta l'umanità, essendo recisa dalla presenza del Signore a causa della 'caduta d'Adamo, e considerata come morta, sia quanto alle cose temporali che a quelle spirituali.

17 Ma, ecco, la risurrezione di Cristo redime l'umanità, si, proprio tutta l'umanità, e la riporta alla presenza del Signore.

18 Si, e realizza le condizioni del pentimento, cosicchè chiunque si pente non e falciato e gettato nel fuoco; ma chiunque non si pente e falciato e gettato nel fuoco; e sopraggiunge di nuovo su di lui la morte spirituale, si, una seconda morte, poiché vien di nuovo reciso quanto alle cose che appartengono alla giustizia.

19 Pentitevi dunque, pentitevi, per timore che conoscendo queste cose e non facendole, vi lasciate cadere sotto condanna e siate assoggettati a questa seconda morte.

20 Ma ecco, siccome vi ho detto di un altro segno, un segno della sua morte, ecco, nel giorno in cui egli soffrirà la morte il sole sarà oscurato e rifiuterà di darvi la sua luce, e anche la luna e le stelle; e non vi sarà luce alcuna sulla faccia di questo paese, proprio dal momento in cui soffrirà la morte per lo spazio di tre giorni, fino al tempo in cui risusciterà dai morti.

21 Si, al momento in cui renderà lo spirito vi saranno tuoni e lampi per lo spazio di molte ore e la terra sussulterà e tremerà; e le rocce che sono sulla faccia di questa terra, che sono sia sopra che sotto la terra, e che come sapete sono adesso compatte, ossia che la maggior parte di esse sono un'unica massa compatta, verranno spezzate.

22 Si, saranno spaccate in due, e da allora in poi verranno trovate in fessure ed in crepe, e in frammenti spezzati su tutta la superficie della terra, si, sia sopra la terra che sotto.

23 Ed ecco, vi saranno grandi tempeste; e molte montagne saranno spianate come una valle, e vi saranno molti luoghi, che son ora chiamati valli, che diverranno montagne la cui altezza e grande.

24 E molte strade maestre verranno dirotte, e molte città diventeranno desolate.

25 E molte tombe si apriranno e renderanno molti dei loro morti; e molti santi appariranno a molti.

26 Ed ecco, cosi mi ha parlato l'angelo; poiché mi ha detto che vi saranno tuoni e lampi per lo spazio di molte ore.

27 E mi ha detto che queste cose avverranno mentre perdureranno i tuoni, i lampi e la tempesta, e che le tenebre copriranno l'intera faccia della terra per lo spazio di tre giorni.

28 E l'angelo mi ha detto che molti vedranno cose più grandi di queste, perché possano credere che questi segni e questi prodigi avverranno sulla faccia di tutto questo paese, allo scopo che non vi sia motivo d'incredulità fra i figlioli degli uomini--

29 E ciò allo scopo che chiunque crederà possa essere salvato, e che per chiunque non crederà un giusto giudizio possa sopraggiungere su di lui; e anche se verranno condannati, essi attireranno su di se la loro propria condanna.

30 Ed ora ricordate, ricordate fratelli miei, che chiunque perisce, perisce a se stesso; e chiunque commette l'iniquità la commette a se stesso; poiché ecco, voi siete liberi; e vi e permesso d'agire da voi; poiché ecco, Dio vi ha dato la conoscenza e vi ha resi liberi.

31 Egli vi ha concesso di poter distinguere il bene dal male e vi ha concesso di poter scegliere la vita o la morte; e voi potete fare il bene ed essere 'restituiti a ciò che e bene, ossia avere in restituzione ciò che e bene; oppure potete fare il male e avere in restituzione ciò che e male.

CAPITOLO 15

 

Il Signore ha castigato i Nefiti perché li amava--I Lamaniti convertiti sono fermi e costanti nella fede-- Negli ultimi giorni il Signore sarà misericordioso verso i Lamaniti. Circa 6 a.C.

 

ED ora, miei diletti fratelli, ecco, io vi proclamo che a meno che non vi pentiate le vostre case vi saranno lasciate 'desolate.

2 Si, a meno che non vi pentiate, le vostre donne avranno gran motivo di far cordoglio nel giorno in cui allatteranno; poiché tenterete di fuggire e non vi sarà alcun luogo di rifugio; si, e guai a quelle che saranno gravide, poiché saranno pesanti e non potranno fuggire, perciò verranno calpestate e lasciate perire.

3 Si, guai a questo popolo che e chiamato il popolo di Nefi, a meno che non si penta, quando vedrà tutti questi segni e prodigi che gli saranno mostrati; poiché ecco, e stato un popolo eletto dal Signore; si, egli ha amato il popolo di Nefi e lo ha anche castigato; si, nei giorni della sua iniquità egli lo ha castigato, perché lo ama.

4 Ma ecco, fratelli miei, egli ha odiato i Lamaniti perché le loro azioni sono state continuamente malvagie, e ciò a causa dell'iniquità delle tradizioni dei loro padri. Ma ecco, la salvezza e pervenuta loro tramite la predicazione dei Nefiti; e a questo scopo il Signore ha prolungato i loro giorni.

5 E vorrei che vedeste che la maggior parte di loro e sulla via del dovere e cammina con accortezza dinanzi a Dio, e sta attento a rispettare i suoi comandamenti, i suoi statuti e i suoi giudizi secondo la legge di Mosè.

6 Si, io vi dico che la maggior parte di loro sta facendo questo, e si sforza con instancabile diligenza di portare il rimanente dei loro fratelli alla conoscenza della verità; ve ne sono dunque molti che vengono ad aggiungersi al loro numero ogni giorno.

7 Ed ecco, lo sapete voi stessi, poiché siete stati testimoni, che tutti coloro che sono portati alla conoscenza della verità e a conoscere le malvagie e abominevoli tradizioni dei loro padri, e sono condotti a credere nelle Sacre Scritture, si, nelle profezie dei santi profeti, che sono scritte, il che li conduce alla fede nel Signore e al pentimento, fede e pentimento che portano a un mutamento del loro cuore--

8 Tutti coloro, dunque, che sono giunti a questo, voi stessi sapete che sono fermi e costanti nella fede, e nelle cose con cui sono stati resi liberi.

9 E sapete pure ch'essi hanno seppellito le loro armi da guerra, e temono di riprenderle, per timore di peccare in qualche modo; si, potete vedere che essi temono di peccare, poiché ecco, si lascerebbero calpestare ed uccidere dai loro nemici, e non alzerebbero la spada contro di loro, e ciò a motivo della loro fede in Cristo.

10 Ed ora, a motivo della loro costanza quando credono in ciò in cui credono, a motivo della loro fermezza una volta che sono stati illuminati, ecco, il Signore li benedirà e prolungherà i loro giorni, nonostante la loro iniquità.

11 Si, anche se dovessero degenerare nell'incredulità, il Signore prolungherà i loro giorni fino a che venga il tempo di cui hanno parlato i nostri padri, ed anche il profeta Zenos e molti altri profeti, 'per riportare di nuovo i nostri fratelli, i Lamaniti, alla conoscenza della verità.

12 Si, vi dico che negli ultimi tempi le promesse del Signore sono state estese ai nostri fratelli, i Lamaniti; e nonostante le molte afflizioni che essi avranno, e anche se saranno scacciati qua e la sulla faccia della terra e sarà loro data la caccia, e saranno dispersi, senza avere un luogo di rifugio, il Signore sarà loro 'misericordioso.

13 E ciò e secondo la profezia ch'essi saranno di nuovo portati alla vera conoscenza, che e la conoscenza del loro Redentore e del loro grande e vero Pastore, e saranno annoverati fra le sue pecore.

14 Perciò vi dico che sarà meglio per loro che per voi, a meno che non vi pentiate.

15 Poiché ecco, Use le opere potenti che vi sono state mostrate fossero state mostrate a loro, si, a loro che son degenerati nell'incredulità a causa delle tradizioni dei loro padri, potete vedere da voi stessi che non sarebbero mai degenerati di nuovo nell'incredulità.

16 Dice dunque il Signore: Non li distruggerò completamente, ma faro si che nel giorno della mia saggezza essi ritornino di nuovo a me, dice il Signore.

17 Ed ora ecco, dice il Signore, riguardo al popolo dei Nefiti: Se non vogliono pentirsi e prestare attenzione a fare la mia volontà, io li distruggerò completamente, dice il Signore, a causa della loro incredulità, malgrado le molte opere potenti che ho compiuto tra loro; e cosi, certamente come il Signore vive, queste cose si compiranno, dice il Signore.

CAPITOLO 16

 

I Nefiti che credono a Samuele sono battezzati da Nefi--Samuele non può essere ucciso con le frecce e le pietre dei Nefiti impenitenti-- Alcuni induriscono i loro cuore e altri vedono degli angeli--Gli increduli dicono che e irragionevole credere in Cristo e nella sua venuta in Gerusalemme. Circa 6-1 a.C.

ED ora, avvenne che vi furono molti che udirono le parole di Samuele il Lamanita, che egli disse sulle mura della città. E tutti coloro che credettero nelle sue parole si fecero avanti e cercarono Nefi; e quando furono venuti avanti e l'ebbero trovato, gli confessarono i loro peccati, e non li negarono, desiderando di poter essere battezzati nel Signore.

2 Ma tutti quelli ch'erano la e non credettero nelle parole di Samuele si adirarono contro di lui; e gli tirarono delle pietre sulle mura, e molti pure gli scagliarono delle frecce mentre era in piedi sulle mura; ma lo Spirito del Signore era con lui, tanto che non poterono colpirlo ne con le loro pietre ne con le loro frecce.

3 Ora, quando videro che non potevano colpirlo, ve ne furono molti altri che credettero nelle sue parole, tanto che se ne andarono da Nefi per esser battezzati.

4 Poiché ecco, Nefi battezzava, e profetizzava, e predicava, gridava il pentimento al popolo, mostrava segni e prodigi e operava miracoli fra il popolo, affinché potessero sapere che il Cristo doveva venire presto--

5 Annunciava loro cose che dovevano presto accadere, affinché potessero riconoscerle al momento della loro venuta e ricordarsi che erano state loro fatte conoscere in anticipo, perché potessero credere; perciò tutti coloro che credettero nelle parole di Samuele andavano da lui per essere battezzati, poiché venivano pentendosi e confessando i loro peccati.

6 Ma la maggior parte di loro non credette nelle parole di Samuele; perciò, quando videro che non potevano colpirlo con le loro pietre e con le loro frecce, gridarono ai loro capitani, dicendo: Prendete quell'individuo e legatelo, poiché ecco, ha un diavolo; e a causa del potere del diavolo che e in lui non possiamo colpirlo con le nostre pietre e le nostre frecce; prendetelo dunque, legatelo e portatelo via.

7 E mentre avanzavano per metter le mani su di lui, ecco, egli si getto giù dalle mura e fuggi dalle loro terre, si, ossia nel suo paese, e cominciò a predicare e a profetizzare fra il suo proprio popolo.

8 Ed ecco, non si udì più parlare di lui fra i Nefiti; e cosi stavano le cose di questo popolo.

9 E cosi fini l'ottantaseiesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

10 E cosi fini pure l'ottantasettesimo anno del regno dei giudici; la maggior parte del popolo rimaneva nel suo orgoglio e nella sua malvagità, e la minoranza camminava con più accortezza dinanzi a Dio.

11 E queste furono pure le condizioni nell'ottantottesimo anno del regno dei giudici.

12 E nell'ottantanovesimo anno del regno dei giudici non vi furono che ben pochi mutamenti negli affari del popolo, salvo che il popolo inizio a indurirsi vieppiù nell'iniquità, e a fare sempre più ciò che era contrario ai comandamenti di Dio.

13 Ma avvenne che nel novantesimo anno del regno dei giudici grandi segni e grandi prodigi furono dati al popolo; e le parole dei profeti cominciarono ad adempiersi.

14 E degli angeli apparvero a certi uomini, uomini saggi, e proclamarono loro buone novelle di grande allegrezza; cosi in quello stesso anno le Scritture cominciarono a adempiersi.

15 Nondimeno il popolo inizio a indurire il suo cuore, tutti salvo la parte più credente di essi, sia dei Nefiti che dei Lamaniti, e inizio a fidarsi della sua forza e della sua saggezza, dicendo:

16 Certe cose possono averle indovinate, fra tante; ma ecco, sappiamo che tutte queste opere grandi e meravigliose di cui e stato parlato non possono avverarsi.

17 E presero a ragionare e a contendere fra loro, dicendo:

18 Non e ragionevole che venga un tale essere come il Cristo; se cosi fosse, e s'egli fosse il Figlio di Dio, il Padre del cielo e della terra, come e stato detto, perché non si manifesterebbe a noi cosi come sarà per quelli che saranno a Gerusalemme?

19 Si, perché non si mostrerà in questo paese, cosi come nel paese di Gerusalemme?

20 Ma ecco, noi sappiamo che questa e una malvagia tradizione, che ci e stata tramandata dai nostri padri per far si che credessimo in alcune cose grandi e meravigliose che dovrebbero avvenire, ma non fra noi, bensì in un paese ch'è lontanissimo, un paese che non conosciamo; essi possono dunque tenerci nell'ignoranza, poiché non possiamo "vedere coi nostri propri occhi se esse sono vere.

21 E, mediante le astuzie e le arti misteriose del Maligno, essi opereranno qualche gran mistero che non possiamo comprendere, che ci terra sottomessi per essere servi delle loro parole, e anche loro servi, poiché dipendiamo da loro per l'insegnamento della parola; e cosi ci terranno nell'ignoranza tutti i giorni della nostra vita, se ci arrenderemo loro.

22 E il popolo si immagino molte altre cose nel suo cuore, che erano stolte e vane; ed erano molto inquieti, poiché Satana li aizzava continuamente a commettere l'iniquità; si, andava qua e la diffondendo dicerie e contese su tutta la faccia del paese, per indurire i cuori delle persone contro ciò ch'era buono e contro ciò che doveva venire.

23 E nonostante i segni e i prodigi che erano stati operati tra il popolo del Signore e i numerosi miracoli che essi compivano, Satana ebbe grande presa sul cuore del popolo su tutta la faccia del paese.

24 E cosi fini il novantesimo anno del regno dei giudici sul popolo di Nefi.

25 E cosi fini il libro di Helaman, secondo la narrazione di Helaman e dei suoi figli.

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