LIBRO DI MOSIA
CAPITOLO 1
Re Beniamino insegna ai suoi figli la lingua e le profezie dei loro padri--La loro religione e la loro civiltà sono state preservate grazie agli annali tenuti sulle varie tavole--Mosia è scelto come re e gli è affidata la custodia degli annali e di altre cose. Circa 130-124 a.C.
ED ora non vi fu più contesa in tutto il paese di Zarahemla, fra tutti i popoli che appartenevano a re Beniamino, cosicché re Beniamino ebbe pace continua durante tutto il resto dei suoi giorni.
2 E avvenne che egli ebbe tre figli; e dette loro nome Mosia, Helorum ed Helaman. E li fece istruire nella lingua dei suoi padri affinché in tal modo potessero divenire uomini di intendimento; e affinché potessero avere conoscenza riguardo alle profezie che erano state pronunciate per bocca dei loro padri, che erano state consegnate loro dalla mano del Signore.
3 E li istruì anche riguardo agli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo, dicendo: Figli miei, vorrei che vi ricordaste che, se non fosse stato per queste tavole, che contengono questi annali e questi comandamenti, avremmo dovuto soffrire nell'ignoranza fino ad ora, non conoscendo i misteri di Dio.
4 Poiché non sarebbe stato possibile che nostro padre Lehi potesse ricordare tutte queste cose, e insegnarle ai suoi figlioli, se non fosse stato per l'aiuto di queste tavole; poiché, essendo stato egli istruito nella lingua degli Egiziani, poteva dunque leggere queste incisioni e insegnarle ai suoi figlioli, affinché essi potessero così a loro volta insegnarle ai loro figli e adempiere così i comandamenti di Dio, fino ad ora.
5 Io vi dico, figli miei, che se non fosse stato per queste cose, che sono state tenute e preservate dalla mano di Dio, affinché potessimo leggere e comprendere i suoi 'misteri, ed avere sempre dinanzi ai nostri occhi i suoi comandamenti, persino i nostri padri sarebbero degenerati nell'incredulità, e noi saremmo stati come i nostri fratelli, i Lamaniti, che non sanno nulla riguardo a queste cose, e neppure vi credono quando sono loro insegnate, a causa delle tradizioni dei loro padri, che non sono corrette.
6 O figli miei, io vorrei che vi ricordaste che queste parole sono vere, ed anche che questi annali sono averi. Ed ecco anche le tavole di Nefi, che contengono gli annali e le parole dei nostri padri dal tempo in cui lasciarono Gerusalemme fino ad ora, sono vere; e noi possiamo sapere che sono vere perché le abbiamo dinanzi agli occhi.
7 Ed ora, figli miei, vorrei che vi ricordaste di scrutarle dìligentemente, per poterne in tal modo trarre profitto; e vorrei che obbediste ai comandamenti di Dio, affinché possiate 'prosperare sulla terra, secondo le promesse che il Signore fece ai nostri padri.
8 E re Beniamino insegnò ai suoi figli molte altre cose che non sono scritte in questo libro.
9 E avvenne che dopo che re Beniamino ebbe terminato di istruire i suoi figli, si fece vecchio e vide che avrebbe dovuto andarsene molto presto per la via di tutta la terra; pensò dunque che fosse opportuno conferire il regno a uno dei suoi figli.
10 Perciò fece condurre a sé Mosia; e queste sono le parole che gli rivolse, dicendo: Figlio mio, vorrei che tu facessi un proclama in tutto questo paese, fra tutto questo popolo, ossia il popolo di Zarahemla e il popolo di Mosia, che dimorano nel paese, affinché possano in tal modo radunarsi; poiché domani io proclamerò a questo mio popolo con la mia stessa bocca che tu sei re e governatore sopra questo popolo che il Signore nostro Dio ci ha dato.
11 E inoltre io darò a questo popolo un nome, affinché in tal modo possa essere distinto sopra tutti i popoli che il Signore Iddio ha portato fuori dalla terra di Gerusalemme; e faccio questo perché esso è stato un popolo diligente nell'obbedire ai comandamenti del Signore.
12 E io do loro un nome che non sarà mai cancellato, eccetto che per via di trasgressione.
13 Sì, e inoltre io vi dico che se questo popolo altamente favorito dal Signore dovesse cadere in trasgressione e diventare un popolo malvagio e adultero, il Signore lo abbandonerà, affinché in tal modo essi diventino deboli come i loro fratelli; ed egli non li preserverà più con il suo potere incomparabile e meraviglioso, come ha finora preservato i nostri padri.
14 Poiché io vi dico che se egli non avesse steso il suo braccio per preservare i nostri padri, essi sarebbero dovuti cadere nelle mani dei Lamaniti, e diventare vittime del loro odio.
15 E avvenne che dopo che re Beniamino ebbe terminato di parlare così a suo figlio, gli affidò tutti gli affari del regno.
16 E inoltre gli affidò gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo; ed anche le tavole di Nefi; ed anche la spada di Labano e la sfera, o indicatore, che condusse i nostri padri attraverso il deserto, la quale era stata preparata dalla mano del Signore affinché in tal modo potessero essere guidati, ognuno secondo l'attenzione e la diligenza che gli dava.
17 Così quando erano infedeli non prosperavano né progredivano nel loro viaggio, ma erano ricacciati indietro e incorrevano nello sdegno di Dio verso di loro; ed erano colpiti dunque da carestia e da dolorose afflizioni, per spronarli a ricordarsi del loro dovere.
18 Ed ora avvenne che Mosia andò e fece quanto suo padre gli aveva comandato, e fece un proclama a tutto il popolo che si trovava nel paese di Zarahemla affinché potesse in tal modo radunarsi per salire al tempio e udire le parole che suo padre avrebbe detto loro.
CAPITOLO 2
Re Beniamino si rivolge al suo popolo--Rammenta l'equità, la correttezza e la spiritualità del suo regno--Consiglia loro di servire il loro Re celeste--Chi si ribella contro Dio soffrirà un angoscia simile a n fuoco inestinguibile. Circa 124 ~.C.
E AVVENNE che dopo che Mosia ebbe fatto come suo padre gli aveva comandato, ed ebbe fatto un proclama in tutto il paese, il popolo si radunò da tutto il paese per poter salire al tempio e udire le parole che re Beniamino avrebbe detto loro.
2 E ve ne fu un gran numero sì, così tanti che non furono contati; perché si erano grandemente moltiplicati ed erano diventati grandi nel paese.
3 Ed essi presero anche dei primogeniti dei loro greggi, per poter offrire sacrifici e olocausti secondo la legge di Mosè;
4 Ed anche per poter rendere grazie al Signore loro Dio che li aveva portati fuori dalla terra di Gerusalemme e che li aveva liberati dalle mani dei loro nemici ed aveva 'ordinato degli uomini giusti per essere loro insegnanti, ed anche un uomo giusto per essere loro re, il quale aveva stabilito la pace nel 'paese di Zarahemla e aveva insegnato loro a obbedire ai comandamenti di Dio, per poter gioire ed essere pieni d'amore verso Dio e verso tutti gli uomini.
5 E avvenne che quando furono saliti al tempio, piantarono le loro tende tutto attorno, ogni uomo secondo la sua famiglia, formata da sua moglie, dai suoi figli e dalle sue figlie, e dai loro figli e dalle loro figlie, dal più vecchio fino al più giovane, e tutte le famiglie erano separate una dall'altra.
6 E piantarono le loro tende tutto attorno al tempio, e ognuno aveva la sua tenda con la porta verso il tempio, affinché potessero in tal modo rimanere nella loro tenda e udire le parole che re Beniamino avrebbe detto loro;
7 Poiché la moltitudine era così grande che re Beniamino non avrebbe potuto insegnare a tutti loro all'interno delle mura del tempio; egli fece dunque erigere una torre, affinché in tal modo il suo popolo potesse udire le parole che avrebbe detto loro.
8 E avvenne che egli cominciò a parlare al suo popolo dalla torre; e a causa della grande moltitudine non tutti potevano udire le sue parole; egli perciò fece sì che le parole che egli diceva fossero scritte e mandate fra coloro che non erano a portata della sua voce, affinché potessero anch essi ricevere le sue parole.
9 E queste sono le parole che egli disse e fece scrivere dicendo: Fratelli miei, voi tutti che vi siete riuniti, voi che potete udire le parole che vi dirò oggi; poiché non vi ho comandato di salire qui per prendere alla leggera le parole che vi dirò, ma affinché mi diate 'ascolto, e apriate le orecchie per poter udire, e il cuore per poter comprendere, e la mente affinché i misteri di Dio possano essere svelati al vostro sguardo.
10 Io non vi ho comandato di salire qui affinché abbiate a temermi o perché pensiate che io da me stesso sia più che un uomo mortale.
11 Ma io sono come voi, soggetto a ogni sorta di infermità nel corpo e nella mente; tuttavia sono stato scelto da questo popolo, e consacrato da mio padre; e mi è stato permesso di essere governatore e re su questo popolo dalla mano del Signore; e sono stato custodito e preservato dal suo potere incomparabile per servirvi con tutto il potere, la mente e la forza che il Signore mi ha accordato.
12 Io vi dico che poiché mi è stato permesso di trascorrere i miei giorni al vostro servizio fino ad oggi, e non ho preteso da voi né oro, né argento, ne alcun genere di ricchezze;
13 E non ho permesso che voi foste rinchiusi nelle segrete, né che vi faceste schiavi l'uno dell'altro, né che uccideste, o saccheggiaste, o rubaste, o commetteste adulterio; e neppure ho permesso che commetteste alcun genere di malvagità, e vi ho insegnato a obbedire ai comandamenti del Signore in tutto ciò che egli vi ha comandato--
14 Ed anch'io, io stesso, ho lavorato con le mie proprie mani per potervi servire e affinché non foste gravati di tasse e affinché nulla vi fosse imposto che fosse grave da sopportare e di tutte queste cose di cui ho parlato voi stessi siete oggi testimoni.
15 Tuttavia, fratelli miei, io non ho fatto queste cose per potermi vantare, e non vi dico queste cose per potervi in tal modo accusare; ma vi dico queste cose perché possiate sapere che posso rispondere oggi con coscienza pura dinanzi a Dio.
16 Ecco, io vi dico che perché vi ho detto che ho trascorso i miei giorni al vostro servizio, io non desidero vantarmi, poiché sono stato soltanto al servizio di Dio.
17 Ed ecco, io vi dico queste cose affinché possiate imparare la saggezza; affinché possiate imparare che quando siete al servizio dei vostri simili, voi non siete che al servizio del vostro Dio.
18 Ecco, voi mi avete chiamato vostro re; e se io, che voi chiamate vostro re, mi sforzo per servirvi, allora non dovreste voi lavorare per servirvi l'un l'altro?
19 E ancora ecco, se io, che voi chiamate il vostro re, che ha trascorso i suoi giorni al vostro servizio, e tuttavia è stato al servizio di Dio, merito da voi qualche ringraziamento, oh quanto più dovreste voi ringraziare il vostro Re celeste!
20 Io vi dico, fratelli miei, che se voi rendeste tutto il ringraziamento e tutte le lodi che la vostra anima ha facoltà di possedere a quel Dio che vi ha creati, e vi ha custoditi e preservati, e ha fatto sì che gioiste, e vi ha accordato di vivere in pace gli uni con gli altri--
21 Io vi dico che se voi serviste Colui che vi ha creato sin dal principio, e vi preserva di giorno in giorno, prestandovi l'alito perché possiate vivere e muovervi, ed agire secondo la vostra volontà, e anzi sostenendovi da un istante all'altro--io dico, se lo serviste con tutta quanta la vostra anima, non sareste tuttavia che dei servitori inutili.
22 Ed ecco, tutto ciò che egli richiede da voi è di obbedire ai suoi comandamenti; ed egli vi ha promesso che se obbedirete ai suoi comandamenti, prospererete nel paese; ed egli non 'varia mai da quanto ha detto; perciò, se voi obbedite ai suoi comandamenti, egli vi benedice e vi fa prosperare.
23 Ed ora, in primo luogo, egli vi ha creato, e vi ha accordato la vita per la quale gli siete debitori.
24 In secondo luogo, egli richiede che facciate come vi ha comandato; e per questo, se lo fate, egli avi benedice immediatamente; e perciò vi ha pagato. E voi gli siete ancora debitori, e lo siete, e lo sarete, per sempre e in eterno; dunque, di cosa avete da vantarvi?
25 Ed ora io chiedo, potete dire qualcosa di voi stessi? Io vi rispondo: No. Non potete dire di essere neppure quanto la polvere della terra; peraltro foste creati dalla polvere della terra ma ecco, essa appartiene a Colui che vi creò.
26 E io, io stesso, che voi chiamate vostro re, non sono migliore di quanto siete voi; poiché anch'io son dalla polvere. E voi vedete che sono vecchio, e che sono sul punto di abbandonare questo corpo mortale alla sua madre terra.
27 Dunque, così come vi ho detto di avervi servito, camminando dinanzi a Dio con coscienza pura, così ora vi ho fatto riunire, per poter essere trovato senza colpa, e perché il vostro sangue non debba ricadere su di me quando mi presenterò per essere giudicato da Dio delle cose che egli mi ha comandato a vostro riguardo.
ecco, essi sono benedetti in tutte le cose, sia temporali che spirituali; e se si mantengono fedeli fino alla fine sono accolti in cielo, affinché possano in tal modo dimorare con Dio in uno stato di felicità senza fine. Oh, ricordate, ricordate che queste cose sono vere; poiché il Signore
28 Io vi dico che vi ho fatto riunire per poter nettare le mie vesti del vostro sangue, in questo periodo di tempo in cui sto per scendere nella tomba, affinché possa scendervi in pace, e il mio spirito immortale possa unirsi ai 'cori lassù nel cantare le lodi di un Dio giusto.
29 E oltre a ciò vi dico che vi ho fatto riunire per potervi annunciare ch'io non posso più essere vostro insegnante, né vostro re;
30 Poiché, anche in questo momento, tutto il mio corpo trema grandemente mentre cerco di parlarvi; ma il Signore Iddio mi sostiene, e mi ha permesso di parlarvi, e mi ha comandato di annunciarvi in questo giorno che mio figlio Mosia è re e governatore su di voi.
31 Ed ora, fratelli miei, vorrei che agiste come avete fatto finora. E così come avete obbedito ai miei comandamenti, ed anche i comandamenti di mio padre, ed avete prosperato, e siete stati trattenuti dal cadere nelle mani dei vostri nemici, così, se VOI obbedirete ai comandamenti di mio figlio, ossia i comandamenti di Dio che vi saranno dati tramite lui, voi prospererete nel paese e i vostri nemici non avranno alcun potere su di voi.
32 Ma, o popolo mio, badate che non sorgano contese fra voi, e che non tendiate a obbedire allo spirito maligno, di cui parlò mio padre Mosia.
33 Poiché ecco, c'è una maledizione pronunciata su colui che tende a obbedire a questo spirito; poiché se tende a obbedire a lui, e rimane e muore nel suoi peccati, egli beve dannazione per la sua anima; poiché riceve come suo salario una punizione eterna, avendo trasgredito la legge di Dio contraddicendo la sua stessa conoscenza.
34 Io vi dico che non vi è nessuno fra voi, eccetto i vostri bambini che non sono ancora stati istruiti riguardo a queste cose, che non sappia che voi siete eternamente debitori verso il vostro Padre celeste, per attribuire a lui tutto ciò che avete e che siete; ed anche che non sia stato istruito riguardo agli annali che contengono le profezie che sono state pronunciate dai santi profeti fino al tempo in cui nostro padre, Lehi, lasciò Gerusalemme;
35 E inoltre tutto ciò che è statO detto dai nostri padri fino ad ora. Ed ecco inoltre, essi dissero ciò che fu loro comandato dal Signore; perciò essi sono giusti e veritieri.
36 Ed ora, fratelli miei, vi dico che dopo aver conosciuto tutte queste cose e dopo esserne stati istruiti, se voi doveste trasgredire e andare contro tutto ciò che è stato detto, così da ritrarvi dallo Spirito del Signore, tanto che non possa aver posto in voi per guidarvi nei sentieri della saggezza, affinché possiate essere benedetti, prosperi e preservati-
37 Vi dico che colui che fa questo esce in aperta ribellione contro Dio; perciò egli tende a obbedire allo spirito maligno, e diventa nemico di ogni giustizia; perciò il Signore non ha posto in lui, poiché egli non dimora in templi impuri.
38 Perciò se quest'uomo non si pente, e rimane e muore nemico di Dio, le esigenze della giustizia divina risvegliano nella sua anima immortale un vivido senso della sua propria 'colpa, che lo fa rifuggire dalla presenza del Signore e riempie il suo petto di colpa, di dolore e di angoscia, il che è come un fuoco Inestinguibile, la cui fiamma ascende per sempre e in eterno.
39 Ed ora io vi dico che la misericordia non ha alcun potere su quell'uomo; perciò il suo infelice destino finale è di sopportare un tormento senza fine.
40 Oh, voi tutti, vecchi, e anche voi, giovani, e voi bambini che potete comprendere le mie parole, poiché vi ho parlato con chiarezza, affinché poteste comprendere, io prego che vi risvegliate al ricordo dell'orribile condizione di coloro che sono caduti in trasgressione.
41 E oltre a ciò desidererei che consideraste lo stato beato e felice di coloro che obbediscono ai comandamenti di Dio. Poiché ecco, essi sono benedetti in tutte le cose, sia temporali che spirituali; e se si mantengono fedeli fino alla fine sono accolti in cielo, affinchè possano in tal modo dimorare con Dio in uno stato di felicità senza fine. Oh, ricordate, ricordate che queste cose sono vere; poiché il Signore l'ha detto.
CAPITOLO 3
Re Beniamino continua il suo discorso--Il Signore onnipotente svolgerà il suo ministero in un tabernacolo di creta--Il sangue gli uscirà da ogni poro mentre espia i peccati del mondo--Il suo è il solo nome dal quale viene la salvezza-- Tramite l'espiazione gli uomini possono spogliarsi dell'uomo naturale e diventare santi--Il tormento dei malvagi sarà come un lago di fuoco e di zolfo. Circa 124 a.C.
E Di nuovo, fratelli miei, vorrei richiamare la vostra attenzione, poiché ho ancora qualcosa da dirvi; poiché, ecco, ho delle cose da dirvi riguardo a ciò che è a venire.
2 E le cose che vi dirò mi sono state rese note da un angelo inviato da Dio. Ed egli mi disse Svegliati; e io mi svegliai, ed ecco egli stava dinanzi a me.
Ed egli mi disse :Svegliati, e odi le parole che ti dirò; poiché ecco, sono venuto a proclamarti buone novelle di grande allegrezza.
4 Poiché il Signore ha udito le tue preghiere, ha giudicato la tua rettitudine, e mi ha mandato a proclamarti che puoi gioire; e che puoi proclamarlo al tuo popolo, affinché siano essi pure riempiti di gioia.
5 Poiché ecco, viene il tempo, e non è molto lontano, in cui il "Signore Onnipotente che regna, che fu ed è d'eternità in eternità, scenderà con potere dal cielo tra i figlioli degli uomini, e dimorerà in un tabernacolo di creta, e andrà fra gli uomini, compiendo possenti 'miracoli, come guarire gli infermi, risuscitare i morti, far sì che gli storpi camminino, i ciechi ottengano la vista e i sordi sentano, e curando ogni sorta di malattie.
6 Ed egli scaccerà i demoni, ossia gli spiriti maligni che dimorano nel cuore dei figlioli degli uomini.
7 Ed ecco, egli soffrirà le tentazioni, e i dolori del corpo, la fame, la sete e la fatica anche
più di quanto l'uomo possa 'sopportare a meno che ne muoia; poiché ecco, il sangue gli uscirà da ogni poro, sì grande sarà la sua angoscia per la malvagità e le abominazioni del suo popolo.
8 Ed egli sarà chiamato "Gesù Cristo, il Figlio di Dio, il 'Padre del cielo e della terra, il Creatore di tutte le cose fin dal principio; e sua madre sarà chiamata Maria.
9 Ed ecco, egli viene ai suoi, affinché la salvezza possa venire ai figlioli degli uomini, sì, tramite la fede nel suo nome; e anche dopo tutto ciò, essi lo considereranno un uomo e diranno che ha un 'demonio, lo flagelleranno e lo crocifiggeranno.
10 Ed egli risorgerà dai morti il terzo giorno; ed ecco, egli si erge a 'giudicare il mondo; ed ecco, tutte queste cose sono fatte affinché un giusto giudizio possa venire sui figlioli degli uomini.
11 Poiché ecco, il suo sangue espia anche per i peccati di coloro che sono 'caduti per la trasgressione di Adamo, che sono morti senza conoscere la volontà di Dio a loro riguardo, o che hanno peccato per ignoranza.
12 Ma guai, guai a colui che sa di ribellarsi contro Dio! Poiché la salvezza non viene a nessuno di questi, se non tramite il pentimento e la fede nel Signore Gesù Cristo.
13 E il Signore Iddio ha mandato i suoi santi profeti fra tutti i figlioli degli uomini, per proclamare queste cose a ogni tribù, nazione e lingua, affinché in tal modo tutti coloro che avessero creduto che Cristo sarebbe venuto potessero ricevere la remissione dei loro peccati e gioire di una gioia immensa, proprio come se egli fosse già venuto fra loro.
14 Tuttavia il Signore Iddio vide che il suo popolo era un popolo dal collo duro, e gli stabilì una legge, sì, la legge di Mosè.
15 E mostrò loro molti segni e prodigi, 'simboli e prefigurazioni riguardo alla sua venuta; ed anche dei santi profeti parlarono loro riguardo alla sua venuta; e tuttavia essi indurirono il cuore e non compresero che la legge di Mosè non giova a nulla, se non tramite l'espiazione del suo sangue.
16 Ed anche, se fosse possibile che i fanciulli possano peccare, essi non potrebbero essere salvati; ma io vi dico che essi sono benedetti; poiché ecco, come in Adamo, o per natura, essi cadono, così il sangue di Cristo espia per i loro peccati.
17 Ed oltre a ciò io vi dico che non sarà dato alcun altro nome, né alcun altro modo né mezzo per cui la salvezza possa giungere ai figlioli degli uomini, se non nel nome e tramite il nome di 'Cristo, il Signore Onnipotente.
18 Poiché ecco, egli giudica, e il suo giudizio è giusto; e il bimbo che muore nell'infanzia non perisce; ma gli uomini bevono la dannazione per la loro propria anima, a meno che non si umilino e diventino come bambini, e credano che la salvezza era, è e verrà nel sangue e per mezzo del sangue espiatorio di Cristo il Signore Onnipotente.
19 Poiché l'uomo naturale è nemico di Dio, lo è stato fin dalla caduta di Adamo, e lo sarà per sempre e in eterno, a meno che non ceda ai richiami del Santo Spirito, si spogli dell'uomo naturale e "sia santificato tramite l'espiazione di Cristo, il Signore, e diventi come un fanciullo, sottomesso, mite, umile, paziente, pieno d'amore, disposto a sottomettersi a tutte le cose che il Signore ritiene conveniente infliggergli, proprio come un fanciullo si sottomette a suo padre.
20 E oltre a ciò io vi dico che verrà il tempo in cui la conoscenza di un Salvatore si diffonderà per ogni nazione, stirpe, lingua e popolo.
21 Ed ecco, quando verrà quel tempo, nessuno sarà trovato senza colpa dinanzi a Dio eccetto i bambini, se non mediante il pentimento e la fede nel nome del Signore Iddio Onnipotente.
22 E anche in questo tempo, quando avrai insegnato al tuo popolo le cose che il Signore Iddio tuo ti ha comandato, allora essi non saranno più trovati senza colpa agli occhi di Dio, se non secondo le parole che ti ho detto.
23 Ed ora io ho detto le parole che il Signore Iddio mi ha comandato.
24 E così dice il Signore: Esse staranno come una luminosa testimonianza contro questo popolo nel giorno del giudizio; in base alle quali saranno giudicati, ogni uomo secondo le sue opere, siano esse buone o siano esse cattive.
25 E se sono cattive essi sono consegnati a una terribile visione delle loro colpe e abominazioni, il che li fa rifuggire dalla presenza del Signore a uno stato di infelicità e di tormento infinito, dal quale non possono più tornare; dunque essi hanno bevuto la dannazione per la loro anima.
26 Perciò essi hanno bevuto dalla coppa dell'ira di Dio, la cui giustizia non potrà risparmiarli più di quanto non poté impedire che "Adamo cadesse per aver mangiato il frutto proibito; perciò la 'misericordia non potrà più reclamarli, per sempre.
27 E il loro tormento è come un lago di fuoco e di zolfo, le cui fiamme sono inestinguibili, e il cui fumo ascende per sempre e in eterno. Così mi ha comandato il Signore. Amen.
CAPITOLO 4
Re Beniamino continua il suo discorso--La salvezza viene grazie all'Espiazione--Credete in Dio per essere salvati--Conservate la remissione dei vostri peccati per mezzo della fedeltà--Impartite delle vostre sostanze ai poveri--Fate ogni cosa con saggezza e con ordine. Circa 124 a.C.
ED ora avvenne che quando re Beniamino ebbe cessato di dire le parole che gli erano state comunicate dall'angelo del Signore, egli gettò gli occhi tutt'intorno sulla moltitudine, ed ecco erano caduti a terra, poiché il "timore del Signore era sceso su di loro.
2 Ed essi si erano visti nel loro stato carnale, inferiore perfino alla polvere della terra. Ed essi tutti gridarono forte, con voce unanime, dicendo: Oh, abbi misericordia, e applica il 'sangue espiatorio di Cristo affinché possiamo ricevere il perdono dei nostri peccati e il nostro cuore possa essere purificato; poiché noi crediamo in Gesù Cristo il Figlio di Dio, che creò il cielo e la terra e tutte le cose, che scenderà fra i figlioli degli uomini.
3 E avvenne che dopo che ebbero pronunciato queste parole lo Spirito del Signore scese su di loro, e furono riempiti di gioia, avendo ricevuto la remissione dei loro peccati e avendo la coscienza in pace a motivo della grandissima 'fede ch'essi avevano in Gesù Cristo che sarebbe venuto, secondo le parole che re Beniamino aveva detto loro.
4 E re Beniamino aprì di nuovo la bocca e cominciò a parlare loro, dicendo: Amici miei e fratelli miei, mia stirpe e mio popolo, vorrei richiamare di nuovo la vostra attenzione, affinché possiate udire e comprendere il resto delle parole che vi dirò.
5 Poiché ecco, se la conoscenza della bontà di Dio in questo momento ha risvegliato in voi il sentimento della vostra nullità e del vostro stato indegno e decaduto--
6Io vi dico, se siete giunti alla conoscenza della bontà di Dio e il suo incomparabile potere, la sua saggezza, la sua pazienza e la sua longanimità verso i figlioli degli uomini, e anche l'espiazione che è stata preparata fin dalla 'fondazione del mondo, affinché in tal modo la salvezza possa venire a colui che ripone la sua fiducia nel Signore e che è diligente nell'obbedire ai suoi comandamenti, e continua nella fede sino alla fine della sua vita, intendo la vita del corpo mortale--
7 Io dico che questo è l'uomo che riceve la salvezza, tramite l'espiazione che fu preparata fin dalla fondazione del mondo per tutta l'umanità che è esistita fin dalla caduta d'Adamo, che esiste ora, o che sempre esisterà sino alla fine del mondo.
8 E questo è il mezzo per il quale viene la salvezza. E non vi è nessun'altra salvezza, salvo questa di cui si è parlato; né esistono altre condizioni per le quali l'uomo possa essere salvato, eccetto le condizioni che vi ho detto.
9 Credete in Dio; credete che egli esiste, e che ha creato tutte le cose, sia in cielo che in terra; credete che egli ha tutta la saggezza e tutto il potere, sia in cielo che in terra; credete che l'uomo non comprende tutte le cose che il Signore può comprendere.
10 E di nuovo credete che dovete "pentirvi dei vostri peccati e abbandonarli, e umiliarvi dinanzi a Dio; e chiedere con sincerità di cuore che vi perdoni; ed ora, se voi 'credete a tutte queste cose, badate di farle.
11 E di nuovo, vi ripeto, come ho già detto, che, così come siete giunti alla conoscenza della gloria di Dio, ovvero se avete conosciuto la sua bontà e avete gustato il suo amore, e avete ricevuto la remissione dei vostri peccati, il che produce una così immensa gioia nella vostra anima, così pure vorrei che ricordaste, e che conservaste sempre nella memoria, la grandezza di Dio e la vostra 'nullità, la sua bontà e longanimità verso di voi, creature indegne, e che vi umiliaste sino all'umiltà più profonda invocando quotidianamente il nome del Signore e rimanendo costante mente nella fede di Colui che verrà, come fu detto per bocca dell'angelo.
12 Ed ecco, io vi dico che se fate questo, gioirete sempre e sarete riempiti dell'amore di Dio, e manterrete sempre la remissione dei vostri peccati; e crescerete nella conoscenza della gloria di Colui che vi ha creato, ossia nella conoscenza di ciò che è giusto e vero.
13 E non avrete in mente di farvi del male l'un l'altro, bensì di vivere in pace e di rendere ad ognuno secondo quel che gli è dovuto.
14 E non permetterete che i vostri figlioli vadano affamati o nudi; né permetterete che trasgrediscano le leggi di Dio, che lottino e litighino l'uno con l'altro, e servano il diavolo, che è il maestro del peccato, e che è lo spirito maligno di cui hanno parlato i nostri padri, che è nemico di ogni giustizia.
15 Ma insegnerete loro a camminare nelle vie della verità e della sobrietà; insegnerete loro ad 'amarsi l'un l'altro e a servirsi l'un l'altro.
16 E inoltre voi stessi soccorrerete quelli che hanno bisogno del vostro soccorso; darete delle vostre sostanze a colui che si trova nel bisogno; e non per metterete che il mendicante vi rivolga la sua supplica invano, scacciandolo cosicché perisca.
17 Forse tu dirai: Quest'uomo si è procurato da sé la sua infelicità; perciò tratterrò la mia mano e non gli darò del mio cibo né gli impartirò delle mie sostanze perché non soffra, poiché la sua punizione è giusta--
18 Ma io ti dico, o uomo, chiunque fa questo ha grande motivo di pentirsi; e a meno che si penta di ciò che ha fatto, perirà per sempre, e non ha parte nel regno di Dio.
19 Poiché, ecco, non siamo tutti mendicanti? Non dipendiamo tutti dallo stesso Essere, sì, Dio, per tutte le sostanze che abbiamo, sia per il cibo che per le vesti, per l'oro e per l'argento, e per tutte le ricchezze che abbiamo di ogni specie?
20 Ed ecco, proprio in questo momento stavate invocando il suo nome e stavate implorando la remissione dei vostri peccati. Ha egli permesso che supplicaste invano? No, egli ha riversato su di voi il suo Spirito e ha fatto sì che il vostro cuore fosse riempito di "gioia, e ha fatto sì che la vostra bocca si bloccasse, così da non poter trovare parola, tanto immensa era la vostra gioia
21 Ed ora, se Dio, che vi ha creato, dal quale dipendete per la vostra vita e per tutto ciò che avete e che siete, vi accorda qualsiasi cosa chiediate che sia giusta, con fede e credendo che riceverete, oh, quanto più dovreste voi impartire gli uni agli altri le sostanze che avete!
22 E se voi giudicate l'uomo che vi rivolge la sua supplica, chiedendo delle vostre sostanze per non perire, e lo condannate, quanto più giusta sarà la vostra condanna per aver trattenuto le vostre sostanze, che non appartengono a voi ma a Dio, a Cui appartiene anche la vostra vita; e tuttavia voi non gli rivolgete alcuna supplica, né vi pentite di quel che avete fatto.
23Io vi dico: Guai a quell'uomo, poiché le sue sostanze periranno con lui; ed ora io dico queste cose a coloro che sono ricchi per quanto riguarda le cose di questo mondo.
24 E di nuovo io dico ai poveri, a voi che non avete, e tuttavia avete il necessario per sopravvivere di giorno in giorno; intendo voi tutti che rifiutate ai mendicanti perché non avete; vorrei che diceste in cuor vostro: Non do perché non ho, ma se avessi darei.
25 Ed ora, se in cuor vostro dite questo, rimanete senza colpa altrimenti siete condannati; e la vostra condanna è giusta, poiché concupite ciò che non avete ricevuto.
26 Ed ora, per ottenere queste cose che vi ho detto--cioè al fine di mantenere la remissione dei vostri peccati di giorno in giorno, per poter 'camminare senza colpa dinanzi a Dio-- vorrei che impartiste ai poveri delle vostre sostanze, ognuno secondo ciò che ha, come nutrire gli affamati, rivestire gli ignudi, visitare gli infermi e provvedere a soccorrerli, sia spiritualmente che temporalmente, secondo i loro bisogni.
27 E badate che tutte queste cose siano fatte con saggezza e ordine; poiché non è necessario che uno corra "più veloce di quanto ne abbia la forza. E di nuovo, è opportuno che egli sia diligente, affinché possa in tal modo vincere il premio; perciò tutte le cose devono essere fatte con ordine.
28 E vorrei che vi ricordaste che chiunque tra voi prende in prestito dal suo vicino restituisca ciò che ha preso in prestito, secondo come si accorda, altrimenti commetterà peccato; e forse farà sì che anche il suo vicino commetta peccato.
29 E infine io non posso dirvi t tutte le cose per le quali potete commettere peccato; poiché r vi sono diversi modi e mezzi, anzi, così tanti che non posso contarli.
30 Ma questo è quanto posso c dirvi: Che se non controllate voi stessi, i vostri pensieri, le vostre parole e le vostre azioni, e non osservate i comandamenti di Dio e non continuate nella fede in ciò che avete udito riguardo alla venuta del nostro Signore, sì, sino alla fine della vostra vita, voi dovrete perire. Ed ora, o uomo, ricorda, e non perire.
CAPITOLO 5
I santi diventano figli e figlie di Cristo tramite la fede--Essi sono allora chiamati con il nome di Cristo--Re Beniamino li esorta ad essere costanti e fermi nelle buone opere. Circa 124 a.C.
ED ora avvenne che, quando re Beniamino ebbe così parlato al suo popolo, mandò dei messi fra loro, desiderando sapere dal suo popolo se credeva alle parole che egli aveva loro detto.
2 Ed essi tutti gridarono con voce unanime dicendo: Sì, noi crediamo a tutte le parole che tu ci hai detto; e per di più sappiamo che sono sicure e vere, a motivo dello Spirito del Signore onnipotente che ha operato in noi, ossia nel nostro cuore, un potente cambiamento, cosicché non abbiamo più alcuna disposizione a fare il male, ma a fare continuamente il bene.
3 E anche noi, noi stessi, tramite l'infinita bontà di Dio e le manifestazioni del suo Spirito, abbiamo grandi visioni di ciò che è a venire; e se fosse opportuno, potremmo profetizzare su ogni cosa.
4 Ed è la fede che abbiamo avuto nelle cose che il nostro re ci ha detto che ci ha portato a questa grande conoscenza, per cui noi gioiamo di tale immensa gioia.
5 E siamo disposti ad entrare in alleanza con il nostro Dio di fare la sua volontà e di essere obbedienti ai suoi comandamenti in tutte le cose che egli ci comanderà, per tutto il resto dei nostri giorni, per non arrecare su di noi un tormento senza fine, come è stato detto dall'angelo, per non bere alla coppa dell'ira di Dio.
6 Ed ora queste sono le parole che re Beniamino desiderava da loro; e perciò disse loro: Avete detto le parole che io desideravo, e l'alleanza che avete fatto è un'alleanza giusta.
7 Ed ora, a motivo dell'alleanza che avete fatto, sarete chiamati 'figlioli di Cristo, suoi figli e sue figlie; poiché ecco, in questo giorno egli vi ha spiritualmente 'generati, poiché dite che il vostro 'cuore è cambiato, tramite la fede nel suo nome; perciò siete nati da lui e siete diventati suoi figli e sue figlie.
8 E sotto a questo Capo siete resi liberi, e non vi è nessun altro capo dal quale possiate essere resi liberi. Non è dato nessun altro 'nome per mezzo del quale venga la salvezza; dunque vorrei che prendeste su di voi il nome di Cristo, voi tutti che siete entrati in alleanza con Dio di essere obbedienti fino alla fine della vostra vita.
9 E avverrà che chiunque fa questo sarà trovato alla destra di I Dio, poiché conoscerà il nome í con il quale sarà chiamato; poiché sarà chiamato con il nome di Cristo.
10 Ed ora avverrà che chiunque non prenderà su di sé il nome di Cristo dovrà essere chiamato con qualche altro nome; perciò si troverà alla sinistra di Dio.
11 E vorrei che ricordaste anche che è questo il nome che vi dissi che vi avrei dato, che non I sarebbe mai stato cancellato, eccetto che tramite la trasgressione; dunque fate bene attenzione a non trasgredire, affinché il nome non sia cancellato dal vostro cuore
12 Io vi dico, vorrei che vi ricordaste di conservare sempre il nome scritto nel vostro cuore per non essere trovati alla sinistra di Dio, ma che udiate e conosciate la voce dalla quale sarete chiamati, ed anche il nome con il quale egli vi chiamerà.
13 Poiché, come conosce un uomo il padrone che non ha servito, e che gli è estraneo e che è lungi dai pensieri e dagli intenti del suo cuore?
14 E inoltre, un uomo prende un asino che appartiene al vicino e ne ha cura? Io vi dico: No. egli non permetterà neppure che pascoli tra le sue greggi, ma lo spingerà via e lo scaccerà. Io vi dico che proprio così sarà tra voi, se non conoscete il nome con il quale siete chiamati.
15 Vorrei dunque che foste costanti e fermi, abbondando sempre in buone opere, affinché Cristo, il Signore Iddio Onnipotente, possa suggellarvi come suoi; affinché possiate essere portati in cielo, affinché possiate avere la salvezza eterna e la vita eterna, tramite la saggezza, il potere, la giustizia e la misericordia di Colui che creò tutte le cose in cielo e in terra, che è Dio sopra tutti. Amen.
CAPITOLO 6
Re Beniamino registra i nomi delle persone e nomina dei sacerdoti che li istruiscano--Mosia regna come un giusto re. Circa 124-121 a.C.
ED ora, dopo aver finito di parlare al popolo, re Beniamino pensò che fosse opportuno ch'egli prendesse i nomi di tutti coloro che erano entrati in alleanza con Dio per obbedire ai suoi comandamenti.
2 E avvenne che non ci fu una sola anima, eccetto i bambini, che non fosse entrata in alleanza e non avesse preso su di sé il nome di Cristo.
3 E in più avvenne che quando re Beniamino ebbe terminato tutte queste cose ed ebbe consacrato suo figlio Mosia per essere governatore e re sul suo popolo, e gli ebbe dato tutti gli incarichi riguardanti il regno, ed ebbe anche nominato dei sacerdoti per 'istruire il popolo, affinché potesse ascoltare e conoscere i comandamenti di Dio, e per stimolarlo al ricordo del giuramento che avevano fatto, egli congedò la moltitudine; ed essi ritornarono alle proprie case, ognuno secondo la sua famiglia.
4 E Mosia cominciò a regnare al posto di suo padre. E cominciò a regnare nel suo trentesimo anno di età, il che faceva in tutto circa quattrocento e settantasei anni dal tempo in cui Lehi lasciò Gerusalemme.
5 E re Beniamino visse tre anni e morì.
6 E avvenne che re Mosia camminò nelle vie del Signore ed osservò i suoi giudizi e i suoi
statuti, e obbedì ai suoi comandamenti in tutte e qualsivoglia le cose che egli gli comandava.
7 E re Mosia fece sì che il suo popolo coltivasse la terra. Ed anche egli stesso coltivava la terra, affinché di conseguenza non potesse diventare un peso per il suo popolo, per poter fare in ogni cosa tutto quanto suo padre aveva fatto. E non vi fu alcuna contesa fra tutto il suo popolo per lo spazio di tre anni.
CAPITOLO 7
Ammon trova il paese di Lehi-Nefi dove Limhi è re--ll popolo di Limhi è in schiavitù dei Lamaniti--Limhi racconta la loro storia--Un profeta (Abinadi) aveva testimoniato che Cristo è il Dio e il Padre di tutte le cose--Coloro che seminano cose immonde raccolgono tempesta, e coloro che ripongono la loro fiducia nel Signore saranno liberati. Circa 121 a.C.
ED ora avvenne che re Mosia, dopo aver goduto di una pace continua per lo spazio di tre anni, desiderò aver notizie riguardo al popolo che era 'salito a dimorare nel paese di Lehi-Nefi, ossia nella città di Lehi-Nefi; poiché il suo popolo non aveva udito nulla da loro dal tempo in cui avevano lasciato il paese di Zarahemla; perciò essi lo stancavano con le loro tediose richieste.
2 E avvenne che re Mosia accordò che sedici dei loro uomini più forti salissero al paese di Lehi-Nefi per indagare riguardo ai loro fratelli.
3 E avvenne che l'indomani essi iniziarono a salire, avendo con loro un certo Ammon, che era un uomo forte e possente e discendente di Zarahemla; ed egli era anche il loro capo.
4 Ed ora essi non sapevano in che direzione viaggiare nel deserto per salire al paese di Lehi-Nefi; perciò vagarono per molti giorni nel deserto, sì, vagarono per quaranta giorni.
5 E dopo aver vagato per quaranta giorni, arrivarono a una collina che si trova a settentrione del paese di Shilom, e là piantarono le loro tende.
6 E Ammon prese tre dei suoi fratelli, e i loro nomi erano Amalechi, Helem e Hem, e scesero nel paese di Nefi.
7 Ed ecco, essi incontrarono il re del popolo che era nel paese di Nefi e nel paese di Shilom, e furono circondati dalle guardie del re, e furono presi, legati e chiusi in prigione.
8 E avvenne che dopo essere stati in prigione due giorni, furono di nuovo portati al cospetto del re e i loro lacci furono sciolti; ed essi stettero dinanzi al re e fu loro permesso, o piuttosto comandato, di rispondere alle domande che egli avrebbe posto loro.
9 Ed egli disse loro: Ecco, io sono Limhi, figlio di Noè, che era figlio di Zeniff, che uscì dal paese di Zarahemla Der ereditare questo paese, che era la terra dei loro padri, e che fu eletto re dalla voce del popolo.
10 Ed ora desidero conoscere il motivo per cui voi foste così coraggiosi da avvicinarvi alle mura della città, quando io stesso, con le mie guardie, stavo fuori dalla porta.
11 Ed ora, per questo motivo ho permesso che foste risparmiati, per potervi interrogare, altrimenti avrei fatto sì che le mie guardie vi mettessero a morte. Vi è permesso di parlare.
12 Ed ora, quando Ammon vide che gli era permesso di parlare, si fece avanti e si inchinò dinanzi al re; e rialzatosi disse: O re, sono molto grato dinanzi a Dio quest'oggi di essere ancora in vita e che mi sia permesso di parlare; e mi sforzerò di parlare con coraggio;
13 Poiché sono sicuro che se mi aveste conosciuto, non avreste permesso che dovessi portare questi lacci. Poiché io sono Ammon, e sono un discendente di "Zarahemla, e sono uscito dal paese di Zarahemla per indagare riguardo ai nostri fratelli che Zeniff portò fuori da quel paese.
14 Ed ora avvenne che dopo che Limhi ebbe udito le parole di Ammon, fu felicissimo, e disse: Ora so con certezza che i miei fratelli che si trovavano nel paese di Zarahemla sono ancora vivi. Ed ora gioirò, e domani farò sì che anche il mio popolo gioisca.
15 Poiché ecco, noi siamo in schiavitù dei Lamaniti e siamo gravati da una tassa che è pesante da sopportare. Ed ora, ecco, i nostri fratelli ci libereranno dalla nostra schiavitù, ossia dalle mani dei Lamaniti, e noi saremo loro schiavi; poiché è meglio essere schiavi dei Nefiti che pagare tributo al re dei Lamaniti.
16 Ed ora, re Limhi comandò alle sue guardie di non legare più Ammon né i suoi fratelli, ma li fece andare alla collina che era a settentrione di Shilom e portare i loro fratelli in città, cosicché di conseguenza potessero mangiare, bere e riposarsi dalle fatiche del loro viaggio; poiché avevano sopportato molte cose: avevano sofferto la fame, la sete e la fatica.
17 Ed ora avvenne che l'indomani re Limhi inviò un proclama fra tutto il suo popolo, affinché potesse radunarsi al tempio per udire le parole che egli avrebbe detto loro.
18 E avvenne che quando si furono radunati, egli parlò loro in questa maniera, dicendo: O popolo mio, alzate il capo e siate consolati; poiché ecco è vicino, o non è molto lontano, il tempo in cui non saremo più sottomessi ai nostri nemici, nonostante le nostre molte lotte che sono state vane; confido tuttavia che rimanga da compiere una lotta decisiva.
19 Alzate dunque il capo e gioite, e riponete la vostra fiducia in Dio; in quel Dio che fu il Dio di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe ed anche il Dio che "portò i figlioli di Israele fuori del paese d'Egitto e fece sì che essi attraversassero il Mar Rosso su terra asciutta, li nutrì con la 'manna affinché non perissero nel deserto e fece per loro molte altre cose.
20 E ancora, quello stesso Dio ha portato i nostri padri fuori dal paese di Gerusalemme e ha custodito e preservato il suo popolo fino ad ora; ed ecco, è a causa delle nostre iniquità ed abominazioni che egli ci ha portato in schiavitù.
21 E voi oggi siete tutti testimoni che Zeniff, che fu fatto re su questo popolo, essendo troppo desideroso di ereditare la terra dei suoi padri, fu perciò ingannato dall'astuzia e dalla scaltrezza di re Laman, il quale, avendo stipulato un trattato con re Zeniff ed avendo ceduto nelle sue mani i possedimenti di una parte del paese, ossia proprio la città di Lehi-Nefi e la città di Shilom, e le terre circostanti--
22 Fece tutto ciò al solo scopo di "portare questo popolo in soggezione o in schiavitù. Ed ecco, ora paghiamo un tributo al re dei Lamaniti, in ragione di metà del nostro grano, del nostro orzo ed anche di ogni specie di cereali, e di metà dell'accrescimento delle nostre greggi e delle nostre mandrie; e il re dei Lamaniti esige da noi anche la metà di tutto ciò che abbiamo o che possediamo, oppure la nostra vita.
23 Ed ora, non è questo pesante da sopportare? E non è grande questa nostra afflizione? Ora ecco quale grande motivo abbiamo di lamentarci.
24 Sì, io vi dico, grandi sono i motivi che abbiamo di fare cordoglio; poiché ecco, quanti dei nostri fratelli sono stati uccisi e il loro sangue è stato versato invano, e tutto a causa dell'iniquità.
25 Poiché, se questo popolo non fosse caduto in trasgressione, il Signore non avrebbe permesso che questo grande male cadesse su di lui. Ma ecco, essi non vollero dare ascolto alle sue parole; ma sorsero delle contese fra loro, al punto che sparsero sangue fra di loro.
26 Ed hanno ucciso un 'profeta del Signore, sì, un uomo scelto da Dio, che denunciò la loro malvagità e le loro abominazioni, e profetizzò molte cose che sono a venire, sì, anche la venuta di Cristo.
27 E poiché disse loro che Cristo era il Dio, il Padre di tutte le cose, e disse che egli avrebbe preso su di sé l'immagine dell'uomo, e sarebbe stata l'immagine secondo la quale l'uomo fu creato nel principio; o, in altre parole egli disse che l'uomo fu
creato a immagine di Dio, e che Dio sarebbe sceso tra i figlioli degli uomini e avrebbe preso su di sé carne e sangue, e sarebbe andato sulla faccia della terra--
28 Ed ora, poiché disse questo, essi lo misero a morte, e molte altre cose essi fecero, che fecero cadere su di loro l'ira di Dio. Perciò perché meravigliarsi che siano in schiavitù, e che siano colpiti da gravi afflizioni?
29 Poiché ecco, il Signore ha detto: Io non soccorrerò il mio popolo nel giorno della trasgressione; ma gli sbarrerò il cammino, affinché non prosperino; e le loro azioni saranno come una pietra d'inciampo dinanzi a loro.
30 E ancora egli dice: Se il mio popolo seminerà cose immonde raccoglierà la pula nell'uragano; e il suo effetto è veleno.
31 E ancora egli dice: Se il mio popolo seminerà cose immonde raccoglierà il vento d'oriente, che porta distruzione immediata.
32 Ed ora, ecco, la promessa del Signore è compiuta, e voi siete castigati e afflitti.
33 Ma se vi volgerete al Signore con pieno intento di cuore, e riporrete in lui la vostra fiducia, e lo servirete con tutta la diligenza della vostra mente, se lo farete egli vi libererà dalla schiavitù, secondo il suo volere e a suo piacimento.
CAPITOLO 8
Ammon istruisce il popolo di Limhi--Viene a conoscenza delle ventiquattro tavole dei Giarediti-- Gli antichi annali possono essere tradotti dai veggenti--Il dono della veggenza supera tutti gli altri. Circa 121 a.C.
E AVVENNE che dopo che re Limhi ebbe terminato di parlare al suo popolo, poiché disse loro molte cose e poche soltanto ne ho scritte in questo libro, egli raccontò al suo popolo tutte le cose riguardanti i loro fratelli che erano nel paese di Zarahemla.
2 E fece sì che Ammon si alzasse dinanzi alla moltitudine e ripetesse loro tutto ciò che era accaduto ai loro fratelli dal tempo in cui Zeniff era uscito dal paese fino al tempo in cui egli stesso era venuto fuori dal paese.
3 Ed egli ripeté loro anche le ultime parole che re Beniamino aveva loro insegnato, e le spiegò al popolo di re Limhi, così che potessero comprendere tutte le parole che egli aveva detto.
4 E avvenne che dopo che ebbe fatto tutto ciò, re Limhi congedò la moltitudine e fece ritornare ognuno alla sua casa.
S E avvenne che egli fece portare dinanzi ad Ammon, affinché p tesse leggerle, le tavole che contenevano la storia del suo popolo dal tempo in cui avevano lasciato il paese di Zarahemla.
6 Ora, appena Ammon ebbe letto la storia, il re lo interrogò per sapere se poteva interpretare le lingue, ed Ammon gli rispose che non poteva.
7 E il re gli disse: Essendo addolorato per le afflizioni del mio popolo, feci sì che quarantatré uomini del mio popolo si mettessero in viaggio nel deserto per poter in tal modo trovare il paese di Zarahemla, affinché potessimo fare appello ai nostri fratelli di liberarci dalla schiavitù.
8 Ed essi si perdettero nel deserto per lo spazio di molti giorni, benché fossero diligenti, e non trovarono il paese di Zarahemla, ma ritornarono in questo paese, avendo viaggiato in un paese tra molte acque, avendo scoperto un paese che era ricoperto d'ossa di uomini e di bestie, ed era anche coperto di rovine di edifici di ogni sorta, avendo scoperto un paese che era stato abitato da un popolo che fu tanto numeroso quanto le schiere di Israele.
9 E a testimonianza che le cose che avevano detto erano vere, essi hanno portato ventiquattro tavole che sono piene di incisioni, e sono d'oro puro.
10 Ed ecco, hanno anche portato dei pettorali, che sono grandi, e sono di bronzo e di rame, e perfettamente conservati.
11 E inoltre essi hanno portato delle spade, le cui impugnature si erano dissolte e le cui lame erano corrose dalla ruggine; e non c'è nessuno nel paese che sia capace di interpretare la lingua o le incisioni che sono sulle tavole. Perciò ti dissi: Sai tu tradurre?
12 E ti dico di nuovo: Sai tu di qualcuno che possa tradurre? Poiché desidero che questi annali siano tradotti nella nostra lingua; poiché forse ci daranno conoscenza di un residuo del popolo che è stato distrutto, dal quale provengono questi annali; o forse ci faranno conoscere proprio questo popolo che è stato distrutto; e io desidero conoscere la causa della sua distruzione.
13 Or Ammon gli disse: Certamente posso dirti, o re, di un uomo che può 'tradurre gli annali; poiché egli ha quanto occorre per poter guardare e tradurre tutti gli annali che sono di antica data; ed è un dono di Dio. E tali cose sono chiamate "interpreti; e nessuno può guardare in esse, eccetto che gli sia comandato, per timore che vi cerchi ciò che non dovrebbe e perisca. E chiunque ha l'ordine di guardarvi, quello stesso è chiamato veggente.
14 Ed ecco, il re del popolo che e nel paese di Zarahemla è l'uomo al quale è comandato di fare queste cose e che possiede questo eccelso dono di Dio.
15 E il re disse che un veggente è più grande di un profeta.
16 E Ammon disse che un veggente è un rivelatore e anche un profeta; e che nessun uomo può avere un dono più grande, eccetto che possegga il potere di Dio, che nessun uomo può avere; tuttavia ad un uomo può esser dato da Dio un grande potere.
17 Ma un veggente può conoscere cose che sono passate ed anche cose che sono a venire, e tramite loro tutte le cose saranno rivelate, o piuttosto, cose segrete saranno rese manifeste, e cose nascoste verranno alla luce, e cose ignote saranno rese note tramite loro, e tramite loro saranno anche rese note cose che altrimenti non potrebbero essere conosciute.
18 Così Iddio ha fornito i mezzi affinché l'uomo, mediante la fede, possa operare possenti miracoli; perciò egli diventa un grande beneficio per i suoi simili.
19 Ed ora, quando Ammon ebbe terminato di dire queste parole, il re gioì grandemente e rese grazie a Dio, dicendo: Senza dubbio un grande mistero è contenuto in queste tavole, e questi interpreti furono senza dubbio preparati allo scopo di svelare tutti questi misteri ai figlioli degli uomini.
20 Oh, quanto sono meravigliose le opere del Signore, e quanto è egli longanime verso il suo popolo; sì, e quanto sono ciechi e impenetrabili gli intendimenti dei figlioli degli uomini; poiché non vogliono cercare la saggezza, né desiderano che essa li governi!
21 Sì, sono come un gregge selvaggio che fugge dal pastore, e si disperde, ed è cacciato, ed è divorato dalle bestie della foresta.
STORIA Dl ZENIFF--Un racconto del suo popolo, dal tempo in cui lasciarono il paese di Zarahemla fino al tempo in cui furono liberati dalle mani dei Lamaniti.
Comprende i capitoli dal 9 al 22 incluso.
CAPITOLO 9
Zeniff guida un gruppo da Zarahemla per prendere possesso del paese di Lehi-Nefi--Il re dei Lamaniti permette loro di ereditare il paese--C'è guerra tra i Lamaniti e il popolo di Zeniff. Circa 200-187 a.C.
Io, Zeniff, essendo stato istruito in tutta la lingua dei Nefiti, ed avendo avuto una conoscenza della 'terra di Nefi, ossia della terra della prima eredità dei nostri padri, ed essendo stato mandato come spia fra i Lamaniti per poter scoprire le loro forze, cosicché il nostro esercito potesse piombare su di loro e distruggerli, quando vidi ciò che c'era di buono tra loro, desiderai che non venissero distrutti.
2 Io venni dunque a contesa con i miei fratelli nel deserto, poiché desideravo che il nostro capo facesse un trattato con loro; ma essendo egli un uomo duro e assetato di sangue, comandò che io fossi ucciso; ma fui salvato mediante il versamento di molto sangue, poiché padre combatté contro padre, fratello contro fratello, finché il più gran numero del nostro esercito fu distrutto nel deserto; e tornammo, quelli che erano stati risparmiati, al paese di Zarahemla per raccontare questa vicenda alle loro mogli e ai loro figlioli.
3 E tuttavia, essendo oltremodo desideroso di ereditare la terra dei nostri padri, raccolsi tutti quelli che desideravano andare a prendere possesso del paese e riprendemmo il nostro viaggio nel deserto per salire al paese; ma fummo colpiti dalla carestia e da dolorose afflizioni; poiché eravamo lenti a ricordare il Signore nostro Dio.
4 Nondimeno, dopo aver vagato per molti giorni nel deserto piantammo le tende nel luogo in cui i nostri fratelli furono uccisi, che era vicino alla terra dei nostri padri.
5 E avvenne che entrai di nuovo in città con quattro dei miei uomini e mi presentai al re, per poter conoscere la disponibilità del re, e per sapere se potevo entrare con il mio popolo e prendere possesso del paese in pace.
6 E mi presentai al re, ed egli fece alleanza con me che avrei potuto prendere possesso del paese di Lehi-Nefi e del paese di Shilom.
7 E comandò anche che il suo popolo lasciasse il paese, e io e il mio popolo entrassimo nel paese per prenderne possesso.
8 E cominciammo a costruire edifici e a riparare le mura della città, sì, proprio le mura della città di Lehi-Nefi, e della città di Shilom.
9 E cominciammo a coltivare la terra, sì, proprio con ogni sorta di semi, con semi di granturco, di grano, di orzo, e con neas, con sheum e con semi di ogni sorta di frutti; e cominciammo a moltiplicarci e a prosperare nel paese.
10 Ora, fu per l'astuzia e la scaltrezza di re Laman, per "ridurre il mio popolo in schiavitù, ch'egli cedette il paese affinché potessimo possederlo.
11 Avvenne dunque che, dopo che avemmo vissuto nel paese per lo spazio di dodici anni, re Laman cominciò a essere inquieto per tema che in qualche modo il mio popolo diventasse forte nel paese e che essi non avrebbero potuto sopraffarlo e ridurlo in schiavitù.
12 Ora essi erano un popolo pigro e idolatra; perciò desideravano ridurci in schiavitù per potersi saziare delle fatiche delle nostre mani; sì, per banchettare con le greggi dei nostri campi.
13 Avvenne dunque che re Laman cominciò ad aizzare il suo popolo a contendere con il mio popolo; cominciarono dunque ad esserci guerre e contese nel paese.
14 Perciò nel tredicesimo anno del mio regno nel paese di Nefi, lontano, a mezzogiorno del paese di Shilom, mentre la mia gente stava abbeverando e pascolando le loro greggi e coltivando le loro terre, una numerosa schiera di Lamaniti piombò su di loro e cominciò ad ucciderli e a portar via le loro greggi e il grano dei loro campi.
15 Sì, e avvenne che tutti coloro che non furono presi fuggirono fino alla città di Nefi, e invocarono la mia protezione.
16 E avvenne che ioli armai di archi, di frecce, di spade, di scimitarre, di clave, di fionde e di ogni sorta di armi che potemmo inventare, e io e il mio popolo andammo contro i Lamaniti per combattere.
17 Sì, nella forza del Signore andammo a combattere contro i Lamaniti; poiché io e il mio popolo gridammo forte al Signore affinché ci liberasse dalle mani dei nostri nemici, poiché si era risvegliato in noi il ricordo della liberazione dei nostri padri.
18 E Dio udì le nostre grida e rispose alle nostre preghiere; e noi andammo nella sua forza; sì, andammo contro i Lamaniti e in un giorno e una notte ne uccidemmo tremila e quarantatré; e li uccidemmo fino a che li avemmo cacciati fuori dal nostro paese.
19 E io stesso, con le mie mani, aiutai a seppellire i loro morti. Ed ecco, con nostro gran dolore e lamento, duecento e settantanove dei nostri fratelli erano stati uccisi.
CAPITOLO 10
Re Laman muore--Il suo popolo è selvaggio e feroce e crede in false tradizioni--Zeniff e il suo popolo prevalgono contro di loro. Circa 187-160 a.C.
E AWENNE che ricominciammo a stabilire il regno e ricominciammo a possedere il paese in pace. E io feci sì che si fabbricassero armi da guerra di ogni specie, affinché io potessi in tal modo avere armi per il mio popolo per quando i Lamaniti sarebbero saliti di nuovo a fare guerra contro il mio popolo.
2 E posi delle guardie tutto attorno al paese, affinché i Lamaniti non piombassero più su di noi inaspettatamente e ci distruggessero; e così protessi il mio popolo e le mie greggi e impedii che cadessero nelle mani dei nostri nemici.
3 E avvenne che ereditammo la terra dei nostri padri per molti anni, sì, per lo spazio di ventidue anni.
4 E feci sì che gli uomini lavorassero la terra e coltivassero ogni sorta di cereali e ogni sorta di frutti di ogni genere.
5 E feci sì che le donne filassero, e faticassero, e lavorassero, e tessessero ogni sorta di stoffe raffinate, sì, e ~7tessuti di ogni specie per poter rivestire la nostra nudità; e così prosperammo nel paese--così avemmo pace continua nel paese per lo spazio di ventidue anni.
6 E avvenne che re "Laman morì, e suo figlio cominciò a regnare al suo posto. Ed egli cominciò ad aizzare il suo popolo alla ribellione contro il mio popolo; perciò cominciarono a prepararsi per la guerra per salire a combattere contro il mio popolo.
7 Ma io avevo mandato le mie spie tutto attorno al paese di Shemlon per poter scoprire i loro preparativi, per potermi proteggere contro di loro, affinché non potessero piombare sul mio popolo e distruggerlo.
8 E avvenne che salirono, a settentrione del paese di Shilom, con le loro numerose schiere, uomini armati di archi e di frecce, di spade e di scimitarre, di pietre e di fionde; ed avevano il capo rasato ed erano nudi; ed erano cinti da una cintura di cuoio attorno ai lombi.
9 E avvenne che feci sì che le donne e i bambini del mio popolo si nascondessero nel deserto; e feci pure in modo che tutti i vecchi che potevano portare le armi, e anche tutti i giovani che erano in grado di portare le armi, sl radunassero per andare a combattere contro i Lamaniti; e li disposi in ranghi, ognuno secondo la sua età.
10 E avvenne che salimmo a combattere contro i Lamaniti e io, anch'io, nella mia vecchiaia, andai a combattere contro i Lamaniti. E avvenne che salimmo a combattere nella forza del Signore.
11 Ora, i Lamaniti non sapevano nulla riguardo al Signore, né alla forza del Signore, perciò contavano sulla loro propria forza. Tuttavia erano un popolo forte, per ciò che concerne la forza degli uomini.
12 Erano un popolo selvaggio, feroce e assetato di sangue, che credeva nella tradizione dei loro padri, che è questa: Credevano di essere stati cacciati dal paese di Gerusalemme a causa delle iniquità dei loro padri, e di essere stati trattati ingiustamente nel deserto dai loro fratelli, e di essere stati trattati ingiustamente anche mentre attraversavano il mare;
13 E inoltre, di essere stati trattati ingiustamente nel paese della loro prima eredità, dopo avere attraversato il mare, e tutto ciò per il fatto che Nefi era stato più fedele nell'obbedire ai comandamenti del Signore-- perciò era stato favorito dal Signore, poiché il Signore aveva udito le sue preghiere e le aveva esaudite, ed egli aveva preso il comando del loro viaggio nel deserto.
14 E i suoi fratelli furono adirati con lui perché non comprendevano il modo di agire del Signore; furono adirati contro di lui anche sulle acque, perché avevano indurito il loro cuore contro il Signore.
15 E ancora, quando arrivarono nella terra promessa, si adirarono contro di lui perché dissero che egli aveva tolto dalle loro mani il governo del popolo; e cercarono di ucciderlo.
16 E ancora, furono adirati contro di lui perché era partito nel deserto, come il Signore gli aveva comandato, e aveva preso gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo, perciò dissero che egli li aveva derubati.
17 E così essi avevano insegnato ai loro figlioli che dovevano odiarli, che dovevano ammazzarli, che dovevano derubarli e spogliarli dei loro averi e fare tutto il possibile per distruggerli; perciò essi avevano un odio eterno verso i figlioli di Nefi.
18 Proprio per questa ragione re Laman mi ha ingannato con la sua astuzia, la sua menzognera scaltrezza e le sue belle promesse, cosicché ho portato questo mio popolo in questo paese perché essi potessero distruggerlo; sì, e per tutti questi anni abbiamo sofferto nel paese.
19 Ed ora io, Zeniff, dopo aver detto tutte queste cose al mio popolo riguardo ai Lamaniti, lo stimolai ad andare a combattere con forza, riponendo la sua fiducia nel Signore; perciò lottammo contro di loro, faccia a faccia.
20 E avvenne che li cacciammo di nuovo fuori dal nostro paese; e li uccidemmo con grande strage, sì, così tanti che non li contammo.
21 E avvenne che tornammo di nuovo nel nostro paese, e il mio popolo cominciò di nuovo a custodire le sue greggi e a coltivare la sua terra.
22 Ed ora io, essendo vecchio, conferii il regno ad uno dei miei figli; perciò non dico altro. E possa il Signore benedire il mio popolo. Amen.
CAPITOLO 11
Re Noè regna con malvagità--Si diletta di una vita dissoluta con le sue mogli e le sue concubine-- Abinadi profetizza che il popolo sarà portato in schiavitù--Re Noè cerca di togliergli la vita. Circa 160150 a.C.
ED ora avvenne che Zeniff conferì il regno a Noè, uno dei suoi figli; perciò Noè cominciò a regnare al suo posto; ed egli non camminò nelle vie di suo padre.
2 Poiché ecco, non obbedì ai comandamenti di Dio, ma camminò secondo i desideri del suo cuore. Ed ebbe molte mogli
e concubine. E fece sì che il suo popolo commettesse peccato e facesse ciò che era abominevole agli occhi del Signore. Sì, ed essi commisero 'prostituzioni ed ogni sorta di malvagità.
3 Ed egli impose una tassa del quinto di tutto ciò che possedevano, un quinto del loro oro e del loro argento, e un quinto del loro ziff e del loro rame, del loro bronzo e del loro ferro; e un quinto del loro bestiame; ed anche un quinto di tutto il loro grano.
4 E prendeva tutto questo per mantenere sé stesso e le sue mogli e le sue concubine, ed anche i suoi sacerdoti, le loro mogli e le loro concubine; così egli aveva cambiato gli affari del regno.
5 Poiché destituì tutti i sacerdoti che erano stati consacrati da suo padre, e ne consacrò di nuovi al posto loro, quelli che si erano elevati nell'orgoglio del loro cuore.
6 Sì, e così venivano mantenuti nella pigrizia, nella idolatria e nelle prostituzioni dalle tasse che re Noè aveva messo sul suo popolo; così il popolo lavorava duramente per mantenere l'iniquità.
7 Sì, e divennero anche idolatri, perché erano ingannati dalle parole vane e lusinghiere del re e dei sacerdoti; poiché essi dicevano loro cose lusinghiere.
8 E avvenne che re Noè costruì molti edifici eleganti e spaziosi;
e li adornò di raffinate opere in legno e di ogni sorta di cose preziose d'oro, d'argento, di ferro, di bronzo, di ziff e di rame.
9 E si costruì anche un palazzo spazioso, con un trono nel mezzo, e il tutto era di legno raffinato e adorno d'oro, d'argento e di cose preziose.
10 E fece anche sì che i suoi operai eseguissero ogni sorta di opere raffinate entro le mura del tempio, di legno raffinato, di rame e di bronzo.
11 E i seggi che erano riservati ai sommi sacerdoti, che erano al di sopra di tutti gli altri seggi, egli li adornò d'oro puro; e vi fece costruire davanti un parapetto affinché potessero appoggiarvi il corpo e le braccia mentre dicevano parole menzognere e vane al suo popolo.
12 E avvenne che costruì una torre vicino al tempio, sì, una torre altissima, così alta che poteva starvi in cima e guardare il paese di Shilom ed anche il paese di Shemlon che era posseduto dai Lamaniti; e poteva guardare anche tutto il paese all'intorno.
13 E avvenne che egli fece costruire molti edifici nel paese di Shilom; e fece costruire una grande torre sulla collina a settentrione del paese di Shilom, che era stato un rifugio per i figlioli di Nefi al tempo in cui fuggirono dal paese; e questo fece con le ricchezze che otteneva tassando il suo popolo.
14 E avvenne che ripose il cuore nelle ricchezze e passava il tempo in vita dissoluta con le sue mogli e le sue concubine; e così anche i suoi sacerdoti trascorrevano il loro tempo con le meretrici.
15 E avvenne che egli piantò delle vigne tutt'attorno nel paese; e costruì dei torchi e fece vino in abbondanza; e perciò divenne un beone, e così anche il suo popolo.
16 E avvenne che i Lamaniti cominciarono a piombare sul popolo, su piccoli gruppi, e ad ucciderli nei campi e mentre custodivano i loro greggi.
17 E re Noè mandò delle guardie tutt'attorno al paese per tenerli lontani; ma non ne mandò un numero sufficiente, e i Lamaniti piombarono su di loro e le uccisero, e sospinsero molti dei loro greggi fuori dal paese; così i Lamaniti cominciarono a distruggerli e ad esercitare il loro odio contro di loro.
18 E avvenne che re Noè mandò i suoi eserciti contro di loro, ed essi furono respinti, ossia li respinsero per un certo tempo; perciò ritornarono gioiosi del loro bottino.
19 Ed ora, a motivo di questa grande vittoria, si erano elevati nell'orgoglio del loro cuore; si vantarono della loro forza, dicendo che cinquanta di loro potevano resistere contro migliaia di Lamaniti; e così si vantavano e si dilettavano nel sangue, e nel versare il sangue dei loro fratelli, e ciò a causa della malvagità del loro re e dei loro sacerdoti.
20 E avvenne che v'era fra loro un uomo il cui nome era Abinadi, ed egli andò tra loro e cominciò a profetizzare, dicendo: Ecco, così dice il Signore, e così mi ha comandato, dicendo: Va' e di' a questo popolo: Così dice il Signore: Guai a questo popolo, poiché io ho veduto le sue abominazioni, la sua malvagità e le sue prostituzioni; e a meno che non si pentano, li punirò nella mia ira.
21 E a meno che non si pentano e si rivolgano al Signore loro Dio, ecco, io li consegnerò nelle mani dei loro nemici; sì, e saranno ridotti in schiavitù, e saranno afflitti per mano dei loro nemici.
22 E avverrà che essi sapranno che io sono il Signore loro Dio, e sono un Dio geloso, e punisco le iniquità del mio popolo.
23 E avverrà che, a meno che questo popolo non si penta e si volga al Signore suo Dio, sarà ridotto in schiavitù; e nessuno lo libererà, eccetto il Signore, l'Iddio Onnipotente.
24 Sì, e avverrà che quando grideranno a me, io sarò lento a udire le loro grida; sì, e io permetterò che siano castigati dai loro nemici.
25 E a meno che non si pentano nel sacco e nella cenere e gridino possentemente al Signore loro Dio, io non udrò le loro preghiere, e non li libererò dalle loro afflizioni; e così dice il Signore, e così mi ha comandato.
26 Ora avvenne che, quando Abinadi ebbe detto loro queste parole, essi si adirarono contro di lui e cercarono di togliergli la vita; ma il Signore lo liberò dalle loro mani.
27 Ora, quando re Noè ebbe udito le parole che Abinadi aveva detto al popolo, anch'egli si adirò; e disse: Chi è questo Abinadi, che io e il mio popolo dobbiamo essere giudicati da lui, o chi è il Signore, che farà cadere sul mio popolo tale grande afflizione?
28 IO V; comando di portare qui Abinadi, cosicché possa ucciderlo, poiché ha detto queste cose per poter aizzare il mio popolo all'ira gli uni contro gli altri, e per suscitare contese fra il mio popolo; perciò lo ucciderò.
29 Ora, gli occhi del popolo erano accecati; perciò essi indurirono il cuore contro le parole di Abinadi, e da quel tempo in poi cercarono di prenderlo. E re Noè indurì il cuore contro la parola del Signore e non si pentì dei suoi misfatti.
CAPITOLO 12
Abinadi è imprigionato per aver profetizzato la distruzione del popolo e la morte di re Noè--I falsi sacerdoti citano le Scritture e fingono di obbedire alla legge di Mosè--Abinadi inizia a insegnare loro i Dieci Comandamenti. Circa 148 a.C.
E AVVENNE che, dopo lo spazio di due anni, Abinadi venne in mezzo a loro travestito, cosicché non lo riconobbero, e cominciò a profetizzare tra loro dicendo: Così mi ha comandato il Signore, dicendo--Abinadi, va' e profetizza a questo mio popolo poiché ha indurito il suo cuore contro le mie parole; non si è pentito dei suoi misfatti; perciò io lo punirò nella mia collera, sì, nella mia fiera collera io lo punirò per le sue iniquità e le sue abominazioni.
2 Sì, guai a questa generazione' E il Signore mi disse: Stendi la mano e profetizza, dicendo Così dice il Signore: Avverrà che questa generazione, a causa delle sue iniquità, sarà ridotta in schiavitù e sarà percossa sulle guance; sì, e sarà cacciata dagli uomini, e sarà uccisa; e gli avvoltoi dell'aria, e i cani, sì, e le bestie selvagge, divoreranno la sua carne.
3 E avverrà che la vita di re Noè sarà valutata come una veste in una fornace calda, poiché egli saprà che io sono il Signore.
4 E avverrà che io colpirò questo mio popolo con dolorose afflizioni, sì, con la carestia e con la pestilenza; e farò sì ch'essi burlino per tutto il giorno.
. 5 Sì, e farò sì ch'essi abbiano dei fardelli legati sulla schiena; e saranno sospinti come asini muti.
6 E avverrà che io manderò su di loro la grandine, ed essa li colpirà, e saranno pure colpiti dal vento dell'oriente; e gli insetti infesteranno pure il loro paese e divoreranno il loro grano.
7 E saranno colpiti da una grande pestilenza--e tutto ciò io lo farò a causa delle loro iniquità e delle loro abominazioni.
8 E avverrà che, a meno che essi non si pentano, io li distruggerò completamente dalla faccia della terra; tuttavia essi lasceranno dietro di sé una storia, e io la preserverò per altre nazioni che possederanno il paese; sì, anche questo farò, per poter svelare le abominazioni di questo popolo ad altre nazioni. Ed Abinadi profetizzò molte cose contro questo popolo.
9 E avvenne che essi si adirarono contro di lui; e lo presero e lo portarono legato dinanzi al re, e dissero al re: Ecco, abbiamo portato dinanzi a te un uomo che ha profetizzato sventure riguardo al tuo popolo e dice che Dio lo distruggerà.
10 Ed egli profetizza anche sventure riguardo alla tua vita, e dice che la tua vita sarà come una veste in una fornace di fuoco.
11 E ancora egli dice che tu sarai come uno stelo, proprio come uno stelo di campo disseccato, che è travolto dalle bestie e calpestato sotto i piedi.
12 E ancora, egli dice che tu sarai come i fiori del cardo che, quando è pienamente maturo, se soffia il vento, è sospinto sulla faccia della terra. E asserisce che il Signore lo ha detto. E dice che tutto ciò verrà su di te a meno che tu non ti penta, e questo a causa delle tue iniquità.
13 Ed ora, o re, qual gran male hai tu fatto, o quali grandi peccati ha commesso il tuo popolo, che noi dobbiamo essere condannati da Dio o giudicati da quest'uomo?
14 Ed ora, o re, ecco, noi siamo senza colpa, e tu, o re, non hai peccato; perciò quest'uomo ha mentito riguardo a te, ed ha profetizzato in vano.
15 Ed ecco, noi siamo forti, e non andremo in schiavitù, ossia non saremo presi schiavi dai nostri nemici; sì, e tu hai prosperato nel paese, e prospererai ancora.
16 Ecco, l'uomo è qui; lo consegniamo nelle tue mani; puoi fare di lui come ti sembra bene.
17 E avvenne che re Noè fece sì che Abinadi fosse gettato in prigione; e comandò che i sacerdoti si radunassero per poter tenere un consiglio con loro su cosa egli dovesse fare con lui.
18 Ed avvenne che essi dissero al re: Portalo qui, cosicchè possiamo interrogarlo; ed il re comandò che egli fosse portato dinnanzi a loro.
19 Ed essi cominciarono ad interrogarlo per poterlo contraddire, per potere in tal modo avere di che accusarlo; ma egli rispose loro coraggiosamente, e resistette a tutte le loro domande, sì, con loro stupore; poiché egli resistette loro in tutte le loro domande, e li confuse in tutte le loro parole.
20 Ed avvenne che uno di loro gli disse: Che cosa significano le parole che sono scritte e che sono state insegnate dai nostri padri, che dicono:
21 Quanto son belli sui monti i piedi di colui che porta buone novelle, che annunzia la pace, che porta buone novelle di bene, che annunzia la salvezza, che dice a Sion: Il tuo Dio regna!
22 La tua sentinella alzerà la voce, canteranno insieme con voce unanime; poiché vedranno coi loro occhi quando l'Eterno ricondurrà Sion.
23 Giubilate, cantate insieme, o rovine di Gerusalemme! Poiché il Signore ha consolato il suo popolo, ha redento Gerusalemme.
24 Il Signore ha denudato il suo braccio santo agli occhi di tutte le nazioni; e tutte le estremità della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
25 Ed ora Abinadi disse loro: Siete sacerdoti, e pretendete di insegnare a questo popolo e di comprendere lo spirito di profezia, e tuttavia desiderate sapere da me cosa significano queste cose.
26 Io vi dico: Guai a voi, perché pervertite le vie del Signore! Poiché, se voi comprendete queste cose, non le avete insegnate; perciò avete pervertito le vie del Signore.
27 Voi non avete applicato il cuore alla comprensione; perciò non siete saggi. Cosa insegnate dunque a questo popolo?
28 Ed essi dissero: Noi insegnamo la legge di Mosè.
29 E di nuovo egli disse loro: Se insegnate la legge di Mosè, perché non la obbedite? Perché ponete il cuore nelle ricchezze? Perché commettete prostituzioni e consumate le vostre forze con le cortigiane e inducete questo popolo a commettere peccato, sicché il Signore ha motivo mi mandarmi a profetizzare contro questo popolo, sì, proprio, una grande sventura contro questo popolo?
30 Non sapete che io dico la verità? Si, voi sapete che io dico la verità; e dovreste tremare dinnanzi a Dio.
31 E avverrà che sarete castigati per le vostre iniquità, poiché avete detto che insegnate la legge di Mosè. E che cosa sapete voi a riguardo alla legge di Mosè? La salvezza viene mediante la legge di Mosè? Che dite voi?
32 Ed essi risposero, e dissero che la salvezza veniva mediante la legge di Mosè.
33 Ma ora Abinadi disse loro: Io so che se obbedite ai comandamenti di Dio, sarete salvati; sì, se obbedite ai comandamenti che il Signore consegnò a Mosè sul monte Sinai, dicendo:
34 Io sono il Signore tuo Dio, che ti ha tratto dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.
35 Non avere altro Dio dinanzi a me.
36 Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose in alto nel cielo, o delle cose che sono in basso sulla terra.
37 Ora Abinadi disse loro: Avete voi fatto tutto questo? Io vi dico: No, non l'avete fatto. E avete insegnato a questo popolo che deve fare tutte queste cose? Io vi dico: No, non l'avete fatto.
CAPITOLO 13
Abinadi è protetto dal potere divino--Insegna i Dieci Comandamenti--La salvezza non viene mediante la sola legge di Mosè--Dio stesso compirà un'espiazione e redimerà il suo popolo. Circa 148 a.C.
ED ora, quando il re ebbe udito queste parole, disse ai suoi sacerdoti: Portate via quest'uomo e uccidetelo; poiché che abbiamo noi a che fare con lui, poiché egli è pazzo!
2 Ed essi avanzarono, e tentarono di mettergli le mani addosso, ma egli resistette loro e disse loro:
3 Non toccatemi, poiché Dio vi colpirà se mi mettete le mani addosso, poiché non ho comunicato il messaggio che il Signore mi mandò a comunicare; né vi ho detto ciò che mi chiedeste di dire; perciò Dio non permetterà che io sia annientato adesso.
4 Ma devo adempiere i comandamenti che Dio mi ha dato; e perché vi ho detto la verità, siete adirati contro di me. E ancora, perché vi ho detto la parola di Dio, mi avete giudicato pazzo.
5 Ora avvenne, dopo che Abinadi ebbe detto queste parole, che il popolo di re Noè non osò mettergli le mani addosso, poiché lo spirito del Signore era su di lui; e la sua faccia risplendeva di un fulgore straordinario, proprio come quella di Mosè quando era sul monte Sinai, mentre parlava con il Signore.
6 Ed egli parlava con potere e autorità da Dio; e continuò le sue parole dicendo:
7 Vedete che non avete il potere di uccidermi, perciò termino il mio messaggio. Sì, e mi accorgo ch'esso vi penetra fino al cuore perché vi dico la verità riguardo alle vostre iniquità.
8 Sì, e le mie parole vi riempiono di meraviglia e di costernazione e di collera.
9 Ma termino il mio messaggio; e poi non importa dove andrò se accadrà che io sia salvato.
10 Ma questo io vi dico: Ciò che voi fate di me, dopo questo, sarà un simbolo e una prefigurazione di cose che sono a venire.
11 Ed ora vi leggo il resto dei comandamenti di Dio, poiché vedo che non sono scritti nei vostri cuori; e vedo che avete studiato e insegnato l'iniquità per la maggior parte della vostra vita.
12 Ed ora ricordate che vi dissi: Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono in alto nel cielo o che sono in basso sulla terra o che sono nell'acqua sotto la terra.
13 E ancora: Non ti prostrare dinanzi a loro e non servirle, poiché io, il Signore tuo Dio, sono un Dio geloso e punisco l'iniquità dei padri sui figlioli fino alla terza e alla quarta generazione di coloro che mi odiano.
14 E mostro misericordia fino alla millesima generazione di coloro che m'amano e obbediscono ai miei comandamenti.
15 Non prendere il nome del Signore tuo Dio, in vano; poiché il Signore non riterrà senza colpa chi prende il suo nome in vano.
16 Ricorda il giorno del riposo per santificarlo.
17 Lavora sei giorni e fa' ogni opera tua;
18 Ma nel settimo giorno, il giorno di riposo del Signore tuo Dio, non fare lavoro alcuno, né tu, né tuo figlio, ne tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero ch'è dentro alle tue porte
19 Poiché in sei giorni il Signore fece il cielo, e la terra, e il mare e tutto ciò ch'è in essi; pertanto il Signore benedisse il giorno del riposo e lo santificò.
20 Onora tuo padre e tua madre, affinché possano essere lunghi i tuoi giorni sulla terra che il Signore tuo Dio ti dà.
21 Non uccidere.
22 Non commettere adulterio. Non rubare.
23 Non rendere falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
24 Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo.
25 E avvenne che, dopo che Abinadi ebbe posto fine a queste parole, egli disse loro: Avete insegnato a questo popolo che deve fare ogni cosa necessaria per obbedire ai comandamenti
26 Io vi dico: No, poiché, se lo veste fatto, il Signore non mi avrebbe fatto venire a profetizzare sventure riguardo a questo popolo.
27 Ed ora, voi avete detto che la salvezza viene mediante la legge di Mosè. Io vi dico che è opportuno che voi obbediate alla legge di Mosè per ora; ma vi dico che verrà il tempo in cui non sarà più opportuno obbedire alla legge di Mosè.
28 E inoltre io vi dico che la salvezza non viene mediante la sola legge; e se non fosse per l'espiazione che Dio stesso farà per i peccati e le iniquità del suo popolo, esso dovrebbe inevitabilmente perire, nonostante la legge di Mosè.
29 Ed ora io vi dico che era opportuno che una legge fosse data ai figlioli d'Israele, sì, una legge molto rigida; poiché erano un popolo dal collo rigido, "svelto a compiere l'iniquità e lento a ricordare il Signore suo Dio.
30 Perciò gli fu data una legge, sì, una legge di adempimenti e di "ordinanze, una legge che esso doveva 'osservare strettamente, giorno dopo giorno, per tenerlo nel ricordo di Dio e del suo dovere verso di lui.
31 Ma ecco, io vi dico che tutte queste cose erano simboli di cose a venire.
32 Ed ora, compresero essi la legge? Io vi dico: No, non tutti compresero la legge; e ciò a causa della durezza del loro cuore; poiché non compresero che nessun uomo avrebbe potuto essere salvato, se non tramite la redenzione di Dio.
33 Poiché ecco, non profetizzò loro Mosè riguardo alla venuta del Messia, e che Dio avrebbe redento il suo popolo? Sì, e anche tutti i profeti che hanno profetizzato da che ebbe inizio il mondo--non hanno essi parlato più o meno riguardo a queste cose?
34 Non hanno essi detto che Dio stesso sarebbe sceso fra i figlioli degli uomini, e avrebbe preso forma d'uomo e avrebbe camminato in grande potere sulla faccia della terra?
35 Sì, e non hanno anche detto che egli avrebbe realizzato la risurrezione dei morti, e che egli stesso sarebbe stato oppresso ed afflitto?
CAPITOLO 14
Isaia parla in senso messianico-- Vengono descritte l'umiliazione e le sofferenze del Messia--Egli fa della sua anima un'offerta per i peccati e fa intercessione per i trasgressori--Confrontare con Isaia 53. Circa 248 a.C.
Sì, non dice anche Isaia: Chi ha creduto al nostro racconto? e a chi è rivelato il braccio dell'Eterno?
2 Poiché egli crescerà dinanzi a lui come una tenera pianta e come una radice ch'esce da un arido suolo; non ha forma né avvenenza; e quando lo vedremo, non ci sarà bellezza da farcelo desiderare.
3 Egli è disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo di dolore, e familiare col patire; ed è come se avessimo nascosto le nostre facce da lui; era disprezzato, e noi non lo stimammo.
4 Certamente egli ha portato le nostre afflizioni e si è caricato i nostri dolori; tuttavia lo ritenemmo colpito, castigato da Dio e afflitto.
5 Ma egli è stato ferito per le nostre trasgressioni, è stato fiaccato per le nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su di lui, e per le sue frustate noi siamo stati guariti.
6 Noi tutti ci eravamo sviati come pecore, ognun di noi si era diretto per la sua propria via; e il Signore ha posto su di lui le iniquità di tutti noi.
7 Fu oppresso e afflitto, e tuttavia non aprì la bocca. Fu portato come l'agnello allo scannatoio e non aprì la bocca, come una pecora che sta muta davanti ai tosatori.
8 Fu tratto dalla prigione e dal giudizio; e chi proclamerà la sua generazione? Poiché era stato reciso dalla terra dei viventi; fu colpito per le trasgressioni del mio popolo.
9 Ed egli fece la sua tomba con il malvagio, e nella morte con il ricco, perché non aveva commesso il male né v'era stata frode nella sua bocca.
10 Ma piacque al Signore di fiaccarlo; l'ha posto nell'afflizione; quando avrà fatto della sua vita un'offerta per il peccato, egli vedrà la sua posterità, prolungherà i suoi giorni, e ciò che piace al Signore prospererà nelle sue mani.
11 Egli vedrà il travaglio dell'anima sua, e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servitore giusto ne giustificherà molti, poiché porterà le loro iniquità.
12 Perciò io gli darò la sua parte fra i grandi, ed egli dividerà il bottino coi forti, perché ha dato la sua anima alla morte, ed è stato annoverato fra i trasgressori; ed ha portato i peccati di molti, e ha interceduto per i trasgressori.
CAPITOLO 15
Come Cristo è sia il Padre che il Figlio--Egli intercederà e porterà le trasgressioni del suo popolo-- Esso e tutti i santi profeti sono la sua posterità--Egli realizza la risurrezione--I bambini hanno vita eterna. Circa 14~ a.C.
ED ora Abinadi disse loro: Vorrei che comprendeste che Iddio stesso scenderà fra i figlioli degli uomini e redimerà il suo popolo.
2 E poiché "dimorerà nella carne, egli sarà chiamato il Figlio di Dio, ed avendo sottomesso la carne alla volontà del Padre, è il Padre e il Figlio--
3 Il Padre, perché concepito per il potere di Dio; e il Figlio, a causa della carne, divenendo così il Padre e il Figlio--
4 Ed essi sono un solo Dio, sì proprio il Padre 'Eterno del cielo e della terra.
5 E così, la carne diventando sottomessa allo Spirito, ossia il Figlio al Padre, che sono un solo Dio, soffre la tentazione, e non cede alla tentazione, ma permette di essere beffato, flagellato, scacciato e 'ripudiato dal suo popolo.
6 E dopo tutto ciò, dopo aver operato molti possenti miracoli tra i figlioli degli uomini, egli sarà condotto, sì, proprio come disse Isaia, come una pecora è muta dinanzi al tosatore; così egli non aprirà la bocca.
7 Sì, proprio così egli sarà condotto, crocifisso e ucciso, e la carne diventa così sottomessa anche alla morte, e la volontà del Figlio viene assorbita dalla volontà del Padre.
8 E così Iddio spezza i legami della morte, avendo riportato la vittoria sulla morte; dando al Figlio il potere di intercedere per i figlioli degli uomini--
9 Essendo asceso al cielo, avendo viscere di misericordia, essendo pieno di compassione verso i figlioli degli uomini, stando fra loro e la giustizia, avendo spezzato i legami della morte, preso su di sé le loro iniquità e le loro trasgressioni, avendoli redenti e avendo soddisfatto le esigenze della giustizia.
10 Ed ora io vi dico: Chi proclamerà la sua generazione? Ecco, io vi dico che quando la sua vita sarà stata offerta in sacrificio per il peccato, egli vedrà la sua posterità. Ed ora, che dite? Chi sarà la sua posterità?
11 Ecco, io vi dico che chiunque ha udito le parole dei profeti, sì, di tutti i santi profeti che hanno profetizzato riguardo alla venuta del Signore--io vi dico che tutti coloro che hanno dato ascolto alle loro parole e hanno creduto che il Signore avrebbe redento il suo popolo, e hanno atteso con ansia quel giorno per la remissione dei loro peccati, io vi dico che sono questi la sua posterità, ossia essi sono gli eredi del regno di Dio.
12 Poiché questi sono coloro i cui peccati egli avrà portato; sono questi coloro per cui egli sarà morto, per redimerli dalle loro trasgressioni. Ed ora, non sono essi la sua posterità?
13 Sì, e non sono i profeti, tutti quelli che hanno aperto la bocca per profetizzare e che non sono caduti in trasgressione, voglio dire tutti i santi profeti fin da quando ebbe inizio il mondo? Io vi dico che essi sono la sua posterità.
14 E questi sono coloro che hanno annunciato la pace, che hanno portato buone novelle di bene, che hanno annunciato la salvezza e hanno detto a Sion: Il tuo Dio regna!
15 Ed oh, quanto erano belli sui monti, i loro piedi!
16 E ancora, quanto sono belli, sui monti, i piedi di coloro che stanno ancora annunciando la pace!
17 E ancora, come saranno belli, sui monti, i piedi di coloro che d'ora innanzi annunceranno la pace, sì, da questo tempo in poi e per sempre!
18 Ed ecco, io vi dico: Ciò non è tutto. Poiché oh, quanto sono belli, sui monti, i piedi di colui che porta buone novelle, che è il fondatore della pace, sì, proprio il Signore, che redimerà il suo popolo; sì, Colui che accorderà la salvezza al suo popolo!
19 Poiché, se non fosse per la redenzione ch'egli compirà per il suo popolo, che era preparata fin dalla fondazione del mondo, io vi dico, se non fosse per questo, tutta l'umanità dovrebbe perire.
20 Ma ecco, i legami della morte saranno spezzati; e il Figlio regna e ha potere sui morti; perciò egli realizza la risurrezione dei morti.
21 E viene una risurrezione, anzi una prima risurrezione; sì, una risurrezione di coloro che sono stati, e che sono, e che saranno fino alla risurrezione di Cristo.--poiché così egli sarà chiamato.
22 Ed ora, la risurrezione di tutti i profeti e di tutti coloro che hanno creduto nelle loro parole, ossia di tutti coloro che hanno obbedito ai comandamenti di Dio, avverrà nella prima risurrezione; essi sono dunque la prima risurrezione.
23 Essi sono elevati per dimorare con Dio che li avrà redenti; così essi avranno la vita eterna tramite Cristo, che avrà spezzato i legami della morte.
24 E questi sono coloro che partecipano alla prima risurrezione; e questi sono coloro che sono morti prima che Cristo venga, nella loro ignoranza, non essendo stata proclamata loro la salvezza. E così il Signore realizza la restaurazione di costoro; ed essi partecipano alla prima risurrezione, ossia hanno vita eterna, essendo redenti dal Signore.
25 Ed anche i bambini hanno la vita eterna.
26 Ma guardate, temete e tremate dinanzi a Dio, poiché dovreste tremare; poiché il Signore non redime nessuno di coloro che si ribellano contro di lui e che 'muoiono nel peccato; sì, tutti coloro che sono periti nel peccato fin dal principio del mondo, che si sono volontariamente ribellati contro Iddio, che hanno conosciuto i comandamenti di Dio e non hanno voluto obbedirli; questi sono coloro che non parteciperanno alla prima risurrezione.
27 Non dovreste dunque tremare? Poiché la salvezza non giunge a nessuno di questi; poiché il Signore non ha redento nessuno di questi; sì, né il Signore può redimerli; poiché egli non può rinnegare se stesso; poiché non può rinnegare la giustizia quando essa reclama i suoi diritti.
28 Ed ora io vi dico che verrà il tempo in cui la salvezza del Signore sarà proclamata ad ogni nazione, stirpe, lingua e popolo.
29 Sì, Signore, le tue sentinelle alzeranno la loro voce, canteranno con voce unanime; poiché vedranno coi loro propri occhi quando l'Eterno riporterà Sion.
30 Gridate di gioia, cantate insieme, o rovine di Gerusalemme! Poiché il Signore ha consolato il suo popolo, ha redento Gerusalemme.
31 Il Signore ha messo a nudo il suo santo braccio agli occhi di tutte le nazioni; e tutte le estremità della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
CAPITOLO 16
Dio redime gli uomini dal loro stato perduto e decaduto--Coloro che sono carnali rimangono come se non Vi fosse nessuna redenzione-- Cristo realizza una risurrezione alla vita eterna o alla dannazione eterna. Circa 148 a.C.
ED ora avvenne che dopo che Abinadi ebbe detto queste parole, stese la mano e disse: Verrà il tempo in cui tutti vedranno la salvezza del Signore; in cui ogni nazione, stirpe, lingua e popolo vedrà coi propri occhi e confesserà dinanzi a Dio che i suoi giudizi sono giusti.
2 E allora i malvagi verranno scacciati, e avranno ragione di urlare, di piangere, di gemere e di digrignare i denti; e ciò perché non vollero dare ascolto alla voce del Signore; perciò il Signore non li redime.
3 Poiché sono carnali e diabolici, e il diavolo ha potere su di loro; sì, proprio quel vecchio serpente che 'ingannò i nostri primi genitori, che fu la causa della loro caduta; che fu la causa per cui tutta l'umanità divenne carnale, sensuale, diabolica, capace di distinguere il bene dal male, assoggettandosi al diavolo.
4 Così tutta l'umanità fu perduta; ed ecco, essa sarebbe stata eternamente perduta se Dio non avesse redento il suo popolo dal suo stato perduto e decaduto.
5 Ma ricordate che colui che persiste nella sua natura carnale, e continua nelle vie del peccato e della ribellione contro Dio, rimane nel suo stato decaduto e il diavolo ha ogni potere su di lui. Perciò egli è come se non vi fosse alcuna redenzione, essendo un nemico di Dio; ed anche il diavolo è un nemico di Dio.
6 Ed ora, se Cristo non fosse venuto nel mondo, parlando di cose a venire come se fossero già accadute, non vi sarebbe potuta essere nessuna redenzione.
7 E se Cristo non fosse risuscitato dai morti, ossia se non avesse spezzato i legami della morte affinché la tomba non avesse la vittoria, e la morte non avesse il pungiglione, non vi sarebbe potuta essere nessuna risurrezione.
8 Ma vi è una risurrezione, e perciò la tomba non ha la vittoria, e il pungiglione della morte e annullato in Cristo.
9 Egli è la luce e la vita del mondo; sì, una luce che è infinita, che non può mai essere oscurata; sì, ed anche una vita che è infinita, cosicché non ci può più essere la morte.
10 Sì, questa mortalità si rivestirà di immortalità e questa corruzione si rivestirà di incorruttibilità, e saranno portati a stare dinanzi alla barra di Dio, per essere 'giudicati da lui secondo le loro opere, siano esse buone o siano esse cattive--
11 Se sono buone, alla risurrezione della vita eterna e della felicità; e se sono cattive, alla risurrezione della dannazione eterna, essendo consegnati al diavolo che li ha assoggettati, il che è la dannazione--
12 Essendosi comportati secondo le loro voglie e i loro desideri carnali, non avendo mai invocato il Signore, mentre le braccia della misericordia erano tese verso di loro; poiché le braccia della misericordia erano tese verso di loro, ed essi non vollero; essendo stati ammoniti delle loro iniquità e tuttavia non vollero allontanarsene; e fu comandato loro di pentirsi e tuttavia non vollero pentirsi.
13 Ed ora, non dovreste tremare e pentirvi dei vostri peccati, e ricordarvi che solo in Cristo e per mezzo di Cristo potete essere salvati?
14 Perciò, se voi insegnate la legge di Mosè, insegnate anche che essa è una prefigurazione di quelle cose che sono a venire.
15 Insegnate loro che la redenzione viene tramite Cristo il Signore, che è proprio il Padre eterno. Amen.
CAPITOLO 17
Alma crede alle parole di Abinadi e le scrive--Abinadi subisce la morte per mezzo del fuoco--Egli profetizza malattie e morte per mezzo del fuoco ai suoi uccisori. Circa 14 a.C.
ED ora avvenne che quando Abinadi ebbe finito queste parole, il re comandò che i sacerdoti lo prendessero e facessero sì che fosse messo a morte.
2 Ma ve n'era uno fra essi il cui nome era Alma, ed era anche lui un discendente di Nefi. Ed era giovane, e credette alle parole che Abinadi aveva detto, poiché era a conoscenza dell'iniquità che Abinadi aveva attestato contro di loro; cominciò dunque a implorare il re affinché non fosse adirato contro Abinadi, ma gli permettesse di partire in pace.
3 Ma il re si adirò maggiormente e fece sì che Alma fosse cacciato di fra loro, e mandò i suoi servi a inseguirlo perché potessero ucciderlo.
4 Ma egli fuggì davanti a loro e si nascose cosicché essi non lo trovarono. E rimanendo nascosto per molti giorni, egli ascrisse tutte le parole che Abinadi aveva detto.
5 E avvenne che il re fece sì che le sue guardie circondassero Abinadi e lo prendessero; ed esse lo legarono e lo gettarono in prigione.
6 E dopo tre giorni, essendosi consultato con i suoi sacerdoti, fece sì che egli fosse di nuovo portato davanti a lui.
7 E gli disse: Abinadi, abbiamo trovato un'accusa contro di te, e tu meriti la morte.
8 Poiché hai detto che Dio stesso dovrebbe scendere fra i figlioli degli uomini; ed ora per questa ragione sarai messo a morte, a meno che tu non ritratti tutte le parole che hai detto di male riguardo a me e al mio popolo.
9 Ora Abinadi gli disse: Io ti dico che non ritratterò le parole che ti ho detto riguardo a questo popolo, poiché sono vere; ed affinché tu possa sapere che sono sicure, mi sono lasciato cadere fra le vostre mani.
10 Sì, e soffrirò fino anche alla morte, e non ritratterò le mie parole, ed esse staranno come una testimonianza contro di voi. E se mi uccidete, verserete del sangue innocente; e questo pure starà come una testimonianza contro di voi all'ultimo giorno.
11 Ed ora re Noè era sul punto di liberarlo, poiché temeva la sua parola, poiché temeva che i giudizi di Dio sarebbero caduti su di lui.
12 Ma i sacerdoti alzarono la voce contro di lui e cominciarono ad accusarlo, dicendo: Ha oltraggiato il re. Perciò il re fu aizzato all'ira contro di lui e lo consegnò affinché potesse essere ucciso.
13 E avvenne che lo presero e lo legarono, e flagellarono la sua pelle con delle sferze, sì, fino alla morte.
14 Ed ora quando le fiamme cominciarono a bruciarlo, egli gridò loro dicendo:
15 Ecco, così come avete fatto a me, altrettanto avverrà che la vostra posterità farà sì che molti soffriranno i dolori che io soffro, sì, i dolori della morte mediante il fuoco; e questo perché essi crederanno nella salvezza del Signore loro Dio.
16 Ed avverrà che voi sarete afflitti da ogni sorta di malattie, a causa delle vostre iniquità.
17 Sì, sarete percossi da ogni parte, sarete cacciati e dispersi di qua e di là, come un gregge selvatico è cacciato dalle bestie selvatiche e feroci.
18 In quel giorno voi sarete inseguiti e sarete catturati dalla mano dei vostri nemici, e allora soffrirete, come io soffro, le pene della morte mediante il fuoco.
19 Così Dio esercita la vendetta su coloro che distruggono il suo popolo. O Dio ricevi la mia anima.
20 Ed ora, quando Abinadi ebbe detto queste parole, cadde, avendo subito la morte col fuoco; sì, e fu messo a morte perchè non volle rinnegare i comandamenti di Dio, e suggellò la verità delle sue parole con la morte.
CAPITOLO 18
Alma predica in segreto--Egli descrive l'alleanza del battesimo e battezza presso le acque di Mormon--Egli organizza la Chiesa di Cristo e ordina dei sacerdoti--Essi si mantengono da soli e istruiscono il popolo--Alma e il suo popolo fuggono da re Noè nel deserto. Circa 147-145 a.C.
ED ora avvenne che Alma, che era fuggito dai servi di re Noè, si pentì dei suoi peccati e delle sue iniquità e andò in segreto fra il popolo, e cominciò a insegnare le parole di Abinadi--
2 Sì, riguardo a ciò che doveva avvenire, ed anche riguardo alla risurrezione dei morti e alla redenzione del popolo, che doveva essere realizzata tramite il potere, le sofferenze e la morte di Cristo e la sua risurrezione e ascensione al cielo.
3 Ed egli insegnava a quanti volevano ascoltare la sua parola.
E insegnava loro in segreto, affinché ciò non venisse a conoscenza del re. E molti credettero alle sue parole.
4 E avvenne che quanti credettero in lui si recarono in un luogo che era chiamato Mormon, avendo ricevuto questo nome dal re, essendo ai confini del paese, ed essendo infestato a volte, ossia in certe stagioni, da bestie selvatiche.
5 Ora, a Mormon vi era una fonte di acqua pura, ed Alma vi si recò poiché c'era, vicino all'acqua, un boschetto di alberelli dove egli si nascondeva durante il giorno, per sfuggire alle ricerche del re.
6 E avvenne che tutti quelli che gli credevano andavano là per udire le sue parole.
7 E avvenne che dopo molti giorni un buon numero si era radunato al luogo di Mormon per udire le parole di Alma. Sì, si erano radunati tutti coloro che credevano alle sue parole, per ascoltarlo. Ed egli li istruiva e predicava loro il pentimento, la redenzione e la fede nel Signore.
8 E avvenne che egli disse loro: Ecco qui le acque di Mormon (poiché così erano chiamate), ed ora, se siete desiderosi di entrare nel gregge di Dio e di essere chiamati il suo popolo, e siete disposti a portare i fardelli gli uni degli altri, affinché possano essere leggeri.
9 Sì, e siete disposti a piangere con quelli che piangono, sì, e a confortare quelli che hanno bisogno di conforto, e a stare come testimoni di Dio in ogni momento e in ogni cosa e in ogni luogo in cui possiate trovarvi, anche fino alla morte, affinché possiate essere redenti da Dio ed essere annoverati con quelli della "prima risurrezione perché possiate avere la 'vita eterna--
10 Ora io vi dico, se questo è il desiderio del vostro cuore, cosa avete in contrario a essere battezzati nel nome del Signore, a testimonianza dinanzi a lui che siete entrati in alleanza con lui, che lo servirete e obbedirete ai suoi comandamenti, affinché egli possa riversare su di voi il suo Spirito più abbondantemente?
11 Ed ora, quando le persone ebbero udito queste parole, batterono le mani per la gioia, ed esclamarono: Questo è il desiderio del nostro cuore.
12 Ed ora avvenne che Alma prese Helam, essendo egli uno dei primi, entrò nell'acqua e vi stette in piedi e gridò, dicendo: O Signore, riversa il tuo spirito sul tuo servitore, affinché egli possa compiere quest'opera in santità di cuore.
13 E quando ebbe detto queste parole lo Spirito del Signore fu su di lui, ed egli disse: Helam, io ti battezzo, avendo 'autorità da Dio Onnipotente, a testimonianza che sei entrato in alleanza per servirlo fino a quando sarai morto, quanto al corpo mortale; e possa lo Spirito del Signore essere riversato su di te; e possa egli accordarti la vita eterna, mediante la redenzione di Cristo, che egli ha preparato sin dalla fondazione del mondo.
14 E dopo che Alma ebbe detto queste parole, entrambi Alma ed Helam furono immersi nell'acqua; ed essi si levarono e uscirono dall'acqua pieni di gioia, essendo riempiti dello Spirito.
15 E di nuovo Alma ne prese un altro ed entrò una seconda volta nell'acqua, e lo battezzò come il primo, solo che egli non si immerse di nuovo nell'acqua.
16 In tal maniera egli battezzò tutti quelli che erano venuti al luogo di Mormon; ed erano in numero di circa duecentoquattro anime; sì, e furono battezzati nelle acque di Mormon, e furono riempiti della grazia di Dio.
17 E da quel tempo in poi furono chiamati la chiesa di Dio, ossia la chiesa di Cristo. E avvenne che chiunque era battezzato per il potere e l'autorità di Dio, veniva aggiunto alla sua chiesa.
18 E avvenne che Alma, avendo autorità da Dio, ordinò dei sacerdoti; anzi egli ordinò un sacerdote ogni cinquanta del loro numero, per predicar loro e per insegnare loro riguardo alle cose concernenti il regno di Dio.
19 E comandò loro di non insegnar null'altro se non le cose che egli aveva insegnato, e che erano state dette dalla bocca dei santi profeti.
20 Sì, ed egli comandò loro di non predicar null'altro se non il pentimento e la fede nel Signore, che aveva redento il suo popolo.
21 E comandò loro che non vi fossero contese gli uni con gli altri, ma che guardassero innanzi con un solo scopo, avendo una sola fede ed un solo battesimo, e avendo i loro cuori legati in 'unità e in amore gli uni verso gli altri.
22 E così egli comandò loro di predicare. E così essi divennero i figlioli di Dio.
23 E comandò loro di osservare giorno del riposo, e di santificarlo, e anche che ogni giorno rendessero grazie al Signore loro Dio.
24 E comandò loro anche che i sacerdoti che egli aveva ordinato lavorassero con le loro mani per il proprio sostentamento 25 E c'era un giorno in ogni settimana che era stato fissato per radunarsi e insegnare al popolo, e per adorare il Signore loro Dio, ed anche, per riunirsi assieme tanto spesso quanto fosse in loro potere.
26 I sacerdoti non dovevano dipendere dal popolo per il loro sostentamento; ma per il loro lavoro dovevano ricevere la grazia di Dio, affinché potessero rafforzarsi nello Spirito, avendo la conoscenza di Dio, affinché potessero insegnare con potere e autorità da Dio.
27 E di nuovo Alma comandò che il popolo della chiesa impartisse delle sue sostanze, ciascuno secondo quanto possedeva; se aveva più abbondantemente, doveva impartire più abbondantemente; e a colui che aveva ben poco, ben poco sarebbe stato richiesto; e a colui che non aveva nulla, sarebbe stato dato.
28 E così essi dovevano impartire delle loro sostanze di loro spontanea volontà e con buoni desideri verso Dio, e a quei sacerdoti che stavano nel bisogno, sì, e a ogni anima bisognosa e nuda.
35 Ed erano di numero circa quattrocentocinquanta anime.
29 E questo egli disse loro, essendogli stato ordinato da Dio; ed essi camminavano rettamente al cospetto di Dio, impartendo gli uni agli altri sia temporalmente che spiritualmente secondo i loro bisogni e le loro necessità.
30 Ed ora avvenne che tutto questo era fatto a Mormon, sì, presso le acque di Mormon, nella foresta che era vicina alle acque di Mormon; sì, il luogo di Mormon, le acque di Mormon, la foresta di Mormon, come sono belli agli occhi di coloro che là giunsero alla conoscenza del loro Redentore; sì, e come sono benedetti, poiché essi canteranno in sua lode per sempre.
31 E queste cose erano fatte ai confini del paese, affinché non venissero a conoscenza del re.
32 Ma ecco, avvenne che il re, avendo scoperto un movimento fra il popolo, mandò i suoi servi a spiarli. Perciò, nel giorno in cui si stavano radunando per udire la parola del Signore furono segnalati al re.
33 Ed ora il re disse che Alma stava aizzando il popolo alla ribellione contro di lui; mandò dunque il suo esercito a distruggerli.
34 E avvenne che Alma e il popolo del Signore furono avvisati dell'arrivo dell'esercito del re; presero dunque le loro tende e le loro famiglie e partirono per il deserto.
CAPITOLO 19
Gedeone cerca di uccidere re Noè-- I Lamaniti invadono il paese--Re Noè subisce la morte mediante il fuoco--Limhi governa come monarca tributario. Circa 145-121 a.C.
E AVVENNE che l esercito del re tornò indietro dopo aver cercato invano il popolo del Signore.
2 Ed ora ecco, le forze del re erano piccole, essendo state ridotte, e cominciò ad esservi una divisione fra il rimanente del popolo.
3 E la parte minore cominciò a proferire minacce contro il re, e cominciò a esservi fra loro una grande contesa.
4 Ed ora c'era fra loro un uomo Il CUI nome era Gedeone, ed essendo egli un uomo forte e nemico del re, sguainò dunque la sua spada e giurò nella sua ira che avrebbe ucciso il re.
5 E avvenne che egli combatté contro il re; e quando il re vide che egli stava per sopraffarlo, fuggì di corsa e salì sulla torre che era vicino al tempio.
6 E Gedeone lo inseguì e stava per salire sulla torre per uccidere il re; e il re gettò lo sguardo attorno verso la terra di Shemlon, ed ecco, l'esercito dei Lamaniti era entro i confini del paese.
7 Ed ora il re gridò nell'angoscia della sua anima, dicendo: Gedeone, risparmiami, poiché i Lamaniti ci sono addosso e ci distruggeranno; sì, distruggeranno il mio popolo.
8 Ed ora il re non era tanto preoccupato per il suo popolo quanto lo era per la propria vita; nondimeno Gedeone gli risparmiò la vita.
9 E il re comandò al popolo di fuggire dinanzi ai Lamaniti; ed egli stesso andò dinanzi a loro, e fuggirono nel deserto con le loro donne e i loro figlioli.
10 E avvenne che i Lamaniti li inseguirono, li raggiunsero e cominciarono a ucciderli.
11 Ora avvenne che il re comandò loro che tutti gli uomini abbandonassero la moglie e i figli e fuggissero dinanzi ai Lamaniti.
12 Ora ve ne erano molti che non volevano abbandonarli, ma sarebbero piuttosto rimasti a perire insieme con loro. E i rimanenti lasciarono moglie e figli e fuggirono.
13 E avvenne che coloro che rimasero con la moglie e i figli fecero sì che le loro belle figlie si levassero per implorare i Lamaniti che non li uccidessero.
14 E avvenne che i Lamaniti ebbero compassione di loro, poiché furono conquistati dalla bellezza delle loro donne.
15 Perciò i Lamaniti risparmiarono loro la vita, li fecero prigionieri e li riportarono alla terra di Nefi, e accordarono loro di possedere il paese, a condizione che consegnassero nelle mani dei Lamaniti il re Noè e che consegnassero le loro proprietà, anche metà di tutto ciò che possedevano, metà del loro oro, del loro argento e di tutte le loro cose preziose, e che pagassero così un tributo al re dei Lamaniti di anno in anno.
16 Ed ora fra coloro che furono presi prigionieri c'era uno dei figli del re il cui nome era Limhi.
17 Ed ora Limhi desiderava che suo padre non fosse annientato; nondimeno Limhi non ignorava le iniquità di suo padre, essendo egli stesso un uomo giusto.
18 E avvenne che Gedeone mandò degli uomini in segreto nel deserto, a cercare il re e quelli che erano con lui. E avvenne che essi incontrarono il popolo nel deserto, tutti salvo il re e i suoi sacerdoti.
19 Ora essi avevano giurato in cuor loro che sarebbero ritornati nel paese di Nefi, e se le loro mogli e i loro figli fossero stati uccisi, come pure quelli che erano rimasti con loro, essi avrebbero cercato vendetta, e sarebbero periti anch'essi con loro.
20 E il re comandò loro che non tornassero; ed essi si adirarono con il re, e fecero sì che egli soffrisse, sì, fino alla morte mediante il fuoco.
21 E stavano per prendere anche i sacerdoti per metterli a morte, ed essi fuggirono dinanzi a loro.
22 E avvenne che stavano per ritornare al paese di Nefi, e incontrarono gli uomini di Gedeone. E gli uomini di Gedeone raccontarono loro tutto ciò che era accaduto alle loro mogli e ai loro figli; e che i Lamaniti avevano concesso loro di possedere il paese, pagando un tributo della metà di tutto ciò che possedevano ai Lamaniti.
23 E il popolo disse agli uomini di Gedeone che avevano ucciso il re, e che i suoi sacerdoti erano fuggiti da loro più lontano nel deserto.
24 E avvenne che dopo che ebbero terminato la cerimonia, essi ritornarono al paese di Nefi pieni di gioia, perché le loro mogli e i loro figli non erano stati uccisi; ed essi raccontarono a Gedeone ciò che avevano fatto al re.
25 E avvenne che il re dei Lamaniti fece loro un giuramento che il suo popolo non li avrebbe uccisi.
26 Ed anche Limhi, essendo il figlio del re, essendogli stato conferito il regno dal popolo, fece un giuramento al re dei Lamaniti che il suo popolo gli avrebbe pagato un tributo, sì, la metà di tutto ciò che possedevano.
27 E avvenne che Limhi cominciò a stabilire il regno e a stabilire la pace tra il suo popolo.
28 E il re dei Lamaniti mise delle guardie tutt'attorno al paese, per poter trattenere il popolo di Limhi nel paese, affinché non potessero partire per il deserto; e manteneva le sue guardie con il tributo che riceveva dai Nefiti.
29 Ed ora re Limhi ebbe pace continua nel suo regno per lo spazio di due anni, perché i Lamaniti non li molestarono né cercarono di distruggerli.
CAPITOLO 20
Alcune figlie dei Lamaniti sono rapite dai sacerdoti di Noè--I Lamaniti muovono guerra a Limhi e al suo popolo--Essi sono respinti e rappacificati. Circa 145-123 a.C.
ORA vi era un luogo in Shemlon dove le figlie dei Lamaniti si radunavano per cantare, e danzare e fare festa.
2 E avvenne che un giorno ve n'era un piccolo numero radunato per cantare e danzare.
3 Ed ora i sacerdoti di re Noè vergognandosi di tornare alla città di Nefi, sì, e temendo anche che il popolo li uccidesse non osavano dunque tornare dalle loro mogli e dai loro figli. 4 Ed essendo rimasti nel deserto, ed avendo scoperto le figlie dei Lamaniti, si appostarono e le spiarono.
5 E quando poche di loro vi si furono radunate per danzare, essi vennero fuori dai loro nascondigli, le presero e le portarono nel deserto; sì, portarono nel deserto ventiquattro figlie dei Lamaniti.
6 E avvenne che quando i Lamaniti si accorsero della manc
canza delle loro figlie, si adirarono contro il popolo di Limhi, poiché pensarono che fosse stato il popolo di Limhi.
7 Perciò mandarono innanzi i loro eserciti; sì, anzi, il re stesso si mise alla testa del suo popolo; ed essi salirono alla terra di Nefi per distruggere il popolo di Limhi.
8 Ed ora Limhi li aveva scorti dalla torre, e aveva scoperto anche tutti i loro preparativi per la guerra; radunò dunque il suo popolo, e tese loro un agguato nei campi e nelle foreste.
9 E avvenne che quando i Lamaniti si furono avvicinati, il popolo di Limhi cominciò a piombare su di loro dai suoi appostamenti, e cominciò a ucciderli.
10 E avvenne che la battaglia divenne violentissima, poiché combattevano come leoni per la preda.
11 E avvenne che il popolo di Limhi cominciò a respingere i Lamaniti; tuttavia non erano neppure numerosi quanto la metà dei Lamaniti. Ma 'combattevano per la loro vita, per le loro mogli e per i loro figli; perciò si sforzarono al massimo e combatterono come dragoni.
12 E avvenne che trovarono il re dei Lamaniti fra il numero dei loro morti; tuttavia egli non era morto, essendo stato ferito e abbandonato sul terreno, tanto rapida era stata la fuga del suo popolo.
13 E lo presero e fasciarono le sue ferite, e lo portarono dinanzi a Limhi, e dissero: Ecco qui il re dei Lamaniti; essendo egli ferito è caduto fra i loro morti, e lo hanno abbandonato; ed ecco, noi lo abbiamo portato dinanzi a te; ed ora lascia che lo uccidiamo.
14 Ma Limhi disse loro: Non uccidetelo, ma portatelo qui ch'io possa vederlo. E lo portarono. E Limhi gli disse: Che motivo avete per salire a far guerra contro il mio popolo? Ecco, il mio popolo non ha rotto il giuramento che io ti feci; perché dunque rompeste il giuramento che faceste al mio popolo?
15 Ed ora il re disse: Ho rotto il giuramento perché il tuo popolo ha portato via le figlie del mio popolo; perciò, nella mia ira ho fatto sì che il mio popolo salisse a fare guerra contro il tuo popolo.
16 Ed ora Limhi non aveva udito nulla riguardo a questo argomento, perciò disse: Farò delle ricerche fra il mio popolo, e chiunque abbia fatto ciò perirà. Fece dunque svolgere una ricerca fra il suo popolo.
17 Ora, quando Gedeone ebbe udito queste cose, essendo egli il capitano del re, si fece avanti e disse al re: Ti prego, aspetta e non fare ricerche fra questo popolo, e non addebitare loro questa cosa.
18 Poiché non ricordi i sacerdoti di tuo padre, che questo popolo cercò di annientare? E non sono essi nel deserto? E non sono essi quelli che hanno rapito le figlie dei Lamaniti?
19 Ed ora, ecco, parla al re di queste cose, affinché egli possa dirle al suo popolo ed essi possano essere rappacificati con noi; poiché ecco, essi si stanno già preparando a venire contro di noi; ed ecco noi siamo anche in pochi.
20 Ed ecco, essi vengono con le loro numerose schiere; e a meno che il re non li faccia rappacificare con noi dovremo perire.
21 Poiché non si sono "adempiute le parole di Abinadi, ch'egli profetizzò contro di noi-- e tutto ciò perché non volemmo dare ascolto alle parole del Signore e abbandonare le nostre iniquità?
22 Ed ora facciamo pace con il re e adempiamo al giuramento che gli abbiamo fatto; poiché è meglio per noi essere in schiavitù che perdere la vita; mettiamo dunque fine allo spargimento di così tanto sangue.
23 Ed ora Limhi raccontò al re ogni cosa riguardo a suo padre e ai sacerdoti che erano fuggiti nel deserto, ed attribuì loro il rapimento delle loro figlie.
24 E avvenne che il re fu rappacificato con il suo popolo; e disse loro: Andiamo a incontrare il mio popolo, disarmati; e io vi prometto con un giuramento che il mio popolo non ucciderà il vostro popolo.
25 E avvenne che essi seguirono il re e avanzarono senza armi per incontrare i Lamaniti. E avvenne che incontrarono i Lamaniti; e il re dei Lamaniti Sl prostrò dinanzi a loro e intercedette in favore del popolo di Limhi.
26 E quando i Lamaniti videro che il popolo di Limhi era disarmato, ne ebbero compassione e furono rappacificati con loro, e tornarono con il loro re, in pace, nel loro paese.
CAPITOLO 21
Il popolo di Limhi è colpito e sconfitto dai Lamaniti--11 popolo di Limhi incontra Ammon e si converte--Parla ad Ammon delle ventiquattro tavole giaredite. Circa 122-121 a.C.
E AVVENNE che Limhi e il suo popolo ritornarono alla città di Nefi, e cominciarono a dimorare di nuovo in pace nel paese.
2 E avvenne che dopo molti giorni i Lamaniti cominciarono di nuovo ad essere aizzati all'ira contro i Nefiti e cominciarono a entrare nei confini del paese tutt'intorno.
3 Ora non osavano ucciderli, a causa del giuramento che il loro re aveva fatto a Limhi; ma li colpivano sulle guance, ed esercitavano autorità su di loro; e cominciarono a porre pesanti fardelli sulle loro spalle e a sospingerli come si farebbe con un asino muto--
4 Sì, tutto questo fu fatto affinché la parola del Signore potesse essere adempiuta.
5 Ed ora le afflizioni dei Nefiti erano grandi, e non v'era modo in cui potessero liberarsi dalle loro mani, poiché i Lamaniti li avevano circondati da ogni lato.
6 E avvenne che il popolo cominciò a mormorare con il re a causa delle loro afflizioni, e cominciarono a desiderare di andare contro di loro a combattere. Ed essi afflissero gravemente il re con i loro lamenti; egli accordò dunque loro di fare secondo i loro desideri.
7 Ed essi si radunarono di nuovo, indossarono le loro armature e mossero contro i Lamaniti per scacciarli dal loro paese.
8 E avvenne che i Lamaniti li batterono e li respinsero, e ne uccisero molti.
9 Ed ora vi fu un gran lutto e un gran lamento fra il popolo di Limhi, la vedova piangeva il marito, il figlio e la figlia piangevano il padre e i fratelli i loro fratelli.
10 Ora c'erano moltissime vedove nel paese, ed esse gridavano fortemente, di giorno in giorno, poiché erano state colte da un grande timore dei Lamaniti.
11 E avvenne che le loro continue grida aizzarono il rimanente del popolo di Limhi alla collera contro i Lamaniti; ed essi andarono di nuovo a combattere, ma furono respinti di nuovo, subendo molte perdite.
12 Sì, andarono di nuovo una terza volta, e soffrirono allo stesso modo; e quelli che non furono uccisi tornarono di nuovo alla città di Nefi.
13 E si umiliarono fin nella polvere, assoggettandosi al giogo della schiavitù, sottomettendosi ad essere percossi, ad essere cacciati qua e là, e caricati di fardelli secondo i desideri dei loro nemici.
14 E si umiliarono sino alla più profonda umiltà; e gridarono fortemente a Dio; sì, per tutto il giorno essi gridavano al loro Dio affinché li liberasse dalle loro afflizioni.
15 Ed ora il Signore era lento a udire il loro grido a causa delle loro iniquità; nondimeno il Signore udì le loro grida, e cominciò a intenerire il cuore dei Lamaniti, che cominciarono ad alleviare i loro fardelli; tuttavia il Signore non ritenne opportuno liberarli dalla schiavitù.
16 E avvenne che cominciarono a prosperare gradualmente nel paese, e cominciarono a coltivare il grano più abbondantemente e ad allevare greggi e armenti, cosicché non soffrivano la fame.
17 Ora vi era un gran numero di donne, più di quanti fossero gli uomini; perciò il re Limhi comandò che ogni uomo impartisse delle sue sostanze per mantenere le vedove e i loro figlioli, affinché non perissero di fame; e fecero questo a causa del grande numero di coloro che erano stati uccisi.
18 Ora il popolo di Limhi si teneva insieme come un sol corpo, per quanto era possibile, e proteggeva il suo grano e le sue greggi.
19 E il re stesso non osava uscire fuori dalle mura della città senza portare con sé le sue guardie, temendo di cadere in qualche modo nelle mani dei Lamaniti.
20 E fece sì che il suo popolo sorvegliasse il paese tutto intorno, per poter in qualche modo prendere quei sacerdoti che erano fuggiti nel deserto, che avevano rapito le figlie dei Lamaniti e che avevano fatto sì che una così grande distruzione venisse loro addosso.
21 Poiché desideravano prenderli per poterli punire; poiché erano entrati di notte nel paese di Nefi e avevano portato via il loro grano e molte delle loro cose preziose; perciò si erano posti in agguato.
22 E avvenne che non vi furono più dissidi fra i Lamaniti e il popolo di Limhi fino al tempo in cui Ammon e i suoi fratelli entrarono nel paese.
23 E il re, essendo stato fuori delle porte della città con le sue guardie, scoprì Ammon e i suoi fratelli; e supponendo che fossero i sacerdoti di Noè, fece dunque sì che fossero presi, legati e gettati in prigione. E se fossero stati i sacerdoti di Noè avrebbe fatto sì che fossero messi a morte.
24 Ma quando si accorse che non lo erano, ma che erano suoi fratelli, e che erano venuti dal paese di Zarahemla, fu riempito di grandissima gioia.
25 Ora re Limhi, prima dell'arrivo di Ammon, aveva mandato un piccolo numero di uomini a cercare il paese di Zarahemla; ma non avevano potuto trovarlo e si erano persi nel deserto.
26 Nondimeno avevano trovato un paese che era stato abitato; sì, un paese che era ricoperto di ossa disseccate; sì, un paese che era stato abitato e che era stato distrutto; ed essi, avendo supposto che fosse il paese di Zarahemla, tornarono al paese di Nefi, giungendo ai confini del paese non molti giorni prima dell'arrivo di Ammon.
27 E portarono con sé una storia, sì la storia del popolo di cui avevano trovato le ossa; ed era incisa su tavole di metallo.
28 Ed ora Limhi fu di nuovo pieno di gioia nell'apprendere dalla bocca di Ammon che re Mosia aveva un "dono da Dio, mediante il quale poteva interpretare tali incisioni; sì, ed anche Ammon si rallegrò.
29 Tuttavia Ammon e i suoi fratelli furono pieni di dolore perché così tanti dei loro fratelli erano stati uccisi;
30 Ed anche perché re Noè e i suoi sacerdoti avevano fatto sì che il popolo commettesse così tanti peccati e tante iniquità contro Dio; e piansero anche per la morte di Abinadi; ed anche per la partenza di Alma e della gente che era andata con lui, che aveva formato una chiesa di Dio mediante la forza e il potere di Dio e la fede nelle parole che erano state pronunciate da Abinadi.
31 Sì, piansero per la loro partenza, poiché non sapevano dove fossero fuggiti. Ora si sarebbero uniti a loro con gioia, poiché anch'essi erano entrati in alleanza con Dio per servirlo e per obbedire ai suoi comandamenti.
32 Ed ora, dalla venuta di Ammon, anche re Limhi era entrato in alleanza con Dio, e anche molti del suo popolo, per servirlo e per obbedire ai suoi comandamenti.
33 E avvenne che re Limhi e molti del suo popolo desideravano essere battezzati; ma non v'era nessuno nel paese che avesse 'autorità da Dio. Ed Ammon si rifiutò di farlo, ritenendosi un servitore indegno.
34 Perciò a quel tempo non si costituirono in una chiesa, affidandosi allo Spirito del Signore. Ora essi desideravano diventare come Alma e i suoi fratelli, che erano fuggiti nel deserto.
35 Desideravano essere battezzati a conferma e a testimonianza che essi erano disposti a servire Dio con tutto il loro cuore; nondimeno rinviarono il momento, e un racconto del loro battesimo sarà "dato in seguito.
36 Ed ora, tutti gli sforzi di Ammon e della sua gente e di re Limhi e del suo popolo erano volti a liberarsi dalle mani dei Lamaniti e dalla schiavitù.
CAPITOLO 22
Vengono fatti dei piani perché il popolo sfugga alla schiavitù dei Lamaniti--I Lamaniti vengono fatti ubriacare--Il popolo fugge, torna a Zarahemla e diventa soggetto a re Mosia. Circa 121-120 a.C.
ED ora avvenne che Ammon e re Limhi cominciarono a consultarsi con il popolo su come potevano liberarsi dalla schiavitù; e fecero anche sì che tutto il popolo si radunasse, e fecero questo per poter conoscere il parere del popolo a questo riguardo.
2 E avvenne che non trovarono nessun modo per liberarsi dalla schiavitù eccetto che prendere le loro donne e i figli, e le loro greggi, e i loro armenti, e le loro tende, e partire per il deserto; poiché i Lamaniti erano così numerosi, che era impossibile per il popolo di Limhi affrontarli, pensando di liberarsi dalla schiavitù per mezzo della spada.
3 Ora avvenne che Gedeone si fece avanti, si presentò dinanzi al re e gli disse: Ora o re, tu hai fin qui dato ascolto molte volte alle mie parole, quando stavamo affrontando i nostri fratelli, i Lamaniti.
4 Ed ora, o re, se non mi hai trovato un servo inutile, ossia se hai fin qui ascoltato in qualche misura le mie parole, ed esse ti sono state utili, altrettanto vorrei che ascoltassi le mie parole in questa occasione, e io sarò tuo servo e libererò questo popolo dalla schiavitù.
5 E il re gli accordò di parlare. E Gedeone gli disse:
6 Rammenta il passaggio posteriore, attraverso il muro posteriore, nella parte posteriore della città. I Lamaniti, ossia le guardie dei Lamaniti, di notte sono ubriache; mandiamo dunque un proclama fra tutto questo popolo, ch'esso raduni tutte le sue greggi e gli armenti per poterli spingere nel deserto di notte.
7 E io andrò secondo il tuo comando, e pagherò l'ultimo tributo di vino ai Lamaniti, ed essi saranno ubriachi; e quando saranno ubriachi e addormentati, noi passeremo attraverso il passaggio segreto, alla sinistra del loro campo.
8 Così noi partiremo per il deserto con le nostre donne e i nostri figli, le nostre greggi e i nostri armenti; e viaggeremo attorno al paese di Shilom.
9 E avvenne che il re dette ascolto alle parole di Gedeone.
10 E re Limhi fece sì che il suo popolo radunasse le sue greggi; e mandò il tributo di vino ai Lamaniti; e mandò anche del vino in più, come dono per loro; ed essi bevvero liberamente del vino che re Limhi aveva mandato loro.
11 E avvenne che il popolo di re Limhi partì di notte per il deserto, con le sue greggi e i suoi armenti, e girò attorno al paese di Shilom nel deserto, e piegò il suo percorso verso il paese di Zarahemla, essendo guidato da Ammon e dai suoi fratelli.
12 E avevano preso con sé tutto il loro oro, il loro argento e le loro cose preziose che potevano trasportare nel deserto, e anche le loro provviste. E proseguirono il loro viaggio.
13 E dopo essere stati molti giorni nel deserto, arrivarono nel paese di Zarahemla, si unirono al popolo di Mosia e divennero suoi sudditi.
14 E avvenne che Mosia li accolse con gioia; e ricevette pure i loro "annali ed anche gli "annali che erano stati trovati dal popolo di Limhi.
15 Ed ora avvenne che quando i Lamaniti si accorsero che il popolo di Limhi aveva lasciato il paese di notte, mandarono un esercito nel deserto a inseguirli. 16 E dopo che li ebbero inseguiti per due giorni, non poterono più oltre seguire le loro tracce: si smarrirono dunque nel deserto.
Racconto di Alma e del popolo del Signore, che fu cacciato nel deserto dal popolo di re Noè.
Comprende i capitoli 23 e 24.
CAPITOLO 23
Alma rifiuta d'essere re--Egli serve come sommo sacerdote--Il Signore castiga il suo popolo, e i Lamaniti conquistano il paese di Helam--Amulon, capo dei malvagi sacerdoti di re Noè, governa come suddito del monarca lamanita. Circa 145-121 a.C.
ORA Alma, essendo stato avvertito dal Signore che gli eserciti di re Noè sarebbero piombati su di loro, e avendolo reso noto al popolo, essi radunarono dunque le loro greggi, presero una parte del loro grano, e partirono per il deserto dinanzi agli eserciti di re Noè.
2 E il Signore li fortificò, cosicché il popolo di re Noè non poté raggiungerli per annientarli.
3 E fuggirono per otto giorni di viaggio nel deserto.
4 E giunsero in un paese, sì, un paese molto bello e piacevole, un paese di acque pure.
5 E piantarono le tende e cominciarono a coltivare la terra, e cominciarono a costruire degli edifici; sì, erano industriosi e lavoravano assai.
6 E il popolo desiderava che Alma fosse il loro re, poiché egli era amato dal suo popolo.
7 Ma egli disse loro: Ecco, non è opportuno che noi abbiamo un re; poiché così dice il Signore: Non stimerete una carne più di un'altra, ossia un uomo non si reputerà superiore a un altro; perciò vi dico che non è opportuno che abbiate un re.
8 Nondimeno, se vi fosse possibile avere come re sempre uomini giusti, sarebbe bene per voi avere un re.
9 Ma ricordate le iniquità di re Noè e dei suoi sacerdoti; e io stesso fui preso in trappola, e feci molte cose che erano abominevoli agli occhi del Signore, che mi causarono un doloroso pentimento.
10 Nondimeno, dopo molte tribolazioni, il Signore udì le mie grida, e rispose alle mie preghiere, e ha fatto di me uno strumento nelle sue mani per portare "tanti di voi alla conoscenza della sua verità.
11 Nondimeno, non mi glorio per questo, poiché sono indegno di gloriarmi di me stesso.
12 Ed ora io vi dico, siete stati oppressi dal re Noè, e siete stati schiavi suoi e dei suoi sacerdoti, e siete stati da loro portati all'iniquità, ed eravate impediti dai legami dell'iniquità.
13 Ed ora poiché siete stati liberati dal potere di Dio da questi legami, sì, cioè dalle mani di re Noè e del suo popolo, e anche dai legami dell'iniquità, altrettanto desidero che voi rimaniate fermi in questa libertà con la quale siete stati resi liberi, e che non diate fiducia a 'nessun uomo di regnare su di voi.
14 E inoltre non date fiducia a nessuno di essere vostro insegnante né vostro ministro, r eccetto che sia un uomo di t Dio, che cammini nelle sue vie e che obbedisca ai suoi comandamenti.
15 Così Alma insegnò al suo popolo, che ogni uomo amasse il suo prossimo come se stesso, cosicché non vi fossero contese fra loro.
16 Ed ora Alma era il loro sommo sacerdote, essendo egli il fondatore della loro chiesa.
17 E avvenne che nessuno riceveva l'autorità di predicare o di insegnare eccetto che da Dio, mediante lui. Perciò egli consacrava tutti i loro sacerdoti e tutti i loro insegnanti; e nessuno veniva consacrato, a meno che non fosse un uomo giusto.
18 Essi vegliavano dunque sul loro popolo e lo nutrivano delle cose che riguardano la rettitudine.
19 E avvenne che cominciarono a prosperare grandemente nel paese; e chiamarono il paese Helam.
20 E avvenne che si moltiplicarono e prosperarono grandemente nel paese di Helam; e costruirono una città che chiamarono la città di Helam.
21 Nondimeno il Signore ritiene opportuno castigare il suo popolo; sì, egli mette alla prova la sua pazienza e la sua fede
22 Nondimeno--chiunque ripone la sua fiducia in lui, "sarà elevato nell'ultimo giorno. Sì, e così fu per questo popolo.
23 Poiché ecco, io vi mostrerò che essi furono ridotti in schiavitù, e nessuno avrebbe potuto liberarli se non il Signore loro Dio, sì, ossia il Dio di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe.
24 E avvenne che egli li liberò, e mostrò loro il suo grande potere, e grande fu la loro gioia.
25 Poiché ecco, avvenne che mentre erano nel paese di Helam, sì, nella città di Helam, mentre coltivavano la terra tutt'attorno, ecco che un esercito di Lamaniti fu ai confini del paese.
26 Ora avvenne che i fratelli di Alma fuggirono dai campi e si radunarono nella città di Helam; ed erano molto spaventati a causa del sopraggiungere dei Lamaniti.
27 Ma Alma si fece avanti e stette in mezzo a loro, e li esortò a non essere spaventati, ma a ricordarsi del Signore loro Dio ed egli li avrebbe liberati.
28 Essi tacitarono dunque i loro timori, e cominciarono a invocare il Signore affinché intenerisse il cuore dei Lamaniti, cosicché risparmiassero loro, le loro mogli e i loro figli.
29 E avvenne che il Signore intenerì il cuore dei Lamaniti. E Alma e i suoi fratelli si fecero avanti e si consegnarono nelle loro mani; e i Lamaniti presero possesso del paese di Helam.
30 Ora gli eserciti dei Lamaniti, che avevano inseguito il popolo di re Limhi, erano da molti giorni smarriti nel deserto.
31 Ed ecco, avevano trovato quei sacerdoti di re Noè in un luogo che essi chiamavano Amulon; e avevano cominciato a prendere possesso del paese di Amulon e avevano cominciato a coltivare la terra.
32 Ora il nome del capo di quei sacerdoti era Amulon.
33 E avvenne che Amulon implorò i Lamaniti; e mandò pure avanti le loro mogli, che erano le figlie dei Lamaniti, a implorare i loro fratelli, affinché non annientassero i loro mariti.
34 E i Lamaniti ebbero "compassione di Amulon e dei suoi fratelli, e non li annientarono, a motivo delle loro mogli.
35 E Amulon e i suoi fratelli si unirono ai Lamaniti, e stavano viaggiando nel deserto alla ricerca della terra di Nefi quando scoprirono la terra di Helam, che era in possesso di Alma e dei suoi fratelli.
36 E avvenne che i Lamaniti promisero ad Alma e ai suoi fratelli che, se avessero mostrato loro la via che conduceva alla terra di Nefi, avrebbero accordato loro la vita e la libertà.
37 Ma dopo che Alma ebbe mostrato loro la via che conduceva alla terra di Nefi i Lamaniti non vollero mantenere la loro promessa; ma posero delle guardie tutt'attorno al paese di Helam, su Alma e i suoi fratelli.
38 E il rimanente di loro andò nel paese di Nefi; e una parte di essi tornò alla terra di Helam, portando con sé anche le mogli e i figli delle guardie che erano state lasciate nel paese.
39 E il re dei Lamaniti aveva accordato ad Amulon di essere re e governatore sul suo popolo, che era nel paese di Helam; nondimeno egli non avrebbe avuto alcun potere di fare qualsiasi cosa contraria alla volontà del re dei Lamaniti.
CAPITOLO 24
Amulon perseguita Alma e il suo popolo--Se pregano saranno messo a morte--Il Signore fa sembrare leggeri i loro fardelli--Li libera dalla schiavitù ed essi ritornano a Zarahemla. Circa 145-120 a.C.
E AVVENNE che Amulon guadagnò favore agli occhi del re dei Lamaniti; perciò il re dei Lamaniti accordò a lui e ai suoi fratelli di essere nominati insegnanti del suo popolo, sì, ossia del popolo che era nel paese di Shemlon, e nel paese di Shilom, e nel paese di Amulon.
2 Poiché i Lamaniti avevano preso possesso di tutte queste terre; perciò il re dei Lamaniti aveva nominato dei re su tutte queste terre.
3 Ed ora il nome del re dei Lamaniti era Laman, così chiamato dal nome di suo padre; e dunque era chiamato re Laman. Ed era re di un popolo numeroso.
4 Ed egli nominò degli insegnanti, fra i fratelli di Amulon, in ogni paese che il suo popolo t possedeva; e così la lingua di Nefi cominciò a essere insegnata fra tutto il popolo dei Lamaniti.
5 Ed erano un popolo amichevole gli uni con gli altri; nondimeno non conoscevano Dio; né i fratelli di Amulon insegnavano loro alcunché riguardo al Signore loro Dio, né alla legge di Mosè; né insegnavano loro le parole di Abinadi;
6 Ma insegnarono loro a tenere una loro storia e a scriversi l'un l'altro.
7 E così i Lamaniti cominciarono ad accrescere le loro ricchezze, e cominciarono a commerciare gli uni con gli altri, e a diventare grandi, e cominciarono a essere un popolo astuto e saggio quanto alla saggezza del mondo; sì, un popolo molto astuto, che si deliziava in ogni sorta di malvagità e di saccheggio, eccetto che tra i loro propri fratelli.
8 Ed ora avvenne che Amulon cominciò a esercitare autorità su Alma e sui suoi fratelli, e cominciò a perseguitarlo, e fece sì che i suoi figlioli perseguitassero i loro figlioli.
9 Perché Amulon conosceva Alma, che era stato uno dei sacerdoti del re, che era colui che aveva creduto nelle parole di Abinadi e che era stato scacciato dal cospetto del re; e perciò era adirato con lui; poiché era soggetto a re Laman, e tuttavia esercitava la sua autorità su di loro, e impose loro dei lavori, e mise su di loro dei sorveglianti.
10 E avvenne che le loro afflizioni erano tanto grandi, che essi cominciarono a invocare Dio a gran voce.
11 Ed Amulon ordinò loro di porre fine alle loro invocazioni; e pose delle guardie per sorvegliarli, affinché chiunque fosse trovato a invocare Dio fosse messo a morte.
12 Ed Alma e il suo popolo non alzarono più la voce al Signore loro Dio, ma aprirono a lui il cuore; ed egli conobbe i pensieri del loro cuore.
13 E avvenne che la voce del Signore venne ad essi nelle loro afflizioni, dicendo: Alzate il capo e state di buon animo, poiché io conosco l'alleanza che avete fatto con me; e io farò alleanza con il mio popolo e lo libererò dalla schiavitù.
14 Ed allevierò pure i fardelli che sono posti sulle vostre spalle, cosicché non possiate sentirli più sulla schiena, anche mentre siete in schiavitù; e farò ciò affinché possiate stare come miei testimoni d'ora innanzi, e affinché possiate sapere con sicurezza che io, il Signore Iddio, conforto il mio popolo nelle sue afflizioni.
15 Ed ora avvenne che i fardelli che erano stati imposti ad Alma ed ai suoi fratelli furono resi leggeri; sì, il Signore li fortificò cosicché potessero portare agevolmente i loro fardelli, ed essi si sottoposero allegramente e con pazienza a tutta la volontà del Signore.
16 E avvenne che così grandi erano la loro fede e la loro pazienza, che la voce del Signore venne a loro di nuovo, dicendo: State di buon animo, poiché domani io vi libererò dalla schiavitù.
17 Ed egli disse ad Alma: Tu andrai dinanzi a questo popolo, e io andrò con te e libererò questo popolo dalla schiavitù.
18 Ed ora avvenne che, durante la notte, Alma e il suo popolo radunarono le loro greggi, ed anche un po' del loro grano; sì, per tutta la notte essi radunarono le loro greggi.
19 E al mattino il Signore fece cadere un profondo sonno SUI Lamaniti, sì, e tutti i loro sorveglianti erano in un sonno profondo.
20 E Alma e il suo popolo partirono per il deserto; e dopo aver viaggiato tutto il giorno piantarono le tende in una valle; e chiamarono la valle Alma, perché egli aveva guidato il loro cammino nel deserto.
21 Sì, e nella valle di Alma essi esternarono il loro ringraziamento a Dio perché era stato misericordioso verso di loro e aveva alleviato i loro fardelli e li aveva liberati dalla schiavitù; poiché erano in schiavitù, e nessuno poteva liberarli eccetto il Signore loro Dio.
22 E resero grazie a Dio; sì, tutti gli uomini, tutte le donne e tutti i bambini che potevano parlare levarono la voce in lode del loro Dio.
23 Ed ora il Signore disse ad Alma: Affrettati ed esci da questo paese, tu e il tuo popolo, poiché i Lamaniti si sono svegliati e ti inseguono; esci dunque da questo paese, e io fermerò i Lamaniti in questa valle affinché non vengano oltre all'inseguimento di questo popolo.
24 E avvenne che essi uscirono dalla valle e si misero in viaggio nel deserto.
25 E dopo essere stati per dodici giorni nel deserto arrivarono nel paese di Zarahemla; e re Mosia ricevette anche loro con gioia.
CAPITOLO 25
Il popolo di Zarahemla (i Mulechiti) diventano Nefiti--Essi apprendono del popolo di Alma e di Zeniff-- Alma battezza Limhi e tutto il suo popolo--Mosia autorizza Alma a organizzare la Chiesa di Dio. Circa 120 a.C.
ED ora re Mosia fece sì che tutto il popolo si radunasse.
2 Ora non vi erano tanti dei figli di Nefi, o tanti di coloro che erano discendenti di Nefi, quanti quelli del popolo di Zarahemla , che era una discendenza di Mulec, e coloro che erano venuti con lui nel deserto.
3 E il popolo di Nefi e il popolo di Zarahemla non erano tanto numerosi quanto lo erano i Lamaniti; sì, non erano di numero, nemmeno la metà.
4 Ed ora tutto il popolo di Nefi era riunito, ed anche tutto il popolo di Zarahemla, ed erano radunati in due gruppi.
5 E avvenne che Mosia lesse e fece leggere, gli annali di Zeniff, al suo popolo; sì, egli lesse gli annali del popolo di Zeniff, dal tempo in cui lasciarono il paese di Zarahemla fino a che vi tornarono di nuovo.
6 E lesse anche il racconto di Alma e dei suoi fratelli, e tutte le loro afflizioni, dal tempo in cui lasciarono il paese di Zarahemla fino a che vi tornarono di nuovo.
7 Ed ora, quando Mosia ebbe terminato di leggere gli annali, il suo popolo, che era rimasto nel paese, fu colpito da meraviglia e da stupore.
8 Poiché non sapevano che pensare: poiché quando videro coloro che erano stati liberati dalla schiavitù, furono pieni di grandissima gioia.
9 E ancora, quando pensarono ai loro fratelli che erano stati uccisi dai Lamaniti, furono pieni di dolore, e versarono anche molte lacrime di dolore.
10 E ancora, quando pensarono all'immediata bontà di Dio, e alla potenza nel liberare Alma e i suoi fratelli dalle mani dei Lamaniti e dalla schiavitù, alzarono la voce e resero grazia a Dio.
11 E ancora, quando pensarono ai Lamaniti, che erano i loro fratelli, al loro stato peccaminoso e corrotto, furono pieni di sofferenza e di angoscia per il bene delle loro anime.
12 E avvenne che coloro che erano figli di Amulon e dei suoi fratelli, che avevano preso in moglie le figlie dei Lamaniti, furono dispiaciuti della condotta dei loro padri e non vollero essere più chiamati con il nome dei loro padri, perciò presero su di sé il nome di Nefi, per poter essere chiamati figlioli di Nefi ed essere annoverati fra coloro che erano chiamati Nefiti.
13 Ed ora tutto il popolo di Zarahemla fu annoverato fra i Nefiti, e ciò perché il regno non era stato conferito a nessuno se non a coloro che erano discendenti di Nefi.
14 Ed ora avvenne che quando Mosia ebbe terminato di parlare e di leggere al popolo, desiderò che anche Alma parlasse al popolo.
15 E Alma parlò loro, mentre erano radunati in gruppi numerosi, e andò da un gruppo all'altro, predicando al popolo il pentimento e la fede nel Signore.
16 Ed esortò il popolo di Limhi e i suoi fratelli, tutti quelli che erano stati liberati dalla schiavitù, a ricordare che era il Signore che li aveva liberati.
17 E avvenne che, dopo che Alma ebbe insegnato molte cose al popolo ed ebbe terminato di parlare loro, re Limhi desiderò di poter essere battezzato; ed anche tutto il suo popolo desiderò di poter essere battezzato.
18 Perciò, Alma entrò nell'acqua e li battezzò; sì, li battezzò nello stesso modo in cui aveva battezzato i suoi fratelli nelle acque di Mormon; sì, e tutti quelli che egli battezzò appartennero alla chiesa di Dio; e ciò perché credevano nelle parole di Alma.
19 E avvenne che re Mosia accordò ad Alma di poter istituire delle chiese in tutto il paese di Zarahemla; e gli dette il potere di ordinare sacerdoti e insegnanti in ogni chiesa.
20 Ora, ciò fu fatto perché c'erano così tante persone che non potevano essere guidate tutte da un solo insegnante; né tutte potevano udire la parola di Dio in una sola assemblea.
21 Perciò si riunivano in diversi gruppi che erano chiamati chiese; ed ogni chiesa aveva i
suoi sacerdoti e i suoi insegnanti, e ogni sacerdote predicava la parola secondo quanto gli era stato comunicato per bocca di Alma.
22 E così, nonostante vi fossero molte chiese, erano tutti una sola chiesa, sì, la chiesa di Dio: poiché in tutte le chiese non si predicava nulla eccetto che il pentimento e la fede in Dio.
23 Ed ora vi erano sette chiese nel paese di Zarahemla. E avvenne che chiunque desiderasse prendere su di sé il nome di Cristo, o di Dio, si univa alle chiese di Dio.
24 Ed erano chiamati il popolo di Dio. E il Signore riversò il suo Spirito su di loro, ed essi furono benedetti e prosperarono nel paese.
CAPITOLO 26
Molti membri della chiesa sono indotti al peccato dagli increduli-- Ad Alma è promessa la vita eterna--Chi si pente ed è battezzato ottiene il perdono--I membri della chiesa nel peccato, che si pentono e confessano ad Alma e al Signore, saranno perdonati; altrimenti saranno scomunicati. Circa 120-100 a.C.
ORA avvenne che ve n'erano molti della nuova generazione che non potevano comprendere le parole di re Beniamino, poiché erano piccoli bambini al tempo in cui egli aveva parlato
al suo popolo; ed essi non credevano alle tradizioni dei loro padri.
2 Essi non credevano a quanto r era stato detto riguardo alla risurrezione dei morti, né credevano alla venuta di Cristo.
3 Ed ora, a causa della loro incredulità, non potevano comprendere la parola di Dio; e i loro cuori erano induriti.
4 E non volevano essere battezzati; né volevano unirsi alla chiesa. Ed erano un popolo separato quanto alla loro fede, e restarono così da allora in poi, ossia nel loro stato carnale e peccaminoso; poiché non volevano invocare il Signore loro Dio.
5 Ed ora nel regno di Mosia essi erano in numero meno della metà del popolo di Dio; ma a causa dei dissensi fra i fratelli diventarono più numerosi.
6 Poiché avvenne che, con le loro parole lusinghiere, ingannarono molti che erano nella chiesa, e li indussero a commettere molti peccati; perciò fu opportuno che coloro che commettevano peccato, e che erano nella chiesa, fossero ammoniti dalla chiesa.
7 E avvenne che furono condotti dinanzi ai sacerdoti, e furono consegnati ai sacerdoti dagli insegnanti; e i sacerdoti li portarono dinanzi ad Alma, che era sommo sacerdote.
8 Ora re Mosia aveva dato ad Alma autorità sulla chiesa.
9 E avvenne che Alma non sapeva nulla a loro riguardo; ma c'erano molti testimoni contro di loro; sì, il popolo si levò e testimoniò largamente della loro iniquità.
10 Ora una cosa simile non era mai accaduta in passato nella chiesa: perciò Alma fu turbato nello spirito, e fece sì che fossero portati dinanzi al re.
11 E disse al re: Ecco, qui vi sono molte persone che abbiamo portato dinanzi a te, che sono accusate dai loro fratelli; sì, e sono state colte in diverse iniquità. Ed essi non si pentono delle loro iniquità; perciò li abbiamo portati dinanzi a te, affinché tu li possa giudicare secondo i loro crimini.
12 Ma re Mosia disse ad Alma: Ecco, io non li giudico: perciò li consegno nelle tue mani perché siano giudicati.
13 Ed ora lo spirito di Alma fu nuovamente turbato; ed egli andò a chiedere al Signore cosa dovesse fare riguardo a questa faccenda, poiché temeva di sbagliare agli occhi di Dio.
14 E avvenne che dopo che ebbe riversato tutta la sua anima a Dio, la voce del Signore venne a lui, dicendo:
15 Benedetto sei tu, Alma, e benedetti sono coloro che furono battezzati nelle acque di Mormon. Tu sei benedetto a motivo della tua grandissima fede nelle sole parole del mio servitore Abinadi.
16 Ed essi sono benedetti a motivo della loro grandissima fede nelle sole parole che tu hai detto loro.
17 E benedetto sei tu perché hai stabilito una chiesa fra questo popolo; ed essi saranno resi stabili, e saranno il mio popolo.
18 Sì, benedetto è questo popolo che è disposto a portare il mio nome; poiché saranno chiamati col mio nome; ed essi sono miei.
19 E poiché mi hai chiesto riguardo al trasgressore, tu sei benedetto.
20 Tu sei il mio servitore; e io faccio alleanza con te che tu avrai la avita eterna; e tu mi servirai ed andrai innanzi in nome mio e radunerai le mie pecore.
21 E colui che udrà la mia voce sarà una mia pecora; e voi lo riceverete nella chiesa, e io pure lo riceverò.
22 Poiché ecco, questa è la mia chiesa: chiunque è battezzato sarà battezzato al pentimento. E chiunque voi riceverete, crederà nel mio nome; e io lo perdonerò generosamente.
23 Poiché sono io che prendo su di me i peccati del mondo; poiché sono io che li ho creati; e sono io che accordo un posto alla mia destra a colui che crede fino alla fine.
24 Poiché ecco, essi sono chiamati col mio nome; e se ami conoscono, essi verranno fuori e avranno eternamente un posto alla mia destra.
25 Ed avverrà che quando suonerà la seconda tromba, allora coloro che mai mi conobbero verranno fuori e staranno dinanzi a me.
26 E allora sapranno che io sono il Signore loro Dio, che sono il loro Redentore; ma essi non vollero essere redenti.
27 E allora io dichiarerò loro che non li conobbi mai; ed essi se ne andranno nel fuoco eterno preparato per il diavolo e i suoi angeli.
28 Perciò ti dico, che colui che non udrà la mia voce, tu non lo riceverai nella mia chiesa, poiché io non lo riceverò all'ultimo giorno.
29 Perciò io ti dico: Va', e chiunque trasgredisce contro di me, lo giudicherai secondo i peccati che ha commesso; e se confessa i suoi peccati dinanzi a te e a me, e si pente nella sincerità del suo cuore, lo perdonerai, e io pure lo perdonerò.
30 Sì, e ogni volta che il mio popolo si pentirà, io perdonerò loro le loro trasgressioni contro di me.
31 E voi pure vi perdonerete l'un l'altro le vostre trasgressioni; poiché in verità io vi dico, colui che non perdona le trasgressioni del suo prossimo quando dice che si pente si è posto egli stesso sotto condanna.
32 Ora io ti dico: Va', e chiunque non si pentirà dei suoi peccati, non sarà annoverato fra il mio popolo; e ciò sarà osservato d'ora in avanti.
33 E avvenne che quando Alma ebbe udito queste parole, le scrisse per poterle avere, e per poter giudicare il popolo di quella chiesa secondo i comandamenti di Dio.
34 E avvenne che Alma andò e giudicò coloro che erano stati colti nell'iniquità, secondo la parola del Signore.
35 E chiunque si pentì dei suoi peccati e li confessò, egli lo annoverò fra il popolo della chiesa.
36 E coloro che non vollero confessare i loro peccati e pentirsi della loro iniquità, non furono annoverati fra il popolo della chiesa, e i loro nomi furono cancellati.
37 E avvenne che Alma mise ordine in tutti gli affari della chiesa; e cominciarono di nuovo ad avere pace e a prosperare grandemente negli affari della chiesa, camminando con circospezione dinanzi a Dio ricevendo molte persone e battezzandone molte.
38 Ed ora, Alma e i suoi compagni di lavoro che governavano la chiesa fecero tutte queste cose camminando in tutta diligenza, insegnando la parola di Dio in tutte le cose, soffrendo ogni sorta di afflizioni, essendo perseguitati da tutti quelli che non appartenevano alla chiesa di Dio.
39 Ed essi ammonivano i loro fratelli; ed erano anch'essi ammoniti, ognuno dalla parola di Dio, secondo i suoi peccati, ossia i peccati che aveva commesso, avendo ricevuto da Dio l'ordine di pregare senza posa e di rendere 'grazie in ogni cosa.
CAPITOLO 27
Mosia proibisce la persecuzione e Ingiunge l'uguaglianza--Alma il giovane e i quattro figli di Mosia cercano di distruggere la chiesa-- Appare un angelo che comanda loro di desistere dal loro comportamento malvagio--Alma viene reso muto--Per ottenere la salvezza tutta l'umanità deve nascere di nuovo-- Alma e i figli di Mosia proclamano buone novelle. Circa 100-92 a.C.
ED ora avvenne che le persecuzioni che venivano inflitte alla chiesa dagli increduli divennero così grandi, che la chiesa cominciò a mormorare e a lamentarsi con i loro dirigenti a questo riguardo; e si lamentarono con Alma. Ed Alma portò il caso davanti al loro re, Mosia. E Mosia si consultò con i suoi sacerdoti.
2 E avvenne che re Mosia mandò un proclama in tutto il paese circostante, affinché nessun miscredente perseguitasse alcuno di coloro che appartenevano alla Chiesa di Dio.
3 E ci fu un ordine preciso in tutte le chiese che non vi fossero persecuzioni fra loro, che ci fosse eguaglianza fra tutti gli uomini;
4 Che non permettessero né all'orgoglio né alla superbia di turbare la loro se stesso, lavorando con le sue proprie mani per il proprio sostentamento.
5 Sì, e tutti i loro sacerdoti e i loro insegnanti avrebbero dovuto lavorare con le loro mani per il loro sostentamento, in tutti i casi salvo che non fosse per malattia o per grande necessità; e
facendo queste cose, essi abbondarono nella "grazia di Dio.
6 E una grande pace cominciò di nuovo a regnare nel paese; e il popolo cominciò a essere molto numeroso, e cominciò a diffondersi ovunque sulla faccia della terra, sì, a settentrione e a mezzogiorno, a oriente e a occidente, costruendo grandi città e villaggi in tutte le parti del paese.
7 E il Signore li visitò e li fece prosperare, ed essi diventarono un popolo numeroso e ricco.
8 Ora i figli di Mosia erano annoverati tra i miscredenti; ed anche uno dei figli di Alma era annoverato tra loro, ed era chiamato Alma, come suo padre; nondimeno, divenne un uomo molto malvagio e idolatra. Ed era un uomo di molte parole, e parlava con molta adulazione al popolo; pertanto indusse molte persone a imitare le sue iniquità.
9 E divenne un grande ostacolo per la prosperità della chiesa di Dio, accattivandosi il cuore del popolo; causando un grande dissenso fra il popolo; dando al nemico di Dio l'opportunità di esercitare il suo potere su di loro.
10 Ed ora avvenne che mentre andava in giro per distruggere la chiesa di Dio, poiché andava in giro in segreto con i figli di Mosia cercando di distruggere
la chiesa, e di sviare il popolo del Signore, contrariamente ai comandamenti di Dio, o anche
del re--
11 E come vi dissi, mentre andavano in giro ribellandosi contro Dio, ecco, l'angelo de Signore apparve loro; e discese come fosse in una nube; e parlò come fosse con voce di tuono, che fece tremare la terra sulla quale stavano.
12 E così grande fu il loro stupore, che caddero a terra, e non compresero le parole che egli diceva loro.
13 Nondimeno egli gridò di nuovo, dicendo: Alma, alzati e fatti avanti: perché perseguiti la Chiesa di Dio? Poiché il Signore ha detto: Questa è la mia chiesa, e io la renderò stabile, e niente la farà cadere, se non la trasgressione del mio popolo.
14 E di nuovo l'angelo disse: Ecco, il Signore ha udito le preghiere del suo popolo, ed anche le preghiere del suo servitore Alma, che è tuo padre; poiché egli ha pregato con grande fede a tuo riguardo, affinché tu potessi essere portato alla conoscenza della verità; dunque, per questo scopo sono venuto a convincerti del potere e dell'autorità di Dio, affinché le preghiere dei suoi servitori possano essere esaudite, secondo la loro fede.
15 Ed ora ecco, potete mettere in dubbio il potere di Dio? Poiché ecco, la mia voce non scuote essa la terra? E non potete anche vedermi dinanzi a voi? E io sono mandato da Dio.
16 Ora ti dico: Va', e ricorda la schiavitù dei tuoi padri nel paese di Helam, e nel paese di Nefi:
e ricorda quali grandi cose egli ha fatto per loro; poiché essi erano in schiavitù, ed egli li ha liberati. Ed ora ti dico, Alma, va' per la tua strada, e non cercare più di distruggere la chiesa, affinché le loro preghiere possano essere esaudite, e ciò anche se tu, da parte tua, fossi rigettato.
17 Ed ora avvenne che queste furono le ultime parole che l'angelo disse ad Alma, e se ne andò.
18 Ed ora Alma e quelli che erano con lui caddero di nuovo a terra, poiché grande fu il loro stupore; poiché coi loro propri occhi avevano veduto un angelo del Signore; e la sua voce era come un tuono, che aveva scosso la terra; ed essi sapevano che non c'era nulla, salvo il potere di Dio, che avrebbe potuto scuotere la terra e far sì che tremasse come se dovesse spaccarsi.
19 Ed ora lo stupore di Alma fu così grande che divenne muto, cosicché non poté aprir bocca; sì, e divenne debole, tanto che non poté muovere le mani; perciò fu preso da coloro che erano con lui e fu trasportato esanime, fino a che fu deposto dinanzi a suo padre.
20 Ed essi riferirono a suo padre tutto ciò che era loro accaduto; e suo padre gioì, poiché sapeva che era il potere di Dio. 21 E fece sì che si radunasse una moltitudine di persone, affinché potessero testimoniare di ciò che il Signore aveva fatto per
suo figlio ed anche per quelli che erano con lui.
22 E fece sì che si radunassero i sacerdoti; ed essi cominciarono a digiunare e a pregare il Signore loro Dio affinché aprisse la bocca di Alma, cosicché potesse parlare, ed anche affinché le sue membra potessero ricevere forza--cosicché gli occhi del popolo potessero essere aperti per vedere e conoscere la bontà e la gloria di Dio.
23 E avvenne, dopo che ebbero digiunato e pregato per lo spazio di due giorni e due notti, che le membra di Alma riebbero la loro forza, ed egli si alzò e cominciò a parlar loro, invitandoli a stare di buon animo:
24 Poiché, egli disse, mi sono pentito dei miei peccati, e sono stato 'redento dal Signore; ecco, sono nato dallo Spirito.
25 E il Signore mi ha detto: Non ti meravigliare, che tutta l'umanità, sì, uomini e donne, tutte le nazioni, stirpi, lingue e popoli debbano nascere di nuovo; sì, nascere da Dio mutati dal loro stato 'carnale e decaduto a uno stato di rettitudine, essendo redenti da Dio, divenendo suoi figli e sue figlie;
26 E così essi diventano delle nuove creature; e a meno che non lo facciano non possono in alcun modo ereditare il regno di Dio.
27 IO vi dico, se ciò non avviene, debbono essere rigettati; e questo io lo so, perché stavo quasi per essere rigettato.
28 Nondimeno, dopo essere passato attraverso molta tribolazione, pentendomi quasi fino alla morte, il Signore nella sua misericordia ha ritenuto opportuno strapparmi da un fuoco eterno, e io sono nato da Dio.
29 La mia anima è stata redenta dal fiele dell'amarezza e dai legami dell'iniquità. Ero nell'abisso più oscuro; ma ora vedo la luce meravigliosa di Dio. La mia anima era straziata da un tormento eterno; ma ora ne sono stato strappato, e la mia anima non soffre più.
30 Avevo rigettato il mio Redentore e avevo negato ciò che era stato detto dai nostri padri; ma ora, affinché possano prevedere che egli verrà, e che egli si ricorda di ogni creatura della sua creazione, egli si renderà manifesto a tutti.
31 Sì, "ogni ginocchio si piegherà, ed ogni lingua confesserà dinanzi a lui. Sì, all'ultimo giorno, quando tutti si presenteranno per essere da lui giudicati, allora confesseranno che egli è Dio; allora, coloro che vivono 'senza Dio nel mondo, confesseranno che il giudizio di una punizione eterna è giusto su di loro; ed essi fremeranno e tremeranno e si ritrarranno sotto lo sguardo del dsuo occhio onniveggente.
32 Ed ora avvenne che a partire da quel momento Alma cominciò a insegnare al popolo, e r coloro che erano con Alma al momento in cui l'angelo apparve loro, viaggiando attorno in tutto il paese, annunciando a tutto il popolo le cose che avevano udito e visto, e predicando t la parola di Dio in grande tribolazione, essendo grandemente perseguitati da quelli che erano increduli, essendo percossi da molti di loro.
33 Ma nonostante tutto ciò, essi portarono molta consolazione - alla chiesa, rafforzando la loro fede ed esortandoli con longanimità e con molto travaglio a obbedire ai comandamenti di Dio. 34 E quattro di loro erano i figli di Mosia; e i loro nomi erano Ammon, Aaronne, Omner ed Himni; questi erano i nomi dei figli di Mosia.
35 Ed essi viaggiarono attraverso tutto il paese di Zarahemla, e fra tutti i popoli che erano sotto il regno di re Mosia, sforzandosi con zelo di riparare tutte le ferite che avevano fatto alla chiesa, confessando tutti i loro peccati e annunciando tutte le cose che avevano veduto e spiegando le profezie e le Scritture a tutti coloro che desideravano ascoltarli.
36 E così essi erano strumenti nelle mani di Dio nel portare molti alla conoscenza della verità, sì, alla conoscenza del loro Redentore.
37 E quanto sono benedetti! Poiché "annunciavano la pace; annunciavano buone novelle di bene e proclamavano al popolo che il Signore regna.
CAPITOLO 28
I figli di Mosia avranno la vita eterna--Vanno a predicare ai Lamaniti--Mosia traduce le tavole giaredite per mezzo delle due pietre del veggente. Circa 92 a.C.
ORA avvenne che, dopo che i figli di Mosia ebbero fatto tutte queste cose, presero con sé un piccolo numero di persone e tornarono dal loro padre, il re, e gli espressero il desiderio che egli concedesse loro di poter salire, con questi che avevano scelto, al paese di "Nefi per poter predicare le cose che avevano udito, e per poter impartire la parola di Dio ai loro fratelli, i Lamaniti--
2 Per poterli forse portare alla conoscenza del Signore loro Dio, e per convincerli dell'iniquità dei loro padri; e per poter1i forse guarire dal loro odio verso i Nefiti, affinché anch'essi potessero essere portati a gioire nel Signore loro Dio; affinché potessero divenire amichevoli gli uni verso gli altri, e affinché non ci fossero più contese in tutto il paese che il Signore loro Dio aveva dato loro.
3 Ora essi desideravano che la salvezza venisse annunciata ad ogni creatura, poiché non potevano sopportare che un'anima umana perisse; sì, persino il solo pensiero che qualche anima dovesse sopportare il 'tormento infinito li faceva fremere e tremare.
4 E così lo Spirito del Signore operò su di loro, poiché erano i più abbietti fra i peccatori. E il Signore, nella sua infinita misericordia, ritenne opportuno risparmiarli; nondimeno essi soffrirono molta angoscia nell'anima a causa delle loro iniquità, soffrendo molto e temendo di essere rigettati per sempre.
5 E avvenne che supplicarono il loro padre per molti giorni per poter salire al paese di Nefi.
6 E re Mosia andò a domandare al Signore se avesse dovuto lasciare che i suoi figli salissero fra i Lamaniti per predicare la parola.
7 E il Signore disse a Mosia: Lasciali salire, poiché molti crederanno alle loro parole e avranno la vita eterna; e io libererò i tuoi figli dalle mani dei Lamaniti.
8 E avvenne che Mosia acconsentì che essi potessero andare e facessero secondo la loro richiesta.
9 E si misero in viaggio nel deserto per salire a predicare la parola fra i Lamaniti; e darò in seguito un racconto dei loro atti.
10 Ora re Mosia non aveva nessuno a cui conferire il regno, poiché non c'era nessuno dei suoi figli che volesse accettare il regno.
11 Perciò prese gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo, e anche le tavole di Nefi e tutte le cose che aveva conservato e preservato secondo i comandamenti di Dio, dopo aver tradotto e fatto scrivere gli annali che erano sulle tavole d'oro che erano state trovate dal popolo di Limhi, che gli erano state consegnate per mano di Limhi;
12 E fece questo a motivo della grande ansietà del suo popolo; poiché essi desideravano oltre misura sapere di quel popolo che era stato distrutto.
13 Ed ora egli li tradusse per mezzo di quelle due pietre che erano fissate nei due bordi di un arco.
14 Ora, queste cose erano state preparate fin dal principio, ed erano state tramandate di generazione in generazione, allo scopo di interpretare le lingue;
15 E sono state conservate e preservate dalla mano del Signore, affinché egli potesse svelare ad ogni creatura che avrebbe posseduto il paese le iniquità e le abominazioni del suo popolo;
16 E chiunque ha queste cose è chiamato veggente, alla maniera dei tempi antichi.
17 Ora, dopo che Mosia ebbe finito di tradurre questi annali ecco, essi davano un racconto del popolo che era stato distrutto,. dal tempo in cui era stato distrutto risalendo fino alla costruzione della grande torre, al tempo in cui il Signore 'confuse la lingua del popolo ed essi furono dispersi ovunque sulla faccia di tutta la terra, sì, e anche da quel tempo risalendo fino alla creazione di Adamo.
18 Ora questo racconto causò una grandissima tristezza nel popolo di Mosia; sì, erano pieni di dolore; nondimeno dette loro molta conoscenza, per la quale Sl rallegrarono.
19 E questo racconto sarà scritto in seguito; poiché ecco, è opportuno che tutti conoscano le cose che sono scritte in questo racconto.
20 Ed ora, come vi dissi, dopo che re Mosia ebbe fatto queste cose, prese le tavole di bronzo e tutte le cose che aveva conservato e le affidò ad Alma, che era figlio di Alma; sì, tutti gli annali ed anche gli interpreti, e li affidò a lui, e gli comandò di conservarli e di 'preservarli, come pure di tenere una storia del popolo, tramandandola da una generazione all'altra, proprio come era stata tramandata dal tempo in cui Lehi aveva lasciato Gerusalemme.
CAPITOLO 29
Mosia propone che siano scelti dei giudici al posto di un re--I re ingiusti conducono il popolo al peccato--Alma il Giovane è scelto come giudice supremo dalla voce del popolo--Egli è anche il sommo sacerdote della chiesa--Alma il Vecchio e Mosia muoiono. Circa 92-91 a.C.
ORA, dopo che Mosia ebbe fatto ciò, emanò un proclama a tutto il paese, fra tutto il popolo, desiderando conoscere la loro volontà riguardo a chi dovesse essere loro re.
2 E avvenne che la voce del popolo giunse, dicendo: Desideriamo che Aaronne, tuo figlio, sia nostro re e nostro governatore.
3 Ora Aaronne era salito al paese di Nefi, perciò il re non poteva conferire a lui il regno; né Aaronne avrebbe preso su di sé il regno, né alcuno dei figli di Mosia era disposto a prendere su di sé il regno.
4 Perciò re Mosia emanò nuovamente un proclama al popolo; sì, mandò un messaggio scritto tra il popolo. E queste erano le parole che vi erano scritte, che dicevano:
5 Ecco, o voi mio popolo, ovvero miei fratelli, poiché vi stimo come tali, io desidero che voi consideriate il caso che siete chiamati a considerare--poiché voi desiderate avere un re.
6 Ora io vi dichiaro che colui al quale il regno appartiene di diritto ha rinunciato, e non prenderà su di sé il regno.
7 Ed ora, se vi fosse un altro nominato al posto suo, ecco, io temo che sorgerebbero delle contese fra voi. E chi sa se mio figlio, a cui appartiene il regno, non si adirerebbe e non si tirerebbe dietro una parte di questo popolo, il che causerebbe guerre e contese fra voi, le quali sarebbero la causa di spargimento di tanto sangue e di pervertimento delle vie del Signore, sì, e per distruggere le anime di molte persone.
8 Ora io vi dico, siamo saggi e consideriamo queste cose, poiché non abbiamo il diritto di provocare la rovina di mio figlio, né avremmo alcun diritto di provocare la rovina di un altro, se fosse nominato al suo posto.
9 E se mio figlio dovesse tornare di nuovo al suo orgoglio e alle sue cose vane egli ritratterebbe le cose che ha detto, e reclamerebbe il suo diritto al regno, il che farebbe commettere molti peccati a lui e anche a questo popolo.
10 Ed ora siamo saggi e prevediamo tutte queste cose, e facciamo ciò che servirà per la pace di questo popolo.
11 Perciò io sarò vostro re per il resto dei miei giorni; nondimeno nominiamo dei giudici per giudicare questo popolo secondo la nostra legge; e metteremo di nuovo in ordine gli affari di questo popolo, poiché nomineremo giudici degli uomini saggi, che giudicheranno questo popolo secondo i comandamenti di Dio.
12 Ora è meglio che un uomo sia giudicato da Dio, piuttosto che dall'uomo, poiché i giudizi di Dio sono sempre giusti, ma i giudizi dell'uomo non sono sempre giusti.
13 Perciò, se fosse possibile che voi possiate avere uomini giusti come re, che facciano osservare le leggi di Dio e che giudichino questo popolo secondo i suoi comandamenti, sì, se poteste avere per vostri re uomini che facciano ciò che fece mio padre Beniamino per questo popolo--io vi dico, se potesse essere sempre così, allora sarebbe opportuno che voi aveste sempre dei re a governare su di voi.
14 Ed anche io stesso ho lavorato con tutto il potere e tutte le facoltà che possedevo per insegnarvi i comandamenti di Dio e per stabilire la pace in tutto il paese, affinché non vi fossero guerre, né contese, né furti, né saccheggi, né omicidii né alcuna sorta di iniquità;
15 E chiunque ha commesso iniquità, io l'ho punito secondo il crimine che ha commesso, secondo la legge che ci è stata data dai nostri padri.
16 Ora io vi dico che, siccome non tutti gli uomini sono giusti, non è opportuno che voi abbiate un re, o dei re, a governare su di voi.
17 Poiché, ecco, quanta iniquità può far commettere un re malvagio, e quale grande distruzione!
18 Sì, ricordate re Noè, le sue malvagità e le sue abominazioni, e anche le malvagità e le abominazioni del suo popolo. Vedete quale grande distruzione è venuta su di loro; ed anche a causa delle loro iniquità furono portati in schiavitù.
19 E se non fosse stato per l'intervento del loro Creatore onnisciente, e ciò a motivo del loro sincero pentimento, essi avrebbero dovuto inevitabilmente rimanere in schiavitù fino ad ora.
20 Ma ecco, egli li liberò poiché Usi umiliarono dinanzi a lui; e poiché essi gridarono possentemente a lui, egli li liberò dalla schiavitù; e così il Signore opera con il suo potere in ogni occasione fra i figlioli degli uomini, stendendo il braccio di misericordia verso coloro che ripongono la loro fiducia in lui.
21 Ed ecco, ora io vi dico che non potete detronizzare un re iniquo salvo che non sia con molte contese e con lo spargimento di tanto sangue.
22 Poiché, ecco, egli ha i suoi amici nell'iniquità, e tiene le sue guardie attorno a sé; e straccia le leggi di coloro che hanno regnato in giustizia prima di lui, e calpesta sotto i piedi i comandamenti di Dio;
23 Ed emana delle leggi e le manda fra il suo popolo; sì, leggi conformi alla sua malvagità; e chiunque non obbedisca alle sue leggi, egli fa sì che sia annientato; e manderà i suoi eserciti in guerra contro chiunque si ribelli, e se potrà lo distruggerà; e così un re ingiusto perverte le vie di ogni rettitudine.
24 Ed ora ecco io vi dico, non è opportuno che tali abominazioni cadano su di voi.
25 Perciò scegliete voi, per voce di questo popolo, dei giudici, affinché possiate essere giudicati secondo le leggi che vi sono state date dai nostri padri, che sono giuste, e che furono date loro dalla mano del signore.
26 Ora non avviene comunemente che la voce del popolo desideri qualcosa contraria a ciò che è giusto; ma avviene comunemente che una minoranza del popolo desideri ciò che non è giusto; perciò osserverete ciò e ne farete la vostra legge--trattare i vostri affari mediante la voce del popolo.
27 E se verrà il tempo in cui la voce del popolo sceglierà l'iniquità, sarà allora il tempo in cui i giudizi di Dio cadranno su di voi; sì, sarà allora il tempo in cui egli vi punirà con grandi distruzioni, come ha punito finora questo paese.
28 Ed ora, se avrete dei giudici, ed essi non vi giudicheranno secondo la legge che è stata data, potrete far sì che siano giudicati da un giudice superiore.
29 Se i vostri giudici superiori non emaneranno giudizi giusti, farete sì che un piccolo numero dei vostri giudici inferiori si raduni, ed essi giudicheranno i vostri giudici superiori, secondo la voce del popolo.
30 E io vi comando di fare queste cose nel timore del Signore; e io vi comando di fare queste cose, e di non avere alcun re; così, se questo popolo commetterà peccati e iniquità, essi ricadranno sul loro capo.
31 Poiché, ecco, io vi dico, i peccati di molti popoli sono stati causati dalle iniquità dei loro re; perciò le loro iniquità sono ricadute sulla testa dei loro re.
32 Ed ora io desidero che questa ineguaglianza non esista più in questo paese, specialmente fra questo mio popolo; ma io desidero che questo paese sia un Paese di libertà, e che 'ognuno possa godere allo stesso modo dei suoi diritti e privilegi fino a quando il Signore riterrà opportuno che noi possiamo vivere ed avere in eredità il paese, sì, fintanto che qualcuno della nostra posterità rimanga sulla faccia del paese.
33 E molte altre cose scrisse loro re Mosia, svelando loro tutte le prove e le difficoltà di un re giusto, sì, tutti i travagli dell'anima per il suo popolo, ed anche tutte le lagnanze del popolo verso il loro re; ed egli spiegò loro tutto ciò.
34 E disse loro che queste cose non dovrebbero esistere; ma che il fardello dovrebbe ricadere su tutto il popolo, affinché ogni uomo possa portarne la sua parte.
35 Ed egli svelò loro anche tutti gli svantaggi ai quali verrebbero sottoposti, se avessero un re ingiusto a governare su di loro;
36 Sì, tutte le sue iniquità ed abominazioni, e tutte le guerre, le contese, lo spargimento di sangue, i furti, i saccheggi, il commettere prostituzioni ed ogni sorta di iniquità che non possono essere enumerate--dicendo loro che queste cose non dovrebbero esistere, poiché sono chiaramente contrarie ai comandamenti di Dio.
37 Ed ora avvenne, dopo che re Mosia ebbe inviato queste cose fra il popolo, che essi si convinsero della veridicità delle sue parole.
38 Perciò rinunciarono ai loro desideri di avere un re e divennero estremamente ansiosi che ogni uomo avesse eguali opportunità in tutto il paese, sì, e ogni uomo espresse la volontà di rispondere dei propri peccati.
39 Perciò avvenne che si riunirono insieme in gruppi per tutto il paese, per discutere a voce riguardo a coloro che avrebbero dovuto essere i loro giudici, per giudicarli secondo le leggi che erano state date loro; e gioirono grandemente a motivo della libertà che era stata loro accordata.
40 E divenne forte in loro l'amore per Mosia; sì, lo stimavano più di ogni altro uomo; poiché non guardavano a lui come a un tiranno in cerca di guadagno, sì, di quel lucro che corrompe l'anima; poiché egli non aveva estorto loro alcuna ricchezza, né si era dilettato di spargere sangue; ma aveva stabilito la pace nel paese, ed aveva accordato al suo popolo di essere liberato da ogni sorta di schiavitù; perciò lo stimavano grandemente, sì, oltre misura.
41 E avvenne che essi nominarono dei giudici per governare su di loro, ossia per giudicarli
secondo la legge; e fecero questo in tutto il paese.
42 E avvenne che Alma fu eletto primo giudice supremo, essendo egli anche il sommo sacerdote, avendogli suo padre conferito tale ufficio e avendolo incaricato riguardo a tutti gli affari della chiesa.
43 Ed ora avvenne che Alma camminò nelle vie del Signore, e obbedì ai suoi comandamenti, ed emise giudizi giusti; e vi fu pace continua in tutto il paese.
44 E così cominciò il regno dei giudici in tutto il paese di Zarahemla, fra tutti i popoli che erano chiamati Nefiti; ed Alma era il primo giudice e il giudice supremo.
45 Ed ora avvenne che suo padre morì, all'età di ottantadue anni, avendo vissuto per adempiere ai comandamenti di Dio.
46 E avvenne che anche Mosia morì nel trentatreesimo anno del suo regno, all'età di sessantatré anni; facendo in totale cinquecentonove anni dal tempo in cui Lehi aveva lasciato Gerusalemme.
47 E così finì il regno dei re sul popolo di Nefi; e così finirono i giorni di Alma, che fu il fondatore della loro chiesa.