TERZO NEFI

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IL LIBRO DI NEFI

IL FIGLIO Dl NEFI CHE ERA IL FIGLIO Dl HELAMAN

Ed Helaman era il figlio di Helaman, che era il figlio di Alma, che era il figlio di Alma, discendente di Nefi, che era il figlio di Lehi, che usci da Gerusalemme nel primo anno del regno di Sedechia, re di Giuda.

 

CAPITOLO 1

Nefi, figlio di Helaman, se ne va dal paese e suo figlio Nefi tiene gli annali--Sebbene abbondino segni e prodigi, i malvagi progettano di uccidere i giusti--Arriva la notte della nascita di Cristo--Viene dato il segno e sorge una nuova stella-- Aumentano le menzogne e gli inganni, e i ladroni di Gadianton fanno strage di molti. Circa 1-4 d.C.

ORA avvenne che il novantunesimo anno era passato, ed erano seicento anni dal tempo in cui Lehi era partito da Gerusalemme; ed era l'anno in cui Laconeus era giudice supremo e governatore del paese.

2 E Nefi, figlio di Helaman, se n'era andato dal paese di Zarahemla, dandò incarico a suo figlio Nefi, che era il suo figlio maggiore, riguardo alle le tavole di bronzo e a tutti gli annali che erano stati tenuti, e a tutte quelle cose che erano state conservate sacre sin dalla partenza di Lehi da Gerusalemme.

3 Poi se ne andò dal paese, e nessuno sa dove andò; e suo figlio Nefi conservo gli annali in sua vece, si, la storia del suo popolo.

4 E avvenne che all'inizio del novantaduesimo anno, ecco, le profezie dei profeti cominciarono ad adempiersi più pienamente; poiché cominciarono ad essere operati tra il popolo maggiori segni e maggiori miracoli.

5 Ma vi erano alcuni che cominciarono a dire che era passato il tempo in cui avrebbero dovuto adempiersi le parole che erano state dette da Samuele il Lamanita.

6 E cominciarono a rallegrarsi riguardo ai loro fratelli, dicendo: Ecco, e passato il tempo, e le parole di Samuele non si sono adempiùte; perciò la vostra gioia e la vostra fede riguardo a questa cosa sono state vane.

7 E avvenne che fecero un gran tumulto, ovunque in tutto il paese; e le persone che credevano cominciarono ad essere molto addolorate, per timore che, in qualche modo, le cose che erano state dette potessero non avvenire.

8 Ma ecco, attendevano con costanza quel giorno, quella notte e quel giorno che sarebbero stati come un sol giorno, come se non vi fosse notte, perché potessero sapere che la loro fede non era stata vana.

9 Ora avvenne che fu fissato un certo giorno dagli increduli, in cui tutti coloro che credevano a quelle tradizioni sarebbero stati messi a morte, salvo che avvenisse il segno che era stato dato da Samuele, il profeta.

10 Ora, avvenne che quando Nefi, figlio di Nefi, vide questa malvagità del suo popolo, il suo cuore fu estremamente addolorato.

11 E avvenne che usci e si prostro a terra, e grido possentemente al suo Dio in favore del suo popolo, si, di coloro che stavano per essere annientati a causa della loro fede nelle tradizioni dei loro padri.

12 E avvenne che grido possentemente al Signore per tutto quel giorno; ed ecco, la voce del Signore gli pervenne, dicendo:

13 Alza il capo e sii di buon animo; poiché ecco, il tempo e vicino; questa notte sarà dato il segno e 'domani io verro nel mondo, per mostrare al mondo che io adempirò tutto ciò che ho fatto "dire per bocca dei miei santi profeti.

14 ECCO, io vengo ai miei per adempiere a tutto ciò che ho fatto conoscere ai figlioli degli uomini fin dalla fondazione del mondo e per compiere la volontà sia del Padre che del Figlio-- del Padre a motivo di me e del Figlio a motivo della mia carne. Ed ecco, il tempo e vicino, e questa notte sarà dato il segno.

15 E avvenne che le parole che erano pervenute a Nefi furono adempiùte, così come erano state dette; poiché ecco, al calar del sole non vi fu oscurità; e il popolo cominciò a stupirsi perché non ci fu oscurità quando venne la notte.

16 E ve ne furono molti che non avevano creduto alle parole dei profeti, che caddero a terra e divennero come morti, poiché sapevano che il grande piano di distruzione che avevano preparato per coloro che avevano creduto alle parole dei profeti era stato frustrato; poiché il segno che era stato dato era già alla porta.

17 E cominciarono a capire che il Figlio di Dio doveva apparire tra breve; si, infine tutto il popolo sulla faccia della terra intera, da occidente a oriente, sia nella terra settentrionale che nella terra meridionale, fu così straordinariamente stupito che cadde a terra.

18 Poiché sapevano che i profeti avevano testimoniato queste cose da molti anni, e che il segno che era stato dato era già alla porta; e cominciarono a temere a causa della loro iniquità e della loro incredulità.

19 E avvenne che in tutta quella notte non vi fu oscurità, ma vi fu luce come se fosse mezzogiorno. E avvenne che il sole si alzo di nuovo al mattino, secondo il suo proprio ordine; e a motivo del segno che era stato dato capirono che era il giorno in cui il Signore sarebbe nato.

20 Ed era avvenuto, si, ogni

cosa, ogni minima parte, secondo le parole dei profeti.

21 E avvenne pure che apparve una nuova stella, secondo la

parola.

22 E avvenne che da quel momento in poi cominciarono ad essere diffuse menzogne da Satana fra il popolo, per indurire i cuori, con l'intento che non

credessero a quei segni e a quei prodigi che avevano veduto; ma nonostante queste menzogne e questi inganni, la maggior parte del popolo credette e si converti al Signore.

23 E avvenne che Nefi andò fra il popolo, e anche molti altri, battezzando al pentimento, il che portò a gran remissione di peccati. E così il popolo ricominciò ad avere pace nel paese.

24 E non vi furono contese, salvo per pochi che cominciarono a predicare, sforzandosi di provare mediante le Scritture che non era più opportuno osservare la legge di Mosè. Ora, in questo essi erravano, non avendo capito le Scritture.

25 Ma avvenne che furono ben presto convertiti ed erano convinti dell'errore in cui erano caduti, poiché fu loro fatto sapere che la legge non era ancora adempiùta e che doveva essere adempiùta in ogni minima parte; si, pervenne loro la parola che ciò doveva adempiersi; si, che non uno iota o un trattino sarebbe passato finche non fosse tutto adempiùto; perciò in quello stesso anno furono portati alla conoscenza dei loro errori e "confessarono le loro colpe.

26 E così trascorse il novantaduesimo anno, che porto buone novelle al popolo a motivo dei segni che erano avvenuti, secondo le parole della profezia di tutti i santi profeti.

27 E avvenne che anche il novantatreesimo anno passo in pace, se non fosse stato per i ladroni di Gadianton, che dimoravano sulle montagne, e che infestavano il paese; poiché le loro piazzeforti e i loro nascondigli erano talmente fortificati, che il popolo non poteva sopraffarli; perciò commettevano molti omicidi e compivano grandi stragi fra il popolo.

28 E avvenne che nel novantaquattresimo anno cominciarono a crescere in gran misura, perché vi furono molti Nefiti dissidenti che fuggirono presso di loro, il che causo molto dolore a quei Nefiti che erano rimasti nel paese.

29 E vi fu pure causa di molto dolore fra i Lamaniti; poiché, ecco, avevano molti figli che erano cresciuti e si erano fatti forti con gli anni, ed erano divenuti padroni di se stessi, e furono sviati da alcuni che erano Zoramiti, con le loro menzogne e le loro lusinghe, ad unirsi a quei ladroni di Gadianton.

30 E così anche i Lamaniti furono afflitti e cominciarono a indebolirsi quanto alla loro fede e alla rettitudine, a causa della malvagità della generazione emergente.

CAPITOLO 2

 

La malvagità e le abominazioni aumentanlo tra il popolo--Nefiti e Lamaniti si uniscono per difendersi dai ladroni di Gadianton--I Lamaniti convertiti diventano bianchi e sono chiamati Nefiti. Circa 5-16 d.C.

E AVVENNE che trascorse così pure il novantacinquesimo anno, e il popolo cominciò a dimenticare quei segni e quei prodigi che avevano udito e cominciarono ad essere sempre meno stupiti dei segni e dei prodigi dal cielo, tanto che cominciarono a indurirsi nel loro cuore e ad accecarsi nella loro mente, e cominciarono a non credere più in tutto ciò che avevano udito e visto--

2 Immaginando cose vane nel loro cuore: che ciò fosse stato operato dagli uomini e dal potere del diavolo, per sviare ed ingannare i cuori della gente; e così Satana si impossesso nuovamente dei cuori della gente, tanto che acceco loro gli occhi e li indusse a credere che la dottrina di Cristo fosse una cosa folle e vana.

3 E avvenne che il popolo cominciò a crescere in perversità e in abominazioni; e non credevano che sarebbero stati dati altri segni o prodigi; e Satana andava quà e là, sviando il cuore della gente, tentandoli e facendo si che commettessero grandi malvagità nel paese.

4 E così trascorse il novantaseiesimo anno, e anche il novantasettesimo, e anche il novantottesimo, e anche il novantanovesimo;

5 E anche cento anni erano trascorsi dai giorni di Mosia, che fu re sul popolo dei Nefiti.

6 Ed erano trascorsi seicentonove anni da quando Lehi aveva lasciato Gerusalemme.

7 Ed erano trascorsi nove anni dal tempo in cui era stato dato il segno di cui avevano parlato i profeti, che Cristo sarebbe venuto nel mondo.

8 Ora, i Nefiti cominciarono a calcolare il tempo dal tempo in cui il segno era stato dato, ossia dalla venuta di Cristo; dunque erano trascorsi nove anni.

9 E Nefi, che era il padre di Nefi che aveva l'incarico degli annali, non ritorno al paese di Zarahemla e non potè essere trovato in nessun luogo in tutto il paese.

10 E avvenne che il popolo resto ancora nella sua malvagità, nonostante le molte predicazioni e profezie che venivano diffuse tra loro; e così trascorse anche il decimo anno, ed anche l'undicesimo trascorse nell'iniquità.

11 E avvenne che nel tredicesimo anno cominciarono ad esservi guerre e contese in tutto il paese; poiché i ladroni di Gadianton erano divenuti così numerosi e uccidevano tante persone, e devastavano tante città, e spargevano tanta morte e carneficina ovunque nel paese, che divenne opportuno che tutto il popolo, sia i Nefiti che i Lamaniti, prendesse le armi contro di loro.

12 Perciò tutti i Lamaniti che si erano convertiti al Signore si unirono coi loro fratelli, i Nefiti,e furono costretti, per la salvezza della loro vita, delle loro donne e dei loro figlioli, a prendere le armi contro quei ladroni di Gadianton, si, e anche per mantenere i loro diritti, i privilegi della loro chiesa e del loro culto, e la loro indipendenza e la loro libertà.

13 E avvenne che prima che fosse trascorso questo tredicesimo anno i Nefiti furono minacciati di completa distruzione, a causa di questa guerra che era divenuta violentissima.

14 E avvenne che quei Lamaniti che si erano uniti ai Nefiti furono annoverati fra i Nefiti;

15 E fu tolta da loro la loro maledizione, e la loro pelle divenne bianca come quella dei Nefiti;

16 E i loro giovani e le loro figlie divennero bellissimi e furono annoverati fra i Nefiti, e furono chiamati Nefiti. E così fini il tredicesimo anno.

17 E avvenne che all'inizio del quattordicesimo anno la guerra fra i ladroni e il popolo di Nefi continuo e divenne violentissima; nondimeno il popolo di Nefi ottenne qualche vantaggio sui ladroni, tanto che li respinse fuori dalle loro terre, sulle montagne e nei loro nascondigli.

18 E così fini il quattordicesimo anno. E nel quindicesimo anno essi vennero contro il popolo di Nefi; e a causa della malvagità del popolo di Nefi e dei loro numerosi litigi e dissensi, i ladroni di Gadianton ottennero molti vantaggi su di loro.

19 E così fini il quindicesimo anno; e così il popolo era in una condizione di grande afflizione; e la spada della distruzione pendeva su di loro, tanto che stavano per esserne abbattuti, e ciò a causa della loro iniquità.

CAPITOLO 3

 

Giddianhi, capo dei Gadianton, pretende che Laconeus e i Nefiti consegnino se stessi e le loro terre-- Laconeus nomina Gidgiddoni comandante in capo degli eserciti-- I Nefiti si riuniscono a Zarahemla e ad Abbondanza per difendersi. Circa 16-18 d.C.

ED ora avvenne che, nel sedicesimo anno dalla venuta di Cristo, Laconeus, il governatore del paese, ricevette un'epistola dal capo e governatore di questa banda di ladroni; e queste erano le parole che vi erano scritte, che dicevano:

2 Laconeus, nobilissimo e supremo governatore del paese, ecco, ti scrivo quest'epistola e ti rendo grandissima lode a motivo della tua fermezza e anche per la fermezza del tuo popolo, nel mantenere ciò che supponete essere il vostro diritto e la vostra libertà; si, voi resistete bene, come se foste sostenuti dalla mano di un dio, in difesa della vostra libertà, e delle vostre proprietà e della vostra patria, o di ciò che voi chiamate così.

3 E mi sembra un peccato, nobilissimo Laconeus, che tu possa essere così stolto e vano tanto da supporre di poter resistere contro tanti uomini valorosi che sono al mio comando e che ora, in questo momento, si tengono in armi e attendono con grande ansia l'ordine--Scendete contro i Nefiti e distruggeteli.

4 E io, conoscendo il loro spirito indomito, avendoli messi alla prova sul campo di battaglia, e conoscendo il loro eterno odio verso di voi a causa dei numerosi torti che avete fatto loro, se dunque scendessero contro di voi, vi punirebbero con una completa distruzione.

5 Perciò ho scritto questa epistola, sigillandola di mia propria mano, preoccupato del vostro bene, a causa della vostra fermezza in ciò che credete essere giusto e del vostro nobile spirito sul campo di battaglia.

6 Perciò vi scrivo, chiedendo che cediate a questa mia gente le vostre città, le vostre terre e i vostri possedimenti, piùttosto che essi vi puniscano con la spada e che la distruzione cada su di voi.

7 O, in altre parole, arrendetevi a noi e unitevi a noi, venite a conoscere le nostre opere segrete e diventate nostri fratelli perché possiate essere come noi--non nostri schiavi, ma nostri fratelli e compartecipi di tutte le nostre sostanze.

8 Ed ecco, io vi giuro, se lo farete con un giuramento, non verrete distrutti; ma se non lo farete, vi faccio un giuramento che nel prossimo mese io comanderò che i miei eserciti scendano contro di voi, ed essi non tratterranno la mano e non vi risparmieranno, ma vi uccideranno e faranno cadere la spada su di voi, fino a che sarete estinti.

9 Ed ecco, io sono Giddianhi; e sono il governatore di questa

società segreta di Gadianton, e so che questa società e le sue opere sono "buone; e sono di 'antica data, e ci sono state tramandate.

10 E ti scrivo questa epistola, Laconeus, e spero che consegnerete le vostre terre e i vostri possedimenti senza spargimento di sangue, affinché questo mio popolo possa recuperare i suoi diritti e il governo, giacche si e separato da voi a causa della vostra malvagità nel negar loro i loro diritti al governo; e a meno che non facciate così, io vendicherò i loro torti. Io sono Giddianhi.

11 Ed ora avvenne che quando Laconeus ricevette questa epistola fu grandemente stupito a causa dell'audacia di Giddianhi che pretendeva il possesso delle terre dei Nefiti, e che minacciava anche il popolo di vendicare i torti di chi non aveva ricevuto nessun torto, tranne il torto che avevano fatto a se stessi nel separarsi per unirsi a quei malvagi e abominevoli ladroni.

12 Ora ecco, questo Laconeus, il governatore, era proprio un uomo giusto e non poteva essere spaventato dalle pretese e dalle minacce di un ladrone; perciò non dette ascolto all'epistola di Giddianhi, il governatore dei ladroni, ma fece si che il suo popolo chiedesse al Signore per avere la forza al momento in cui i ladroni sarebbero scesi contro di loro.

13 Si, mando un proclama fra tutto il popolo, affinché radunassero in un sol luogo le loro donne e i loro bambini, i loro greggi e i loro armenti e tutte le loro sostanze, salvo le loro terre.

14 E fece si che fossero costruite delle fortificazioni tutt'attorno a loro, e dovevano essere fortissime. E fece si che gli eserciti sia dei Nefiti che dei Lamaniti, ossia di tutti coloro che erano annoverati tra i Nefiti, fossero posti come guardie tutt'attorno, per sorvegliarli e per proteggerli dai ladroni giorno e notte.

15 Si, egli disse loro: Come vive il Signore, a meno che non vi pentiate di tutte le vostre iniquità e che invochiate il Signore, non sarete in alcun modo liberati dalle mani di quei ladroni di Gadianton.

16 E così grandi e meravigliose furono le parole e le profezie di Laconeus, che fecero si che un timore venisse su tutto il popolo; ed essi si impegnarono con le loro forze a fare secondo le parole di Laconeus.

17 E avvenne che Laconeus nomino dei primi capitani su tutti gli eserciti dei Nefiti, per comandarli nel momento in cui i ladroni sarebbero scesi dal deserto contro di loro.

18 Ora, fu nominato il primo fra tutti i primi capitani e comandante supremo di tutti gli eserciti dei Nefiti, e il suo nome era Gidgiddoni.

19 Ora, era usanza fra tutti i Nefiti (salvo nei loro periodi di malvagità) di nominare come loro primi capitani qualcuno che avesse lo spirito di rivelazione e anche di profezia; perciò questo Gidgiddoni era un gran profeta tra loro, ed era anche il giudice supremo.

20 Ora, il popolo disse a Gidgiddoni: Prega il Signore, e lasciaci salire sulle montagne e nel deserto per poter piombare sui ladroni e distruggerli nelle loro proprie terre.

21 Ma Gidgiddoni disse loro: Il Signore lo "proibisce, poiché se salissimo contro di loro il Signore ci consegnerebbe nelle loro mani; perciò ci prepareremo al centro delle nostre terre e raduneremo tutti i nostri eserciti e non andremo contro di loro; ma aspetteremo finche verranno contro di noi; perciò, come vive il Signore, se faremo così egli !i consegnerà nelle nostre mani.

22 E avvenne che nel diciassettesimo anno, nell'ultima parte dell'anno, il proclama di Laconeus era andato ovunque, su tutta la faccia del paese, ed essi avevano preso i loro cavalli, e i loro carri, e il loro bestiame e tutte le loro greggi, e i loro armenti, e il loro grano e tutte le loro sostanze, ed avevano marciato a migliaia e a decine di migliaia finche erano tutti andati nel luogo in cui era stato stabilito che si sarebbero radunati per difendersi contro i loro nemici.

23 E la terra che era stata stabilita era il paese di Zarahemla e la terra che era tra il paese di Zarahemla e il paese di Abbondanza, si, fino alla linea che era fra il paese di Abbondanza e il paese di Desolazione.

24 E vi furono moltissime migliaia di persone che erano chiamate Nefiti che si radunarono in questa terra. Ora, Laconeus fece si che si radunassero nella terra meridionale, a causa della grande maledizione che era sulla terra settentrionale.

25 E si fortificarono contro i loro nemici; e dimorarono in un'unica terra, in un unico gruppo, e temettero le parole che erano state dette da Laconeus, tanto che si pentirono di tutti i loro peccati; ed elevarono le loro preghiere al Signore loro Dio, affinché li liberasse nel momento in cui i loro nemici sarebbero scesi a combattere contro di loro.

26 Ed erano profondamente addolorati a causa dei loro nemici. E Gidgiddoni fece si che fabbricassero armi da guerra di ogni specie e che si rafforzassero con armature, e con scudi, e borchie, secondo le sue istruzioni.

CAPITOLO 4

 

Gli eserciti nefiti sconfiggono i ladroni di Gadianton--Giddianhi viene ucciso e il suo successore Zemnaria viene impiccato--I Nefiti lodano il Signore per le loro vittorie. Circa 19-22 d.C.

E AVVENNE che nell'ultima parte del diciòttesimo anno quegli eserciti di ladroni erano ormai pronti per la battaglia e cominciarono a scendere e a sbucare dalle colline, e dalle montagne, e dal deserto, e dai loro nascondigli e dalle loro piazzeforti, e cominciarono a prender possesso delle terre, sia quelle che erano nel paese meridionale che quelle che erano nel paese settentrionale, e cominciarono a prendere possesso di tutte le terre che erano state abbandonate dai Nefiti e delle città che erano lasciate deserte.

2 Ma ecco, non vi erano bestie selvatiche ne selvaggina in quelle terre che erano state abbandonate dai Nefiti, e non v'era selvaggina per i ladroni salvo che nel deserto.

3 E i ladroni non potevano sopravvivere se non nel deserto, per la mancanza di cibo; poiché i Nefiti avevano lasciato desolate le loro terre e avevano riunito le loro greggi e i loro armenti e tutte le loro sostanze, ed erano tutti in un unico gruppo.

4 Non vi era dunque nessuna possibilità per i ladroni di saccheggiare e di ottenere del cibo, se non salendo in aperta battaglia contro i Nefiti; mentre i Nefiti essendo in un unico gruppo, ed essendo in così gran numero, e avendo fatto per se stessi riserve di provviste, e di cavalli, e di bestiame e di greggi di ogni specie da poter sopravvivere per sette anni; nel qual tempo speravano di sterminare i ladroni dalla faccia del paese. E così trascorse il diciòttesimo anno.

5 E avvenne che nel diciannovesimo anno Giddianhi trovo che era opportuno che salissero a combattere contro i Nefiti, poiché non c'era nessun modo di sussistere se non saccheggiando, rubando e ammazzando.

6 E non osavano spargersi sulla faccia del paese tanto da poter coltivare il grano, per tema che i Nefiti piombassero loro addosso e li uccidessero; perciò Giddianhi dette ai suoi eserciti l'ordine che in quell'anno salissero a combattere contro i Nefiti.

7 E avvenne che essi salirono a combattere e fu nel sesto mese; ed ecco, grande e terribile fu il giorno in cui salirono a combattere; ed erano abbigliati alla maniera dei ladroni; avevano una pelle di agnello attorno ai fianchi e si erano dipinti di sangue, le loro teste erano rasate ed avevano su di esse un copricapo metallico; grande e terribile era l'aspetto degli eserciti di Giddianhi, a causa delle loro armature e a causa del fatto che si erano dipinti di sangue.

8 E avvenne che gli eserciti dei Nefiti, quando videro l'aspetto dell'esercito di Giddianhi, caddero tutti a terra ed elevarono le loro grida al Signore loro Dio affinché li risparmiasse e li liberasse dalle mani dei loro nemici.

9 E avvenne che quando gli eserciti di Giddianhi videro questo, cominciarono a gridare ad alta voce a motivo della loro gioia, poiché supponevano che i Nefiti fossero caduti per la paura a causa del terrore dei loro eserciti.

10 Ma in ciò furono delusi, poiché i Nefiti non li temevano; essi temevano invece il loro Dio e lo supplicavano di proteggerli; quando dunque gli eserciti di Giddianhi si affrettarono su di loro, essi erano pronti ad accoglierli, si, li affrontarono nella forza del Signore.

11 E la battaglia cominciò in questo mese, il sesto; e grande e terribile fu la battaglia; si, grande e terribile fu la strage, tanto che mai si era conosciuta strage così grande fra tutto il popolo di Lehi, fin da quando egli lasciò Gerusalemme.

12 E nonostante le minacce e i giuramenti che Giddianhi aveva fatto, ecco, i Nefiti li batterono, tanto che essi si ritirarono dinanzi a loro.

13 E avvenne che Gidgiddoni comando che i suoi eserciti li inseguissero fino ai confini del deserto e che non risparmiassero nessuno che cadesse nelle loro mani lungo la via; e così essi li inseguirono e li uccisero fino ai confini del deserto, finche ebbero adempiùto all'ordine di Gidgiddoni.

14 E avvenne che Giddianhi, che aveva resistito e combattuto con audacia, fu inseguito mentre fuggiva; ed essendo stanco a causa del lungo combattimento, fu raggiunto ed ucciso. Tale fu la fine di Giddianhi, il ladrone.

15 E avvenne che gli eserciti dei Nefiti tornarono di nuovo al loro luogo di difesa. E avvenne che questo diciannovesimo anno trascorse e i ladroni non vennero più a combattere, ne tornarono nel ventesimo anno.

16 E nel ventunesimo anno non salirono a combattere, ma salirono da ogni lato per stringere d'assedio il popolo di Nefi tutt'attorno; poiché supponevano che se avessero tagliato fuori il popolo di Nefi dalle loro terre, e lo avessero attorniato da ogni lato e lo avessero tagliato fuori da tutti i loro vantaggi esterni, avrebbero potuto far si che si arrendessero, secondo i loro desideri.

17 Ora, essi avevano nominato un altro capo, il cui nome era Zemnaria; fu dunque Zemnaria che fece si che avesse luogo questo assedio.

18 Ma ecco, questo fu un vantaggio per i Nefiti; poiché era impossibile ai ladroni stringere l'assedio abbastanza a lungo da avere un qualche effetto sui Nefiti, a causa delle loro molte provviste che essi avevano ammassato di scorta,

19 E a causa della scarsità di provviste fra i ladroni; poiché ecco, non avevano nulla per il loro sostentamento salvo la carne, carne che si procuravano nel deserto.

20 E avvenne che la selvaggina brada divenne scarsa nel deserto, tantochè i ladroni stavano per morire di fame.

21 E i Nefiti uscivano continuamente, di giorno e di notte, piombando sui loro eserciti, e ne falciavano a migliaia e a decine di migliaia.

22 E così divenne desiderio del popolo di Zemnaria ritirarsi dal loro progetto, a causa della grande distruzione che cadeva su di loro di notte e di giorno.

23 E avvenne che Zemnaria diede al suo popolo l'ordine di ritirarsi dall'assedio e di marciare nelle parti più remote della terra settentrionale.

24 E allora Gidgiddoni, rendendosi conto del loro progetto e conoscendo la loro debolezza a causa della mancanza di cibo e della grande strage che era stata fatta fra loro, mando dunque fuori nottetempo i suoi eserciti e taglio loro la via della ritirata, e apposto i suoi eserciti sulla via della loro ritirata.

25 E fecero questo di notte, e giunsero marciando oltre i ladroni, cosìcchè all'indomani, quando i ladroni cominciarono la marcia, furono affrontati dagli eserciti nefiti sia di fronte che di dietro.

26 E i ladroni che erano appostati a meridione furono pure tagliati fuori nei loro luoghi di ritirata. E tutte queste cose furono fatte per ordine di Gidgiddoni.

27 E ve ne furono molte migliaia che si dettero prigionieri ai Nefiti e il rimanente di loro fu ucciso.

28 E il loro capo, Zemnaria, fu preso e impiccato a un albero, si, sulla cima, finche mori. E quando l'ebbero impiccato finche fu morto, abbatterono l'albero a terra e gridarono a gran voce, dicendo:

29 Possa il Signore preservare il suo popolo in rettitudine e santita di cuore, affinché possano abbattere a terra tutti coloro che cercheranno di ucciderli a causa del potere e delle cospirazioni segrete, proprio come quest'uomo e stato abbattuto a terra.

30 E gioirono e gridarono di nuovo con una sola voce, dicendo: Possa il "Dio d'Abrahamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe proteggere questo popolo in rettitudine, fintanto che invocherà il nome del suo Dio per avere protezione.

31 E avvenne che esultarono tutti come un sol uomo, cantando e lodando il loro Dio per la grande cosa che aveva fatto per loro, preservandoli dal cadere nelle mani dei loro nemici.

32 Si, gridarono: Osanna all'Altissimo Dio. E gridarono: Benedetto il nome del Signore Dio Onnipotente, l'Altissimo Dio.

33 E il loro cuore era gonfio di gioia, fino a far loro versare molte lacrime a motivo della grande bontà di Dio nel liberarli dalle mani dei loro nemici; e sapevano che era a motivo del loro pentimento e della loro umiltà che erano stati liberati da una distruzione eterna.

CAPITOLO 5

 

I Nefiti si pentono e abbandonano i loro peccati--Mormon scrive la storia del suo popolo e proclama loro la parola eterna--Israele sarà raccolto dalla sua lunga dispersione. Circa 22-26 d.C.

ED ora ecco, non vi fu una sola anima vivente fra tutto il popolo dei Nefiti che mettesse in dubbio minimamente le parole di tutti i santi profeti che avevano parlato; poiché sapevano che esse devono necessariamente adempiersi.

2 E sapevano che era necessario che Cristo fosse venuto, a motivo dei numerosi segni che erano stati dati, secondo le parole dei profeti; e a motivo delle cose che erano già avvenute, sapevano che ogni cosa sarebbe necessariamente avvenuta secondo ciò che era stato detto.

3 Essi abbandonarono dunque tutti i loro peccati, le loro abominazioni e le loro prostituzioni e servirono Dio in tutta diligenza, giorno e notte.

4 Ed ora avvenne che, quando ebbero preso prigionieri tutti i ladroni, tanto che non ne era sfuggito alcuno che non fosse stato ucciso, gettarono i loro prigionieri in carcere e fecero si che fosse loro predicata la parola di Dio; e tutti coloro che vollero pentirsi dei loro peccati e stipulare un'alleanza di non ammazzare più furono messi in libertà.

5 Ma quanti ve n'erano che non vollero stipulare l'alleanza e continuarono ancora ad avere in cuor loro quegli omicidi segreti, si, tutti quelli che furono trovati a profferire minacce contro i loro fratelli, furono condannati e puniti secondo la legge.

6 E così posero fine a quelle malvagie, segrete ed abominevoli cospirazioni, nelle quali v'era stata tanta malvagità ed erano stati commessi tanti omicidi.

7 E così era trascorso il ventiduesimo anno, e anche il ventitreesimo, il ventiquattresimo e il venticinquesimo; ed erano così trascorsi venticinque anni.

8 Ed erano accadute molte cose che, agli occhi di alcuni, sarebbero grandi e meravigliose; nondimeno non tutte possono essere scritte in questo libro; si, questo libro non può contenere neppure una centesima parte di ciò che era stato fatto fra tanta gente nello spazio di venticinque anni;

9 Ma ecco, vi sono degli annali che contengono tutti gli atti di questo popolo; ed un racconto più breve ma vero e stato dato da Nefi.

10 Perciò io ho compilato la mia storia di queste cose secondo la storia di Nefi, che fu incisa sulle tavole che erano chiamate tavole di Nefi.

11 Ed ecco, io compilo la storia su tavole che ho fatto con le mie stesse mani.

12 Ed ecco, io mi chiamo Mormon, e sono stato chiamato come il paese di Mormon, il paese in cui Alma istituì la chiesa fra il popolo, si, la prima chiesa che fu istituita fra loro dopo la loro trasgressione.

13 Ecco, io sono un discepolo di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Sono stato chiamato da lui a proclamare la sua parola fra il suo popolo, affinché essi possano avere la vita eterna.

14 E si è reso opportuno che io, secondo la volontà di Dio, facessi una storia delle cose che sono state fatte, affinché le preghiere di quelli che se ne sono andati, che erano i santi, fossero esaudite secondo la loro fede--

15 Si, una breve storia di ciò che ha avuto luogo dal tempo in cui Lehi lasciò Gerusalemme fino al tempo presente.

16 Compilo dunque la mia storia dai resoconti che sono stati fatti da coloro che erano prima di me, fino all'inizio dei miei giorni;

17 E faccio poi una storia delle cose che ho visto con i miei propri occhi.

18 E so che la storia che compilo e una storia giusta e autentica; nondimeno vi sono molte cose che, secondo il nostro linguaggio, noi non siamo in grado di "scrivere.

19 Ed ora metto fine al mio parlare, che mi riguarda, e continuo a dare il mio racconto delle cose che sono state prima di me. 20 Io sono Mormon, e sono un puro discendente di Lehi. Ho ragione di benedire il mio Dio e il mio Salvatore Gesù Cristo, poiché egli ha portato i nostri padri fuori dalla terra di Gerusalemme (e nessuno lo seppe, salvo lui stesso e quelli che egli porto fuori da quel paese), e poiché ha dato a me ed al mio popolo così tanta conoscenza, fino a salvare le nostre anime.

21 Certo egli ha benedetto il casato di "Giacobbe, ed e stato 'misericordioso verso la posterità di Giuseppe.

22 E inquantochè i figlioli di Lehi hanno rispettato i suoi comandamenti, egli li ha benedetti e li ha fatti prosperare, secondo la sua parola.

23 Si, e certamente egli porterà nuovamente il rimanente della posterità di Giuseppe alla conoscenza del Signore loro Dio.

24 E tanto certamente quanto vive il Signore, egli riunirà dai quattro canti della terra tutto il rimanente della posterità di Giacobbe, che e disperso ovunque su tutta la faccia della terra.

25 E come ha fatto alleanza con tutto il casato di Giacobbe, così pure l'alleanza con la quale si e impegnato con il casato di Giacobbe si compirà a tempo debito, fino a riportare tutto il casato di Giacobbe a conoscere l'alleanza che egli ha stipulato con loro.

26 E allora essi conosceranno il loro Redentore, che e Gesù Cristo, il Figlio di Dio; ed allora saranno raccolti dai quattro canti della terra nelle loro proprie terre, da dove sono stati dispersi; si, come vive il Signore, così sarà. Amen.

CAPITOLO 6

 

I Nefiti prosperano--Sorgono orgoglio, opulenza e distinzioni di classe--La chiesa e straziata dai dissidi--Satana conduce il popolo ad aperte ribellioni--Molti profeti gridano al pentimento e sono uccisi--I loro assassini cospirano per impadronirsi del governo. Circa 2630 d.C.

ED ora avvenne che tutto il popolo dei Nefiti torno alle sue terre nel ventiseiesimo anno, ognuno con la sua famiglia, le sue greggi, le sue mandrie, i suoi cavalli e il suo bestiame e tutte le cose che gli appartenevano.

2 E avvenne che non avevano mangiato tutte le loro provviste; presero dunque con loro tutto ciò che non avevano consumato di tutti i loro cereali di ogni specie, e il loro oro, e il loro argento, e tutte le loro cose preziose e tornarono alle loro proprie terre e ai loro possedimenti, sia a settentrione che a meridione, sia nella terra settentrionale che nella terra meridionale.

3 E ai ladroni che avevano stipulato l'alleanza di rispettare la pace nel paese, e che desideravano restare lamaniti, accordarono delle terre secondo il loro numero, affinché potessero avere col loro lavoro di che sopravvivere; e così stabilirono la pace in tutto il paese.

4 E ricominciarono a prosperare e ad ingrandirsi; e il ventiseiesimo e il ventisettesimo anno trascorsero e c'era nel paese un grande ordine; e avevano formulato le loro leggi secondo equità e giustizia.

5 Ed ora non v'era nulla in tutto il paese che impedisse al popolo di prosperare continuamente, a meno che non cadessero in trasgressione.

6 Ed ora, furono Gidgiddoni e il giudice Laconeus e quelli che erano stati nominati dirigenti che stabilirono nel paese questa grande pace.

7 E avvenne che molte città furono costruite di nuovo, e molte antiche città vennero riparate.

8 E furono costruite molte vie maestre e vennero fatte molte strade che conducevano da città a città, da paese a paese e da luogo a luogo.

9 E così passo il ventottesimo anno, e il popolo ebbe pace continua.

10 Ma avvenne che nel ventinovesimo anno cominciarono ad esserci alcune dispute fra il popolo; e alcuni si elevarono nell'orgoglio e nelle vanterie a causa delle loro grandissime ricchezze, si, fino a giungere a grandi persecuzioni;

11 Poiché vi erano molti mercanti nel paese, e anche molti avvocati e molti funzionari.

12 E il popolo cominciò a distinguersi secondo il rango, secondo le loro ricchezze e le loro possibilità di istruirsi; si, alcuni erano ignoranti a causa della loro povertà ed altri ricevevano grande istruzione a causa delle loro ricchezze.

13 Alcuni si elevarono nell'orgoglio e altri erano grandemente umili; alcuni ribattevano alle ingiurie con le ingiurie, mentre altri ricevevano ingiurie, persecuzioni ed ogni genere di afflizioni e non si voltavano e l'insultavano a loro volta, ma erano umili e penitenti dinanzi a Dio.

14 E venne così creandosi una grande ineguaglianza in tutto il paese, tanto che la chiesa cominciò a sgretolarsi; si, tanto che nel trentesimo anno la chiesa si sgretolo in tutto il paese, salvo che fra un piccolo numero di Lamaniti che si erano convertiti alla vera fede; e non volevano dipartirsene, poiché erano fermi, perseveranti e inamovibili, disposti a rispettare in tutta diligenza i comandamenti del signore.

15 Ora, la causa di tale iniquità del popolo era questa: Satana aveva un gran potere nell'aizzare il popolo a compiere ogni sorta di iniquità e nel gonfiarli d'orgoglio, tentandoli a ricercare il potere, l'autorità, le ricchezze e le cose vane del mondo.

16 E così Satana svio i cuori del popolo a compiere ogni sorta di iniquità; perciò essi avevano goduto la pace solo per pochi anni. 17 E così, all'inizio del trentesimo anno--il popolo essendo stato lasciato per lo spazio di un lungo tempo ad essere sballottato dalle tentazioni del diavolo ovunque egli desiderasse condurli e a compiere qualunque iniquità egli desiderava che facessero--e così, all'inizio di questo trentesimo anno, essi erano in una condizione di orribile perversità.

18 Ora, essi non peccavano nell'ignoranza, poiché conoscevano la volontà di Dio a loro riguardo, poiché era stata loro insegnata; essi si "ribellavano dunque volontariamente contro Dio.

19 Ed ora, ciò avveniva ai giorni di Laconeus, figlio di Laconeus, poiché Laconeus occupo il seggio di suo padre e governo il popolo durante quell'anno.

20 E cominciarono ad esservi uomini ispirati dal cielo e mandati, che stavano fra il popolo in tutto il paese, e predicavano e testimoniavano arditamente dei peccati e delle iniquità del popolo, e testimoniavano loro in merito alla redenzione che il Signore avrebbe compiuto per il suo popolo, o, in altre parole, la risurrezione di Cristo; e testimoniarono arditamente della sua morte e delle sue sofferenze.

21 Ora, vi furono molti del popolo che erano grandemente adirati a causa di coloro che testimoniavano queste cose; e quelli che erano adirati erano soprattutto i giudici supremi e coloro che erano stati sommi sacerdoti e dottori della legge; si, tutti coloro che erano dottori della legge erano adirati con coloro che testimoniavano queste cose.

22 Ora, non c'era nessun dottore della legge, ne giudice, ne sommo sacerdote che avesse il potere di condannare qualcuno a morte salvo che la loro condanna fosse firmata dal governatore del paese.

23 Ora, vi furono molti di coloro che avevano testimoniato sugli eventi concernenti Cristo, ed avevano testimoniato arditamente, che furono presi e messi segretamente a morte dai giudici, sicché la notizia della loro morte non venne a conoscenza del governatore se non dopo la loro morte.

24 Ora ecco, ciò era contrario alle leggi del paese, che qualcuno fosse messo a morte salvo che ne avessero autorità dal governatore del paese--

25 Perciò il governatore del paese, nella terra di Zarahemla, ricevette delle lamentele contro quei giudici che avevano condannato a morte i profeti del Signore, in disaccordo con la legge.

26 Ora avvenne che furono presi e condotti dinanzi al giudice per essere giudicati del crimine che avevano commesso, secondo la legge che era stata data dal popolo.

27 Ora avvenne che quei giudici avevano molti amici e parenti; e il rimanente, si, anzi, quasi tutti i dottori della legge e i sommi sacerdoti, si radunarono e si unirono con i parenti di quei giudici che dovevano essere processati secondo la legge.

28 E fecero alleanza gli uni cogli altri, si, proprio quell'alleanza che era stata data dagli antichi, alleanza che era stata data e amministrata dal diavolo, per tramare contro ogni rettitudine.

29 Tramarono dunque contro il popolo del Signore e fecero alleanza per distruggerlo e per liberare coloro che erano colpevoli di omicidio dalla presa della giustizia, che stava per essere amministrata secondo la legge.

30 E sfidarono la legge e i diritti della loro patria; e fecero alleanza gli uni cogli altri di annientare il governatore, e di stabilire un are sul paese affinché il paese non fosse più in libertà, ma fosse soggetto ai re.

CAPITOLO 7

 

11 giudice supremo e assassinato, il governo e distrutto e il popolo si divide in tribù--Giacobbe, un anticristo, diventa re di una lega di tribù--Nefi predica il pentimento e la fede in Cristo--Degli angeli lo visitano ogni giorno ed egli risuscita suo fratello dai morti--Molti si pentono e sono battezzati. Circa 30-33 d.C.

ORA ecco, vi mostrerò che non stabilirono un re sul paese; ma in quello stesso anno, si, il trentesimo anno, annientarono sul seggio di giudizio, si, assassinarono il giudice supremo del paese.

2 E il popolo si divise gli uni contro gli altri; e si separarono gli uni dagli altri in tribù, ognuno secondo la sua famiglia, i suoi parenti e amici; e così distrussero il governo del paese.

3 E ogni tribù nomino un capo o un dirigente su di loro; e così divennero tribù e capitribù.

4 Ora ecco, non v'era nessuno fra loro che non avesse numerosa famiglia e molti parenti ed amici; perciò le loro tribù divennero grandissime.

5 Ora, tutto ciò fu fatto e non ci furono guerre, al momento, fra loro; e tutta questa iniquità era caduta sul popolo perché "si erano sottomessi al potere di Satana.

6 E i regolamenti del governo furono distrutti a causa delle associazioni segrete degli amici e dei parenti di coloro che avevano assassinato i profeti.

7 Ed essi provocarono una grande contesa nel paese, tanto che la parte più giusta del popolo era divenuta quasi tutta malvagia; si, v'erano solo pochi giusti fra loro.

8 E così non erano trascorsi sei anni da che la maggior parte del popolo si era distolta dalla rettitudine, come il cane al suo vomito o come la scrofa al suo rotolarsi nel fango.

9 Ora, questa associazione segreta, che aveva portato una così grande iniquità sul popolo, si raduno, e posero alla sua testa un uomo che essi chiamarono Giacobbe;

10 E lo nominarono loro re; divenne dunque re di questa malvagia banda ed era uno dei principali che avevano alzato la voce contro i profeti che testimoniavano di Gesù.

11 E avvenne che essi non erano tanto numerosi quanto le tribù del popolo che erano riunite assieme, salvo che ogni capotribù stabiliva le sue leggi, ciascuno secondo la sua tribù: nondimeno erano nemici; nonostante non fossero un popolo retto erano tuttavia uniti nell'odio per coloro che avevano fatto alleanza per distruggere il governo.

12 Giacobbe dunque, vedendo che i loro nemici erano più numerosi di loro, ed essendo egli il re della banda, ordino dunque al suo popolo di prendere la fuga verso la parte più settentrionale del paese e di fondarvi un regno per se stessi, finche sarebbero stati raggiunti dai dissidenti (poiché li illuse che vi sarebbero stati molti dissidenti), e sarebbero diventati abbastanza forti per lottare contro le tribù del popolo; e così fecero.

13 E la loro marcia fu così rapida che non poté essere impedita fino a che furono arrivati fuori dalla portata del popolo. E così fini il trentesimo anno; e così stavano le cose del popolo di Nefi.

14 E avvenne che nel trentunesimo anno erano divisi in tribù, ognuno secondo la sua famiglia, i parenti e gli amici; nondimeno erano giunti ad un accordo, di non farsi la guerra gli uni cogli altri; ma non erano uniti quanto alle leggi e al sistema di governo, poiché erano stabiliti secondo i propositi di coloro che erano i loro dirigenti e i loro capi. Pero avevano stabilito leggi severissime affinché una tribù non prevaricasse sull'altra, tanto che, in una certa misura, ebbero pace nel paese; nondimeno il loro cuore si era distolto dal Signore loro Dio, e lapidavano i profeti e li cacciavano fuori di mezzo a loro.

15 E avvenne che Nefi--essendo stato visitato da angeli e anche dalla voce del Signore, avendo dunque veduto degli angeli ed essendo testimone oculare, e avendo ricevuto il potere di poter conoscere il ministero di Cristo, ed essendo anche testimone oculare del loro pronto ritorno dalla rettitudine alla loro malvagità ed alle abominazioni;

16 Essendo dunque afflitto per la durezza dei loro cuori e per la cecità delle loro menti--usci in mezzo a loro in quello stesso anno e cominciò ad attestare arditamente il pentimento e la remissione dei peccati, mediante la fede nel Signore Gesù Cristo.

17 E insegno loro molte cose; e non possono essere scritte tutte, e una parte di esse non sarebbe sufficiente, perciò non sono scritte in questo libro. E Nefi insegno con potenza e con grande autorità.

18 E avvenne che si adirarono contro di lui, proprio perché aveva maggior potere di loro, poiché non era per loro possibile non credere alle sue parole, perché così grande era la sua fede nel Signore Gesù Cristo che degli angeli lo visitavano ogni giorno.

19 E nel nome di Gesù egli espelleva demoni e spiriti impuri; e risuscito perfino suo fratello dai morti, dopo che era stato lapidato a morte per mano del popolo.

20 E il popolo lo vide, ne fu testimone, e si adirarono contro di lui a motivo del suo potere; ed egli fece anche molti altri miracoli, al cospetto del popolo, nel nome di Gesù.

21 E avvenne che passo il trentunesimo anno, e ve ne furono pochi che si convertirono al Signore; ma tutti coloro che si erano convertiti affermarono in verità al popolo di essere stati visitati dal potere e dallo Spirito di Dio, che era in Gesù Cristo, nel quale essi credevano.

22 E tutti coloro che furono liberati dai demoni, e che furono guariti dalle loro malattie e infermità, dichiararono in verità al popolo di essere stati toccati dallo Spirito di Dio e di essere stati guariti; e mostrarono pure dei segni e fecero alcuni miracoli fra il popolo.

23 Così passo pure il trentaduesimo anno. E Nefi, all'inizio del trentatreesimo anno, grido al popolo e predico il pentimento e la remissione dei peccati.

24 Ora vorrei che ricordaste anche che non vi fu nessuno che fosse condotto al pentimento che non fosse battezzato con l'acqua.

25 Nefi ordino dunque degli uomini a questo ministero, affinché tutti quelli che fossero venuti a loro fossero battezzati con l'acqua; e questo come testimonianza e prova dinanzi a Dio e al popolo che si erano pentiti e avevano ricevuto la remissione dei loro peccati.

26 E ve ne furono molti che, all'inizio di quest'anno, furono battezzati al pentimento; e così trascorse la maggior parte di quell'anno.

CAPITOLO 8

 

Tempeste, terremoti, incendi, trombe d'aria e sconvolgimenti fisici testimoniano la crocifissione di Cristo--Molte persone vengono annientate--Le tenebre coprono il paese per tre giorni--Coloro che rimangono si lamentano per il loro destino. Circa 33-34 d.C.

ED ora avvenne che, secondo i nostri annali, e noi sappiamo che i nostri annali sono veri, poiché ecco, chi ha tenuto gli annali era un uomo giusto-- poiché opero invero molti miracoli nel nome di Gesù, e non vi fu nessun uomo che potesse fare un miracolo nel nome di Gesù a meno che non fosse completamente purificato dalla sua iniquità--

2 Ed ora avvenne che, se non e stato fatto errore da quest'uomo nel computo del nostro tempo, il trentatreesimo anno era passato.

3 E il popolo cominciò a cercare con grande sollecitudine il segno che era stato dato dal profeta Samuele il Lamanita, si, il tempo in cui per lo spazio di tre giorni ci sarebbero state le tenebre sulla faccia del paese.

4 E cominciarono ad esservi grandi dubbi e dispute fra il popolo, nonostante i tanti segni che erano stati dati.

5 E avvenne che nel trentaquattresimo anno, nel primo mese, il quarto giorno del mese, sorse un gran temporale, come non se ne era mai visto su tutto il paese.

6 E vi fu anche una grande e terribile tempesta e vi fu un terribile tuono, tanto che scosse la terra intera come se stesse per spaccarsi.

7 E vi furono fulmini estremamente luminosi, come non erano mai stati notati in tutto il paese.

8 E la città di Zarahemla prese fuoco.

9 E la città di Moroni sprofondo nelle profondità del mare, e i suoi abitanti annegarono.

10 E la terra fu ammucchiata sopra la città di Moroniha, cosìcche, al posto della città, ci fu una grande montagna.

11 E vi fu una grande e terribile distruzione nella terra meridionale.

12 Ma ecco, ci fu una più grande e terribile distruzione nella terra settentrionale; poiché ecco, tutta la faccia del paese fu trasformata a causa della tempesta e delle trombe d'aria, e dei tuoni e dei fulmini e dal grandissimo tremare di tutta la terra.

13 E le strade maestre furono dirotte, le strade livellate furono rovinate, e molti luoghi piani divennero scabrosi.

14 E molte città grandi e importanti si inabissarono, e molte furono bruciate, e molte furono scosse finche i loro edifici crollarono a terra e i loro abitanti furono uccisi, e i luoghi furono lasciati desolati.

15 E ci furono alcune città che rimasero; ma i loro danni furono grandissimi e ve ne furono molti che furono uccisi.

16 E ve ne furono alcuni che furono portati via dalle trombe d'aria; e nessuno sa dove siano finiti; si sa solo che furono portati via.

17 E così la faccia di tutta la terra divenne deformata, a causa delle tempeste, e dei tuoni, e dei fulmini e dei terremoti.

18 Ed ecco, le rocce furono spezzate in due; si sgretolarono sulla faccia di tutta la terra, tanto che furono trovate in frammenti sparsi, e in solchi e in crepacci su tutta la faccia della terra.

19 E avvenne che quando i tuoni, e i fulmini, e il temporale e la tempesta, e i terremoti cessarono--poiché ecco, durarono circa per lo spazio di tre ore; e fu detto da alcuni che il tempo era stato più lungo; nondimeno tutte queste grandi e terribili cose avvennero nello spazio di circa tre ore--e poi, ecco, ci furono le tenebre sulla faccia della terra.

20 E avvenne che ci furono fitte tenebre su tutta la faccia della terra, tanto che gli abitanti che non erano caduti potevano sentire il vapore delle tenebre;

21 E a causa dell'oscurità non si poté avere nessuna luce, ne candele, ne torce; ne si poté accendere il fuoco con la loro legna più minuta e più secca, cosìcché non si poté avere assolutamente nessuna luce;

22 E non si vide nessuna luce, ne fuoco, ne chiarore, ne il sole, ne la luna, ne le stelle, tanto grande era la bruma tenebrosa che era sulla faccia della terra.

23 E avvenne che duro per lo spazio di tre giorni che non si vide nessuna luce; e vi fu continuamente grande lamento, urla e pianto fra tutto il popolo; si, grandi furono i gemiti del popolo a causa delle tenebre e della grande distruzione che erano venute su di loro.

24 E in un luogo li si udì gridare, dicendo: Oh, se ci fossimo pentiti prima di questo giorno grande e terribile, allora i nostri fratelli sarebbero stati risparmiati e non sarebbero stati bruciati in quella grande città di 'Zarahemla!

25 E in un altro luogo li si udì gridare e lamentarsi, dicendo: Oh, se ci fossimo pentiti prima di questo grande e terribile giorno, e se non avessimo ucciso e lapidato i profeti e se non li avessimo cacciati, allora le nostre madri e le nostre belle figlie e i nostri figlioli sarebbero stati risparmiati e non sarebbero stati sepolti in quella grande città di Moronihah. E così le urla del popolo erano grandi e terribili.

CAPITOLO 9

 

Nelle tenebre la voce di Cristo annuncia la distruzione di molti popoli e di molte città a causa della loro malvagità--Annuncia anche la sua divinità e dichiara che la legge di Mosè e adempiuta, e invita gli uomini a venire a lui ed essere salvati. Circa 34 d.C.

E AVVENNE che si udì una voce fra tutti gli abitanti della terra su tutta la faccia di questo paese, che gridava:

2 Guai, guai, guai a questo popolo: guai agli abitanti di tutta la terra, se non si pentiranno; poiché il diavolo ride, e i suoi angeli gioiscono a motivo dell'uccisione dei bei figli e delle belle figlie del mio popolo; ed e a causa della loro iniquità e abominazioni che sono caduti!

3 Ecco, quella grande città di Zarahemla io l'ho bruciata con il fuoco con i suoi abitanti.

4 Ed ecco, io ho fatto si che la grande città di Moroni sprofondasse nelle profondità del mare e i suoi abitanti annegassero.

5 Ed ecco, quella grande città di Moroniha l'ho coperta di terra con i suoi abitanti, per nascondere le loro iniquità e le loro abominazioni dal mio cospetto, affinché il sangue dei profeti e dei santi non salga più a me contro di loro.

6 Ed ecco, ho fatto si che la città di Gilgal sprofondasse e fossero sepolti i suoi abitanti nelle profondità della terra.

7 Si, e la città di Oniha e i suoi abitanti, e la città di Mocum e i suoi abitanti, e la città di Gerusalemme e i suoi abitanti; ed ho fatto si che le acque venissero al loro posto, per nascondere la loro malvagità e le loro abominazioni dal mio volto, affinché il sangue dei profeti e dei santi non salga più a me contro di loro.

8 Ed ecco, la città di Gadiandi e la città di Gadiomna e la città di Giacobbe e la città di Gimgimno, tutte queste le ho fatte sprofondare, ed ho fatto al loro posto colline e valli; e i loro abitanti li ho sepolti nelle profondità della terra, per nascondere dal mio cospetto la loro malvagità e le loro abominazioni, affinché il sangue dei profeti e dei santi non salga più a me contro di loro.

9 Ed ecco, quella grande città di Giacobugath, che era abitata dal popolo di re Giacobbe, io l'ho fatta bruciare col fuoco a causa dei loro peccati e della loro malvagità che sorpassava la malvagità della terra intera, a causa dei loro assassini e delle loro associazioni segrete, poiché furono essi che distrussero la pace del mio popolo e il governo del paese; perciò io li ho fatti bruciare, per annientarli dal mio cospetto affinché il sangue dei profeti e dei santi non salisse più a me contro di essi.

10 Ed ecco, la città di Laman, e la città di Giosh, e la città di Gad e la città di Kishcumen le ho fatte bruciare col fuoco con i loro abitanti, a causa della loro malvagità nel cacciare via i profeti, nel lapidare coloro che avevo mandato a denunciare loro la loro malvagità e le loro abominazioni.

11 E poiché li hanno tutti cacciati via, poiché non vi era nessun giusto in mezzo a loro, io ho fatto scendere il fuoco per distruggerli, affinché la loro malvagità e le loro abominazioni potessero venir nascoste dal mio cospetto, affinché il sangue dei profeti e dei santi che mandai fra loro possa non gridare a me dalla terra contro di loro.

12 E ho fatto venire molte grandi distruzioni su questo paese e su questo popolo, a causa della loro malvagità e delle loro abominazioni.

13 O voi tutti che siete stati risparmiati perché foste più giusti di loro, non volete ora ritornare a me, pentirvi dei vostri peccati e essere convertiti, affinché io possa guarirvi?

14 Si, in verità io vi dico: se verrete a me, avrete la vita eterna. Ecco, il mio braccio di misericordia e teso verso di voi, e chiunque verrà, io lo riceverò; e benedetti sono coloro che vengono a me.

15 Ecco, io sono Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Ho creato i cieli e la terra e tutte le cose che sono in essi. Io ero col Padre fin dal principio. Io sono nel Padre e il Padre in me; e in me il Padre ha glorificato il suo nome.

16 Io venni ai miei, e i miei non mi hanno ricevuto. E le Scritture che riguardano la mia venuta sono adempiute.

17 E a tutti quelli che mi hanno ricevuto, ho dato loro di divenire i figli di Dio; e così faro per tutti coloro che crederanno nel mio nome, poiché ecco, mediante me viene la redenzione, e in me la 'legge di Mose e adempiuta.

18 Io sono la luce e la vita del mondo. Sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine.

19 E non mi offrirete più spargimento di sangue; si, i vostri sacrifici e i vostri olocausti cesseranno, poiché non accetterò più i vostri sacrifici e i vostri olocausti.

20 E mi offrirete in sacrifici un cuore spezzato e uno spirito contrito. E chiunque verrà a me con cuore spezzato e spirito contrito, lo battezzerò con il fuoco e con lo Spirito Santo, proprio come i Lamaniti, a motivo della loro fede in me al tempo della loro conversione, furono battezzati con il fuoco e con lo Spirito Santo, e non lo seppero.

21 ECCO, io sono venuto nel mondo per portare la redenzione al mondo, per salvare il mondo dal peccato.

22 Perciò chiunque Usi pente e viene a me come un fanciullo, io lo riceverò, poiché di questi e il regno di Dio. ECCO, per questi ho deposto la mia vita e l'ho ripresa; pentitevi dunque e venite a me, voi estremità della terra, e siate salvati.

 

C'è silenzio sulla terra per molte ore--La voce di Cristo promette di raccogliere il suo popolo come una chioccia raccoglie i suoi pulcini-- La parte più giusta del popolo e stata preservata. Circa 34-35 d.C.

ED ora ecco, avvenne che tutto il popolo del paese udì queste parole e ne rese testimonianza. E dopo queste parole ci fu silenzio sulla terra per lo spazio di molte ore.

2 Poiché così grande fu lo stupore del popolo, che cessarono di lamentarsi e di urlare per la perdita dei loro parenti che erano stati uccisi; perciò vi fu silenzio in tutto il paese per lo spazio di molte ore.

3 E avvenne che di nuovo venne al popolo una voce, e tutto il popolo udì e ne rese testimonianza, dicendo:

4 O voi, popoli di queste grandi città che sono cadute, che siete discendenti di Giacobbe, si, che siete del casato d'Israele, quante volte vi ho raccolto, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali, e vi ho nutrito.

5 E ancora, quante volte ho voluto raccogliervi, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali, si, voi o popolo del casato d'Israele, che sei caduto; si, voi o popolo del casato d'Israele, voi che abitate a Gerusalemme, come voi che siete caduti, quante volte ho voluto raccogliervi come una chioccia raccoglie i suoi pulcini, ma non avete voluto.

6 O voi, casato d'Israele, che ho risparmiato, quante volte vi raccoglierò come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali, se vi pentirete e tornerete a me, con pieno intento di 'cuore.

7 Ma se no, o casato d'Israele, i luoghi delle tue dimore diverranno desolati, fino al tempo del compimento dell'alleanza dei tuoi padri.

8 Ed ora avvenne che dopo che il popolo ebbe udite queste parole, ecco, ricominciarono a piangere e ad urlare a causa della perdita dei loro parenti ed amici.

9 E avvenne che passarono così i tre giorni. E al mattino le tenebre si dissiparono dalla faccia del paese, e la terra cesso di tremare, e le rocce cessarono di spaccarsi, e gli spaventosi boati cessarono e tutti i rumori tumultuosi scomparvero.

10 La terra si ricongiunse e si fermo; e i pianti, e i lamenti e i gemiti delle persone che erano state lasciate in vita cessarono; i loro lamenti si trasformarono in gioia e le loro lamentele in lodi e ringraziamenti al Signore Gesù Cristo, loro Redentore.

11 E fin qui furono adempiute le Scritture che erano state dette dai profeti.

12 Ed era la parte più giusta del popolo che era stata salvata, erano quelli che avevano ricevuto i profeti e non li avevano lapidati, ed erano quelli che non avevano versato il sangue dei santi, che erano stati risparmiati.

13 E furono risparmiati e non furono sprofondati e sepolti nella terra; e non furono annegati nelle profondità del mare; non furono bruciati dal fuoco, ne sepolti e schiacciati a morte; e non furono portati via dalle trombe d'aria, ne furono sopraffatti dal vapore di fumo e di tenebre.

14 Ed ora, chiunque legge, che comprenda; colui che ha le Scritture, che le scruti e veda e osservi se tutte queste morti e queste distruzioni ad opera del fuoco, e del fumo, e delle tempeste, e delle trombe d'aria, e delle voragini nella terra per inghiottirli e tutte queste cose non sono in adempimento delle profezie di molti santi profeti.

15 Ecco, vi dico, si, molti hanno reso testimonianza di queste cose alla venuta di Cristo, e furono uccisi perché avevano reso testimonianza di queste cose.

16 Si, il profeta Zenos rese testimonianza di queste cose ed anche Zenoc parlo in merito a queste cose, poiché resero testimonianza particolarmente di noi, che siamo un rimanente della loro posterità.

17 Ecco, il nostro padre Giacobbe attesto pure in merito a un rimanente della posterità di Giuseppe. Ed ecco, non siamo noi un rimanente della posterità di Giuseppe? E queste cose che rendono testimonianza di noi, non sono scritte sulle tavole di bronzo che nostro padre Lehi porto via da Gerusalemme?

18 E avvenne che alla fine del trentaquattresimo anno, ecco, vi mostrerò che il popolo di Nefi che era stato risparmiato, ed anche quelli che erano stati chiamati Lamaniti, che erano stati risparmiati, ottennero grandi favori, e grandi benedizioni furono riversate sul loro capo, al punto che poco dopo l'ascensione di Cristo al cielo egli si manifesto veramente a loro;

19 UE mostro loro il suo corpo e li istruì; e un racconto del suo ministero sarà dato qui appresso. Perciò per il momento pongo fine alle mie parole.

Gesù Cristo si mostro al popolo di Nefi mentre la moltitudine era riunita nel paese di Abbondanza, e li istruì; ed in questo modo egli si mostro a loro.

 

Comprende i capitoli da

11 a 26 incluso.

CAPITOLO 11

 

11 Padre rende testimonianza del suo Figlio beneamato--Cristo appare e proclama la sua espiazione-- 11 popolo tocca i segni delle sue ferite nelle mani, nei piedi e nel costato--Gridano Osanna--egli prescrive il modo e la maniera del battesimo--Lo spirito di contesa e del diavolo--La dottrina di Cristo e che gli uomini devono credere, essere battezzati e ricevere lo Spirito Santo. Circa 34 d.C.

ED ora avvenne che c'era una grande moltitudine del popolo di Nefi riunita intorno al tempio che era nel paese di Abbondanza; e si meravigliavano e si interrogavano l'un l'altro e mostravano l'uno all'altro i grandi e meravigliosi mutamenti che avevano avuto luogo.

2 E conversavano anche di questo Gesù Cristo, della cui morte era stato dato un segno.

3 E avvenne che mentre stavano così conversando l'uno con l'altro, udirono una voce come se venisse dal cielo; e gettarono attorno lo sguardo, poiché non comprendevano la voce che udivano; e non era una voce dura, ne era una voce forte; nondimeno, nonostante fosse una "voce lieve, essa trafiggeva fino al centro coloro che la udivano, tanto che non v'era una sola parte del loro essere che essa non facesse tremare; si, li trafiggeva fino all'anima e faceva ardere i loro cuori.

4 E avvenne che udirono nuovamente la voce, e non la compresero.

5 E di nuovo, per la terza volta, essi udirono la voce ed aprirono le loro orecchie per ascoltarla; e i loro occhi erano rivolti verso il suono; e guardavano con insistenza verso il cielo, da dove veniva il suono.

6 Ed ecco, la terza volta essi compresero la voce che udivano, ed essa diceva loro:

7 Ecco il mio Figlio beneamato, nel quale io mi compiaccio, nel quale ho glorificato il mio nome: ascoltatelo.

8 E avvenne che quando compresero, alzarono di nuovo gli occhi verso il cielo; ed ecco, avvidero un Uomo che scendeva dal cielo; ed era vestito di una veste bianca; e scese e stette in mezzo a loro; e gli occhi di tutta la moltitudine erano rivolti su di lui, e non osavano aprir la bocca, neppure l'uno con l'altro, e non sapevano cosa significasse, poiché pensavano che fosse un angelo che era apparso loro.

9 E avvenne che egli stese la sua mano e parlo al popolo dicendo:

10 Ecco, io sono Gesù Cristo, di cui i profeti attestarono che sarebbe venuto nel mondo.

11 Ed ecco, io sono la luce e la vita del mondo: ed ho bevuto da quella coppa amara che il Padre mi ha dato ed ho glorificato il Padre prendendo su di me i peccati del mondo, e in questo ho accettato la volonta del Padre in tutte le cose, fin dal principio.

12 E avvenne che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole, tutta la moltitudine cadde a terra; poiché si ricordarono che era stato profetizzato fra loro che Cristo si sarebbe manifestato a loro dopo la sua ascensione al cielo.

13 E avvenne che il Signore parlo loro, dicendo:

14 Alzatevi e venite avanti verso di me, affinché possiate mettere le vostre mani nel mio fianco, e possiate sentire anche le impronte dei chiodi nelle mie mani e nei miei piedi; cosìcchè possiate sapere che io sono il 'Dio d'Israele e il Dio di tutta la terra, e che sono stato ucciso per i peccati del mondo.

15 E avvenne che la moltitudine avanzo e pose le mani nel suo costato, e senti le impronte dei chiodi nelle sue mani e nei suoi piedi; e fecero questo facendosi avanti ad uno ad uno, finche furono tutti passati, ed ebbero veduto con i loro occhi e sentito con le loro mani e seppero con certezza, e ne resero testimonianza, che aera Colui di cui era stato scritto dai profeti che sarebbe venuto.

16 E quando tutti si furono fatti avanti ed ebbero testimoniato per se stessi, gridarono tutti di comune accordo, dicendo:

17 Osanna! Benedetto sia il nome dell'Altissimo Dio. E caddero ai piedi di Gesù e a1O adorarono.

18 E avvenne che egli parlo a 'Nefi (poiché Nefi era in mezzo alla moltitudine), e gli comando di farsi avanti.

19 E Nefi si alzo e si fece avanti, e si inchino dinanzi al Signore e baciò i suoi piedi.

20 E il Signore gli comando di alzarsi. Ed egli si alzo e stette dinanzi a lui.

21 E il Signore gli disse: Ti dò il potere di battezzare questo popolo, quando sarò di nuovo salito in cielo.

22 E di nuovo il Signore chiamò altri, e disse loro le stesse cose, e dette loro il potere di battezzare. E disse loro: Voi battezzerete in questo modo, e non vi saranno dispute fra voi.

23 In verità io vi dico che chiunque si pente dei suoi peccati, tramite le vostre parole, e desidera essere battezzato nel mio nome, voi lo battezzerete in questo modo: Ecco, voi scenderete nell'acqua, e 'vi starete in piedi, e lo battezzerete nel mio nome.

24 Ed ora ecco, queste sono le parole che pronuncerete, chiamandolo per nome e dicendo:

25 Essendomi stata data l'autorita da Gesù Cristo, io ti battezzo nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

26 E poi lo immergerete nell'acqua ed uscirete di nuovo dall'acqua .

27 E in questo modo battezzerete nel mio nome; poiché ecco, in verità io vi dico che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono

uno; ed io sono nel Padre, e il Padre in me, e il Padre ed io siamo uno.

28 E nel modo che vi ho comandato, così voi battezzerete. E non vi saranno dispute fra voi, come ci sono state finora; ne vi saranno dispute fra voi riguardo ai punti della mia dottrina, come ci sono state finora.

29 Poiché in verità, in verità io vi dico che colui che ha lo spirito di contesa non e mio, ma e del diavolo, che e il padre delle contese, e incita i cuori degli uomini a contendere con ira l'uno con l'altro.

30 Ecco, questa non e la mia dottrina, di incitare i cuori degli uomini all'ira, l'uno contro l'altro; ma la mia dottrina e questa, che tali cose siano eliminate.

31 Ecco, in verità, in verità io vi dico, io vi dichiarerò la mia dottrina.

32 Ed e questa la mia dottrina, ed e la dottrina che il Padre mi ha dato; ed io rendo testimonianza del Padre, e il Padre rende testimonianza di me, e lo Spirito Santo rende testimonianza del Padre e di me; ed io rendo testimonianza che il Padre comanda a tutti gli uomini, ovunque, di pentirsi e di credere in me.

33 E chiunque crede in me ed è battezzato, questo sarà salvato; e questi sono coloro che 'erediteranno il regno di Dio.

34 E chiunque non crede in me e non e battezzato, sarà dannato.

35 In verità, in verità io vi dico che questa e la mia dottrina, e reco testimonianza di essa dal Padre; e chiunque crede in me, crede anche nel Padre; e a lui il Padre renderà testimonianza di me, poiché lo visiterà col fuoco e con lo 'Spirito Santo.

36 E Così il Padre renderà testimonianza di me, e lo Spirito Santo gli renderà testimonianza del Padre e di me, poiché il Padre, io e lo Spirito Santo siamo uno.

37 E di nuovo, vi dico, dovete pentirvi e divenire come un fanciullo, ed essere battezzati nel mio nome, altrimenti non potrete in alcun modo ricevere queste cose.

38 E di nuovo vi dico, dovete pentirvi, ed essere battezzati nel mio nome e divenire come un fanciullo, altrimenti non potrete in alcun modo ereditare il regno di Dio.

39 In verità, in verità, io vi dico che questa e la mia dottrina, e chiunque costruisce su di essa costruisce sulla mia roccia; e le porte dell'inferno non prevarranno su di lui.

40 E chiunque dichiarerà di più o di meno di questo, annunciandola come mia dottrina, questi viene dal male e non e edificato sulla mia roccia; ma costruisce su fondazioni di sabbia, e le porte dell'inferno stanno aperte per riceverlo, quando verranno le piene e i venti si abbatteranno su di lui.

41 Andate dunque a questo popolo, e proclamate le parole che ho detto, fino alle estremità della terra.

CAPITOLO 12

 

Gesù chiama e incarica i Dodici-- Tiene ai Nefiti un discorso simile al Sermone sul Monte--Enuncia le Beatitudini--I suoi insegnamenti trascendono e prevalgono sulla legge di Mose--Comanda agli uomini di essere perfetti come lui e il Padre sono perfetti--Confrontare con Matteo 5. Circa 34 d.C.

E AVVENNE che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole rivolto a Nefi e a coloro che erano stati chiamati (ora il numero di quelli che erano stati chiamati e che avevano ricevuto potere ed autorità di battezzare era di dodici), ecco, egli stese la mano verso la moltitudine e grido rivolto a loro dicendo: Benedetti voi siete se darete ascolto alle parole di questi dodici che ho 'scelto fra voi, per istruirvi e per essere vostri servitori; e ad essi ho dato il potere di battezzarvi con l'acqua; e dopo che sarete stati battezzati con l'acqua, ecco io vi battezzerò col fuoco e con lo Spirito Santo; perciò benedetti voi siete se crederete in me e sarete battezzati, dopo che mi avete visto e che sapete che io sono.

2 E di nuovo, ancor più benedetti saranno quelli che crederanno nelle vostre parole, perché voi testimonierete che mi avete visto e che sapete che io sono. Si, benedetti sono coloro che crederanno nelle vostre parole e che si abbasseranno in profonda umiltà e saranno battezzati, poiché saranno visitati 'col fuoco e con lo Spirito Santo, e riceveranno la remissione dei loro peccati.

3 Si, beati sono i poveri in spirito che vengono a me, poiché di essi e il regno dei cieli.

4 E di nuovo, beati sono tutti quelli che fanno cordoglio, perché essi saranno consolati.

5 E beati sono i mansueti, perché erediteranno la terra.

6 E beati sono tutti coloro che sono 'affamati ed assetati di giustizia, poiché saranno riempiti dallo Spirito Santo.

7 E beati sono i misericordiosi, poiché otterranno misericordia.

8 E beati sono tutti i puri di cuore, poiché vedranno Dio.

9 E beati sono tutti i pacificatori, poiché saranno chiamati "figlioli di Dio.

10 E beati sono tutti quelli che sono perseguitati a cagione del mio nome, poiché di essi e il regno dei cieli.

11 E beati siete voi quando gli uomini vi insulteranno e vi perseguiteranno, e diranno falsamente contro di voi ogni sorta di male, a cagion mia;

12 Abbiate dunque grande gioia e siate grandemente contenti poiché grande sarà la vostra ricompensa in cielo; poiché così essi perseguitarono i profeti che erano prima di voi.

13 In verità, in verità, io vi dico: Io vi pongo ad essere il sale della terra; ma se il sale perde il suo sapore, con che cosa si salerà la terra? Il sale non sarà ormai buono a nulla, se non ad essere gettato via e calpestato sotto i piedi degli uomini.

14 In verità, in verità io vi dico: Io vi pongo ad essere la luce di questo popolo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta.

15 Ecco, gli uomini accendono una lampada per metterla sotto un moggio? No, ma su un candeliere, e da luce a tutti quelli che sono nella casa.

16 Così risplenda dunque la vostra luce davanti a questo popolo, affinché possa vedere le vostre buone opere e glorifichi il Padre vostro che e nei cieli.

17 Non pensate ch'io sia venuto per distruggere la legge o i profeti. Io non son venuto per distruggere ma per adempiere;

18 Poiché in verità io vi dico che non un iota o un sol punto della legge e passato, ma in me e stata tutta adempiuta.

19 Ed ecco, io vi ho dato la legge e i comandamenti del Padre mio, affinché crediate in me e vi pentiate dei vostri peccati e veniate a me con cuore spezzato e spirito contrito. Ecco, avete i comandamenti dinanzi a voi, e la legge e adempiuta.

20 Venite dunque a me, e siate salvati; poiché in verità io vi dico che, a meno che non rispettiate i miei comandamenti che vi ho appena dato, voi non entrerete in nessun caso nel regno dei cieli.

21 Voi avete udito che fu detto dagli antichi, e sta pure scritto dinanzi a voi, non uccidere; e chiunque ucciderà sarà sottoposto al giudizio di Dio;

22 Ma io vi dico che chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al suo giudizio. E chiunque dirà a suo fratello: Raca, sarà sottoposto al consiglio; e chi dirà: Pazzo, sarà sottoposto al fuoco dell'inferno.

23 Perciò, se tu verrai a me, o desidererai venire a me, e ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te--

24 Vattene da tuo fratello e riconciliati prima con tuo fratello; e poi vieni a me con pieno intento di cuore, e io ti riceverò.

25 Accordati presto col tuo avversario mentre sei in cammino con lui, per tema che da un momento all'altro egli ti prenda e tu sia gettato in prigione.

26 In verità, in verità, io ti dico, tu non uscirai di la in alcun modo, finche non abbia pagata l'ultima senina. E mentre sei in prigione, puoi pagare una sola senina? In verità, in verità, io ti dico: No.

27 Ecco, e stato scritto dagli antichi: Non commettere adulterio;

28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per concupirla, ha già commesso adulterio nel suo cuore.

29 Ecco, io vi do un comandamento, di non permettere a nessuna di queste cose di entrare nel vostro cuore;

30 Poiché e meglio che vi priviate di queste cose, e in questo prenderete la vostra croce, piuttosto che essere gettati in inferno.

31. E' stato scritto che chiunque ripudierà sua moglie le dia una lettera di divorzio.

32 In verità, in verità, io vi dico che chiunque ripudierà sua moglie, salvo per motivi di fornicazione, le farà commettere adulterio; e chiunque sposerà colei che e divorziata commette adulterio.

33 E ancora e scritto, non spergiurare su te stesso, ma fa' i tuoi giuramenti al Signore;

34 Ma in verità, in verità io vi dico, non giurate affatto; ne per il cielo poiché e il trono di Dio;

35 Ne per la terra, poiché e lo scanno dei suoi piedi;

36 Ne giurerai per il tuo capo, perché non puoi fare un capello bianco o nero;

37 Ma che il vostro parlare sia: Si, si; no, no; poiché tutto ciò che viene in più di così e male.

38 Ed ecco, e scritto: Occhio per occhio e dente per dente;

39 Ma io vi dico: Non resistete al male, ma chiunque ti colpirà sulla guancia destra, porgigli anche l'altra;

40 E se qualcuno ti cita in giudizio e ti prende il tuo abito, lasciagli anche il mantello;

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