Il ramo di Torino è fregiato del titolo di Marchesi di Verrua. Casata di sicura origine nobile o notabile riportata dalle tradizionali fonti bibliografiche conservate negli archivi di Araldis, che comprovano come la famiglia S. abbia lasciato traccia di sé nel tempo.
Il fatto che del ceppo S. sia nota l’origine, indicata dai testi in Piemonte, rivela come abbiano sentito l’esigenza di legarsi ad una datazione dell’origine storica o della sua collocazione in territorio, al fine di perpetuare il fasto, le gesta ed il valore della famiglia.
E’ solo con l’inizio del XV secolo che si fanno più frequenti le concessioni di titoli a persone e famiglie non provviste di feudo.
La conferma della dimora certa della famiglia S. in Biella, Ivrea e Torino viene quindi a confermare come ci si trovi di fronte ad un casato che seppe legittimamente innalzare per diritto la propria arme al rango di Marchesi.
La corona di pertinenza è formata da un cerchio d’oro gemmato e rabescato, sostenente tre fioroni d’oro, alternati con sei perle poste tre e tre a modo di trifoglio.
Il blasone è la lettura dell’arme e nel caso della famiglia S. risulta essere d’argento, alla croce di nero, accantonata da quattro losanghe dello stesso.
Gli stemmi, semplici in epoca più antica e con un numero limitato di figure, si complicano in seguito, con ripartizioni e maggiore varietà di figure, colori ed ornamenti.
In questo caso la prevalenza dell’argento rappresenta la purezza, la verginità, l’innocenza, l’umiltà, la verità, la temperanza, oltre alla clemenza, la gentilezza, la sincerità, la concordia, l’allegrezza, la vittoria ed eloquenza. E’ il secondo metallo dopo l’oro ed è il simbolo della luna.
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last updated 10/30/98
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