Il Programma MEDIA (Measures pour Encourager le Developpement de l'Industrie Audiovisuelle) è uno degli strumenti di attuazione della politica CEE in favore dell'industria audiovisiva - cinema, televisione, video, nuove tecnologie dell'immagine. Fornisce all'industria capitali di avviamento, che devono essere restituiti ogni volta che il successo dell'investimento lo consenta, secondo il meccanismo degli 'anticipi sugli incassi'. Dispone di un budget di 200 milioni di ECU (al momento in cui scriviamo - 1994 -, l'ECU è valutato intorno alle 1840 lire).
Qual'è il ruolo di Media Desk?
Il programma Media ha uffici in tutti i paesi dell'Unione Europea, anche nei nuovi arrivati. In Italia ci sono due uffici, Media Desk a Roma e Media Antenna a Milano: sono finanziati per metà dalla CEE e per metà dallo stato italiano. La funzione principale è quella di dare informazioni agli operatori su tutti i programmi del Media, ma anche su altri programmi promossi dalla Commissione Europea che non fanno parte direttamente del Media, come per esempio i sostegni alle produzioni in 16/9 o il finanziamento a vari festival. E poi curiamo anche i progetti Eurimages per il Consiglio d'Europa e Eureka Audiovisivo. Teniamo aggiornati sulle variazioni dei vari programmi e forniamo le nuove informazioni ai vari settori volta per volta interessati (distributori, sceneggiatori, produttori, etc.) tramite comunicati, incontri in ufficio, tramite la newsletter (che inseriamo anche nel Giornale dello Spettacolo e in Acting News): e poi siamo presenti in tutte le principali manifestazioni, Festival di Venezia, Mifed, Giornate Professionali.
Come viene utilizzato il Media dagli operatori italiani?
Ho idea che funzioni sempre meglio. Io personalmente incontro tantissime persone. Normalmente funziona così: la persona viene qui, mi spiega il suo progetto, se è fiction o documentariio, se è per la televisione o per le sale, in che fase è, se è già girato o se deve ancora partire e così via. Quindi, insieme mettiamo a punto un piano su come utilizzare al meglio i vari programmi Media che potrebbero essere interessati a quel progetto specifico. Comprendi che non è soltanto un lavoro di informazione e di moduli, una marea di carta che va da tutte le sedi centrali dei vari programmi da trasmettere agli operatori italiani, ma con la nosra esperienza ci impegnamo a dare una consulenza sugli specifici progetti. Non è solo sviluppo burocratico, ma anche nel merito.
Quali sono i programmi più frequentati?
Abbiamo alcuni dati, aggiornati al dicembre del '93. Script è quello più popolare: credo che l'Italia sia oggi al secondo posto in Europa come quantità di richieste avanzate. Anche Documentary è richiesto, seppure qui scontiamo il problema dell'assenza dei circuiti di distribuzione. E poi il Club d'Investissement è abbastanza frequentato, il corso per le nuove tecnologie è stato un buon successo. MapTV è strutturato per soci che a Roma si incontrano, si vedono. Tra gli operatori, sono le medie società che utilizzano il Media: non il grande produttore, che non ne ha bisogno, o quello appena nato, perché viene richiesta una certa esperienza, un certo curriculum, infatti se è un primo progetto è più difficile ottenere fondi. Va ricordato che il Media dà fondi per lo sviluppo e per la promozione, non per la produzione: si intende così dare maggiore attenzione alla preproduzione e alla diffusione.
È vero che i progetti itailani finanziati dallo Script Fund hanno avuto basse percentuali di realizzazione?
Non credo che sia così, il problema è più generale. È la percentuale di realizzazione globale che è molto bassa, non solo per Script, anche per Babel, ad esempio. C'è anche qui da considerare che i comitati di selezione dei progetti, all'inizio, quando ancora i programmi Media non erano conosciuti, hanno forse approvato progetti un po' piìù deboli: in questa seconda fase, in cui Media è già più conosciuto, arrivano molte più domande e si può selezionare meglio. Inoltre, in Italia oggi ci sono effettive difficoltà di realizzazione: ma è un po' presto per dire che non si realizzino affatto. Infine, anche l'industria statunitense ha un tipo di selezione 'ad imbuto': non tutti i progetti sono destinati a realizzarsi. Semmai il problema è quello di riuscire a stabilizzare una certa percentuale di realizzazione, più o meno fissa, meno casuale.
Cosa raccomandi agli peratori italiani che vorrebbero avvalersi del Media?
Di imparare l'inglese: per i produttori, ma anche per tutti gli operatori, è indispensabile. Ormai funziona così, si parla in inglese nei corsi di formazione Media per i professionaisti, per i rapporti nelle coproduzioni. Si possono usare interpreti, ma i tempi si allungano, se ci sono cambiamenti da fare in fretta diventa un problema. Non è necessario parlarlo benissimo - neppure gli inglesi ormai lo parlano perfettamente - ma quel tanto che basta per comunicare anche con lingue non affini all'italiano, diverse del francese o dallo spagnolo: altrimenti, come si fa a discutere con gli scandinavi, i tedeschi, gli olandesi?
Progetto | Num. Commissioni Corsi svolti o anni attività |
Progetti italiani sostenuti/ finanziamenti accordati (%) |
---|---|---|
Eave | 5anni/6corsi | 19 su 197 (10%) |
Sources | 1anno/3corsi | 1 su 39 (2.5%) |
Script | 5anno/17commissioni | 68 su 654 (10%) |
Documentary | ||
· Sviluppo progetti | 3anni/6commissioni | 7 su 156 (4.5%) |
· Packaging/prom. | 6 commissioni | 4 su 141 (3%) |
MapTV | 3 anni | 5 su 68 (7.5%) |
Club | 5 anni | 15 su 153 (10%) |
Greco | 3 anni | 1 su 19 (4.5%) |
EuroAim | 6 anni | 102 su 2325 (4.5%) |
Euro M. Garanties | 1 anno | 2 su 10 (20%) |
Media Salles | 3 manifestazioni | 62 su 337 (18%) |
Europa Cinemas | 5 su 46 (11%) | |
Cartoon | 9 commissioni | 8 su 125 (6.5%) |
Eve Classics | 3 commissioni | 12 (12%) |
EFDO | 5 anni | 73 eurofilm su 879 (8%) distrib. da 20 soc.italiane 13 film ital.su 179 (7%) distrib. da 63 soc.europee |