Mattei
Il 28 aprile 1945 fu affidata a Mattei, in quanto esponente
della DC, la carica di “commissario straordinario” dell’Azienda Generale
Italiana Petroli (AGIP).
Mattei avrebbe dovuto fare il liquidatore dell’AGIP.
In questo senso lo sollecitava il ministro per il tesoro, Marcello Soleri,
alle cui spalle premeva l’ambasciata americana a Roma, che pretendeva il
contenimento dell’industria pubblica e, soprattutto, il ritiro degli interessi
statali dal settore petrolifero. Però Mattei era animato da forti
sentimenti nazionalisti, retaggio di una generazione formatasi negli anni
del fascismo, che egli interpretava modernamente, in chiave economica.
Egli riteneva essenziale, per la ricostruzione del Paese, il controllo
delle fonti di energia, ed era consapevole che, fra queste, il petrolio
aveva assunto un rilievo decisivo.
Mattei perciò resiste. All’AGIP, da commissario
temporaneo riesce a farsi nominare vice presidente, e intanto fa confezionare
dal suo ufficio il testo di una legge per la costituzione di una holding
petrolifera di stato e la nazionalizzazione delle ricerche petrolifere
nella val Padana, l’area italiana con la maggiore concentrazione di idrocarburi.
Con l’appoggio di Ezio Vanoni, ministro per le finanze, che preme sul presidente
del consiglio, Alcide De Gasperi, si arriva alla costituzione dell’ENI
(10 febbraio 1953). [da “La morte necessaria di Enrico Mattei” di Nico
Perrone, ed. Millelire]
***
“...Mattei ha espresso soprattutto una capacità
da grande imprenditore, che è una dote che pochi italiani hanno
avuto nella stessa misura. La sua convinzione di costruire un’ Italia migliore,
dotandola di un elevato grado di autonomia energetica, appare una convinzione
sincera. Ha usato grandi risorse, ma non credo che si possa dire che le
abbia sprecate. Aveva la possibilità di realizzare il suo disegno
portando l’ ENI come socio minore nel club dei grandi del petrolio e quindi
dotando l’ Italia di una collocazione internazionale effettiva migliore
di quella attuale.
[da: “La regia occulta, da Enrico Mattei a Piazza Fontana”
di Giorgio Galli, Marco Tropea Editore]
Il caso Mattei
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