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Consigli Per Gli AcquistiNel '94 Sandro Baldoni, regista pubblicitario, debuttava nel cinema con Strane Storie, una pellicola che, attraverso brevi racconti ambientati in una grottesca fine millennio, esplorava la realtà italiana rappresentandone i mali attraverso personaggi simbolo. Il film riscosse un ampio e inaspettato successo, forse per la schiettezza con cui il regista esprimeva le sue paure di cittadino di un mondo sempre più regolato dall'interesse al guadagno. A due anni di distanza Baldoni riprende le tematiche a lui care in un film che vuole riflettere sullo stato di decomposizione della società in cui viviamo, ogni giorno più impegnata a nutrirsi di immagini vuote e dimentica della vera essenza delle cose. Stiamo tutti progressivamente andando verso l'instupidimento consumistico? E' ponendosi questo interrogativo che il regista Sandro Baldoni da vita al suo secondo film: Consigli Per Gli Acquisti. L'ispirazione gli viene dalla sua esperienza professionale. Regista pubblicitario, infatti, Baldoni si è trovato nel corso della sua carriera ad assistere a bieche operazioni di marketing, tra cui vi è quella eclatante di uno shampoo che favoriva la caduta dei capelli, ma che per ragioni economiche doveva avere comunque il suo lancio e il suo bel battage pubblicitario. La storia scritta da Baldoni insieme al fedele collaboratore Johnny Dell'Orto è ambientata appunto in un ipotetica agenzia di pubblicità, la "Caino & Abele", in fermento per una nuova campagna: quella per la promozione di un cibo per cani iperproteico. Ma non è la solita operazione di marketing, si tratta infatti di rendere allettante per gli amici di fido una partita di carne argentina andata a male e per di più tempestata di vermi. Attorno alla realizzazione della campagna pubblicitaria si muove tutto il film... Siamo di fonte all'ennesima demonizzazione della pubblicità? Non si tratta proprio di questo... Baldoni infatti si serve della pubblicità come scusa per entrare nel mondo della comunicazione e andare ad analizzare i mutamenti che questa sta subendo. E' estremizzando le nuove caratteristiche della comunicazione che Baldoni tenta un ritratto della società che verrà, una società sempre più schiava del consumismo e dominata dalla stupidità. E' come se Baldoni con il suo Consigli Per Gli Acquisti volesse lanciare un grido d'allarme: "Attenti, ci stiamo facendo rubare l'anima dalla pubblicità! Siamo ogni giorno che passa sempre più vittime della griffe, sempre meno individui..." Per sottolineare questa involuzione degli esseri umani, Baldoni si affida a una commedia amara, spesso crudele e cinica, in cui non risparmia nessuno neanche se stesso: lo vediamo infatti chiudersi insieme al nutrito cast d'attori (tutti bravissimi) dietro le sbarre di un canile, simbolo della prigione cui l'uomo va incontro se, come sta facendo, rinuncia giorno dopo giorno un po' più a se stesso. Il film tuttavia non manca di qualche difetto: in alcuni punti è un po' lento e a tratti eccede in cattivo gusto. A compensare tali manchevolezze interviene un cast di attori straordinario tra cui spiccano Ennio Fantastichini, Carlo Croccolo, Silvia Cohen, Pietro Biondi e Ivano Marescotti tutti in perfetta sintonia fra loro. Un film diverso e intelligente. Incontro con Sandro Baldoni"La pubblicità è semplicemente l'inizio di un discorso più ampio: quello sullo smarrimento e la perdita d'identità che anno dopo anno stanno smembrando il nostro paese; è come se il mondo in cui viviamo si stia lentamente decomponendo e con esso i suoi abitanti. Tutto volge all'appiattimento, all'omologazione e la pubblicità non è altro che uno dei motori di questo processo. L'altro, il più pericoloso, è costituito dalla passività degli uomini alla progressiva colonizzazzione delle loro anime da parte dei mass media". "La pubblicità dunque c'entra" aggiunge Baldoni "in quanto funzionale al discorso che volevo fare, un discorso che tocca la comunicazione, la società, la trasformazione dei rapporti interpersonali... insomma la comunicazione nel senso più ampio del termine e la degenerazione cui sta andando incontro". "In un ipotetico domani ho infatti immaginato" spiega il regista" manifestazioni operaie sponzorizzate (che non è poi un qualcosa di così lontano), mamme indecise sul chiamare il proprio figlio Nike o Reebok, e uomini e donne con più firme addosso che materia grigia..." Non si tratta tuttavia di un film senza speranza... "Ho disseminato nel film" dice a tal proposito il regista" alcune 'figurine anarchiche' che, con il loro comportamento ribelle, impediscono a "Consigli per gli acquisti" di cadere nel pessimismo più nero. Insomma ho dato agli uomini una possibilità di riscatto, sta poi a loro, anzi a noi, sfruttarla se non vogliamo arrivare al punto di vederci griffare anche l'anima". © 1997 reVision, Maria Stella Taccone |
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