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Contact

2h 30'



A tre anni di distanza dal successo planetario di Forrest Gump, Robert Zemeckis torna nuovamente dietro la macchina da presa riadattando per il grande schermo "Contact", il romanzo best seller di Carl Sagon, astronomo di fama mondiale nonchè vincitore del premio Pulitzer. Al centro del film, così come del libro, è l'improvvisa scoperta di un'altra forma di vita intelligente da qualche parte nell'universo, con tutti gli inevitabili risvolti che tale rivelazione comporterebbe nel profondo dell'animo umano e gli insanabili conflitti fra scienza e fede. Ma Contact si è, prima di tutto, trasformato in una tenera fiaba, nella narrazione di un sogno dove finalmente la scienza ha la meglio sulla fantascienza, dove si sceglie di parlare dell'uomo piuttosto che degli alieni, dove, nonostante prodigiosi effetti speciali, viaggi interplanetari e tunnel spazio temporali, tutto appare estremamente reale e credibile.

Il sogno è quello di una bambina di otto anni che con la sua radio ad onde corte, aiutata dal padre, cerca di raggiungere posti sempre più lontani, con un solo desiderio in fondo al cuore: potersi un giorno mettere in contatto con la mamma alla quale non può più, in alcun modo, essere vicina. Il sogno è quello di Ellie, ormai grande, scienziata di valore che, lottando contro l'evidenza dei fatti e gli stessi ambienti accademici, sceglie di dedicare tutto il suo tempo alla ricerca di suoni provenienti dallo spazio più profondo, suoni che possano dimostrare come l'essere umano non sia l'unico abitante dell'intero universo, come l'immenso susseguirsi di stelle e di pianeti non sia solo "un enorme spreco di spazio". Ma ecco che, dopo anni di paziente attesa, arriva finalmente un segnale, un primo rumore che diventa sempre più chiaro, un messaggio dalla lontanissima Vega, un'immagine che reca in sè un insieme di simboli, dapprima incomprensibili, che si rivelano essere un invito ad un primo contatto. Un invito che, inevitabilmente, coinvolge il mondo intero e le più alte personalità, dando luogo a spietati giochi di potere ed abili manovre di arrivismo, il tutto pur di arrivare primi all'appuntamento con la storia.

E' qui che Zemeckis abbandona il terreno della favola per rituffarsi nelle per lui congeniali atmosfere alla Forrest Gump che già allora tanto poco avevamo amato, ed ecco nuovamente, prodigi della tecnica, figure della vita politica materializzarsi quali personaggi del film, ecco Clinton arringare alla nazione ed al mondo intero - ma perchè lasciarlo parlare in inglese di fronte ad una platea doppiata in italiano? -, ecco, inesorabile, la morale finto perbenista con la quale lo stesso Zemeckis arringa a sua volta agli spettatori dei cinema di tutto il mondo... Fattori sicuramente irritanti che rischiano di danneggiare Contact in maniera irreparabile, così come l'ingombrante presenza di Matthew McConaughey, nuova star del firmamento hollywoodiano (Il Momento di Uccidere), e del personaggio da lui interpretato, il teologo e consigliere governativo Palmer Joss: perchè mai perdersi dietro ad un'inutile storia d'amore fra lui ed Ellie, con la conseguente rappresentazione vivente dell'eterna lotta fra scienza e religione, se non per dare un tocco di commedia sentimentale ad un film che non ne aveva assolutamente bisogno? Ma lungo tutti i suoi 150 minuti di durata, che peraltro scorrono velocissimi senza cessare di appassionare, tali pecche non possono che soccombere di fronte alla magia dell'universo rispecchiata negli occhi di una bambina, alla carismatica presenza di Jodie Foster ed alla innegabile genialità di Robert Zemeckis.
I primi minuti del film, quelli dei rapporti fra Ellie e suo padre, sono assolutamente perfetti - bellissima ed intensa la scena in cui la bambina corre verso l'obiettivo in una corsa che solo all'ultimo istante si scopre diretta verso lo specchio di un armadietto che, improvvisamente, si apre -, poi è Jodie Foster a prendere per mano Contact ed a farcelo piacere incondizionatamente. Nonostante un cast di tutto rispetto (James Woods, John Hurt, Tom Skerritt, Angela Bassett), Contact è lei, con la sua determinazione, le sue espressioni intense, i suoi sguardi così veri, le sensazioni che riesce a trasmettere.

© 1997 reVision, Carlo Cimmino



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