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Love etc.

1h 45'



Tratto dal romanzo di Julian Barnes Talking It Over, Love etc., nonostante il titolo anglofono, è un film "francese", francese fra virgolette, con tutti gli eccessi, gli schemi tipici ed il romanticismo sognante tipici di un cinema che si può solo accettare incondizionatamente, amandolo, o sopportare a stento, sprofondando nella noia e nell'irritazione, un film che di francesismi si nutre, andandone fiero. Un film d'amore, quindi, ma non solo, questo della giovane Marion Vernoux, qui alla sua terza regia, essendo allo stesso tempo una storia di amicizia, di eterni vincenti e di eterni sconfitti, di realtà ed apparenza, di gioia e malinconia.

Amici da sempre, Benoit e Pierre non hanno apparentemente nulla in comune. Estroverso ed affascinante, Pierre (Charles Berling) è il classico uomo che piace alle donne: parlantina sciolta, aria da intellettuale e consapevolezza del proprio potere. Malinconico e solitario, cullato dalle cupe note delle ballate di Leonard Cohen, Benoit (Yvan Attal) è un timido che sembra evitare i contatti con il mondo esterno per paura di restarne schiacciato. E' così che mentre Pierre parte con l'ultima fiamma, Benoit si ritrova a rispondere con una lettera rivelatrice ad un annuncio per cuori solitari. Lei è Marie (Charlotte Gainsbourg), sensibile, nervosa ed incerta, si incontrano, si amano, si sposano, e l'impacciato Benoit, per la prima volta nella sua vita, scopre la felicità.
I tre diventano inseparabili finchè, improvvisamente, Pierre scopre di amare Marie e di non poter fare a meno di lei; comincia a corteggiarla, si dichiara, lei lo respinge, l'altro finge di non vedere, ma i loro rapporti non potranno che cambiare.

Una trama debole, quasi inesistente, che non fa altro che riproporci l'ennesimo triangolo, lui, lei e l'altro, eterno ed indistruttibile, un film che, se ci limitassimo a questo, potremmo archiviare nell'oblio. Ma Love etc. ha dalla sua una delicatezza ed una lievità, una dose di ironia sopraffina ed una sensibilità che riescono a farci superare questo limite ed osservare il tutto con occhi diversi. Qualità queste che, comunque, non mettono minimamente in luce le doti di Marion Vernoux e della sua cosceneggiatrice, ma quelle dei tre interpreti.
Dal punto di vista stilistico, infatti, Love etc. denuncia inequivocabilmente l'immaturità di una regista sempre più alla ricerca dell'effetto che della sobrietà, con gli stessi colori falsati da una perenne sovraesposizione delle immagini, quasi al limite della solarizzazione, tonalità irreali accompagnate da dialoghi troppo spesso verbosi e ridondanti; si notano, certo, anche delle trovate deliziose, delle soluzioni apparentemente fresche e spontanee, ma la sensazione rimane sempre quella del già visto, del risultato ovvio e scontato.
Ci sono però loro, Charlotte, Yvan e Charles, bravissimi e perfetti nelle loro interpretazioni, tanto veri da farci amare i loro personaggi. La Gainsbourg continua ad avere un rapporto quasi fisico con la cinepresa, ogni suo movimento, ogni suo sguardo riesce a passare oltre ed a raggiungere lo spettatore, è lei sullo schermo, totalmente, e non una maschera priva di contenuti. Ma non da meno, da apprezzare anzi maggiormente proprio perchè più attori e meno fisicità impressa sulla pellicola, sono Yvan Attal, fra gli attori prediletti di Eric Rochant, e Charles Berling, già visto, recentemente, in Ridicule di Patrice Leconte, entrambi capaci di mettere in luce ogni più piccola sfumatura, le gioie, i dolori, le paure e le incertezze dei due inseparabili amici.

© 1997 reVision, Carlo Cimmino



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