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She's So Lovely

1h 37'



Quando sul finire degli anni Settanta John Cassavetes, regista ormai affermato ed autore di film memorabili quali Ombre, Una Moglie o La Sera Della Prima, iniziò a scrivere le prime righe della sua sceneggiatura, non avrebbe di certo mai potuto immaginare che qualcuno la avrebbe vista materializzarsi sullo schermo dopo circa venti anni. Pensata, allora, per essere interpretata da lui e da Gena Rowlands, sua moglie, e riscritta nel 1989, poco prima di morire, riadattandola, questa volta, per il giovane amico Sean Penn, quella sceneggiatura ha invece oggi ripreso vita grazie ad uno dei nuovi giovani registi americani, qui al suo secondo film, Nick Cassavetes, proprio il figlio di John e Gena. Ma cosa è rimasto della scrittura e dello spirito di John Cassavetes in She's So Lovely? Sicuramente molto, di questo non si può dubitare, trattandosi di una sorta di tributo, di omaggio che Nick dedica a suo padre: è lui la sua guida, il suo modello, le sue orme sono evidenti e Nick non si affanna di certo a nasconderle. Dubbi, e notevoli, sorgono invece sul valore del prodotto finale, trovandoci di fronte ad un film dalle due facce, opposte e ben definite. Qualcuno ne ha apprezzato la prima, dura e graffiante, altri hanno amato la seconda, tenera e, per certi versi, rassicurante, altri ancora, fra i quali si pone chi scrive, preferiscono rifugiarsi dietro uno sguardo perplesso.

Eddie e Maureen (Sean Penn e Robin Wright Penn, coppia anche nella vita) si amano. Il loro è uno di quegli amori a prova di tutto, indistruttibile ed assoluto, un amore che lega due spostati, due esseri totalmente instabili ed incapaci di condurre una vita normale, un amore che delimita i contorni della loro vuota esistenza: bevono, probabilmente si drogano, vivono di espedienti e nulla più. Ora Maureen aspetta un figlio, ma Eddie è sparito già da tre giorni senza nemmeno avvertirla. Niente di nuovo, chiaramente, però adesso Maureen ha bisogno di lui, di un po' di tenerezza, una ricerca che la porterà solamente ad essere brutalmente stuprata dal vicino di casa, a sua volta convinto di essersi in fondo reso utile. Quando Eddie, già di per sè mentalmente confuso, si rende conto, sia pure dopo una lunga fase fra lo sbigottimento e l'appannamento di ogni percezione, di quanto è successo, esplode in tutta la sua violenza e, dopo aver pestato il vicino, spara ad un paramedico e viene rinchiuso in un manicomio criminale per dieci anni. Ci ritroviamo, a questo punto, con il nostro Eddie che sta per riaffacciarsi nel mondo, pronto a riabbracciare la sua Maureen. Certo lei non è mai andata a trovarlo, non gli ha mai scritto, ma tutto questo per lui non ha importanza. Maureen gli aveva assicurato che sarebbe uscito dal manicomio dopo tre mesi? Per Eddie è quindi logico che siano passati solo tre mesi. La loro figlia è ormai grande, Maureen ha divorziato, si è risposata, ha altre due figlie, ma tutto questo non importa: Eddie è tornato dalla sua Maureen, per amarla, per riprenderla con sè.

Folle? Assurda? Eccessiva? Di sicuro la storia narrata in She's So Lovely lo è, ma è proprio in questo eccesso, se riflettiamo bene, che possiamo trovare l'unico vero motivo di interesse per il film, incentrato su di un rapporto amore uguale ossessione che appartiene, non a caso, alle indagini sulle relazioni umane, e di coppia in particolare, nelle quali John Cassavetes era maestro. Un film, comunque, che non riesce a convincere e che passa tranquillamente dai toni elettrici ed acidi di una prima parte dal tasso fortemente alcolico a quelli trasognati tipici della più classica commediola americana.
E' questo il mondo di Eddie, Maureen e Joey, il terzo lato del triangolo, il secondo marito che sembra vivere nell'eterno stupore, e Sean Penn, Robin Wright Penn e John Travolta lo affrontano con una recitazione perennemente sopra le righe, frutto anche di una regia che nell'improvvisazione e nel coinvolgimento diretto degli attori ha il suo punto di forza. Premiato al festival di Cannes 1997 con la Palma d'Oro come miglior attore protagonista, Sean Penn, oltre a farsi biondo ed a sfoggiare un taglio che piacerà tanto alla sua bambina, non aggiunge nulla ai tanti ruoli già interpretati da cattivo ragazzo, violento e crudele, se non un'espressione stralunata che si porta dietro per l'intero film. E lo stesso John Travolta, da tanti osannato per questa sua piccola apparizione, sembra più un bambinone impacciato che non un rivale in amore. Con tutte le esagerazioni del suo personaggio, la camminata barcollante e stentata, il fare da tossica senza speranza, è piuttosto Robin Wright Penn a farsi notare, se non altro dando un'anima alla sua Maureen.

© 1997 reVision, Carlo Cimmino



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