Questo e' un seguito per l'episodio 111 di Sailor Moon (in Italia mi pare che sia intitolato "La Coppa Lunare"). Ho mantenuto i nomi originali. Per chi non li conoscesse, eccoli: Eudial = Eugeal Mimet = Mimma Death Busters = L'Esercito del Silenzio Fire Buster = Sparafuoco Infernale *********************** L'unica cosa importante *********************** La donna era sulla spiaggia e fissava l'oceano. I suoi capelli rossi, un tempo legati in tre codini, erano ora sciolti e bagnati e facevano gocciolare acqua sulla sua schiena. Guardo' la luna piena e rabbrividi' una volta, poi si lascio' cadere sulle ginocchia e nascose la faccia tra le mani. Le sue braccia erano piene di graffi e stava sanguinando, ma non le importava. Un elicottero passo' nel cielo. Dopo pochi secondi c'era di nuovo silenzio, rotto solo dalle onde dell'oceano davanti a lei. E la luna era ancora alta nel cielo. La luna... Una lacrima solitaria scese lungo il suo viso, brillando alla luce lunare prima di cadere in mare. Per un attimo penso' che tutto l'oceano sembrava formato da lacrime, poi si getto' sulla sabbia e continuo' a piangere finche' non si addormento'. Il sole comincio' a sorgere, colorando l'oceano di arancio con i suoi raggi. Sulla spiaggia, Eudial si mosse debolmente nel sonno. Sentiva dolore in tutto il corpo e l'acqua salata faceva bruciare le sue ferite. "Questo significa che sono ancora viva..." penso', ed apri' lentamente gli occhi. La prima cosa che vide fu una piccola conchiglia che giaceva nella sabbia a pochi centimetri dalla sua faccia. Penso' che il colore della sabbia sembrava troppo giallo, troppo simile al colore della luna. Provo' ad alzarsi, ma si sentiva ancora troppo debole, cosi' rotolo' sulla schiena, invece. Guardo' il cielo, che stava cambiando da rosa ad azzurro man mano che il sole saliva all'orizzonte. La strega mise una mano sugli occhi per schermarli dalla forte luce del sole e sospiro'. Ora poteva ricordare cosa era successo la notte prima. Poteva ricordarlo anche troppo bene. Era stata sconfitta. Completamente sconfitta, senza alcuna speranza di rivincita. Certo, non era la prima volta che falliva una missione a causa delle guerriere sailor, ma stavolta era diverso. Era stata vicina alla vittoria, molto vicina. Ma quando aveva visto Sailor Moon, risplendente di luce lunare, respingere l'attacco del suo Fire Buster, aveva capito che la battaglia era finita. Pochi minuti dopo, mentre fuggiva con la sua auto, aveva scoperto che Mimet aveva sabotato i freni ed era precipitata da una scogliera. Non si era ferita nell'incidente, non molto. Solo alcuni piccoli tagli quando i finestrini dell'auto si erano rotti, permettendole di nuotare fino alla spiaggia. La ferita profonda era nella sua anima. Non importava che fosse una delle persone piu' intelligenti e coraggiose dei Death Busters, davanti al sorriso tranquillo e sereno di Sailor Moon ed al suo tremendo potere, si era sentita spaventata come una bimba di cinque anni. Eudial torno' alla realta' con un brivido. Si accorse che la marea si stava alzando e che l'acqua le stava bagnando la schiena. Era fredda. Il sole splendeva ed era estate, ma tutto sembrava freddo a Eudial. Per un momento fu tentata di lasciare che l'acqua la sommergesse per sempre, poi si costrinse a mettersi seduta. Si morse un labbro, cercando di ignorare il dolore. Dopo pochi secondi si senti' meglio. Le girava un po' la testa e le sue ferite ed i lividi facevano male, ma sapeva di poter sopportare il dolore. Penso' a Mimet. Eudial sorrise debolmente. Non sentiva il bisogno di vendicarsi perche' sapeva che la piccola strega non sarebbe mai stata in grado di sconfiggere il grande potere di Sailor Moon. Improvvisamente, il sole smise di apparire troppo brillante ai suoi occhi. E la sabbia non era piu' troppo gialla. Tutto appariva di nuovo normale. Eudial senti' che in poco tempo avrebbe potuto sopportare anche la vista della luna. La strega si alzo'. Tocco' i vestiti e si accorse che erano bagnati. Scosse la testa. "Si asciugheranno." penso'. Non era importante, il sole era caldo, adesso. Eudial rise ed inizio' a camminare. Era viva, e quella era l'unica cosa importante. ******************** eugeal@iol.it