Il di' del matrimonio di Tommaso
e d'Anna, qui presente, ch'e' sua sposa
gli amici tutti pensano sia il caso
di consigliargli quella certa cosa:
se per crederci Tommaso
ci avea sempre messo il naso,
questa notte sia piu' scaltro
e ci metta qualcos'altro.
Sapra' bene
cosa conviene.
Or qui alla festa s'aprono le danze,
ma presto Anna e Tommaso saran grati
se non li noterem lasciar le stanze
piantando in asso tutti gli invitati.
Che', se valzer e hully-gully
voglion gente e cornamuse,
la mazurka ed altri balli
riescon meglio a porte chiuse:
bossa nova
dentro l'alcova.
Di sangue blu son tutti e due gli sposi:
famiglie blasonate e di gran storia.
Lei fu contessa ed ora per osmosi
diventa principessa in gran baldoria.
Sul suo stemma nove palle
adornavan la corona,
or ne restan due soltanto
ma hanno in mezzo una spadona:
e' l'arma pronta
quello che conta.
La laurea d'Anna e' su Napoleone,
il grande imperatore dei francesi,
la mano egli teneva nel giaccone
ma lei non ne ha parlato nella tesi:
che' Tommaso, caso strano,
l'ha battuto di una spanna,
infilando la sua mano
nella giacca, si', ma d'Anna!
Non si copi
quel popi-popi.
Il coro e' qui riunito in questo prato
abbiam chitarra, voce e del buon vino;
ahime', lo sposo il flauto si e' scordato
e l'altro suo strumento e' piccolino!
Ma la sposa non si sbaglia,
e' una furba di tre cotte,
fara' crescerne la taglia
mezzo metro questa notte:
e' un suono strano
meglio di un piano.
Ci son tante portate da mangiare
e gli invitati tutti ci dan sotto:
c'e' chi cerca di non farsi notare
e chi e' all'ottavo piatto di risotto.
Sol lo sposo nulla tocca
vuol soltanto l'albicocca,
e la sposa sta in campana
aspettando la banana.
Che banchetto
stanotte a letto!
Ormai che Tomma ed Anna son sposati
si cambiano i rapporti familiari
e con piu' confidenza son chiamati
dai suoceri e da tutti i loro cari:
non si danno piu' del voi
e anche il lei non s'usa piu',
ma tra loro i nostri eroi
si daranno dell'Hatu',
e' un ritornello
col Settebello.
E' giunto il tempo ormai di salutare,
che il nostro epitalamio ora si taccia:
saranno Anna e Tommaso a ripassare
altrove questa nostra canzonaccia.
Concludiamo il nostro canto
con gli auguri pel futuro
che sia dolce, ma ogni tanto
(quando serve) che sia duro.
Senza artrosi:
viva gli sposi!
Viva gli sposi!
Tutti al riparo, il coro e' ritornato
per celebrare questo matrimonio.
Con Elena ora Giulio e' preoccupato
da questo canto scritto dal demonio.
Ma la fifa e' mal riposta:
le porcate saran rare,
lasceremo a bella posta
che sian loro ad affinar
la competenza
con l'esperienza.
Le regole da sempre ha rispettato
il nostro Giulio ch'e' un bravo ragazzo:
non ruba, beve poco e mai ha fumato,
le carte sempre da' da sopra il mazzo.
Ma capiamo solo adesso
il suo zelo che ognun loda,
pur se a alcun sembrava fesso
di voler mettersi in Coda:
alfine a segno
va il suo disegno!
La moglie e' stata scelta con gran cura:
e' dolce, brava e ha gli occhi molto belli;
di poco gli e' minore di statura,
anche se lo raggiunge coi capelli.
Per l'altezza anche il marito
si distingue, e anche per quelle
qualita' che in lui han smentito
l'aspra legge della "elle":
quella dote
mancar non puote.
Cupido scocco' il dardo or non e' un anno,
due mesi dopo s'eran fidanzati.
L'anello egli le ha dato a Capodanno
e a fine marzo sono gia' sposati!
Per dicembre un lieto evento
ci aspettiam ma con gli auguri
che lo sposo sia piu' lento
e stanotte a lungo duri.
Non c'e' fretta
nella stanzetta.
Anche questa canzone e' terminata
e noi ci siam cascati anche stavolta:
pur con un'intenzione immacolata
abbiam lasciato i versi a briglia sciolta.
Ma i due sposi, lo speriamo,
non se ne saranno offesi.
Noi da lor ci congediamo
con due versi meno pesi.
Cosi' a bomba:
oggi si tromba!
Viva gli sposi!
Ai cari sposi Mariale e Valperto
che matrimonio hanno alfine contratto
il coro dedica questo concerto
senza curarsi del pubblico impatto.
Finalmente son giunti al grande passo:
vogliamo accompagnarli al materasso, la la la la la.
Il matrimonio si sa che dovrebbe
finalizzarsi alla riproduzione
ma Mariale innocente si crebbe
mai sospettando la vera questione.
Adesso a lei spiegar proprio bisogna
che i bimbi non li porta la cicogna, la la la la la.
Maria Alessandra era stata istruita
dalla sua mamma sui fiori e le api
pero' l'ingenua temeva stupita
da quegli insetti di aver grattacapi.
Lo spray non ti portare nel lettone
non e' cosi' molesto il pungiglione, la la la la la
In quei cognomi dei gran doppisensi
i maliziosi hanno sempre notato:
chi "degli Azzoni" si chiama, tu pensi
dalla natura sia molto dotato.
Speriamo sian leggende motivate
e non si tratti solo di Azzate, la la la la la
Altro problema c'e' per "Cavazzutti":
solo una "t" puo' distinguerne i dati
da quella marca di buoni prosciutti
ma soprattutto salami pregiati...
Del suo amore Valpolin dia prove schiette
sperando lei non voglia farle a fette, la la la la la
Tutti sappiamo che sia cosa vera
che caca poco chi fa poco moto:
lei lo sport manco sapeva cos'era
e il suo pitale resto' sempre vuoto.
Con l'allegra ginnastica di coppia
vedrai fra un po' la tazza come scoppia, la la la la la.
Un matematico e' il nostro Valperto
ama, di se', dir ch'e' un tipo che conta;
cara sposina, vedrai com'e' esperto:
ma ad aiutarlo tu stai sempre pronta:
affinche', nel contar per ogni dove,
il risultato sia sessantanove, la la la la la...
Mariale canta, che dentro al suo cuore,
sogna felice la propria fortuna
Mentre Valperto sul suo bel trattore
fende col vomere la terra bruna
Questa sera sarebbe piu' cortese
in terra bionda volgere l' arnese, la la la la la.
Siamo alla fine di questa canzone:
queste metafore spericolate
potranno offendere un vecchio trombone
ma con affetto son state pensate.
Tutti al coro si uniscano festosi
insieme, per gridar "Viva gli sposi", la la la la laaaaaaa...