Arrivederci

Padre Leonardo

Questa pagina Web e' dedicata alla memoria di una persona straordinaria e indimenticabile: un monaco cappuccino. Ci sono persone al mondo la cui scomparsa ci porta a dire che la vita non sara' più la stessa. Padre Leonardo era uno di questi.

"Che la candela non si spenga,
che il filo non si spezzi,
che il cuore non si stanchi "
(Padre Leonardo)

Nel novembre del 1975 arriva nel convento dei padri cappuccini di Ragusa un nuovo confratello, Vincenzo Ciavola, al secolo padre Leonardo, nato a Licodia Eubea il 15 marzo del 1920. Assume l’incarico di parroco dell’annessa parrocchia, (allora San Francesco di Paola, poi ribattezzata San Francesco d'Assisi) in sostituzione di padre Giovanni.
La mitezza e l’umiltà, unite alla sapienza tipica del monaco dotto e capace, nonché la straordinaria disponibilità, predispongono subito i parrocchiani ad accogliere il nuovo cappuccino con particolare calore e speranza. Anche gli altri frati, fra cui ricordiamo padre Benigno, padre Ferdinando (guardiano del convento), padre Domenico, accolgono festosamente questo nuovo frate che subito diventa un sicuro punto di riferimento.
Negli anni seguenti, la presenza di padre Leonardo nel convento diventa sempre più autorevole e prestigiosa, dando nuovo lustro a tutta la comunità. Sensibile e discreto, sempre prudente ed equilibrato, favorisce la partecipazione spontanea ed impegnata dei vari organismi e gruppi parrocchiali, cui dà ampi spazi per le molteplici iniziative che via via trovano, nella sua mente, un armonico coordinamento.
I gruppi come l'Azione Cattolica, l'Ordine Francescano Secolare, l'Apostolato della preghiera, la San Vincenzo, vivono con Padre Leonardo momenti particolarmente ispirati e illuminati.
Evolvono intanto le vicende del convento: muoiono padre Ferdinando e padre Benigno, altri frati vengono trasferiti; siamo anche nel momento di maggiore crisi vocazionale e si parla sempre più insistentemente di chiusura del convento, argomento questo che rendeva padre Leonardo particolarmente triste. Ma proprio la sua presenza prestigiosa, la sua umanità, il suo impegno, convincono i superiori a ritardare la dolorosa decisione, che comunque arriva inesorabile e inevitabile quando egli rimane solo ed unico frate.
Sono momenti tristissimi, non solo per padre Leonardo, ma anche per tutta la comunità che vede la fine del convento più antico di Ragusa. Il convento in realtà non verrà proprio chiuso, ma accorpato con quello della Sacra Famiglia, fino alla effettiva chiusura che avverrà quando padre Leonardo lascerà definitivamente Ragusa.
Padre Leonardo non abbandona comunque la parrocchia. Si reca alla Sacra Famiglia a pranzo e a cena anche per fare vita in comune con altri confratelli, secondo la regola francescana, per poi tornare ai suoi parrocchiani.
La Provvidenza riesce però a trasformare questi tristi eventi in occasioni di gioia e di crescita spirituale. La comunità infatti si stringe intorno al suo parroco in un crescendo di collaborazione e di fervore spirituale e materiale. Siamo negli anni dal 79 all’81 e Padre Leonardo diventa guida spirituale e materiale non solo per i parrocchiani più fedeli e intimi, ma anche, fatto straordinario e senza precedenti, per tutti nel quartiere. Persone lontane dalla chiesa e che avevano sempre avuto un atteggiamento "tiepido" verso la fede, si avvicinano. Alle sante messe, festive e non, partecipano persone mai viste prima. L’attività dei gruppi parrocchiali, specie quelli di Azione Cattolica, raggiunge il suo culmine. Molti giovani, fra cui il sottoscritto, pur impegnati negli studi o nel lavoro, trovano volentieri il tempo per frequentare i gruppi e impegnarsi nelle varie attività.
La parrocchia diventa visibile anche all’esterno con l’avvio, per la prima volta, dei festeggiamenti in onore di San Francesco d’Assisi (patrono d’Italia), il 4 ottobre. La processione e la messa solenne con la presenza del Vescovo, nonché del Sindaco della città con tanto di fascia tricolore, testimoniano il rispetto e il prestigio di cui godeva padre Leonardo, grazie alle sue doti umane e al suo impegno. La festa ha assunto negli anni una notevole risonanza e a tutt’oggi richiama gente da tutta la città, diventando così sicura e durevole tradizione per tutti.

Padre Leonardo dà priorità assoluta alle relazioni umane, seguendo le vicissitudini di ogni famiglia tant’è che accorrevano da ogni angolo della città per chiedere aiuto e consigli. - "Virimu chi dici patri Leonardu" -. Nei discorsi di tante persone, erano queste le parole che spesso si sentivano. E padre Leonardo non si limitava a dire solo parole di conforto ma quasi sempre dava consigli pratici, riuscendo spesso a risolvere il problema nella maniera più equilibrata e rispondente alle effettive esigenze. E’ questo un punto che non mi stancherò mai di ripetere: la straordinaria capacità di coniugare le doti umane e spirituali con il senso pratico e realistico della vita di tutti i giorni. Tutto ciò porta, ovviamente, ad un altro aspetto, forse un po’ nascosto, della sua personalità: la carità. Oltre alle raccolte pubbliche e alle microrealizzazioni destinate ai missionari, padre Leonardo provvedeva letteralmente (il sottoscritto, insieme ad altri pochi giovani, ne siamo unici testimoni) a quanto c’era di bisogno nelle famiglie più povere della parrocchia. Era questa la carità nascosta, la solidarietà vera, non gridata, la più efficace e i suoi interventi in questo senso erano sempre discreti e utili. Una quota delle offerte in denaro, e si trattava di offerte generose essendo la parrocchia fra le più grandi e ricche della città, veniva sempre destinata ai poveri.
Accoglieva tutti con infinita pazienza, ne ascoltava il vissuto, il dramma dell'anima e del corpo, vedendo in tutti i sofferenti Gesù con la sua Croce. Era una garanzia di disponibilità piena per chiunque venisse improvvisamente a trovarsi in una situazione di disagio, di perplessità, di bisogno e le precarie condizioni di salute non costituivano certo un ostacolo per la sua donazione sofferta. Era sempre sorridente, pronto ad incoraggiare chiunque lo avvicinasse ad aprirsi, a parlare, a confidarsi. Solo il volto particolarmente acceso alle gote lasciava intuire la sofferenza fisica che lo attanagliava. Gli davano forza l’incrollabile fede nella Vergine Maria, la certezza che la passione, morte e resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo non fosse vana.
Così, per lunghi anni, con profonda tenerezza e con fattivo impegno, fu per tutti un particolare motivo di speranza e consolazione. Le sue rare assenze non passavano mai inosservate e quando si recava al suo paese o in Australia (dove era ed è molto conosciuto) a visitare i propri parenti, spesso non perdeva occasione per fare apostolato.

Ma c’è un altra caratteristica di padre Leonardo, che forse pochi conoscono: e cioè la sua figura di studioso e di uomo di cultura, teologica e non. La sua cultura era letteralmente sterminata e aveva una profondissima conoscenza della Bibbia. Conosceva tutta la filosofia dei Padri della Chiesa: da S. Agostino (uno dei suoi autori preferiti) a S. Tommaso d’Aquino, da San Bonaventura a San Benedetto e tanti altri. Tutta la filosofia in genere non aveva per lui segreto alcuno. Gestiva e curava anche una fornitissima biblioteca, sia a Ragusa che a Licodia, suo paese natale. Ma la cosa più stupefacente era la prontezza e puntualità della citazione di testi in molti casi in lingua originale, seguita subito dopo dalla traduzione in italiano per noi miseri ignorantelli.
Ma anche al campo dell’arte e della letteratura in genere dedicava molto impegno e studio. Dante Alighieri era un suo cavallo di battaglia e le citazioni di ampie pagine della Divina Commedia, specie il Paradiso, riempivano, arricchendoli, le nostre riunioni di giovani dell’Azione Cattolica. Quanti giovani c'eravamo il cui cammino comune di amicizia e di crescita continua ancora oggi! Agli incontri con Padre Leonardo non mancava mai nessuno. La sua capacità di fare collegamenti fra concetti, situazioni, avvenimenti storici ed esperienze di fede in epoche storiche diverse e fra autori diversi ci lasciava letteralmente ammaliati. Come discepoli pendevamo, affascinati, dalle sue labbra.

I tempi belli passano via veloci, e arriviamo così al 20 giugno del '93, quando viene celebrato il cinquantesimo anniversario della sua Ordinazione Sacerdotale. I superiori, fra cui il Vescovo (che aveva un particolare rispetto per padre Leonardo), confratelli, parrocchiani ed amici festeggiano calorosamente l'amato parroco, ormai al limite della resistenza fisica. E’ l’ultimo momento di gioia per tutti nella comunità. Un mese dopo, infatti, padre Leonardo lascia la parrocchia per tornare nel convento di Licodia Eubea.
Vive con dignità profondamente umana e con coerenza di fede lo strappo inevitabile e doloroso dalla comunità ecclesiale ragusana, che egli amava, profondamente riamato. Nel suo paese natio, la sua stanza, zeppa di libri e altre piccole cose, diventa meta di un continuo fluire dei suoi amici, fedeli e parrocchiani più cari, che gli attestano quanto fossero radicati in loro gli insegnamenti da lui inculcati.
Così, circondato dai confratelli e dai giovani che lo amavano e servivano con profonda e grata devozione, vive gli ultimi anni della sua vita. Ma la malattia incalza inesorabile e si susseguono vari ricoveri in ospedale. Trascorre a letto gli ultimi giorni. Alle ore 17,00 del 19 novembre 1999 padre Leonardo muore. Ai solenni funerali, partecipano fedeli e amici da varie località della Sicilia, con il clero, i confratelli e, immancabile ancora una volta, il Vescovo che tanto lo aveva stimato e rispettato. E tutti noi, che lo avevamo avuto come guida e maestro nel nostro cammino spirituale, davamo l’estremo saluto ad uno dei più bei doni che il Signore ci avesse mai fatto, consapevoli che da allora la nostra vita non sarebbe stata più la stessa.
Padre Leonardo! Hai illuminato come meteora la nostra grigia esistenza, ci hai dato speranza, ci hai insegnato ad amare e ad operare nella carità, hai rafforzato la nostra fede.
Padre Leonardo! Non ti dimenticheremo mai.
Arrivederci... Arrivederci in paradiso.

per il gruppo Giovani Az. Cattolica.
Giovanni Collesano
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P.S. Il sito verra' periodicamente aggiornato
con testimonianze e riflessioni. (ultimo agg. 29-6-2002)

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