Per troppo tempo l'opera di Sacha Guitry è stata ingiustamente considerata "minore".
Sin dal momento della sua morte, i critici beceri, "impegnati" e puritani, all'insegna
di un umanismo lacrimevole e soprattutto falso, hanno avuto una grande fretta di dimenticare e di sbarazzarsi di quel
mito ingombrante e di quella personalità così esuberante che aveva offuscato per decenni la
gloria di autori senza dubbio infinitamente meno dotati...
Ritroviamo dunque l'uomo dalla dizione e dalla voce indimenticabili
nella sua complessità e l'artista con tutte le sue contraddizioni ed il suo talento ineguagliato.
Naturalmente senza dimenticare l'uomo di spirito, le cui battute sono come fuochi artificiali:
"Ci sono delle sciocchezze che ho fatto pensando che sarebbero state
belle da raccontare"
Sacha Guitry è morto nel 1957, gli anni sono passati, «non ha più nemici, poiché gli si
rimproverava innanzi tutto di essere vivo» ha detto di lui François Truffaut.
Ci ha lasciato un'eredità cospicua: 32 film, 124 commedie, una quantità impressionante di scritti
e, soprattutto, il suo spirito, le sue riflessioni, le sue passioni. Anche se da qualche tempo
c'è stata una specie di riscoperta cinematografica, (Bonne Chance, Desiré ecc...) e televisiva
(tre o quattro commedie riproposte dalla TV francese Canal+), non dimentichiamo che si è trattato semplicemente di una
moda effimera e commerciale.
Naturalmente, il successo non ha seguito: Belmondo non possiede neppure un centesimo del talento di
Guitry e gli altri non meritano neppure di essere nominati. Un ben maggior interesse hanno invece suscitato le riedizioni dei film
originali (Editions René Chateau e Canal+ Video) e di moltissimi scritti raggruppati in quattro
volumi nella collezione Omnibus. In questo sito vorremmo contribuire a ricordare, riscoprire e, perché no ?,
riesaminare l'opera di un importante attore-autore-regista a lungo considerato semplicemente superficiale.
Rivedere e correggere il cliché dell'eterno uomo di mondo dal fascino esclusivamente frivolo.
Riabilitare infine la figura del cineasta, lontano dalle vuote polemiche ormai dimenticate sul
teatro filmato.
Senza dimenticare il seduttore impenitente che si sposerà comunque cinque volte con cinque attrici: Charlotte Lysès, la più oscura, Yvonne Printemps, la più melodiosa, Jacqueline Delubac, la più radiosa, Geneviève de Séréville, la più nobile, Lana Marconi, la più...vedova ("Chiuderai i miei occhi e aprirai i miei cassetti", le aveva detto il giorno del matrimonio).
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