E' in place Vendôme, una mattina, ch'Edmond Rostand venne a leggere a mio padre L'Aiglon
Entrò:
Lo vedevo per la prima volta e la mia sorpresa fu grandissima.
Eppure, sapevo bene che era calvo, che portava un monocolo, una cravatta che gli faceva due volte
il giro del collo e dei baffetti le cui punte erano all'insù - e addirittura avrei potuto disegnare
il suo profilo a memoria talmente i suoi ritratti e caricature erano stati riprodotti da un paio
d'anni, dopo la prima di Cyrano.
Da dove proveniva dunque la mia sorpresa? Me ne rendevo conto male.
Oggi, lo so: aveva trent'un anni. Ora, a quell'epoca, io ne avevo quattordici. Avrei potuto
trovar giovane, a quattordici anni, un uomo calvo e così conosciuto? Certamente no.
La giovinezza non ha alcun fascino per l'infanzia.
Mi sembrava straordinario senza che capissi perché.
Ma era certo questo che mi stupiva, e ben oltre la sua stupefacente cravatta, l'uomo
del giorno, il poeta che veniva paragoanto ad Hugo, colui che già aspirava all'Accademia,
Edmond Rostand era un giovanotto.
Il suo charme fisico era irresistibile. Non era bello: era grazioso. Piccolo,
molto magro e molto fragile, attirava. Tutto quello che le sue opere contenevano di forza e di
salute, sembrava essersene spogliato per esse.
Non volergli bene vedendolo, era quasi impossibile benché non fosse privo d'un certo ridicolo,
che non era dovuto che alla sua eccessiva eleganza. Troppa ricercatezza nei suoi abiti e poche
trovate. In verità non era né à la page né all'ora.
Si metteva in redingote al mattino, in giacca la sera e portava dei colletti la cui forma datava
di oltre dieci anni.
Gli uomini che danno importanza ai vestiti che portano devono scegliere con discernimento il
genere che vogliono darsi in maniera da poter adattarsi ad ogni circostanza sia alla vecchiaia sia
alla maturità.
Il genere artista è pieno di fascino, senza alcun dubbio, ma ha un pericolo. Sembra essere
innanzi tutto una sorta di rinuncia al successo, alla fortuna, alla gloria. Secondo me è
preferibile abbandonnarlo appena il successo si profila all'orizzonte.
Sacha Guitry, Portraits et anecdotes.