Estratti dai dialoghi del film LE NOUVEAU TESTAMENT


Nello studio del dottor Jean Marcellin (Sacha Guitry). Il dottore si affaccia alla porta di destra, il suo cameriere (Louis Kerly) gli ha aperto questa porta.
- Émile.
- Signore ?
- Come vi chiamate ?
- Théophile, Signore.
- Sì, già, Théophile. Vi ho chiamato Émile perché era il nome del maggiordomo che avevo prima di voi...
- Ma il Signore non si deve scusare. Durante i primi giorni, è quasi impossibile non sbagliarsi... e, se mi succedesse di chiamare il Signore « Signor Marchese », non vorrei che il Signore se ne abbia a male.
- Ah! Eravate...
- Presso un dottore, sì, Signor Marchese... Presso un Marchese, sì, Signor Dottore. Presso il Marchese de la Margelle, sì, che ha avuto tanti problemi, un sacco di storie.
- Non m'interessa affatto. Dunque, diciamo Théophile...
- Sì, Signore.
- Quel nome non mi piace granché.
- Neanche a me.
- Allora non ne avete un altro?
- Sì, Signore. Il mio vero nome è Jean.
- Ah ! Sì, ma...
- Eh ! Sì, lo so bene.
- Non possiamo certo avere lo stesso nome.
- Ma me ne rendo talmente conto che non l'ho neppure proposto al Signore. Devo dire che non ho veramente proprio fortuna a questo proposito. E' il mio quinto impiego, qui - ed è la quinta volta che cambio nome. Al Signore piace Gaston?
- Quale Gaston?
- Il nome Gaston.
- Ah ! No, impossibile, era il nome di mio padre.
- Eh ! Sì, c'è anche questo. Ci sono i parenti... ci sono gli amici intimi. Ecco perché mi ero rifugiato su Théophile. Con quello si è quasi tranquilli. Insomma, che il Signore ne trovi uno che gli piaccia. No? Io voglio soltanto far piacere al Signore. Il Signore ha forse un André in famiglia?
- Non, non ancora...
- Ebbene! Allora... André?
- Vada per André.
- Soltanto, il Signore sarà indulgente nei primi giorni, se non rispondo subito.
- Basterà il campanello.
- Molto giusto. A parte tutto questo, posso permettermi di chiedere al Signore se il Signore è contento di me?
- Ma certamente, mio caro. Perché me lo chiedete?
- Perché, io, sono... come potrei dire, molto soddisfatto del Signore e della Signora.
- Ah! Sì?
- Sì. Quanto ho appena detto fa sorridere il Signore. Eppure il Signore deve ben sapere che è ugualmente difficile trovare dei buoni padroni quanto dei buoni domestici. Tanto più che di logica, e generalmente, in una casa ci sono due padroni. Allora, siccome un domestico non possiede che un solo carattere per i suoi due padroni, noi, noi siamo obbligati ad abituarci a due caratteri che sono talvolta molto diversi - se non opposti! Cosa che richiede una certa elasticità. (...) E, se mi sono permesso di chiedere al Signore se il Signore fosse soddisfatto di me... vuol dire che sento che sto per attaccarmi al Signore e alla Signora... e allora, diamine... non vorrei essere il solo ad attaccarmi. Il Signore mi capisce?
- Ma certamente.
- Allora il Signore non ha osservazioni da farmi?
- Oh, no!
- Chiederò la stessa cosa alla Signora, la prima volta che mi capiterà l'occasione di farlo: il Signore non vuole che lo chiami Dottore?
- No. Per nulla.
- Visto che il Signore è medico, pensavo che, forse...
- No, no, non durante il servizio.
- Allora solo se un giorno sarò malato mi permetterò di chiamare il Signore: Dottore.(...)


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