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VOCE AL TELEFONO

 

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Soggetto

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VOCE AL TELEFONO

Sinossi

La voce di una sconosciuta sconvolge la vita di un gigolo' e di una operaia della compagnia telefonica..

Inizio

Sinossi

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VOCE AL TELEFONO

Soggetto

Precisazione
Questo soggetto è stato scritto nel 1994 e poi proposto a diverse case di produzione. Qualsiasi riferimento ad un noto spot pubblicitario (uscito posteriormente a quella data) è casuale.

Un appartamento arredato con gusto. Salotto. Vestiti sparsi qua e la'. Stereo ad alto volume, un disco di Sade. La macchina da presa va a scovare particolari della stanza. A terra, un pezzo di burro quasi sciolto mezzo avvolto nella sua carta argentata. Tra i vestiti sparsi qua e la', una sciarpa di seta bianca. Su un tavolino, la foto di un uomo elegante, curato, sicuro di sé. Tra i cuscini si intravede un reggiseno taglia forte.
Squillo insistente del telefono. Scatto della segreteria telefonica. Una sensuale voce femminile invita un uomo a richiamarla al piu' presto. Altro squillo. Una voce femminile isterica minaccia un gesto disperato se lui non si fara' vivo. Altro squillo. Una voce femminile volgare, parla masticando una gomma. Squillo. E' una voce maschile che gli propone una serata a quattro con due hostess. Ancora uno squillo. Voce di ragazzina, supplichevole, dice che non puo' dimenticarlo.
Siamo entrati in camera da letto. In un angolo, un candelabro con una candela quasi consumata. Accanto, una bottiglia di champagne vuota. La macchina da presa arriva nei pressi di un letto. Tra le coperte, un paio di manette. A poco a poco si scorge nel letto un uomo che dorme, con la testa sotto il cuscino. Squillo. Una donna autoritaria lo avverte: ha mandato due scagnozzi a dargli una lezione. L'uomo continua a dormire. Squillo. Un'impiegata della Sip avverte che il contratto del telefono e' stato disdetto e verra' un incaricato a disattivare la linea.
L'uomo apre gli occhi di scatto.
Scrosciare della doccia. Dal box doccia chiuso si intravede un uomo con un telefono in mano. L'uomo sta cercando di rintracciare una donna.
Stereo ad alto volume. Un altro disco di Sade. Siamo di nuovo in salotto. L'uomo e' spazientito non riesce a trovare la persona che cerca. La macchina da presa inseguendo la voce si insinua dentro la camera da letto. L'uomo inveisce anche contro lo stereo, non sa come fare a spegnerlo. Poi l'uomo si sfoga al telefono: lui deve assolutamente trovare quella donna... quella voce... E' una voce dolce, ma nello stesso tempo decisa; e' una voce sensuale, ma nello stesso tempo ingenua...
Suonano alla porta. I due gorilla sono qui, pensa. Va allo spioncino, guarda fuori, rimane un po' sorpreso. Apre la porta. Si trova davanti una ragazza in tuta da operaio della Sip: è venuta per staccare il telefono. L'uomo abbraccia la ragazza. Finalmente ha trovato la donna che cercava!
L'uomo le dice che l'ama, le propone di scappare con lui. La ragazza si sfila la tuta e dice di si.

Inizio

Sinossi

Soggetto

Sceneggiatura


VOCE AL TELEFONO

Sceneggiatura

Precisazione
Questa sceneggiatura è stata scritta nel 1994 e poi proposta a diverse case di produzione. Qualsiasi riferimento ad un noto spot pubblicitario (uscito posteriormente a quella data) è casuale.

SCENA 1. Interno giorno. Salotto di un lussuoso appartamento.

Un salotto lussuoso ma arredato senza gusto, affollato di mobili e soprammobili . La m.d.p. vaga sinuosa, esplora la stanza, aprendosi uno spazio tra gli oggetti disposti alla rinfusa e tra i quadri che saturano le pareti. Qua e là indumenti sparsi , cuscini dappertutto. E’ mattina inoltrata, ma nella stanza solo pochi spicchi di luce penetrano dalle fessure della tapparella. STEREO ad alto volume : un disco di Sade. SQUILLO del telefono. SCATTO della segreteria telefonica. BEEP.

VOCE FEMMINILE SENSUALE
Amore ? Ciao. L’altra notte sei stato fantastico. Ho provato emozioni indimenticabili. Chiamami, ti prego, appena puoi.

Nella cornice di una foto, su un tavolino, la m.d.p. scopre il volto di un uomo. E’ un tipo attraente, elegante, con un sorriso di sfida.
SQUILLO del telefono. SCATTO. BEEP.

VOCE FEMMINILE ISTERICA
Non puoi rispondermi? Perché? Dove sei? Non ne posso più! Se non ti fai vivo io... mi ammazzo, hai capito? Mi ammazzo!.

A terra, un pezzo di burro quasi sciolto, ancora avvolto nella sua carta argentata. Sotto una poltrona, un paio di mutandine rosse di pizzo. SQUILLO del telefono. SCATTO. BEEP.

VOCE FEMMINILE VOLGARE
(masticando gomma) A’ bello! Che hai trovato er reggiseno mio ? Nun te so’ bastati li mozzichi che m’hai dato, te sei magnato pure quello ? Vabbe’, chiamame quanno te pare. Ciao.

Mezzo sepolto tra i cuscini del divano, un reggiseno taglia forte. Un gatto di legno e una statuetta di porcellana cinese si voltano le spalle, accanto a un oggetto di metallo che oscilla in un vano moto perpetuo. La m.d.p. si sofferma su una boccia di cristallo, piena di caramelle dagli incarti colorati.
SQUILLO del telefono. SCATTO. BEEP.

VOCE DI RAGAZZINA
Penso sempre a te , non riesco a dimenticarti. Hai rubato il mio cuore. Ti prego, non mi lasciare. Ti aspettero’ per sempre.

Gettata su una poltrona, una sciarpa di seta bianca. SQUILLO del telefono. SCATTO. BEEP.

VOCE MASCHILE
Ehi, vecchio marpione! (con un po’ di imbarazzo) Sta' a sentire: per quel prestito... scusa ma non posso aiutarti. (Cambiando tono) Oh, domani arrivano le due gemelle Si fa una seratina in quattro, eh ? Fatti sentire, dai.

La m.d.p. attraversa una tenda di stile indiano, decorata con scene ispirate al Kamasutra, e si ritrova in camera da letto.

SCENA 2. Interno giorno. Camera da letto.

La stanza è avvolta in una penombra rosata e zuccherosa. Sulla moquette, in un angolo, un candelabro con una candela quasi consumata. Accanto, una bottiglia di champagne vuota, un secchiello per il ghiaccio. Una coppa di panna montata, ciliege sparse a terra. Sul comodino, un calzino da uomo infilato su una lampada. Sul letto, tra le coperte, un paio di manette. Un uomo dorme, con la testa sotto il cuscino. SQUILLO del telefono. SCATTO. BEEP.

VOCE FEMMINILE AUTORITARIA
Ti avevo avvertito: un altro tradimento e te l'avrei fatta pagare. Ho mandato due amici miei a darti una lezione. Hai dieci minuti per sgomberare l'appartamento.

L'uomo continua a dormire. Si volta dall'altra parte, gettando via il cuscino, ma non lascia vedere il suo viso. SQUILLO del telefono. SCATTO. BEEP.

VOCE FEMMINILE
(cordiale) Sip. Il suo contratto è stato disdetto. Al più presto riceverà la visita di un nostro incaricato che disattiverà la sua linea telefonica. Arrivederci!

Gli occhi dell'uomo si aprono di scatto. Un gesto deciso solleva la tapparella e la stanza si inonda di luce.

SCENA 3. Interno giorno. Stanza da bagno.

Attraverso le pareti della doccia SCROSCIANTE si intravede un uomo che parla ad un telefono portatile.

UOMO
Senta, sia gentile, ho chiesto una semplice informazione : sto cercando una persona e... Va bene, aspetto.

L’uomo allunga la mano e cerca di afferrare una delle tante bottigliette colorate disposte sulla mensola, senza poter evitare che cadano tutte.

UOMO
Ah, ecco, l’avete trovata... ? Ma come, non risulta... ? Le dico che telefonava da lì...

SCENA 4. Interno giorno. Salotto.

Qualcuno raccoglie gli abiti sparsi sul divano, buttando all’aria i cuscini. La m.d.p. non fa in tempo ad inseguirlo e a scoprirne il volto. STEREO sempre ad alto volume, un disco di Sade.

UOMO
Ma possibile che non riusciate a trovarla? Chieda in giro, faccia qualcosa!... Le ho già detto che ha parlato di... Ma no, non voglio fare nessun reclamo, io...

L’uomo si dirige verso la camera da letto e non si accorge che la sciarpa di seta gli cade dalle mani.

SCENA 5. Interno giorno. Camera da letto.

L'uomo getta qualche abito alla rinfusa dentro una borsa. La sua VOCE si fa implorante mentre si volta verso la macchina da presa.

UOMO
... Io non c’entro niente, io non volevo tutto questo. Perciò adesso io devo trovare quella donna! Presto per favore, qui stanno arrivando due tizi che... E va bene, mi passi il direttore...

Il suo sguardo è da bambino smarrito. Nulla a che fare con il tipo della foto. L’uomo si dirige a grandi passi verso il salotto.

SCENA 6. Interno giorno. Salotto.

L'uomo attraversa la stanza in fretta, inciampando nel tavolino; la foto barcolla e cade. L’uomo si dirige verso lo stereo e pigia violentemente ad uno ad uno tutti i tasti, senza ottenere risultato.

UOMO
Ma come si spegne questo... Pronto! Senta io sto cercando una voce... no una donna, una vostra impiegata, che ha telefonato qui dicendo... No aspetti, io... provo a descrivergliela. Dunque si, ha una voce... dolce... però è decisa... è una voce ingenua... pero’... sensuale... No, io non sono pazzo... Pronto? Pronto!

SQUILLA il campanello. L'uomo mette giù il telefono. E' impaurito. Si affaccia alla finestra, guarda di sotto. Troppo alto. Si guarda in giro cercando un posto dove nascondersi. Nota appesa al muro una pistola antica, la afferra e cerca di capire come funziona. Ma è solo un soprammobile: meglio servirsene come corpo contundente. SQUILLA di nuovo il campanello. Guardingo l'uomo si avvicina alla porta, guarda dallo spioncino. Rimane un po' sorpreso, poi apre la porta.

SCENA 7. Interno giorno. Pianerottolo.

Sul pianerottolo, una ragazza vestita con una tuta blu da operaio della Sip, chiusa sul davanti da una lunga cerniera lampo.

DONNA
(gentile, con un gran sorriso) Buongiorno! Mi scusi, sono della Sip, ho telefonato poco fa per avvertirla... Come le ho detto il suo contratto è stato disdetto. Sono venuta a staccarle il telefono.

La ragazza parla gesticolando. L’uomo rimane incantato a guardarla.

DONNA
Ha qualche obiezione?... Signore?... Signore, sta bene?

UOMO
Sei tu! Sei la stessa che ha telefonato poco fa?

DONNA
Beh, sì... forse le sembrerà strano... eh, me lo dicono tutti... vede, è difficile da spiegare, ho una vita un po’ incasinata... Il fatto è che part-time faccio la segretaria e poi...

L'uomo abbraccia la ragazza con foga.

UOMO
Ti ho cercato dappertutto! Temevo di non trovarti più!

DONNA
Ma...!

L’uomo si rende conto di averla assalita e lascia la presa. E’ imbarazzato, non sa che dire, ma continua a contemplarla con ammirazione. Anche lei è imbarazzata, si scambiano un sorriso.

DONNA
Beh, ora sono qui. Perché mi cercavi?

UOMO
Perché... ti amo.

DONNA
Ah.

UOMO
Scappi con me?

La ragazza tira giù la lampo e si sfila velocemente la tuta.

DONNA
Si.

SCENA 8. Esterno giorno. Strada di una città.

I due corrono mano nella mano per le vie della città. Sull’immagine dei due che scappano, compare in sovrimpressione una scritta, una citazione:

I gatti sono randagi, sono randagi anche nel cuore.

La scritta resta impressa ancora per qualche secondo sullo schermo nero. Poi scorrono i titoli di coda.

FINE

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