28 febbraio 2001 |
Loredana |
18 |
Ho 39 anni sono separata con due figli,nati nel 1983 e nel 1987 e sono un'imprenditrice. Soffro di mal di testa dal 1990 la sintomatologia è andata crescendo sino al 1995 gli episodi (4 o 5 al mese) si verificavano principalmente la sera, durante riunioni poliche, e quando ero particolarmente stanca, si trattava di episodi che iniziavano consensazione di pressione alla radice del naso e si diffondeva alle tempie sino a divenire dolore vero e proprio. ... Sino all'episodio più violento che ha segnato una svolta nel mio maldi testa, la crisi è iniziata partendo dall'occhio sinistro inizalmente come una pressione interna si è poi agravata come un dolore penetrante all'orbita oculare diffondendosi successivamente al lato sinistro del viso,ed in particolare dietro la nuca con l'aumentare del dolore ho perso progressivamente, l'uso della parte sinistra mano braccio e gamba, e faticavo a coordinare la parola, sono stata visitata in queste condizioni da un amico che e medico ospedaliero e che dopo avermi somministrato un farmaco per controllare la crisi, 23.30 mi ha indirizzata ad un neurologo per una visita approfondita, il neurologo mi ha sottoposta a tac, risonanza magnetica, ecodopler, elettroencefalogramma di base e da deprivazione del sonno, da questi esami non e stato evidenziato nulla tranne un'aumento della pressione, che di norma ho piuttosto bassa, da 75 su 95 in condizioni normali era salita a 100 su 135 durante la crisi. Il recupero della coordinamento della parola e avvenuto entro poche ore quello della gamba e lel braccio in un paio di giorni quello della mano ha richiesto una quindicina di giorni. Gli episodi acuti si sono ripetuti altre due volte, .... Nel 1998 il prodromo della crisi e stato uno svenimento, in ufficio sono stata ricoverata anche in questo caso e anche questa volta ho perso la sensibilità degli arti sinistri, il mal ditesta e sempre localizzato all'occhio sinistro e alla nuca, anche qui esami e visite,la diagnosi e di episodi di TIR di sospetta origine vascolare, ho seguito una cura con modalina e fluxarten mite, per sei mesi poi mi hanno prescritto degli antidolorifici all'insorgere dei primi sintomi. Dall'ultimo episodio grave convivo con frequenti (8 o 9 episodi al mese che aumentano in autunno ed in inverno) mal di testa che per paura di complicazioni cerco di fermare sul nascere con il Feldene Fast o con Novalgina, |
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Così, solo sulla base del suo racconto, si deve evidenziare la differenza tra la cefalea
più antica e più frequente (molto verosimilmente una Cefalea Tipo Tensivo) dagli episodi più
gravi. La diagnosi differenziale va posta tra piccoli fatti ischemici (ma si dovrebbero avere immagini TC o RM significative al controllo a distanza), episodi di TIA, ed infine L'Emicrania Emiplegica. Ovviamente se , come dice, sono negativi EEG e neuroimaging nel momento dell'episodio acuto. L'Emicrania Emiplegica presenta una certa familiarità, molto probabilmente una origine genetica e tranne il fatto che è spesso associata a veri e propri stroke (c'e una maggior probabilita di insorgenza di stroke) ha le caratteristiche tipiche risponde ai criteri diagnostici di Emicrania. Anche la terapia è la stessa. L'imbarazzo terapeutico può insorgere dal fatto che questi attacchi sono (fortunatamente) rari, questo potrebbe escludere una terapia preventiva di fondo. Ma questa scelta potrebbe non essere definitiva: ovviamente in questi casi bisogna essere eclettici. Una raccomandazione è quella di controllare sempre bene questi attacchi, perchè possono appunto nascondere o mimare altre più importanti patologie. Un elenco di Centri Cefalee può essere cercato presso questo indirizzo: http://www.emmj.it Un saluto |
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